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Pierrot Lunaire di Schönberg: il manifesto dell'espressionismo musicale in scena alla Sapienza

Continua la programmazione dei concerti all'aula magna per la 77a Stagione 2021-2022. L'Istituzione Universitaria dei Concerti presenta il Pierrot Lunaire, capolavoro di Schönberg con inserti di musiche di Sylvano Bussotti. Martedì 1 febbraio ore 20,30. 

 Paul Klee, Pierrot Lunaire, 1924



L’Istituzione Universitaria dei Concerti coglie l’occasione del 70° anniversario della morte di Arnold Schönberg per proporre al suo pubblico un focus su un compositore che è stato determinante nella storia della musica del Novecento, eppure non sempre presente nelle programmazioni concertistiche. Il concerto sarà preceduto dalla presentazione del libro "The Theatres of Sylvano Bussotti", ed. by Daniela Tortora, Turnhout, Brepols 2020, alle 18.45 - MLAC Museo-Laboratorio di Arte Contemporanea.

Il primo dei tre appuntamenti è il 1 febbraio e mette in evidenzia un legame molto particolare: quello che unisce Schönberg e Sylvano Bussotti, il compositore e artista a tutto tondo recentemente scomparso, nel concerto che vedrà la soprano Cristina Zavalloni calarsi nelle atmosfere espressioniste del capolavoro schoenberghiano Pierrot Lunaire indossando il costume di scena realizzato nel 2010 sui bozzetti di Sylvano Bussotti per una produzione del MDI Ensemble con l’Accademia del Teatro alla Scala.

Di quel Pierrot lunaire, che ebbe la sua première il 7 aprile 2010 presso il Teatro dal Verme di Milano, Sylvano Bussotti curò la regia disegnando i bozzetti per il costume della protagonista, e per le scene, bozzetti poi realizzati dagli allievi del corso di specializzazione per scenografi realizzatori dell’Accademia della Scala.

Composto nel 1912, pietra miliare del Novecento storico Pierrot Lunaire consta di 21 brevi liriche che Schönberg ha raggruppato in tre parti equivalenti; l’esecuzione proposta da Marco Angius alla guida del MDI Ensemble prevede l’inserimento di pagine di Bussotti in apertura, in chiusura e nei punti di congiunzione, amalgamando in un flusso continuo la musica di questi due maestri del secolo scorso.

“Schönberg e Bussotti sono due grandi artisti eretici del Novecento – ci racconta Marco Angius - ed hanno attraversato rispettivamente la prima e la seconda metà del secolo scorso lasciando tracce cruciali per la cultura e la musica. Come dimostra il programma di questo concerto, entrambi hanno in comune un’idea trasversale del far musica, connessa alla pittura e alla poesia, al comporre inteso come meccanismo di esplorazione emozionale che trascende la realtà e che si potrebbe riassumere con una formula paradossale: non si può far musica con la musica”.

Cristina Zavalloni, cantante bolognese di formazione jazzistica, intraprende a diciotto anni lo studio del belcanto e della composizione presso il Conservatorio della sua città. Per molti anni si dedica anche alla pratica della danza classica e contemporanea. Si esibisce nei più importanti teatri, stagioni concertistiche classiche e contemporanee, festival jazz di tutto il mondo. Tra i brani che interpreta più assiduamente, figurano le Folk Songs di Luciano Berio ed il Pierrot Lunaire di Arnold Schoenberg. Oltre a tenere masterclass, dal 2017 è docente di improvvisazione e Canto Jazz presso la Saint Louis School of Music di Roma.

Marco Angius, già direttore principale dell’Ensemble Bernasconi dell’Accademia Teatro alla Scala, dal 2015 è direttore musicale e artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto. Nel 2020 gli è stato conferito il titolo di Commendatore dell' Ordine al Merito della Repubblica Italiana . Fra i suoi impegni più recenti, nel 2018 ha inaugurato la stagione lirica del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e nel 2016 quella del Teatro La Fenice con Aquagranda di Filippo Perocco (Premio Abbiati 2017); nello stesso anno ha aperto la Biennale Musica di Venezia con Inori di Stockhausen. Al Teatro Regio di Torino ha diretto Káťa Kabanová di Janáček , al Teatro Regio di Parma  ha realizzato una nuova produzione di  Prometeo di Luigi Nono; al Teatro Comunale di Bologna ha diretto  Medeamaterial di Dusapin (Premio Abbiati 2018),  Il suono giallo di Alessandro Solbiati (Premio Abbiati 2016), Jakob Lenz di Wolfgang Rihm, Don Perlimplin di Bruno Maderna e Luci mie traditrici di Salvatore Sciarrino con la regia di Jurgen Flimm.

MDI Ensemble si è formato a  Milano nel 2002. Nel 2017 è stato insignito del premio “Una vita nella musica”, dal Teatro alla Fenice di Venezia, per aver perseguito “con tenacia e infaticabile studio uno scopo molto preciso, affrontare cioè la produzione di musica contemporanea con una forte identità di suono e di stile interpretativo, alla stregua delle formazioni cameristiche dedite al repertorio tradizionale”.   Nel 2017 ottiene  il premio Abbiati  per le prime  italiane di Dimitri Kourliandski.  Nel 2021  ha avuto il suo secondo  Premo Abbiati   intitolato a  Mario Messinis  in quanto “Creatore” di numerosi lavori firmati da autori viventi, il MDI Ensemble si è distinto per la dedizione nei confronti dei repertori contemporanei che ha affrontato con disciplina analitica e compenetrazione poetica, individuando nel dialogo diretto con i compositori eseguiti la chiave di accesso per decifrare partiture di segno diversissimo, sempre coltivando una propria cifra sonora e interpretativa.  

Sonia Formenti                     flauto

Paolo Casiraghi                      clarinetto

Lorenzo Gentili-Tedeschi     violino

Paolo Fumagalli                      viola

Giorgio Casati                         violoncello

Luca Ieracitano                        pianoforte


Aula Magna - Sapienza Università di Roma

Piazzale Aldo Moro 5 - Roma

Martedì 1 febbraio ore 20.30

Pierrot Lunaire

Cristina Zavalloni voce

MDI Ensemble

Marco Angius direttore

Schönberg Pierrot lunaire op. 21

con inserti di musiche di Sylvano Bussotti

Esecuzione con abito di scena realizzato su bozzetti di Sylvano Bussotti

Martedì 1° febbraio ore 18.45 - MLAC Museo-Laboratorio di Arte Contemporanea (stesso ingresso Aula Magna, primo piano).

Presentazione del libro "The Theatres of Sylvano Bussotti", ed. by Daniela Tortora, Turnhout, Brepols 2020.

Modera Franco Piperno, interventi di Guido Salvetti, Patrizia Veroli, Daniela Tortora.

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