venerdì 29 marzo 2013

Vin Santo, il vino dell'ospitalità

E' sempre vivo in me, specialmente in questo periodo dell’anno, il ricordo di mia nonna che, con lento procedere, entrava nel tinello con un vassoio ricolmo di Cantucci e una bottiglia di Vin Santo.





Da bambino era un momento che aspettavo sempre con gioia e stupore misti a curiosità, e rivedo oggi come allora, attraverso quegli occhi incantati quella scena che rimarrà per sempre impressa nella mia memoria. E come in un film i gesti e le parole prendono vita, tra il vocio e le risa di una bella famiglia riunita intorno a un tavolo da pranzo in un giorno di festa, riecheggia ancora una frase che mia nonna nel suo strano accento toscano pronunciava: "lo gradireste un goccio di vinsanto?".

Offrire il Vin Santo è uno dei gesti più antichi dell'ospitalità toscana e lo gradireste un goccio di vinsanto? era la frase rituale con cui i nostri vecchi accoglievano gli ospiti in quel nobile mondo contadino. Quel goccio, non era solo un modo di dire; il Vin Santo, oggi come allora, si offre di fatto a piccole dosi in quanto prodotto davvero prezioso. 

Ricordo di un tempo in cui ogni famiglia lo produceva secondo la propria ricetta segreta. Ci sono varie teorie sull'origine di questo nome che hanno del leggendario; le prime citazioni risalgono agli inizi del Cristianesimo, forse a voler indicare un vino puro particolarmente adatto al rito della Messa. Proseguendo nella ricerca delle probabili origini del termine arriviamo al 1348, quando scoppiò la peste nel senese, i moribondi che ingerivano il vino da messa somministrato da un frate, sembra esclamassero “vinsanto!” per le sensazioni di pronto sollievo provate; si diffuse così la convinzione che tale vino avesse proprietà miracolose, da cui l'epiteto di Santo.

Un’altra versione riconduce la nascita del termine al 1439, data del Concilio indetto da Papa Eugenio IV per discutere dell’unione della Chiesa occidentale con quella orientale. Ben settecento erano gli alti prelati greci, e tra questi l’umanista Cardinal Bessarione, vescovo di Nicea, che assaggiando il vino dolce toscano pare abbia esclamato: "Ma questo è Xantos!" (vino prodotto nell'isola greca di Xantos), trasformato poi dai presenti nell’aggettivo latino “santus”.

Un’altra spiegazione fa invece riferimento al ciclo produttivo del vinsanto, basato intorno alle feste religiose più importanti del calendario liturgico cristiano. Alcuni spremono l’uva per i Santi, altri per Natale ed altri per Pasqua. Alcuni imbottigliano il Vinsanto in novembre, mentre altri ad Aprile. La sua origine, forse meno romantica, ma probabilmente più verosimile, risale al fatto di associare questo vino per il suo comune utilizzo durante la messa.

Tradizionalmente il Vinsanto veniva prodotto raccogliendo i migliori grappoli (vendemmia "per scelti") per farli appassire in modo deciso coricandoli su stuoie o appendendoli a ganci. Ad appassimento avvenuto le uve venivano pigiate ed il mosto (con o senza vinacce, dipendendo dalla tradizione seguita) era trasferito in caratelli di legni vari e di dimensione variabile (in genere tra 15 e 50 litri) da cui era stato appena tolto il vinsanto delle produzione precedente. Durante questa operazione si prendeva cura che la feccia della passata produzione non uscisse dal caratello in quanto la si credeva responsabile della buona riuscita del vinsanto stesso, tanto da chiamarla madre del vinsanto.

