Agricoltura, il biologico è legge. Passaggio epocale che guarda al futuro nel rispetto della salute e dell’ambiente
Il Senato ha approvato oggi in via definitiva il DDL n. 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico".
Finalmente l'Italia ha una legge sul biologico per costruire un’agricoltura che guarda al futuro nel rispetto della salute e dell’ambiente. Dopo anni di attesa anche il secondo ramo del Parlamento ha approvato il disegno di legge che tutela un settore in continua espansione, che in soli dieci anni ha visto aumentare l'80% della superficie, fiore all’occhiello del Made in Italy. Un metodo di produzione che va nella direzione indicata dalle strategie europee Farm to Fork e Biodiversità.
La legge è un passaggio epocale ed un passo concreto verso una reale “transizione ecologica”. Tutte le associazioni del settore esprimono un plauso per il lavoro di tutti i parlamentari che ha portato alla conclusione in tempi estremamente rapidi - meno di un mese dall’ultima votazione alla Camera dei Deputati del 9 febbraio - una norma chiave per supportare la transizione ecologica dei sistemi agricoli e per l’intero comparto agroalimentare italiano.
L’approvazione del disegno di legge n.988 giunge in un momento strategico e consente anche all’Italia di allinearsi alle politiche Ue che, con il Green Deal, la strategia Farm to Fork e il Piano d’azione Europeo per il biologico, puntano a una crescita consistente del settore. Grazie a questa legge il biologico può diventare il motore di rilancio dell’intero comparto agroalimentare. Sarà possibile inoltre utilizzare le risorse economiche per il sostegno all’agricoltura, la promozione dei prodotti alimentari e la ricerca che l’Unione europea ha espressamente vincolato all’agricoltura biologica e biodinamica.
L’Italia ha una forte vocazione al biologico, che va incrementata e valorizzata con investimenti in ricerca, innovazione, formazione e comunicazione per continuare ad essere leader tra i Paesi europei che stanno investendo fortemente in questa forma di agricoltura che tutela l’uomo e l’ambiente, oltre a creare concrete opportunità di occupazione per i giovani e le donne.
La norma contiene elementi particolarmente significativi come la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, istituire distretti biologici che consentono di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e adottare un Piano d’Azione nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico.
Questa norma, attesa da oltre 15 anni, è essenziale per sostenere la conversione agroecologica, consentendo anche all’Italia di avvalersi del sostegno economico dedicato a questa agricoltura sostenibile certificata per far crescere il settore sia in termini di produzione che di consumi. La legge infatti va a disciplinare aspetti importanti non solo per le 80.000 aziende che già praticano l’agricoltura biologica, ma anche per le tante aziende agroalimentari italiane, per la ricerca scientifica, per i consumatori, per i territori e soprattutto per le comunità che quei territori li abitano.
Commenti
Posta un commento