lunedì 30 novembre 2015

BLACK LIST DEI CIBI DI NATALE

CLIMA: DA PARIGI LA PRIMA BLACK LIST DEI CIBI DI NATALE

Un chilo di ciliegie o pesche dal Cile che devono percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l'emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, ma anche i mirtilli argentini e l’anguria dal Brasile salgono nell'ordine sul podio della black list dei cibi che sulle tavole nazionali delle feste sprecano energia, inquinano il Natale e contribuiscono all'emissione di gas ad effetto serra. 

E’ quanto emerge dallo studio divulgato dalla Coldiretti che ha scelto di partecipare alla marcia globale per il clima a Roma con la distribuzione di frullati di frutta e verdura a chilometri zero preparati dagli agricoltori di Campagna Amica nei pressi ai Fori Imperiali.

In occasione della conferenza Onu sul clima di Parigi è importante anche evidenziare il contributo che stili di vita più sobri e responsabili possono dare per contrastare i cambiamenti climatici e salvare il pianeta, considerato che il 40% delle emissioni sono legate ai trasporti, tra i quali i trasporti agroalimentari. 

E' stato calcolato che un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l'emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e l’anguria brasiliana viaggia per oltre 9mila km, brucia 5,3 chili di petrolio e libera 16,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei. 

Il consumo durante le feste di Natale di prodotti fuori stagione provenienti di migliaia di chilometri di distanza è una tendenza snob in forte ascesa che concorre a far saltare il budget dei cenoni con prezzi superiori fino ad oltre dieci volte a quelli di mele, pere, kiwi, uva, arance e clementine Made in Italy e appare del tutto ingiustificata perché si tratta spesso di prodotti poco gustosi e saporiti, essendo stati raccolti ad un grado di maturazione incompleto per poter resistere a viaggi di migliaia di chilometri percorsi su mezzi inquinanti che liberano nell'aria gas ad effetto serra. 

Secondo la Coldiretti la voglia di cambiamento o il bisogno di stupire gli ospiti nei banchetti natalizi o di fine anno possono essere soddisfatte dalla riscoperta dei frutti meno “diffusi” ma nazionali come cachi e fico d'India o antiche varietà, dalla mela limoncella alla pera madernassa, che valorizzano le tradizioni del territorio e garantiscono un sicuro successo a prezzi contenuti, rimandando alla giusta stagione il consumo di ciliegie, anguria, asparagi o fagiolini. 

Tra i prodotti più diffusi che rischiano di “inquinare il Natale” ci sono anche le noci della California, le more dal Messico, il salmone dall’Alaska, gli asparagi dal Perù, i meloni dal Guadalupe, i melograni dalla Spagna e i fagiolini dall’Egitto. 

Per alcuni di questi prodotti non ci sono solo problemi per motivi ambientali ma ci sono anche perplessità di carattere sanitario.


CLIMA: LA BLACK LIST DEI CIBI DEL NATALE

Prodotto
Paesi
Distanza (Km)
Emissioni (kg CO2 per kg  prodotto)
Consumo petrolio (Kg)
Ciliegie
Cile
11.970
                      21,6
                  6,9
Mirtilli
Argentina
                11.180
                      20,1
                  6,4
Anguria
Brasile
            9.175
                      16,5
                  5,3
Noci
California (Usa)
                  8.657
                      15,6
                  5
More
Messico
                  8.319
                      15,0
                  4,8
Salmone
Alaska
                  7.847
                        14,1
4,5
Asparagi
Peru
                  7.018
                      12,6
                  4,0
Meloni
Gudalupe
            5.440
                      9,8
3,1
Melograni
Spagna
                  2.010
                       3,6
                  1,1
Fagiolini
Egitto
                  2.130
                       3,8
                  1,2
 Fonte: Elaborazioni Coldiretti (*) calcoli effettuati sulla base del trasporto aereo a/r

MOSTRE: AL MACRO "EGOSUPEREGOALTEREGO"

EGOSUPEREGOALTEREGO. Volto e Corpo Contemporaneo dell’Arte
Dall'autoritratto al ritratto fino al selfie: dipinti, fotografie, installazioni site specific, stencil 

Giorgio de Chirico, Autoritratto nudo, 1945
La mostra EgosuperEgoalterEgo. Volto e Corpo Contemporaneo dell’Arte, curata da Claudio Crescentini e promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale, prosegue il ciclo di mostre che intende valorizzare la collezione permanente d’arte contemporanea capitolina, proveniente dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, dalla Casa Museo Alberto Moravia e dal MACRO, dal quale giunge anche il nucleo di video arte selezionato da Marco Fabiani, insieme ai film d’artista della Cineteca Nazionale selezionati da Annamaria Licciardello.

La mostra, al MACRO dal 27 novembre 2015 all’8 maggio 2016, propone un’analisi del volto e del corpo nell’arte contemporanea, mediante l’esposizione di opere in cui l’artista stesso si auto-rappresenta (tra gli altri Vito Acconci, Franco Angeli, Giorgio de Chirico, Plinio De Martiis, Stefano Di Stasio, Giosetta Fioroni,Gilbert&George, Francesco Guerrieri, Urs Luthi, Carlo Maria Mariani, Bruce Nauman, Cristiano Pintaldi), di opere in cui l’artista è “rappresentato” da un altro artista, come nelle fotografie di Claudio Abate, Marco Delogu, Mimmo Iodice, Nino Migliori, e ancora di opere in cui l’artista non ritrae se stesso ma un altro personaggio, in cui però riesce a ritrovarsi e specchiarsi, come nei lavori, tra gli altri, di Ennio Calabria, Candy Candy, Giacinto Cerone, Mariana Ferratto, Luigi Ontani, Luca Maria Patella, Arnulf Rainer, Sissi, Sten e Lex.

In tal senso, si inserisce in mostra il doppio focus dedicato ad Alberto Moravia e Achille Bonito Oliva, due exempla, fra i tanti possibili nel mondo della cultura italiana contemporanea, famosi anche a livello internazionale, sul quale abbiamo voluto porre una maggiore attenzione visuale, attraverso l’esposizione dei ritratti di Moravia realizzati da Renato Guttuso, Carlo Levi e Mario Schifano e quelli di ABO di Sandro Chia, Francesco Clemente e Mario Schifano.

Fra dipinti, fotografie, installazioni site specific, stencil, la mostra EgosuperEgoalterEgo. Volto e Corpo Contemporaneo dell’Arte cercherà anche di approfondire e dimostrare, nel concreto dell’arte stessa, l’iter contemporaneo di quella che storicamente è definita come “pittura di genere”, con riferimento appunto all’autoritratto e al ritratto, ampliando e attualizzando la denominazione fino al selfie che, in poco tempo, si è andato imponendo a livello mass-mediale come nuova forma di comunicazione e diffusione del sé, riportando, consapevolmente o meno, il volto e corpo contemporaneo di nuovo in primo piano nella società e di riflesso nell’arte contemporanea.

