venerdì 31 gennaio 2014

A San Valentino…dillo con una vigna!

A pochi chilometri della città di “Giulietta e Romeo”, nella Pedemontana dell’Est Veronese, si possono adottare le viti di Garganega per farne dono all’amato bene (e godersi insieme 12 bottiglie di Soave Doc all’anno).
Se negli anni ’50, fra gli innamorati, imperversava la canzone di Nilla Pizzi “Avvinta come l’edera”, oggi c’è un altro modo “green” per dichiarare la propria passione amorosa, peraltro molto più soddisfacente per il palato di entrambi: regalare all’amato bene l’adozione di viti di Garganega, il vitigno che dà il Soave, vino bianco fra i più apprezzati d’Italia.

Regalo nel regalo. L’iniziativa è possibile grazie al progetto “Adotta una Garganega”, promosso da Strada del vino Soave, che consente di ricevere ogni anno 12 bottiglie di Soave Doc, personalizzabili nell’etichetta con il proprio nome, un verso poetico o una dedica, nonché di poter seguire il ciclo produttivo della vigna adottata, a distanza attraverso una dettagliata newsletter, oppure di persona, visitando il territorio della Pedemontana dell’est veronese per aiutare a potare, vendemmiare e seguire in cantina l’evoluzione del vino, fino al ritiro delle bottiglie.

Modalità. L’adozione, resa fattibile grazie alla disponibilità di 13 aziende agricole socie della Strada del vino Soave, va da un minimo di 50 viti per un costo di 100 euro all’anno. Dopo il secondo anno consecutivo d’adozione, il nome del vignaiolo adottivo viene affisso sul palo di testa del filare adottato.

Info adesioni: Strada del vino Soave, tel. 045.7681407 email: associazione@stradadelvinosoave.com

ITALIAN WINE ON THE "JANUARY TOP 10 WINES ASIAN MEDIA&US/UK PRESS"

SEVEN ITALIAN WINE THIS MONTH ON THE TOP WINES MEDIA&PRESS


US PRESS

Destro Terre Siciliane Nausìca I.G.T. Bianco 2012

In a bid to “drink adventurously” Eric Asimov, writing in the New York Times, this week picked out 20 winter wines for under $20. Included in his round up is this “fragrant” 2012 white from Sicily.
He said: “The reds from Mount Etna in Sicily get most of the attention, but the whites are fascinating.
“This one, from Destro, made of both Carricante and Catarratto, is provocatively fragrant, with an almost resinous, lemon balsam aroma.
“The wine blossoms as it warms in the glass, becoming pleasantly savoury.
“It will get even better with another year of age.”





Cordero di Montezemolo Nebbiolo 2012

Special contributor Rebecca Murphy chose this Nebbiolo as her wine of the week, writing in the Dallas News.
She said: “The Langhe wine region is in Piedmont in northwestern Italy, sharing a border with France.
“You won’t find tomato sauces here. Instead, the area’s cuisine is studded with truffles, wild mushrooms and egg-rich, hand-cut pasta.
“This is also the land of the Nebbiolo grape, the sole star of two of Italy’s greatest wines, Barolo and Barbaresco.
“These wines usually carry prices that many people would consider only for special occasions, if at all, so a Langhe Nebbiolo of this quality is a welcome find.
“This is an intense wine with dusty, ripe, black fruit aromas and flavours redolent with dried rose petals and smoke. In the mouth, the fruit is intensified by Nebbiolo’s decisive acidity and sturdy tannins.
“Enjoy it with a lamb roast or a wild mushroom risotto.”


Cusumano Noà 2010

This Sicilian red was recommended by Beppi Crosariol’s writing in The Globe and Mail this week.
He said: Noà (the stress is on the “a” in Italian) refers to the biblical Noah, who became a vintner after the flood.
“This lovely Sicilian red is made from the indigenous nero d’Avola (40 per cent) along with Merlot and Cabernet Sauvignon. Serious juice from an island known for value, it’s rich with flavours of plum jam, cherry and dark chocolate.
“The mouthfeel alternates between smooth and juicy, with fresh acidity and a chewy-tannin finish.
“Great for hearty red meats or simply on its own.”





2011 David Sterza Valpolicella Classico Superiore Ripasso

Virblia also recommended this “vibrant” 2011 David Sterza from Italy as her ‘wine of the week’, calling it a “wonderful everyday wine for less than $20.”
She said: “From the David Sterza winery in the village of Fumane outside Valpolicella comes this vibrant Valpolicella Classico Ripasso. When Sterza inherited the family estate in 1998, he opted not to sell the grapes, as his family had done for generations, but to make and bottle his own wine. Good move: Sterza is producing terrific Amarone and Valpolicella, both great values.
“Amarone almost demands an important occasion. Valpolicella does not. It’s a wonderful everyday wine for less than $20. Fresh and vivid, it tastes of ripe dark berries, earth and smoke. Lovely drinking now, with a wild mushroom risotto, roasted guinea hen or duck, grilled sausages or braised meats.”
Price: About $18


UK PRESS

2010 Barbera d’Asti, La Vigna Vecchia, Cossetti Clemente

Also getting Juke’s vote was this 2010 Italian Barbera.
He said: “Knotted Vine is a new merchant on my radar with a penchant for finely-crafted, artisan wines.
“This Barbera is a perfect example of a great value, medium-weight, juicy, cherry-themed Piemontese red with trademark tang and liquorice notes that make the palate zing.”
Price: £10.00, Knotted Vine, tel. 07710 598340 and hello@theknottedvine.com.







Araldica Moscato D’Asti 2012
 
If the excesses of winter are still lurking over you then this week’s selections by Terry Kirby, writing in The Independent, are perfect. His picks include three of the best low alcohol wines, perfect for keeping up a New Year detox.
Of this Moscato D’Asti he said: “Now is the time to discover the sweetish, very slightly sparkling Moscato wines of Italy (Australia also does some decent ones) that are perfect as an aperitif or to accompany cakes and fruit tarts.
“Zingy, fresh flavours of apricots and pears and a lovely clean finish.”
Price: £8.49, Virgin Wines






ASIAN PRESS

Tommasi Poggio Al Tufo Rompicollo 2011
 
Wai Xin writing on his blog The Blabber singled out this Italian red.
He said: “Pronounced sweet ripe black cherries with dark fruits undertone.
“Velvety structure with excellent bright fresh acidity.
“Very enjoyable and delightful, sufficiently ripe on nose and balance on the palate.”  PRESS

ONAV Latina: I vari volti del Nebbiolo

L'associazione ONAV Sezione di Latina organizza per il prossimo 7 febbraio una degustazione guidata di vini da vitigno Nebbiolo, un viaggio attraverso la tradizione enologica del Piemonte e della Valtellina, 8 etichette di grande identità territoriale che esprimono al meglio le indiscusse potenzialità di uno dei vitigni più nobili e preziosi d’Italia
Sembra che il nome Nebbiolo derivi dalle nebbie che avvolgono le colline delle Langhe, creando dei paesaggi metafisici con i vigneti che fluttuano su un mare bianco



Il Nebbiolo non ha una storia antichissima, se ne parla dal 1400. E’ sempre stato presente, per esempio, sulla collina torinese quando era coltivata a vite, assieme alla Freisa. Era presente anche nel Monferrato ma è stato espiantato nel dopoguerra a favore della Barbera, visto che quest’ultima garantiva maggiore produttività e migliore resistenza alle malattie.

Dal 1830 circa inizia la fama del Nebbiolo in Langa, prima grazie a Cavour che, chiamando l’enologo francese Odart da i natali al Barolo e poi, verso fine ottocento, con Domizio Cavazza inizia la storia del Barbaresco.

Nel nord del Piemonte il Nebbiolo da origine a parecchie denominazioni, alcune molto famose e storiche come Carema, Gattinara, Ghemme, Lessona. Caratteristica di questa zona, oltre ad avere terreni con conformazioni profondamente diverse dalla Langa, è la possibilità di aggiungere al Nebbiolo altre uve autoctone come la Vespolina o la Croatina , per dare colore e frutto. Infine il Nebbiolo è presente in Valtellina, dove recenti studi sembrano dimostrare che siano qui le origini di questo vitigno. Anche in Valtellina da risultati molto buoni con il Valtellina superiore e lo Sfursat.

Il Nebbiolo è un vitigno delicato, difficile da coltivare, così come altri vitigni di nobile lignaggio ha un ciclo vegetativo molto lungo, una lenta maturazione che si protrae fino a Novembre e spesso si vendemmia tra le nebbie autunnali. A tal proposito, sembra che il nome Nebbiolo derivi dalle nebbie che avvolgono le colline delle Langhe, creando dei paesaggi metafisici con i vigneti che fluttuano su un mare bianco. Un’altra teoria, molto meno affascinante, vuole che Nebbiolo venga dalla tipica pruina che ricopre i grappoli con una patina opalescente che ricorda la nebbia.

E’ quello che potrebbe definirsi un vitigno da terroir per antonomasia che nei suoi luoghi di elezione produce sempre grandi vini anche se sostanzialmente diversi tra loro. Ma si tratta quasi sempre di vini di nerbo, forti e potenti, molto ricchi e complessi, fini ed eleganti, che hanno bisogno di invecchiare a lungo per raggiungere pienamente quelle caratteristiche che li rendono superiori, di gran classe e giustamente celebri. Vini quasi misteriosi che affascinano, unici ed inconfondibili.

Il nebbiolo è idoneo ad essere coltivato in tutto il Piemonte, in Valle d’Aosta, in Valtellina, Franciacorta e in Sardegna. E poi basta. In totale circa 4.700 ettari allevati con questo nobile vitigno in Italia. Più altri 627 sparsi in tutto il resto del mondo! Ne consegue che in un mondo globalizzato il Nebbiolo resta autoctono per eccellenza poiché fortemente legato alle sue zone di origine.

