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Expo: Padiglione VINO – A Taste of ITALY

CONOSCENZA, CULTURA, FASCINO: L’EREDITÁ DEL PRIMO PADIGLIONE DEDICATO AL VINO NELLA STORIA DELL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE SARÁ PORTATA NEL MONDO
Il bilancio di un’esperienza unica del Padiglione VINO – A Taste of ITALY

Fortemente voluto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e da Veronafiere-Vinitaly, è stato visitato da più di 2,1 milioni di persone, il 20% provenienti dall’estero, che sono state accolte sia lungo il percorso conoscitivo, sia degustativo da un team preparato e attento che ha contribuito a far vivere un’esperienza che resterà nel bagaglio culturale e di emozioni di tutti i visitatori.

Ieri a Milano, presso l’Unicredit Pavilion, la consegna a Veronafiere-Vinitaly del Premio Class Expo Pavilion Heritage Awards per il migliore Padiglione di un Unico Prodotto Alimentare.

L’obiettivo del Padiglione VINO A Taste of ITALY era quello di affascinare, coinvolgere, far portare con sé un’emozione, un ricordo ed una suggestione legate alla conoscenza della cultura del vino italiano, dei territori nei quali viene prodotto, delle tradizioni di un paese che un tempo si chiamava Enotria, terra delle viti, del vino.

«Al termine di Expo possiamo dire di aver vinto la sfida – sottolinea il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina -. Siamo la patria del Vino, con oltre 500 vitigni coltivati e con il primato di produzione riconquistato quest'anno. Con il Padiglione del Vino abbiamo mostrato al mondo la forza di questo settore, fatta di passione, storia e di una fortissima spinta all'innovazione. Un successo reso possibile da chi ha lavorato ogni giorno in questi sei mesi per rappresentare al meglio l'esperienza vitivinicola nazionale».

«Un grande lavoro di squadra, un impegno gestito in tempi strettissimi dall’ideazione alla realizzazione sino alla gestione durante i sei mesi di Expo che solo un organizzatore fieristico di grande esperienza e di specifica competenza nel settore vinicolo poteva affrontare con successo – dice il Presidente di Veronafiere, Maurizio Danese –. L’Expo non finisce oggi per noi. Il Padiglione è stato, grazie anche alle numerose delegazioni istituzionali e commerciali presenti, sia italiane che straniere, una straordinaria occasione di relazioni per la Fiera di Verona che può metterle a sistema a favore della propria attività, delle aziende e associazioni di categoria dei settori nei quali opera».

«L’esperienza del Padiglione VINO A Taste of ITALY prosegue – specifica il Direttore Generale, Giovanni Mantovani –. A partire dal 50° Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile prossimi, inizierà un percorso lungo il quale porteremo la conoscenza, la cultura ed il fascino del vino italiano e dei suoi territori, che attraverso di esso abbiamo raccontato, direttamente all’attenzione di altri paesi interessati dalle iniziative del Vinitaly International o che ci faranno richiesta per eventi legati alla promozione del made in Italy».

Fortemente voluto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e da Veronafiere-Vinitaly, il Padiglione VINO – A Taste of ITALY, è stato visitato da 2,1 milioni di persone, il 20% provenienti dall’estero, che sono state accolte sia lungo il percorso conoscitivo, sia degustativo nella Biblioteca del Vino – Enoteca del Futuro da un team preparato e attento che ha contribuito a far vivere un’esperienza che resterà nel bagaglio culturale e di emozioni di tutti i visitatori.

Più di 3600 le etichette proposte per 150 mila bottiglie e circa 800 mila degustazioni tra Enoteca del Futuro – Biblioteca del Vino, “Vino is Aperitivo”, eventi, seminari, workshop, wine tasting e visite di delegazioni internazionali e della stampa. Sono state 2000 le aziende che hanno presentato i loro vini e più di 500 gli eventi e i convegni promossi nelle Sale Convivium e Symposium.

Autorevoli partner del Padiglione VINO - A Taste of ITALY sono stati il Comitato Scientifico, presieduto da Riccardo Cotarella, con le iniziative “Viaggio nell’Italia del Vino”, Gambero Rosso con i Tre Bicchieri, Civiltà del Bere con “Italian Wine is More”, Club Papillon con la “Giostra dei Wine Bar”, Cronache di Gusto con “La bellezza del vino” e “I vini bussola”, Doctor Wine di Daniele Cernilli con “Il giro d’Italia in 80 vini” e le degustazioni organizzate con AIS e ONAV.

Un successo sottolineato anche dal riconoscimento ricevuto ieri a Milano presso l’Unicredit Pavilion Premio Class Expo Pavilion Heritage Awards per il migliore Padiglione di un Unico Prodotto Alimentare.

A ritirare il Premio il Presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, eletto il 27 ottobre scorso, il Presidente uscente, Ettore Riello, che è stato ringraziato per il grande lavoro svolto, anche in vista dell’Expo, il Direttore Generale, Giovanni Mantovani, l’architetto Italo Rota, che ha curato l’allestimento del Padiglione e Riccardo Cotarella, presidente del Comitato scientifico.

Class Expo Pavilion Heritage Awards

I Class Expo Pavilion Heritage Awards sono stati dedicati ai padiglioni e ai cluster che meglio hanno saputo interpretare e comunicare il tema dell’esposizione universale, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, lasciando così la migliore eredità, in termini di impatto, interesse, cambiamento delle abitudini di consumo e rispetto per quanto il pianeta produce.

Gli Awards sono stati ideati e organizzati da Class Editori, insieme con Laureate International Universities, il network di 80 università in 29 Paesi cui fanno capo, a Milano, Domus Academy e NABA (Nuova Accademia di Belle Arti Milano). Advisor scientifici, l’Associazione mondiale degli Agronomi (WWA) e il Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali. IBM ha supportato l’iniziativa come Official Sponsor.

Di primissimo piano la giuria internazionale che ha assegnato i riconoscimenti, dopo aver valutato anche il lavoro di un’equipe di studenti di NABA e Domus frutto di un’accurata ricerca e confronto nel corso dei sei mesi di Expo 2015: Letizia Moratti, Romano Prodi, il Cardinale Tagle, Shenggen Fan, Maria Cruz Alvarez ed il Premio Nobel Eric Maskin.

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