Il MACRO, infatti, ha lanciato, in correlazione con la presente mostra, attraverso il suo sito e i social network, una campagna selfie – contest #MACROego – mediante la quale il pubblico, dal 10 settembre al 10 novembre 2015, è stato invitato a postare il proprio selfie, finendo così per fare attivamente parte della mostra stessa. Divenendo artista e nello stesso tempo “opera”, quasi in una unione estrema fra la teoria, ormai storica, espressa da Walter Benjamin ne L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica con la profezia di Andy Warhol, ormai ampiamente verificata dai tempi, di «In the future, everyone will be world-famous for 15 minutes». 

Tutti i selfie arrivati, infatti, sono trasmessi in mostra, mentre i primi cento diventeranno la copertina stessa del catalogo della mostra (Palombi Editori), nel quale sono pubblicati saggi di Hans Belting, Claudio Crescentini, Marco Fabiano, Annamaria Licciardello e Federica Pirani.

MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma

via Nizza 138, Roma

Orario: da martedì a domenica, ore 10.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima).

INGRESSO

MACRO via Nizza

Tariffa intera: non residenti 13,50 €, residenti 12,50 €.

Tariffa ridotta: non residenti 11,50 €, residenti 10,50 €.

MACRO via Nizza + MACRO Testaccio

Tariffa intera: non residenti 14,50 €, residenti 13,50 €

Tariffa ridotta: non residenti 12,50 €, residenti 11,50 €

Informazioni sugli aventi diritto alle riduzioni: www.museomacro.org

INFO: +39 060608

www.museomacro.org

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Sale Collezione, MACRO Hall, Project room #2, Foyer, Terrazza - via Nizza, 138

ProWine ASIA 2016

Il debutto della ProWine ASIA 2016 attira una forte partecipazione internazionale
Interesse globale un riflesso delle crescenti opportunità di mercato per i vini e gli alcolici nella regione del SUD-EST-ASIATICO. Si terrà per la prima volta dal 12 al 15 Aprile 2016 a Singapore, a fianco della 20ma edizione della FHA2016 (Food&HotelAsia2016)

Il debutto della ProWine ASIA 2016 ha suscitato una forte partecipazione internazionale da parte di produttori di vini di fama e di alcolici, di distributori ed operatori industriali che convergeranno insieme alla Singapore Expo dal 12 al 15 Aprile 2016. La Fiera più rilevante del suo genere nel Sud-Est-Asiatico avrà luogo per la prima volta in contemporanea alla 20ma edizione della FHA2016.

Fino ad oggi, la ProWine ASIA 2016 ha ottenuto un forte consenso da ambedue i padiglioni con partecipazione collettiva e dai singoli espositori provenienti da 17 Paesi e Regioni che includono l’Australia, il Canada, il Cile, la Francia, la Germania, la Grecia, l’Ungheria, l’Italia, il Giappone, il Portogallo, la Russia, Singapore, il Sud Africa, la Spagna e l’USA.

Alcuni dei principali espositori confermati includono i produttori ed i distributori provenienti dalla Francia, Italia, Singapore e Spagna, guidati da SOPEXA, ICEX, Prodeca, Singapore Manufacturers’ Federation, e Winalia. Tra gli espositori appartenenti al padiglione con partecipazione collettiva internazionale sono inclusi Ambrosia, Armagnac Castarede, Bottles and Bottles, Champagne J. De Telmont, Chateau Condamine Bertrand, Famille Laudet, Far East Distillers, JC Wine & Spirits, Makoto-Ya, Pierre De Segonzac, Vinovalie e molti altri.

Gli espositori singoli confermati includono Angus Dundee Distillers, Boutinot, Cognac Guy Lheraud, Hammeken Cellars, Jackson Family Wines, Sileni Estates e Villa Domizia Quattroerre Company.

Questa forte partecipazione internazionale riflette le crescente opportunità di mercato nella regione, che vedrà aderire annualmente sul ulteriori sette milioni di nuovi potenziali consumatori di prodotti alcolici, con un aumento del 13 per cento delle spese.

Sud-Est Asiatico al centro del consumo di vini ed alcolici

Una sempre più emergente classe media e benestante, sta avviando un incremento della domanda di beni di consumo sofisticati come il vino e gli alcolici. Secondo l’internazionale Wine & Spirit Research (IWSR) 2014-2019, si prevede che l’Asia avrà il più grande incremento di tutte le regioni nelle seguenti categorie di prodotti: birra, vino, alcolici e bevande miste. È prevista un’impennata del consumo annuo totale fino a quasi 1,2 miliardi di casse da nove litri entro il 20191. Queste cifre sono sempre più alimentate dal commercio del vino nel Sud-Est-Asiatico, una regione a rapido sviluppo economico, e patria di 600 milioni di persone. Entro il 2020 questa regione rappresenterà da sola il 30 percento del commercio del vino in Asia.

La ProWine ASIA 2016 di Singapore, che ospita la fiera, il centro del Sud Est Asia, è il miglior modo per mettere insieme i commercianti di vini regionali ed alcolici con i produttori internazionali che cercano uno sbocco sul fiorente mercato del Sud Est Asiatico. Si tratta di una valida ed opportuna chance per gli operatori del settore di mettersi in contatto e allacciare proficue collaborazioni, con i più rilevanti rappresentanti di Paesi e regioni, produttori di vini, inclusi i nuovi arrivati ‘newcomers’ al business internazionale del vino.

I visitatori professionali della Fiera potranno partecipare a più di 300 degustazioni, corsi di perfezionamento, seminari di approfondimento, conferenze e presentazioni organizzate da numerosi protagonisti essenziali del settore. Essi avranno anche la possibilità di partecipare ai seminari artigianali appositamente predisposti e che tratteranno argomenti come i vitigni autoctoni e la diversità del vino.

“Come una delle organizzazioni fieristiche di maggior successo al mondo responsabile dell’organizzazione di oltre 20 manifestazioni fieristiche e conferenze di maggior successo nel mondo, siamo entusiasti di collaborare con Singapore Exhibition Services e portare per la prima volta nel Sud-Est-Asiatico la ProWine ASIA. ProWine ASIA farà in modo che le aziende espositrici internazionali entreranno in stretto contatto con i compratori provenienti da tutto il Sud-Est-Asiatico. Queste opportunità esisteranno anche attraverso il nostro programma di eventi che comprendono corsi di perfezionamento, seminari come pure degustazioni speciali e presentazione delle aziende espositrici che sono desiderosi di sfruttare questa opportunità, senza precedenti. Offerta che il Sud-Est-Asiatico offre alle aziende di vino ed alcolici di tutti i tipi,” dichiara la signora Beattrice J. Ho, Project Director della Messe Düsseldorf Asia.

