sabato 31 ottobre 2015

Expo: Padiglione VINO – A Taste of ITALY

CONOSCENZA, CULTURA, FASCINO: L’EREDITÁ DEL PRIMO PADIGLIONE DEDICATO AL VINO NELLA STORIA DELL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE SARÁ PORTATA NEL MONDO
Il bilancio di un’esperienza unica del Padiglione VINO – A Taste of ITALY

Fortemente voluto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e da Veronafiere-Vinitaly, è stato visitato da più di 2,1 milioni di persone, il 20% provenienti dall’estero, che sono state accolte sia lungo il percorso conoscitivo, sia degustativo da un team preparato e attento che ha contribuito a far vivere un’esperienza che resterà nel bagaglio culturale e di emozioni di tutti i visitatori.

Ieri a Milano, presso l’Unicredit Pavilion, la consegna a Veronafiere-Vinitaly del Premio Class Expo Pavilion Heritage Awards per il migliore Padiglione di un Unico Prodotto Alimentare.

L’obiettivo del Padiglione VINO A Taste of ITALY era quello di affascinare, coinvolgere, far portare con sé un’emozione, un ricordo ed una suggestione legate alla conoscenza della cultura del vino italiano, dei territori nei quali viene prodotto, delle tradizioni di un paese che un tempo si chiamava Enotria, terra delle viti, del vino.

«Al termine di Expo possiamo dire di aver vinto la sfida – sottolinea il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina -. Siamo la patria del Vino, con oltre 500 vitigni coltivati e con il primato di produzione riconquistato quest'anno. Con il Padiglione del Vino abbiamo mostrato al mondo la forza di questo settore, fatta di passione, storia e di una fortissima spinta all'innovazione. Un successo reso possibile da chi ha lavorato ogni giorno in questi sei mesi per rappresentare al meglio l'esperienza vitivinicola nazionale».

«Un grande lavoro di squadra, un impegno gestito in tempi strettissimi dall’ideazione alla realizzazione sino alla gestione durante i sei mesi di Expo che solo un organizzatore fieristico di grande esperienza e di specifica competenza nel settore vinicolo poteva affrontare con successo – dice il Presidente di Veronafiere, Maurizio Danese –. L’Expo non finisce oggi per noi. Il Padiglione è stato, grazie anche alle numerose delegazioni istituzionali e commerciali presenti, sia italiane che straniere, una straordinaria occasione di relazioni per la Fiera di Verona che può metterle a sistema a favore della propria attività, delle aziende e associazioni di categoria dei settori nei quali opera».

«L’esperienza del Padiglione VINO A Taste of ITALY prosegue – specifica il Direttore Generale, Giovanni Mantovani –. A partire dal 50° Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile prossimi, inizierà un percorso lungo il quale porteremo la conoscenza, la cultura ed il fascino del vino italiano e dei suoi territori, che attraverso di esso abbiamo raccontato, direttamente all’attenzione di altri paesi interessati dalle iniziative del Vinitaly International o che ci faranno richiesta per eventi legati alla promozione del made in Italy».

Fortemente voluto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e da Veronafiere-Vinitaly, il Padiglione VINO – A Taste of ITALY, è stato visitato da 2,1 milioni di persone, il 20% provenienti dall’estero, che sono state accolte sia lungo il percorso conoscitivo, sia degustativo nella Biblioteca del Vino – Enoteca del Futuro da un team preparato e attento che ha contribuito a far vivere un’esperienza che resterà nel bagaglio culturale e di emozioni di tutti i visitatori.

Più di 3600 le etichette proposte per 150 mila bottiglie e circa 800 mila degustazioni tra Enoteca del Futuro – Biblioteca del Vino, “Vino is Aperitivo”, eventi, seminari, workshop, wine tasting e visite di delegazioni internazionali e della stampa. Sono state 2000 le aziende che hanno presentato i loro vini e più di 500 gli eventi e i convegni promossi nelle Sale Convivium e Symposium.

Autorevoli partner del Padiglione VINO - A Taste of ITALY sono stati il Comitato Scientifico, presieduto da Riccardo Cotarella, con le iniziative “Viaggio nell’Italia del Vino”, Gambero Rosso con i Tre Bicchieri, Civiltà del Bere con “Italian Wine is More”, Club Papillon con la “Giostra dei Wine Bar”, Cronache di Gusto con “La bellezza del vino” e “I vini bussola”, Doctor Wine di Daniele Cernilli con “Il giro d’Italia in 80 vini” e le degustazioni organizzate con AIS e ONAV.

Un successo sottolineato anche dal riconoscimento ricevuto ieri a Milano presso l’Unicredit Pavilion Premio Class Expo Pavilion Heritage Awards per il migliore Padiglione di un Unico Prodotto Alimentare.

A ritirare il Premio il Presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, eletto il 27 ottobre scorso, il Presidente uscente, Ettore Riello, che è stato ringraziato per il grande lavoro svolto, anche in vista dell’Expo, il Direttore Generale, Giovanni Mantovani, l’architetto Italo Rota, che ha curato l’allestimento del Padiglione e Riccardo Cotarella, presidente del Comitato scientifico.

Class Expo Pavilion Heritage Awards

I Class Expo Pavilion Heritage Awards sono stati dedicati ai padiglioni e ai cluster che meglio hanno saputo interpretare e comunicare il tema dell’esposizione universale, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, lasciando così la migliore eredità, in termini di impatto, interesse, cambiamento delle abitudini di consumo e rispetto per quanto il pianeta produce.

Gli Awards sono stati ideati e organizzati da Class Editori, insieme con Laureate International Universities, il network di 80 università in 29 Paesi cui fanno capo, a Milano, Domus Academy e NABA (Nuova Accademia di Belle Arti Milano). Advisor scientifici, l’Associazione mondiale degli Agronomi (WWA) e il Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali. IBM ha supportato l’iniziativa come Official Sponsor.

Di primissimo piano la giuria internazionale che ha assegnato i riconoscimenti, dopo aver valutato anche il lavoro di un’equipe di studenti di NABA e Domus frutto di un’accurata ricerca e confronto nel corso dei sei mesi di Expo 2015: Letizia Moratti, Romano Prodi, il Cardinale Tagle, Shenggen Fan, Maria Cruz Alvarez ed il Premio Nobel Eric Maskin.

Master in Food & Wine Communication a Milano‏

MASTER DI I LIVELLO IN FOOD & WINE COMMUNICATION
IV ed. A.A. 2015 / 2016 - organizzato da Gambero Rosso - in partnership con la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM

Il Master in “Food & Wine Communication” si rivolge a neolaureati e laureati(primo o secondo livello) in tutte le discipline, appassionati del settore dell'enogastronomia, che vogliono inserirsi in una realtà aziendale competitivanel territorio italiano o proiettata nel mercato globale, desiderosi di intraprendere un percorso di crescita e internazionalizzazione delle imprese nel settore del Food & Wine.

La didattica si articola in un percorso formativo che prevede 490 ore complessive di docenza.

Il Master prevede l’insegnamento delle tecniche di base della comunicazione, delmarketing e gli aspetti specifici del settore enogastronomico, lo studio della storia e dell’antropologia della gastronomia italiana e internazionale, con approfondimenti sugli aspetti culturali, psicosociali ed economici, la conoscenza delle merceologie e delle tecniche di degustazione del vino.

Le metodologie didattiche utilizzate integrano gli aspetti teorici (lezioni frontali) con quelli a carattere più specificamente operativo. In particolare, il corso prevede una forte integrazione tra teoria e pratica con l’obiettivo di implementare i concetti appresi. L’analisi di case history aziendali, le visite guidate in aziende, le testimonianze di addetti ai lavori, i corsi di degustazione, la stesura di recensioni ecomunicati stampa, la realizzazione di documenti multimediali e il project work finale saranno gli strumenti chiave.

Al termine del Master gli studenti si prepareranno per il Field Project, in cui dovranno mettere in pratica le competenze acquisite durante il programma.

Gli allievi avranno l'opportunità di effettuare lo stage in aziende partner tra cui: Gambero Rosso S.P.A.; Città del gusto di Torino; Pastificio dei Campi; Qualivita; Witaly; Laurenzi Consulting; Food Confidential; Kabes di Allan Bay; Cantina Abraxas; Chef Kumalé di Vittorio Castellani; Magenta Bureau.; MCS & Partners; Baladin; INC Istituto Nazionale per la Comunicazione; GROM; Mastroberardino; Feudi San Gregorio; Casa Barone; Savini Tartufi; Gruppo Editoriale HTML; Ginevra Consulting Events.


Per iscriverti e per ulteriori informazioni




Ulteriori dettagli su
www.iulm.it/wps/wcm/connect/iulmit/iulm-it/studiare-alla-iulm/master/food-e-wine-communication

venerdì 30 ottobre 2015

Vendemmia 2015. Report di Ceretto

Un’annata eccellente, per Cantine Ceretto
Le uve fanno registrare un record per l’ottima qualità sia per quelle precoci sia per le tardive

Un report vendemmiale molto dettagliato e ben augurale per i futuri vini annata 2015 dell'Azienda Vitivinicola Ceretto. Un report che diventa un racconto che accomuna anche il resto dell'areale piemontese dove insistono i vigneti dell'azienda. Parlare della gestione della vigna che porta poi alla vendemmia diventa così narrazione e rappresentazione di un luogo che è parte dell'anima di questi territori.  

Il decorso del tempo nel 2015 è stato molto scostante. L’inverno è risultato particolarmente mite con abbondanti precipitazioni a febbraio e marzo mentre la primavera si è caratterizzata per temperature superiori alla media e buona piovosità con un sostanziale anticipo del ciclo della vite. 

A metà giugno si sono succeduti 4 giorni di pioggia (più di 80 mm in totale) che in presenza di temperature elevate hanno fatto partire una importante infezione di peronospora, per fortuna perfettamente controllata nei vigneti Ceretto. 

Dal 17 giugno all’8 agosto non è caduta una goccia d’acqua e le temperature particolarmente alte hanno accelerato ulteriormente il processo di maturazione. L’invaiatura che da tradizione dovrebbe iniziare verso il 10 di agosto (a S. Lorenzo l’uva cambia di colore), quest’anno è stata anticipata di circa 15 giorni. 

