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Giovanni Pierluigi da Palestrina, celebrazioni per il V Centenario: Poste Vaticane omaggia il Principe della Musica con un Francobollo e un CD

In occasione del V centenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, il Servizio Poste e Filatelia dello Stato della Città del Vaticano rende omaggio all’insigne compositore con un francobollo, opera dell’artista Raúl Berzosa, accompagnato da un compact disc appositamente realizzato dal Coro della Fondazione Cardinale Domenico Bartolucci.


In occasione del V centenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525–1594), lo Stato della Città del Vaticano ha realizzato un’emissione filatelica e musicale di straordinario valore simbolico. Il francobollo commemorativo, opera del pittore spagnolo Raúl Berzosa, ritrae il compositore con un’elaborazione grafica ispirata a un ritratto custodito nella Biblioteca Apostolica Vaticana, affiancato dalla pagina iniziale della Missa Papae Marcelli e un dettaglio del Concerto angelico di Baciccio (Pinacoteca Vaticana). L’annullo speciale, utilizzato il 27-28 maggio 2025, reca le scritte celebrative e la data di emissione, mentre il CD allegato, curato dal Coro della Fondazione Cardinale Domenico Bartolucci, offre una selezione di capolavori palestriniani, tra cui la celebre messa e brani tratti dal Cantico dei Cantici.  

Palestrina lungo la sua carriera compositiva ha operato principalmente nelle istituzioni musicali romane, in particolare come Maestro della Cappella Giulia e Cantore della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”. Compositore apprezzatissimo già in vita, è tuttora considerato punto di riferimento della musica sacra. Ha prediletto la composizione delle Messe, ma numerosi sono anche i mottetti scritti in uno stile ricco e pittorico. La sua opera si è imposta per la chiarezza e la comprensibilità del testo, rispondendo pienamente ai canoni di riforma della polifonia indicati dal Concilio di Trento.

Il cd offre una sintesi dell’opera imperitura del Principe della musica attraverso la Missa Papae Marcelli, la più nota fra le sue composizioni, alcuni Offertori e alcuni Mottetti dal Cantico dei Cantici. Il Coro, diretto dal Cantore Pontificio Adriano Caroletti e composto da professionisti provenienti dalle principali istituzioni musicali romane e vaticane, ha avuto il privilegio di lavorare per diversi anni con Domenico Bartolucci, celebre Maestro della Cappella Sistina, e ha il merito di custodire e tramandare la tradizione esecutiva della Scuola Romana e di Palestrina che il Maestro stesso seppe assorbire, valorizzare e trasmettere in fedele continuità con il passato.

La registrazione si distingue per un’interpretazione filologicamente rigorosa, radicata nella tradizione esecutiva della Scuola Romana. Diretto da Adriano Caroletti, il coro - composto da professionisti legati alle istituzioni vaticane - propone, come accennavo, la famosa Missa Papae Marcelli, capolavoro di equilibrio tra polifonia e chiarezza testuale nel pieno rispetto dell’ideale controriformista. L’uso di dissonanze su tempi deboli e la fluidità melodica riflettono lo "stile palestriniano" codificato da Johann Joseph Fux nel Gradus ad Parnassum. Gli altri brani, come Surge, amica mea, si distinguono per un trattamento pittorico del testo sacro, con un contrappunto raffinato, dove le voci si intrecciano in un dialogo mistico, tipico della spiritualità palestriniana. 

Questo grazie al coro Coro della Fondazione Cardinale Domenico Bartolucci, che da dal maestro Bartolucci eredita la precisione nell’articolazione delle parole e la ricerca di un suono "luminoso", essenziale per rispettare i dettami tridentini sulla comprensibilità liturgica.  

L’artista spagnolo Raúl Berzosa, noto per i suoi dipinti in stile realista classico, ha firmato il ritratto di Palestrina sul francobollo. La sua opera, caratterizzata da un’attenzione ai dettagli storici e a una profonda spiritualità, si inserisce in una tradizione che unisce arte e fede. Berzosa, già autore di nove francobolli vaticani - tra cui quelli per la Pasqua 2023 e l’80° compleanno di Papa Francesco - ha rielaborato il ritratto cinquecentesco del compositore, conservato nella Casa Museo di Palestrina, fondendo simbolismo rinascimentale e modernità grafica.  

Volevo ricordare che sebbene la leggenda attribuisca a Palestrina il merito di aver "salvato la polifonia" durante il Concilio di Trento, studi recenti smentiscono questa narrazione. La Missa Papae Marcelli fu composta di fatto prima delle discussioni conciliari, e il Concilio di Trento non emanò mai divieti ufficiali sulla musica sacra. Tuttavia, Palestrina seppe anticipare le esigenze di chiarezza testuale, diventando un modello per la Chiesa post-tridentina. La sua produzione - 105 messe, 300 mottetti -rappresenta l’apice della polifonia rinascimentale, influenzando generazioni di compositori, da Bach a Bartolucci.  

Le celebrazioni per il centenario includono concerti, mostre e convegni internazionali, come il Festival di musica polifonica del ‘500 a Palestrina e la rassegna milanese Un anno nel segno di Palestrina della Cappella Musicale del Duomo di Milano. Questi eventi, insieme all’emissione vaticana, sottolineano come l’eredità di Palestrina sia tuttora viva, ponendo interrogativi sulla relazione tra tradizione e innovazione nel contesto liturgico moderno.  

L’iniziativa del Vaticano non è solo un tributo al passato, ma un invito a riscoprire la potenza trascendente della musica sacra. Come scriveva Dostoevskij, "Il mondo sarà salvato dalla bellezza" - e in questa frase risuona l’essenza di Palestrina e di quanti oggi ne custodiscono l'eredità immortale.  

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