“Siamo onorati di essere partner della Messe Düsseldorf Asia che porta nel Sud-Est-Asiatico la Fiera Leader del mondo del vino e degli alcolici “, mette in luce la signora Ting Siew Mui, Project Director di Lifestyle Events alla Singapore Exhibition Services. “Con un incremento del consumo di vini ed alcolici nella nostra regione, questo evento arriva in un grande momento per il Sud-Est-Asiatico. Attraverso questa collaborazione, siamo in grado di sviluppare ulteriormente ed estendere il segmento vino ed alcolici alla FHA “FoodAsia2016”. Questo ci permetterà di aiutare gli operatori del settore nella regione, soddisfare le richieste di vendita e tenere il passo con le ultime tendenze e sviluppi del settore.”

La ProWine ASIA 2016 è ispirata alla ProWein Fiera di vini ed alcolici, riconosciuta in tutto il mondo ed organizzata dalla Messe Düsseldorf Germania. Fin dalla sua nascita avvenuta nel 1994, la ProWein ha guadagnato la reputazione di essere il punto centrale per il settore dei vini e degli alcolici, ed è sempre più vista come un evento di tendenza e piattaforma di ordini con appeal internazionale. La ProWine ASIA attende con impazienza di portare a Singapore ed nel Sud Est Asiatico la stessa raffinatezza, competenza ed atmosfera globale degli espositori.

Per ulteriori informazioni vogliate visitare il sito www.prowineasia.com

MOZZARELLA RECONTRE CHAMPAGNE: LSDM SBARCA A PARIGI

“Un veritable plat de pâtes”. L’eccellenza italiana in abbinamento ai grandi Champagne
Dal 3 al 5 dicembre 2015 l’edizione parigina di LSDM

“Le secret d’un véritable plat de pâtes” è il titolo dei due Ateliers Gourmets che il 4 ed il 5 dicembre si terranno all’interno del “Grand Tasting, le festival des meilleurs vins”, evento creato dai due giornalisti Michel Bettane et Thierry Desseauve. Sarà Enzo Vizzari, direttore della Guida dei Ristoranti dell’Espresso ad introdurre gli chef Luciano Monosilio e Giovanni Passerini.

Questo è il cuore del calendario di eventi dell’edizione parigina di LSDM. Un focus sui prodotti dell’agroalimentare italiano di qualità. I piatti dei due chef avranno per protagonisti la Pasta di Gragnano Igp e saranno abbinati a Krug Grande Cuvée e Dom Pérignon 2005.

Oltre ad incentrare il dibattito sulla Pasta di Gragnano, per il secondo anno consecutivo si torna a puntare l’attenzione anche su un’altra icona del cibo italiano. Il 3 dicembre, infatti, i riflettori saranno tutti per la Pizza Napoletana con un’intensa sessione di lavoro dedicata al prodotto della cucina italiana più famoso al mondo. 

Ospiti della migliore pizzeria napoletana di Parigi “La Famiglia di Rebellato” di rue Berger, i maestri pizzaioli Gino Sorbillo e Gennaro Nasti insieme al giornalista de Il Mattino Luciano Pignataro, moderati da Stefano Palombari de “L’Italie à Paris” ne racconteranno tutti i segreti attraverso l’approfondimento prima dei singoli ingredienti che la compongono e poi delle tecniche di impasto e cottura. Chiusura dolce con un dessert al latte di bufala realizzato dallo chef Marco di Martino. 

Sarà necessario fare richiesta di accredito.

Per chi ama l’Italia e la sua grande cultura gastronomica sarà imperdibile il pomeriggio del 4 dicembre, dalle 18 alle 20 da Rap di Alessandra Pierini dove si degusteranno la Mozzarella di Bufala ed il “Fritto all’Italiana” di Gaetano e Pasquale Torrente, coordinati da Angela Barusi di Forma Libera. La boutique/gioiello del 9 arrondissement, punto di riferimento per chi acquista prodotti italiani.

Ingresso su invito.

Parte dunque da Parigi la nona edizione de Le Strade della Mozzarella, che proseguirà con una tappa a Milano il 16 febbraio per arrivare al congresso di Paestum dal 18 al 19 aprile 2016, proseguendo poi con un evento a New York nel mese di maggio e la chiusura delle attività in ottobre a Roma.

LSDM è il congresso di cucina d’autore dedicato ai prodotti d’eccellenza del Made in Italy, un progetto culturale sostenuto dai Main Sponsor: Acqua Panna e Sanpellegrino, Pastificio dei Campi, Molino Caputo, Dievole, Frienn, L’Orto di Lucullo con Corbarì ed Agrigenus, San Salvatore.

www.lsdm.it
info@lsdm.it

South Europe - Mediterranean Wines

I VINI MEDITERRANEI SI RACCONTANO A LONDRA
South Europe - Mediterranean Wines presenta oltremanica il progetto europeo per la promozione dei vini del Mediterraneo. In programma eventi e workshop

I vini mediterranei si raccontano a Londra con un programma di eventi e workshop. L'iniziativa è dell'Enoteca Regionale dell'Emilia Romagna, della Camera di Commercio del vino della Trakia (Bulgaria) e del Consorzio Produttori della Grecia, che insieme promuovono il progetto europeo triennale “Wines from the south of Europe – Mediterranean Wines”, un programma internazionale di promozione dello “Stile Mediterraneo” nel consumo di vino. Gli appuntamenti inglesi saranno tra dicembre 2015 e febbraio 2016.

Le attività in programma nella capitale londinese hanno lo scopo di divulgare l'approccio mediterraneo tradizionalmente più consapevole al vino, rispetto a quanto avviene nei paesi nordici. In particolare venerdì 4 e sabato 5 dicembre 2015 sarà realizzato un evento di presentazione congiunta della campagna South Europe/Mediterranean Wine a Church House, in zona Westminster. 