Le temperature elevate potevano mandare in stress idrico le piante ma le piogge scese, provvidenziali, hanno consentito una maturazione oltre ogni più rosea previsione e il bel tempo che seguiva le precipitazioni non ha favorito i marciumi. Inoltre, le temperature che si sono abbassate preservando la freschezza dell’uva hanno potuto conservare al meglio aromi e profumi.

Un po' di fortuna ci ha assistito negli interventi di difesa; infatti, pur limitando al minimo i trattamenti e la quantità di rame impiegata, siamo riusciti a mantenere vegetazione e produzione perfettamente sana con residui quasi nulli. L’integrità della superficie fogliare ha consentito il massimo di attività fotosintetica che si è tradotta in un ottimale accumulo di zuccheri, colore e polifenoli.

In sintesi questi i risultati ottenuti per le nostre uve: Arneis stupendi, pur con una quantità buona. Dolcetti molto sani e profumati. Barbera incredibile grazie ad una maturazione omogenea, non c’erano uve immature neanche sui pochi ceppi più carichi (la vendemmia in questo caso si è svolta “al volo” poco prima delle piogge autunnali). Nebbioli superlativi, per merito di una produzione omogenea e molto equilibrata. (anche in questo caso la vendemmia è stata fatta poco prima delle piogge).

Come saranno i vini lo vedremo ma c’è di base un eccellente punto da cui partire, infatti, le uve fanno registrare un record per l’ottima qualità sia per quelle precoci sia per le tardive.

Vinitaly International all’Hong Kong International Wine & Spirits Fair

VINITALY INTERNATIONAL PROMUOVE IL VINO ITALIANO. ALL’HONG KONG INTERNATIONAL WINE & SPIRITS FAIR 2015: AUMENTANO GLI ESPOSITORI ITALIANI E LE INIZIATIVE DI FORMAZIONE
Dal 5 al 7 novembre al Convention and Exhibition Centre di Hong Kong
Numeri significativi quelli di Vinitaly International all’Hong Kong International Wine & Spirits Fair: più di 1.000 metri quadrati di area espositiva con oltre 137 espositori e più di 800 etichette in degustazione www.vinitalyinternational.com/it/eventi/hongkong2015


Dal 5 al 7 novembre 2015, negli spazi del Convention and Exhibition Centre, Vinitaly International partecipa per il sesto anno consecutivo alla più importante fiera dedicata al settore vino e distillati dell’area asiatica, organizzata da HKTDC(Hong Kong Trade Development Council | www.hktdc.com). «La presenza di un gran numero di espositori riuniti sotto il brand di Vinitaly rappresenta un segnale molto positivo di continuità con le passate edizioni, che può essere letto come un forte slancio dei produttori di vino italiani verso un'azione più coordinata per la promozione dei nostri sul mercato cinese» sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere.

Giunta alla sua ottava edizione, Hong Kong International Wine & Spirits Fair 2015 si inserisce nel business tour di promozione del vino italiano di Vinitaly International, dopo la tappa cinese di settembre al Shanghai Wine and Dine Festival e prima di quella russa che si svolgerà al Swissôtel Hotel di Mosca il prossimo 16 novembre. Un programma che ha l’obiettivo di incrementare la conoscenza delle etichette italiane nel mondo, ma anche fornire alle aziende produttrici nuove opportunità di business e relazioni con delegazioni di buyer, direttamente nei loro mercati di competenza. Contatti che andranno a consolidarsi poi in occasione di Vinitaly – che nel 2016 festeggerà la sua 50ª edizione – e di tutte le attività che Veronafiere offre al settore vino, in agenda nel prossimo anno.

Hong Kong rimane un mercato strategico per le aziende vitivinicole italiane, per due motivi: da un lato, agisce come corsia preferenziale per i nostri produttori che esportano nella Cina continentale. Dall’altro, dato l'elevato potenziale di crescita interna, rappresenta uno sbocco importante per le etichette italiane. Le importazioni di vino a Hong Kong hanno registrato, lo scorso anno, una crescita del 5,1%, con un valore complessivo di 984 milioni di euro (FONTE: HKTDC, il 27 febbraio 2015, http://tinyurl.com/o7tndho). In particolare la quota di vino italiano nel 2014 è stata pari all’1,5% sul totale importato e, nel periodo compreso tra gennaio e luglio 2015, ha registrato un ulteriore anche se lieve aumento (FONTE: Istat). Dati che confermano come il nostro Paese abbia sia i numeri che la varietà produttiva per conquistare l'attenzione dei consumatori di Hong Kong, a patto di fornire loro anche gli strumenti per orientarsi e apprezzare il vasto e variegato panorama vitivinicolo del Belpaese.

Per i produttori italiani la parola chiave di questa edizione di Hong Kong International Wine & Spirits Fair è ancora una volta “educazione” e Vinitaly International ha raccolto la sfida raddoppiando il numero delle sue sale di degustazione per offrire ai partecipanti un programma ancora più ricco e completo di iniziative: le delegazioni commerciali e stampa cinesi possono quindi scegliere tra tredici masterclass sul vino italiano, realizzate in partnership con Consorzio Vino Chianti, Vini Alto Adige, Italian Wine & Stile Promotion, Consorzio Tutela Vini Valpolicella, Tommasi Family Estates, Enoteca Regionale Emilia Romagna e Grande Passione (vedi link in allegato).

La missione educational viene ulteriormente arricchita da quattro Executive Wine Seminar della Vinitaly International Academy (VIA), tenuti dal suo Direttore Scientifico Ian D’Agata in collaborazione con i primi VIA Italian Wine Ambassador (IWA), nominati lo scorso marzo ad Hong Kong in occasione della 1ª edizione del Corso di Certificazione VIA. L’ultimo giorno di fiera è prevista inoltre una sessione di esame VIA, per dare una seconda possibilità ai candidati che desiderino diventare Ambassador e Italian Wine Expert (IWE).

Come nelle precedenti edizioni, ogni giorno la Vinitaly Lounge offre ai partecipanti l’opportunità di assaggiare cibi della nostra tradizione gastronomica, bere una tazza di buon caffè e provare il famoso aperitivo all’italiana grazie alla partnership Fabbri 1905. Il programma della Lounge include infine una serie di incontri e interviste organizzate in collaborazione con i media partner Vinehoo, Wines-info e Wine in China.

Export Italia > Hong Kong [Valori in euro]
Periodo Gennaio-Luglio 2015
Fonte dati cumulati: Istat
2013
2014
2015
14.617.679
14.539.568
15.092.242


Export Italia > Hong Kong [Quantità in kg]
Periodo Gennaio-Luglio 2015
Fonte dati cumulati: Istat
2013
2014
2015
1.903.457
1.775.785
1.752.784



Per informazioni commerciali: www.vinitalyinternational.com | china@vinitalytour.com

Catalogo espositori: http://www.vinitalyinternational.com/sites/default/files/exhibitor_list-1_1.pdf

Programma: http://www.vinitalyinternational.com/sites/default/files/Programma-1_0.pdf

Vendemmia 2015. Morellino di Scansano

MORELLINO DI SCANSANO: UN’OTTIMA ANNATA
Bilancio positivo per il Consorzio di Tutela che tira le somme della raccolta appena conclusa: uve perfettamente sane, belle e di qualità regalano ottimismo ai produttori

Nella Maremma toscana, dove la produzione di vino ha origini antiche, quella 2015 si preannuncia un’annata da segnare negli annuari dell’enologia. Nella terra del Morellino di Scansano si respira ottimismo anche in cantina e il Consorzio di Tutela fa un bilancio positivo per questo vino Docg. L'andamento meteorologico, assicura l’associazione di produttori, ha permesso alle uve di giungere in cantina perfettamente sane, belle e di qualità.

L’inverno piovoso ha consentito ai terreni la costituzione di una buona riserva idrica, fondamentale per le vigne per affrontare le alte temperature di luglio e della prima metà di agosto. Nella seconda metà di agosto si sono registrate alcune precipitazioni che hanno portato refrigerio alle piante, abbassando le temperature e facendo rientrare il periodo di raccolta su tempistiche consuete. Le basse temperature notturne di agosto, inoltre, hanno contributo in maniera migliorativa sulle qualità organolettiche dell'uva.

Dai filari alla cantina, le uve 2015 fanno sperare in vini ben strutturati ed eleganti, dai profumi ricchi, con un’ottima fragranza e freschezza.

L’obiettivo del Consorzio è quello di valorizzare ancor più questo prodotto, promuovendo l’attività dei suoi soci, la loro costante ricerca della qualità, creando una sinergia che valorizzi sempre di più questo territorio. Un fare squadra possibile anche grazie al rinnovato sostegno al Consorzio e alla Denominazione da parte della Cantina Cooperativa Vignaioli del Morellino di Scansano.

A Simei Valoritalia

VALORITALIA: LE CERTIFICAZIONI UN PLUS PER IL MONDO DEL BIOLOGICO
A novembre doppio appuntamento al Simei e al Salone del Turismo Rurale. “Il vino bio conquista i mercati. Strumenti, conoscenze ed esperienze” e “Bio e territorio: una strategia vincente”

Un autunno denso di impegni per Valoritalia, realtà leader in Italia nelle attività di controllo e certificazione dei vini di qualità. Un’organizzazione che, in sei anni di vita, è giunta a coprire oltre il 70% del quantitativo nazionale dei vini DOCG, DOC e IGT, con oltre 1 miliardo e 600 milioni di bottiglie controllate nel 2014.

Due gli appuntamenti in programma nei primi giorni del mese di novembre, entrambi incentrati sulla certificazione nel settore biologico, attività che Valoritalia segue dal 2012, occupandosi non solo del settore vitivinicolo ma dell’intero comparto agroalimentare bio.

Martedì 3 novembre durante il SIMEI - Salone Internazionale Macchine per Enologia e Imbottigliamento in scena dal 3 al 6 novembre presso Fiera Milano, a Rho (MI) – appuntamento di rilevanza mondiale nell’ambito della tecnologia del vino, organizzato dall’Unione Italiana Vini, Valoritalia sarà protagonista del convegno dal titolo “Il vino bio conquista i mercati. Strumenti, conoscenze ed esperienze”. 

