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Voces8, applausi infiniti: l'acclamato ensemble britannico infiamma il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino

Un successo annunciato, una serata memorabile quella dello straordinario concerto dei Voces8. L'ensemble britannica stupisce, affascina, con piccole e grandi perle della musica colta, alternando Rinascimento, Jazz e Pop. Un repertorio assolutamente originale. Un british sound elegante, raffinato, che ci ha regalato momenti di pura gioia.  



Organizzato dall'Unione Musicale di Torino, il concerto degli acclamati Voces8, ensemble britannico a cappella che sta letteralmente spopolando in tutto il mondo, è stato un vero e proprio trionfo, una pura gioia per le nostre orecchie. La bellissima sala del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino era gremita all'inverosimile. Un caloroso ed attento pubblico ha accolto con venerazione l'ensemble guidata dal carismatico Barnaby Smith. Applausi infiniti per una serata memorabile. 

Una serata uggiosa non ha di certo fermato il folto e caloroso pubblico arrivato da ogni parte d'Italia per assistere ad uno dei concerti tra i più memorabili all'interno dello straordinario cartellone dell’Unione Musicale, sempre all’insegna della qualità. Spinto ancora dall'intensità emotiva che le note dei Voces8 mi hanno trasmesso, non sarà facile parlare di un concerto che mi ha letteralmente catturato e, posso sinceramente affermare che all'interno dell'affascinante sala del Conservatorio della magica Torino è tornata la primavera.

Premesso il fatto che mi soffermerò solo su un brano di musica rinascimentale che mi ha particolarmente sorpreso, per tutti gli altri posso solo dire chapeau! Raffinata eleganza, equilibrio sonoro e precisione assoluta d'intonazione e ritmica; uno stile vocale di fatto inimitabile. Ma passiamo al brano in questione che è andato a sostituire, il Magnificat di Palestrina precedentemente in scaletta. Posso affermare con assoluta certezza, che il Buccinate in Neomenia Tuba di Giovanni Croce è stato una meraviglia, non solo per le orecchie ma anche per il cuore. Non me ne voglia l'atteso Palestrina.

Anche se meno noto dei Gabrieli, Giovanni Croce, occupa un posto chiave nella storia musicale rinascimentale, sia per la qualità e quantità delle sue opere, sia per la definizione di quello stile policorale che era un vanto in seno alla Serenissima. Forse non è stato un caso la scelta dei Voces8 nell'inserire questo compositore, in quanto sia i suoi madrigali, che la sua musica sacra, era particolarmente apprezzata da parte di Thomas Morley, noto musicista inglese allievo di Byrd; appartenne alla cappella reale di Londra. Di certo la fama di Croce si evince da una produzione sacra che venne stampata più volte, contribuendo di fatto ad arricchire la fama e il prestigio della scuola veneziana. 

Interpretazione impeccabile, forse anche troppo per il Buccinate in Neomenia Tuba di Giovanni Croce. La mia non vuole essere una critica, ma una semplice osservazione sul fatto che, in qualche modo, si è andata sempre più affermando una linea interpretativa di questo genere musicale che è tipico del nord Europa, ed in particolare nel mondo anglosassone. Ovvero sì a suoni fermi, ottima intonazione basata sulla scala temperata, grande precisione nelle articolazioni indipendentemente dal testo, insomma una prassi interpretativa lodevole e frutto di una ininterrotta tradizione di professionalità, che però rischia di comprendere in modo univoco le caratteristiche dei compositori dell'epoca. Detto questo, mi taccio e dico grazie ai Voces8 per un Buccinate da manuale!

L'ensemble ha interpretato il mottetto di Croce mettendo in vivace risalto una felice eufonia, ben amplificata dall'acustica della sala del conservatorio. L'acustica, si sa, ha un ruolo fondamentale nella resa del brano cantato. Pensate che storicamente questa musica era concepita per essere eseguita nelle navate della basilica di San Marco a Venezia. 

I mottetti di Croce e le sue messe comprendono opere scritte per piccoli cori, che sembrano riflettere le necessità del Concilio di Trento di mirare alla semplicità del testo ed alla sua udibilità. Come per altre opere quindi, la musica da chiesa di Croce è conservatrice e lo stile del compositore veneziano nel Buccinate in Neomenia Tuba, rispecchia fedelmente questi dettami. All'ascolto ci accorgiamo di quella purezza dell'armonia, che è più vicina al modello di Palestrina rispetto ai suoi colleghi veneziani che erano invece più influenzati da una certa dissonanza più vicina ad Orlando di Lasso ed oggi sin troppo abusata dai compositori contemporanei.

L'interpretazione dei Voces8 è risultata in tal senso molto interessante sia per la chiarezza, la trasparenza e la definizione dei dettagli sonori, sia per l'incisiva, ma equilibrata vivacità che hanno reso questo mottetto squisitamente gioioso: Buccinate in neomenia tuba, In insigni die solemnitatis vestrae. Alleluja. In voce exultationis, in voce tubae corneae, exultate Deo adjutori nostro. Alleluja. Jubilemus/Jubilate Deo in chordis et organo, In tympano et choro. Cantate et exultate et psallite sapienter. Alleluja.

Come già detto, nella seppur breve storia i Voces8 si sono esibiti nelle sale più prestigiose del mondo – Wigmore Hall di Londra, Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, Teatro dell’Opera di Tel Aviv e Shanghai, Concert Hall di New York – ma molto raramente in Italia. Voces8 ha commissionato nuovi lavori a compositori tra cui Ēriks Ešenvalds, Ola Gjeilo, Jonathan Dove, Jocelyn Hagen, Ken Burton, Roderick Williams, Alexander Levine, Roxanna Panufnik, Mårten Jansson, Ben Parry e Christopher Tin. L'ottetto ha vinto il premio Limelight International Artist of the Year: People's Choice ai Limelight Awards 2021.

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