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Verso un’agricoltura senza pesticidi: nasce l’alleanza europea degli istituti di ricerca

Verso un’agricoltura libera da pesticidi, questa la dichiarazione di intenti per ridurre l'utilizzo dei fitofarmaci di sintesi in agricoltura sottoscritta da 24 istituti di 16 Paesi europei. L’Italia presente con la Sant’Anna di Pisa, il CNR e Alma Mater di Bologna. Primo obiettivo una road map scientifica da presentare alla Commissione Ue.






Favorire la riduzione dell’uso dei pesticidi di sintesi in agricoltura. E' la dichiarazione di intenti ('Verso un’agricoltura libera da pesticidi') sottoscritta nei giorni scorsi a Parigi da parte dei rappresentanti di 24 organizzazioni di ricerca, distribuite in 16 paesi europei, a margine del Salone internazionale dell’agricoltura, con il supporto del Ministro dell’agricoltura francese e alla presenza del Ministro per gli affari europei e dei rappresentanti di tre istituzioni italiane: Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Cnr, Università di Bologna. Inoltre, Paolo Barberi, docente  di agronomia presso l'Istituto di scienze della vita, ha partecipato alla firma come responsabile scientifico per la Scuola Superiore Sant’Anna, su nomina della rettrice Sabina Nuti.

La messa a punto della dichiarazione di intenti è avvenuta sotto il coordinamento dell’Istituto francese per la Ricerca agronomica e ambientale (Inrae) e dei due istituti tedeschi Zalf e Julius Kühn, riunendo la comunità di ricerca europea attorno alla visione di un’agricoltura dove l’utilizzo dei pesticidi di sintesi vada diminuendo.

La dichiarazione di intenti ha sancito la nascita di un’alleanza europea per la ricerca, che si è posta il primo obiettivo di presentare una roadmap scientifica, presentata a breve alla Commissione europea, come contributo al nuovo 'Green Deal Europeo' approvato dalla stessa Commissione a dicembre 2019.

In tutta Europa, la forte richiesta da parte delle autorità pubbliche, degli operatori agricoli e della società in generale sta agendo da stimolo per la ricerca a individuare soluzioni,  che accelerino una transizione ecologica dell’agricoltura. Per affrontare questa sfida, la dichiarazione congiunta di intenti punta a ripensare il modo di fare ricerca e a sviluppare strategie comuni innovative, tanto di ricerca quanto di sperimentazione agricola, non soltanto a livello nazionale ma in tutto il continente europeo.

In dettaglio tutte le istituzioni che hanno aderito alla dichiarazione di intenti al 23 febbraio 2020:

  1. Aarhus University, Danimarca

  2. Agricultural Academy, Bulgaria

  3. Agricultural University of Athens, Grecia

  4. Agroscope, Svizzera

  5. Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Italia

  6. Centre de coopération internationale en recherche agronomique pour le développement (Cirad), Francia

  7. Consiglio nazionale delle ricerche, Italia

  8. Hungarian Research Institute of Organic Agriculture, Ungheria

  9. French National Research Institute for Agriculture, Food and Environment – InraeE, Francia

10. Institute of Agriculture and Food Biotechnology – Ibprs, Polonia

11. Julius Kühn-Institute – Jki, Germania

12. Latvia University of Life Sciences and Technologies, Lettonia

13. Leibniz Centre for Agricultural Landscape Research – Zalf, Germania

14. National Agriculture Research and Innovation Centre – Naik, Ungheria

15. Natural Resources Institute Finland – Luke, Finlandia

16. Rzeszow University of Technology, Polonia

17. Scuola Superiore Sant’Anna – Pisa, Italia

18. Swedish University of Agricultural Sciences – Slu, Svezia

19. Szent István University, Ungheria

20. Teagasc – Agriculture and Food Development Authority, Irlanda

21. University of Agricultural Sciences and Veterinary Medicine – Usamv – Bucarest, Romania

22. University of Life Sciences in Lublin, Polonia

23. Vytautas Magnus University Agriculture Academy, Lituania

24. Zagreb University, Faculty of Agriculture, Cro

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