Diversi i temi che saranno trattati, a partire da motivazioni, fattori di successo e problematiche di un settore in piena espansione, ovvero la viticoltura biologica, con focus  sulla “gestione” del vigneto bio. L’incontro aiuterà a comprendere quanto il biologico rappresenti sempre più un fondamentale asset nel comparto della produzione vitivinicola e come un sistema di controlli ben strutturato costituisca un valore aggiunto tanto per chi produce quanto, e soprattutto, per il consumatore.

Tre giorni dopo, venerdì 6 novembre, ci si sposta a Verona, per la prima edizione del Salone del Turismo Rurale, primo evento in Italia rivolto al grande pubblico interamente dedicato al turismo e allo stile di vita rurale, che avrà luogo, dal 5 all’8 novembre, all’interno del Palaexpo di Veronafiere, nell’ambito di Fieracavalli. 

Qui Valoritalia promuoverà il convengo “Bio e territorio: una strategia vincente”. Sotto la lente di ingrandimento saranno in particolar modo i Biodistretti, quelle aree geografiche dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse locali, partendo dal modello biologico di produzione e consumo (filiera corta, gruppi di acquisto, mense pubbliche bio). 

Expo. Franciacorta

Franciacorta chiude Expo con un brindisi al successo
I sei mesi dell’esposizione universale si chiudono con 21mila bottiglie servite agli oltre 145mila visitatori del Wine Bar Franciacorta

Franciacorta, Official Sparkling Wine di Expo Milano 2015, chiude l’Esposizione Universale con la soddisfazione e l’orgoglio dei produttori.

A parlare sono i numeri: più di 145mila visitatori dell’Esposizione hanno visitato il Wine Bar Franciacorta durante i sei mesi, per loro sono state stappate ben 21mila bottiglie. Il Consorzio Franciacorta insieme ai suoi produttori ha raggiunto un grande risultato promozionale, infatti il Wine Bar Franciacorta ha fatturato in questi mesi un milione e mezzo di euro.

Il Franciacorta ha ottenuto il massimo dall’esperienza di Expo Milano 2015 promuovendo le varie tipologie di vino e il suo meraviglioso territorio ad un pubblico variegato. In un’unica occasione, il Franciacorta ha compiuto un lungo e appassionante viaggio per farsi conoscere da differenti culture, nazionalità, provenienze regionali e sociali.

“Siamo davvero molto soddisfatti” afferma il presidente Maurizio Zanella “naturalmente i numeri ci regalano la prima nota positiva, ma soprattutto è stata l’opportunità di incontrare tanti consumatori stranieri, e non, che ci ha gratificati di tutto l’impegno speso in questi mesi. Uscire dal mondo degli addetti ai lavori e degli appassionati e farci conoscere e apprezzare da chi fino ad oggi addirittura ci ignorava, è stato il vero successo della nostra presenza a Expo Milano 2015”.

Il Wine Bar Franciacorta lungo il Decumano è stato anche la location di eventi che hanno richiamato l’attenzione di opinion leader, vip, appassionati e un ampio pubblico di curiosi desiderosi di scoprire tutti i segreti del Franciacorta.

Expo Milano 2015 si prepara a chiudere i battenti, e così il Wine Bar Franciacorta. Il patrimonio che rimane è la consapevolezza di avere impresso un forte slancio al lavoro di comunicazione del Franciacorta, lavoro che sarà condotto sempre con maggior consapevolezza e convinzione, considerato l’apprezzamento raccolto durante gli ultimi sei mesi milanesi. Il viaggio del Franciacorta è appena iniziato!

OIV. Produzione mondiale di vino

OIV: produzione mondiale 2015 di 275,7 milioni di ettolitri (+2%)
Italia primo produttore davanti a Francia e Spagna. Crescono gli Stati Uniti mentre l’Argentina perde il 12% sul 2014, rimanendo comunque al quinto posto davanti al Cile che guadagna un +23% sull'anno passato

L’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino ha presentato questa settimana, in una conferenza stampa i primi dati sulla produzione mondiale di vino 2015. Secondo quanto dichiarato dal direttore generale dell’OIV, Jean-Marie Aurand, le stime indicano una produzione di 275,7 milioni di ettolitri, volume in crescita del 2% sul 2014.

E' l'Italia che vede l'aumento di produzione più grande con 48,9 milioni di ettolitri, in crescita del 10% rispetto al 2014, che guadagna quest’anno la prima posizione tra i paesi produttori, con un volume stimato di 48,9 milioni di ettolitri, seguita dalla Francia che ha prodotto 47,4 milioni di ettolitri, con un incremento di appena l'1% rispetto al 2014.

Terzo posto per la Spagna, con 36,6 milioni di ettolitri (-4%) che dopo l' eccezionale raccolto dello scorso anno, ha avuto una produzione "leggermente superiore alla media" con 36,7 milioni di ettolitri, in calo del 4% rispetto allo scorso anno. 

Portogallo e Romania hanno visto i volumi aumentare dell'8% e del 9%, rispettivamente, in aumento di 6.7 e 4.1 milioni di ettolitri - un buon risultato per Bulgaria dopo la brutta vendemmia 2014. In confronto, la Germania ha visto i volumi calo del 4% a 8,8 milioni di ettolitri, e la Grecia del 9% a 2,7 milioni di ettolitri.

Sostanzialmente in linea con i tre anni passati la produzione del settimo produttore al mondo, l’Australia, con 12,4 milioni di ettolitri; previsti invece solo 2,4 milioni di ettolitri per la Nuova Zelanda (18° produttore al mondo), -27% sull’eccezionale produzione 2014.

Il Sud Africa si è mantenuto ai livelli del 2014 a 11,3 milioni di ettolitri.

Per quanto riguarda i maggiori paesi produttori del Nuovo Continente, gli Stati Uniti (al 4° posto) fanno registrare una crescita di produzione dello 0,5% sull’anno precedente, raggiungendo 22,1 milioni di ettolitri. In calo del 12% la produzione di vino argentino (5° posto), stimata in 13,4 milioni di ettolitri, mentre dal Cile (al 6° posto) ci si aspetta un nuovo record, con 12,7 milioni di ettolitri (+23% sul 2014).

PASSITALY 2015

PASSITALY 2015: Nuovi Scenari per Pantelleria
Protagonista assoluto lo Zibibbo (Moscato d'Alessandria)

Bilancio positivo per la kermesse dedicata alla pratica colturale dell'Alberello di Pantelleria e ai vini passiti. Cinque giorni di enotour sul territorio, tra visite aziendali, degustazioni, incontri e workshop per disegnare i nuovi scenari dell'isola Nominato dal MIPAAF il Comitato di Gestione sul riconoscimento UNESCO attribuito alla vite ad alberello.

Pantelleria è un territorio unico per le caratteristiche paesaggistiche e culturali che nel tempo hanno forgiato l’identità dell’isola, ed è uno dei tesori italiani da tutelare e comunicare al mondo.

Questo il messaggio lanciato dal Passitaly 2015, giunto alla seconda edizione. La kermesse svoltosi dal 24 al 27 di ottobre, è stata un enotour nel territorio, dedicata ai vini passiti e alla pratica colturale della vite ad Alberello, che ha posto il focus sulla valorizzazione delle risorse culturali e rurali di Pantelleria.

In questi giorni una delegazione di giornalisti ha vissuto direttamente il territorio e il paesaggio pantesco, attraverso visite aziendali, degustazioni, convegni, osservando le peculiarità produttive e sviluppando un percorso di conoscenza con l’isola e la comunità locale.

Il Passitaly 2015 ha visto in campo - come promotori - il Comune di Pantelleria e il Ministero delle Politiche Agricole, con il sostegno del Libero Consorzio dei Comuni della Provincia di Trapani, del Gac delle Isole, dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura e il concorso delle aziende sponsor di questa edizione: Dietro L’Isola, Salvatore Murana, Coste Ghirlanda, Donnafugata, Marco De Bartoli Bukkuram e Azienda Agricola Emanuela Bonomo.

Pantelleria deve la propria unicità per il connubio indissolubile tra natura e uomo, un sistema rurale fortemente antropizzato, con una forte identità culturale e con una biodiversità e un’agricoltura d’eccellenza che pochi luoghi possono vantare. 

Qui si pratica una viticoltura eroica in un ambiente impervio, caratterizzato da terrazzamenti e muretti a secco in cui lo Zibibbo (Moscato d'Alessandria) - il vitigno predominante sull'isola - è protagonista assoluto. Cresce ad alberello, fra anfratti e terrazzamenti, allevato dal vento, con la mano sapiente del contadino pantesco. Un'eccellenza da cui si ottiene un vino, il Passito dolce naturale di Pantelleria, che ha avuto la forza di esprimere punte di vera eccellenza, ottenendo importanti riconoscimenti dalla critica enologica internazionale. Un patrimonio produttivo che oggi vede crescere le aziende impegnate a produrre con qualità, rispettando l'ambiente.

Grazie al lavoro dell'Assessore all'Agricoltura Graziella Pavia e dei produttori locali, durante l’evento è stato lanciato l'Itinerario della Vite ad Alberello, un circuito che attraversa l'isola, svelandone le interazioni suolo-clima-esposizione, le tecniche di allevamento e le pratiche colturali. Obiettivo è intercettare la domanda di nicchia ma qualificata del turismo d'interesse culturale ed enologico.

Tra le aziende vitivinicole coinvolte figurano Dietro L’Isola, Salvatore Murana, Coste Ghirlanda, Donnafugata, Marco De Bartoli Bukkuram e Azienda Agricola Emanuela Bonomo oltre ad altre aziende del territorio tra cui la Cooperativa dei Capperi di Pantelleria, e olivicoltori. Giacomo Rallo fondatore di Donnafugata pensa che “Il riconoscimento UNESCO dell’alberello è frutto del binomio indissolubile tra forze della natura e l’uomo”. Sulla stessa lunghezza d’onda si esprime Giulia Pazienza, titolare di Coste Ghirlanda “Il passito è una grande emozione perché racchiude la fatica degli uomini e produrlo non è semplicemente fare un vino ma curare i singoli chicchi”.

Queste riflessioni sono state suffragate da Luca Bianchi Capo Dipartimento delle politiche competitive del Dipartimento Qualità del MIFAAP, intervenuto da Roma via Skype per sottolineare il ruolo del Governo a sostegno di questo modello di sviluppo che sposa in pieno i temi di EXPO: sostenibilità ambientale, la qualità, rapporto tra uomo e territorio. In occasione del Passitaly il Ministero ha emesso il decreto sulla gestione del riconoscimento individuandone anche i componenti del Comitato di gestione e le specificità tecnico-scientifiche.