I caratelli venivano sigillati e dislocati nella soffitta delle villa padronale o in un sottotetto, in quanto si riteneva che le forti escursioni termiche estate-inverno giovassero alla fermentazione e/o ai sentori del vino. Generalmente si riteneva che tre anni di fermentazione/invecchiamento fossero sufficienti per la produzione di un buon vinsanto anche se alcuni produttori lo invecchiavano (e lo invecchiano tuttora) per più di dieci anni. Da un quintale di uva fresca si ricavano in genere soltanto venticinque litri di vinsanto.

Le uve utilizzate per la sua produzione sono il Trebbiano e la Malvasia. Può essere anche prodotto anche con uve Sangiovese, ma in questo caso si parla di vinsanto occhio di pernice. Oltre ai cantucci e alla pasticceria secca, il vinsanto può essere consumato anche come vino da pasto a seconda la sua versione più o meno dolce, specialmente con il formaggio.


Volevo segnalare che a Montefollonico in Toscana si svolge una manifestazione dedicata proprio al Vinsanto che guarda un po’ si chiama “Lo gradireste un Goccio di Vin Santo?”.

Questo suggestivo borgo medievale risulta essere la patria del vino liquoroso per eccellenza dove ogni anno in occasione di questo evento vengono premiati i migliori produttori amatoriali di Vin Santo non solo toscani ma anche provenienti da altre regioni.

Nell’edizione di quest’anno la vittoria è tutta toscana che ha visto premiati 6 produttori amatoriali nelle categorie “Dolce” e “Secco” su un totale di 75 partecipanti da tutta la Toscana, l’Umbria e l’Emilia Romagna.

I primi tre classificati nella categoria “Vin Santo dolce” provengono dalla zona della Valdichiana e del Vino Nobile e sono Andrea Sandroni, Marcello Trombetti e Vanda Della Giovanpaola, mentre quelli della categoria “Vin Santo secco” provengono dalla zona di Siena e del Chianti e i produttori vincitori sono Stefano Bizzarri, Mario Fineschi e Lorenzo Cimarosti.

Un'altra occasione per degustare ed apprezzare le diverse tipologie di Vin Santo è quella che viene offerta nell’ambito di Vinnatur a Villa Favorita: "Il Vin Santo, una tradizione da riscoprire".

Domenica 7 aprile alle ore 16.00 si svolgerà una degustazione guidata di sei vin santo naturali da produttori di Toscana, Veneto e Trentino, due dei quali sono i primi esiti di un progetto di sperimentazione in corso da alcuni anni e coordinato da Franco Giacosa e Angiolino Maule.

Vini frutto di una tradizione da riscoprire, grazie al supporto della scienza applicata alla viticoltura.

giovedì 28 marzo 2013

Is Alcohol an Aphrodisiac or Does it Put Sex on the Rocks?

For thousands of years, cultures throughout the world have turned to certain ingredients to stimulate arousal. Cocktails have been no exception



But too much booze can also lead to poor performance in the bedroom, among other negative sexual side effects. And whether or not cocktails that claim to incorporate aphrodisiac ingredients actually have the intended effect seems to be up for debate.

<Cocktails can definitely be aphrodisiacs> says Orson Salicetti, a mixologist at EVR, who adds that it all depends on what kind of liquor you use.

<Cognac can be more of a relaxing liquor, as opposed to tequila, which can raise your heart rate and stimulate your senses> he explains. 
<Also, what you mix and infuse into the liquor can amplify its aphrodisiac properties.>

According to Salicetti, chocolate, figs, vanilla, ginger, ginseng, honey and anything spicy are all ingredients associated with passion and desire.
But just because a cocktail claims to be an aphrodisiac doesn't mean it actually is.

<For centuries, people have been hunting for the proverbial fountain of virility, but science wise, it’s pretty thin soup> says Michael Dawson, Senior Editor of Wine Enthusiast Magazine.
<Still, the idea of aphrodisiacs is probably more powerful than any actual compound found in a drink or dish.>

Still, Sean Cummings, a teacher for the American Sommelier Association as well as bar manager for Delmonico's Kitchen, believes certain spices can create a pleasure effect among certain drinkers. 
Chances are, you’ve already tried them during happy hour.

