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Architetture musicali senza tempo. Angela Hewitt interpreta le Variazioni Goldberg di Bach: un dialogo tra regole e fantasia

L’80a Stagione dei Concerti dell’Aula Magna dell’Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC) propone un appuntamento straordinario sabato 8 febbraio alle 17.30, con la pianista Angela Hewitt protagonista di un’esecuzione delle Variazioni Goldberg BWV 988 di Johann Sebastian Bach. L’evento, arricchito da una conversazione introduttiva tra il professor Sabino Cassese e il musicista Oscar Pizzo, esplorerà il legame tra il capolavoro bachiano e il concetto di regole e fantasia, svelando analogie inattese tra musica e diritto.


Scritte nel 1741 per clavicembalo, le Goldberg Variations devono il loro nome all’aneddoto del giovane allievo Johann Gottlieb Goldberg, che le eseguiva per alleviare l’insonnia del conte Hermann von Keyserlingk. L’opera si apre con un’Aria dall’andamento meditativo, seguita da 30 variazioni che esplorano tecniche compositive diverse: canoni a intervalli crescenti, toccate virtuosistiche, danze eleganti. Ogni variazione è un microcosmo, ma tutte orbitano attorno alla struttura armonica originale, culminando nel ritorno dell’Aria, simbolo di perfezione ciclica.  

Hewitt, interprete acclamata di Bach, saprà evidenziare questa dualità: la precisione matematica del contrappunto e l’esuberanza ritmica delle variazioni più vivaci, come la virtuosistica Variazione 29 o il gioioso Quodlibet finale, dove Bach mescola canti popolari con sublime ironia.

Artista feticcio della IUC, Angela Hewitt incarna la profondità e la chiarezza interpretativa richieste da Bach. Il suo legame con l’Italia, rinsaldato dalla fondazione del Trasimeno Music Festival (15 anni fa in Umbria), si riflette in una sensibilità che unisce rigore analitico e calore espressivo. La scelta del pianoforte moderno, anziché del clavicembalo, offre nuove sfumature dinamiche, senza tradire lo spirito barocco.  

Prima del concerto, il costituzionalista Sabino Cassese, noto musicofilo ed esperto di Bach, dialogherà con Oscar Pizzo in "Le Variazioni Goldberg e il concetto di regole e fantasia". Cassese, analizzando la struttura dell’opera, metterà in luce come il rigore formale del diritto possa rispecchiarsi nella complessità contrappuntistica di Bach. “Come un giurista interpreta le norme, Bach reinterpreta il tema iniziale”, potrebbe suggerire Cassese, sottolineando come entrambi i campi richiedano equilibrio tra adesione alle regole e libertà d’invenzione.

Le 30 variazioni, costruite su un basso ostinato e un’armonia immutabile, rappresentano un esercizio di disciplina creativa: pur rispettando schemi precisi (canoni, danze barocche, fughe), Bach trasforma ogni variazione in un universo espressivo unico, dimostrando che la fantasia fiorisce entro confini definiti.  

Il concerto conferma come le Goldberg Variations siano un ponte tra epoche: un testamento della genialità umana, dove regole e fantasia convivono in armonia. Per il pubblico, un’occasione per immergersi in un capolavoro che, come le grandi costituzioni, fonde tradizione e innovazione.  

Importante sottolineare l’interdisciplinarietà dell’evento che è riflesso di una tendenza culturale crescente: dialoghi tra arte e saperi diversi, per decifrare la complessità del reale. Bach e Cassese, insieme, ricordano che ogni creazione – musicale o giuridica – è atto di libertà entro un quadro condiviso, dove il genio umano trasforma i limiti in opportunità.

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