Dario Cartabellotta, Commissario unico del Cluster Bio-Mediterraneo, tra i promotori del Riconoscimento Unesco, ho sottolineato quanto “Il riconoscimento UNESCO della Dieta Mediterranea e dell’alberello pantesco abbiano segnato una svolta epocale: l’agricoltura è cultura poiché nel vino abbiamo storia, territorio, uomini e da questi elementi deriva il miglior marketing. Pantelleria è quindi un prodotto dell’uomo e della cultura”.

“Occorre che tutti facciano la loro parte - ha concluso Salvatore Gabriele, Sindaco di Pantelleria - perchè il nostro futuro passa dalla capacità di esprimere una nuova "consapevolezza" del valore della nostra identità rurale, culturale e del Paesaggio.

Il Sindaco Gabriele ha anche annunciato la richiesta di convocazione del Consiglio comunale di Pantelleria, il 26 novembre - ad un anno dalla seduta Unesco di Parigi - per discutere all'ordine del giorno la modifica dello Statuto per inserire l'Alberello di Pantelleria tra gli elementi identitari di Pantelleria.

giovedì 29 ottobre 2015

“Any taste of Tuscany”: Cortona Doc

Expo Milano: la Cortona Doc protagonista nel gran finale
Da venerdì 30 ottobre a domenica 1 novembre i vini di Cortona al Fuori Expo della Toscana

Dai banchi di assaggio all’halloWine. Anche il Consorzio Vini Cortona sarà protagonista di “Any taste of Tuscany”, il grande evento promosso da Toscana Promozione ai Chiostri dell’Umanitaria di Milano dove per sei mesi la Toscana è stata presente con “Tuscany Taste”.

Any taste of Tuscany - La Toscana a Milano. Si intitola così la tre giorni che vedrà anche il Consorzio Vini Cortona protagonista al Fuori Expo di Milano, proprio nei giorni di chiusura dal 30 ottobre al 1 novembre, insieme alle altre grandi eccellenze del territorio toscano. 

Ai Chiostri dell'Umanitaria (via F. Daverio 7), sede espositiva in Milano della Regione Toscana, saranno in rassegna i vini della Cortona Doc in degustazione in questa manifestazione che valorizzerà nella città dell'esposizione universale le principali Docg, Dop e Igp regionali. 

«Non poteva mancare anche il nostro Consorzio – spiega il presidente, Marco Giannoni – che sempre di più sta investendo risorse in promozione in Italia e presto anche all’estero e a Milano saremo presenti in forza per far conoscere al numeroso pubblico di appassionati attesi le eccellenze vitivinicole di Cortona».

Ricco il programma di questa tre giorni milanese. A partire da venerdì 30 ottobre dalle ore 17 alle 23 con la prima di Tuscany Taste, dove i vini di Cortona saranno presenti nei banchi di assaggio dei migliori prodotti enogastronomici della Toscana. Dalle 19 alle 23 inoltre il God Save the Tuscany, un calendario di masterclass sul vino toscano attraverso il racconto dei 14 consorzi presenti, tra cui appunto quello della Cortona Doc. 

Un percorso di assaggio libero per tutto il pubblico partecipante alla serata che potrà seguire la degustazione di Andrea Gori, muovendosi liberamente tra i banchi del FuoriExpo e scegliendo il proprio vino tra quelli proposti. Il programma prosegue il sabato 31 ottobre dalle 11 alle 23 con la seconda giornata di Tuscany Taste e i banchi di assaggio dei vini. 

Alle ore 16 la “Degusta Zone” condotta dal celebre critico vinicolo Daniele Cernilli presenterà alcune eccellenze vitivinicole toscane, tra cui quelle di Cortona. La festa proseguirà invece la sera con HalloWine, la festa della Toscana che saluta EXPO con DJ set e i migliori vini Toscani. Any Taste of Tuscany si concluderà domenica 1 novembre con i banchi di assaggio che apriranno alle 11 e termineranno alle 18.

L’unione fa la forza. «Questa manifestazione rappresenta come il fare “sistema” territoriale aiuti a promuovere meglio i singoli territori di questa splendida regione – conclude il presidente del Consorzio Vini Cortona, Giannoni – territori che devono rendersi sempre più conto dell’importanza di singoli prodotti come i nostri vini che fanno il giro del mondo grazie al sacrificio, alla passione e alla forza promozionale dei singoli produttori». 

Il vino a Cortona rappresenta sempre di più un importante indotto economico. Dalla creazione della Doc Cortona le aziende si sono moltiplicate di anno in anno e il settore ha richiamato numerosi investimenti. Attualmente vengono prodotte in media oltre un milione di bottiglie all’anno, mentre il valore economico, con un fatturato medio che supera i 3 milioni di euro. 

Oltre 500 sono gli addetti ai lavori coinvolti, senza contare l’indotto (tra turismo e aziende artigiane) che rappresenta per questo borgo toscano. A livello di mercati nel 2014 la bilancia è protesa verso l’estero per il 60% circa. Usa, Nord Europa sono i principali mercati, ma sono in crescita il Canada, Brasile, Cina e Giappone. La restante fetta percentuale va in Italia, Toscana, Lombardia e Lazio in particolare.

NOVELLO VENDEMMIA 2015

PARTE IL 30 OTTOBRE LA COMMERCIALIZZAZIONE DEL VINO NOVELLO 2015. ELEVATA LA QUALITÀ, RIDOTTA LA QUANTITÀ
Novello: un vino particolare, giovane, disimpegnato, piacevole che ben si sposa a molti prodotti dell’autunno

Quindici anni fa faceva registrare grande interesse sia in Italia che all’estero. Oggi la sua produzione e quindi le vendite sono un po’ offuscate. Assoenologi stima che la produzione 2015 sarà tra i 3 ed i 4 milioni di bottiglie, contro i quasi 10 milioni del 2010.

Prodotto per la prima volta in Italia nel 1975 dalla Marchesi Antinori, è stato successivamente regolamentato con almeno il 40% di uve sottoposte a fermentazione con macerazione carbonica, un metodo piuttosto costoso sia in termini di materia prima che di tecnologia.

In sintesi i grappoli interi vengono stipati in serbatoi di acciaio in cui viene immessa anidride carbonica. Le uve restano nei contenitori per circa due settimane a una temperatura di 28° - 30°: Durante questo periodo si attiva un’autofermentazione enzimatica che trasforma gli zuccheri in alcol e stimola la produzione di glicerolo, elemento principe della morbidezza del vino e responsabile dell’estrazione dei componenti della buccia, limitando il rilascio di parti significative di tannino, responsabile della sensazione di astringenza. L’uva viene poi pigiata e subisce la normale fermentazione che si completerà in quattro o sei giorni. Completata la trasformazione da mosto a vino, il novello viene travasato, filtrato e messo in commercio.

La menzione tradizionale "novello" o “vino novello”, è disciplinata da dal Decreto ministeriale 13 agosto 2012 ed è riservata alle categorie dei vini Dop e Igp, tranquilli e frizzanti. I relativi metodi di elaborazione e l'epoca in cui detta tipologia deve essere immessi al consumo sono specificati nell’allegato 7 de prima citato Dm.

"La commercializzazione del vino Novello può avvenire alle ore 0.01 del 30 ottobre dell’annata di produzione delle uve. Esso non va confuso con il “vino nuovo”, che solitamente si commercializza a marzo-aprile e non subisce macerazione carbonica. La qualificazione “novello” o “vino novello” può essere utilizzata soltanto nella designazione dei vini a Indicazione geografica tipica o a Denominazione di origine i cui i disciplinari di produzione la prevedono.

IL VINO NOVELLO IN PILLOLE

* Le caratteristiche chimico fisiche ed organolettiche del vino no-vello devono essere acquisite nella rispettiva zona di produzione e/o di vinificazione.

* L’imbottigliamento deve essere effettuato entro il 31 dicembre dell’anno della vendemmia da cui derivano le uve utilizzate per la produzione.

* Il periodo di vinificazione non può essere inferiore a dieci giorni.

* Nella preparazione dei vini novelli deve essere presente almeno il 40% di vino ottenuto mediante macerazione carbonica di uva intera.

* Il contenuto alcolico del vino novello non deve essere inferiore a 11 gradi.

* Il contenuto minimo di zuccheri residui non deve superare i 10 grammi per litro.

* I vini novelli devo riportare in etichetta l'annata di produzione delle uve.

Vins Extrèmes 2015

Al via la prima edizione de Vins Extrèmes. Il meglio dei Vini d’alta quota
La viticoltura di montagna sarà l’assoluta protagonista, sabato 21 e domenica 22 novembre 2015 al Forte di Bard in Valle d’Aosta

La manifestazione, che si svolgerà nella maestosa cornice del Forte di Bard in Valle d’Aosta, vedrà l’esposizione di vini provenienti dalla cosiddetta “viticoltura eroica”, una viticoltura praticata in contesti estremi, su terreni in forte pendenza, a quote elevate e in particolari condizioni climatiche. 

L’evento, alla sua prima edizione, vuole essere occasione di scoperta, incontro e scambio di esperienze, conoscenze e storie legate alla difficoltà e alla passione di coltivare la vite in territori estremi, in forte pendenza ad elevate altitudini in ambienti incontaminati e particolari condizioni climatiche ed i vini che nascono da questi vitigni autoctoni possiedono peculiarità e virtù davvero uniche che meritano di essere svelate.

Alla due giorni di Vins Extrêmes parteciperanno oltre cinquanta aziende vitivinicole italiane, provenienti da Valle d’Aosta – che ospita la kermesse –, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Calabria, e Abruzzo. Saranno presenti, inoltre, aziende provenienti da Francia, Svizzera, Slovenia, Germania e Spagna.

Durante le due giornate della manifestazione i visitatori avranno la possibilità di degustare i vini presenti, di partecipare a diversi laboratori del gusto – su temi quali la carne, gli “insaccati della povertà”, i formaggi, lo zafferano, i formaggi di malga accompagnati da spumanti trentini – e di assaporare quattro “verticali di assaggio”: i Nebbioli dell’Arco alpino, i Vini bianchi intorno al Monte Bianco, i Vini dei territori vulcanici e Armenia e Valle d’Aosta. Sarà, inoltre, possibile assistere alla cerimonia di premiazione del 23° Concorso Internazionale Vini di Montagna e assaggiarne i vini vincitori.

