Gli aghi di abete potrebbero essere una miniera di preziosi antiossidanti naturali. Grazie alla tecnologia della cavitazione idrodinamica controllata è possibile estrarre un additivo superfood ancora più potente delle Vitamine C ed E da solo 500 grammi di aghi di abete in oltre 100 litri di acqua.
Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Istituto di biometeorologia (Ibimet, HCT-agrifood Laboratory) e dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri (Iret) del Cnr, che lo ha pubblicato su Foods. Una soluzione a base di acqua e aghi di abete bianco della montagna toscana, in concentrazione dello 0.44%, ottenuta attraverso un processo di cavitazione idrodinamica controllata, ha dimostrato capacità antiossidanti equiparabili o migliori rispetto alle sostanze comunemente usate come riferimento, dalle Vitamine C ed E e al resveratrolo.
La cavitazione idrodinamica, come ha spiegato Francesco Meneguzzo del Cnr-Ibimet, è una delle tecnologie più promettenti e innovative per l'estrazione di componenti alimentari e sottoprodotti dalla materia prima di scarto della filiera agro-alimentare ma per la prima volta viene applicata ai sottoprodotti forestali.
Le proprietà delle conifere sono note, ma l’impiego di questa tecnologia consente di realizzare soluzioni funzionali senza l'uso di alcun solvente sintetico, in modo non solo rapido, economico ma anche green.
“I risultati ottenuti nello studio – ha sottolineato Meneguzzo - rispondono pienamente al crescente interesse scientifico e industriale per le sostanze antiossidanti naturali, da applicare nei campi della funzionalizzazione e conservazione delle bevande, sia vegetali analcoliche, sia, per esempio, birra, a fini dietetici e salutari, della stimolazione della crescita di certe colture tra cui il frumento, della conservazione degli alimenti lipidici, della cosmetica, consentendo di superare una serie di inconvenienti legati agli attuali metodi di estrazione”.
Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Istituto di biometeorologia (Ibimet, HCT-agrifood Laboratory) e dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri (Iret) del Cnr, che lo ha pubblicato su Foods. Una soluzione a base di acqua e aghi di abete bianco della montagna toscana, in concentrazione dello 0.44%, ottenuta attraverso un processo di cavitazione idrodinamica controllata, ha dimostrato capacità antiossidanti equiparabili o migliori rispetto alle sostanze comunemente usate come riferimento, dalle Vitamine C ed E e al resveratrolo.
La cavitazione idrodinamica, come ha spiegato Francesco Meneguzzo del Cnr-Ibimet, è una delle tecnologie più promettenti e innovative per l'estrazione di componenti alimentari e sottoprodotti dalla materia prima di scarto della filiera agro-alimentare ma per la prima volta viene applicata ai sottoprodotti forestali.
Le proprietà delle conifere sono note, ma l’impiego di questa tecnologia consente di realizzare soluzioni funzionali senza l'uso di alcun solvente sintetico, in modo non solo rapido, economico ma anche green.
“I risultati ottenuti nello studio – ha sottolineato Meneguzzo - rispondono pienamente al crescente interesse scientifico e industriale per le sostanze antiossidanti naturali, da applicare nei campi della funzionalizzazione e conservazione delle bevande, sia vegetali analcoliche, sia, per esempio, birra, a fini dietetici e salutari, della stimolazione della crescita di certe colture tra cui il frumento, della conservazione degli alimenti lipidici, della cosmetica, consentendo di superare una serie di inconvenienti legati agli attuali metodi di estrazione”.
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