Premiumisation e la Piramide di Maslow
Il settore Alcoholic beverage secondo l'analista di Morningstar Philip Gorham
Esiste un termine inglese positivamente legato ai bilanci
dei produttori di alcolici. La
cosiddetta Premiumisation e cioè lo spostamento dei consumi verso i prodotti o
i marchi più costosi
La Premiumisation è un fenomeno che si sta
registrando sempre più spesso nel segmento alcoholic beverage. Ed è destinato a durare facendo aumentare di fatto le vendite e diminuire i
costi delle società più importanti del settore.
“Nonostante le sue qualità difensive, il settore degli
alcolici ha sempre avuto degli elementi in qualche modo legati ai cicli di
mercato: quando le cose andavano bene aumentavano le vendite dei brand più
costosi, mentre nelle fasi di recessione crescevano i consumi dei prodotti più
cheap. Però si è sempre trattato di fenomeni temporanei”, spiega Philip Gorham,
analista di Morningstar. “Ora, invece, si sta assistendo a un fenomeno di
Premiumisation che secondo noi, dovrebbe durare a lungo”.
I comportamenti umani sono mossi da dinamiche motivazionali
Maslow (1908-1970), rinomato psicologo statunitense, è noto
per aver studiato i bisogni umani. La piramide di Maslow (1954) evidenzia che
le motivazioni umane vengono organizzate secondo una gerarchia, che muove dalle
più basse (originate da bisogni primari - fisiologici) a quelle più alte (volte
alla piena realizzazione del proprio potenziale umano - autorealizzazione). E
questo anche attraverso l’acquisto di beni più costosi.
“Gli alcolici sono in
grado di rispondere a entrambi questi bisogni”, dice Gorham. “Possono
soddisfare il gusto – un bisogno di base - ma anche dare una immagine migliore
della persone quando vengono consumati in determinati contesti sociali”.
Il discorso generale, tuttavia, va declinato a seconda delle
caratteristiche (soprattutto economiche) dei mercati in cui i produttori
operano. Secondo i dati elaborati da Morningstar (che ha utilizzato come fonti
la Banca mondiale, l’Organizzazione mondiale della sanità e il Dipartimento
degli affari sociali ed economici dell’Onu) in paesi come l’Africa e l’India,
ad esempio, i consumi di bevande alcoliche sono ancora in una fase iniziale e
le persone tendono a indirizzarsi verso i prodotti meno cari.
In aree come l’America latina e la Cina, invece, si registra
uno spostamento dai prodotti di fascia bassa a quelli con target più alto. Un
passaggio che indica come la Premiumisation sia legata, soprattutto,
all’andamento del Pil e degli stipendi. In Europa occidentale e in Nord America
lo spostamento riguarda soprattutto alcuni prodotti (ad esempio la birra).
Più vendite, meno costi
“Da questo quadro complessivo emergono alcuni elementi interessanti”,
conclude l’analista di Morningstar. “Il primo è che in molte regioni lo
spostamento verso prodotti e marchi più costosi coincide con un aumento
generale dei consumi di alcolici. Il secondo elemento deriva direttamente dal
primo. Con la crescita della domanda diminuiscono le spese: una salita dell’1%
delle vendite diminuisce le spese per le materie prime dell’1,1% e aggiunge dai
10 ai 16 punti base ai margini lordi”.
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