Felice Casorati, tra sensualità, rigore e purezza formale, la mostra a Palazzo Reale: un ritorno atteso dopo 35 anni
Dal 15 febbraio al 29 giugno 2025, Palazzo Reale di Milano ospita una grande retrospettiva dedicata a Felice Casorati (1883-1963), artista poliedrico e figura cardine del Novecento italiano. A distanza di 35 anni dall’ultima antologica milanese del 1990, curata da Claudia Gian Ferrari , questa mostra celebra l’originalità di un maestro che ha saputo fondere tradizione e innovazione, spaziando dalla pittura alla scenografia, dalla grafica alla musica.
L’esposizione, curata da Giorgia Bertolino, Ferdinando Mazzocca e Francesco Poli, ripercorre l’intera carriera di Casorati attraverso 14 sale organizzate in ordine cronologico. Oltre 100 opere – tra dipinti su tela e tavola, sculture, disegni, bozzetti teatrali e documenti – provenienti da collezioni pubbliche e private raccontano le diverse stagioni artistiche: dal realismo iniziale al simbolismo, dal neoclassicismo al realismo magico, fino alle sperimentazioni degli anni ’50 .
Spiccano prestiti eccezionali come il "Trittico metafisico", riunito per la prima volta dal 1964, che include Una Donna (1918-19) e Bambina (1919), opere che riflettono un’inquietudine esistenziale tipica del primo dopoguerra . Non mancano capolavori come La donna e l’armatura (1921) e Silvana Cenni (1922), ispirati alla misura classica di Piero della Francesca, o la celebre Conversazione platonica (1925), simbolo di un’arte che unisce sensualità e rigore formale .
La mostra sottolinea il rapporto tra Casorati e Milano, da lui considerata "laboratorio" del moderno sistema dell’arte italiano. Negli anni ’20, la città fu per l’artista un terreno di confronto con le avanguardie internazionali, grazie a mostre che ne consacrarono il successo . Un legame ribadito dalla partecipazione alla Biennale di Venezia del 1924, cui è dedicata un’intera sala con opere come Meriggio (1923) e Natura morta con manichini (1924).
Casorati non fu solo pittore: la sua vocazione poliedrica emerge attraverso bozzetti per scenografie teatrali realizzati per il Teatro alla Scala, il Maggio Musicale Fiorentino e l’Opera di Roma. In mostra, i disegni per Le Baccanti e Fidelio rivelano una passione per la musica che lo accompagnò tutta la vita, insieme all’attività di pianista . La sezione grafica, con incisioni e illustrazioni, testimonia invece una continua ricerca tecnica, mentre le nature morte degli anni ’50 – come Uova su fondo rosso (1953) – chiudono il percorso con un ritorno alla purezza formale.
Promossa dal Comune di Milano e realizzata in collaborazione con l’Archivio Casorati, questa antologica non è solo un omaggio all’artista, ma un invito a immergersi nel suo universo poetico, tra figure malinconiche, silenzi metafisici e una ricerca estetica senza confini . Un’occasione unica per riscoprire un protagonista dell’arte italiana, la cui eredità continua a interrogare il presente.
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