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Ristorante Al59

Al Ristorante "Al59" Fellini è di scena. Lo chef Alberto Colacchio incontra la Cinegustologia di Marco Lombardi
Al via stasera con La Dolce Vita
Dalle ceneteche alle lezioni di Cinegustologia, inizia con “La dolce vita” una serie di appuntamenti cine-gastronomici nel ristorante Al59 caro a Federico Fellini



Il ristorante Al59, lo storico locale del centro di Roma noto per essere stato uno dei posti romani preferiti da Federico Fellini, cambia gestione e ritrova le atmosfere e i piatti che lo hanno visto protagonista della dolce vita romana di un tempo.

Ed è proprio con una prima serata di “inaugurazione” dedicata alla Dolce Vita che il nuovo proprietario e chef Alberto Colacchio ha voluto presentare la sua nuova proposta per far rivivere un luogo da troppo tempo dimenticato.

Con la partecipazione di Francesca Fabbri Fellini, nipote di Federico, che ha curato la nuova edizione riveduta e corretta del libro “A tavola con Fellini” e Marco Lombardi, giornalista e critico gastronomico.

Lo Chef Alberto Colacchio
La serata ha visto protagonisti i piatti ispirati al film “La dolce vita” e che saranno proposti stasera in una esclusiva cena alle 21 presso lo storico ristorante.

Involtino di spigola con miele di castagno e rostì di patate allo zenzero, Ostrica in tempura su mattonella di guanciale croccante e chicco di caffè, Gelato fritto di ricciola con frutti rossi, menta e zafferano, Vellutata di rapa rossa al Gewurztraminer con meringa e spuma di fragoline di bosco. 

Questo è quello che potrete assagggiare insieme all'immancabile amuse bouche dedicato a Federico Fellini: tortellini in brodo con aggiunta di wisky, che sarà il fil rouge di un calendario ricco di sorprese.

La “nuova” filosofia del ristorante Al59:

“Dopo tanti anni era giusto dare nuova luce a questo locale. Sono romano ma la responsabilità di preservare questo locale e mantenerne la tradizione mi ha imposto di mettermi a disposizione del passato - commenta lo chef e proprietario Alberto Colacchio - Ho voluto mantenere i piatti romagnoli tanto amati dal grande regista e che la gente continua a richiedere. Il carrello dei bolliti e la macchina della pasta degli anni ’50, verranno riutilizzati come un tempo, per permettere a tutti di immergersi nell’atmosfera di quegli anni. Darò comunque ad ogni piatto il mio tocco personale senza però sconvolgerne l’idea, perché non ce n’è bisogno!".

Oltre ai pezzi pregiati d’epoca, il ristorante conserva la sedia dove il regista romagnolo si sedeva e soprattutto i racconti e gli aneddoti di Aminta, storico cameriere di “Al59” che ha avuto per 20 anni ospite il grande Federico.

Una “nuova” filosofia, insomma, che vuole riportare alla memoria un pezzo storico di un’Italia che tanto ci invidiano all’estero, con un occhio di riguardo alla tradizione, ai prodotti del territorio ma anche ai giovani che possono avvicinarsi così con gusto, ad un passato che non si può dimenticare.

La Cinegustologia e la Ceneteca

“L’associare liberamente un film a un piatto o a un vino può costituire un modo più autentico per raccontare agli altri le emozioni indotte da quel tipo di opera d’arte”. Così spiega la cinegustologia il giornalista Marco Lombardi che l’ha pensata, inventata e creata. E così ha voluto proporre le cene felliniane al ristorante Al59. Una volta al mese viene proposto un menu dedicato ad un film di Fellini:

15 gennaio “Lo sceicco bianco”

12 febbraio “I clowns”

12 marzo “Otto e mezzo”

16 aprile “Amarcord”

14 maggio “Ginger e Fred”

Possibilità anche di fare una tessera dedicata, la Ceneteca “Fellini Sapori Visioni”, dove sarà possibile prenotare le cene per tempo ed essere sempre aggiornati sugli eventi della Cinegustologia e del Ristorante.

Il libro “A tavola con Fellini”


Curato da Francesca Fabbri Fellini, “A TAVOLA CON FELLINI” è arrivato alla seconda edizione riveduta e corretta, con tutte le ricette che venivano ideate appositamente per “zio Federico”, del quale, pensando a "Boccaccio ’70" o "Satyricon" piuttosto che "Roma" o ancora "Amarcord", sappiamo quanto il cibo sia stato importante nella costruzione dell’immaginario cinematografico.

In questo volume, ricetta per ricetta, l’autrice svela tutti i segreti della cucina “da Oscar”: gesti, prodotti, utensili, cotture, ricordi, usanze, curiosità, piccoli riti. Ogni piatto è fotografato in ogni fase e si può essere così sicuri del miglior risultato. Un omaggio alle gioie semplici di una tavola genuina e casalinga, corposa e vivace, che poggia da sempre su una lunga tradizione ed esprime come poche altre, l’amore e il rispetto per la terra che la nutre.

Info e prenotazioni: www.ristorante59.it/


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