In degustazione guidata dal Pro-Presidente Vito Intini:

- Barbaresco Docg 2010 Ca Nova - Az. Fabrizio Ressia;

- Barolo Docg 2006 - Az. Luigi Baudana;

- Roero Docg 2011 - Az. Silvano Nizza;

- Gattinara Riserva Docg 2007 - Az. Travaglini;

- Ghemme Docg Collis Carellae 2007 - Az. Antichi Vigneti di Cantalupo;

- Carema Riserva Doc 2009 - Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema;

- Sforzato Valtellina Docg Ca Rizzieri 2009 - Casa Vinicola Aldo Rainoldi;

- Valtellina Superiore Riserva Docg Sassella Rocce Rosse 2002 - Ar.Pe.pe;


Il contributo di partecipazione è fissato in € 25 per i soci, € 30 per i non soci. L'evento è aperto a tutti.

Il numero di partecipanti è fissato in un minimo di 40 e un massimo di 50.

Nota bene: Ai NON SOCI ONAV che parteciperanno alla serata di degustazione e che effettueranno anche l'iscrizione al nuovo Corso di Assaggiatori di Vino-che inizierà Venerdì 21 Febbraio (per programma vedi nostro sito sezione Corsi)-sarà rimborsato TOTALMENTE il costo della serata della degustazione.

Per usufruire del rimborso basterà presentare la ricevuta di pagamento della degustazione in fase di iscrizione al Corso.

Si ricorda che le prenotazioni devono essere inviate cliccando sul pulsante giallo a inizio pagina, cliccando qui, o per mail alla casella latina@onav.it
Se sei socio ONAV, per cortesia ricordati di portare i bicchieri.

Luogo dell'evento ed info:
c/o Garden Hotel, Via del Lido, 129 Latina
Delegato Leonardo Pappa 333.2970208
Vice Delegato Daniela Valentini 335.8054644

The Cinque Terre Region

Heroic winemaking : the Cinque Terre region , a UNESCO World Heritage site, backs its winemakers.

In Italy, they call it heroic winemaking. In France, its called steep slope viticulture. These vines which grow on steep hillsides, this vertical viticulture are easy to spot sights.

A small percentage of the global wine footprint, they are often of historical relevance, surprising, famous and…heroic : Hermitage, Côtes Rôties, Porto, Madère etc…

Located between Genova and La Spezia, 5 small villages (Cinque Terre) are nestled below steep cliffs overlooking the Mediterranée. Here grows a luxurious southern european vegetation.

Inhabitants have always culitvated vines, producing a unique wine, the « sciacchetra » made of Bosco, Albarola and Vermentino varietals.

This rough terroir translates into tedious winemaking, more like a battle with Nature. That is why this vignoble is constantly under threat of dissapearance.

This year the Natural Parc of the Cinque Terre is giving those winemakers who ask for it a great gift : vines and stones, both symbols and real requisites to maintain a terrasse-based wine production.

If presented with the required paperwork, all demands will be accepted by the Parc which will also monitor the works.

For many centuries, viticulture and tourism have been the economical engines of this one-of-a-kind region. The rebuilding and maintenance of the vignoble are key elements for preserving the environment and attractiveness of the region.

mercoledì 29 gennaio 2014

Lambrusco Mantovano DOC

Fattore umano, forza della tradizione: il colore del Lambrusco Mantovano
Mi è capitato ieri, all'incontro con i vini di Lombardia organizzato dall'associazione Go Wine, e mi è bastata un’occhiata. Il Lambrusco Mantovano si distingue a prima vista per il suo colore rosso assai più intenso di quello dei "cugini" Modenesi e Reggiani. L'assaggio è la conferma e la forza del colore non inganna

Il Lambrusco Mantovano Doc (Dop) è sempre stato considerato il “vino della tradizione”, nato da un' ultracentenaria esperienza viticola che risale al tempo dei monaci benedettini, è oggi considerato la bandiera enologica della Bassa Padana Orientale. 

Agli inizi del secolo scorso aveva seguito il cammino degli emigranti  in Argentina e contemporaneamente era apparso sulle tavole del Waldorf Astoria di New York, oggi prende le strade dell’Europa e degli Stati Uniti. 

È prodotto in due zone distinte separate dal Po: Viadanese-Sabbionetano e Oltrepò Mantovano. È ottenuto, come previsto dal disciplinare di produzione, da vitigni di qualità tipici del territorio quali il Lambrusco  Viadanese e il Grappello Ruberti e da altri vitigni quali  il Lambrusco Salamino, il Lambrusco Maestri, il Lambrusco Marani, con  la possibilità di utilizzare da soli o congiuntamente, per una percentuale  massima del 15%, la Fortana, l’Ancellotta, il  Lambrusco Grasparossa e il Lambrusco di Sorbara. 

Quello della Cantina Sociale di Quistello che ho assaggiato è anche il vino di punta di questa Azienda. Da uve di monovitigno Lambrusco Ruberti nasce il loro Rosso di Quistello I.G.T. Frizzante "80 Vendemmie". 

Nel bicchiere si presenta con un deciso color rosso rubino, molto profondo. Il perlage è fine e persistente. Al naso rivela aromi intensi, puliti e gradevoli che si aprono con note di amarena, mora e prugna seguite da aromi di mirtillo, lampone e violetta. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco effervescente e leggermente tannico, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi e piacevole freschezza. Il finale è persistente con ricordi di amarena, mora e prugna. Fermentazione naturale in bottiglia a temperatura controllata.
Sugli 8 euro. Grande rapporto qualità/prezzo

La Cantina Sociale di Quistello è stata costituita nel 1928 da un gruppo di viticoltori che fino ad allora vendeva le uve tali e quali per raggiungere l'obiettivo comune della trasformazione in vino. Dispone di un conferimento medio annuo di 50.000 quintali di uva, prodotta da 300 soci. La zona di produzione si espande lungo le rive del fiume Secchia, in quella fascia di provincia di Mantova che vana antichissime tradizioni viticole e gastronomiche. Tutti i soci seguono sistemi di lotta guidata integrata a basso impatto ambientale nell'intento di garantire la genuinità del prodotto. Tutte le fasi della lavorazione, dal conferimento delle uve alla commercializzazione del vino in bottiglia o in damigiana, si svolgono internamente all'insegna dell'autonomia per l'ottimizzazione del rapporto qualità-prezzo. L'Azienda è certificata ISO 9001 Ed. 2000 a sostegno della qualità di processo sia produttivo che amministrativo e della rintracciabilità delle materie che concorrono all'ottenimento del prodotto finito.

Questo prodotto corposo e autentico come le sua terra ha una specificità dovuta alla natura argillosa dei terreni strappati, solo in epoche recenti, al dominio del Po. Accompagna con il suo sapore denso la cucina locale famosa per i salumi, i tortelli di zucca, le mostarde e i formaggi  (Parmigiano - Reggiano e Grana Padano); da sempre è parte irrinunciabile delle tavole e di una portata tradizionale al “bevr in vin”, una scodella di tagliatelle o altra pasta all’uovo, come gli "agnoli" cotti nel brodo su cui si versa il Lambrusco.

Si può dire che ogni famiglia abbia la propria ricetta per questo gioiello della cucina padana. Anche il nome cambia a seconda della zona: nell’Oltrepo sono cappelletti e nel Viadanese i marubini, con varianti anche negli ingredienti. Quello che non è cambiato negli anni è la capacità di questo piatto di "fare festa" fin dalla sua preparazione che coinvolgeva tutta la famiglia, anche i bambini, riuniti attorno al tavolo a chiudere i quadratini di pasta ripiena.



Ricetta degli Agnolini: 
Ingredienti (per circa 700 agnolini):
Carne magra di manzo 150 g. Prosciutto crudo 100 g. Carne di maiale 100 g. Carne di vitello 100 g.
Mortadella 50 g. Salamella 1, piccola Uova 2 Pane grattugiato 50 g. Grana Padano o Parmigiano 300 g. Noce moscata 

Esecuzione:
Macinate tutti i tipi di carne e fateli rosolare i 50 grammi di burro e poca cipolla finemente tritata. Potete anche lasciare i pezzi di carne interi e tritarli finemente col coltello alla fine della cottura. Aggiungete ½ bicchiere di vino rosso e un mestolo di brodo. Cuocete a fuoco basso e a lungo; almeno 2 ore, aggiungendo poco brodo se lo stufato asciuga troppo. In una zuppiera mettete il pane grattugiato e versatevi sopra la miscela di carne bollente. Fate raffreddare e unite le uova, la noce moscata e il grana. Amalgamate bene: dovete ottenete un composto piuttosto duro. Preparate una sfoglia con 6 uova e 600 grammi di farina, possibilmente di grano duro. Ricavatene con la rotellina dei quadratini di circa 3 centimetri di lato. Ponete al centro di ogni quadratino un po’ di ripieno e richiudeteli a triangolo, poi unitene i lembi a formare il classico agnolino o cappelletto.

Vino consigliato Lambrusco mantovano DOC, senza alternative.





Wine Business Innovation Summit

WBIS, l’innovazione corre sull’orlo di un bicchiere di vino

24 startup in concorso, otto finaliste, una sola vincitrice del premio in palio (una settimana di coaching a Bordeaux, presso l’incubatore “33 Entrepreneurs”), una cinquantina di partecipanti da tutta Europa, due giorni intensi di incontri e aggiornamenti, degustazioni e networking


Questi gli ingredienti principali di quella che si sta dimostrando una delle iniziative più innovative e dinamiche nel tradizionalissimo mondo del vino: il Wine Business Innovation Summit, la cui seconda edizione si è tenuta di recente a Monaco di Baviera. Un evento che intercetta due passioni trasversali come quelle per il vino e la comunicazione sui new media e li serve sul piatto dei social network con un robusto contorno di implicazioni business. Come a dire che condividere del buon vino con amici che vengono dai quattro angoli del pianeta è bello, ma se tra questi amici ci sono anche dei candidati al titolo di Master of Wine (considerati nel mondo del vino delle autorità indiscusse a livello internazionale), qualche distributore di vino e alcuni imprenditori del settore è anche meglio, perchè così si unisce l’utile al dilettevole: il divertimento al business.