Vins Extrêmes vuole essere anche un momento di riflessione e di dibattito: tre tavole rotonde, con la partecipazione di esponenti nazionali e internazionali del mondo vitivinicolo, universitario e della ricerca, affronteranno le tematiche legate al territorio, al paesaggio e all’accessibilità in cantina.

Vins Extrêmes è organizzata da Assessorato regionale dell’Agricoltura e Risorse naturali, Associazione Forte di Bard, Vival, Cervim ed Expo VdA, in collaborazione con Onav, Fisar, Ais, Associazione Città del Vino, Slow Food, Movimento Turismo del Vino e, sul territorio regionale, Institut Agricole Régional, Camera di Commercio, Assessorato regionale del Turismo, Sport, Commercio e Trasporti, Istituto Professionale Regionale Alberghiero, Associazione Albergatori e Pro loco.

PROGRAMMA

SABATO 21 NOVEMBRE
ore 10.30
Inaugurazione: Taglio del nastro nel Cortile Opera di Gola

ore 11.30 – Sala Archi Candidi
Paysages Extremes-Paesaggi Estremi: La viticoltura di montagna come elemento di tutela e valorizzazione del territorio”. Interverrranno: Renzo Testolin Assessore Agricoltura RAVA, Roberto Gaudio presidente del Cervim e rappresentanti di AREV , OIV e Ministero dell’agricoltura. Modera il giornalista Roberto Pippan

ore 14.00 – Sala Olivero
Degustazione guidata “Il Nebbiolo e la Montagna: Amore vero”

ore 14.30 – Polveriera
Laboratorio del gusto “Dai Pascoli alpini: la carne valdostana”

ore 15.00 – Sala Archi Candidi
Tavola rotonda "Tra Innovazione e Tradizione: la ricerca per lo sviluppo della viticoltura eroica".
• Viticoltura al limite: dall'originalità all'autorevolezza Roberto Cipresso Enologo
• Nutralp VdA: La vite per la Vita – Sabina ValentiniI Ricercatrice IAR
• Tecniche di vinificazione a confronto per la valorizzazione di uve Fumin Daniele Domeneghetti Ricercatore IAR. Modera il Professor Vincenzo Gerbi dell’Università degli Studi di Torino

ore 17.00 – Sala Olivero
Degustazione guidata vini “Savoia, Vallese, Valle d’Aosta: i bianchi del Monte Bianco”

ore 17.30 – Polveriera
Laboratorio del gusto “Formaggi di Malga e Spumanti Trentini” a cura della Camera Commercio Trento

ore 19.00
Chiusura della giornata

DOMENICA 22 NOVEMBRE
ore 10.30 – Polveriera

Laboratorio del gusto “Sanguinacci e Teteun: Salumi d’altri tempi”

ore 10.30 – Sala Olivero
Degustazione guidata vini “Il carattere unico dei “Terroir” vulcanici”

ore 11.30 – Sala Archi Candidi
Premiazione dei vini vincitori del 23° Concorso Internazionale Vini di Montagna del Cervim

ore 14.00 – Polveriera
Laboratorio del gusto “L’oro giallo di montagna: lo Zafferano valdostano”

ore 15.00 – Sala Archi Candidi
Tavola rotonda “Territori del vino: qualità per tutti”
• Kaltern – il punto giusto: un’iniziativa per la promozione della qualità e della cultura enologica a Caldaro, Sarah Filippo.
• I piani regolatori delle Città del Vino, Paolo Benvenuti
• Cantine senza barriere, Massimo Piano Architetto. Modera l’architetto Corrado Binel

ore 15.30 – Sala Olivero
Degustazione guidata vini “Armenia e Valle d’Aosta: sinergie tra due realtà estreme”

ore 16.30 – Polveriera
Laboratorio del gusto “Il latte nelle sue forme”

ore 18.00
Chiusura della manifestazione

Durante gli orari del pranzo sarà attivo il ristorante del Forte di Bard.
E’ possibile per chi desidera pernottare in Valle d’Aosta prenotare attraverso il servizio booking centralizzato della Regione sul sito www.lovevda.it info@vinsextremes.it

VINETIA 2016 #vinetia2016

VINETIA 2016: IL VENETO ENOLOGICO SI APRE AL MONDO
Presentata ufficialmente a Venezia la Guida 2016 di AIS Veneto, una finestra sull’enologia regionale accessibile a tutti e in diverse lingue

Un progetto ampio e in costante crescita, una panoramica completa sulla produzione enologica regionale, uno strumento in quattro diverse lingue perfetto per gli addetti ai lavori e facilmente consultabile anche dai semplici appassionati.

Tutto questo è Vinetia 2016, la Guida firmata AIS Veneto presentata ufficialmente giovedì 29 ottobre a Venezia. Non la classica guida cartacea ma uno strumento liberamente consultabile sul web all’indirizzo www.vinetia.it e che, grazie alla sua semplicità ed immediatezza, riesce a raggiungere chiunque e dovunque, letteralmente.

Quattro infatti le lingue di consultazione di Vinetia: inglese, tedesco, spagnolo e russo, versioni ideate e realizzate per raccontare i vini veneti anche oltre i confini nazionali: “Una scelta obbligata, fatta sulla base del grande successo dei nostri vini nei ristoranti stranieri” ha spiegato Marco Aldegheri, presidente AIS Veneto “Sempre più spesso, infatti, ci veniva richiesto dagli operatori d‘oltre confine uno strumento agile e di facile consultazione, che permettesse di avere una panoramica chiara e imparziale di ciò che le nostre cantine possono offrire”.

A tutto questo, Vinetia aggiunge la possibilità di visionare non solo le valutazioni 2016 ma anche quelle precedenti, creando così un vero archivio storico dei vini veneti. Una guida molto rappresentativa, dunque, con ben 377 aziende prese in esame e 1780 vini degustati, le cui valutazioni sono disponibili per le singole aziende e i consorzi di riferimento.

L’edizione 2016 conta infatti 134 vini premiati con 4 Rosoni (il 7,6%), 70 vini con il Ducato (il 3,9%) e 7 vini con il Fero, premio speciale che intende riconoscere le migliori espressioni dell’enologia veneta.

A conquistare il Fero 2016 sono stati:

Miglior Vino Rosso: Valpolicella Superiore VIGNETO MONTE LODOLETA 2010 – Romano Dal Forno

Miglior Vino Bianco: Bianco Veronese IGT LE RIVE 2011 - Suavia

Miglior Vino Rosso Giovane: Bardolino SP SELEZIONE PERSONALE SILVIO PIONA 2012 - Albino Piona

Miglior Spumante Metodo Classico: Lessini Durello Spumante Riserva AR 2004 - Marcato

Miglior Spumante Metodo Charmat: Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg CUVÈE DEL FONDATORE GRAZIANO MEROTTO 2014 - Merotto

Miglior Vino Rosato: BARDOLINO CHIARETTO 2014 – Corte Fornello

Miglior Vino da Dessert: Recioto di Soave LA PERLARA 2012 – Ca’ Rugate

E in linea con questa filosofia, la presentazione di Venezia ha vissuto anche attraverso i social grazie all’hashtag #vinetia2016 che ha permesso di seguire in diretta l’incontro.

Un progetto ambizioso, su cui AIS Veneto ha investito molto: Vinetia è infatti fondata su un sistema dati unico, un software innovativo elaborato su specifica AIS Veneto, nel quale ogni vino degustato ottiene un giudizio finale. La tecnologia ha così consentito di trasformare la guida in uno strumento trasparente utile anche ai produttori che, grazie ad un accesso dedicato, possono verificare direttamente come vengono valutati i propri vini e trarne utili indicazioni. 

Non va infine dimenticato che Vinetia è strettamente collegata a Vitae, la guida AIS nazionale, di cui è a tutti gli effetti parte integrante e con la quale condivide il metodo di lavoro e le modalità di valutazione.

Una guida che ha dunque il desiderio di raccontare il vino in modo diverso, di essere uno strumento di supporto per i soci AIS, per i produttori vinicoli e per il grande pubblico, anche internazionale, che si avvicina al territorio veneto.

Mostre in corso: Balthus

Doppia mostra di Balthus. A Roma la magia e la poesia di un grande protagonista del Novecento
La retrospettiva alle Scuderie del Quirinale, L’atelier all'Accademia di Francia di Villa Medici. A cura di Cécile Debray, dal 24 ottobre al 31 gennaio 2015
Le Chat de la Méditerranée, 1949, Scuderie del Quirinale

Con una grande mostra monografica divisa in due sedi, Roma celebra – a quindici anni dalla morte – Balthasar Klossowski de Rola, in arte Balthus (1908-2001), maestro tra i più originali ed enigmatici del Novecento, il cui rapporto con la città eterna fu decisivo per gli indirizzi della sua arte

"La bellezza ha un valore pratico. Troppo spesso si dimentica che la bellezza è una necessità, per l'essere, per lo spirito, umano"


Circa duecento opere, tra quadri, disegni e fotografie, provenienti dai più importanti musei europei ed americani oltre che da prestigiose collezioni private, compongono un avvincente percorso in due segmenti: alle Scuderie del Quirinale una completa retrospettiva organizzata intorno ai capolavori più noti, a Villa Medici un’esposizione che, attraverso le opere realizzate durante il soggiorno romano, mette in luce il metodo e il processo creativo di Balthus: la pratica di lavoro nell’atelier, l’uso dei modelli, le tecniche, il ricorso alla fotografia.

Nato a Parigi da padre polacco, che fu un noto critico d’arte, e madre russa, una pittrice e animatrice di importanti salotti culturali, Balthus trascorre l’infanzia tra Berlino, Berna e Ginevra al seguito degli irrequieti genitori, rientrando in Francia solo nel 1924 imbevuto di cultura mitteleuropea. Folgorato in giovane età dai maestri del Rinascimento toscano e in particolare da Piero della Francesca, scoperti in occasione di un primo viaggio in Italia, nel 1926, Balthus concepisce le sue composizioni attraverso un pensiero figurativo e una chiarezza logica ereditati dalla cultura artistica italiana.

