Dal Rinascimento al minimalismo: vent’anni di VOCES8. L' ensemble britannico celebra l'anniversario con un nuovo album
VOCES8 celebra il suo ventesimo anniversario con un nuovo album che testimonia la sua straordinaria versatilità e profondità espressiva nell'attraversare secoli di polifonia, dal Rinascimento fino alle più raffinate espressioni del minimalismo contemporaneo. In questa occasione Martin Cullingford, direttore di Gramophone, ha incontrato tre figure chiave che compongono la formazione, ripercorrendo insieme, in un viaggio ideale, l'avventura artistica del gruppo britannico attraverso due decenni di attività, contraddistinti da innovazione e dedizione alla musica vocale. Questo articolo ne è una sintesi che intende offrire uno sguardo sul passato e sul futuro di un formazione che ha saputo rinnovare il concetto stesso di ensemble corale.
Nel panorama della musica vocale contemporanea, i VOCES8 rappresentano una delle realtà più dinamiche e influenti degli ultimi due decenni. Fondato nel 2005 da un gruppo di amici accomunati dalla passione per il canto, l’ensemble britannico festeggia nel 2025 il suo ventesimo anniversario, segnando una traiettoria di eccellenza artistica, innovazione e impatto educativo senza pari.
Il centro nevralgico delle attività di VOCES8 è il VOCES8 Centre, ospitato nella storica chiesa di St Anne e St Agnes, progettata da Sir Christopher Wren e situata a pochi passi dalla Cattedrale di St Paul a Londra. Questo spazio, acquisito poco più di un decennio fa, è diventato non solo la sede operativa del gruppo, ma anche un hub internazionale per l’eccellenza vocale, la formazione e la performance. L’acustica unica della chiesa, caratterizzata da una pianta quadrata, ha contribuito a definire il “suono registrato” di VOCES8: per ottenere la morbidezza e la precisione che li contraddistingue, il gruppo adatta la propria dinamica alle sfide offerte dalla riverberazione dell’ambiente, sviluppando così una cifra stilistica immediatamente riconoscibile.
La storia di VOCES8 inizia con la vittoria al Gorizia International Choral Competition, proprio qui in Italia, nella categoria jazz e pop per otto voci. Questo successo ha dato il via a una carriera che ha visto il gruppo esibirsi nei principali teatri del mondo, firmare con etichette prestigiose come Decca Classics e diventare un punto di riferimento nella scena vocale globale. Un momento cruciale è stato l’ingresso della soprano Andrea Haynes nel 2008, che ha segnato il passaggio per un definitivo impegno professionale.
"Volevamo diventare un ensemble capace di comunicare con un pubblico ampio, senza rinunciare alla profondità interpretativa e alla qualità stilistica, mantenendo un forte legame con le radici storiche della musica vocale", spiega Barnaby Smith, sottolineando come questa ecletticità, che è poi la cifra stilistica del gruppo britannico, sia frutto di una volontà ben precisa.
Come ben sappiamo, è la versatilità ad essere uno dei tratti distintivi di VOCES8, che senza mai rinunciare alla qualità interpretativa, spazia dalla polifonia rinascimentale alla musica contemporanea, dal jazz al pop. Il nuovo album celebrativo “TWENTY” raccoglie 32 brani che rappresentano un vero e proprio viaggio nella storia eclettica dell’ensemble, offrendo ai fan un’esperienza musicale che abbraccia secoli di repertorio. L'impasto sonoro che li contraddistingue, è il cosiddetto “Deca Fuzz”, in riferimento al suono creato specificamente per le registrazioni Decca, diventato poi un marchio di fabbrica; ma l’esperienza dal vivo si distingue per la varietà e la capacità di coinvolgere emotivamente il pubblico.
Partecipare a un concerto di VOCES8 significa intraprendere un viaggio emotivo che alterna brani noti a scelte più audaci, con l’obiettivo di far ridere, commuovere e sorprendere gli ascoltatori. Il loro ultimo fantastico concerto in Italia a cui ho assistito al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino ne è ancora viva testimonianza: il gruppo abbatte le barriere tra palco e platea, dialogando con il pubblico e valorizzando la personalità di ciascun membro. L’intento è quello di offrire uno spazio di condivisione e accoglienza, in cui la musica diventa veicolo di benessere e connessione.
