Palinsesto RAI. Pop Icons: Amy - The Girl Behind the Name, la storia di un'icona assoluta della musica dei nostri tempi
RAI 5 manda in onda oggi in prima serata, per il ciclo “Pop Icons”, Amy - The Girl Behind the Name”, la musica e le emozioni di un’artista straordinaria in un documentario premio Oscar nel 2016.
Dedicato alla cantante Amy Winehouse, star della musica, jazz singer del calibro di Ella Fitzgerald e Billie Holiday e purtroppo scomparsa nel 2011, a soli 27 anni, il documentario firmato dal regista di origini indiane Asif Kapadia, fornisce una ricostruzione della tormentata vicenda di Amy Winehouse, dalle origini all’apice del successo, alla morte prematura causata dall’abuso di alcool. Una narrazione dove emergono potentemente talento vitalità ma anche fragilità di una delle icone assolute della musica internazionale dei nostri tempi.
Il regista ha ricostruito la biografia della cantautrice inglese attraverso materiali d’archivio, fuori scena e interviste inedite, e ha completato l’opera con l’inserimento di alcuni brani inediti della cantante. “Amy” restituisce così aspetti meno noti della vita della cantante, raccontati attraverso le sue stesse parole e la sua musica.
Per realizzare il film, Kapadia è partito dall’intuizione che potessero essere proprio le canzoni di Amy a creare la trama narrativa. Del resto i testi della Winehouse erano sempre estremamente personali. Amy usava la scrittura in forma catartica, quasi fosse una terapia attraverso cui elaborare le emozioni più difficili.
Afferma Kapadia: “Tutto quello che dovevamo fare era svelare quei testi. Questa per me è stata la vera rivelazione: la scrittura di Amy. Tutti sanno come cantava, ma forse solo pochi si rendono conto di quanto scrivesse bene. Ha scritto testi e musica: tutto era suo”. “Questo è un film su una persona che desidera amore e non sempre ne riceve. “Amy” è un film sull’amore”.
Dedicato alla cantante Amy Winehouse, star della musica, jazz singer del calibro di Ella Fitzgerald e Billie Holiday e purtroppo scomparsa nel 2011, a soli 27 anni, il documentario firmato dal regista di origini indiane Asif Kapadia, fornisce una ricostruzione della tormentata vicenda di Amy Winehouse, dalle origini all’apice del successo, alla morte prematura causata dall’abuso di alcool. Una narrazione dove emergono potentemente talento vitalità ma anche fragilità di una delle icone assolute della musica internazionale dei nostri tempi.
Il regista ha ricostruito la biografia della cantautrice inglese attraverso materiali d’archivio, fuori scena e interviste inedite, e ha completato l’opera con l’inserimento di alcuni brani inediti della cantante. “Amy” restituisce così aspetti meno noti della vita della cantante, raccontati attraverso le sue stesse parole e la sua musica.
Per realizzare il film, Kapadia è partito dall’intuizione che potessero essere proprio le canzoni di Amy a creare la trama narrativa. Del resto i testi della Winehouse erano sempre estremamente personali. Amy usava la scrittura in forma catartica, quasi fosse una terapia attraverso cui elaborare le emozioni più difficili.
Afferma Kapadia: “Tutto quello che dovevamo fare era svelare quei testi. Questa per me è stata la vera rivelazione: la scrittura di Amy. Tutti sanno come cantava, ma forse solo pochi si rendono conto di quanto scrivesse bene. Ha scritto testi e musica: tutto era suo”. “Questo è un film su una persona che desidera amore e non sempre ne riceve. “Amy” è un film sull’amore”.
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