La novità del WBIS non sta però solo nei suoi contenuti – le innovazioni tecnologiche e di comunicazione che si possono apportare in un settore considerato maturo in molti Paesi – ma anche, diciamo così, nella sua “confezione”. Organizzato da 3 consulenti del mondo del vino, Faye Cardwell, Jens de Maere e Marc Roisin, il summit si è nutrito per mesi, via web, dei suggerimenti e dei contributi degli appassionati, che hanno suggerito e votato gli argomenti di discussione della due-giorni, oltre che le startup in concorso. Una manifestazione con un dna decisamente social, che dimostra la crescente importanza delle logiche di condivisione web anche nel mondo del vino, fatto di appassionati che vogliono dialogare, confrontarsi ed esprimersi anche online. La scelta di realizzare la comunicazione dell’evento quasi esclusivamente via blog e social networks, risponde e insieme rafforza tale tendenza. Ma la comunicazione è stata solo una parte della manifestazione che ha dimostrato anche grandi possibilità di business se è vero che colossi come Amorim (leader mondiale nel settore del sughero) o istituzioni come la MSc in Wine Business di Dijon si sono presentati all’appuntamento.

Come si diceva, dei 24 progetti innovativi presentati al concorso, solo otto sono arrivati in finale e sono stati illustrati ai partecipanti: nessuno di essi era italiano, ahimè. A voler essere del tutto onesti, di veramente nuovo non c’era molto, se escludiamo i pur lodevoli tentativi di pensiero laterale espresso dalla maggior parte di loro e consistenti, per lo più, in modi alternativi di vendere il vino online, o di avvicinare nuovi consumatori grazie a packaging alternativi (come la lattina da 125 ml). Alla fine, i vincitori sono stati tre: al terzo posto è arrivato il WineDataSystem, startup francese, primo esempio di app e software dedicato al wine trade, mentre l a medaglia d’argento è stata simbolicamente assegnata a Wine with Spirit, brand di vini portoghesi che suggerisce ai clienti quale vino comprare grazie ad etichette che fanno leva sull’occasione di consumo o sulle emozioni (c’è la bottiglia con l’etichetta “Dine with Me Tonight” e quella “I’m in Love”, ma anche l’intrigante “Carpe Noctem Voyeur”, o “Bastardo!” per consolarsi di una giornata storta….).

Vincitore indiscusso del contest si è dimostrato però essere lo Smart Wine Glass: presentato da un team di giovani imprenditori portoghesi della comunicazione digitale del vino, si tratta di un semplice bicchiere da degustazione cui viene applicata una particolare etichetta che permette ai consumatori di ottenere informazioni sui vini che hanno bevuto durante una fiera o un qualsiasi evento del vino, e ai produttori di accedere ad un nuovo canale di comunicazione diretta con le persone cui hanno versato il loro vino. Una piccola, utile innovazione che sicuramente, prima o poi, farà il suo ingresso anche in Italia in qualche fiera o manifestazione del vino.

Studio mondiale sulla "blogosfera" del vino

World Wide Vin: Digital Writing on Wine

La traccia di Bacco sulla rete


La Scuola Superiore di Commercio di Dijon, Borgogna (ESC) ha recentemente concluso uno studio di tre anni sulla blogosfera dedicata al vino a livello mondiale, i cui risultati sono stati rilasciati in un “white paper” gratuito dal titolo “World Wide Vin: Digital Writing on Wine”.

Data la sua impostazione, l’inserimento di altri importanti studi sull’argomento e la sua estensione, questo studio rappresenta il lavoro più completo e approfondito sul vasto mondo dei blogger del vino.

martedì 28 gennaio 2014

Vino Frascati

Il Consorzio Tutela Frascati ufficialmente riconosciuto
L'istituto potrà svolgere con maggiore forza azioni di controllo


"Con il Decreto 27 dicembre 2013, (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale N.17 del 22/01/2014 ) è stato sancito il riconoscimento del Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati e attribuito l'incarico a svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi di cui all'articolo 17, commi 1 e 4, del decreto legislativo 8 aprile 2010, n. 61, per la DOC «Frascati».

Tale traguardo è stato raggiunto con l’impegno di tutta la nostra filiera.

Con l’applicazione del decreto verrà rafforzata la nostra attività di controllo e resa ufficiale con appositi agenti vigilatori in sinergia con altre DOP, oltreché verrà subito varata una attività promozionale “erga omnes” con il contributo di tutti coloro che producono e commercializzano uve e vini Frascati DOC per l’anno 2013, e anche DOCG dall’anno 2014.

Tali strumenti ci consentiranno di continuare il lavoro di qualificazione e divulgazione dei nostri splendidi Vini.

Grazie a tutti! Il presidente Mauro De Angelis".

lunedì 27 gennaio 2014

BUY WINE

Conto alla rovescia per Anteprime di Toscana

Meno di un mese all'inaugurazione di  Anteprime di Toscana, l’evento che unisce tutte le anteprime in un unico cartellone


Si inizia il 16 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze con la quarta edizione di Buy Wine (Firenze, 16-17 febbraio 2014), workshop internazionale organizzato dall'Agenzia Regionale Toscana Promozione per favorire l’incontro tra la Toscana del vino e il trade internazionale. 

258 i produttori partecipanti che incontreranno 296 buyer stranieri per due intense giornate di contrattazione. Sempre il 16 febbraio alla Fortezza, per la prima volta nella storia dell’enologia regionale, si terranno le anteprime delle denominazioni emergenti: Valdarno di Sopra Doc, Carmignano, Bolgheri, Terratico di Bibbona, Elba, Val di Cornia, Montecucco, Morellino di Scansano, Cortona, Chianti e sue sottozone (Chianti Colli senesi, Chianti Colli Fiorentini, Chianti Rufina). 

Nato nel 2009, Buy Wine si sta consolidando sempre di più, a livello internazionale, come punto di riferimento per il trade internazionale interessato al vino toscano, come dimostra l’incremento del 40% delle presenze di buyer esteri rispetto all'edizione 2013. Una compagine di 296 operatori provenienti da 33 paesi che alla Fortezza da Basso potranno degustare e ordinare i vini delle denominazioni emergenti toscane. Un patrimonio enologico rappresentato a Buy Wine da 258 produttori provenienti da quasi tutte le province della regione. Guidano la classifica per territorio Firenze e Siena, rispettivamente con 81 e 80 aziende, seguite da: Grosseto (36), Livorno (21), Arezzo (17), Pisa (8), Lucca (7), Prato (5) e Pistoia (3).

Nell’edizione 2013, si sono tenuti a Buy Wine 5760 incontri B2B per un giro d’affari, stimato, di 860 mila euro.

Concluse le contrattazioni della Fortezza, Anteprime di Toscana si estenderà all'intero territorio toscano e alle anteprime dei consorzi toscani più blasonati: Vino Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano, Chianti Classico e Brunello di Montalcino.

Luigi Veronelli: "Il vino è il canto della terra verso il cielo"

A Bergamo Alta una serata in onore di Luigi Veronelli


"Passeggiare le mura, le vie, i colli, riacquistare ad ogni posa del piede la serenità. Bergamo: città senza uguali per le opere d'arte e per i luoghi di riposante ghiottornia"     


Il 2 febbraio 2014 Luigi Veronelli avrebbe compiuto 88 anni. Il Comitato decennale Luigi Veronelli, costituito per favorire un programma di iniziative qualificate volte alla valorizzazione del pensiero e dell'opera, potentemente attuali, del grande intellettuale, ha scelto simbolicamente questa data per dar vita alla sua prima iniziativa.

E ha voluto partire proprio da Bergamo, la città elettiva che Gino ha dipinto così: "Passeggiare le mura, le vie, i colli, riacquistare ad ogni posa del piede la serenità. Bergamo: città senza uguali per le opere d'arte e per i luoghi di riposante ghiottornia".

Il titolo scelto deriva da un celebre aforisma "Il vino è il canto della terra verso il cielo" che Veronelli scrisse su un sacchetto per il pane e fissa l'attenzione sui due temi - il vino e la terra - centrali nella sua vita, che lo hanno mosso a sostenere epiche battaglie.

È proprio sulla complessità dell'uomo che sono stati invitati a testimoniare gli amici e le personalità che riconoscono a Veronelli la capacità di cambiare radicalmente le cose e le prospettive, al punto di aver trasformato la vita di molte persone e educato generazioni a bere e mangiare bene.

Alberto Alessi, Piero Antinori, Gigi Brozzoni, Alfonso Iaccarino, Diana Lenzi, Gianni Mura, Giannola Nonino, Omar Pedrini, Carlin Petrini, Sara Porro, Nichi Stefi (qui elencati in ordine alfabetico e non di comparsa) si alterneranno sul palco con racconti e aneddoti volti ad enfatizzare il merito di Veronelli nell'aver dato dignità e nobiltà alla civiltà contadina, di aver fatto conoscere le piccole produzioni, di aver impedito il dominio della produzione industriale, di aver stimolato il valore dell'individualità contro l'appiattimento globale.

La serata si terrà nel Teatro Sociale di Bergamo Alta e avrà inizio alle 20,45.

Ingresso Libero con prenotazione obbligatoria
t. 0354160601/602/603
Dal lunedì al sabato, dalle 13 alle 20.

