“Vino Nobile di Montepulciano: A Timeless Wine”. E’ questo il titolo del cortometraggio sulla pregiata Docg toscana che andrà in onda in anteprima il 26 febbraio su Gambero Rosso Channel.
La denominazione toscana sbarca sul grande schermo: un cortometraggio descrive attraverso scene e dialoghi il Vino Nobile di Montepulciano e il suo territorio. Un prodotto per la promozione e comunicazione del territorio che cambia il modo di interpretare il vino da parte dei millennials.
“Vino Nobile di Montepulciano: A Timeless Wine”. E’ questo il titolo del cortometraggio sulla pregiata Docg toscana che andrà in onda in anteprima in versione integrale martedì 26 febbraio in prima serata (poi in repliche successive) su Gambero Rosso Channel (canale 412 di Sky). Un vero e proprio incrocio tra docufilm e corto della durate di 5 minuti con la produzione del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano che ha voluto utilizzare la settimana arte per celebrare vigne e paesaggi che portano al grande rosso Docg toscano. «Uno strumento per noi finora inesplorato questo – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Piero Di Betto – che apre le porte sicuramente a consumatori diversi, di profilo medio alto che normalmente consumano vino pregiato e che grazie a questo corto potranno in poco capire molto sul nostro territorio e d’altronde anche un omaggio a Montepulciano in senso ampio, una città che ha ospitato negli anni set di film internazionali». Il cortometraggio ha già partecipato a diversi concorsi nazionali, tra i quali quello promosso dal Gambero Rosso e dalla Mostra del Cinema di Roma.
A Timeless Wine. Un vino senza tempo, una terra senza tempo. La vocazione vitivinicola di Montepulciano è radicata fin dall’epoca etrusca, blasonata nelle corti rinascimentali, rinomata tra gli statisti moderni, affermata nell’attualità tecnologica globale. Una città che si identifica con il suo prodotto principe: il Vino Nobile di Montepulciano, un vino che già nella dominazione declama l’appartenenza al suo territorio. E’ da questo concetto che parte il lavoro cinematografico che vede protagonista indiretto il Vino Nobile di Montepulciano insieme al suo territorio. La trama vede protagonista una ragazzina newyorkese che scopre la Toscana accompagnando il padre in un viaggio sorprendente. Una trasferta di lavoro per lui, reporter per un servizio di lifestyle sul Vino Nobile di Montepulciano; un’esperienza genuina per lei, millennial già navigata nella comunicazione multimediale che mantiene la curiosità di una bambina. La narrazione è affidata alla piccola protagonista: il vero reportage è il suo, un racconto di immagini e aneddoti trasmesso alla mamma che, dalla Grande Mela, riceve un diario di viaggio ora iconico, ora onirico.
Il regista è Riccardo Paoletti e ha scelto non a caso di affidare la cronaca al voice over della ragazzina al punto di consentire di tradurre il film nelle diverse versioni linguistiche, per una diffusione internazionale. Con l’intento di valorizzare le cantine monumentali, il vino, il suo territorio e la sua collettività, al contempo le bellezze architettoniche e paesaggistiche: perché, come ha imparato la bambina, “il vino non si fa da soli, serve l’impegno di un’intera comunità”.
La denominazione toscana sbarca sul grande schermo: un cortometraggio descrive attraverso scene e dialoghi il Vino Nobile di Montepulciano e il suo territorio. Un prodotto per la promozione e comunicazione del territorio che cambia il modo di interpretare il vino da parte dei millennials.
“Vino Nobile di Montepulciano: A Timeless Wine”. E’ questo il titolo del cortometraggio sulla pregiata Docg toscana che andrà in onda in anteprima in versione integrale martedì 26 febbraio in prima serata (poi in repliche successive) su Gambero Rosso Channel (canale 412 di Sky). Un vero e proprio incrocio tra docufilm e corto della durate di 5 minuti con la produzione del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano che ha voluto utilizzare la settimana arte per celebrare vigne e paesaggi che portano al grande rosso Docg toscano. «Uno strumento per noi finora inesplorato questo – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Piero Di Betto – che apre le porte sicuramente a consumatori diversi, di profilo medio alto che normalmente consumano vino pregiato e che grazie a questo corto potranno in poco capire molto sul nostro territorio e d’altronde anche un omaggio a Montepulciano in senso ampio, una città che ha ospitato negli anni set di film internazionali». Il cortometraggio ha già partecipato a diversi concorsi nazionali, tra i quali quello promosso dal Gambero Rosso e dalla Mostra del Cinema di Roma.
A Timeless Wine. Un vino senza tempo, una terra senza tempo. La vocazione vitivinicola di Montepulciano è radicata fin dall’epoca etrusca, blasonata nelle corti rinascimentali, rinomata tra gli statisti moderni, affermata nell’attualità tecnologica globale. Una città che si identifica con il suo prodotto principe: il Vino Nobile di Montepulciano, un vino che già nella dominazione declama l’appartenenza al suo territorio. E’ da questo concetto che parte il lavoro cinematografico che vede protagonista indiretto il Vino Nobile di Montepulciano insieme al suo territorio. La trama vede protagonista una ragazzina newyorkese che scopre la Toscana accompagnando il padre in un viaggio sorprendente. Una trasferta di lavoro per lui, reporter per un servizio di lifestyle sul Vino Nobile di Montepulciano; un’esperienza genuina per lei, millennial già navigata nella comunicazione multimediale che mantiene la curiosità di una bambina. La narrazione è affidata alla piccola protagonista: il vero reportage è il suo, un racconto di immagini e aneddoti trasmesso alla mamma che, dalla Grande Mela, riceve un diario di viaggio ora iconico, ora onirico.
Il regista è Riccardo Paoletti e ha scelto non a caso di affidare la cronaca al voice over della ragazzina al punto di consentire di tradurre il film nelle diverse versioni linguistiche, per una diffusione internazionale. Con l’intento di valorizzare le cantine monumentali, il vino, il suo territorio e la sua collettività, al contempo le bellezze architettoniche e paesaggistiche: perché, come ha imparato la bambina, “il vino non si fa da soli, serve l’impegno di un’intera comunità”.
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