Il venerdì degustazioni libere dalle 17:30 alle 20:30, mentre il sabato le degustazioni saranno dalle 12 alle 15 e dalle 16 alle 19 con un break per il pranzo dalle 15 alle 16.
A febbraio in programma invece un “Food and wine workshop” realizzato in collaborazione con la rivista Decanter. All'Institute of Directors di Londra dalle 11 alle 20 ci saranno: assaggi e degustazioni per aziende e consumatori e un seminario guidato dal Master of Wines Konstantinos Lazarakis.
La campagna di sensibilizzazione si può seguire anche sui social media sotto il nome di “The Wine Soul”. Su Facebook, Twitter e Google+

Chianti Classico Gran Selezione in “The Enthusiast 100” 2015

“CHIANTI CLASSICO GRAN SELEZIONE: IL MIGLIOR VINO DEL MONDO NEL 2015”
In “The Enthusiast 100” 2015, la celebre rivista americana Wine Enthusiast mette al primo posto il Chianti Classico Gran Selezione dell’azienda San Felice. I vini del Chianti Classico pluri-premiati anche dalle guide italiane

È un Chianti Classico Gran Selezione il miglior vino del mondo dell’anno, almeno secondo la graduatoria “The Enthusiast 100” 2015 della celebre rivista americana Wine Enthusiast, che con il primo posto assoluto premia il Chianti Classico Gran Selezione “Il Grigio 2011” dell’azienda San Felice: il vino “top” del Gallo Nero guida così la classifica e la corposa pattuglia dei vini italiani in lista (17, dietro solo alla Francia con 18 vini e agli Usa con 30). 

Una graduatoria, realizzata dopo l’assaggio di oltre 19.800 vini da tutto il pianeta, tra Vecchio e Nuovo mondo, e che in questa edizione mostra la grandissima varietà di vini di eccellenza sul mercato, ognuno dei quali selezionato per molte ragioni, incluso il rapporto tra l’alta qualità dei vini e il prezzo, la reperibilità sul mercato e il “buzz”, un “x-factor” che non può essere precisamente definito, ma che ha a che vedere con l’interesse che il prodotto è in grado di stimolare nel pubblico.

“Il 2015 è stato un anno eccezionale per i vini italiani su “Wine Enthusiast” - dichiara a Wine News Kerin O'Keefe, “per la prima volta in assoluto, un vino italiano ha preso il top spot per i “Top 100 Best Buys” ed il secondo posto per i “Top Cellar Selections”. E ora, San Felice Il Grigio Chianti Classico Gran Selezione 2011 è il numero 1 sulla lista “Enthusiast 100”. Sono molto felice ed orgogliosa, che dalle quasi 20.000 recensioni pubblicate quest’anno su “Wine Enthusiast” (di cui circa 3.000 per l’Italia), i vini italiani abbiano dimostrato tutta la loro classe, finezza e valore”.

“E’ con grandissima soddisfazione – commenta il Presidente, Sergio Zingarelli – che il Consorzio Vino Chianti Classico ha appreso la notizia di The Enthusiast 100. Venire selezionati come simbolo di eccellenza nel settore enologico a livello mondiale è il giusto coronamento del nostro lavoro e un premio alla compattezza sociale, alle scelte coraggiose e intelligenti intraprese insieme negli ultimi anni, a partire proprio dalla creazione della nuova tipologia di Chianti Classico, Gran Selezione, che oggi è sotto i riflettori della stampa internazionale.”

Anche in Italia i vini del Gallo Nero riscuotono grandi successi. Conclusasi la lunga trafila delle presentazioni delle guide di settore, il 2015 porta al Chianti Classico un paniere ricco di premi.

In otto delle più importanti guide di settore italiane i risultati per il Chianti Classico sono infatti questi: 83 le eccellenze complessive di cui 19 del Gambero Rosso, 14 di Bibenda, 12 della guida di Daniele Cernilli, 11 di ViniBuoni, 9 dell'Espresso, 8 dell'AIS e 5 rispettivamente di Veronelli e Slow Wine.

Piacenza: E' boom di presenze al Mercato della FIVI


IL MERCATO DEI VINI È DIVENTATO GRANDE
6.000 persone alla quinta edizione del Mercato della FIVI a Piacenza. In aumento le vendite. Pieropan: “la nostra proposta finalmente compresa”

La foto vincitrice del contest #indipendentipernatura
Si è chiusa a Piacenza la quinta edizione del Mercato dei Vini. Un deciso passo in avanti per la mostra mercato della FIVI, la Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti, che tra sabato e domenica ha sfiorato i 6.000 ingressi, con un netto aumento rispetto all'anno scorso.

“Sono state due giornate di festa – spiega Leonildo Pieropan, vicepresidente FIVI – per noi vignaioli e per i tantissimi appassionati ai quali abbiamo potuto raccontare i nostri territori e i nostri vini”. 330 gli espositori presenti da tutta Italia che hanno proposto in degustazione oltre 2000 etichette. 

Il pubblico ha colto l'occasione per portare a casa le bottiglie degustate. “Abbiamo visto tanti carrelli colmi – precisa Pieropan – e molti produttori hanno venduto tutto il vino portato. La nostra proposta di mercato è stata finalmente compresa: quello di Piacenza non è un semplice banco d'assaggio, ma un momento nel quale poter comprare direttamente dai vignaioli. Entrare nelle case della gente è un modo per essere ricordati, significa prolungare ed estendere ad altre persone l'esperienza”. 

Il Mercato dei Vini è stato anche il momento scelto per la consegna del premio Romano Levi Vignaiolo dell'anno, andato a Elisabetta Fagiuoli, vignaiola in San Gimignano. A lei, si legge nella motivazione, va un riconoscimento che vuole essere innanzitutto un grazie, di cuore. Un grazie per l'importanza della sua figura di vignaiola, per la sua sensibilità straordinaria, per il suo essere un punto di riferimento e un esempio prezioso per tutti noi vignaioli d'Italia. “Noi Vignaioli – ha esclamato durante un applauditissimo discorso di ringraziamento – abbiamo una grande responsabilità: la nostra terra”.

Sono state quindi consegnate le targhe FIVI a nove nuovi punti di affezione. Sale così a 23 il numero di enoteche e ristoranti in tutta Italia che propongono in modo particolare i vini dei vignaioli e che possono esporre lo stemma dell'associazione.

Premiate infine le foto vincitrici del contest #indipendentipernatura, lanciato sui social media da FIVI che dall'inizio dell'estate ha raccolto 660 scatti in vigna o nella natura. 25 le foto selezionate da una giuria tecnica ed esposte in Fiera. Di queste, cinque sono state premiate. Il primo premio è andato ad Alvise Barsanti, fotografo veronese che vince un weekend enogastronomico in Maremma.

Archiviato il Mercato dei Vini, FIVI guarda già al prossimo appuntamento. Sarà il Vinitaly di Verona dal 10 al 13 aprile. La scorsa edizione, per la prima volta, la Federazione dei Vignaioli ha partecipato con uno stand collettivo con 53 aziende, nel 2016 lo spazio sarà raddoppiato e le aziende saranno circa 120.


FIVI - Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti
La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è un'associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del viticoltore di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. Per statuto, possono aderire alla FIVI solo i produttori che soddisfano alcuni precisi criteri: "Il Vignaiolo FIVI coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta".
Attualmente sono poco meno di 1000 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 10.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. 70 sono i milioni di bottiglie commercializzate e il fatturato totale supera 0,6 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 250 milioni di euro. I 10.000 ettari di vigneto sono condotti per il 49% in regime biologico/biodinamico, per il 10 % secondo i principi della lotta integrata e per il 41% secondo la viticoltura convenzionale.

