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Vino italiano e sistema legislativo. Convegno UIV sul Testo Unico, il confronto dei maggiori esperti in ambito giuridico-normativo

Si è svolto ad Alba il Convegno dal titolo: “Le novità del Testo Unico del Vino”, organizzato dall’Unione Italiana Vini. Il Presidente Abbona (UIV): “Semplificazione normativa per continuare a creare valore”.


Coltivazione della vite, produzione e commercio del vino, questi i temi al centro del convegno organizzato da UIV sul Testo Unico del Vino, di cui alla legge 12 dicembre 2016, n. 238 (GU Serie Generale n.302 del 28-12-2016) entrata in vigore il 12 gennaio 2017 e sui decreti attuativi.


“Il rapporto che lega il vino italiano al sistema legislativo è molto articolato e per certi versi ambivalente. Da un lato tutela e garantisce, nella qualità e trasparenza del prodotto, sia il mondo produttivo sia il consumatore secondo un modello di certificazione e protezione delle indicazioni geografiche senza eguali. Dall’altro invece, questo sistema di regolamenti che interviene nelle fasi produttive del vino, complica il nostro lavoro implicando un impegno notevole in termini di tempo e risorse economiche nell’affrontare questioni di carattere giuridico amministrativo non sempre chiare e trasparenti. Da qui ne deriva la necessità di semplificazione. In Italia abbiamo un caso esemplare di semplificazione normativa che sta facendo scuola a livello internazionale: il Testo Unico dove siamo riusciti in un grande sforzo corale a coniugare rigore, certificazione, trasparenza verso il consumatore con la semplicità nella gestione amministrativa delle imprese”.

Con queste parole Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini, ha introdotto i lavori del convegno dal titolo: “Le novità del Testo Unico del Vino”, organizzato dall’Unione Italiana Vini, che si è tenuto ad Alba presso l’Auditorium Centro Ricerche Ferrero.

La giornata è stata moderata dalla dottoressa Valentina Sellaroli, sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Torino, formatrice decentrata della Scuola Superiore della Magistratura, Struttura Territoriale di Torino, e dal professor Vito Rubino, aggregato di Diritto dell’Unione Europea, Università degli Studi del Piemonte Orientale e ha visto la partecipazione, tra i relatori, di Oreste Gerini, Direttore generale della prevenzione e del contrasto alle frodi agro-alimentari dell’ICQRF.

“L’augurio è quello di realizzare in tutt’Italia la stessa situazione ideale che abbiamo voluto e saputo realizzare in Langa – prosegue Abbona. Qui grazie ad un sistema di norme che vengono fatte scrupolosamente rispettare, la competizione è basata sul merito e, in ogni occasione, vince il migliore. Così si crea valore, condiviso da tutta la filiera. Per questo è importante costruire un sistema di norme chiaro, preciso ma semplice da applicare, che faciliti un sistema di controlli efficace. Infine vorrei rivolgere un sentito ringraziamento a quanti hanno raccolto il nostro invito ad essere presenti oggi, ai relatori, alla Scuola Superiore della Magistratura per la preziosa collaborazione, alle autorità presenti ad iniziare dal viceministro Andrea Olivero che ci segue sempre con grande attenzione e verso il quale nutriamo sentimenti sinceri di riconoscenza per l’impegno che sta dedicando all’agricoltura e al vino in particolare”.

“Il Testo Unico del vino rappresenta la colonna vertebrale della legislazione vitivinicola del nostro Paese – ha commentato Andrea Olivero, viceministro delle Politiche agricole alimentari e forestali. È indicativo che il primo articolo sancisce il riconoscimento della vite e del vino come patrimonio culturale del paese, un patrimonio da tutelare e valorizzare nella sostenibilità sociale, economica, produttiva ambientale e culturale. È chiaro che tutelare questo patrimonio è un impegno quotidiano che ci vede in prima linea nell’attività di contrasto alle frodi alimentari e al falso Made in Italy e oggi possiamo dire con orgoglio che anche sul web siamo arrivati a garantire livelli rilevanti di sicurezza e tutela dei nostri prodotti. Proprio in occasione del recente G7 di Bergamo abbiamo avuto un confronto sul tema del commercio online, sul grado di tutela e i meccanismi di salvaguardia delle nostro eccellenze consci che il web costituisce un importante canale di vendita ma che, al tempo stesso, può nascondere rischi non secondari di contraffazione”.

Ancora una volta Unione Italiana Vini si è fatta portavoce di un dibattito in merito ad una tema caldo e sentito da tutto il comparto vitivinicolo italiano, quale il Testo Unico e i relativi decreti attuativi, organizzando un convegno di alto livello in grado di coinvolgere le massime cariche istituzionali ed esperti del settore, vantando una preziosa collaborazione, non solo con la Scuola Superiore della Magistratura, ma anche con l’Associazione Internazionale dei Giuristi della Vite e del Vino, di cui UIV è socia, e che da più di 30 anni, con membri che provengono da più di 30 paesi, raccoglie a Parigi gli studiosi della materia vitivinicola.

“Il prezioso impegno personale del viceministro Olivero nel portare avanti un testo giuridico che oggi pone il nostro Paese all’avanguardia internazionale – ha ricordato Paolo Castelletti, Segretario Generale di Unione Italiana Vini, nel ripercorrere il lungo lavoro tra filiera istituzioni e mondo politico che ha portato al Testo Unico. La filiera ha mostrato grande senso di responsabilità nel cercare una linea comune che alla fine è stata vincente. Adesso la sfida si sposta sui decreti attuativi dove dobbiamo procedere con lo stesso metodo per vedere approvati entro la fine della legislatura i decreti che renderanno pienamente operativo il TU. In gioco ci sono temi cruciali tra cui la gestione dei controlli, il sistema di tracciabilità, l’organizzazione dei consorzi di tutela”.

“Nel lavoro di assistenza alle imprese – conclude Paolo Castelletti – da oltre 10 anni l’Unione Italiana Vini ha costituito al proprio interno un “servizio giuridico” specializzato sulle tematiche del settore che rappresenta un unicum a livello nazionale, un’esperienza fino ad oggi insuperata in termini di credibilità e competenze tecniche, diventato anche punto di riferimento delle istituzioni. In questa occasione, attraverso la quale vogliamo aprire un dialogo nuovo tra il comparto vitivinicolo e il vasto mondo giuridico italiano, desideriamo valorizzare la nostra lunga esperienza e stimolare un salto di qualità del nostro servizio giuridico. Da Centro di assistenza alle imprese a nuovo luogo e motore di dibattito e confronto culturale sui grandi temi della legislazione vitivinicola. Solo quest’anno abbiamo già organizzato tre convegni sul “Testo Unico e i decreti attuativi”. Ed oggi siamo qui, ad Alba, per il quarto di questi appuntamenti che assume però un’importanza particolare per l’elevato livello dei relatori e la collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura”.

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