Passa ai contenuti principali

Lotta sostenibile ai patogeni fungini della vite: il ruolo degli induttori di resistenza

Uno studio italiano ha indagato sul ruolo degli induttori di resistenza, noti anche come elicitori, nella lotta sostenibile contro l'Oidio, patogeno fungino della vite. Nello specifico il lavoro si è focalizzato sulle modificazioni trascrizionali e metaboliche su varietà Moscato e Nebbiolo.





Cosa nota è che le piante nel corso della loro evoluzione, hanno sviluppato i più svariati meccanismi di difesa contro funghi, batteri, virus, insetti ed anche animali erbivori. Le sostanze chimiche riconosciute dalla pianta e che ne inducono le reazioni di difesa, vengono chiamate induttori di resistenza che hanno lo scopo di promuovere nella pianta meccanismi di difesa in grado di proteggerla dagli attacchi di microorganismi patogeni.

Il cambiamento climatico ha avuto un grave impatto sulla produttività degli ecosistemi agricoli nel mondo. Nell'Europa meridionale, Italia compresa, la frequenza e la durata degli eventi di siccità e delle ondate di calore sono aumentate drasticamente negli ultimi anni, battendo nuovi record in termini di anomalie di temperatura e precipitazioni causando l'intensificazione della diffusione di parassiti e patogeni, con effetto devastante sul potenziale di resa delle colture. L'intensificazione delle malattie fungine dovute alle alterazioni climatiche ed il conseguente uso massiccio di fungicidi chimici nella maggior parte dei paesi europei, ha inevitabilmente portato a problemi di sostenibilità ambientale ed al fenomeno della resistenza da parte dei patogeni della vite, con la perdita di efficacia del prodotto fitosanitario dopo un suo impiego intenso e prolungato. Da qui nasce la necessità di ridurre progressivamente i trattamenti chimici, come stabilito dalla normativa della Commissione Europea (CE) (Direttiva 2009/128 / CE). vietando l’utilizzo di numerosi prodotti fitosanitari, compresi i fungicidi rameici ammessi anche in viticoltura biologica.

Tenendo presente quindi che la gestione delle malattie fungine in vigneto (peronospora e oidio in primis) comportano un costo notevole sia dal punto di vista economico che ambientale, il presente ed innovativo studio, che prende piede nell'ambito del progetto SAFEGRAPE: approcci di lotta sostenibile ai patogeni fungini della vite, ha messo in atto un lavoro di ricerca che si propone di valutare l’efficacia di soluzioni non convenzionali da inserire in strategie di difesa integrate, allo scopo di migliorare la sostenibilità ambientale della gestione del vigneto, mediante approcci integrati agronomici, metabolici, genetici e molecolari per individuare induttori di resistenza a basso impatto ambientale nei confronti dell'Oidio o Mal bianco della vite. In tal senso un gruppo di ricerca italiano ha indagato sulle modificazioni trascrizionali e metaboliche in seguito all'applicazione di elicitori di resistenza contro questo patogeno, attraverso l'intero sequenziamento del trascrittoma in combinazione con analisi di ormoni e metaboliti, in modo da sezionare i meccanismi di difesa a lungo termine indotti da eventi di riprogrammazione molecolare nelle foglie di vite infettate.

Le foglie sono state trattate con tre induttori di resistenza: acibenzolar-S- metile, fosfonato di potassio e laminarina, su due cultivar di V. vinifera, Nebbiolo e Moscato. La loro specificità è stata valutata anche monitorando i cambiamenti nella comunità microbica fungina che abita la superficie fogliare. L'impatto degli stessi principi attivi sull'ecologia microbica e sulla qualità dell'uva è stato studiato anche in una sperimentazione sul campo, in un vigneto di Nebbiolo, dimostrando che la resa e il vigore delle viti non sono stati influenzati dai trattamenti, né la produzione di metaboliti primari e secondari.

