Sotto il patrocinio dell'OIV, si è svolta Bordeaux la 35ª Conferenza internazionale dell'AIDV con il tema "Il diritto vinicolo nella pratica: rispetto delle leggi, negoziati e risoluzione delle controversie".
Divenuto ormai di ampiezza globale, il settore vitivinicolo ha dato vita a un diritto specifico che richiede competenze internazionali garantite dall'AIDV (Associazione internazionale dei giuristi della vite e del vino), dai suoi membri e dalla sua rete. Dopo la Toscana nel 2016, è stata Bordeaux a ricevere l'élite del mondo giuridico del vino. Il comune di Bordeaux, il CIVB ed il Conseil de Grands Crus Classés del 1855, hanno riunito ben 250 giuristi specializzati in diritto vitivinicolo provenienti da oltre venti paesi di tutto il mondo.
Sono passati 30 anni dalla prima conferenza tenutasi nella Champagne nel 1987, il direttore del Conseil des Grands Crus Classés del 1855, Sylvain Boivert, membro attivo dell'AIDV, ha accolto nel Palais de la Bourse questa due giorni di conferenze. Boivert è orgoglioso che, dopo la Toscana nel 2016 e della Napa Valley il prossimo anno, sia Bordeaux a ricevere l'élite del mondo giuridico del vino in un appuntamento a cadenza annuale che ha registrano nel 2017 un successo senza eguali, dove la competenza giuridica si è fusa con il fascino della città ed il piacere di conoscere ed apprezzare alcuni dei migliori Grands Crus Classés della regione.
Thomas Schmitz, avvocato tedesco e presidente dell'AIDV, ha voluto prendere ad esempio, come fil rouge dell'evento, la figura di Charles-Louis de Sécondat, barone di Montesquieu, considerato uno dei massimi esponenti dell'illuminismo francese e del liberalismo politico moderno. I suoi concetti, universali, li possiamo infatti ritrovare tra le pagine della sua opera più importante: "Lo spirito delle leggi", una tra le più ricche fonti della cultura illuministica del Settecento. Magistrato, nonché viticoltore, viene considerato uno dei primi giuristi del vino, che all'epoca si oppose alle restrizioni degli impianti viticoli e che sicuramente avrebbe apprezzato in modo particolare la tematica del convegno.
Yann Juban, segretario generale dell'AIDV, giurista e assistente al direttore generale dell'OIV, Organizzazione che ha patrocinato l'evento, ha così commentato: "a seguito della creazione di una scienza enologica nel XIX secolo e allo sviluppo di un vigneto mondiale dopo l'epidemia di fillossera del XX secolo, è andato delineandosi un vero e proprio diritto specifico della vite e del vino, sia a livello nazionale, che regionale e internazionale". E citando Montesquieu, ha quindi aggiunto che anche nell'ambito vitivinicolo: "le leggi inutili indeboliscono le leggi necessarie".
L'AIDV (Associazione internazionale dei giuristi della vite e del vino) è stata fondata nel 1985 da giuristi europei e americani al fine di creare un luogo di studio e discussione sulle questioni giuridiche concernenti la comunità viticola e il commercio del vino nel mondo. L'associazione si compone oggi di oltre 300 membri, tra privati e istituzioni, provenienti da 30 paesi e cinque continenti e mira ad associare ai propri lavori gli organismi competenti al fine di informarli sul diritto vitivinicolo di altri paesi e di contribuire così al suo sviluppo puntando a un'armonizzazione a livello internazionale, in special modo mediante il suo statuto di osservatore presso l'OIV (Organizzazione internazionale della vigna e del vino) e dell'OMPI (Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale).
Tra i membri dell'AIDV si annoverano avvocati, magistrati, funzionari, notai, docenti di facoltà di legge, studenti, dirigenti di aziende, organizzazioni professionali e associazioni e si occupa sostanzialmente, di questioni di diritto agrario, proprietà intellettuale e contraffazione, contratti, commercio, diritto dell'economia e frodi, pubblicità, ambiente, giurisprudenza, contenziosi, arbitraggio e ogni altra questione giuridica che possa interessare il settore vitivinicolo, in un'ottica comparativa e internazionale.
Sono passati 30 anni dalla prima conferenza tenutasi nella Champagne nel 1987, il direttore del Conseil des Grands Crus Classés del 1855, Sylvain Boivert, membro attivo dell'AIDV, ha accolto nel Palais de la Bourse questa due giorni di conferenze. Boivert è orgoglioso che, dopo la Toscana nel 2016 e della Napa Valley il prossimo anno, sia Bordeaux a ricevere l'élite del mondo giuridico del vino in un appuntamento a cadenza annuale che ha registrano nel 2017 un successo senza eguali, dove la competenza giuridica si è fusa con il fascino della città ed il piacere di conoscere ed apprezzare alcuni dei migliori Grands Crus Classés della regione.
Thomas Schmitz, avvocato tedesco e presidente dell'AIDV, ha voluto prendere ad esempio, come fil rouge dell'evento, la figura di Charles-Louis de Sécondat, barone di Montesquieu, considerato uno dei massimi esponenti dell'illuminismo francese e del liberalismo politico moderno. I suoi concetti, universali, li possiamo infatti ritrovare tra le pagine della sua opera più importante: "Lo spirito delle leggi", una tra le più ricche fonti della cultura illuministica del Settecento. Magistrato, nonché viticoltore, viene considerato uno dei primi giuristi del vino, che all'epoca si oppose alle restrizioni degli impianti viticoli e che sicuramente avrebbe apprezzato in modo particolare la tematica del convegno.
Yann Juban, segretario generale dell'AIDV, giurista e assistente al direttore generale dell'OIV, Organizzazione che ha patrocinato l'evento, ha così commentato: "a seguito della creazione di una scienza enologica nel XIX secolo e allo sviluppo di un vigneto mondiale dopo l'epidemia di fillossera del XX secolo, è andato delineandosi un vero e proprio diritto specifico della vite e del vino, sia a livello nazionale, che regionale e internazionale". E citando Montesquieu, ha quindi aggiunto che anche nell'ambito vitivinicolo: "le leggi inutili indeboliscono le leggi necessarie".
L'AIDV (Associazione internazionale dei giuristi della vite e del vino) è stata fondata nel 1985 da giuristi europei e americani al fine di creare un luogo di studio e discussione sulle questioni giuridiche concernenti la comunità viticola e il commercio del vino nel mondo. L'associazione si compone oggi di oltre 300 membri, tra privati e istituzioni, provenienti da 30 paesi e cinque continenti e mira ad associare ai propri lavori gli organismi competenti al fine di informarli sul diritto vitivinicolo di altri paesi e di contribuire così al suo sviluppo puntando a un'armonizzazione a livello internazionale, in special modo mediante il suo statuto di osservatore presso l'OIV (Organizzazione internazionale della vigna e del vino) e dell'OMPI (Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale).
Tra i membri dell'AIDV si annoverano avvocati, magistrati, funzionari, notai, docenti di facoltà di legge, studenti, dirigenti di aziende, organizzazioni professionali e associazioni e si occupa sostanzialmente, di questioni di diritto agrario, proprietà intellettuale e contraffazione, contratti, commercio, diritto dell'economia e frodi, pubblicità, ambiente, giurisprudenza, contenziosi, arbitraggio e ogni altra questione giuridica che possa interessare il settore vitivinicolo, in un'ottica comparativa e internazionale.
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