Arriva in libreria per i tipi di Chiarelettere Delitto Neruda. Il libro scritto da Roberto Ippolito è un’inchiesta stringente e appassionante sulla misteriosa morte di Pablo Neruda. La presentazione oggi alle 18.30 presso la Biblioteca Casa delle Letterature.
Sarà presentato oggi mercoledì 23 settembre da Roberto Ippolito proprio nel giorno dell'anniversario della morte del poeta avvenuta nel 1973, dodici giorni dopo il golpe di Pinochet, il libro Delitto Neruda, pubblicato da Chiarelettere. L’incontro, organizzato da Biblioteche di Roma si terrà nel giardino della Casa delle Letterature, in Piazza dell’Orologio 3 a Roma. Con lo scrittore, alle 18.30, conversa Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci promotrice del Premio Strega, con poesie lette da Raffaello Fusaro, regista e sceneggiatore. Ode al giorno felice sarà la prima delle poesie lette; una scelta che potrebbe apparire paradossale in occasione dell’anniversario, ma che vuole evidenziare invece la voglia di allegria, aspetto importante della forte personalità di Neruda.
Cosa accadde davvero 47 anni fa? In seguito a una vasta inchiesta internazionale, il libro di Roberto Ippolito smentisce la versione ufficiale della fine del poeta, attribuita al cancro alla prostata. “Questa opera è un anticipo della verità giuridica che in Cile si è voluto nascondere per diversi motivi e interessi” afferma Rodolfo Reyes, nipote del poeta e rappresentante legale dei familiari, in un videomessaggio inviato da Santiago alla presentazione tenutasi, lo scorso agosto 2020, a Capri, proprio dove Neruda visse un periodo in esilio.
L'autore ha raccolto le prove sostenibili, gli indizi e il movente della fine non naturale di Neruda, sulla scorta dell’inchiesta giudiziaria volta ad accertare l’ipotesi di omicidio, e per questo contrastata in ogni modo da nostalgici enegazionisti. Per la sua drammatica ricostruzione, l’autore si è avvalso di una vasta documentazione proveniente dalle fonti più disparate: archivi, perizie scientifiche, testimonianze, giornali cartacei e on-line, radio, televisioni, blog, libri, in Cile, Spagna, Brasile, Messico, Perù, Stati Uniti, Germania,Regno Unito e Italia. Delitto Neruda è scritto con il rigore dell’inchiesta e lo stile di un thriller mozzafiato. Protagonista, una figura simbolo della lotta per la libertà, non solo in Cile, vittima al pari di Federico García Lorca, illustre poeta e suo grande amico, ucciso dal regime franchista.
La conversazione tra Roberto Ippolito e Stefano Petrocchi fa entrare in una pagina di storia letteraria e non. L’instaurazione della dittatura militare di Pinochet,l’11 settembre 1973 in Cile, è la fine di un sogno. Le case di Pablo Neruda devastate, i suoi libri incendiati nei falò per le strade. Ovunque terrore e morte. Anche la poesia è considerata sovversiva. A così poca di distanza ditempo dal golpe che depone l’amico Allende, il premio Nobel per la letteratura 1971, il poeta dell’amore e dell’impegno civile, amato nel mondo intero, muore nella Clinica Santa María di Santiago. La stessa in cui, anni dopo, morirà avvelenato anche l’ex presidente Frei Montalva, oppositore del regime. Il decesso di Neruda avviene alla vigilia della sua partenza per il Messico, ufficialmente per il cancro. Ma la cartella clinica è scomparsa, manca l’autopsia e il certificato di morte è sicuramente falso.
“Chi uccide un poeta uccide la libertà. Roberto Ippolito firma un’inchiesta stringente e appassionante sulla misteriosa morte di Pablo Neruda.”, così Giancarlo De Cataldo parla di Delitto Neruda, scritto con il rigore dell’inchiesta e lo stile di un thriller mozzafiato. Dice Diego De Silva "Ippolito raccoglie i fatti e li processa, li ricompone, li inchioda. Sembra di essere davanti a una fedele applicazione del principio pasoliniano del sapere fondato sulla ricerca intellettuale. Solo che qui ci sono anche le prove”.
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