IL COMITATO DECENNALE LUIGI VERONELLI
Gian Arturo Rota, Alberto Dragone, Aldo Colonetti, Ludovica Amat, Claudio Visentin.

Il Comitato decennale Luigi Veronelli, è stato costituito in accordo con la famiglia del grande intellettuale, da cinque personalità attive in diversi ambiti del sapere e legate da rapporti di stima e amicizia con Veronelli.

Il Comitato ha la finalità di promuovere e favorire, in occasione dei dieci anni dalla scomparsa che ricorrerà il 29 novembre 2014, un programma di iniziative qualificate, volte alla valorizzazione del pensiero e dell'opera - potentemente attuali - di Luigi Veronelli.

Il consiglio direttivo ha affidato la direzione scientifica del Comitato al professor Alberto Capatti, illustre storico di gastronomia, con l'incarico di collocare storicamente e contestualizzare ciò che Veronelli ha realizzato in oltre 50 anni di attività inesauribile, attingendo all'immenso archivio messo a disposizione dagli eredi. 

Dal 3 febbraio sarà on line il sito www.decennaleveronelli.it.



Artour Toscana

La Toscana in un'App, Artex presenta Artour Toscana, la "mappatura del fatto a mano" che raccoglie gli itinerari delle eccellenze

Raccoglie più di trecento segnalazioni e si presenta come la guida virtuale all'artigianato toscano. Si va dai manufatti ai prodotti alimentari, tutti indicati su una mappa e corredati da schede, foto e video. Il modo migliore per perdersi nel gusto

In Toscana è bello perdersi. La densità di luoghi interessanti è talmente alta che dovunque ci si giri c'è qualcosa che incontra il gusto. Panorami, natura, prodotti dell'artigianato locale, vini e cibi, che difficilmente lasciano insoddisfatti, sono sparsi sul territorio e scoprirli per caso ne aumenta il piacere. Ma c'è un rischio. Quello di lasciarsi sfuggire la minuscola realtà, quella che da generazioni porta avanti una tradizione antichissima, che non è segnalata sulla strada e che, magari, era proprio ciò che inconsciamente si stava cercando.

Ecco quindi che arriva Artour Toscana. Più che un sito, un progetto lanciato da Artex (Centro per l’Artigianato Artistico della Toscana), che raggruppa oltre trecento realtà, tutte rigorosamente artigianali e le inserisce in percorsi e itinerari completamente modellabili sulle esigenze tanto del turista che vuol veder il massimo possibile, quanto del visitatore occasionale che ha uno scopo ben preciso.

Oltre trecento le segnalazioni raggruppate nel portale, georeferenziate e corredate da schede, foto e video per sapere esattamente cosa si sta andando a vedere, o a comprare, o a bere o mangiare. Tutto sulla storia e le tecniche, sulla provenienza delle arti e delle materie prime, del loro impiego nel corso del tempo e dello sviluppo che hanno subito.

Tutte le informazioni sono anche raccolte in una App, scaricabile gratuitamente dal portale web di riferimento, e che mette a portata di smartphon tutte le indicazioni con gli stessi contenuti. 

Si passa dalla Rameria Mazzetti di Montepulciano, in Val d'Orcia, la cui storia, che risale al 1800, li ha portati ad essere oggi i fornitori ufficiali di Gualtiero Marchesi, al Pastificio artigiano tradizionale Famiglia Martelli a Lari (Pisa) che produce 4 formati tradizionali utilizzando solo grani duri italiani, un processo produttivo rigoroso, confeziona a mano e rigorosamente con carta gialla, colore che dal 1926 la distingue.

“Il nostro obiettivo è quello di sviluppare un turismo culturale completamente diverso, più sensibile alle tradizioni artigianali del territorio, non solo al patrimonio artistico e monumentale”, spiegano gli ideatori nel sito. “Ogni itinerario permette di conoscere i protagonisti del fare, entrare nel vivo del processo creativo, osservare tecniche, conoscere materiali, stili decorativi e assistere ad un’esperienza fuori dal tempo. Comprendere le relazioni che si instaurano tra creatività umana e contesto socio-culturale, correnti artistiche e risorse naturali di una determinata area geografica: anche questo è Artour”.

www.toscana.artour.it

sabato 25 gennaio 2014

Vinòforum Trade: il Business to Business sbarca nella capitale

Fiera di Roma e Vinòforum lanciano Vinòforum Trade, il nuovo format fieristico interamente B2B dedicato al vino
A Roma dal 12 al 14 novembre 2014 una fiera "tailor made" che punta sulla partecipazione mirata di 300 aziende del settore vitivinicolo e al coinvolgimento di 100 buyer internazionali selezionati

Roma, 23 gennaio 2014

Vinòforum, il noto brand che sostiene e promuove l'enogastronomia di qualità e Fiera di Roma, uno dei maggiori e più accreditati poli espositivi d'Europa, si uniscono in sinergia per il Vinofòrum Trade, il nuovo evento esclusivamente B2B dedicato al vino.

Un innovativo format fieristico,con l'obiettivo di valorizzare il vino italiano di qualità a livello nazionale, di consolidarne la presenza nei paesi che si confermano, nei dati storici e prospettici, importanti sbocchi di mercato e promuoverla in quei paesi dove il crescente interesse per l'enogastronomia di qualità non trova ancora una adeguata offerta.

La prima edizione di Vinòforum Trade, che ha ottenuto il patrocinio della Regione Lazio, di Roma Capitale e della Camera di Commercio di Roma, si terrà dal 12 al 14 novembre 2014 presso la Fiera di Roma.

L'iniziativa è stata presentata oggi nella cornice del Museo di Arte Contemporanea di Roma da Mauro Mannocchi, Ammistratore Unico di Fiera di Roma ed Emiliano De Venuti, Presidente di Vinòforum, dell'Assessore a Roma Produttiva di Roma Capitale Marta Leonori e il Vice Predsidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti.

Il cuore del progetto è centrato sull'incontro tra produttori e buyer nazionali ed internazionali più rappresentativi, selezionati in numero proporzionale al valore dei mercati di provenienza, che nel contesto della Fiera di Roma ed attraverso un'agenda di incontri personalizzata, potranno confrontarsi su qualità dei prodotti e le opportunità offerte dai mercati.

Una manifestazione in questo senso, ideata in un ottica "tailor made" cioè "su misura", che consentirà  ai grandi produttori di incontrare gli operatori chiave dei paesi emergenti, alle medie aziende di ampliare le proprie relazioni nazionali ed internazionali entrando in contatto con buyer "big spender" e alle piccole cantine di avere il loro spazio di visibilità senza correre il rischio di essere cannibalizzate da player più grandi.

A Vinòforum Trade si affiancherà la Wine Week, un fuorisalone che coinvolgerà tutti gli appassionati di enogastronomia in tour cittadino di Roma dal 10 al 15 novembre, prolungando al contempo le occasioni di networking per gli operatori in un contesto informale e dinamico, e dove saranno protagoniste le cantine presenti a Vinòforum Trade, che avranno in questo modo l'opportunità di essere valorizzate nel corso di un evento diffuso.

"Il momento congiunturale attuale sta spingendo le aziende a cercare costantemente di ampliare i propri canali distributivi e a rivolgere sempre più attenzione ai mercati esteri alla ricerca di nuove opportunità per lo sviluppo del business - commenta Emiliano De Venuti, Presidente di Vinòforum - "Vinòforum Trade raccoglie questa esigenza sempre più sentita dai produttori di vino made in Italy e propone un innovativo format fieristico che si integra e completa il quadro nazionale delle manifestazioni del settore".

"Nel corso del 2014 Fiera di Roma svolgerà due ruoli fondamentali, uno legato alla naturale funzione dei poli espositivi di promuovere i processi di internazionalizzazionedelle aziende, l'altro, non meno importante soprattutto in questo momento di crisi economica, collegato alla capacità di generare ricchezza per il territorio in cui è inserita" - dichiara Mauro Mannocchi - Ammisitratore Unico Fiera di Roma - "L'evento Vinofòrum Trade, nasce proprio dalla volonta di creare un momento di interazionalizzazione all'interno della città di Roma, da sempre snodo commerciale mondiale dell'enogastronomia".

Info: www.vinoforumtrade.com


venerdì 24 gennaio 2014

Bollicine in alta quota

Franciacorta vola con Alitalia in Classe Magnifica

Da gennaio 2014, con un’edizione limitata, Franciacorta sarà servito sulle tratte intercontinentali 

Il 2014 è iniziato portando con sé buone notizie: dal mese di gennaio, Franciacorta è ambasciatore dell’eccellenza enologica Made in Italy a bordo di ‘Magnifica’, la classe business di Alitalia.

Ad identificare questa nuova sinergia, un’etichetta speciale studiata ad hoc che vuole esprimere in modo elegante questa unione di passioni e che si propone di comunicare al pubblico esclusivo della Magnifica di Alitalia, la bellezza, la qualità, l’unicità di due realtà made in Italy, Franciacorta e Alitalia, cui tutto il mondo guarda con estrema ammirazione.

Per il Presidente del Consorzio Franciacorta Maurizio Zanella: “ Auspichiamo che la presenza del nostro vino a bordo della classe più esclusiva di Alitalia, potrà contribuire a dare un respiro internazionale al metodo Franciacorta conquistando gli amanti del buon gusto."

“Questa iniziativa rappresenta e sintetizza il concetto di Co Marketing con la finalità di ottenere importanti benefici reciproci. Da una lato Alitalia può offrire ai propri clienti una grande eccellenza italiana, dall’altro Franciacorta, potrà comunicare attraverso le molteplici opportunità di Alitalia Mediaservice il metodo di produzione, le caratteristiche del vino e stimolare i nostri clienti ad apprezzare e visitare le bellezze del territorio- dichiara Giuseppe Ferrarini Vice President Sales Advertising Services Sponsorship Co-Marketing di Alitalia - Siamo orgogliosi di offrire a bordo dei nostri voli intercontinentali, nella classe ‘Magnifica’, Il Franciacorta."