MTV LAZIO: CANTINE APERTE A NATALE

CANTINE APERTE A NATALE
Domenica 6 dicembre 2015 Dalle 10.30 alle 18.30
Il Movimento Turismo del Vino del Lazio organizza per domenica 6 dicembre 2015 la manifestazione “Cantine Aperte a Natale”

Nella particolare atmosfera invernale e pre-natalizia un itinerario goloso in cantine situate in Castelli medievali, in antiche cisterne romane, vicino a insediamenti archeologici in casali del ‘600, ville del ‘700-‘800 e primo ‘900 alla scoperta oltre che dell’ottimo vino anche dei sapori territoriali tipici delle province e di ricette antiche (olio extravergine d’oliva, salumi, formaggi, porchetta, fagioli, miele, marmellate, prodotti biologici e sott’olio, dolci con nocciole e castagne).

Un’occasione per trovare nelle cantine la possibilità di fare regali natalizi originali e sicuramente meno costosi.

Le aziende che partecipano alla manifestazione con degustazione di vini abbinati a prodotti tipici del territorio

Provincia di Roma

Tenuta Le Quinte, Tel. 06 9438756 – info@tenutalequinte.it _ www.tenutalequinte.it

Az. Agr. Biologica La Luna del Casale a Lanuvio, Tel. 06.9370036 / Cell. 347.8248506 – info@lalunadelcasale.it _ www.lalunadelcasale.it

Az. Agrituristica Merumalia a Frascati, Cell. 335.7784095 – info@merumalia.it _ www.merumalia.it

Provincia di Latina 

Az. Agr. Ganci e Milone a Borgo Grappa, Tel. 0773.208219 – info@cantinaganci.com _ www.cantinaganci.com


www.mtvlazio.it – info@mtvlazio.it

GRANDI CHAMPAGNE 2016-17

Guida alle migliori bollicine francesi in Italia
Arriva la nuova edizione della guida più ricca, aggiornata e autorevole dedicata allo champagne!

In formato pratico e maneggevole, rappresenta la terza della serie di quella pubblicazione, ideata nel 2011 dal giornalista Alberto Lupetti, che ha introdotto un’importante novità nel panorama italiano dell’editoria dedicata al vino, dando risalto per la prima volta al vino più famoso e celebrato al mondo. 

Insieme a lui hanno collaborato cinque amici appassionati e competenti che hanno creduto fortemente nel progetto: Luca Boccoli, esperto degustatore e selezionatore di vini, direttore della cantina del ristorante Settembrini di Roma, Alessandro Scorsone, noto sommelier, Federico Angelini, grande appassionato, Daniele Tagliaferri, titolare dell'enoteca romana Achilli al Parlamento e Laura Paone, unica e nuova collaboratrice femminile, già sommelier del ristorante Oliver Glowig.

Dopo la naturale evoluzione rappresentata dalla seconda edizione (2014-15) rispetto alla prima (2012), questa terza ne costituisce l’ulteriore cerscita: più pagine (ben 450!), più etichette recensite (oltre 320), segnalazione dei produttori rivelatisi di assoluta eccellenza e degli champagne che hanno maggiormente "colpito" il panel di degustazione. 

Come sempre, ogni champagne recensito è corredato di foto della bottiglia, breve presentazione, note di degustazione, punteggio in centesimi e fascia di prezzo a scaffale, oltre a due indicatori grafici che aiutano a capire immediatamente di che tipo di champagne si tratta. Tra le recensioni, poi, diverse anteprime in esclusiva mondiale (Ayala Perle 2006, De Sousa Cuvée des Caudalies 2008, Deutz Amour 2006 e William 2006, Duval-Leroy Femme de Champagne Rosé 2007, Louis Roederer Cristal Rosé 2007, Philipponnat Clos des Goisses 2006, Pommery Louise 2004, Selosse Millésime 2005, Salon 2004, Veuve Clicquot Vintage 2008, ecc).

ACQUISTA IN OFFERTA SU AMAZON: GRANDI CHAMPAGNE 2016-17 Formato: 15x21 cm Pagine: 450 a colori su carta patinata 130 g Copertina: semirigida 350 g soft-touch con bandella finale
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PERCHE' ACQUISTARLA?
Selezione qualitativa e ragionata dei migliori champagne presenti sul mercato italiano;
Oltre 90 produttori e più di 320 etichette recensite;
Anteprime mondiali dei grandi millesimati;
Valutazione in centesimi;
Suddivisione per produttore;
Indicazione della tipologia di fruizione, ovvero dell’occasione giusta per godere ciascuno champagne: per tutti, da aperitivo, a tavola, piacere, miti;
Panel di degustazione di riconosciuta autorevolezza in campo champagne, ciascuno con la propria specifica esperienza (giornalismo, selezione, vendita, consumo, ecc);
Capitolo di introduzione allo champagne (storia e metodo produttivo passo-passo);
Unica guida a proporre le foto a colori delle bottiglie e uno champagne per ogni pagina;
Linguaggio tale da essere comprensibile per il neofita, ma mai banale per l’appassionato.

domenica 29 novembre 2015

CHINA AWARDS 2015

CHINA AWARDS 2015: A VINITALY INTERNATIONAL IL PREMIO "ECCELLENZA ITALIA"

Nell'ambito della cena di gala dei "China Awards 2015", indetti da Fondazione Italia Cina e Milano Finanza, è stato assegnato a Vinitaly International il premio "ECCELLENZA ITALIA". Un prestigioso riconoscimento per l'importante lavoro di promozione svolto da Vinitaly International sulle principali piazze commerciali cinesi, nonché sul territorio italiano attraverso l'intensa attività di incoming.

Un lavoro che basa sull'importante attività di sviluppo culturale ai fini di far emergere e valorizzare l'estrema e unica varietà produttiva vitivinicola italiana quale elemento fondante per il supporto della commercializzazione e distribuzione dei nostri prodotti. 

Tra gli strumenti di punta messi in campo, il ricco ed estremamente accurato programma della Vinitaly International Academy (VIA), che ha organizzato numerosi Executive Wine Seminar nell'ambito dei principali appuntamenti presidiati da Vinitaly International, tra cui: la Hong Kong International Wine & Spirits Fair, il Fuori Salone del China Food and Drinks Fair for Wine and Spirits di Chengdu e, quest'anno, anche il Shanghai Wine and Dine Festival, dove Vinitaly International ha organizzato e curato l'intero Padiglione Italia in cui si è celebrata l'eccellenza Wine&Food Made in Italy. Un presidio costante e ritenuto da Veronafiere altamente strategico, tanto da aver aperto una sede permanente a Shanghai.