<A lot of these ingredients are being used in the mixology culture that’s been going on for a while now> says Cummings.

One New York bar is banking on just that.  
The OralFix Aphrodisiac Cafe, part of the Museum of Sex in New York City, serves up an array of what they claim to be fueled by aphrodisiacs.

<We don’t just want to serve drinks, we want to create an experience for those looking to wind down with a cocktail, but we happen to know how to titillate the tongue with flavors that enhance our ability to taste  things that are bitter, sweet, sour, salty or umami, which makes your mouth water> explains bartender Kit Stanley.

<We play with the different tastes of the tongue and use fresh ingredients that, according to folklore and science, can stir arousal and other moods of pleasure>

Fortunately, patrons at OralFix have more to choose from than just booze, as in general it is advised to drink in moderation to avoid a sexual encounter you'd rather forget.

According to the National Institute of Health, alcohol increases the risks of sexual dysfunction and can affect one's abilities in the bedroom. 

Not only that, but too much booze can cloud your judgment and increase the likelihood of having unprotected sex.

As sex counselor Ava Cadell warns <alcohol may lubricate social situations and ease the task of initiating sexual proposals, but too commonly the end result is a sexually transmitted infection, or black-out with no recollection of whether or not intercourse occurred.>

Whether you believe in the power of lusty libations or not, you might consider shaking things up at your next happy hour with these recommendations from the Museum of Sex:

Damask Rose
Ingredients:

    1 1/2 oz. rose-infused London Dry Gin
    3/4 oz. Campari
    3/4 oz. Dolin Rouge
    drop of rose oil
    crystalized rose petal

Preparation:
Stir in shaker and strain in coupe glass.  Garnish with crystalized rose petal and drop of rose oil.



Caligula's Dream
Ingredients:

    2 oz. thyme-infused pisco
    3/4 oz. sarsaparilla syrup
    3/4 oz. lemon juice
    3/4 oz. egg white
    3 dashes chocolate bitters
    1 thyme sprig

Preparation:

Combine ingredients in shaker.  Add ice and shake vigorously, emulsifying the egg white.  Strain in coup glass and garnish with fresh thyme sprig.


One Thousand & One Nights
Ingredients:

    2 oz. cardamom and saffron-infused mezcal
    3/4 oz. cynar
    3/4 oz. Royal Combier
    1/2 oz. fresh lime juice
    1/2 oz. simple syrup
    green cardamom seed pods

Preparation:

Mix all ingredients in shaker with ice.  Shake vigorously and strain in rocks glass over ice.  Garnish with green cardamom seed pods.


The Jazz Queen
Ingredients:

    rye whisky
    licorice syrup
    Peychaud's Bitters
    Angostura Bitters
    absinthe
    1 lemon chip

Preparation:

First, rinse or spray a rocks glass with absinthe. Add ice to glass. Add rye whisky, licorice syrup and both bitters in a cocktail shaker and shake. You can modify the amount per ingredient to suit your taste. Pour drink into glass. Garnish with a lemon chip.


Necking
Ingredients

    Orgeat (almond syrup)
    blackberry liqueur
    brut sparkling wine

Preparation

First pour almond syrup in a flute, followed by blackberry liqueur and then brut sparkling wine. You can modify the amount of each ingredient to suit your taste. The result should be in layers.




La Selezione del Sindaco 2013

La Selezione del Sindaco 2013

“La Selezione del Sindaco 2013”, il Concorso enologico internazionale delle Città del Vino  e quest'anno sarà di scena a Castelfranco Veneto e Asolo in Veneto, prima regione italiana per produzione di vini, dal 30 maggio al 2 giugno, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e dell’Oiv-Organisation Internazionale de la Vigne e du Vin, riservato ai vini Docg, Doc e Igt il cui quantitativo di produzione in lotti è compreso tra le 1.000 e le 50.000 bottiglie.

