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E-commerce. Alibaba: analisti vedono boom del titolo, salirà del 34%. E l'Italia prima al mondo sulla piattaforma cinese a tutela di vino ed eccellenze agroalimentari

Alibaba sembra un titolo decisamente sottovalutato secondo gli analisti, che vedono nel futuro delle azioni del gigante asiatico del commercio elettronico un rialzo fino al 34% rispetto ai valori di ieri quando il titolo ha chiuso in $163.92.


Puntare in borsa su Alibaba, perché no, visto che l'Italia già investe per valorizzare le proprie eccellenze enogastronomiche sul sito di acquisto online cinese ed il vino ad esempio è uno dei prodotti più gettonati, basti pensare che solo nei primi cinque mesi del 2016 le importazioni cinesi sono cresciute del 42%, raggiungendo la quota di 1 miliardo di euro.

Un successo annunciato sin dal suo primo lancio, con la famosa giornata che gli fu dedicata il 9 settembre dello scorso anno; un evento speciale, tra l'altro presentato in anteprima mondiale a Vinitaly proprio da Jack Ma, il suo fondatore. Da quel momento le aziende vitivinicole italiane presenti sulla piattaforma passarono da 2 a 50 con oltre 500 etichette. Un passo importante, specialmente sul fronte della tutela, in quanto l'Italia è l'unico Paese al mondo ad avere garantito ai prodotti Dop e Igp la stessa tutela contro il falso che hanno i brand commerciali sulla piattaforma e-commerce cinese.

L'alleanza con Alibaba per contrastare la contraffazione è iniziata due anni fa con numeri impressionanti: impedita la vendita mensile di quasi 100mila tonnellate di falso parmigiano, 10 volte di più della produzione autentica, o di oltre 13 milioni di bottiglie di Prosecco che non arrivava dal Veneto. Una tutela che con questo accordo è stata estesa dalla piattaforma b2b, accessibile solo alle aziende, a quella b2c, dando garanzia ai 430 milioni di utenti della rete di siti di Alibaba che potranno acquistare vero Made in Italy. Per individuare i falsi il Ministero delle politiche agricole ha costituito una task force operativa dell'Ispettorato repressione frodi che quotidianamente cerca i prodotti contraffatti e li segnala ad Alibaba. Entro 3 giorni le inserzioni vengono rimosse e i venditori informati che stanno usurpando le indicazioni geografiche italiane. Ma non solo, con il nuovo accordo Alibaba si impegna anche a promuovere momenti di educazione dei venditori e dei consumatori sull'importanza delle indicazioni geografiche alimentari.

Con il commercio elettronico, la più grande fonte di entrate di Alibaba, i ricavi oggi sono su del 58% a 43 miliardi di yuan (6,3 miliardi di dollari). Nella lista degli analisti che hanno rivisto al rialzo i prezzi, spiccano gli esperti di Nomura che hanno portato il target price da 170 a 201 dollari mentre quelli di Deutsche Bank lo hanno fissato ancora più in alto a $208 (da $201). 

I più ottimisti restano finora gli analisti dell’ufficio studi di Raymond James secondo cui il prezzo del concorrente asiatico di Amazon si spingerà fino a  $220, ovvero il 34% sopra i valori della chiusura di ieri. Alla base della view positiva c’è stata la conferma, avvenuta in occasione della trimestrale diffusa ieri, dell’espansione positiva delle attività fuori dal settore tradizionale dell’ecommerce.

Nel trimestre che si è chiuso a giugno, il gruppo ha registrato ricavi in aumento del 56% a 50,2 miliardi di yuan (7,4 miliardi di dollari) e utile netto a 14,03 miliardi di yuan (2,07 miliardi di dollari).

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il presente blog non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.

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