Barolo Chinato, il "toccasana" della cultura di Langa
Superba espressione della civiltà del Barolo, il Barolo Chinato ha una storia tutta sua da raccontare, attraverso le cui pagine si rivelano aspetti affascinanti della quotidianità e dell’immaginario contadino di Langa

Personaggi carismatici del mondo del Barolo, i due farmacisti seppero applicare (ognuno la propria formula) le tanto decantate proprietà della China Calissaia al Barolo, creando un elisir dall’immediata fama commerciale e dalle durature fortune all’interno della cultura contadina di Langa.
Il Prelibato Barolo Chinato Zabaldano vinse la medaglia d’oro all’Esposizione franco-italiana di Nizza del 1899.

Tonico, sovrano, cordiale, virile: sono gli appellativi che all’epoca magnificano le proprietà di questo originale toccasana, protagonista della cultura della tavola e della farmacopea popolare langarola.
In Italia il consumo del Barolo Chinato fu aiutato dalla fama di vino medicinale che si era creato. Nella tradizione piemontese divenne l'antidoto principale a tanti piccoli malanni, soprattutto da raffreddamento.
Bevuto come vin brulé, caldo e corroborante, si lodavano le capacità antipiretiche e digestive. Servirlo agli ospiti divenne un gesto rituale dell’ospitalità contadina.
Arrivato un certo interesse commerciale, il Barolo Chinato conosce, poi, l’indifferenza dei decenni del secolo dopoguerra (tra gli anni ’50 e ’70), in corrispondenza con la crisi dei modelli culturali contadini.
Nelle segrete formule e nel sapiente equilibrio di Barolo, China Calissaia e Spezie ritroviamo anche quell’amore per l’esotico, per “i mari del sud” che rappresenta un aspetto caratteristico della cultura e dell’immaginario contadino di Langa.
La denominazione Barolo Chinato è consentita per i vini aromatizzati preparati utilizzando come base vino Barolo docg, senza aggiunta di mosti o vini non aventi diritto a tale denominazione a con un’aromatizzazione tale da consentire, secondo le norme vigenti, il riferimento nella denominazione China.