È proprio da questa tradizione – integrata dalla conoscenza dei movimenti italiani del Realismo magico e della Metafisica, oltre che dalla Nuova Oggettività tedesca – che trae origine quell’enigmatica staticità che è caratteristica distintiva della sua produzione pittorica, in particolare quella che risale agli anni Trenta. Dopo la guerra, la pittura di Balthus si fa più densa, mentre le iconografie, più orientate sul nudo, prendono ad oggetto ragazze adolescenti rappresentate in momenti riservati o contemplativi.

Sulla sua originaria devozione verso la cultura italiana si innesta, a partire dal 1961, la cruciale esperienza del soggiorno romano come direttore dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici. Nello svolgimento di questo prestigioso incarico durato 17 anni, Balthus approfondisce la pratica del disegno e della pittura e si misura col progetto magno del restauro dell’edificio e dei giardini storici, che sono accessibili ai visitatori della mostra.

Le Goûter, 1940, Scuderie del Quirinale

Alle Scuderie del Quirinale la mostra presenta circa centocinquanta opere, riunendo capolavori appartenenti a tutte le fasi della carriera di Balthus, in un percorso cronologico che si sviluppa attorno ad alcuni temi centrali: l’eredità rinascimentale, l’infanzia, l’influenza di opere letterarie come Cime tempestose di Emily Brontë e Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll; l’importanza degli scambi con Antonin Artaud, André Derain, Alberto Giacometti o con suo fratello Pierre Klossowski. Saranno esposte opere chiave, come La toilette de Cathy (1933), Le Roi des chats (1935), Les enfants Blanchard (1937), La Patience (1946-48), La Chambre (1952-54), Le Rêve II (1956-57), La Phalène (1959), Les Joueurs de cartes (1968-73), Le Peintre et son modèle (1980-81). Eccezionale il prestito del primo grande capolavoro di Balthus, La Rue (1933) dal MoMA, presentato per la prima volta a fianco alla prima versione del dipinto, realizzata dall’artista nel 1929.

La chambre turque, 1963-1966, Villa Medici

A Villa Medici l’esposizione si focalizza invece sul processo di lavoro dell’artista durante il periodo romano e negli anni successivi. Attraverso più di cinquanta opere tra dipinti, disegni e fotografie, i visitatori hanno l’opportunità di scoprire gli aspetti meno noti dell’universo creativo di Balthus, nella cornice unica di Villa Medici che per sedici anni è stata il suo laboratorio artistico.
La mostra propone diversi capolavori, tra cui La Chambre turque (1963-66), ccezionalmente prestato dal Centre Pompidou ed esposto poco lontano dalla stanza che raffigura, Japonaise à la table rouge (1967-76) e Nu de profil (1973-77). Questi celebri dipinti sono accompagnati da una selezione di schizzi, fotografie e disegni preparatori che permette di ripercorrere le diverse fasi di lavoro.
Il percorso non si limita alle sale d’esposizione ma include alcuni dei luoghi più emblematici di Villa Medici, reinventati da Balthus attraverso un metodo inedito di applicazione del colore. Inoltre la camera turca, raffigurata nell’omonimo quadro, è per la prima volta accessibile al pubblico.

A febbraio 2016 la mostra verrà inaugurata anche a Vienna, mettendo in particolare evidenza i legami tra Balthus e la cultura germanica, rivelando l’influenza decisiva del pensiero mitteleuropeo sul lavoro del pittore.

L’esposizione è accompagnata da un importante catalogo, pubblicato da Electa, che comprende diversi saggi firmati da specialisti internazionali dell’opera di Balthus.


BALTHUS
a cura di Cécile Debray
24 ottobre 2015 - 31 gennaio 2016

Scuderie del Quirinale
La retrospettiva
Biglietti
Intero € 12,00
Ridotto € 9,50
Ridotto 7-18 anni € 6,00
Ingresso gratuito fino ai 6 anni

Accademia di Francia a Roma / Villa Medici
L’atelier
Biglietti
Intero € 12,00
Ridotto € 6,00

Presentando il biglietto della mostra delle Scuderie del Quirinale Balthus "La Retrospettiva", si ha diritto all’ingresso ridotto per Balthus "L’atelier", presso Accademia di Francia a Roma / Villa Medici e viceversa.

Per informazioni sugli orari e i biglietti
www.scuderiequirinale.it
www.villamedici.it

Mostre in corso: Antonio Ligabue

Antonio Ligabue in mostra a Gualtieri
A cinquant'anni dalla morte dell'artista una antologica con oltre 100 opere. Fino all'8 novembre
Una grande mostra antologica su Antonio Ligabue, per il cinquantenario della morte, nella sua Gualtieri (Re). In mostra dipinti, disegni, incisioni e sculture tra cui alcuni inediti provenienti da collezioni private


E’ la prima iniziativa della neonata Fondazione Museo Antonio Ligabue. La sede dell’esposizione e del Museo permanente sarà il Palazzo Bentivoglio, di cui sono ormai completati i lavori di ristrutturazione anche in relazione agli esiti del terremoto del maggio 2012.

Curata da Sandro Parmiggiani e Sergio Negri, col patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Reggio Emilia, del Comune di Gualtieri, l'antologica di Antonio Ligabue, si è aperta proprio nei giorni in cui cade il cinquantesimo anniversario della sua morte e propone oltre 100 opere, alcune mai presentate prima, tra cui 80 dipinti, 15 disegni, 10 incisioni e altrettante sculture in bronzo e terracotta.

I dipinti esposti, molti ritenuti massimi capolavori dell’artista, saranno suddivisi nei tre periodi nei quali si è soliti ripartire l’opera di Ligabue (1928-1939; 1939-1952; 1952-1962) e copriranno tutti i motivi della sua pittura: animali domestici e feroci, paesaggi svizzeri e padani, interni, ritratti, autoritratti.

Oltre a questa prima rassegna, la Fondazione sta studiando un programma di esposizioni che, in Italia e soprattutto all’estero, diffondano un’immagine “altra” e alta di Antonio Ligabue, come prosecutore di quell’espressionismo che caratterizzò alcune esperienze della prima parte del Novecento e, per certi aspetti, di quel primitivismo che ebbe in Henri Rousseau il suo alfiere. 

La mostra costituisce inoltre un’ottima occasione per immergersi nella realtà di un paese, Gualtieri, che ha molti motivi di interesse da offrire al visitatore.


Per informazioni: Fondazione Museo Antonio Ligabue (piazza Bentivoglio, 36), tel. 0522 221869, p.vergnani@comune.gualtieri.re.it.

mercoledì 28 ottobre 2015

La penna del Gallo Nero

Un Gallo Nero in punta di penna per i 300 anni del Chianti Classico
Il Consorzio Vino Chianti Classico e OMAS danno vita ad un nuovo prezioso strumento di scrittura, nato per celebrare i tre secoli di storia di uno dei vini più apprezzati al mondo

Verba volant, scripta manent recita un antico proverbio latino ed è proprio con l’intenzione di creare qualcosa che nel tempo continui a testimoniare il prestigioso traguardo del Gallo Nero, che è nata la collaborazione fra Consorzio Vino Chianti Classico e OMAS per la realizzazione di uno strumento di scrittura prezioso ed evocativo.

In vista del trecentesimo anniversario del bando di Cosimo III de’ Medici che fissò per la prima volta i confini della zona di produzione dell’attuale vino Chianti Classico nel lontano 1716, nell’ambito di un vasto programma di eventi e celebrazioni, il Consorzio ha avviato una collaborazione con OMAS, un’azienda che è anch’essa simbolo dell’eccellenza italiana, per l’ideazione e la realizzazione di uno strumento di scrittura in edizione limitata.

“L’esperienza sensoriale della degustazione di un Chianti Classico ben si coniuga, infatti, al piacere dello scrivere, in una sorta di rito ancestrale che si ripete ogni qualvolta versiamo un calice di vino o ci accingiamo ad utilizzare una penna stilografica” afferma Luca Baglione, Sales & Brand Manager di OMAS. “ Per noi è stato un privilegio creare uno strumento di scrittura capace di trasferire una storia tanto lunga e gloriosa come quella del Chianti Classico”.

Tutto nasce nel 1716, esattamente 300 anni fa: questi i numeri chiave e OMAS , in loro onore, ha realizzato 716 stilografiche a stantuffo e 300 roller, limitati e numerati e racchiusi nel prezioso astuccio in legno dedicato, nella miglior tradizione di ogni Chianti Classico. L’elemento principale è il legno di rovere, quello stesso legno dove spesso si affina il vino Chianti Classico.

Ogni esemplare sarà un pezzo unico con il suo colore e le sue venature. Inoltre, ogni singolo strumento di scrittura è caratterizzato dall’abbinamento del legno all’argento, finemente inciso con i motivi che ci raccontano l’origine di questa esclusiva denominazione: la rappresentazione del territorio dove nascono le uve pregiate del Chianti Classico contraddistingue il porta-pennino, mentre sull’anello del cappuccio è inciso l’anno del bando, il 1716. Il simbolo del Gallo Nero, infine, firma in maniera inconfondibile ogni strumento di scrittura, sia sulla testa del cappuccio che sul pennino della stilografica in oro 18k.

“Siamo particolarmente grati ad OMAS per la possibilità che ci ha dato di unire il nostro marchio Gallo Nero ad un altro simbolo dell’eccellenza Made in Italy con la Chianti Classico Limited Edition” commenta Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico. “Sono anch’io un grande appassionato e collezionista di penne stilografiche e credo che questa particolare edizione sia il miglior modo per parlare e scrivere dei trecento anni della nostra storia.”

Chianti Classico: è questo il nome che racchiude in sé il fascino di una cultura tale da trasformare la sua produzione vitivinicola in uno dei più grandi comunicatori del nostro Paese nel mondo. Un nome che a partire da oggi potrà vantare anche di un strumento di scrittura dedicato, un gioiello unico, che lo celebra e lo farà ricordare nel tempo.

La questione Terrano

Il terrano: una denominazione senza confini
La tutela del nome dello storico vino friulano con una Doc transfrontaliera

Il Friuli Venezia Giulia punta alla denominazione transfrontaliera per difendere il Terrano."Il Terrano è figlio della terra e della pietra del Carso italiano e del Kras sloveno: sarebbe sinceramente assurdo che lo stesso vino prodotto sulla stessa terra dovesse avere due nomi diversi in omaggio a un confine che non esiste più". 

