Si è aperto lunedì il sipario su Future PM 3.0, la settimana sulla sostenibilità in agricoltura e difesa delle piante che ha richiamato in Trentino, a Riva del Garda, oltre 500 esperti da 37 paesi. In programma due convegni scientifici: uno sulla difesa integrata in viticoltura e uno sui meccanismi di difesa della pianta e sulla qualità biologica del suolo.
Il congresso sarà animato da un confronto scientifico sulle più recenti conoscenze nel campo della produzione integrata in agricoltura e sulle future soluzioni tecniche, politiche ed economiche per l’agricoltura sostenibile in Europa.
Il Trentino Alto Adige- Südtirol è considerato dalla comunità scientifica internazionale un vero e proprio laboratorio a livello europeo e l'attività della Fondazione Edmund Mach che fa della sostenibilità la sua mission, risulta strategica nello sviluppo e nel trasferimento di innovazione tecnica indirizzata ad aumentare la sostenibilità ambientale delle produzioni agricole trentine.
L'evento è iniziato con un incontro tecnico sul tema della produzione agricola competitiva e delle sfide della produzione sostenibile, che ha coinvolto il mondo agricolo trentino, e al quale sono intervenuti l'assessore Michele Dallapiccola e il direttore generale FEM, Sergio Menapace.
“Questa è una grande occasione, quella di apportare cultura, cultura della sostenibilità, e dunque elevare l'impegno e l'interesse collettivo verso una agricoltura sempre più di elevato grado” ha detto in apertura l'assessore Michele Dallapiccola. “In Trentino abbiamo un istituto di ricerca con con condizioni di laboratorio e di valutazione teorica e scientifica che in altri luoghi in Italia non è stato facile costruire, e questa è la condizione che ci permette di presentare al resto del mondo un sistema di lotta integrata che è tra i più avanzati a livello mondiale e che, per certi aspetti, verso l'ambiente, riesce ad essere ancora più rispettoso rispetto al metodo biologico”. E' un sistema – ha proseguito l'assessore- soprattutto aperto, che trova nella messa in discussione di sé stesso il principale meccanismo all'evoluzione. Ecco perché tanto è importante la presenza di un tessuto imprenditoriale agricolo evoluto e ben disponibile a mettere in discussione sè stesso, tanto importante è la presenza di un'istituzione di ricerca scientifica e di applicazione tecnico pratica di quanto ricercato, in un territorio che vuole porsi rispetto al resto del mondo come nuovo laboratorio. “C'è ancora molto da fare, ma abbiamo intrapreso la strada giusta in un confronto serrato a livello intellettuale. Mi auguro che queste giornate siano feconde di pensiero e di spunti perché, poi, i nostri contadini, con orgoglio, sapranno trasformare in ottimi frutti della nostra terra”.
Lunedì era anche la giornata mondiale dell'alimentazione e il presidente FEM, Andrea Segrè, ricorda che ancora 815 milioni di essere umani soffrono la fame. “La sfida alimentare - sottolinea- è immane se pensiamo che nel 2050 saremo 9,7 miliardi di persone nel mondo. Per riempire tutte queste bocche l'agricoltura del futuro dovrà almeno raddoppiare la sua produzione. Affinché la nostra Terra possa rispondere a questa sfida con delle risorse naturali limitate, è necessario che le bussole della ricerca e della sperimentazione coniughino al meglio ecologia e tecnologia in modo sostenibile. Ecco il senso di un convegno come Future IPM e, più in generale, del lavoro che quotidianamente svolgiamo alla Fondazione Mach: dobbiamo trovare le giuste rotte per garantire una relazione sostenibile tra l'essere umano e l'ambiente naturale che lo ospita".
L'incontro tecnico, moderato dall'Informatore Agrario, media partner dell'evento con Agronotizie, ha affrontato varie tematiche, con un dibattito sull’agricoltura sostenibile. Una giornata ricca di presentazioni, demo, interviste, tavole rotonde su vari temi: dalla sostenibilità in viticoltura e frutticoltura di montagna, fondovalle, e pianura alle specie invasive e cambiamento climatico; dalla informazione e sicurezza alimentare alle nuove soluzioni tecniche e sostanze attive microbiologiche o naturali nella difesa delle colture. Ma anche prospettive relative ai prodotti fitosanitari a base biologica, ICT e meccatronica in campo: sensori, app, droni, agricoltura di precisione.
La giornata è stata aperta da Marco Trevisan, dell'Università cattolica del Sacro Cuore e membro GRIFA, sul comportamento dei prodotti fitosanitari nell'ambiente, nelle produzioni e negli alimenti.
Il congresso “Future IPM 3.0”, aperto con l’assemblea generale della IOBC (Organizzazione internazionale per la difesa integrata ed il controllo biologico) prevede fino a venerdì una serie di workshop scientifici e conferenze. Premiazione ieri anche del concorso “Che aspetto ha l'agricoltura sostenibile?” riservato agli studenti che frequentano un istituto scolastico di secondo grado con sede in Alto Adige, Trentino o Tirolo, con Andrea Rosalinde Hofer OECD LEED Trento, Valentina Piffer Euregio Tirolo Alto Adige Trentino ed Elena De Lorenzo Fondazione FICO, Bologna.
Ieri è stata la volta di una conferenza sponsorizzata dal programma dell’OECD sulla ricerca cooperativa sulla gestione delle risorse biologiche per sistemi agricoli sostenibili. Alla conferenza, in inglese, hanno partecipato i maggiori rappresentati del mondo scientifico, produttivo ed rappresentanti istituzionali di vari paesi europei. Alle presentazioni è seguita una discussione sulle prospettive dell’agricoltura sostenibile. Nell’ultima parte della settimana, fino a venerdì si terranno due convegni scientifici: uno sulla difesa integrata in viticoltura e uno sui meccanismi di difesa della pianta e sulla qualità biologica del suolo.
