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Festival Diocesano di Musica Sacra. Palestrina, il Principe della Musica: celebrazioni a Castel Gandolfo nel cinquecentenario della nascita

Nell’anno giubilare 2025, segnato dal cinquecentenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), il Festival Diocesano di Musica Sacra rende omaggio al “Principe della Musica” con un evento eccezionale a Castel Gandolfo. Sabato 24 maggio, la Parrocchia Pontificia San Tommaso da Villanova – gioiello barocco disegnato da Bernini, storicamente legato alla residenza estiva dei Papi – ospiterà una serata tra sapienza e spiritualità, con una conferenza del prof. Francesco Luisi e un concerto del Coro Musicanova diretto da Fabrizio Barchi.



L’appuntamento, promosso dall’Accademia Filarmonica Europea e dalla Diocesi Suburbicaria di Albano con il sostegno della Regione Lazio, è inserito nell’Edizione Giubilare del Festival, con l'intento di unire approfondimento musicologico ed esperienza liturgica. Alle 17:30, nella cripta della chiesa, il prof. Francesco Luisi autorevole studioso e curatore dell’Edizione Nazionale delle Opere di Palestrina, terrà la conferenza “Perché Palestrina è considerato Princeps Musicae”, esplorando il ruolo del compositore nella riforma musicale post-tridentina e la sua eredità nella cultura occidentale. 

A seguire, il Coro Musicanova proporrà “Omaggio a Palestrina e al suo tempo”: un itinerario tra i capolavori della polifonia sacra rinascimentale e barocca, da Palestrina a Orlando di Lasso, da Tomás Luis de Victoria fino a Giacomo Carissimi.

Definito da Robert Stevenson “l’architetto del suono sacro”, Palestrina rivoluzionò la musica liturgica con opere come la Missa Papae Marcelli (1567), simbolo di equilibrio tra testo e melodia. La sua produzione, comprendente oltre 100 messe e 300 mottetti, rimane un pilastro della tradizione cattolica, celebrata anche nel recente convegno “L’arte sacra tra Controriforma e universalità del linguaggio” della Fondazione Palestrina.

Il programma musicale, curato da Fabrizio Barchi, accenderà i riflettori su: Giovanni Maria Nanino e Giovanni Ancina, allievi di Palestrina, con brani che fondono cromatismo e devozione; Orlando di Lasso, maestro fiammingo dalla scrittura cosmopolita; Tomás Luis de Victoria, autore di drammatiche meditazioni liturgiche come l’Officium Hebdomadae Sanctae; Giacomo Carissimi, pioniere dell’oratorio seicentesco, ponte tra Rinascimento e Barocco.

Diretto da Ernesto Celani e presieduto da Francesco Maria Silvagni, il festival coinvolge istituzioni scolastiche, cori locali e professionisti per avvicinare giovani e appassionati alla ricchezza del repertorio sacro, incarnando la missione di coniugare alta ricerca artistica e formazione divulgativa; un momento di sensibilizzazione rivolto non solo agli specialisti, ma anche a un pubblico più vasto, con particolare attenzione ai giovani e ai musicisti liturgici. 

Oltre a celebrare un gigante della musica, la serata offre l’opportunità unica di ascoltare opere immortali nel loro contesto originario: uno spazio meditativo dove architettura, acustica e spiritualità si fondono. Come sottolinea Luisi: “Palestrina non scolpì note, ma preghiere in suono” – un invito a riscoprire, attraverso la polifonia, il dialogo eterno tra arte e trascendenza.

Il concerto dal titolo "Omaggio a Palestrina e al suo tempo", a cura del Coro Musicanova diretto da Fabrizio Barchi, si dipanerà attraverso una costellazione di maestri; un viaggio attraverso alcune delle voci più significative della polifonia sacra tra Rinascimento e primo Barocco:

Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525–1594)

Compositore di oltre 100 messe e centinaia di mottetti, Palestrina è stato celebrato fin dal Seicento come il restauratore della musica sacra. Tra i brani in programma, si attendono esecuzioni da raccolte come il Liber Primus Motectorum (1569) o la Missa Papae Marcelli (1567), simbolo della riforma musicale tridentina.

Orlando di Lasso (1532–1594)

Fiammingo naturalizzato bavarese, fu forse il più cosmopolita tra i compositori del XVI secolo. La sua musica sacra, brillante e sofisticata, si distingue per l’uso espressivo del testo.

Giovanni Maria Nanino (ca. 1543–1607)

Allievo o collaboratore di Palestrina, fu anche maestro di compositori come Felice Anerio. La sua produzione sacra mostra un uso attento del cromatismo e della declamazione.

Giovanni Giovenale Ancina (1545–1604)

Vescovo e musicista dell’Oratorio filippino, Ancina è una figura poco nota ma significativa, vicino al mondo di San Filippo Neri e alla spiritualità musicale della Controriforma. Una selezione delle sue opere è stata recentemente ristampata a cura della Biblioteca Musicale Oratoriana (2021).

Tomás Luis de Victoria (1548–1611)

Compositore spagnolo attivo a Roma, Victoria è noto per le sue composizioni liturgiche intense e drammatiche, come l’Officium Hebdomadae Sanctae (1585), capolavoro della settimana santa. Secondo Robert Stevenson è l’unico vero “pari” iberico di Palestrina.

Giacomo Carissimi (1605–1674)

Con Carissimi si entra nel pieno del Seicento romano. Maestro del primo oratorio, la sua scrittura, pur evolvendo verso una maggiore teatralità, mantiene un’eleganza contrappuntistica derivata dai maestri del secolo precedente. Carissimi fu maestro di Charpentier e influenzò profondamente la scuola francese.

Il Coro Musicanova, diretto da Fabrizio Barchi, è noto per la qualità esecutiva e per l’intensità spirituale delle sue interpretazioni. L’ensemble ha ricevuto numerosi riconoscimenti e ha partecipato a progetti discografici legati alla musica sacra, da Palestrina a contemporanei come Arvo Pärt. La scelta di un repertorio che abbraccia circa un secolo di storia musicale sacra permette di cogliere l’evoluzione del linguaggio musicale tra contrappunto, retorica e affetti.

Il concerto e la conferenza rappresentano un’opportunità preziosa per ascoltare in contesto liturgico e meditativo alcune delle vette della musica sacra occidentale. È anche un invito alla riflessione sull’attualità del messaggio di Palestrina, “principe della musica” non solo per la sua perizia tecnica, ma per la capacità di trasfigurare la parola sacra in suono puro e contemplativo.

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