La vocazione collaborativa di VOCES8 si manifesta sia nelle partnership artistiche con musicisti di fama internazionale - tra cui Jacob Collier e Paul Simon - sia nella creazione di una vera e propria “famiglia” musicale, che include ensemble come Apollo5 e LERA. Il gruppo è anche protagonista di un’intensa attività educativa attraverso la VOCES8 Foundation, che ogni anno raggiunge decine di migliaia di giovani e appassionati grazie a workshop, masterclass, borse di studio e progetti digitali come la Digital Academy e il festival “LIVE From London”. La missione è inequivocabilmente una: promuovere l’educazione musicale di qualità e rendere la musica accessibile a tutti. Paul Smith sottolinea come questa dimensione educativa sia parte integrante dell’identità del gruppo: "Non vogliamo essere solo interpreti, ma anche ambasciatori della cultura vocale, capaci di ispirare le nuove generazioni".
Il ventesimo anniversario viene celebrato con eventi speciali, tra cui un grande concerto al Barbican di Londra l’8 giugno 2025, che vedrà la partecipazione di ex membri, degli Scholars e dei BBC Singers. Il futuro del gruppo si arricchisce di nuove sfide: la soprano Andrea Haynes lascerà il posto a Savannah Porter, e sono già in cantiere nuove registrazioni e collaborazioni, come l’album con i The Ringmasters previsto per il 2026. Il CEO Paul Smith, inoltre, continua a esplorare le frontiere della composizione e della tecnologia musicale con progetti solisti innovativi.
Il nuovo album, che raccoglie brani emblematici del percorso artistico del gruppo, è un viaggio musicale che attraversa epoche e stili. Dalle polifonie di Josquin Desprez e William Byrd, passando per la purezza melodica di Thomas Tallis, fino alle sonorità minimaliste di Arvo Pärt e Ēriks Ešenvalds; una summa di fatto della filosofia dell'ensemble britannico. Tra le tracce più significative Barnaby Smith ha scelto O Clap Your Hands di Orlando Gibbons, primo brano polifonico che lo colpì da bambino, tanto da ispirargli il nome del figlio.
Andrea Haynes predilige Underneath the Stars, brano commissionato per il loro primo disco con Decca: un “collante” che unisce il loro lato corale con quello folk. La soprano evidenzia come la sfida interpretativa risieda nel rendere attuale ogni pagina musicale: "Ogni brano, indipendentemente dalla sua origine storica, va vissuto nel presente. Cerchiamo di far emergere l’emozione e la spiritualità che lo rendono universale".
Paul Smith, che non canta più regolarmente, ama Come Fly With Me, spesso brano conclusivo dei loro concerti, sempre capace di far sorridere il pubblico. Tuttavia, l’ultimo pezzo dell’album è Straighten Up and Fly Right, registrato dal vivo per restituire la vera energia del gruppo sul palco. Oltre al suo ruolo di CEO, Paul Smith è anche compositore. Il suo recente album da solista, "Revolutions", è un progetto intimo e potente, che riflette sullo stato del mondo cercando di infondere speranza. Contiene sei brani cantati dai VOCES8 e sei tracce strumentali improvvisate. Una curiosità: Smith ha campionato le voci dei membri del gruppo (Andrea, Barnaby, Euan) su uno strumento elettronico chiamato Hacken Continuum, noto per il suo impiego nel film Dune 2. Questo strumento permette di scivolare tra le note usando frammenti di testo cantato, creando un’interazione sottile tra umano e tecnologico.
E' evidente che il ventennale non rappresenta solo un momento di celebrazione per VOCES8, ma anche un’occasione per riaffermare il loro impegno nel coniugare la ricchezza della tradizione vocale con le innovazioni del presente. Ormai è assodato: l’ensemble si pone come una forza dinamica capace di far dialogare epoche diverse, reinterpretando con sensibilità e rigore musiche antiche alla luce delle estetiche contemporanee, e al contempo favorendo la creazione e l’esecuzione di repertori nuovi che rispondano alle esigenze espressive del nostro tempo. VOCES8, non solo come eccellenza artistica quindi, ma anche come motore di innovazione e soprattutto inclusione nel mondo della musica vocale, con uno sguardo sempre rivolto al futuro e alla crescita della comunità musicale globale.
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