I risultati dei test hanno evidenziato che, sebbene tutti i composti fossero efficaci nel contrastare la malattia, l'acibenzolare-S-metile è stato in grado di causare le modificazioni trascrizionali più intense in entrambe le varietà. Questo ha comportato una forte sotto-regolazione della fotosintesi e del metabolismo energetico e cambiamenti nell'accumulo e nel partizionamento dei carboidrati che molto probabilmente hanno spostato il compromesso tra crescita e difesa delle piante verso l'instaurazione di processi di resistenza alle malattie.

È stato anche dimostrato che i segnali metabolici associati al genotipo, hanno influenzato in modo significativo il meccanismo di difesa delle cultivar. In effetti, Nebbiolo e Moscato hanno sviluppato strategie di difesa diverse, spesso migliorate dall'applicazione di uno specifico elicitore, che hanno portato a uno dei rinforzi dei meccanismi di difesa precoci (ad esempio, deposizione di cera epicuticolare e sovraespressione di geni correlati alla patogenesi nel Nebbiolo) o accumulo di ormoni endogeni e composti antimicrobici (ad esempio, alto contenuto di acido abscissico, acido jasmonico e viniferina nel Moscato).

L'applicazione di prodotti ecocompatibili in sostituzione di composti chimici è di fatto l'azione più adatta da intraprendere ora. Questi elementi bioattivi, prodotti di derivazione naturale e sali, come il silicio, laminarine e fosfonati di potassio, risultano essere efficaci come stimolatori di resistenza, stimolando le risposte di difesa endogena delle piante e / o inibendo la colonizzazione e la proliferazione dei funghi. In particolare risulta essere promettente visti i risultati ottenuti, l'utilizzo dell'acibenzolare-S-metile, un benzotiadiazolo analogo all'acido salicilico che ha suggerito di indurre resistenza acquisita sistemica, (SAR - Systemic Activated Resistance), imitando reazioni ospite-patogeno; un vero e proprio sistema immunitario della pianta che si attiva a seguito di una precedente esposizione localizzata ad un agente patogeno. Questo prodotto è il primo rappresentante di una nuova categoria di fitofarmaci che agiscono attivando le difese naturali della pianta. Altamente sistemico, produce nella pianta le stesse modificazioni biochimiche osservate nell'attivazione biologica naturale ma con modalità nettamente più efficienti che garantiscono una protezione superiore e più rapida della pianta.

Concludendo, studi molecolari delle interazioni pianta/patogeni come questo mettono a disposizione un panel di informazioni fondamentali per approfondire i meccanismi di difesa della vite nei confronti dei patogeni. Queste conoscenze integrate contribuiranno alla messa a punto di soluzioni efficaci ed innovative per una viticoltura maggiormente rispettosa dell’ambiente.

The Molecular Priming of Defense Responses is Differently Regulated in Grapevine Genotypes Following Elicitor Application against Powdery Mildew

Commenti

Post popolari in questo blog

Lotta agli insetti alieni, Lycorma delicatula: un nuovo flagello della viticoltura mondiale. Uno studio indaga su comportamento e dispersione nell'ambiente

Uno nuovo studio statunitense per contrastare l'avanzata di un nascente insetto alieno candidato a diventare il nuovo flagello della viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella ma che a differenza di questa provoca danni consistenti ai vigneti. La Lanterna macchiata, così come viene chiamata dagli agricoltori, si è diffusa per la prima volta in Corea anche se originaria della Cina e ha già raggiunto, infestandoli, i vigneti della Pennsylvania. La lotta agli insetti alieni non permette soste, la ricerca si sta muovendo velocemente nel contrastare un nuovo flagello destinato a mettere sotto scacco la viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella, gli agricoltori la chiamano Lanterna macchiata, in inglese Spotted Lanternfly. Si è diffusa per la prima volta in Corea anche se è originaria della Cina. Nel 2014 ha raggiunto i vigneti della contea di Berks, in Pen

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per