Passa ai contenuti principali

Volcanic Wines

Volcanic Wines a Milo: cosa bolle nel vulcano? 
Progetti, Expo 2015 e nuovi territori per Volcanic Wines, il format e il marchio che riunisce i vini provenienti da suoli magmatici. Questo ribolle dentro i vulcani di Volcanic Wines 



Pronti tutti gli ingredienti del progetto da portare sulla tavola dell’Expo 2015, ma non solo. Se ne è discusso a Milo, ai piedi del vulcano più alto d’Europa, durante la consueta tappa di Volcanic Wines in Sicilia. Milo dunque è diventata la cucina e il luogo di ritrovo e confronto per i consorzi vulcanici che intendono affrontare con grinta la sfida produttiva, commerciale e turistica che si profila.

“Il percorso fatto fino ad ora che ha condotto tra l’altro all’evoluzione di Vulcania in Volcanic Wines, alla registrazione del marchio e ci ha portato a New York, Londra, Tokyo e San Francisco, ci spinge a crescere. Il vulcano rappresenta un filo conduttore capace di attrarre e comunicare territori e prodotti, un elemento di impatto comunicativo immediato e potente, con la capacità di raccogliere in un’unica immagine tutta l’Italia, dal nord al sud isole comprese, inserendosi appieno nelle finalità dell’Expo.

La natura del progetto che anima Volcanic Wines offre grandi potenzialità sia come opportunità di lavorare in rete, sia come flessibilità del format che opera in più direzioni a partire dalla ricerca per continuare sulla comunicazione, sulla promozione non solo dei vini, ma dei territori, sull’enoturismo e molto altro. Tra le nuove proposte che sono maturate qui a Milo, dove ci siamo ritrovati con la maggior parte dei consorzi aderenti, c’è uno studio curato dal professor Attilio Scienza che permetterà di approfondire la questione della particolarità dei suoli magmatici, un docu-film che punta a conquistare chi guarda al paesaggio italiano con interesse e meraviglia e la programmazione degli appuntamenti 2015. 

Un ringraziamento particolare al sindaco di Milo, Giuseppe Messina, e all’assessore Giuseppe Strano che hanno fatto della tappa siciliana una convention, un meeting fondamentale per discutere di strategie future e capire che l’Expo 2015 sarà l’occasione in cui cimentarsi e mettere a frutto l’esperienza maturata e consolidata in questi anni” afferma Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave.

Soddisfatto Enzo Barbi, Presidente del Consorzio Tutela Vini di Orvieto: “Entrare a far parte di Volcanic Wines significa inserirsi in una squadra di territori, di consorzi e aziende con possibilità amplissime di confronto, vuol dire unire tante energie che puntano nella stessa direzione quella di far conoscere la qualità dei nostri vini e l’unicità dei nostri territori”.

Carlo Zucchetti presente a Milo per l’Enoteca Provinciale Tuscia ha rilanciato: “Il presidente dell’Enoteca Provinciale Tuscia, Leonardo Belcapo, ha colto immediatamente l’opportunità di far parte di Volcanic Wines: con un territorio come il nostro che fa parte del grande complesso vulcanico dei Monti Vulsini non potevamo mancare. Il lavoro da fare come Volcanic Wines è rafforzare la nostra immagine, definire fin da ora i nuovi appuntamenti e puntare su Milano e Roma per completare un percorso promozionale importante in Italia consolidando nel contempo la nostra presenza in campo internazionale”.

“È necessario consolidare i programmi di promozione nazionali e internazionali che ad oggi hanno dato ottimi riscontri.” afferma Edoardo Ventimiglia, presidente del Consorzio del Bianco di Pitigliano e Sovana “Penso a Volcanic Wines Montefiascone, Pitigliano Orvieto che si è svolta a inizio luglio, alla stessa Milo che ci ospita per il 5° anno e penso ai nuovi territori che si sono aggiunti quest’anno: Tuscia, Orvieto e recentemente la Sardegna, dove Volcanic Wines arriverà a fine settembre”. 



Commenti

Post popolari in questo blog

Lotta agli insetti alieni, Lycorma delicatula: un nuovo flagello della viticoltura mondiale. Uno studio indaga su comportamento e dispersione nell'ambiente

Uno nuovo studio statunitense per contrastare l'avanzata di un nascente insetto alieno candidato a diventare il nuovo flagello della viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella ma che a differenza di questa provoca danni consistenti ai vigneti. La Lanterna macchiata, così come viene chiamata dagli agricoltori, si è diffusa per la prima volta in Corea anche se originaria della Cina e ha già raggiunto, infestandoli, i vigneti della Pennsylvania. La lotta agli insetti alieni non permette soste, la ricerca si sta muovendo velocemente nel contrastare un nuovo flagello destinato a mettere sotto scacco la viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella, gli agricoltori la chiamano Lanterna macchiata, in inglese Spotted Lanternfly. Si è diffusa per la prima volta in Corea anche se è originaria della Cina. Nel 2014 ha raggiunto i vigneti della contea di Berks, in Pen

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per