Così l'assessore regionale alle Risorse agricole del Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli, commenta la nota del Ministero delle Politiche agricole sull'adeguamento dei disciplinari di produzione per sostituire il nome delle tipologie denominate Terrano, a seguito della prossima pubblicazione da parte della Commissione Europea della lista delle varietà delle uve da vino e dei sinonimi ammessi alla coltivazione in tutti gli Stati membri.

Per Shaurli, "prima di mettersi in difesa bisogna essere attaccati, e per ora siamo di fronte ad un automatismo europeo che ci riguarda, per una DOP slovena del 2004 (quindi non una DOC legata strettamente al vino) che ha delle ricadute su un nostro vitigno inserito nella DOC molto prima. Ciò è dovuto anche per contenziosi internazionali che ci toccano di riflesso".

L'assessore è convinto che, se c'è la volontà di entrambe le parti, si possono intanto trovare soluzioni temporanee per tutelare il Terrano, ma nel frattempo traguardare obiettivi più ambiziosi e lungimiranti, anche in considerazione delle quantità di vino Terrano prodotto complessivamente. Una Doc internazionale potrebbe aiutare a mettere in sinergia le forze e sarebbe un segnale importante di collaborazione e fiducia verso un Europa concreta.

Shaurli ha poi incontrato a Trieste, nella sede della Kmečka Zveza (Associazione regionale agricoltori), il viceministro dell'Agricoltura della Repubblica di Slovenia Tanja Strnisa. All'incontro erano presenti la console generale di Slovenia a Trieste Ingrid Sergas e il presidente della Kmečka Zveza Franc Fabec.

L'incontro ha permesso di approfondire gli aspetti tecnici e le implicazioni politiche della tutela del vino Terrano, che interessa l'area del Carso italo-sloveno, a seguito dell'iniziativa della Repubblica di Slovenia che ha comportato un'informativa al Friuli Venezia Giulia da parte del Ministero delle Politiche agricole, relativa alla prossima pubblicazione da parte della Commissione Europea della lista delle varietà delle uve da vino e dei sinonimi ammessi alla coltivazione in tutti gli Stati membri.

Shaurli ha riconfermato l'attenzione dell'Amministrazione regionale verso gli agricoltori del Carso Triestino e Goriziano e in particolare dei produttori di vino Terrano che hanno saputo tutelare e preservare un vitigno che ha secoli se non millenni di storia, lavorando un terreno aspro e duro qual è quello carsico, esprimendo una capacità enologica che ha aspetti eroici. L'identità di un prodotto di assoluta eccellenza e originalità come il Terrano si difende meglio se lo si riferisce a tutta la sua area di produzione, che è un territorio unico per caratteristiche dei terreni e del clima e che comprende il Carso italo-sloveno nel suo complesso.

Anche l'esito dell'incontro tenutosi a Roma in questi giorni con il ministro Maurizio Martina tra la presidente della Regione Debora Serracchiani e  Shaurli, è di piena disponibilità a lavorare assieme sull'ipotesi di una Doc transfrontaliera italo-slovena per il vino Terrano, prodotto nell'area del Carso a cavallo del confine, valutando positivamente questa prospettiva, dando la massima disponibilità a promuovere i contatti su questo tema fra i due Paesi, con l'impegno a sentirsi direttamente con l'omologo della Repubblica di Slovenia Dejan Zidan.

Il riferimento territoriale al Carso attraverso una DOC transfrontaliera renderebbe più forte il Terrano, ma è chiaro che per raggiungere l'obiettivo dobbiamo crederci tutti.

WINE STRATEGIES: VIGNETO-RUSSIA

WINE STRATEGIES: VIGNETO-RUSSIA NUOVO EDEN PER LA FILIERA DEL VINO, QUADRUPLICATO IL SOSTEGNO AL SETTORE

La Federazione Russa intende spendere 4mld di rubli (56mln di euro) nel 2016 a sostegno del comparto del vino, una cifra quadrupla rispetto alla dotazione di quest’anno e di 13 volte superiore a quella stanziata nel 2014. 

E ancora, entro il 2020 il vigneto russo, il Paese più esteso al mondo, potrà contare, come annunciato dal ministro dell’Agricoltura, Aleksandr Tkachev, su 140mila ettari contro gli attuali 87mila. 

Lo riporta l’agenzia di stampa web Wine Strategies (www.winestrategies.eu), che ha ripreso anche la proposta dei viticoltori russi di creare un fondo destinato all’impianto di nuovi vigneti per aumentare la produzione di vino russo di alta qualità attingendo, tra l’altro, ai fondi delle accise dei vini stranieri, che occupano 1/3 del mercato. 

Nel frattempo – secondo Wine Strategies - il ministero dell’Agricoltura sta prendendo in considerazione la possibilità di abolire le restrizioni sull’importazione di barbatelle dall’Europa e la drastica riduzione delle imposte a carico dei produttori delle aree vocate (nella regione di Krasnodar, nel Caucaso del Nord e nella regione di Rostov).

Oltre alle nuove possibilità di mercato per l’indotto, sarà anche il vino tra i protagonisti del ‘made with Italy’ dei nostri imprenditori in Russia, sempre più sul tavolo dei rapporti bilaterali tra Roma e Mosca?

TEATRO DEL LIDO DI OSTIA. “PIER PAOLO PASOLINI Da spazio espositivo a spazio espressivo”

TEATRO DEL LIDO DI OSTIA. 40 ANNI DALLA SCOMPARSA DI PIER PAOLO PASOLINI
Fino a lunedì 30 novembre. Street art, cibo, proiezioni, musica e letture per un viaggio sentimentale nella narrazione e nel ricordo del poeta. Da segnalare "Una giovinezza enormemente giovane" con Roberto Herlitzka

Il Teatro del Lido di Ostia ricorda Pier Paolo Pasolini a 40 anni dalla sua scomparsa attraverso i linguaggi dell'arte. Fino al 30 novembre in mostra “PIER PAOLO PASOLINI Da spazio espositivo a spazio espressivo”. Artisti raccontano l'intellettuale, l'uomo e il cineasta Pasolini la pop art, il disegno e la fotografia con “LA GRANDE PASSEGGIATA DI PASOLINI”, mostra fotografica di Agostino Zamboni, incentrata sull’esperienza di Paolo Pilati - in arte Tarzanetto - insieme al Maestro Pasolini e sui quartieri Pigneto, Torpignattara, Mandrione e Marranella degli anni ‘50.

Sarà esposta inoltre un’opera del Maestro Mario Rosati, autore del Monumento in memoria di Pier Paolo Pasolini all’Idroscalo di Ostia.

Domenica 1 novembre dalle ore 19 l’Associazione TDL, 369 Gradi, TerraNullius, Bartolini/Baronio, a.DNA project presentano “#PASOLINI40_a futura memoria”.

Giovedì 19 e venerdì 20 novembre alle ore 21 il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Mittelfest 2013 presentano “UNA GIOVINEZZA ENORMEMENTE GIOVANE ispirato ai testi di Pier Paolo Pasolini” di Gianni Borgna, per la regia di Antonio Calenda, spettacolo in cui Roberto Herlitzka, uno degli interpreti italiani di più intenso spessore poetico e drammatico rende omaggio al pensiero di Pasolini poeta, scrittore, profeta.

La programmazione del Teatro del Lido di Ostia è promossa dall’Assessorato alla Cultura e allo Sport di Roma. L'organizzazione, la gestione del teatro e l'attività di comunicazione e promozione delle attività è affidata a Zètema Progetto Cultura. Responsabile della programmazione artistica l’Associazione TDL.

CALENDARIO EVENTI

Fino al 30 novembre
"PIER PAOLO PASOLINI Da spazio espositivo a spazio espressivo"
opere di Claudio Andreoli, Paolo Bielli, Franco di Matteo, Giuseppe Palermo, Eros Renzetti e Mario Tosto. Artisti che raccontano l'intellettuale, l'uomo e il cineasta Pasolini, rileggendo la sua immagine attraverso il ritratto, la pop art, il disegno e la fotografia. Raccontare Pasolini con una sola immagine è riduttivo, visto che il suo percorso è stato cosi vasto. Sei gli artisti che in questo esperimento lo rappresenteranno a loro modo. Sei lavori 60x80 per ricordare i quarant' anni dalla sua morte. Insieme a lui sono scomparsi i luoghi di una vita, le case i paesaggi e in particolar modo i personaggi semplici della periferia romana.

LA GRANDE PASSEGGIATA DI PASOLINI
a cura di Agostino Zamboni e Paolo Pilati Tarzanetto
Mostra fotografica curata da Agostino Zamboni, incentrata sull’esperienza di Paolo Pilati - in arte Tarzanetto - insieme al Maestro Pasolini e sui quartieri Pigneto, Torpignattara, Mandrione e Marranella degli anni ‘50.

Domenica 1 novembre dalle ore 19
Associazione TDL | 369Gradi | TerraNullius | Bartolini/Baronio | a.DNA project
presentano
#PASOLINI 40_a futura memoria
ingresso gratuito
Street art, cibo, proiezioni, musica e letture per un viaggio sentimentale nella narrazione e nel ricordo del poeta.

ore 19
Io so chi è Stato - L'icona pasoliniana nei lavori degli street artist romani.
Live Painting di Omino71, MrKlevra e altri artisti da definire.

a seguire
Proiezioni nel foyer del teatro
LITURGIA CON PERSONE ED ALCUNE ROVINE (2009)
PIANGI, PIANGI RAGAZZO PIANGI (2014)
regia Franco Di Matteo
Due video con in comune il culto del passato dei protagonisti; Pasolini, poeta laureato “Io sono una forza del passato...” e Domenico Agostinelli, il 'Passato nel Presente', poeta spontaneo. Ad accomunarli anche la vicinanza a luoghi topici, la raccolta Agostinelli è a qualche chilometro dell'Idroscalo.