Per maggiori informazioni: www.franciacorta.net


mercoledì 22 gennaio 2014

ENOLIONS 2014

''EnoLions'', il primo concorso di vino con una giuria di giovani
Una rivoluzione, nel mondo del vino!
“EnoLions” designerà il vino italiano più vicino al gusto dei giovani a fianco di un progetto sul bere consapevole


Una giuria di esperti enologi, giornalisti e sommelier con meno di 40 anni, per il primo concorso di vino organizzato dal Lions Club International, l’associazione di service più grande del mondo, che, nel distretto 108 LA Toscana, terra di grandi vini, intende sostenere il bere responsabile e contrastare l’abuso d’alcool. Ecco che il Governatore Fiorenzo Smalzi ha affidato a Piero Fontana e a Luciano Bandini la creazione di un progetto che si propone di sensibilizzare i consumatori a bere poco e bene.

Il Concorso enologico “Enolions”, autorizzato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, vedrà la sua fase finale domenica 2 marzo 2014, nella splendida cornice della villa medicea “La Ferdinanda” di Artimino (Prato). EnoLions riunirà i giovani esperti chiedendo loro di scegliere il vino più buono. Le commissioni, ciascuna di 7 membri – 4 enologi, 2 sommelier ed 1 giornalista - assaggeranno bottiglie rese anonime da un notaio, sulla base delle schede con il metodo di analisi sensoriale dell’“Union International des Oenologues”. Le cantine interessate a concorrere dovranno spedire la scheda di iscrizione e le bottiglie entro il 15 febbraio come indicato dal Regolamento pubblicato all’indirizzo www.enolions.it.

Un diploma di merito andrà a tutti i vini che supereranno la valutazione di 82/100. Ai migliori di ognuna delle 12 categorie previste dal concorso verranno conferite le medaglie d’oro, argento e bronzo. La Gran Medaglia d’Oro andrà al vincitore assoluto, ovvero quello che avrà ottenuto il punteggio più alto. La cerimonia di premiazione è prevista il 24 maggio, in contemporanea con altre azioni sul bere responsabile organizzate dai Leo, l’associazione giovanile del Lions: sono infatti i giovani i più efficaci interlocutori.

Per le cantine italiane, EnoLions costituisce una novità importante e commercialmente utile. I Millennials, la generazione che ha meno di 40 anni, stanno orientando i consumi di vino in tutto il mondo, con sentimenti completamente diversi dal passato. Multietnica, ambientalista e contraria alla globalizzazione, questa generazione preferisce il mercatino agricolo al supermercato, reagisce alla pubblicità con sospetto invece di lasciarsi persuadere, è alla ricerca di cose insolite, fatte a mano e capaci di raccontare un territorio o un’azienda. Insomma, ai vini tutto alcol, estratto e legno della fine del Novecento, i Millennials antepongono la diversità e l’eleganza, con uno stile che richiama più un Pinot noir piuttosto che un Cabernet.

Ecco che EnoLions guarda alle nuove generazioni e vuole valorizzare il loro giudizio nella convinzione che, in piccole quantità, il vino di qualità sia un complemento della socialità ed aiuti a scoprire i territori e le civiltà in cui nasce; sia dunque una chiave per esplorare il mondo e incontrare gli altri e solo questo atteggiamento positivo vada proposto ai nuovi consumatori.

Per ulteriori informazioni:
www.enolions.it
info@enolions.it

Scuola del gusto

Lido di Ostia, taglio del nastro per la "Scuola del gusto" all’ex Enalc Hotel

All’inaugurazione dell’ex storico albergo, che ospiterà qualificati corsi di formazione alberghiera, interverranno il presidente Tassone, il governatore Zingaretti e l’assessore regionale Smeriglio. L'appuntamento è per domani, giovedì 23 gennaio

Taglio del nastro giovedì 23 gennaio, alle 10, per la “Scuola del gusto, la struttura di Ostia che ospiterà nell’ex Enalc Hotel qualificati corsi di alta formazione alberghiera. All’inaugurazione che si terrà in via Leopoldo Ori angolo via Gaspare Balbi parteciperanno, oltre al presidente del municipio X, Andrea Tassone, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l'assessore regionale alla scuola e alla formazione Massimiliano Smeriglio. 

L’Enalc (ente nazionale lavoratori del commercio) Hotel rinasce dunque a nuova vita. Grazie alla delibera approvata dalla giunta della Regione Lazio, su proposta dell’assessorato alle risorse umane in sinergia con l’assessorato all'istruzione, che dà seguito alla decisione di fare della struttura ricettiva di Ostia un centro di alta formazione degli addetti del settore. L’importante opera di ristrutturazione e di valorizzazione effettuata dalla Regione Lazio fa dell’ex albergo un modello di gestione integrata volto a coniugare la realizzazione di percorsi formativi di eccellenza con l’affidamento della gestione turistico-alberghiera.

L’opera di ristrutturazione ha permesso all’Enalc di diventare un centro di alta formazione, che unirà l’attività formativa a quella alberghiera. Il progetto risponde all'esigenza di valorizzare le esperienze, la specificità e la storia del litorale romano, attraverso la realizzazione di un centro di alta formazione dei futuri esperti di organizzazione e di gestione delle imprese turistico-alberghiere, con particolare riferimento alle competenze dell’accoglienza e dell’alta ristorazione, attuando un trasferimento del know-how professionale degli esperti più qualificati che operano nel territorio della Regione.

La famosa scuola alberghiera di Castelfusano aprì  i battenti nel gennaio del 1959, con corsi biennali per cuochi, camerieri, portieri d’albergo e barman. Due anni per un diploma che permetteva ai giovani di essere richiesti nei migliori alberghi e ristoranti del mondo. Nell'aprile dello stesso anno la struttura viene aperta al pubblico e diventa subito il rifugio abituale di scrittori, registi, cardinali, industriali e personaggi dello spettacolo e dello sport. Memorabile il capodanno del 1960 con tanto di “Cenone e serata danzante”, in compagnia di Corrado come presentatore e Mina ad allietare, con la sua incredibile voce. 

L’evento fa capire subito il livello in cui intende collocarsi questa struttura alberghiera. Il passaggio di consegne tra l’Ente Enalc e la neonata Regione Lazio avviene nel ’72 e solo qualche anno dopo, nel 1975, la stessa ne ordina la chiusura per incomprensioni con i sindacati. Un provvedimento che impedirà agli allievi di fare “gavetta” con clienti importanti e esigenti per oltre 30 anni. Da allora l’albergo, benché ristrutturato,restò chiuso. Giovedì prossimo, finalmente, l’inaugurazione.

lunedì 20 gennaio 2014

Soave: yes we can!

Wine Spectator e Decanter plaudono al Soave

Le brillanti recensioni delle riviste più influenti per il mercato americano e britannico certificano una rinnovata attenzione verso il Soave che per il 2014 rilancia la promozione con una nuova agenzia


Non c’è due senza tre e anche per il Soave, che solo negli ultimi mesi dello scorso anno ha registrato una particolare attenzione da parte di pubblicazioni come Wine Restaurant e di Wine Advocate, arrivano sul numero di dicembre, quasi a suggello di un anno straordinario, anche le valutazioni di Wine Spectator, la rivista più autorevole ed influente negli Stati Uniti.

Ben 15 i vini recensiti con punteggi di assoluto rilievo per i vini bianchi a partire dai 92 punti del Soave Classico Le Rive 2009 di Suavia.

Sopra i 90 punti anche Prà con il Soave Classico Colle Sant’Antonio 2009 e con il Soave Classico Monte Grande 2011, Gini con i due cru La Froscà 2011 e Contrada Salvarenza 2010 e ancora Suavia con il Massifitti 2010, un’interpretazione del Trebbiano di Soave in purezza.

A seguire comunque con valutazioni importanti anche i Soave di Filippi, Sartori, Tamellini, Allegrini, Inama , Cantina di Soave e Botter.

Tra le varie qualità riconosciute al Soave, come armonia, fragranza, mineralità e complessità, inizia a emergere in modo sempre più netto anche il potenziale di longevità di questi vini, che in molti casi la rivista consiglia di bere anche dopo 5 anni. Indicazioni di questo tipo confermano che anche gli operatori specializzati negli USA riconoscono al Soave la non comune capacità di affrontare il tempo senza timore, traendone anzi giovamento.

Anche la rivista inglese Decanter con la sua “Top 50 – Wines of the year” ha inserito, tra i 10 vini italiani presenti nella classifica, il Soave Classico Vigneti di Foscarino 2011 di Inama.

Giudizi che confermano la crescente considerazione della critica e la rinnovata attenzione di questo mercato strategico per un vino dalle chiare connotazioni stilistiche, un vitigno autoctono come la garganega, un territorio vulcanico ed un carattere tutto italiano.

Un nuovo stimolo per Consorzio ed imprese per continuare con rinnovata energia quanto intrapreso sul fronte promozionale da ormai cinque anni.

Per il nuovo anno il progetto di promozione promosso dal Consorzio vale infatti oltre 3 milioni di euro indirizzati prevalentemente su questo mercato sia con azioni pre-competitive, volte a valorizzare l’identità della denominazione, sia con azioni tese a sostenere le iniziative delle singole aziende.

A tal fine il Consorzio, forte delle positive esperienze già fatte, ha chiesto ad alcune delle più qualificate agenzie di settore nel mercato americano di proporre nuove strategie di comunicazione per far crescere ancora di più l’attenzione sul Soave.

L'obiettivo è naturalmente quello di identificare l'agenzia che collaborerà con il Consorzio nel prossimo triennio.

