Passa ai contenuti principali

Ricerca. Il Turismo rurale fa crescere il territorio

Il Turismo rurale fa crescere il territorio. Lo studio online a cura del CREA Politiche e Bioeconomia, il turismo tra sostegno PAC e multidimensionalità.

“Il panorama multiforme del turismo rurale. Politiche e interventi”, questo il titolo della pubblicazione curata dalle ricercatrici del CREA Politiche e Bioeconomia, Catia Zumpano e Annalisa Del Prete nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale e che tratta quelle forme di turismo con cui vivere appieno le aree rurali nelle loro molteplici dimensioni, in un'ottica di salvaguardia e valorizzazione delle risorse locali. Un turismo che si contraddistingue per la multifunzionalità e la diversificazione delle attrattività dei territori.

I temi trattati. Il rapporto di ricerca si apre con l’introduzione del concetto di turismo rurale e del suo legame imprescindibile con lo sviluppo territoriale sostenibile. Il secondo capitolo parla del ruolo e del peso finanziario svolto dal turismo nelle fasi di programmazione della politica di sviluppo rurale, con un focus sul ruolo strategico dei GAL (Gruppi di Azione Locale) nell’ambito dell’approccio Leader. Dal terzo al sesto capitolo vengono prese in considerazione le diverse dimensioni del turismo rurale: il legame tra turismo e attività agricola, con un approfondimento sul settore agrituristico, la sinergia fra turismo e cultura in un’ottica di sviluppo sostenibile, la connessione tra acqua, turismo e servizi ecosistemici con un approfondimento sulle potenzialità turistiche dell’acqua nelle aree rurali e l’analisi del valore socioculturale del bosco, caratterizzato da un’offerta sempre maggiore di servizi ricreativi, sportivi e hobbistici. Alla descrizione degli obiettivi della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) in materia di valorizzazione delle risorse naturali e culturali per accrescere l’attrattività dei territori è dedicato il settimo capitolo, seguito da un focus  sul ruolo del turismo nel settore della pesca.

Perché rurale non è solo agricoltura L’agriturismo in Italia continua a rappresentare l’attività di diversificazione più praticata dalle aziende agricole italiane (38%) con un valore di produzione di circa 1,5 miliardi di euro che, unito alle altre attività multifunzionali (fattorie didattiche, agricoltura sociale, ecc..), costituisce più di un quinto del valore della produzione del settore primario nazionale. In crescita del 40% rispetto al 2013 la presenza di turisti nelle aziende agrituristiche (di cui il 49% stranieri). 

Ma la crescita delle attività turistiche nelle aree rurali può contare su un panorama molto più ampio di possibilità di sviluppo, sia in termini di dimensioni che di risorse finanziarie. Secondo l’Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche (ISNART) il 49,2% dei turisti ha scelto mete naturalistiche, alla riscoperta e rivitalizzazione di una parte rilevante delle cosiddette aree interne e marginali del Paese. Nel nuovo Piano Strategico della PAC 2023-27, infatti, il turismo è concepito sia in termini di attrattività dei territori che di diversificazione: per il potenziamento delle attività turistiche sono state stanziate ad hoc risorse per 118 Milioni di euro, di cui il 64% destinate agli agriturismi, il 21% per investimenti finalizzati ad aumentare l’attrattività delle aree rurali e il 18% per sostenere le attività di cooperazione per il turismo rurale nell’ambito del Leader. Il turismo rurale beneficerà anche degli investimenti della PAC per valorizzare e salvaguardare la risorsa acqua e le foreste.

Le finalità dello studio Il volume, raccontando esperienze di successo, in cui il turismo si è posto come leva per lo sviluppo territoriale e la crescita economico-sociale delle aree rurali, ambisce ad essere uno spunto di riflessione per i policy maker, una panoramica di ambiti da approfondire per i ricercatori e uno stimolo alla collaborazione per gli stakeholder locali.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Felix Culpa: dalle sublimi lacrime di Palestrina alle stelle di Ešenvalds, un dialogo celeste. Il Coro Musicanova in un viaggio sonoro tra le ombre della Passione e l’aurora della Resurrezione

In occasione delle celebrazioni pasquali, il coro polifonico Musicanova presenterà “Felix Culpa - Le Sette Parole di Cristo sulla Croce”, un concerto-meditazione in programma domenica 13 aprile alle ore 20 presso la Parrocchia di Santa Giovanna Antida Thouret a Roma (zona Fonte Meravigliosa), con ingresso gratuito. L’evento, organizzato in collaborazione con Monsignor Antonio Grappone, unirà riflessioni teologiche e un repertorio che spazia dal Rinascimento alla contemporaneità, legando le ultime parole di Gesù in croce a brani emblematici della storia sacra. Felix Culpa si struttura come un itinerario meditativo attraverso un percorso storico-musicale che si svilupperà a partire dalla lettura e dal commento delle frasi che Gesù pronunciò sulla Croce poco prima di spirare: ognuna di esse sarà collegata a un brano che il coro, diretto dal Maestro Fabrizio Barchi, eseguirà poco dopo. La serata vedrà anche la partecipazione di Monsignor Antonio Grappone che, attraverso le sue riflessioni,...

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per alzare fr...