PASOLINI GORDIMER 2015
regia Corrado Bertoni e Gianguido Palumbo
Da Bologna a Ostia e Casarsa, attraverso Roma e Chia d’Orte : frammenti d’Italia e d’Italiani, filmati e commentati da frammenti di testi di Pasolini e di Gordimer in un dialogo virtuale fra i due coautori del Video in viaggio sulla strada dal centro Nord al centro Sud.

a seguire
La Ricotta - un piccolo aperitivo RoGoPag

ore 21
Comizi D'Amore 2015 - a cura di Francesca Gisotti, Marco De Annuntiis, Luca Moretti
Remake, girato a Ostia, del documentario Comizi d'amore di Pier Paolo Pasolini.

a seguire
REDREADING #1_ NOTTURNO PASOLINI_un concerto
dal libro “L’ultima intervista di Pasolini” di F.Colombo e G.Ferretti
di e con Tamara Bartolini/Michele Baronio, e con Renato Ciunfrini e Sebastiano Forte
produzione BARTOLINI/BARONIO | 369gradi | Sycamore T Company

Un lungo e intenso viaggio sentimentale nella narrazione e nel ricordo di Pier Paolo Pasolini.
“Un concerto, un blues del corpo che spreme il succo dell’anima ne estrae il sudore, ne strappa le scintille e getta tutto nello spazio. Un’indagine letteraria che cerca dentro diversi formati. Un omaggio che non è una rievocazione ma una voce che collettivamente condivide un pensiero. Partiamo dal libro “L’ultima intervista di Pasolini” di F.Colombo e G.Ferretti. Torniamo alle risposte di Pasolini, a quelle parole lasciate la sera prima dell’incontro con la morte. Proseguiamo con indizi, odori, suoni, sudori, tracce. Incontriamo altri sguardi. Insieme ci addentriamo dentro un dialogo notturno, libero, un ravvicinato corpo a corpo con quello che per ognuno di noi rappresenta intimamente Pier Paolo Pasolini. Questo piccolo omaggio non è una santificazione, ma un canto, è l’invito ad ascoltare un canto, una voce che collettivamente condivide un pensiero. Cercando dentro gli infiniti materiali e gli infiniti formati della sua produzione, abbiamo preso quello che risuonava, quello che si faceva musica, pezzi che parlano anche di noi, della nostra generazione, di questo tempo bloccato. Ci piacerebbe rimetterli in ordine quei pezzi o lanciarli nel caos, come gli artificieri di cui parla Franco Cordelli nella prefazione a Trasumanar e organizzar: “Montale configurò la sua azione rivoluzionaria nel giro di un movimento impercettibile, misurato, zen. Pasolini è quella stessa rivoluzione, esplosa: grandi frammenti dell’intero corpo lirico novecentesco volano in tutte le direzioni (…) Noi, alla fine, leggiamo Trasumnanar e organizzar come fossimo artificieri di un esercito desolato: rimasto senza il suo più coraggioso soldato, dobbiamo cogliere sul terreno ciò che la sua azione distruttrice ha lasciato in eredità: beninteso per proseguire la lotta.” Per proseguire la lotta abbiamo scelto di cantare. Cantare la mancanza, cantare come un grido. Emanuele Trevi nel libro Qualcosa di scritto fa dire a Laura Betti che “non c’è più stato un uomo come lui. Dove c’era lui, adesso c’è un vuoto, e questo vuoto urla, non smette di urlare”. A partire da questo vuoto cerchiamo la presenza e la mancanza. Unica mappa le sue canzoni che tra stracci rossi e odore di petrolio continuiamo a cantare.”
Tamara Bartolini, Michele Baroniowww.terranullius.it/
www.adnaproject.com/
www.369gradi.it/
www.associazionetdl.it/

Giovedì 19 e venerdì 20 novembre
ore 21 | teatro
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
UNA GIOVINEZZA ENORMEMENTE GIOVANE
ispirato ai testi di Pier Paolo Pasolini
di Gianni Borgna
regia Antonio Calenda
con Roberto Herlitzka
scene Paolo Giovanazzi
luci Nino Napoletano
Produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Mittelfest 2013
Lo spettacolo va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.

Roberto Herlitzka, uno degli interpreti italiani di più intenso spessore poetico e drammatico in uno spettacolo che rende omaggio al pensiero di Pasolini poeta, scrittore, profeta. Uno spettacolo singolare, costruito attorno a un monologo presagio, quasi divinatorio che da un lato fa omaggio al pensiero di Pier Paolo Pasolini attraverso l’evocazione della sua opera letteraria e poetica, e dall’altro sancisca la grande capacità profetica dello scrittore, sul piano sociale e politico.

Il progetto che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia costruisce su Pier Paolo Pasolini, si sviluppa attorno a questo nucleo concettuale, all’idea – condivisa dall’autore Gianni Borgna e dal regista Antonio Calenda, di riflettere, attraverso le parole di Pasolini, sul mondo attuale, che egli aveva in qualche modo già intuito e adombrato nei suoi scritti. Ne nasce una messa in scena rievocativa ma anche profondamente evocativa della sua capacità di “vedere politicamente” la società ed i suoi mutamenti.

Un “vedere politicamente” di cui l’autore del monologo Gianni Borgna, è un vero testimone culturale. Egli infatti – da segretario della FGC romana – ebbe modo di essere molto vicino a Pasolini, di conoscerlo direttamente, di sperimentare la generosità con cui si dedicava ai giovani di sinistra, nei quali ravvedeva il virgulto di una realtà allora in forte divenire. Successivamente Borgna – che ha ricoperto la carica di Assessore alla Cultura del Comune di Roma per 12 anni ed è stato anche presidente dell’Auditorium della Musica nella capitale – si è dedicato con profonda attenzione allo studio della figura e del pensiero pasoliniano, di cui è profondamente competente (basti ricordare il saggio firmato a quattro mani con Adalberto Baldoni "Una lunga incomprensione".

Pasolini fra destra e sinistra e il suo impegno, recentemente, nel far riaprire il caso sulla morte dell’intellettuale presso la Procura della Repubblica di Roma). E proprio dalla sua morte – sempre rimasta oscura – Antonio Calenda trae ispirazione per l’incipit dello spettacolo: una musica, un colpo nel buio, un corpo a terra. Un’immagine forte che segnerà lo spettacolo e da cui il protagonista avvia il propio monologare. Come se Pasolini stesso fosse testimone della propria fine e in quel misterioso istante, si lasciasse andare a un flusso di riflessioni sul mondo che ha lasciato e sulle sue evoluzioni di cui non potrà più essere testimone critico e acuto, pur avendole intuite: l’immagine di una Roma così diversa dalla sua, città multietnica, con l’idea che il bene più grande sia la ricchezza, che la storia e la cultura non possano essere che quelle borghesi...

Temi con cui oggi quotidianamente ci confrontiamo, confliggiamo e che il suo pensiero, la sua ricchezza poetica, ci insegnano ancora ad attraversare con la necessaria consapevolezza. I riferimenti a tale pensiero pasoliniano, e al corpo della sua opera letteraria pervaderanno dunque il monologo, che Antonio Calenda ha scelto di affidare a Roberto Herlitzka, uno degli interpreti di più intenso, misterioso spessore poetico e drammatico della scena italiana. Un attore che già nell’aspetto morfologico evoca un’appartenenza al mondo pasoliniano.

Roberto Herlitzka si è diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e alla scuola di Orazio Costa, con cui ha realizzato spettacoli quali Dodicesima Notte di W. Shakespeare e Tre Sorelle di Cechov, Vita nuova di Dante e Prediche di Savonarola. Tra gli innumerevoli spettacoli teatrali ricordiamo: Otello di Shakespeare, Il nipote di Rameau di Diderot, Zio Vania di Cechov per la regia di Gabriele Lavia; Il ventaglio di Goldoni e Misura per misura di Shakespeare per la regia di Luigi Squarzina; La locandiera di Goldoni per la regia di Giancarlo Nanni; Nathan il saggio di Lessing e Broken glass di Miller per la regia di Mario Missiroli; Il misantropo di Molière per la regia di Walter Pagliaro; Zio Vania di Cechov per la regia di Peter Stein; Gelo di Bernhard per la regia di Teresa Pedroni. Con Antonio Calenda è stato un memorabile Prometeo nel testo di Eschilo, presentato a Siracusa nell’ambito del Festival del 1994, e sempre con la stessa regia, questa volta prodotto dal Teatro Stabile del Friuli- Venezia Giulia, protagonista dell’Edipo a Colono di Ruggero Cappuccio. Operazione senz’altro da ricordare quella dell’ExAmleto di cui Herlitzka è stato, oltre che l’unico protagonista, anche il regista. Nell’edizione dell’Agamennone eschileo messa in scena al Teatro Greco di Siracusa nel 2001, ha interpretato il toccante ruolo della Scolta. Notevole il successo ottenuto quale protagonista de La mostra, di Claudio Magris, diretto da Antonio Calenda. Con lo stesso regista ha interpretato il messaggero ne I Persiani al Teatro Greco di Siracusa nel 2003. Lasciami andare madre lo ha visto nel ruolo di una donna, diretto da Lina Wertmüller, con la regia di Ruggero Cappuccio ha interpretato Lighea. Per quanto riguarda l’attività cinematografica, ha lavorato con molti registi tra i quali Roberto Faenza, Salvatore Piscitelli, Luigi Magni, Paolo Rosa, Peter Del Monte, Fabio Rosi, Marco Bellocchio, Lina Wertmüller, Luigi Comencini. Fra i titoli si ricordino almeno Marianna Ucria, Buongiorno notte di Bellocchio ¬che gli è valso il Nastro d’Argento, e i più recenti Il rosso e il blu di Giuseppe Piccioni, Bella addormentata ancora con Bellocchio e La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Nel 2013 gli è stato tributato il Nastro d’Argento alla carriera. Ha ottenuto tutti i più prestigiosi riconoscimenti teatrali fra cui il Premio Ubu, il premio alla carriera dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro, il Premio Eti-Olimpici del Teatro.
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@ilRossetti

Teatro del Lido di Ostia
Via delle Sirene, 22 | 00121 Ostia (Roma)
info 060608
tel. 06.5646962
promozione@teatrodellido.it
www.teatrodellido.it
www.teatriincomune.roma.it

Biglietti
Intero 10 euro ridotto 7 euro - teatro ragazzi 5 euro
Laboratori 10 euro al giorno
Spettacoli a ingresso gratuito segnalati in calendario

Tutte le mostre sono a ingresso libero e gratuito e visitabili in orario di biglietteria:
ven/dom ore 17/20 e un’ora prima dell’inizio degli spettacoli