«La percezione del Soave negli Stati Uniti negli ultimi anni è cresciuta sensibilmente – evidenzia il Presidente Arturo Stocchetti – anche grazie al notevole lavoro svolto dalle aziende e alle azioni poste in essere dal Consorzio. A tal riguardo i risultati apparsi nelle principali riviste specializzate negli ultimi mesi sono uno stimolo a proseguire su questa strada».

www.ilsoave.com

Milano Food&Wine Festival 2014

Di scena a Milano l'atteso evento dedicato ai grandi protagonisti del vino e della cucina d’autore.
Dopo il grande successo delle prime due edizioni, torna da sabato 8 a lunedì 10 febbraio 2014 il MILANO FOOD&WINE FESTIVAL.


400 vini, 24 tra cuochi, pasticceri e pizzaioli, 3 giorni di degustazioni, showcooking e lezioni di cucina, all’insegna del gusto e della qualità. 

Sono 100 i vignaioli attesi, selezionati da Helmuth Köcher, Presidente e Fondatore del Merano WineFestival, evento che da oltre 20 anni è considerato da professionisti e appassionati punto di riferimento nel mondo del vino. Ogni produttore presenterà 4 vini per un totale di 400 etichette in libera degustazione. 

Il pubblico potrà dunque godere di un’eccezionale panoramica sulla migliore produzione italiana e internazionale oltre ad avere il privilegio di incontrare e conoscere personalmente i produttori. E poiché non c’è nulla di più naturale che abbinare un buon vino a un piatto goloso, il programma gastronomico di quest’anno è più ricco che mai….

Per tre giorni, a pranzo e a cena, 24 tra cuochi, pasticceri e pizzaioli, invitati da Paolo Marchi ideatore del congresso internazionale di cucina d’autore Identità Golose, si alterneranno presentando i “Grandi piatti della cucina italiana” che potranno essere acquistati e gustati comodamente al ristorante del Festival. 

Domenica 9 febbraio dalle 13 alle 15, appuntamento speciale con la “Grande cucina, piccoli piatti”, una carrellata di golosità proposte contemporaneamente dagli chef di 6 diversi ristoranti.

NOVITA’ 2014 : “Food Experience Mondadori” un’area attrezzata e dedicata a tutti coloro che – adulti o bambini – vorranno cimentarsi in corsi di cucina, assistere a show cooking o seguire degustazioni guidate. La partecipazione al programma è libera e compresa nel prezzo d’ingresso al Festival.

venerdì 17 gennaio 2014

Il borsino delle quotazioni dei vigneti del mondo

Sebbene l’Italia del vino, i suoi vigneti e le sue cantine, come raccontiamo spesso, attragga tanti investimenti dall’estero, i capitali si muovono ormai in un Pianeta enoico sempre più grande.

A stilare un “borsino” delle quotazioni dei vigneti più rinomati del mondo ci ha pensato il “Global Vineyard Index 2013” dell’agenzia “Knight Frank”, colosso dell’immobiliare con 110 anni di esperienza.

Il top assoluto è Bordeaux, in Francia, dove le quotazioni per ettaro vedono, peraltro, la forbice più alta: dai 20.500 dollari nelle zone meno pregiate, ai 2,5 milioni. Sempre in Francia, nella Valle della Loira si va dai 100.000 ai 400.000 dollari ad ettaro (-2%). 

In Italia, si guarda soprattutto alla Toscana, dal Chianti Classico, dove un ettaro è quotato tra i 100.000 e i 150.000 dollari, al Brunello di Montalcino, dove si sale tra i 300.000 ed i 500.000. Ma per il report, la zona più quotata è quella del Barolo, dove si parte da 200.000 dollari, ma dove si può arrivare anche a 1,2 milioni ad ettaro. 

Quotazioni decisamente più basse in Spagna: nella Ribera del Duero, si sta tra i 40.000 ed i 50.000 dollari, come nella zona della denominazione Somontano, ai piedi dei Pirenei. Nella Mosella, in Germania, invece, si va dai 65.000 ai 100.000 dollari, ma inizia ad essere vista come terra da investimento enoico anche il sud-est dell’Inghilterra, dove un ettaro è quotato 25-35.000 dollari. 

Dall'altra parte dell’Atlantico, le quotazioni top le raggiungono i vigneti della Napa Valley, che vanno dai 135.000 ai 588.000 dollari ad ettaro. Molto di più dei vigneti nella zona del Mendoza, in Argentina, che spuntano quotazioni tra i 30.000 ed i 100.000 dollari, o di quelli della Colchagua Valley, in Cile, che va dai 30.000 ai 70.000 dollari. 

In Sudafrica, nella regione di Western Cape, si possono trovare vigneti anche a 4.000 dollari ad ettaro, ma quelli più pregiati arrivano fino a 600.000 dollari. Tra i 30.000 e gli 80.000 dollari ad ettaro i vigneti australiani della Barossa Valley, dai 130.000 ai 170.000 quelli di Hawkes Bay, in Nuova Zelanda.

La maggior presenza di stranieri, invece, è a Bordeaux e nella Valle della Loira in Francia, il Chianti in Italia, e Mendoza in Argentina, con il 60% di investitori domestici, ed il 40% di “forestieri”.

Go Wine: I Vini di Lombardia

SAVE THE DATE! MARTEDI` 28 GENNAIO 2014 Hotel Quirinale **** Via Nazionale, 7 – Roma 

INCONTRO CON I VINI DI LOMBARDIA
“La Lombardia presenta la sua carta dei vini”
evento di promozione e degustazione


Go Wine in collaborazione con As.co.vi.lo (Associazione Consorzi Vini Lombardi) organizza a Roma, come primo appuntamento del 2014, una degustazione di approfondimento interamente dedicata alle tante e diverse produzioni vinicole della Regione Lombardia.

Una degustazione articolata con una variegata e sfiziosa selezione di etichette, espressione di diverse denominazioni d’origine e Igt della Regione.

Ecco l’elenco delle denominazioni protagoniste dell’evento (in rigoroso ordine alfabetico):

BOTTICINO;
COLLINA DEL MILANESE - SAN COLOMBANO; 
GARDA COLLI MORENICI MANTOVANI; 
LAMBRUSCO MANTOVANO;
LUGANA; MONTENETTO - CAPRIANO DEL COLLE;
MOSCATO DI SCANZO;
OLTREPO` PAVESE;
VALCALEPIO TERRA DEL COLLEONI; 
VALTELLINA; VALTENESI.

Ecco l’elenco aggiornato dei territori e dei vini protagonisti dell’evento:

A nord
Valtellina: Valtellina Superiore; Sforzato.    
  
In provincia di Bergamo
Valcalepio: Rosso Locatelli Caffi; Bianco Medolago Albani; Passito Tenuta Castello di Grumello

Nel bresciano
Garda Classico: Groppello Pasini San Giovanni.
ValtenesiChiaretto Costa Ripa.
Lugana: Lugana Perla del Garda; Lugana Marsadri.
Montenetto - Capriano del Colle: Rosso Lazzari; Bianco San Bernardo.
Botticino: Rosso Scarpari.
San Martino della Battaglia: Bianco Cobue.     

A Sud-Est, in provincia di Mantova
Colli Morenici Mantovani: Rosso Ricchi; Passito; Chardonnay.
Lambrusco Mantovano: Cantina di Quistello.

Attorno a Milano
San Colombano: Verdea, San Colombano Doc Rosso Fermo Nettare dei Santi; San Colombano Doc Rosso Riserva, Pietrasanta.

In provincia di Pavia
Oltrepo Pavese: vini Bonarda; Barbera; Riesling; Cruasè; Pinot Nero Rosso;
Pinot Nero vinificato bianco; Chardonnay; Moscato

Programma e orari:
Ore 16.30 – 19.00: Anteprima: degustazione riservata ad operatori professionali
(titolari di Ristoranti, Enoteche e Wine Bar)
Ore 19.00: Apertura banco d’assaggio al pubblico alla presenza delle aziende
Nel corso della serata breve conferenza di presentazione.
Ore 22.00: Chiusura banco d’assaggio.

Il costo della degustazione per il pubblico è di € 15,00.
Riduzioni: € 10,00 Soci Go Wine; € 12,00 Soci altre associazioni di settore.
L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine
direttamente al banco accredito della serata. L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2014.

ATTENZIONE: Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata ed il numero di eventuali accompagnatori all’Associazione Go Wine, telefonando al n°0173/364631 oppure inviando un fax al n°0173/361147 o un’e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12.00 di martedì 28 gennaio p.v..

giovedì 16 gennaio 2014

Go Wine: I Vitigni Autoctoni Italiani

Go Wine inaugura l'anno a Milano con i vini autoctoni italiani, giovedì 23 gennaio

Torna il concorso letterario di Go Wine - Il Bando scade il 15 febbraio 2014 

Appuntamento a Milano presso le sale dell'Hotel Michelangelo con un’importante selezione di vini, espressione di terroir nascosti e dai sapori nuovi, per un irripetibile viaggio tra i più insoliti e rari autoctoni italiani


L’associazione Go Wine inaugura l’anno 2014 a Milano con una serata dedicata ai vini autoctoni italiani, in programma giovedì 23 gennaio presso le sale dell'Hotel Michelangelo****.

Il riferimento è legato al libro “Autoctono si nasce…” pubblicato da Go Wine Editore e ad altre iniziative che hanno sempre visto l’associazione privilegiare la cultura e la comunicazione a favore dei vitigni-vini di territorio. Il banco d’assaggio vedrà protagonista una qualificata selezione di aziende italiane direttamente presenti; un’Enoteca completerà il panorama della degustazione.

Appuntamento dunque con un’importante selezione di vini, espressione di terroir nascosti e dai sapori nuovi, per un irripetibile viaggio tra i più insoliti e rari autoctoni italiani.