Il congresso sarà animato da un confronto scientifico sulle più recenti conoscenze nel campo della produzione integrata in agricoltura e sulle future soluzioni tecniche, politiche ed economiche per l’agricoltura sostenibile in Europa.
Il Trentino Alto Adige- Südtirol è considerato dalla comunità scientifica internazionale un vero e proprio laboratorio a livello europeo e l'attività della Fondazione Edmund Mach che fa della sostenibilità la sua mission, risulta strategica nello sviluppo e nel trasferimento di innovazione tecnica indirizzata ad aumentare la sostenibilità ambientale delle produzioni agricole trentine.
L'evento è iniziato con un incontro tecnico sul tema della produzione agricola competitiva e delle sfide della produzione sostenibile, che ha coinvolto il mondo agricolo trentino, e al quale sono intervenuti l'assessore Michele Dallapiccola e il direttore generale FEM, Sergio Menapace.
“Questa è una grande occasione, quella di apportare cultura, cultura della sostenibilità, e dunque elevare l'impegno e l'interesse collettivo verso una agricoltura sempre più di elevato grado” ha detto in apertura l'assessore Michele Dallapiccola. “In Trentino abbiamo un istituto di ricerca con con condizioni di laboratorio e di valutazione teorica e scientifica che in altri luoghi in Italia non è stato facile costruire, e questa è la condizione che ci permette di presentare al resto del mondo un sistema di lotta integrata che è tra i più avanzati a livello mondiale e che, per certi aspetti, verso l'ambiente, riesce ad essere ancora più rispettoso rispetto al metodo biologico”. E' un sistema – ha proseguito l'assessore- soprattutto aperto, che trova nella messa in discussione di sé stesso il principale meccanismo all'evoluzione. Ecco perché tanto è importante la presenza di un tessuto imprenditoriale agricolo evoluto e ben disponibile a mettere in discussione sè stesso, tanto importante è la presenza di un'istituzione di ricerca scientifica e di applicazione tecnico pratica di quanto ricercato, in un territorio che vuole porsi rispetto al resto del mondo come nuovo laboratorio. “C'è ancora molto da fare, ma abbiamo intrapreso la strada giusta in un confronto serrato a livello intellettuale. Mi auguro che queste giornate siano feconde di pensiero e di spunti perché, poi, i nostri contadini, con orgoglio, sapranno trasformare in ottimi frutti della nostra terra”.
Lunedì era anche la giornata mondiale dell'alimentazione e il presidente FEM, Andrea Segrè, ricorda che ancora 815 milioni di essere umani soffrono la fame. “La sfida alimentare - sottolinea- è immane se pensiamo che nel 2050 saremo 9,7 miliardi di persone nel mondo. Per riempire tutte queste bocche l'agricoltura del futuro dovrà almeno raddoppiare la sua produzione. Affinché la nostra Terra possa rispondere a questa sfida con delle risorse naturali limitate, è necessario che le bussole della ricerca e della sperimentazione coniughino al meglio ecologia e tecnologia in modo sostenibile. Ecco il senso di un convegno come Future IPM e, più in generale, del lavoro che quotidianamente svolgiamo alla Fondazione Mach: dobbiamo trovare le giuste rotte per garantire una relazione sostenibile tra l'essere umano e l'ambiente naturale che lo ospita".
L'incontro tecnico, moderato dall'Informatore Agrario, media partner dell'evento con Agronotizie, ha affrontato varie tematiche, con un dibattito sull’agricoltura sostenibile. Una giornata ricca di presentazioni, demo, interviste, tavole rotonde su vari temi: dalla sostenibilità in viticoltura e frutticoltura di montagna, fondovalle, e pianura alle specie invasive e cambiamento climatico; dalla informazione e sicurezza alimentare alle nuove soluzioni tecniche e sostanze attive microbiologiche o naturali nella difesa delle colture. Ma anche prospettive relative ai prodotti fitosanitari a base biologica, ICT e meccatronica in campo: sensori, app, droni, agricoltura di precisione.
La giornata è stata aperta da Marco Trevisan, dell'Università cattolica del Sacro Cuore e membro GRIFA, sul comportamento dei prodotti fitosanitari nell'ambiente, nelle produzioni e negli alimenti.
Il congresso “Future IPM 3.0”, aperto con l’assemblea generale della IOBC (Organizzazione internazionale per la difesa integrata ed il controllo biologico) prevede fino a venerdì una serie di workshop scientifici e conferenze. Premiazione ieri anche del concorso “Che aspetto ha l'agricoltura sostenibile?” riservato agli studenti che frequentano un istituto scolastico di secondo grado con sede in Alto Adige, Trentino o Tirolo, con Andrea Rosalinde Hofer OECD LEED Trento, Valentina Piffer Euregio Tirolo Alto Adige Trentino ed Elena De Lorenzo Fondazione FICO, Bologna.
Ieri è stata la volta di una conferenza sponsorizzata dal programma dell’OECD sulla ricerca cooperativa sulla gestione delle risorse biologiche per sistemi agricoli sostenibili. Alla conferenza, in inglese, hanno partecipato i maggiori rappresentati del mondo scientifico, produttivo ed rappresentanti istituzionali di vari paesi europei. Alle presentazioni è seguita una discussione sulle prospettive dell’agricoltura sostenibile. Nell’ultima parte della settimana, fino a venerdì si terranno due convegni scientifici: uno sulla difesa integrata in viticoltura e uno sui meccanismi di difesa della pianta e sulla qualità biologica del suolo.
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