In contemporanea ci sarà anche “Biodivino”, la rassegna delle Città del Bio che premierà i migliori vini da uve “bio”.

Novità dell’edizione 2013 è il “Forum degli Spumanti” esperienza tutta dedicata alla migliore produzione spumantistica doc e docg, con l’obiettivo di selezionare i vini spumanti più caratteristici provenienti dalle diverse regioni italiane ed europee e sostenere e stimolare lo sforzo delle aziende spumantistiche al continuo miglioramento dei loro prodotti, promosso insieme al Comune di Valdobbiadene, che entra a far parte del Concorso targato Città del Vino.


Altra novità è anche la collaborazione con la “Primavera del Prosecco”, il calendario di eventi all’insegna degli spumanti veneti e delle altre produzioni enologiche del trevigiano, con una sezione speciale dedicata ai migliori Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg storici.



Infine, “Impronte d’eccellenza. Tecniche agronomiche sostenibili per una viticoltura di valore”, seconda edizione del premio speciale alle migliori cantine “green” promosso insieme a Cifo, azienda leader nella produzione di concimi per l’agricoltura, e dedicato alle buone pratiche amiche dell’ambiente in vigna ed in cantina.







Le aziende possono iscriversi fino al 15 maggio, mentre il 21 maggio scade il termine per l’invio dei campioni; i loro Comuni possono iscriversi fino al 25 maggio. Aziende e Comuni si contendono i riconoscimenti “Gran Medaglia Oro” (punteggio oltre 92/100), “Medaglia d’Oro” (oltre 87/100), “Medaglia d’Argento” (oltre 82/100) e “Medaglia di Bronzo” (minimo 80/100).


Volevo ricordare che La Selezione del Sindaco è l’unico concorso enologico internazionale che prevede la partecipazione congiunta dell’Azienda (che produce il vino) e del Comune (in cui sono localizzate le vigne) e si propone di valorizzare le piccole partite di vino di qualità, frutto della tradizione e di un ben individuato territorio, e di favorirne la conoscenza anche attraverso Internet.

La partecipazione è riservata ai vini di qualità (Docg, Doc, Igt) prodotti in piccole partite. Ogni anno, nel rispetto del carattere anche didattico che la rassegna si propone, è coinvolta una scuola ad indirizzo agrario.

La Selezione del Sindaco è un concorso enologico itinerante, che cambia cioè ad ogni edizione la sede delle sessioni di assaggio nell’intento di valorizzare al meglio tutti i territori delle città del vino. A partire dalla sua prima edizione che nel 2002 si è svolta a Siena, la manifestazione ha percorso l’Italia dal Nord al Sud coinvolgendo Conegliano (2003), Alba (2004), Roma (2005), Ortona (2006), Monreale (2007), Cividale del Friuli (2008), San Michele all'Adige (2009), Brindisi (2010), Torrecuso (2011), Lamezia Terme (2012).

L'edizione 2013 si terrà in Veneto a CASTELFRANCO VENETO (TV) ed ASOLO (TV), dove i giorni 30, 31 maggio, 1° e 2 giugno 2013, le commissioni internazionali composte da enologi, enotecnici, assaggiatori, sommeliers e giornalisti del settore enogastronomico valuteranno le bottiglie in gara.

Verranno assegnati premi sia per Il Concorso La Selezione del Sindaco che per il Forum degli Spumanti e Bio di Vino, due rassegne collegate quest'anno al Concorso delle Città del Vino.

Info: selezione del sindaco

martedì 26 marzo 2013

Arte, cultura e vino si incontrano quest’anno a Recanati: è l’Infinito Wine Festival

Arte, cultura e vino si incontrano quest’anno a Recanati: è l’Infinito Wine Festival



Nell'incantevole scenario del centro storico di Recanati si svolgerà Infinito Wine Festival, il grande evento dedicato al vino e targato Enogastronomia.it.