Programma:
Ore 16,00 -18,30: Anteprima: degustazione riservata ad un operatoti professionali (giornalisti, enoteche, ristoranti, wine bar)
Ore 18,30 – 22,00: Apertura del banco d’assaggio al pubblico di enoappassionati. Nel corso della serata breve conferenza di presentazione

Nelle prossime settimane pubblicheremo gli aggiornamenti sulle aziende e i vitigni protagonisti.

Per informazioni:
Associazione Go Wine
- tel. 0173 364631 e.mail info@gowinet.it

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Torna il concorso letterario di Go Wine Il Bando scade il 15 febbraio 2014

Torna Bere il territorio, il concorso letterario nazionale di Go Wine. E’ la tredicesima edizione ed il Bando viene promosso come sempre in occasione del periodo invernale.

Un’iniziativa culturale che si rinnova di anno in anno e che è rimasta sostanzialmente fedele all’idea che l’ha originata. Con la nuova edizione il Bando subisca alcune modifiche: la partecipazione viene limitata agli “under 30” e vengono previste due fasce di età: la prima a favore di coloro che hanno un’età compresa fra i 16 ed i 20 anni, la seconda dai 21 ai 30 anni.

Una scelta per riprende con vigore l’idea originaria e che si rivolge dichiaratamente alle più giovani generazioni per contribuire, attraverso un’iniziativa culturale...

Leggi tutto Clicca qui per scaricare il BANDO DI CONCORSO XIII edizione

martedì 14 gennaio 2014

DIETA MEDITERRANEA SOSTENIBILE

Dieta Mediterranea e sostenibilità in due volumi
Roberto Capone e Stefania Lapedota hanno curato la pubblicazione di "MediTerra" e  "DM modello di alimentazione sostenibile"

Di recente vengono spesso accomunati tra loro la Dieta Mediterranea ed il concetto di sostenibilità, a suggellare e a dare importanza a tale binomio vi è ora la pubblicazione di due volumi realizzati dal CIHEAM di Parigi e dalla sua sede italiana di Bari.

Il primo si intitola “MediTerra – La dieta mediterranea per uno sviluppo regionale sostenibile” ed è una sintesi, in italiano, del rapporto Mediterra 2012: The Mediterranean Diet for sustainable regional development, con il coordinamento editoriale della versione italiana a cura di Roberto Capone.

Il rapporto raccoglie 22 contributi di 49 esperti internazionali articolati attorno a queste otto grandi tematiche: origini e costruzione della dieta mediterranea; alimentazione e dinamiche socioculturali; ambiente e biodiversità; responsabilità sociale degli attori; produttori e distributori nel comparto alimentare; diritto e commercio; salute e sicurezza alimentare; politiche e interventi pubblici.

Al pari delle precedenti edizioni, il volume MediTerra suggerisce delle chiavi di lettura e offre degli elementi di analisi destinati al grande pubblico e alla platea di attori che operano nella regione mediterranea. Più in generale, Mediterra cerca di collocare le questioni dell’agricoltura e dell’alimentazione alla base del dibattito scientifico e politico sul Mediterraneo e di porre la riflessione su questa area strategica al centro della discussione riguardante la sicurezza alimentare e lo sviluppo agricolo dl mondo.

Il secondo volume, introdotto da Cosimo Lacirignola, segretario generale del Ciheam e direttore della sede italiana, e curato da Roberto Capone e Stefania Lapedota, ha per titolo “Dieta Mediterranea – Modello di alimentazione sostenibile”. Descrive come la Dieta Mediterranea sia una risorsa culturale per lo sviluppo sostenibile del Mediterraneo, una parte integrante del patrimonio sociale, storico, economico, artistico e paesaggistico dei popoli della Regione.

Essa rappresenta uno stile di vita importante, sia come patrimonio comune a tutta l’area, sia quale espressione delle singole comunità che la compongono. Racconta anche come questo modello di alimentazione, grazie alla varietà di prodotti ed alla possibilità di abbinare un’infinità di sapori che incontrano il gusto di milioni di consumatori, non sia solo un modo di cibarsi, ma l’espressione di un intero sistema culturale improntato alla salubrità, alla qualità degli alimenti ed alla specificità territoriale. Un modo di nutrirsi apprezzato in gran parte del mondo e che va assolutamente salvaguardato.

Inoltre, a chiarire una volta per tutte il reale iter che ha portato all’importantissimo riconoscimento UNESCO della Dieta Mediterranea quale “Patrimonio immateriale dell’umanità”, viste le tante versioni circolanti, in quest’ultimo volume vi si trova anche la documentazione del supporto fornito dal CIHEAM per l’ottenimento del prestigioso risultato e l’importante contributo dato alla redazione del dossier di candidatura ed alle azioni di “salvaguardia“ di tale patrimonio avviate a seguito di tale riconoscimento e che sono in continua evoluzione.

Conferenze e seminari internazionali, creazione di network di esperti nazionali ed internazionali, pubblicazioni su riviste scientifiche, riunioni dei Ministri dell’Agricoltura dei Paesi membri del CIHEAM (Atene 2001, Saragozza 2008, Istanbul 2010, Malta 2012) rappresentano gli strumenti utilizzati dal Centro per difendere questo stile di vita mediterraneo dal pericolo di “erosione” in atto che è il vero motivo per cui esso è stato riconosciuto patrimonio intangibile dell’umanità dall’UNESCO che, lo ricordiamo, rappresenta l’Organizzazione delle Nazioni Unite per la cultura e l’educazione.

mercoledì 8 gennaio 2014

''Che tipo d’olio sei?''

Parte oggi 8 gennaio, in tutta Italia, il concorso ''Che tipo d’olio sei?''. Approvato dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e bandito dall’Unaprol nell'ambito delle iniziative del piano olivicolo nazionale (PON), l'iniziativa si prefigge di aiutare i consumatori a scoprire qual è la nota dominante e il tipo di olio extra vergine di oliva più vicino al proprio gusto.

Chi si iscriverà potrà partecipare alla super estrazione finale e vincere i premi in palio. Per giocare si deve andare sul sito www.solooliveitaliane.it e si deve cliccare su Che tipo di olio sei? Attraverso un simpatico test tutti i consumatori che si iscriveranno potranno partecipare all'estrazione finale che permetterà di vincere una delle 30 forniture di olio extra vergine di oliva firmate dagli agricoltori italiani a marchio FAI.

“Siamo la patria dei mille colori e dei mille sapori dell’olio extra vergine di oliva di alta qualità. Ha riferito il presidente di Unaprol Massimo Gargano. Il nostro Paese è primo nel mondo per produzioni di alto pregio. I veri oli extra vergini di oliva “made in Italy” si distinguono sul mercato mondiale perché tutti legati a territori diversi che imprimono al prodotto un carattere distintivo unico ed irripetibile. Una sorta di DNA che non è clonabile come ha già fatto su scala mondiale, per gli oli standard, un mercato poco attento al concetto dell’alta qualità”.

In palio 30 confezioni, da 12 bottiglie di olio extra vergine di oliva del tipo: fruttato leggero, fruttato medio o fruttato intenso. Per avere ogni giorno la qualità della migliore tradizione gastronomica italiana e sedere a tavola con il principe della dieta mediterranea e la bandiera della salute: l’olio extra vergine di oliva di alta qualità tutta italiana. “Giocare con gusto è piacevole ma giocare con il gusto conviene perché portare il vero olio extra vergine italiano sul tavola degli italiani – ha poi concluso Gargano - riaccende l’economia dei territori e dell’indotto ad essi collegati”.

Luca Maroni: Annuario dei migliori vini italiani 2014

L'Annuario 2014 di Luca Maroni premia 100 eccellenze enologiche
Nel suo Annuario dei migliori vini italiani 2014, Luca Maroni ha premiato 100 etichette eccellenti; tra queste 4 hanno ottenuto il punteggio massimo (99/99); in Puglia e in Abruzzo le migliori aziende produttrici. La 21ª edizione del volume si compone di 1.160 pagine, 10.251 vini, 1.737 aziende produttrici e 41.004 valutazioni degustative

Sono 4 i vini che hanno ottenuto il punteggio massimo (99/99) sulla 21ª edizione dell'Annuario dei migliori vini italiani di Luca Maroni: Montepulciano d’Abruzzo Janù 2009 e Chardonnay Rudhir Histonium 2011, entrambi dell'azienda abruzzese Jasci & Marchesani; Eremo San Quirico 2011 Nativ e Laccento Ruché 2012 Montalbera. Avendo ricevuto la valutazione più alta in assoluto, questi vini costituiscono una categoria a sé, e pertanto non compaiono in classifica con primo, secondo e terzo posto.

L'azienda pugliese Feudi di San Marzano ha ricevuto il premio speciale come Migliore produttore italiano assoluto per indice quali/quantitativo totale; mentre Migliore produttore italiano assoluto per indice di piacevolezza, per la sua capacità di produrre 2 vini con punteggio di 99 è la già citata Jasci & Marchesani.

L'edizione 2014 dell'Annuario ha premiato in totale 100 etichette (meno rispetto allo scorso anno): 40 rossi, 20 bianchi, 17 spumanti, 9 dolci, 5 rosati, oltre a 9 premi speciali. Il volume si arricchisce inoltre di 1.160 pagine, 10.251 vini, 1.737 aziende produttrici, 41.004 valutazioni degustative, 111 pagine di indici e 33 pagine di statistiche e graduatorie.

Non mancano informazioni e cenni storici sull'azienda produttrice, riproduzione dell'etichetta e del logotipo a colori, una valutazione in centesimi della piacevolezza, la scheda organolettica e la segnalazione delle aziende con attività di agriturismo, perciò l'Annuario è considerata la pubblicazione sui vini italiani più analitica e con il maggior numero di informazioni.