«Da vent'anni con Vinitaly International supportiamo il comparto vitivinicolo italiano per la valorizzazione del nostro prodotto sui mercati esteri. La Cina è particolarmente interessante per il vino italiano. Il nostro è un approccio costante e mirato ai singoli Paesi, per far conoscere nel corretto modo le peculiarità della produzione nazionale ed offrire così alle nostre aziende opportunità di visibilità per un concreto incremento dell’export. Tra i risultati raggiunti dall'attività di Vinitaly International mi piace ricordare anche l'incremento del 40% di buyer e operatori provenienti dalla Cina nell’ultima edizione di Vinitaly a Verona, nonché il significativo numero dei visitatori cinesi - posizionatisi al primo posto delle presenza estere – al Padiglione VINO A Taste of Italy di Expo», commenta Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere.

«Questo premio ci è particolarmente caro innanzitutto per il fatto che ci è stato assegnato dalla Fondazione Italia Cina, la cui missione è quella di supportare la realizzazione di un “Sistema Paese” in Cina dove oggi il vino italiano viene promosso in maniera ancora molto frammentata. Il vino del bel paese rappresenta attualmente solo un decimo di quello francese. Il fatto che esso sia alquanto complesso con 594 vitigni e 450 denominazioni, sicuramente non agevola. Il premio “Eccellenza Italia”, in secondo luogo, pone anche enfasi sull’attività di incoming che reputiamo di importanza fondamentale. Il nostro motto è sempre stato "come innamorarsi del vino italiano". Il vino italiano non è, infatti, meno buono del vino francese, ma dobbiamo riuscire a portare in Italia il maggior numero possibile di cinesi in modo che possano conoscerlo in prima persona ed apprezzarlo”, ha aggiunto Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International.

giovedì 26 novembre 2015

Italian Kitchen Academy

Conclusa la I edizione del Corso Professionale di Italian Kitchen Academy
In arrivo i nuovi corsi 2016 

Termina con successo il corso professionale di Italian Kitchen Academy. Come prova finale i ragazzi dovranno prestare servizio durante il pranzo di domenica 29 novembre presso il ristorante Le Tamerici di Roma. 

Sotto l’attento sguardo di Chef Dolciotti e Chef Giovanni Cappelli, patron della scuola e chef de Le Tamerici, i ragazzi si divideranno i compiti come in una brigata di primo livello, servendo piatti dalle non semplici preparazioni.

La classe ha risposto al meglio e gli stimoli dei vari chef che si sono alternati in cattedra – oltre a Dolciotti anche Maurizio Serva de La Trota, Antonio Gentile del Red Fish e Andrea De Bellis dell’omonima pasticceria – sono stati brillantemente colti dall’intera classe. Ora questo pranzo si pone l’obiettivo di vederli all’opera in brigata, ultimo scoglio di una preparazione durata due mesi di lezioni e prove pratiche.

Ricordiamo che Italian Kitchen Academy eroga corsi professionali di cucina a Roma, per una formazione individuale pensata su misura al fine di offrire l'adeguata professionalità ad ogni singolo iscritto per un immediato inserimento nel mondo del lavoro. Vengono proposti, coinvolgendo anche chef stellati, corsi professionali di primo e secondo livello, della durata da uno a tre mesi, oltre a quelli di pasticceria. La scuola ha come direttore didattico Andrea Dolciotti, chef Inopia, che sottolinea l'approccio didattico a tecniche complesse, in veste informale e giocosa, con tariffe abbordabili dei corsi monotematici, che spaziano dai 40 euro agli 80 euro.

Tra i cuochi che hanno già programmato lezioni: Maurizio Serva, Andrea Golino per il finger food, Paolo Petralia e Alessandra Pezzuolo per la cucina vegana, Ornella De Felice per il brunch e i pasti all'americana, Gianfranco Pascucci per il pesce, il pasticcere Andrea De Bellis.



Italian Kitchen Academy sta inoltre lanciando i seguenti corsi:

- Corso di Cucina Professionale Avanzato: Responsabile Chef Andrea Dolciotti

Altri docenti: chef Maurizio Serva, chef Antonio Gentile, chef Andrea De Bellis

Inizio: 11/01/2016

- Corso di Cucina Professionale Serale: Responsabile Chef Salvo Cravero

Inizio: 12/01/2016

- Corso Master di Pasticceria: Responsabile Chef Andrea De Bellis

Inizio: 08/03/2016


Ulteriori info e dettagli: www.italiankitchenacademy.com/accademia/#portfolio-section

SIMPLY ITALIAN GREAT WINES TOUR 2015

SI CHIUDONO IN ASIA I SIMPLY ITALIAN GREAT WINES TOUR 2015: IN CINA E COREA CRESCE LA CULTURA DEL VINO 
Simply Italian Great Wines Asian Tour, 30 novembre e 2 dicembre a Seul e Pechino

Nel primo semestre del 2015 l’Italia registra performance positive in Cina con un +12% in volume e un +28% in valore nelle esportazioni degli imbottigliati, mentre in Corea del Sud si prevede una crescita del valore del mercato del vino del 25% entro il 2017.

I.E.M. (International Exhibition Management) concluderà il calendario 2015 come di consueto con le tappe del tour asiatico di Simply Italian Great Wines, che quest’anno toccheranno Seul il 30 novembre al Grand Hyatt e Pechino il 2 dicembre presso l’Istituto Italiano di Cultura dell’Ambasciata d’Italia. La manifestazione, che si ripete per la sesta volta consecutiva, si svilupperà attraverso il collaudato mix di seminari, incontri B2B e walk-around tasting e vedrà la partecipazione di una trentina di aziende italiane, insieme con Istituto del Vino Italiano di Qualità Grandi Marchi, e UVIVE – Unione Consorzi Vini Veneti Doc.

Seul è dal 2010 una tappa storica e consolidata dei tour Simply Italian Great Wines e ha raccolto negli anni sempre maggiori consensi da parte del pubblico di esperti; Pechino è stata la tappa rivelazione del tour 2014 con una partecipazione di oltre 200 operatori trade tra importatori, ho.re.ca e stampa di settore.

“La Corea del Sud”, spiega Marina Nedic, Managing Director di I.E.M., “nel 2014 ha registrato un incremento delle importazioni di vino del +3,4% in volume e del 7,9% in valore rispetto all’anno precedente, posizionando l’Italia al terzo posto tra i Paesi di riferimento. In Cina nel primo semestre 2015 l’Italia ha fatto segnare performance positive incrementando le esportazioni degli imbottigliati del +12% in volume e +28% in valore. Le previsioni per il futuro sono positive per entrambi i mercati: infatti alcune ricerche indicano da qui al 2017 un tasso di crescita del mercato del vino in Corea del Sud del 25%, mentre per la Cina si prevede un tasso di crescita composto annuo del 7,6% in valore e del 5,7% in volume (rapporti IWSR e Canadean)”.

