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Evviva La Regina! Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea al via le giornate di studio dedicate a Guido La Regina

Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea prendono il via le giornate studio dedicate a Guido La Regina. Un omaggio ad un grande artista che ha attraversato il Novecento ergendosi a figura di spicco nel dibattito artistico di quegli anni. 




Guido La Regina nasce a Napoli nei primi anni del Novecento ma svolge la sua carriera artistica quasi interamente a Roma, dove si trasferì nel 1946, raggiungendo la pienezza del suo linguaggio artistico che si concretizzò nella serie Genesi, in cui l’artista approda a un astrattismo caratterizzato da rigore geometrico ed esuberanza cromatica. Nella Capitale frequenta Leoncillo, Mazzacurati e il critico Giulio Carlo Argan che lo hanno accompagnato e sostenuto nella sua originale interpretazione dei canoni estetici. 

Nelle giornate di venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 aprile, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea presenta le Giornate di studio per Guido La Regina, un programma di incontri e attività laboratoriali dal taglio multidisciplinare per approfondire la figura e l’opera dell’artista napoletano.

Sullo sfondo, a fare da tratto d’unione, la città come fonte di ispirazione dell’artista nella sua personale declinazione visiva e concettuale, fino a divenire a sua volta un modello nell’immaginario di nuove generazioni di artisti e studiosi.

Questo focus nasce dalla donazione dell’Archivio Guido La Regina alla Galleria Nazionale, in un’ottica di valorizzazione e promozione del patrimonio archivistico conservato dal museo, oggi interamente digitalizzato e consultabile sulla piattaforma OPAC.

Con l’occasione, oltre a presentare il lavoro di digitalizzazione che ha interessato i materiali d’archivio e la loro composizione, verranno esposti al pubblico tre dipinti di Guido La Regina che hanno fanno parte della la donazione avvenuta nel 1989 in occasione della mostra antologica Guido La regina. Opere dal 1928 al 1989 allestita al Complesso Monumentale di San Michele a Ripa e curata da Simonetta Lux, che si aggiungono all’opera Spazio viola (1959) acquistata nel 1960 da Palma Bucarelli su indicazione di Lionello Venturi, formando un corpus di dipinti e sculture conservato in Galleria.

Nel corso degli incontri verranno approfonditi diversi temi, partendo dalle problematiche sociali, culturali ed economiche che hanno interessato gli artisti italiani nel secondo dopoguerra, periodo storico in cui La Regina ha partecipato attivamente alla rinascita culturale e artistica della scena romana, fino agli anni in cui la ricerca approda definitivamente all’astrattismo, incentrandosi sul tema della città.

Al centro di questo percorso di indagine, rimane l’analisi delle diverse espressioni del linguaggio astratto, che nei primi anni del dopoguerra aveva provocato molti dibattiti tra gli astrattisti e i figurativi, ma anche tra critici (come Roberto Longhi e Lionello Venturi) e figure politiche. Questi aspetti della contemporaneità, interpretata sempre con libertà e spirito critico dall’artista, si riflettono chiaramente nelle sue opere che dall’astrazione geometrica, alla fase successiva “astratto naturalistica”, all’esperienza dello Spazialismo, fino all’informale materico e nuovamente al rigore geometrico, concludendosi con un breve ritorno al puro colore atmosferico, segnano e illuminano un percorso sempre coerente e sostenuto da una continua sperimentazione. Questi aspetti formali e stilistici delle opere sono stati dettagliatamente analizzati da Eugenio Battisti, che ha dedicato all’artista diverse pubblicazioni, tra cui l’importante monografia del 1962 con prefazione di G. C. Argan e il progetto sperimentale di catalogazione informatizzata, avviato alla fine degli anni Ottanta e purtroppo interrotto dalla morte dello studioso nel 1989.

Partendo dal tema della città astratta vista come rappresentazione di uno spazio evocativo bidimensionale, l’attenzione si sposta sulla città reale, dove sulle superfici degli edifici si sviluppa il racconto astratto. Diventa dunque interessante osservare come questo linguaggio trovi una sua continuità nei lavori di diversi giovani artisti, che scelgono questo codice espressivo per segnare e caratterizzare il paesaggio urbano.

IL PROGRAMMA

Venerdì 8, ore 17.00

Presentazione del Fondo Guido La Regina: storia di un archivio

Pubblicato sul sito OPAC, il Fondo d’archivio Guido La Regina è oggi accessibile a tutti: la presentazione sarà un’opportunità per descrivere la metodologia applicata al lavoro svolto. La digitalizzazione, strumento ormai fondamentale per la conservazione e fruizione dei documenti archivistici, è stata già utilizzata alla fine degli anni Ottanta da Eugenio Battisti per schedare le opere di Guido La Regina. Il dibattito illustrerà le opere esposte, approfondendo i vari linguaggi dell’astrazione. A conclusione dell’incontro verrà proiettato il video Omaggio a Guido La Regina. Colori e geometrie mediterranee realizzato per la mostra al Museo Novecento di Castel Sant’Elmo nel maggio 2018.

Intervengono: Claudia Palma, Marianna Ostuni, Simonetta Baroni e Anna Imponente

Sabato 9, ore 10.30

L’eredità delle città astratte di Guido La Regina: dall’astrattismo alle ultime tendenze dell’Urban Art

L’esperienza di Guido La Regina con Villa Massimo, nella cornice del contesto culturale artistico del secondo dopoguerra e con attenzione ai linguaggi astratti, introduce quella che è l’eredità della sua arte tra le nuove generazioni. Il tema delle città astratte di La Regina è spunto decisamente attuale per una riflessione sulla continuità del suo linguaggio rintracciabile nei lavori di alcuni artisti, che si misurano con forme di arte urbana e di Street Art. Verrà presentato in questa sede il progetto laboratoriale condiviso con l’Accademia di Belle Arti di Roma.

Intervengono: Giuseppe Appella, Rossana Buono, Eclario Barone e i due artisti Greg Jeger e Noeyes

Domenica 10, 10.00 – 13.00

ACROPOLI: Racconto in due tempi

Laboratorio didattico

Il laboratorio didattico per bambini e ragazzi (dai 5 ai 12 anni) e famiglie offrirà l’opportunità per affrontare la lettura di alcune opere di Guido La Regina per approfondire il tema della città in rapporto ai linguaggi astratti. L’obiettivo è quello di realizzare una tappeto-mappa ispirata alla struttura geometrica dell’opera Acropoli. In questo spazio compositivo i partecipanti potranno sperimentare la tecnica del collage realizzando forme geometriche e intrecci cromatici.

Questa esperienza didattica verrà condotta da Simonetta Baroni, Marianna Ostuni e Eclario Barone, docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma, che guiderà un gruppo di studenti dell’Accademia formato da Claudia Catalano, Chiara Bonanni, Maria Ginsburg, Gaetano Matrella, Giuseppina Nardelli, Valeria Ricci; inoltre collaboreranno Benedetta Paris e Claudia Falcitelli.

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