Formazione: dalla difesa del vigneto alla cantina, ruolo e gestione del rame tra sostenibilità, normative e insorgenza dei difetti del vino
Prenderà il via martedì 22 febbraio alle ore 17.00 il webinar gratuito a cura di Vinidea dal titolo Rame: tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai osato chiedere. Dalla difesa del vigneto fino in alla cantina, il ruolo e la gestione del rame tra sostenibilità, normative e insorgenza dei difetti del vino.
Utilizzato da oltre un secolo nella gestione del vigneto, il rame è ancora un valido fungicida preventivo che non genera fenomeni di assuefazione ed è selettivo nei confronti degli insetti utili. Ma il rame è di fatto un metallo pesante che è finito sotto la lente di ingrandimento a partire dalle norme vigenti che ne limitano l’impiego a causa dell’accumulo eccessivo nei terreni, in particolare nei suoli coltivati con il sistema biologico, dove il suo utilizzo è stato massiccio per molti anni, fino in cantina in quanto causa di difetti del vino noti da tempo come la comparsa di intorbidamenti, induzione di fenomeni di ossidazione, riduzione e gusti metallici.
Il ruolo del rame e la nascita della poltiglia bordolese
Il rame utilizzato in viticoltura è un fungicida in grado di inibire la germinazione delle spore di molti funghi patogeni. Il suo campo d’azione è molto ampio: il rame è infatti attivo nei confronti di agenti di molte importanti malattie e storicamente utilizzato per la lotta alla peronospora che ricordo arrivò dall'America settentrionale mostrando tutta la sua virulenza e distruttività prima in Francia nel 1878 e in Italia nell’anno seguente. Le conoscenze sui cicli di sviluppo dei patogeni (eziologia) erano allora scarse e in quel periodo non esistevano prodotti adeguati al loro contenimento.
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