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Wine Experience: Angelo Gaja su Viticoltura&Clima

Angelo e Gaia Gaja: Le "Stelle" del vino non stanno a guardare. L'ultima sfida al clima che cambia 
Al Wine Experience l'appello di Gaja: "Dobbiamo stare attenti. Dobbiamo proteggere il pianeta e le generazioni future."


Conosciuto in tutto il mondo per i suoi vini, ha girato i cinque continenti per raccontare i suoi prodotti e il percorso che hanno fatto per raggiungere i vertici delle classifiche di quelli più venduti ed apprezzati. E' il re del Barbaresco Angelo Gaja ed ora, insieme sua figlia Gaia, porterà avanti un ultima difficile sfida: affrontare l'inevitabile cambiamento climatico.

"Preservare i vigneti ed anche il pianeta sarà un eredità per le generazioni future". Questo il messaggio di Angelo Gaja, d'altro canto lui è un maestro per quanto riguarda crescita, innovazione e cambiamento. Un uomo che non ha bisogno di presentazioni. La stella che non smette di brillare è parte della storia del vino italiano. Il suo debutto nell'azienda risale al 1961, Angelo, quarta generazione della famiglia, fu pioniere della valorizzazione del Barbaresco nel mondo. Fu il primo a capire che l'export era la carta vincente per il vino italiano: proponendo il suo prodotto sul mercato americano cominciò la grande scalata della sua cantina.

Oggi questa realtà conta 100 ettari vitati in Piemonte e più di 200 in Toscana, affiancando così la produzione piemontese con i più rinomati vini toscani, Brunello di Montalcino in testa, e questo grazie anche all'enologo Guido Rivella che è l'anima di tutti i vini della famiglia Gaja. "Lungo la sua strada di winemaker ha introdotto il concetto di singolo vigneto di Barbaresco, imbottigliamento all'interno della tenuta ed una vinificazione modernizzata", ha detto Bruce Sanderson, Senior Editor and Tasting Director di Wine Spectator, introducendo i partecipanti al Wine Experience.

Con la figlia Gaia al suo fianco oggi Angelo riversa tutta la sua esperienza su questa nuova sfida, ed il cambiamento climatico sarà un test per il loro ingegno e resilienza. "Il vitigno ed il terreno, nella vita del vigneto, rimangono le stesse," dice Angelo. "Quello che cambia sono le condizioni climatiche." Negli ultimi anni, si è potuto osservare che la stagione di crescita delle uve è molto anticipata, con un veloce processo di maturazione; la vendemmia inizia troppo presto ed i parassiti nei vigneti diventano più problematici, anche gli zuccheri e quindi l'alcool aumenta oltre i nostri livelli preferiti."

"Oggi, dobbiamo trovare nuovi sistemi per mantenere viva la nostra vigna", dice Gaia. "La nostra conoscenza e la nostra esperienza non bastano più, perché i cambiamenti sono rapidi, e dobbiamo trovare nuove soluzioni affinché i nostri vigneti possano adattarsi."

La famiglia Gaja sta affrontando attivamente queste nuove sfide, con la collaborazione di esperti consulenti del vigneto, migliorando i terreni con letame di compost trasformato grazie a particolari vermi rossi della California; contro i parassiti, come le falene, viene interrotto l'accoppiamento con l'uso di feromoni, piuttosto che con l'uso di pesticidi. E' stata inoltre aumentata la biodiversità, nello specifico nella loro tenuta in Piemonte, piantando alberi di cipresso e coltivando le api.

Cambiamento climatico a parte, per ora l'azienda si "consola" dimostrando di raggiungere l'apice della qualità con il loro Pieve Santa Restituta Brunello di Montalcino Sugarille 2010, (96 punti, 190$).

Angelo lascia i partecipanti lanciando un appello: "Dobbiamo fare molta attenzione. Bisogna proteggere il pianeta e le generazioni future. "

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