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Etica e estetica delle immagini AI: conferenza internazionale a Venezia

A Venezia al via il primo summit mondiale su etica ed estetica delle immagini artificiali. EA-AI 2025 riunisce studiosi da tutto il mondo per interrogare il nuovo statuto culturale e sociale delle immagini generate artificialmente. 


Dall’8 al 10 maggio, l’isola di San Servolo diventa il palcoscenico di un dibattito globale. Venezia, da sempre crocevia di culture e innovazioni, ospita Ethics and Aesthetics of Artificial Images (EA-AI 2025), la prima grande conferenza internazionale dedicata alle immagini generate dall’intelligenza artificiale. Un fenomeno che, nel giro di pochi anni, ha cominciato a ridefinire categorie che sembravano consolidate: l’autorialità, l’autenticità, il diritto d’autore, la stessa idea di creatività.

Organizzato dall’Università Iuav di Venezia in collaborazione con la Venice International University, il convegno riunirà oltre 180 tra ricercatori e teorici per indagare un campo che si sta espandendo a velocità vertiginosa. Secondo un report di Goldman Sachs (2023), l’economia globale dei contenuti generati da IA potrebbe superare i 50 miliardi di dollari entro il 2030 — ma a cambiare non sono solo i mercati, bensì il nostro sguardo, il nostro modo di produrre e riconoscere le immagini.

Con più di 140 interventi previsti, EA-AI 2025 si presenta come un crocevia disciplinare: filosofia, estetica, diritto, sociologia, arti visive e architettura si intrecciano per affrontare le domande più urgenti. Cosa significa oggi essere autori, se un algoritmo può generare immagini che sfidano l’immaginazione umana? Le produzioni dell’intelligenza artificiale possono aspirare allo statuto di opere d’arte? E quali sono le conseguenze sociali, epistemologiche e politiche di questa diffusione massiccia?

Il convegno non si limita però alla teoria: si discuterà anche delle ricadute pratiche nel campo dell’arte, del design e dell’architettura. Da mesi ormai, gallerie e musei — come il British Museum, che ha recentemente lanciato un progetto sull’uso dell’IA nelle pratiche museali — riflettono sul modo in cui queste tecnologie influenzano la curatela e la produzione artistica. Il tema tocca anche il diritto: a oggi, come chiarisce l’Ufficio Copyright degli Stati Uniti (USCO), le opere generate esclusivamente da AI non sono protette da copyright, una posizione che apre scenari inediti e controversi.

Il convegno veneziano non si limita dunque a fotografare lo stato dell’arte, ma si propone di interrogare i futuri possibili: tra promesse di democratizzazione creativa e rischi di standardizzazione globale, tra nuove possibilità espressive e inedite forme di controllo.

A guidare il dibattito saranno alcuni dei maggiori studiosi nel campo dei media e dell’estetica digitale. Tra i keynote speakers, Lev Manovich (City University of New York), che nel suo AI Aesthetics (2018) ha posto le basi teoriche per comprendere l’immagine artificiale come nuova frontiera estetica. Con lui, Joanna Zylinska (King’s College London), autrice di AI Art: Machine Visions and Warped Dreams (2020), dove il rapporto tra creatività umana e automatica viene ripensato alla radice.

Accanto a loro, Neil Leach (Harvard University) mostrerà come l’intelligenza artificiale stia trasformando il progetto architettonico, mentre studiosi italiani come Matteo Pasquinelli (Ca’ Foscari) e Antonio Somaini (Sorbonne Nouvelle) porteranno una riflessione critica sul rapporto tra tecnica, sapere e potere.

L’evento sarà aperto al pubblico, segnando la volontà degli organizzatori di trasformare la conferenza in uno spazio di confronto ampio, che coinvolga non solo accademici e addetti ai lavori, ma anche cittadini, artisti e chiunque sia interessato a capire come l’intelligenza artificiale stia riscrivendo le regole del gioco culturale.

La scelta di Venezia come sede di EA-AI 2025 non è casuale: città simbolo della stratificazione culturale e artistica, Venezia si pone come luogo ideale per riflettere su come le nuove immagini artificiali si inseriscano nella lunga storia dell’arte e della rappresentazione. La conferenza si propone infatti come uno spazio di dialogo trasversale, capace di connettere le scienze umane e sociali con le tecnologie emergenti.

L’ampiezza disciplinare di questo convegno mira, infatti, a mettere in dialogo ambiti differenti su un fenomeno tecnologico che investe tanto gli aspetti sociali quanto quelli culturali e artistici. In un contesto segnato dalla rapida evoluzione degli strumenti generativi, interrogarsi da diverse prospettive sullo statuto, il valore e le implicazioni dei contenuti e delle immagini prodotte artificialmente diventa una necessità urgente.

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