Dal prolisso "quant'altro" al deprecabile "piuttosto che" passando dall'inutile "assolutamente sì/no", senza dimenticare il vecchio e odioso "un attimino". Ecco alcune parole troppo spesso usate e abusate che inquinano il nostro lessico quotidiano. Il Maestro Manzi a "Non è mai troppo tardi" Come un virus, le parole utilizzate male si diffondono contagiando ed alterando la funzione fondamentale del nostro linguaggio. Parole utilizzate impropriamente che generano solo ambiguità e che restano ahimè ancora solidamente ancorate, deviando semanticamente non solo il lessico comune ma anche quello di studiosi, narratori, giornalisti e uomini politici. Un post stamattina sulla pagina facebook dell'Accademia della Crusca, ha riacceso l'annosa questione mai veramente risolta, sull'utilizzo improprio delle parole. Nello specifico si parlava del "piuttosto che", odioso intercalare che a partire dagli anni '90 parte...
Rivista di musica, arte e cultura