Il programma del Simply Italian Great Wines Tour Asia 2015 comprende due seminari, organizzati rispettivamente dall’Istituto del Vino Italiano di Qualità Grandi Marchi a Seul condotto dall’esperta locale Soon Lee, Direttore di Wine & Spirits Academy, e dall’UVIVE-Unione Consorzi Vini Veneti Doc a Pechino, condotto da Jing Bin, autorevoleSenior Wine Educator cinese. Il momento dedicato al B2B sarà sviluppato in particolare nella tappa coreana e vedrà protagonisti gli importatori locali alla ricerca di nuove etichette da proporre in un mercato in continua crescita e ricerca. Entrambe le giornate si chiuderanno con i consueti walk-around tasting.

“Attraverso una promozione attenta, professionale e costante”, prosegue Marina Nedic, “ come I.E.M. siamo in grado di offrire sempre preziose opportunità alle aziende italiane. La profonda conoscenza dei mercati acquisita negli anni, le forti partnership sviluppate con importanti operatori locali e la professionalità del pubblico partecipante fanno sì che gli appuntamenti di Simply Italian siano eventi qualificati ed efficaci per la diffusione commerciale del vino italiano ed il successo delle aziende e dei brand che vi partecipano”.


IEM (International Exhibition Management), nasce nel '99, dalla volontà dei due soci fondatori, Giancarlo Voglino e Marina Nedic, di mettere a frutto l'esperienza e il know-how maturati a livello internazionale nei campi della comunicazione, del marketing e dell’organizzazione fieristica. Da oltre dieci anni IEM è protagonista sui mercati internazionali nella promozione del vino italiano ed è riconosciuta per la professionalità con cui opera e l’alta qualità dei propri eventi sia dai produttori italiani che dagli operatori commerciali, giornalisti ed esperti di settore dei vari mercati. Dal 2007 la IEM ha costituito la sua filiale negli USA, la I.E.E.M., con base a Miami luogo ideale per la promozione del Made in Italy nel continente americano.

Gli eventi Simply Italian rappresentano una valida opportunità per il settore agroalimentare Made in Italy di farsi conoscere all’estero. E’ soprattutto grazie ad essi che si è ottenuto un deciso incremento non solo dell’offerta dei prodotti italiani sui vari mercati, ma anche della domanda stessa. La struttura della loro organizzazione, basata su workshop commerciali e correlata ad altri tipi di eventi quali seminari, degustazioni guidate, conferenze stampa e cene promozionali, rende questi eventi il principale luogo di incontro tra i produttori italiani e gli operatori locali, senza dimenticare stampa, opinion leader e wine lover.

Radici Guides 2016

Ecco le Guide 2016 di Radici e il nuovo progetto che aggrega il top della ristorazione pugliese nell’offerta di una cucina sostenibile e salutare
A Bitonto (Bari) martedì 9 dicembre Radici Wines, Radici Restaurants e Radici Pizzerias 2016: 109 i ristoranti, 91 le pizzerie e 72 i vini premiati recensiti
Parte la nuova stagione di Radici con la riconferma delle attività di grande successo del passato e interessanti inediti progetti. Ad arricchire la serata le prelibatezze culinarie presentate dai grandi chef e pizzaioli pugliesi abbinate alle migliori eccellenze enologiche


Centonove i ristoranti, 91 le pizzerie e 72 i vini premiati recensiti.

Sono questi i numeri protagonisti nelle tre guide 2016 di Radici, gli strumenti ideali per orientarsi tra i tanti ed eccellenti ristoranti e pizzerie della Puglia insieme alle sue eccellenze enologiche: Radici Wines, Radici Restaurants e Radici Pizzerias.

Le guide saranno presentate mercoledì 9 dicembre alle ore 18.00 a Bitonto (Bari) presso il Convivium Sancti Nicolai in Piazza Cattedrale.

Radici Wines, giunta alla sua VII edizione, offre il panorama dettagliato dell’affermata realtà del vino da vitigno autoctono del sud Italia attraverso foto e brevi racconti dei 72 vini vincitori di Radici del Sud 2015, il Salone del Vino Meridionale che negli anni ha saputo conquistare ammirazione e popolarità nel nostro paese e all’estero. Mentre la XIV edizione di Radici Restaurants (con 109 ristoranti recensiti di Puglia e dintorni) e la VI di Radici Pizzerias (con 91 pizzerie di Puglia recensite) racchiudono le nuove realtà della ristorazione pugliese.

A fine presentazione saranno illustrate le novità della undicesima edizione del Salone del Vino che si terrà a Bari a giugno 2016.

Radici darà avvio al progetto che coinvolgerà le affermate realtà della ristorazione pugliese nell’offerta di una cucina sostenibile per offrire un servizio utile a chi ha la necessità di seguire una particolare dieta che tenga conto di intolleranze senza rinunciare ai piaceri della tavola. In collaborazione con medici nutrizionisti, gli chef che rendono onore alla gastronomia locale, appronteranno menù presto disponibili sulla tavola dei loro ristoranti capaci di andare incontro a chi pone alla base del proprio benessere un determinato regime alimentare e a chi ha bisogno di tenere d’occhio la portata calorica della propria dieta.

Il progetto sarà presentato in occasione dell’uscita delle nuove edizioni delle Guide di Radici dove, oltre ai curatori e ai recensori delle tre guide, interverranno Antonio Moschetta ricercatore, esperto di patologie metaboliche e infiammatorie, direttore scientifico dell'istituto oncologico di Bari e Pippo Amoruso, dietologo specialista in scienze dell'alimentazione.

L’evento proseguirà dalle 20,30 nei locali interni e nel dehors dell’attiguo ristorante il Patriarca di Bitonto dove saranno servite le speciali pizze del pizzaiolo Alessandro Pastoressa e il panino della Città degli Ulivi proposto dallo chef Emanuele Natalizio. Oltre a loro in cucina, anche Rocco Violante del ristorante 900 di Bitetto, Cosimo Russo del ristorante Aqua di Porto Cesareo, Nicola Russodel ristorante Al primo Piano di Foggia e Stefano D'Onghia del ristorante Botteghe Antiche di Putignano. Gli chef offriranno alcuni piatti ispirati alle tradizioni ittiche e contadine tenendo conto del rapporto cibo-salute senza penalizzare il piacere e il gusto.

Nel frattempo sarà possibile degustare presso i banchi d’assaggio circa 74 vini vincitori dello scorso Radici del Sud, che godranno nella relativa guida Radici Wines 2016 di uno spazio di approfondimento.