Dopo il Civitanova Wine Festival dello scorso anno, continua l'affascinante viaggio tra le migliori cantine marchigiane.

Il 27, 28 e 29 Aprile la città di Recanati città di Leopardi e Beniamino Gigli, ospiterà le più apprezzate aziende vitivinicole delle Marche insieme ai più bravi “artigiani del gusto” della regione accogliendo il pubblico all’interno degli splendidi palazzi della città per raccontare i segreti di un’antichissima tradizione enogastronomica.





Grazie al direttore artistico, Carlo Cambi, giornalista e “maestro del gusto” alla Prova del cuoco, saranno 3 giorni ricchissimi di arte, cultura, vino e ottimo cibo, che si incontreranno nel centro storico recanatese per conquistare i cuori e stuzzicare i sensi.
Tutto inizierà in Piazza Giacomo Leopardi, dove si svolgeranno alcuni degli eventi del ampio programma del festival come il “Campionato delle mamme dei campioni”, un cooking show durante il quale 4 mamme di 4 campioni marchigiani si sfideranno ai fornelli. 
Il cuore della manifestazione, il luogo dove vi saranno svelati i segreti delle più premiate etichette marchigiane sarà il Palazzo Comunale, che diventerà la nostra “Cattedrale del vino”.
Qui, sarete invitati a passeggiare tra gli stand delle cantine che parteciperanno all’Infinito Wine Festival, scambiare due chiacchiere con gli stessi produttori, degustare i loro vini e scoprire l’altissima qualità delle bottiglie marchigiane. 
Solo pochi passi più avanti ed entrerete ne “La corte del buono” il luogo dove i migliori “artigiani del gusto” delle Marche vi faranno assaggiare i prodotti tipici della nostra antica tradizione, dai formaggi ai salumi, dall’olio alle salse, dal miele alle più dolci confetture, sapori che non solo incantano il palato, ma catturano la mente e vanno dritti al cuore.


La sera, al Teatro Persiani andranno in scena le “Arti & mangiari”, gli spettacoli del festival con ospiti molto speciali come la bravissima cantante Serena Abrami e Domenica 28 aprile, alle 17.30, risuoneranno le più celebri arie nate dalla gioia di brindare insieme e cantate sui più celebri palchi di tutto il mondo dal grande Beniamino Gigli, così apprezzato da meritarsi una stella sulla famosissima Walk of fame di Hollywood.

Ma, in realtà, arte, cultura ed enogastronomia invaderanno tutta la città di Recanati, dagli angoli più nascosti alle sue luminose piazze.


Dall’aperitivo “In-finito”, che si svolgerà nei locali convenzionati del festival, a cura degli operatori recanatesi alla Cena tipica marchigiana nei migliori locali della città: il Ristorante Osteria Leopardi, Da Emilio, La Ginestra, Gallery, La Torre Antica, Borgo Antico e La bottega del villaggio.

Tutti i ristoratori proporranno un menù tipico marchigiano insieme ai produttori partecipanti al festival, ad un prezzo fisso ed uguale per tutti.

Per i veri appassionati di vino assolutamente da non perdere le verticali, un’occasione unica di assaggiare varie annate della stessa etichetta prodotta da una delle più apprezzate cantine delle Marche.
Ovviamente, non mancheranno i momenti culturali, gli incontri con i più riconosciuti enologi marchigiani e la possibilità di visitare i luoghi più belli della città.
Il vino è il più certo, e (senza paragone) il più efficace consolatore” diceva Giacomo Leopardi, un invito ad entrare nell’affascinante mondo di Bacco e a lasciarvi guidare dal cuore e dai sensi in un festival del vino che vi porterà verso l’Infinito!

L’Infinito Wine Food Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Enogastronomia.it con il patrocinio del Comune di Recanati.


Info: infinito wine festival