Tra le novità di quest'ultima edizione troviamo copertina in 3D e un omaggio al lettore: un segnalibro, anch'esso in 3D. Le valutazioni espresse sono il frutto di un semplice metodo scientifico, creato dall’autore, chiaramente illustrato nelle prime pagine del libro. La facilità di consultazione e la ricchezza dei contenuti rendono l’Annuario dei Migliori Vini Italiani 2014 la pubblicazione più autorevole e affidabile del settore.

I premiati dell’Annuario Luca Maroni 2014

Classifica Vino e azienda Punti
VINI BIANCHI
Donnaluce 2012 POGGIO LE VOLPI 98
Tabano 2012 MONTECCAPONE 98
Sauvignon Aquilis Friuli Aquileia 2012 TENUTRA CA BOLANI 96
Gewurztraminer Castel Turmhof 2012 TIEFENBRUNNER 96
Donna Giovanna 2012 TENUTE IUZZOLINI 96
Donna Eleonora 2012 SANTA CASSELLA 96
Chardonnay Father’s Eyes 2012 DI LENARDO VINEYARDS 96
Armason 2012 LA BOLLINA 96
Pinot Grigio Alto Adige Sanct Valentin 2011 CANTINA PROD. SAN MICHELE APPIANO 96
Beyond The Clouds 2011 ELENA WALCH 96
Confini 2010 LIS NERIS 96
Castello Ai Nove Merli Monte San Giorgio PESCAJA 95
Vermentino Vendemmia Tardiva PerLaia 2012 BRUNI 95
Taburno Falanghina del Sannio 2012 LA FORTEZZA 95
Pinot Grigio Unterebner 2012 TRAMIN 95
Moscato Giallo Vigneti Delle Dolomiti Dorato 2012 MARCO DONATI 95
Lighea 2012 DONNAFUGATA 95
Imyr Chardonnay CERAUDO 2012 95
Sauvignon Piere 2012 Vie di Romans 95
Trebbiano Riserva La Botte di Gianni 2010 Masciarelli 95
VINI ROSSI
MONTIANO 2011 FALESCO 98
TAURASI RADICI RISERVA 2007 MASTROBERARDINO 98
MATER MATUTA 2010 CASALE DEL GIGLIO 98
PRIMITIVO DI MANDURIA SESSANTANNI 2010 FEUDI DI SAN MARZANO 98
TEODORA 2010 TENUTA TERRE NOBILI DI LIDIA MATERA 98
VECCIANO 2011 BARBANERA DUCA DI SARAGNANO 98
BARBERA D’ASTI MERUM 2011 BELLICOSO 98
VIGNAMORELLO GUTTURNIO 2012 LA TOSA 98
KAPNIOS 2011 MASSERIA FRATTASI 98
AMARONE PERGOLE VECIE 2009 LE SALETTE 97
BAROLO PAREJ 2009 ICARDI 97
CALENO FALERNO DEL MASSICO RISERVA 2009 NUGNES 97
PRIMITIVO DI MANDURIA OVERSETTANTA 2010 VIGNETI DEL SALENTO 97
EDIZIONE CINQUE AUTOCTONI FARNESE 97
PRIMITIVO DI MANDURIA ES 2011 GIANFRANCO FINO 97
RIPA DI SOTTO/RONCO DEI SASSI PROVINCO 97
Quinta Regio 2008 PODERI CAPECCI SAN SAVINO 96
Rubesco Vigna Monticchio Riserva 2008 LUNGAROTTI 96
Santinumi Rosso 2008 MARCHESI DE’ CORDANO 96
Barolo Lorens 2009 LODALI 96
Valpolicella Ripasso 2009 ACCORDINI IGINO 96
Albarone 2010 MARCO BONFANTE 96
Grifo Nero 2010 RUSSOLO 96
Montepulciano d’Abruzzo Indio 2010 BOVE 96
Montepulciano d’Abruzzo San Calisto 2010 VALLE REALE 96
Montepulciano d’Abruzzo Vigna Vetum 2010 CANTINA TERZINI 96
Montepulciano d’Abruzzo Yumè 2010 CALDORA 96
Nero d’Avola Aynat 2010 VITICOLTORI ASSOCIATI DI CANICATTI’ 96
Patrimo 2010 FEUDI DI SAN GREGORIO 96
Sole di Sesta 2010 COTTANERA 96
Solengo 2010 ARGIANO 96
Baffonero 2011 ROCCA DI FRASSINELLO 96
Campo del Pari 2011 PAKRAVAN-PAPI 96
GB Giovan Battista Odoardi 2011 ODOARDI 96
Lagrein Riserva Taber 2011 CANTINA BOLZANO 96
Mantello 2011 SENSI 96
Petit Verdot 2011 DUCATO GRAZIOLI 96
Primitivo Fiore di Vigna 2011 CANTINE PAOLO LEO 96
Syrah Lusirà 2011 BAGLIO DEL CRISTO DI CAMPOBELLO 96
Valpolicella Monterè Ripasso 2011 CASA VINICOLA TINAZZI 96
VINI ROSATI
Dajje Tintilia Rosé 2012 CANTINE CIERI 96
Chiaroscuro Donnici Rosato 2012 TERRE DEL GUFO 94
Valzer in Rosa 2012 VIGNETI PITTARO 93
Terre Lontane 2012 LIBRANDI 93
Petra 2012 MAURIZIO PIO ROCCHI 93
VINI DOLCI
MUFFATO DELLA SALA 2009 CASTELLO DELLA SALA ANTINORI 97
L’AUTENTICA 2001 CANTINE DEL NOTAIO 97
VERDUZZO FRIULANO LATISANA 2012 ISOLA AUGUSTA 97
VENTO DELL’EST 2011 LA BELLANOTTE 96
VIGNA DEL POZZO PASSITO 2011 IL MOTTOLO 96
CLEMATIS 2008 CANTINE ZACCAGNINI 95
DUE CUORI 2009 LE VIGNE DI SAN PIETRO 95
MOSCATO FIOR D’ARANCIO 2009 ALPIANAE VIGNALTA 95
CANNELLINO DI FRASCATI 2012 ANTICHE TERRE TUSCOLANE 95


VINI SPUMANTI

Miglior spumante assoluto (IP 98)
MARCELLO GRAN CRU - ARIOLA - EMILIA ROMAGNA

Miglior metodo Classico (IP 90)
  • FRANCIACORTA 1701 VINTAGE 2009 - 1701 FRANCIACORTA - LOMBARDIA
  • DAMA BIANCA 2011 METODO CLASSICO MALVASIA BRUT - DALL’ASTA IL CORTILE - EMILIA ROMAGNA
  • AQUILA REALE RISERVA 2006 - CESARINI SFORZA - TRENTINO A.A.

Miglior metodo Classico rosé (IP 89)
  • ABATE NERO BRUT ROSE’ 2010 - ABATE NERO - TRENTINO A.A.
  • BRUT ROSE’ ATHESIS - KETTMEIR - TRENTINO A.A.
  • CUVEE’ ANNAMARIA CLEMENTI ROSE’ 2005 - CA’ DEL BOSCO - LOMBARDIA

Miglior metodo Charmat bianco (IP 91)
BRUT TERZINI - CANTINA TERZINI - ABRUZZO

Miglior metodo Charmat rosé (IP 91)
PINOT NERO SPUMANTE EXTRA DRY ROSATO - VANZINI - LOMBARDIA

Miglior Prosecco (IP 90)
  • PROSECCO DI VALDOBBIADENE CUVÉE DEL FONDATORE 2011 - VALDO SPUMANTI
  • 1868 SUPERIORE DI CARTIZZE 2012 - CARPENE’ MALVOLTI
  • PROSECCO DI VALDOBBIADENE BRUT - NINO FRANCO SPUMANTI
  • SESTO SENSO PROSECCO SUPERIORE DRY - ANDREOLA
  • GIUSTINO B. PROSECCO SUPERIORE EXTRA DRY - RUGGERI
  • PROSECCO EXTRA DRY VIGNETI DEL FOL - BISOL
  • VALDOBBIADENE DOCG CARTIZZE 2011 - TERRE DI SAN VENANZIO

Miglior spumante dolce (IP 92)
MOSCATO D’ASTI 2012 - BERA - PIEMONTE

PREMI SPECIALI

Migliore produttore italiano assoluto per indice di piacevolezza, per la sua capacità di produrre 2 vini con IP 99
JASCI & MARCHESANI - ABRUZZO con
  • MONTEPULCIANO D’ABRUZZO JANU’ 2009
  • CHARDONNAY RUDHIR HISTONIUM 2011

Gli altri IP 99
  • EREMO SAN QUIRICO 2011 NATIV
  • LACCENTO RUCHE’ 2012 MONTALBERA

Miglior vino secondo indice valor/prezzo (VP)
Montepulciano d’Abruzzo 2012 - FANTINI by FARNESE - IP 90/euro 2,00

Miglior vino secondo indice quali/quantitativo (QQ)
Santa Cristina 2012 - MARCHESI ANTINORI - IP 88/bottiglie 3.600.000

Miglior vino secondo indice acquistabilità (ACQ)
San Zenone Toscana Rosso 2010 - PROVINCO - IP 90/bottiglie 1.500.000/euro 3,00

Miglior vino bianco biodinamico (IP 91)
DADELIO BIANCO 2012 - CASCINA SAN LAZZARO - PIEMONTE

Miglior vino rosso biodinamico (IP 94)
MARAMIA 2012 - TENUTA BIODINAMICA MARA - EMILIA ROMAGNA

Migliore produttore italiano assoluto per indice quali/quantitativo totale
FEUDI DI SAN MARZANO - PUGLIA
circa 6.500.000 bottiglie con indice di piacevolezza medio di 92,5/99
QQT = 10,83