Numerose le altre attività in programma, in Puglia e non solo, dedicate ai vini - già in programma approfondimenti sul Nero di Troia, Negroamaro, Primitivo e altri vitigni del Sud – e alla gastronomia, pianificate in un lungo calendario che terminerà con l’undicesima edizione di Radici del Sud (dal 7 al 13 giugno 2016).

Info & prenotazioni: radicidelsud@gmail.com

COOKING FOR ART

DOPO EXPO: I “CAPOLAVORI” DI CONFAGRICOLTURA TORNANO A MILANO CON “COOKING FOR ART ”
Le eccellenze dell’agricoltura del nostro Paese, rappresentate dalle aziende di Confagricoltura, in degustazione a Milano negli spazi delle “Officine” e della “Torneria” di Via Tortona 32, dal 28 al 30 novembre

Ad un mese dalla chiusura dell’Esposizione Universale, Confagricoltura torna Milano con i suoi Capolavori. Lo fa partecipando all’edizione milanese di Cooking for Art, il tradizionale evento organizzato da Witaly e Luigi Cremona, che riunisce i migliori alberghi, i migliori chef e i migliori prodotti del nostro Pese sotto il denominatore comune dell’eccellenza.

Dopo il successo della partecipazione all’edizione romana, Confagricoltura sarà presente anche all’edizione milanese con il nuovo pay off coniato in occasione di Expo 2015, “Coltiviamo Capolavori”.

Per tre giorni negli spazi delle “Officine” e della “Torneria” di Via Tortona 32, una delle location più fashion della città, le aziende diConfagricoltura proporranno a visitatori e operatori del settore i loro prodotti, dall’olio extra vergine d’oliva al vino, dagli ortaggi freschi ai trasformati, dai salumi ai formaggi, fino alle piante. Il meglio della produzione agricola del nostro Paese, contraddistinta dalla filosofia dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, che fa della qualità, della sostenibilità, della ricerca e dell’innovazione, ma anche della capacità di stare sul mercato il punto di forza di un’agricoltura moderna e competitiva.

L’appuntamento milanese fa parte degli eventi di Confagricoltura nel dopo Expo 2015, in cui Confagricoltura crede con particolare determinazione, convinta che non debba essere disperso il grande patrimonio che l’Esposizione ha lasciato, in termini di opportunità e di visibilità mondiali per il modello di agricoltura del nostro Paese.

“Expo – ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – ci ha confermato le grandi potenzialità del nostro agroalimentare ed aperto le porte all’internazionalizzazione. Una sfida che si vince solo facendo squadra all’interno della filiera, coinvolgendo il mondo della produzione, quello della trasformazione e quello della distribuzione. Ma anche quello rappresentato dagli chef e dagli esperti di gastronomia, perché sono questi che, con la loro maestria, sono capaci di valorizzare, esaltando gusti e sapori attraverso sapienti abbinamenti, i prodotti della terra, diventando i veri ambasciatori del made in Italy nel mondo”.

Grande attesa per il “Premio Miglior Chef Emergente 2016”, che riparte proprio qui a Milano. Una sfida che vedrà la partecipazione dei più promettenti chef under 30 delle regioni del Nord che si svolgerà nell’area “Officine”, mentre in parallelo nell’area “Torneria”, si svolgeranno le competizioni per il Premio Miglior Pizza Chef Emergente, che vedrà i migliori giovani pizzaioli del nord Italia confrontarsi davanti ad una giuria di esperti giornalisti del settore.

Nel corso della gara per il “Miglior Chef Emergente del nord d’Italia”, lunedì 30 novembre, Confagricoltura consegnerà un Premio speciale allo chef che, con il suo piatto, avrà saputo meglio valorizzare i prodotti agricoli.

Queste le aziende presenti nello stand di Confagricoltura:

Agricola agricola Greco, Azienda agricola San Leonardo, Casale della Ioria, OP Confoliva, OP Mediterraneo - La Fiammante, Repoplant.

Il Fiano vola in Australia

La McLaren Vale nel sud dell'Australia è il posto migliore per il Fiano

La notizia su The Drink Business. La regione meridionale australiana gode di un clima 'Mediterraneo' perfetto per il nostro vitigno autoctono
Lo sostiene la produttrice Corrina Wright di Oliver Taranga Wineyards. Il futuro per questa varietà italiana nella McLaren Vale è molto vicino, insieme ad altre uve mediterranee come il Vermentino



In particolare ha osservato che è la loro resistenza, o almeno la loro maggiore tolleranza a condizioni climatiche molto calde e di quasi siccità, il requisito fondamentale per cui possono essere impiantati in questi luoghi nel sud dell'Australia.

Oliver Taranga Wineyards ha reimpiantato tutti i suoi 12 ettari con due uve bianche italiane: 2 ettari a Vermentino e 10 a Fiano. Nessun altro produttore della zona si era spinto a tanto - almeno finora - c'è infatti un sempre maggiore interesse per quelli che in Australia vengono denominati "vitigni alternativi".

Alex Sherrah, enologo della Coriole Wineyards, è d'accordo con la valutazione della Wright affermando che da quando il Fiano è stato in parte impiantato nella sua azienda si è dimostrato essere un vitigno eccezionale nella gestione del calore, sostenendo che tutto ciò che cresce bene vicino al Mediterraneo lo farà anche nella McLaren Vale. Ma niente Chardonnay e Sauvignon Blanc, non sono adatti per queste zone. Nel 2008 l'azienda impiantò il Picpoul de Pinet, un vitigno francese della Languedoc, un altro "vitigno alternativo" che promette molto bene, il vino nella sua prima versione, sarà messo in commercio quest'anno.

Queste varietà alternative impiantate sono ancora di piccole dimensioni ma in costante aumento e prese sempre più in considerazione da un crescente numero di produttori. Un esempio è quello di Jim Barry Wines che piantò le prime viti di varietà greca Assyrtiko nel 2012, quest'anno al Premium Australia Wine Tasting di Londra ha condotto un seminario dedicato specificamente all'idoneità ed al potenziale sempre più evidente dei vitigni italiani, in particolare in Australia. 

Qui infatti, la vitivinicoltura ha da sempre perseguito la sfida di impiantare alcuni tra i più pregiati vitigni autoctoni italiani per soddisfare le crescenti esigenze dei consumatori e conquistare nuovi spazi di mercato e dopo i francesi Merlot, Cabernet, Chardonnay Syrah, ora è la volta dei vitigni italiani ad acquisire la cittadinanza australiana. 

Una sfida certo non priva di ostacoli, c'è da considerare infatti che in Australia vigono severe regole di importazione che impongono periodi di "quarantena" anche di due o tre anni ai materiali importati dall'Europa. E' allo studio, in tal senso, una strategia di scambi tra l'Italia e le zone produttive della Claire Valley e della Barrosa Valley.