Passa ai contenuti principali

Ricerca, Coronavirus: comprenderne la trasmissione è la chiave per il suo contenimento e la prevenzione futura. Potenziali farmaci allo studio

Il mondo della ricerca sta lavorando senza sosta nello sviluppo di potenziali farmaci per la cura dell'infezione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2 e comprenderne la trasmissione è la chiave per il suo contenimento e la prevenzione futura. 






Il nuovo coronavirus, denominato anche SARS coronavirus-2, causa una malattia respiratoria denominata COVID-19. Quest’ultima può avere un decorso grave che dipende in larga misura da altre eventuali patologie presenti nell’infettato. Al momento non è ancora disponibile alcun vaccino né un farmaco consolidato per contrastare l’avanzata del virus. Le infezioni da coronavirus in tutto il mondo hanno superato ampiamente il numero di 100.000 ed i ricercatori stanno cercando di capire che cosa ne renda così facile la diffusione. Alcune analisi genetiche e strutturali hanno identificato una caratteristica chiave del virus – una proteina sulla sua superficie – che potrebbe spiegare perché infetta le cellule umane così facilmente.

Un primo studio del team di ricercatori cinesi guidato da Qiang Zhou del Westlake Institute for Advanced Study di Hangzhou e dell'Università di Pechino ha svelato come il virus si lega alle cellule umane. Un passo fondamentale in quanto i risultati della ricerca non solo fanno luce sulla comprensione della meccanica dell'infezione ma faciliteranno in futuro anche lo sviluppo di tecniche di rilevazione virale e potenziali terapie antivirali.

Dal punto di vista farmacologico i ricercatori mondiali stanno lavorando instancabilmente su più fronti. Tra i prodotti più promettenti c'è il Tociluzumab, un farmaco non antivirale della Roche, approvato per la prima volta dalla Fda statunitense nel 2010 per l'artrite reumatoide, che potrà essere utilizzato anche per il trattamento di pazienti affetti da coronavirus con gravi danni ai polmoni. In Cina è stato approvato da qualche settimana su determinati pazienti e ora anche in Italia, in fase sperimentale, presso l’ospedale Cotugno di Napoli, centro di riferimento infettivologico per il Sud Italia. A differenza dei farmaci della classe degli anti virali, il Tocilizumab è un immunosoppressore e, nello specifico, antagonista dell’interluchina 6, una proteina che rappresenta un nuovo target di interesse per bloccare alcuni meccanismi patogenetici dell’artrite reumatoide. Si tratta quindi di un farmaco appartenente a una categoria completamente diversa, in grado di contrastare l’eccessiva attivazione del nostro sistema immunitario contro il tessuto polmonare, evitando quindi complicanze peggiori.

I farmaci antivirali invece hanno come bersaglio le cinque proteine virali che sono state riconosciute come target per lo sviluppo di agenti antivirali contro SARS e MERS. Tra i più promettenti in fase sperimentale troviamo il Remdesivir di Gilead Sciences e Clorochina. I trial sono in corso e i primi risultati sono incoraggianti. Per quanto riguarda gli analoghi nucleosidici già registrati, troviamo il Favipiravir e la Ribavirina. Questi farmaci, nello specifico, inibiscono l’attività della RNA polimerasi RNA-dipendente e bloccano la sintesi dell’RNA virale in un ampio spettro di virus RNA, inclusi i coronavirus umani. 

Da segnalare infine un ultimo studio, appena pubblicato su Cell, di un team di biologi e infettivologi del German Primate Center – Leibniz Institute for Primate Research di Göttingen in cui viene descritto che il coronavirus SARS-CoV-2 riesce a introdursi nelle cellule, sfruttando una proteina presente all’interno delle stesse cellule, denominata TMPRSS2, una proteasi che potrebbe essere un bersaglio potenziale contro l’infezione che provoca la COVID-19. In particolare i ricercatori hanno identificato un enzima molto importante che potrebbe essere preso di mira da un farmaco, il Camostat mesilato, già clinicamente testato ed utilizzato in Giappone per contrastare le infiammazioni del pancreas. I risultati suggeriscono che il farmaco potrebbe anche proteggere da COVID-19.

Commenti

Post popolari in questo blog

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro

Libri. La tecnica del contrappunto vocale nel Cinquecento. Un trattato fondamentale per giovani compositori

Scritto da Renato Dionisi e Bruno Zanolini per la Suvini Zerboni, La tecnica del contrappunto vocale nel Cinquecento è ancora oggi un testo di riferimento per quanti vogliano intraprendere gli studi di composizione offrendo all'allievo una base per potersi appropriare di un solido artigianato che gli consenta di "piegar la nota al voler dell'idea". Quello scritto da Renato Dionisi e Bruno Zanolini che fu suo allievo, costituisce un'ottima guida sullo studio del contrappunto e per la formazione del giovane compositore che ancora non ha individuato una personale cifra stilistica. La scrittura corale era per Dionisi, allievo di Celestino Eccher, maestro di formazione romana, la base di ogni possibile apprendistato in virtù del rigore che la scrittura corale impone e del relativamente più facile controllo che se ne può avere.  In Italia, e non solo in Italia, gli studi di composizione si svolgono ancora secondo un percorso obbligato, che parte dall'armonia, proseg