Passa ai contenuti principali

La questione Terrano

Il terrano: una denominazione senza confini
La tutela del nome dello storico vino friulano con una Doc transfrontaliera

Il Friuli Venezia Giulia punta alla denominazione transfrontaliera per difendere il Terrano."Il Terrano è figlio della terra e della pietra del Carso italiano e del Kras sloveno: sarebbe sinceramente assurdo che lo stesso vino prodotto sulla stessa terra dovesse avere due nomi diversi in omaggio a un confine che non esiste più". 

Così l'assessore regionale alle Risorse agricole del Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli, commenta la nota del Ministero delle Politiche agricole sull'adeguamento dei disciplinari di produzione per sostituire il nome delle tipologie denominate Terrano, a seguito della prossima pubblicazione da parte della Commissione Europea della lista delle varietà delle uve da vino e dei sinonimi ammessi alla coltivazione in tutti gli Stati membri.

Per Shaurli, "prima di mettersi in difesa bisogna essere attaccati, e per ora siamo di fronte ad un automatismo europeo che ci riguarda, per una DOP slovena del 2004 (quindi non una DOC legata strettamente al vino) che ha delle ricadute su un nostro vitigno inserito nella DOC molto prima. Ciò è dovuto anche per contenziosi internazionali che ci toccano di riflesso".

L'assessore è convinto che, se c'è la volontà di entrambe le parti, si possono intanto trovare soluzioni temporanee per tutelare il Terrano, ma nel frattempo traguardare obiettivi più ambiziosi e lungimiranti, anche in considerazione delle quantità di vino Terrano prodotto complessivamente. Una Doc internazionale potrebbe aiutare a mettere in sinergia le forze e sarebbe un segnale importante di collaborazione e fiducia verso un Europa concreta.

Shaurli ha poi incontrato a Trieste, nella sede della Kmečka Zveza (Associazione regionale agricoltori), il viceministro dell'Agricoltura della Repubblica di Slovenia Tanja Strnisa. All'incontro erano presenti la console generale di Slovenia a Trieste Ingrid Sergas e il presidente della Kmečka Zveza Franc Fabec.

L'incontro ha permesso di approfondire gli aspetti tecnici e le implicazioni politiche della tutela del vino Terrano, che interessa l'area del Carso italo-sloveno, a seguito dell'iniziativa della Repubblica di Slovenia che ha comportato un'informativa al Friuli Venezia Giulia da parte del Ministero delle Politiche agricole, relativa alla prossima pubblicazione da parte della Commissione Europea della lista delle varietà delle uve da vino e dei sinonimi ammessi alla coltivazione in tutti gli Stati membri.

Shaurli ha riconfermato l'attenzione dell'Amministrazione regionale verso gli agricoltori del Carso Triestino e Goriziano e in particolare dei produttori di vino Terrano che hanno saputo tutelare e preservare un vitigno che ha secoli se non millenni di storia, lavorando un terreno aspro e duro qual è quello carsico, esprimendo una capacità enologica che ha aspetti eroici. L'identità di un prodotto di assoluta eccellenza e originalità come il Terrano si difende meglio se lo si riferisce a tutta la sua area di produzione, che è un territorio unico per caratteristiche dei terreni e del clima e che comprende il Carso italo-sloveno nel suo complesso.

Anche l'esito dell'incontro tenutosi a Roma in questi giorni con il ministro Maurizio Martina tra la presidente della Regione Debora Serracchiani e  Shaurli, è di piena disponibilità a lavorare assieme sull'ipotesi di una Doc transfrontaliera italo-slovena per il vino Terrano, prodotto nell'area del Carso a cavallo del confine, valutando positivamente questa prospettiva, dando la massima disponibilità a promuovere i contatti su questo tema fra i due Paesi, con l'impegno a sentirsi direttamente con l'omologo della Repubblica di Slovenia Dejan Zidan.

Il riferimento territoriale al Carso attraverso una DOC transfrontaliera renderebbe più forte il Terrano, ma è chiaro che per raggiungere l'obiettivo dobbiamo crederci tutti.

Commenti

Post popolari in questo blog

Festival delle Scienze di Roma 2023 - Immaginari

Dal 18 al 23 aprile 2023 il Festival delle Scienze di Roma torna all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” con la sua XVIII edizione. Incontri, conferenze, laboratori. Dal 18 - 23 aprile 2023. IMMAGINARI è il tema di questa edizione dedicata all’immaginazione, uno degli strumenti più potenti che ci permette di concepire opere d'arte, nuove tecnologie e ci consente di trovare soluzioni a problemi quotidiani. La scienza non sarebbe la stessa se non avessimo come alleata l’immaginazione per avviare ricerche e formulare ipotesi, interpretare dati e perseguire risultati migliori. Ed è dalle interazioni delle immaginazioni individuali che emergono gli immaginari condivisi che influenzano il modo in cui organizziamo le società. Oggi più che mai abbiamo bisogno di coltivare questi immaginari, per ripensare il presente e, soprattutto, plasmare possibili futuri. Da mercoledì 19 a sabato 22 aprile quattro incontri anche presso le Biblioteche di Roma, QUI IL PROGRAMMA . Prodotto dall

Lotta agli insetti alieni, Lycorma delicatula: un nuovo flagello della viticoltura mondiale. Uno studio indaga su comportamento e dispersione nell'ambiente

Uno nuovo studio statunitense per contrastare l'avanzata di un nascente insetto alieno candidato a diventare il nuovo flagello della viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella ma che a differenza di questa provoca danni consistenti ai vigneti. La Lanterna macchiata, così come viene chiamata dagli agricoltori, si è diffusa per la prima volta in Corea anche se originaria della Cina e ha già raggiunto, infestandoli, i vigneti della Pennsylvania. La lotta agli insetti alieni non permette soste, la ricerca si sta muovendo velocemente nel contrastare un nuovo flagello destinato a mettere sotto scacco la viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella, gli agricoltori la chiamano Lanterna macchiata, in inglese Spotted Lanternfly. Si è diffusa per la prima volta in Corea anche se è originaria della Cina. Nel 2014 ha raggiunto i vigneti della contea di Berks, in Pen

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece