Un team di ricerca australiano ha individuato l'enzima responsabile nella produzione dell'acido tartarico, il più importante acido presente nell'uva e nel vino. La scoperta potrebbe aiutare l'enologo nella gestione dell'acidità dei vini senza costose aggiunte di acidi organici. I risultati della ricerca pubblicati sul Journal of Biological Chemistry.
Ricercatori dell'Università di Adelaide in Australia, hanno scoperto un passaggio chiave nella biosintesi dell'acido tartarico naturalmente presente nelle uve da vino, grazie all'identificazione ed alla determinazione della struttura di un enzima che ne permette la produzione.
L'acidità è uno dei parametri fondamentali per la qualità del vino. Quando il suo tenore risulta essere insufficiente, e questo a causa, in larga misura, di maturazioni eccessive, è necessario l'intervento dell'enologo, attraverso l'usuale pratica dell'acidificazione del mosto e del vino, ottenuta aggiungendo acidi organici, naturalmente presenti nell'uva o nel vino, in modo da variare gli equilibri chimici e gustativi del vino, una pratica questa, nella gestione dell'acidità dei mosti e dei vini, regolamentata dalla legislazione europea e di altri paesi produttori. Ovviamente questa pratica genera dei costi molto alti che vanno ad incidere sul prezzo finale del vino. L'acido tartarico è il più importante acido presente nell'uva conferendo al vino un pH basso, influenzando molti aspetti della qualità di un vino, come colore, gusto, stabilità microbica e potenziale di invecchiamento.
Alla ricerca hanno partecipato il professor Chris Ford ed il dottor John Bruning, cristallografo proteico ed enzimologo della School of Biological Sciences and Institute for Photonics and Advanced Sensing, dell'Università di Adelaide in Australia.
Lo studio ha permesso di identificare l'enzima determinandone la sua struttura cristallina tridimensionale, attraverso l'utilizzo di raggi X ad alta potenza. E' stato così possibile definire il meccanismo biochimico che si svolge all'interno dell'acino. Ora basterà modificare questa struttura con l'intervento della biotecnologia in modo da alterare le proteine da cui è costituito l'enzima per modificare i livelli di acido tartarico nell'uva.
Questa recente scoperta segue un precedente studio del 2006 in collaborazione con l'Università della California Davis. Questa prima ricerca ha individuato un'enzima responsabile del percorso che porta dalla vitamina C (acido ascorbico) all'acido tartarico. I ricercatori di fatto scoprirono che la biosintesi dell'acido tartarico nell'uva da vino utilizza questo acido come precursore, rappresentando un insolito destino metabolico per la sua degradazione.
Link alla ricerca pubblicata sul Journal of Biological Chemistry
venerdì 29 novembre 2019
mercoledì 27 novembre 2019
Vino e sostenibilità: si va verso uno standard nazionale
Vino e sostenibilità. Se ne è parlato al workshop “La filiera della Sostenibilità, dal produttore al retailer. Riflessioni dalla prospettiva dei giovani produttori”, organizzato dall’Associazione dei giovani imprenditori vinicoli italiani nell'ambito di wine2wine.
“Come UIV stiamo lavorando con il Ministero delle Politiche Agricole per arrivare a definire uno standard nazionale di sostenibilità che metta in condizioni tutte le aziende vitivinicole del Paese di accedere a pratiche sostenibili in maniera semplice, controllabile e, soprattutto, comunicabile al consumatore”.
Con queste parole Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini, ha introdotto il workshop organizzato da AGIVI “La filiera della Sostenibilità, dal produttore al retailer. Riflessioni dalla prospettiva dei giovani produttori” che si è tenuto in occasione della due giorni di wine2wine, il forum internazionale sul wine business che si è svolto il 25 e 26 novembre a Verona.
Il mondo del vino di oggi richiama spesso alla sostenibilità, ma come evitare parole vuote di contenuto per dare invece sostanza concreta a questa tematica? Alla domanda hanno risposto con esempi concreti e virtuosi Marja Aho, Responsabile del progetto di sostenibilità “Alko’s Green Choice” – Alko Monopolio Finlandese; Enrico Gobino, direttore Marketing e membro del Consiglio di Gestione di Mondodelvino SpA e il collega Luca Chiusano, responsabile Ricerca e Sviluppo di Mondodelvino SpA, moderati da Chiara Giannotti, responsabile della comunicazione di AGIVI.
Il diretto impatto economico del cambiamento climatico sul wine business ha contribuito a rendere urgente il rivolgere l’attenzione verso scelte ecologicamente sostenibili, per cui si è cercato di individuare una visione aziendale lungimirante che riuscisse ad abbracciare gli aspetti sociali della sostenibilità mantenendo la wine value-chain. “A noi giovani spetta il compito di individuare pratiche e strade che diventino perseguibili e applicabili, partendo dalla formazione di tecnici e professionisti del settore”, ha sottolineato Federico Terenzi, presidente di AGIVI, all’apertura dei lavori.
Si è partiti dalla prospettiva della filiera più prossima al consumatore da parte di Marja Aho, responsabile del progetto di sostenibilità “Alko’s Green Choice” azienda che ha introdotto sei simboli Green Choice nelle marcature dei prodotti che parlano dell'impegno dei produttori di bevande nello sviluppo ambientale e sostenibile.
Dopo un breve excursus dell’attuale quadro normativo, delle certificazioni volontarie e di cosa i produttori possono aspettarsi dalle istituzioni nell’imminente futuro da parte del Direttore Marketing di Mondodelvino Spa, Enrico Gobino, il collega Luca Chiusano, responsabile Ricerca e Sviluppo di Mondodelvino SpA ha presentato il Progetto condotto in collaborazione con “Eco-innovazione” sull’implementazione del modello dati di Mondodelvino Spa. Un modello in grado di calcolare, con standard internazionalmente riconosciuti, sia l’impatto ambientale dell’organizzazione che l’impatto ambientale dei prodotti.
“Come UIV stiamo lavorando con il Ministero delle Politiche Agricole per arrivare a definire uno standard nazionale di sostenibilità che metta in condizioni tutte le aziende vitivinicole del Paese di accedere a pratiche sostenibili in maniera semplice, controllabile e, soprattutto, comunicabile al consumatore”.
Con queste parole Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini, ha introdotto il workshop organizzato da AGIVI “La filiera della Sostenibilità, dal produttore al retailer. Riflessioni dalla prospettiva dei giovani produttori” che si è tenuto in occasione della due giorni di wine2wine, il forum internazionale sul wine business che si è svolto il 25 e 26 novembre a Verona.
Il mondo del vino di oggi richiama spesso alla sostenibilità, ma come evitare parole vuote di contenuto per dare invece sostanza concreta a questa tematica? Alla domanda hanno risposto con esempi concreti e virtuosi Marja Aho, Responsabile del progetto di sostenibilità “Alko’s Green Choice” – Alko Monopolio Finlandese; Enrico Gobino, direttore Marketing e membro del Consiglio di Gestione di Mondodelvino SpA e il collega Luca Chiusano, responsabile Ricerca e Sviluppo di Mondodelvino SpA, moderati da Chiara Giannotti, responsabile della comunicazione di AGIVI.
Il diretto impatto economico del cambiamento climatico sul wine business ha contribuito a rendere urgente il rivolgere l’attenzione verso scelte ecologicamente sostenibili, per cui si è cercato di individuare una visione aziendale lungimirante che riuscisse ad abbracciare gli aspetti sociali della sostenibilità mantenendo la wine value-chain. “A noi giovani spetta il compito di individuare pratiche e strade che diventino perseguibili e applicabili, partendo dalla formazione di tecnici e professionisti del settore”, ha sottolineato Federico Terenzi, presidente di AGIVI, all’apertura dei lavori.
Si è partiti dalla prospettiva della filiera più prossima al consumatore da parte di Marja Aho, responsabile del progetto di sostenibilità “Alko’s Green Choice” azienda che ha introdotto sei simboli Green Choice nelle marcature dei prodotti che parlano dell'impegno dei produttori di bevande nello sviluppo ambientale e sostenibile.
Dopo un breve excursus dell’attuale quadro normativo, delle certificazioni volontarie e di cosa i produttori possono aspettarsi dalle istituzioni nell’imminente futuro da parte del Direttore Marketing di Mondodelvino Spa, Enrico Gobino, il collega Luca Chiusano, responsabile Ricerca e Sviluppo di Mondodelvino SpA ha presentato il Progetto condotto in collaborazione con “Eco-innovazione” sull’implementazione del modello dati di Mondodelvino Spa. Un modello in grado di calcolare, con standard internazionalmente riconosciuti, sia l’impatto ambientale dell’organizzazione che l’impatto ambientale dei prodotti.
martedì 26 novembre 2019
Vino e export, Italia festeggia il traguardo di dieci record storici
L’export del vino italiano si prepara a festeggiare a fine anno il traguardo di dieci record storici consecutivi, con un controvalore di 6,36 miliardi di euro e una crescita del 2,9% sul 2018. A wine2wine anticipate tutte le stime dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor.
Il computo finale sull’andamento del mercato del vino è stato anticipato dalle stime dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor su base doganale nel corso di wine2wine l’evento di formazione e networking targato Vinitaly in corso a Veronafiere.
Un quadro che consolida il vino del Belpaese al secondo posto tra le superpotenze enologiche mondiali (la Spagna, terza, perderà quasi il 7%) ma che lo allontana da una Francia sempre più leader grazie a un balzo commerciale fissato a +7,8% consentendole così di superare per la prima volta la soglia dei 10 miliardi di euro di export.
Secondo l’Osservatorio, che ha analizzato i trend dei primi 7 Paesi esportatori (Francia, Italia, Spagna, Australia, Nuova Zelanda, Cile, USA) incrociando i flussi dei 10 principali Paesi mondiali della domanda, il 2019 chiuderà in positivo per il commercio del vino italiano ma ancor più a livello globale. L’incremento import delle ‘sette sorelle del vino’, nonostante l’incertezza sui dazi e le crisi congiunturali, sarà infatti del 3,6%, con punte di eccellenza di Nuova Zelanda (+10,2%) e Cile (+5,8%) mentre virano in negativo anche Australia (-0,3%) e Usa (-3,7%).
«L’osservazione dei mercati ci restituisce una fotografia altamente competitiva del settore – ha detto il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani –; una competizione cresciuta in maniera direttamente proporzionale a un business sempre più decisivo per le economie dei singoli Paesi. Il nostro compito è portare valore aggiunto al prodotto-Italia attraverso un’innovazione di processo e di sistema in grado di alzare le quote del nostro mercato. Come Vinitaly, sarà importante l’incremento di buyer statunitensi e cinesi previsti per la prossima edizione, in cui si avvierà tra l’altro il progetto Impact factor, che prevede un’interazione con le imprese per ottimizzare i flussi dei buyer, anche grazie alla tracciabilità garantita dalle nuove tecnologie».
La performance italiana indica ampi spazi di miglioramento, a partire dal prezzo medio (in calo del 2%) fino a una maggiore reattività sui mercati emergenti e a una minor dipendenza da piazze storiche sempre più mature (Germania e Regno Unito).
«Inutile dire che la partita si gioca soprattutto in Asia – ha proseguito Mantovani –, dove vogliamo essere decisi e decisivi. Infatti, col nostro partner cinese abbiamo costituito una società compartecipata, la Shenzhen Baina International Exhibition, per l’organizzazione di WineToAsia, in programma dal 9 all’11 novembre 2020 nel nuovo quartiere fieristico Shenzhen World».
La prima edizione di WineToAsia, evento b2b, prevede la partecipazione di 400 espositori e si configura fin dall’inizio di respiro internazionale, con una presenza di aziende italiane, europee ma anche dalla Cina e dal Nuovo Mondo, coinvolgendo anche le principali imprese delle tecnologie protagoniste a Enolitech.
Per il responsabile dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini: «Il 2019 vede un ulteriore incremento dell’export di vino italiano, con aumenti significativi nei mercati come il Giappone dove l’accordo di libero scambio con l’Unione Europea ha permesso una facilitazione degli scambi. Il tutto in uno scenario di mercato che all’opposto è dominato da rigurgiti protezionisti e guerre commerciali che non giovano affatto alla crescita dell’export, Italia compresa. Se infatti è assodato come lo sviluppo del commercio internazionale permette una crescita del Pil e dei redditi, è altresì dimostrato come il consumo di vino sia fortemente sensibile al variare dei redditi: dove questi crescono, il consumo aumenta in misura più che proporzionale e viceversa. In buona sostanza, il rischio che sembra emergere per i prossimi anni è quello di un rallentamento generale del commercio internazionale di vino che necessariamente interesserà anche i nostri vini».
Complessivamente il made in Italy è dato in rassicurante recupero con i suoi vini fermi (+3,3%), mentre gli sparkling – protagonisti dell’exploit negli ultimi anni – ‘rallentano’ a +5,8%, per effetto anche della contrazione in UK. Il calo del prezzo penalizza infine gli sfusi (-10%). Nel dettaglio, la domanda di vino italiano vedrà il Giappone campione di crescita, con un aumento a valore di oltre il 17% a quasi 200 milioni di euro, seguito dalla Russia – in forte ripresa (+11,1%) anche dopo la buona performance dello scorso anno – e dal Canada con +6,2%.
Bene gli Usa (+5%), primo mercato al mondo con una chiusura prossima a 1,8 miliardi di euro, anche se l’incremento sarà inferiore alla media import generale (+7,5%) e soprattutto al +11,4% della Francia (vicinissima ai 2 miliardi di euro), condizionata però in positivo dalla corsa al prodotto in fase di pre-dazi aggiuntivi, che si faranno sentire specie sulla fascia media dei rossi e sui rosè soprattutto a partire dai primi mesi del 2020.
Virano in negativo la Gran Bretagna (-2,8%), per effetto di una decisa diminuzione della domanda di sparkling italiani, la Svezia (-0,8%) e la Cina (-3,8%), dove però il Belpaese farà meglio della media import del Dragone grazie a un buon recupero nella seconda parte dell’anno.
Il computo finale sull’andamento del mercato del vino è stato anticipato dalle stime dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor su base doganale nel corso di wine2wine l’evento di formazione e networking targato Vinitaly in corso a Veronafiere.
Un quadro che consolida il vino del Belpaese al secondo posto tra le superpotenze enologiche mondiali (la Spagna, terza, perderà quasi il 7%) ma che lo allontana da una Francia sempre più leader grazie a un balzo commerciale fissato a +7,8% consentendole così di superare per la prima volta la soglia dei 10 miliardi di euro di export.
Secondo l’Osservatorio, che ha analizzato i trend dei primi 7 Paesi esportatori (Francia, Italia, Spagna, Australia, Nuova Zelanda, Cile, USA) incrociando i flussi dei 10 principali Paesi mondiali della domanda, il 2019 chiuderà in positivo per il commercio del vino italiano ma ancor più a livello globale. L’incremento import delle ‘sette sorelle del vino’, nonostante l’incertezza sui dazi e le crisi congiunturali, sarà infatti del 3,6%, con punte di eccellenza di Nuova Zelanda (+10,2%) e Cile (+5,8%) mentre virano in negativo anche Australia (-0,3%) e Usa (-3,7%).
«L’osservazione dei mercati ci restituisce una fotografia altamente competitiva del settore – ha detto il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani –; una competizione cresciuta in maniera direttamente proporzionale a un business sempre più decisivo per le economie dei singoli Paesi. Il nostro compito è portare valore aggiunto al prodotto-Italia attraverso un’innovazione di processo e di sistema in grado di alzare le quote del nostro mercato. Come Vinitaly, sarà importante l’incremento di buyer statunitensi e cinesi previsti per la prossima edizione, in cui si avvierà tra l’altro il progetto Impact factor, che prevede un’interazione con le imprese per ottimizzare i flussi dei buyer, anche grazie alla tracciabilità garantita dalle nuove tecnologie».
La performance italiana indica ampi spazi di miglioramento, a partire dal prezzo medio (in calo del 2%) fino a una maggiore reattività sui mercati emergenti e a una minor dipendenza da piazze storiche sempre più mature (Germania e Regno Unito).
«Inutile dire che la partita si gioca soprattutto in Asia – ha proseguito Mantovani –, dove vogliamo essere decisi e decisivi. Infatti, col nostro partner cinese abbiamo costituito una società compartecipata, la Shenzhen Baina International Exhibition, per l’organizzazione di WineToAsia, in programma dal 9 all’11 novembre 2020 nel nuovo quartiere fieristico Shenzhen World».
La prima edizione di WineToAsia, evento b2b, prevede la partecipazione di 400 espositori e si configura fin dall’inizio di respiro internazionale, con una presenza di aziende italiane, europee ma anche dalla Cina e dal Nuovo Mondo, coinvolgendo anche le principali imprese delle tecnologie protagoniste a Enolitech.
Per il responsabile dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini: «Il 2019 vede un ulteriore incremento dell’export di vino italiano, con aumenti significativi nei mercati come il Giappone dove l’accordo di libero scambio con l’Unione Europea ha permesso una facilitazione degli scambi. Il tutto in uno scenario di mercato che all’opposto è dominato da rigurgiti protezionisti e guerre commerciali che non giovano affatto alla crescita dell’export, Italia compresa. Se infatti è assodato come lo sviluppo del commercio internazionale permette una crescita del Pil e dei redditi, è altresì dimostrato come il consumo di vino sia fortemente sensibile al variare dei redditi: dove questi crescono, il consumo aumenta in misura più che proporzionale e viceversa. In buona sostanza, il rischio che sembra emergere per i prossimi anni è quello di un rallentamento generale del commercio internazionale di vino che necessariamente interesserà anche i nostri vini».
Complessivamente il made in Italy è dato in rassicurante recupero con i suoi vini fermi (+3,3%), mentre gli sparkling – protagonisti dell’exploit negli ultimi anni – ‘rallentano’ a +5,8%, per effetto anche della contrazione in UK. Il calo del prezzo penalizza infine gli sfusi (-10%). Nel dettaglio, la domanda di vino italiano vedrà il Giappone campione di crescita, con un aumento a valore di oltre il 17% a quasi 200 milioni di euro, seguito dalla Russia – in forte ripresa (+11,1%) anche dopo la buona performance dello scorso anno – e dal Canada con +6,2%.
Bene gli Usa (+5%), primo mercato al mondo con una chiusura prossima a 1,8 miliardi di euro, anche se l’incremento sarà inferiore alla media import generale (+7,5%) e soprattutto al +11,4% della Francia (vicinissima ai 2 miliardi di euro), condizionata però in positivo dalla corsa al prodotto in fase di pre-dazi aggiuntivi, che si faranno sentire specie sulla fascia media dei rossi e sui rosè soprattutto a partire dai primi mesi del 2020.
Virano in negativo la Gran Bretagna (-2,8%), per effetto di una decisa diminuzione della domanda di sparkling italiani, la Svezia (-0,8%) e la Cina (-3,8%), dove però il Belpaese farà meglio della media import del Dragone grazie a un buon recupero nella seconda parte dell’anno.
Wave Market Fair, l’edizione natalizia della prima Fiera dell’Artigianato e del Design di Roma
Wave Market Fair annuncia l’edizione natalizia della prima Fiera dell’Artigianato e del Design di Roma. Il 30 novembre e 1 dicembre Wave Market Fair invita a scoprire le eccellenze del Made in Italy in una location suggestiva nel cuore di Roma, il PratiBus District. Roma.
Promuovere il Made in Italy, rafforzare la community di giovani creativi ed ispirare. Questi sono gli obiettivi di Wave Market Fair, un evento unico che unisce la promozione e la valorizzazione di prodotti d’artigianato, product design e visual design.
Nel corso delle due giornate di sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, gli oltre 8000 visitatori previsti alla fiera avranno accesso a 5000mq di location industriale, dove potranno festeggiare l’arrivo delle feste toccando con mano oltre 1000 prodotti creati da 120 brand unici. Ad ospitare l’evento sarà il PratiBus District, ex deposito Vittoria dell’ATAC, uno spazio unico nel cuore di Roma, a Prati in Viale Angelico 52, riqualificato e reso funzionale alla nuova destinazione d’uso, nel rispetto dello stile e delle qualità architettoniche.
Il mercato, cuore pulsante di Wave Market Fair, si farà voce di brand e makers di talento, selezionati da tutta Italia per incarnare l'arte nel senso più rivoluzionario del termine, come continuità tra tradizione e innovazione sostenibile. Le tre diverse aree espositive declineranno le tematiche di Artigianato, Product Design e Visual Design, traducendo valori e immagini in prodotti tangibili, nelle sottocategorie di abbigliamento, accessori, oggettistica per casa, benessere, illustrazioni, editoria, produzione enogastronomica, benessere e floral design.
A deliziare tutti i palati, non mancherà un’abbondante offerta di cibo e bevande, attenta a tutti i gusti e risultato della sinergia tra una selezione di attività di ristorazione locale, food truck ed aziende del settore, che fanno della qualità il loro ingrediente principale.
Wave Market Fair è la prima fiera di Roma per la promozione dell’artigianato e del design nelle loro diverse declinazioni. Nasce nel 2016 ed offre un format unico di evento, innescando una rete di collaborazioni tra realtà differenti e mettendo al centro la connessione e lo scambio tra le persone, con un forte impatto culturale, sociale ed economico
Come occasione di incontro e di ispirazione reciproca, stimola la crescita della piccola imprenditoria, incentivando così l’economia e il turismo della città. Wave Market Fair è promotore di un messaggio positivo, rivolto soprattutto ai giovani: incoraggiarli a diventare imprenditori di se stessi.
www.wave-market.com
Promuovere il Made in Italy, rafforzare la community di giovani creativi ed ispirare. Questi sono gli obiettivi di Wave Market Fair, un evento unico che unisce la promozione e la valorizzazione di prodotti d’artigianato, product design e visual design.
Nel corso delle due giornate di sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, gli oltre 8000 visitatori previsti alla fiera avranno accesso a 5000mq di location industriale, dove potranno festeggiare l’arrivo delle feste toccando con mano oltre 1000 prodotti creati da 120 brand unici. Ad ospitare l’evento sarà il PratiBus District, ex deposito Vittoria dell’ATAC, uno spazio unico nel cuore di Roma, a Prati in Viale Angelico 52, riqualificato e reso funzionale alla nuova destinazione d’uso, nel rispetto dello stile e delle qualità architettoniche.
Il mercato, cuore pulsante di Wave Market Fair, si farà voce di brand e makers di talento, selezionati da tutta Italia per incarnare l'arte nel senso più rivoluzionario del termine, come continuità tra tradizione e innovazione sostenibile. Le tre diverse aree espositive declineranno le tematiche di Artigianato, Product Design e Visual Design, traducendo valori e immagini in prodotti tangibili, nelle sottocategorie di abbigliamento, accessori, oggettistica per casa, benessere, illustrazioni, editoria, produzione enogastronomica, benessere e floral design.
A deliziare tutti i palati, non mancherà un’abbondante offerta di cibo e bevande, attenta a tutti i gusti e risultato della sinergia tra una selezione di attività di ristorazione locale, food truck ed aziende del settore, che fanno della qualità il loro ingrediente principale.
Wave Market Fair è la prima fiera di Roma per la promozione dell’artigianato e del design nelle loro diverse declinazioni. Nasce nel 2016 ed offre un format unico di evento, innescando una rete di collaborazioni tra realtà differenti e mettendo al centro la connessione e lo scambio tra le persone, con un forte impatto culturale, sociale ed economico
Come occasione di incontro e di ispirazione reciproca, stimola la crescita della piccola imprenditoria, incentivando così l’economia e il turismo della città. Wave Market Fair è promotore di un messaggio positivo, rivolto soprattutto ai giovani: incoraggiarli a diventare imprenditori di se stessi.
www.wave-market.com
lunedì 25 novembre 2019
Sostenibilità Sociale nella Wine Industry al centro di wine2wine, principale forum italiano dedicato al business del vino
Al via wine2wine, parte oggi a Verona il principale forum italiano dedicato al business del vino. Organizzata da Verona Fiere la manifestazione si articolerà in un denso programma, con due giorni interamente dedicati al marketing e alla comunicazione del vino. Decine di mini convegni dove i relatori devono condensare le informazioni in pochissimi minuti. Durante il Forum Italiano della Wine Industry, produttori vinicoli e professionisti del settore hanno l’occasione di aggiornarsi sui più recenti trend nel mondo del vino.
Sarà anche un un momento per fare rete; la manifestazione scaligera è infatti pensata per incoraggiare il networking tra i produttori e la vasta gamma di esperti che operano lungo la value chain del vino. Grande spazio anche alla sperimentazione con laboratori studiati per fornire strumenti pratici, best practice e metodi innovativi, nuove idee su come promuovere e ampliare il proprio wine business, sfruttando i più attuali canali di comunicazione: siti web, app, social network, blog, vlog, podcast e stampa. Oltre alle finalità informative, spazio dedicato anche al business con incontri B2B e la promozione dell’export del vino italiano.
Ma il tema centrale di questa edizione sarà la sostenibilità, da tempo una delle principali preoccupazioni dell’agenda globale. Tuttavia, come la maggior parte delle parole che stanno sulla cresta dell’onda e suscitano discussione su un grande pubblico, la sua popolarità rischia di renderla priva di sostanza. Quest’anno, infatti, wine2wine intende incoraggiare nella Wine Industry anche l’instaurarsi di una leadership lungimirante che abbracci concretamente una definizione di sostenibilità più completa, che sappia porre gli aspetti sociali al centro della questione.
La prima sfida da affrontare è che la sostenibilità, nel contesto del settore vitivinicolo, è diventata sinonimo dei suoi soli aspetti ecologici. Il cambiamento climatico ha avuto un effetto diretto sull’economia: questo ha quanto meno contribuito a rendere impellente l’esigenza di affrontare gli aspetti ecologici della sostenibilità. I vini organici, biodinamici e sostenibili hanno attirato l’attenzione a livello globale tanto tra i produttori quanto tra i consumatori, diventando il centro delle discussioni sulla sostenibilità in molti forum sulla Wine Industry. Ma la sostenibilità non dovrebbe essere cercata esclusivamente nei suoi aspetti ecologici: il suo significato si estendo molto oltre a questo.
Insomma, cosa si intende per sostenibilità sociale nel contesto dell’industria vinicola? Da un lato, si tratta di avere consapevolezza riguardo gli impatti – sia positivi che negativi – che il wine business ha lungo tutta la catena di valore del vino. Le aziende vinicole e i professionisti del settore dovrebbero adottare misure per mitigare la vulnerabilità al rischio sociale ed evitare i danni provocati dalle pratiche professionali. È fondamentale sottolineare che la sostenibilità sociale non deve essere contrapposta alla redditività, bensì come un suo completamento e potenziamento.
I professionisti del vino possono e devono fare anche più di questo. La sostenibilità sociale consiste altresì nel coltivare pratiche commerciali per la promozione dell’integrazione e del benessere sul lavoro. Per tutti gli operatori del settore, ciò significa unirsi e cooperare affinché la comunità vinicola diventi più inclusiva, diversificata, democratica, equa e coesa. Con questo impegno, acquisiremo anche maggiore credibilità nella conservazione del ricco patrimonio culturale del vino e nella sua condivisione con una sempre più varia comunità globale.
Vino e scienza: nuovi orizzonti per tracciabilità e autenticità
La scienza apre nuove strade per la certificazione dell’origine geografica e della qualità del vino. A Wine Track in campo tutti gli sviluppi in materia di tecniche di analisi, norme e metodi, che consentono e garantiscono l'identificazione e l'autenticazione dei vini e delle bevande alcoliche.
Sotto l'alto patrocinio dell'OIV ed organizzato congiuntamente dalla Society of Chemical Experts of France (SECF) e dall'Unione degli enologi di Francia - sezione Champagne-Ardennes, si è svolta a Reims, lo scorso 15 novembre la giornata scientifica e professionale di Wine Track® 2019.
Nuovi orizzonti per la tracciabilità e l'autenticazione del vino. Wine Track® 2019 ha riunito gli attori del settore vitivinicolo per presentare e condividere le azioni necessarie a garantire la sicurezza dei prodotti vitivinicoli lungo tutta la filiera produttiva dall'origine delle uve fino alla loro trasformazione in bottiglia e commercializzazione. Nella giornata sono state affrontate nuove soluzioni per certificare che un vino abbia tutti i requisiti basilari per essere un prodotto che, partendo da una condizione di assoluta qualità, fornisca anche sicurezza alimentare, territorialità e rispondenza con quanto dichiarato in etichetta a tutela del consumatore.
Il coordinatore scientifico dell'OIV, Jean-Claude Ruf, ha poi evidenziato che l'OIV è da tempo coinvolto in questi settori, in particolare attraverso l'istituzione di standard internazionali relativi alla definizione di prodotti, alle pratiche enologiche e, in particolare, la considerazione della sicurezza dei consumatori e il mantenimento del carattere autentico dei vini e delle loro qualità organolettiche e regole di etichettatura. L'OIV inoltre definisce gli standard di tracciabilità e origine nonché quelli analitici di controllo.
Grande attenzione è stata data infine alla Blockchain, per molti correlata con i Bitcoin, o più in generale con le virtual currency o le transazioni finanziarie. In realtà la Blockchain può dare risposte assolutamente innovative anche sul piano della creazione di un nuovo sistema di relazioni interamente basato su un nuovo concetto di fiducia. Una prospettiva che mette questo innovativo sistema al servizio della supply chain per disporre di nuovi strumenti in grado di garantire la migliore tracciabilità alimentare nella prospettiva di assicurare nuovi livelli di sicurezza alimentare e food safety.
Insomma la Blockchain, come nuovo concetto di trust, metterà in chiaro le zone d'ombra lungo tutta la filiera che non sono in grado di garantire ai produttori, ai retailer e ai consumatori la qualità e l’affidabilità di tutti i passaggi, stabilendo di fatto una situazione di Fiducia che dia chiare garanzie a tutti gli attori della filiera in merito alla qualità del lavoro svolto e al rispetto delle regole e dei diritti di tutte le imprese e di tutti coloro che direttamente e indirettamente lavorano a questa filiera.
Se ancora oggi la filiera del vino è caratterizzata da una gestione cartacea: tutti i passaggi sono controllati e registrati con documenti tradizionali. L’approccio Blockchain parte dal lavoro dei vitivinicoltori che attraverso un semplice SMS attivano il percorso della filiera già nel momento della vendemmia. Tutti i movimenti successivi verranno registrati su una piattaforma comune basata appunto sulla Blockchain che contribuiscono ad arricchire il patrimonio di informazioni su quanto è avvenuto e su chi ha svolto le varie attività: dall'origine delle uve, alla vinificazione ed imbottigliamento fino alla commercializzazione.
Sotto l'alto patrocinio dell'OIV ed organizzato congiuntamente dalla Society of Chemical Experts of France (SECF) e dall'Unione degli enologi di Francia - sezione Champagne-Ardennes, si è svolta a Reims, lo scorso 15 novembre la giornata scientifica e professionale di Wine Track® 2019.
Nuovi orizzonti per la tracciabilità e l'autenticazione del vino. Wine Track® 2019 ha riunito gli attori del settore vitivinicolo per presentare e condividere le azioni necessarie a garantire la sicurezza dei prodotti vitivinicoli lungo tutta la filiera produttiva dall'origine delle uve fino alla loro trasformazione in bottiglia e commercializzazione. Nella giornata sono state affrontate nuove soluzioni per certificare che un vino abbia tutti i requisiti basilari per essere un prodotto che, partendo da una condizione di assoluta qualità, fornisca anche sicurezza alimentare, territorialità e rispondenza con quanto dichiarato in etichetta a tutela del consumatore.
Obbiettivi questi che si affiancano ad una prospettiva normativa e di mercato, sia da un punto di vista tecnico scientifico, ovvero attraverso contributi che consentano di conoscere e identificare i procedimenti e i metodi più adeguati per il controllo della tracciabilità, sia per quanto riguarda la contraffazione e la frode; quando parliamo di tracciabilità infatti, non ci si riferisce solo a quella cartacea, che non presenta i requisiti di attendibilità, ma quella frutto della ricerca scientifica che posa su solide basi tecniche.
La comunità scientifica ha elaborato vari metodi oggettivi per la rintracciabilità dell’origine di un prodotto che si basano su parametri che tengono conto del clima, del suolo e di eventuali tipologie di fertilizzanti che influenzano la composizione chimica e fisica del prodotto, distintive degli areali di origine. Attualmente, le tecniche isotopiche, sono quelle che hanno permesso di sviluppare un’efficace studio sulla tracciabilità dell’origine geografica dei vini e sino ad oggi l’analisi degli isotopi stabili è stata ampiamente utilizzata per ottenere informazioni sulla provenienza geografica e biologica di un determinato vino. Di fatto gli isotopi costituiscono una vera e propria impronta digitale che si trasmette dal terreno al vino. Il mondo della ricerca rappresentato a Wine Track, ha scoperto inoltre che le analisi isotopiche non tradizionali degli oligoelementi mostrano che ogni vino ha un suo codice isotopico naturale ed allo stesso modo altri isotopi come ad esempio l'azoto possono fungere da marcatore geografico.
La comunità scientifica ha elaborato vari metodi oggettivi per la rintracciabilità dell’origine di un prodotto che si basano su parametri che tengono conto del clima, del suolo e di eventuali tipologie di fertilizzanti che influenzano la composizione chimica e fisica del prodotto, distintive degli areali di origine. Attualmente, le tecniche isotopiche, sono quelle che hanno permesso di sviluppare un’efficace studio sulla tracciabilità dell’origine geografica dei vini e sino ad oggi l’analisi degli isotopi stabili è stata ampiamente utilizzata per ottenere informazioni sulla provenienza geografica e biologica di un determinato vino. Di fatto gli isotopi costituiscono una vera e propria impronta digitale che si trasmette dal terreno al vino. Il mondo della ricerca rappresentato a Wine Track, ha scoperto inoltre che le analisi isotopiche non tradizionali degli oligoelementi mostrano che ogni vino ha un suo codice isotopico naturale ed allo stesso modo altri isotopi come ad esempio l'azoto possono fungere da marcatore geografico.
Il coordinatore scientifico dell'OIV, Jean-Claude Ruf, ha poi evidenziato che l'OIV è da tempo coinvolto in questi settori, in particolare attraverso l'istituzione di standard internazionali relativi alla definizione di prodotti, alle pratiche enologiche e, in particolare, la considerazione della sicurezza dei consumatori e il mantenimento del carattere autentico dei vini e delle loro qualità organolettiche e regole di etichettatura. L'OIV inoltre definisce gli standard di tracciabilità e origine nonché quelli analitici di controllo.
Grande attenzione è stata data infine alla Blockchain, per molti correlata con i Bitcoin, o più in generale con le virtual currency o le transazioni finanziarie. In realtà la Blockchain può dare risposte assolutamente innovative anche sul piano della creazione di un nuovo sistema di relazioni interamente basato su un nuovo concetto di fiducia. Una prospettiva che mette questo innovativo sistema al servizio della supply chain per disporre di nuovi strumenti in grado di garantire la migliore tracciabilità alimentare nella prospettiva di assicurare nuovi livelli di sicurezza alimentare e food safety.
Insomma la Blockchain, come nuovo concetto di trust, metterà in chiaro le zone d'ombra lungo tutta la filiera che non sono in grado di garantire ai produttori, ai retailer e ai consumatori la qualità e l’affidabilità di tutti i passaggi, stabilendo di fatto una situazione di Fiducia che dia chiare garanzie a tutti gli attori della filiera in merito alla qualità del lavoro svolto e al rispetto delle regole e dei diritti di tutte le imprese e di tutti coloro che direttamente e indirettamente lavorano a questa filiera.
Se ancora oggi la filiera del vino è caratterizzata da una gestione cartacea: tutti i passaggi sono controllati e registrati con documenti tradizionali. L’approccio Blockchain parte dal lavoro dei vitivinicoltori che attraverso un semplice SMS attivano il percorso della filiera già nel momento della vendemmia. Tutti i movimenti successivi verranno registrati su una piattaforma comune basata appunto sulla Blockchain che contribuiscono ad arricchire il patrimonio di informazioni su quanto è avvenuto e su chi ha svolto le varie attività: dall'origine delle uve, alla vinificazione ed imbottigliamento fino alla commercializzazione.
Controllare e verificare tutti i passaggi della filiera sarà semplicissimo, in quanto l’informazione che è all’origine della supply chain della filiera del vino può essere verificata e controllata sia dagli altri componenti della filiera sia dai consumatori finali che, grazie a questa soluzione, possono accedere a questi dati anche dal loro smartphone, magari nel momento in cui stanno consumando il prodotto in un ristorante.
venerdì 22 novembre 2019
Roma Antiquaria, alla fiera di Roma al via l'appuntamento con il grande antiquariato
Roma Antiquaria di scena alla Fiera di Roma propone la partecipazione delle migliori gallerie d’Arte Antiquaria, italiane ed estere, oltre ad aree riservate all’editoria specializzata, mostre e spazi per incontri e presentazioni.
Dal 23 novembre al 1 dicembre 2019 Fiera Roma presenta, con un nuovo nome, il suo appuntamento con l’Antiquariato: ROMA ANTIQUARIA. L’Edizione 2019, in un percorso culturale ampio e articolato, vedrà partecipare le migliori gallerie d’Arte Antiquaria, italiane ed estere, oltre ad offrire aree riservate a mostre e spazi dedicati a incontri e al networking.
Mobili, quadri e stampe, argenteria, ceramiche, vetri e cristalli, bronzi e sculture, gioielli, orologi, tessuti d’epoca, curiosità dal mondo e pezzi da collezione attendono il pubblico alla seconda edizione di Roma Antiquaria, la fiera dedicata all’Antiquariato a Roma.
L’esposizione presenta un’ampia varietà di pezzi provenienti da prestigiose gallerie d’Arte Antiquaria italiane ed estere, nonché aree riservate all’editoria specializzata, spazi per incontri, presentazioni, networking e mostre collaterali che si potranno visitare gratuitamente nell’ambito della manifestazione.
Tra queste De Chirico e il suo tempo. Oltre la metafisica presenta 25 opere realizzate tra dal 1928 e il 1950 da grandi maestri come Balla, Campigli, Capogrossi, Carrà, Cascella, Casorati, Corsi, de Pisis, Depero, Funi, Guidi, Guttuso, Marini, Martini, Minguzzi, Morandi, Pirandello, Reggiani, Saetti, Savinio, Severini, Sironi.
L'altra mostra dedicata a Fortunato Depero, genio creativo del movimento futurista italiano e antesignano della pop-art e della pubblicità intesa in senso moderno, in cui Arte, Pubblicità e Futurismo sono i fili conduttori che legano tra loro le 40 opere esposte, tra dipinti a olio, tempere, chine acquerellate e bozzetti a matita per le pubblicità. La mostra ripercorre i periodi della vita di Depero (un susseguirsi di “cambi di rotta” che corrispondono ad altrettanti mutamenti di direzione in senso artistico), utilizzando due chiavi di lettura sinottiche: le scelte artistiche ed i percorsi “geografici”, legati a luoghi fisici e città. Si parte dagli inizi, da Roma e Capri, per finire sulle Dolomiti dopo esser passati da Milano e Torino, e soprattutto New York. Senza dimenticare la Sicilia e Messina, capitolo importante per i rapporti intrattenuti con i futuristi locali, a loro volta in strettissimi rapporti con Marinetti e gli altri. Dipinti raffiguranti ballerine geometriche ed automi simili a marionette, colorate tempere e chine (quasi sempre “progetti” per altri quadri) e divertenti bozzetti per la realizzazione dei manifesti pubblicitari, prodotti per Campari, San Pellegrino, la UNICA di Torino e tanti altri. Tutte le opere esposte sono certificate e garantite autentiche in quanto tutte archiviate dall’Archivio Unico delle Opere Futuriste di Depero, diretto con grande passione dal prof. Maurizio Scudiero.
Infine, nella mostra Il mobile da collezione - L’arte e la storia del mobile dal XIV al XVIII secolo sono esposti importanti mobili antichi, dal tardogotico al pieno periodo barocco. Le prestigiose e rare opere di ebanisteria illustrano la storia e l’evoluzione dell’arte nel mobile in base alle varie necessità d’utilizzo nel corso del tempo, oltre che evidenziarne le pregiate (e in alcuni casi insolite) forme e decorazioni.
Il ricco programma culturale della fiera è rivolto ai collezionisti e agli investitori, agli esperti e agli operatori del settore, ma anche ai semplici appassionati e a chiunque cerchi nell’arte e nella bellezza le emozioni che solo le testimonianze del passato possono trasmettere.
Info: www.romantiquaria.it/
Dal 23 novembre al 1 dicembre 2019 Fiera Roma presenta, con un nuovo nome, il suo appuntamento con l’Antiquariato: ROMA ANTIQUARIA. L’Edizione 2019, in un percorso culturale ampio e articolato, vedrà partecipare le migliori gallerie d’Arte Antiquaria, italiane ed estere, oltre ad offrire aree riservate a mostre e spazi dedicati a incontri e al networking.
Mobili, quadri e stampe, argenteria, ceramiche, vetri e cristalli, bronzi e sculture, gioielli, orologi, tessuti d’epoca, curiosità dal mondo e pezzi da collezione attendono il pubblico alla seconda edizione di Roma Antiquaria, la fiera dedicata all’Antiquariato a Roma.
L’esposizione presenta un’ampia varietà di pezzi provenienti da prestigiose gallerie d’Arte Antiquaria italiane ed estere, nonché aree riservate all’editoria specializzata, spazi per incontri, presentazioni, networking e mostre collaterali che si potranno visitare gratuitamente nell’ambito della manifestazione.
Tra queste De Chirico e il suo tempo. Oltre la metafisica presenta 25 opere realizzate tra dal 1928 e il 1950 da grandi maestri come Balla, Campigli, Capogrossi, Carrà, Cascella, Casorati, Corsi, de Pisis, Depero, Funi, Guidi, Guttuso, Marini, Martini, Minguzzi, Morandi, Pirandello, Reggiani, Saetti, Savinio, Severini, Sironi.
L'altra mostra dedicata a Fortunato Depero, genio creativo del movimento futurista italiano e antesignano della pop-art e della pubblicità intesa in senso moderno, in cui Arte, Pubblicità e Futurismo sono i fili conduttori che legano tra loro le 40 opere esposte, tra dipinti a olio, tempere, chine acquerellate e bozzetti a matita per le pubblicità. La mostra ripercorre i periodi della vita di Depero (un susseguirsi di “cambi di rotta” che corrispondono ad altrettanti mutamenti di direzione in senso artistico), utilizzando due chiavi di lettura sinottiche: le scelte artistiche ed i percorsi “geografici”, legati a luoghi fisici e città. Si parte dagli inizi, da Roma e Capri, per finire sulle Dolomiti dopo esser passati da Milano e Torino, e soprattutto New York. Senza dimenticare la Sicilia e Messina, capitolo importante per i rapporti intrattenuti con i futuristi locali, a loro volta in strettissimi rapporti con Marinetti e gli altri. Dipinti raffiguranti ballerine geometriche ed automi simili a marionette, colorate tempere e chine (quasi sempre “progetti” per altri quadri) e divertenti bozzetti per la realizzazione dei manifesti pubblicitari, prodotti per Campari, San Pellegrino, la UNICA di Torino e tanti altri. Tutte le opere esposte sono certificate e garantite autentiche in quanto tutte archiviate dall’Archivio Unico delle Opere Futuriste di Depero, diretto con grande passione dal prof. Maurizio Scudiero.
Infine, nella mostra Il mobile da collezione - L’arte e la storia del mobile dal XIV al XVIII secolo sono esposti importanti mobili antichi, dal tardogotico al pieno periodo barocco. Le prestigiose e rare opere di ebanisteria illustrano la storia e l’evoluzione dell’arte nel mobile in base alle varie necessità d’utilizzo nel corso del tempo, oltre che evidenziarne le pregiate (e in alcuni casi insolite) forme e decorazioni.
Il ricco programma culturale della fiera è rivolto ai collezionisti e agli investitori, agli esperti e agli operatori del settore, ma anche ai semplici appassionati e a chiunque cerchi nell’arte e nella bellezza le emozioni che solo le testimonianze del passato possono trasmettere.
Info: www.romantiquaria.it/
Agroalimentare, Sole 24 ORE: al via il Sistema FOOD&BEVERAGE24, nuova piattaforma multimediale integrata su carta digital radio ed eventi al servizio della industry dell’agroalimentare
Al via da sabato 23 novembre il Sistema Food&Beverage24, una nuova piattaforma multimediale integrata al servizio della industry dell’agroalimentare: le pagine del Sole 24 Ore, il canale su IlSole24Ore.com, le trasmissioni di Radio 24, il Notiziario specializzato Radiocor, le newsletter e i quaderni cartacei e digitali e gli eventi.
Food&Beverage24 è un sistema completo che risponde alle esigenze informative di tutta la filiera: dalle istituzioni alle aziende del settore, dalle categorie professionali coinvolte fino al consumatore finale. Il Gruppo 24 ORE dà vita così ad un articolato progetto informativo multipiattaforma pensato per rispondere al meglio alle esigenze informative e di comunicazione del primo settore manifatturiero del Paese per fatturato globale, quello dell’agroalimentare.
Il sistema Food&Beverage24 è dedicato sia agli operatori del comparto sia a tutti coloro che sono interessati ad approfondire tutto ciò che ruota attorno al mondo del cibo, offrendo un sistema unico, autorevole e affidabile, dove trovare contenuti di qualità ed esclusivi, declinati in una piattaforma multimediale integrata ad alto valore aggiunto pensata e sviluppata per aziende, istituzioni e categorie professionali e, allo stesso tempo, per il mercato e i consumatori.
Perno della nuova piattaforma le nuove pagine .food sul Sole 24 Ore del sabato, al via dal 23 novembre, a cui si affianca su IlSole24Ore.com, sempre dalla stessa data, il rinnovato canale online Food a cura entrambi di Giovanni Uggeri. “Voce” della piattaforma sono le trasmissioni di Radio 24 a cura di Nicoletta Carbone, dedicate alla salute e all’alimentazione e i loro approfondimenti online, e quella a cura di Davide Oldani e Pierluigi Pardo, dedicato alla cucina e alla cultura del cibo; l’informazione real time è garantita dal notiziario specializzato dell’agenzia d’informazione Radiocor dedicato agli operatori del settore agroalimentare. A questi si affiancano i prodotti informativi pensati per le aziende dell’agroalimentare: dalle newsletter digitali su novità fiscali, politiche agricole comunitarie e nazionali, analisi congiunturali e innovazione, ai quaderni cartacei e digitali sulle principali tematiche di settore sino agli eventi tailor made. Tra gli appuntamenti dedicati al pubblico degli operatori e degli appassionati del food sono già in programma nel primo semestre 2020 il Food Economy Summit e un appuntamento dedicato al Food e all’Agritech all’interno del Business Tech Forum.
Attraverso il sistema informativo di Food&Beverage24 sarà possibile approfondire la declinazione economica del business del cibo, raccontare storie di eccellenza del Made in Italy, avere un quadro su come cambiano i consumi, i sistemi di vendita e la distribuzione.
Le pagine “.food” pubblicate ogni sabato sul Sole 24 Ore approfondiranno le dinamiche del settore agroalimentare e sul mondo vitivinicolo, parlando ad esempio delle iniziative e delle strategie di aziende e consorzi, del mercato delle materie prime, delle filiere della coltivazione e dell’allevamento sino alla lavorazione dei prodotti, delle dinamiche dell’import-export, degli aspetti connessi alla corretta alimentazione ed alla cultura del cibo, del mondo dei ristoratori e degli imprenditori del food, sino ai nuovi prodotti.
Alle pagine del sabato del Sole 24 Ore si affiancherà il rinnovato canale online de IlSole24ore.com Food. Un canale multimediale che, in sintonia con i temi toccati dal quotidiano, offrirà notizie, commenti ed analisi sul settore, offrendo nel contempo ampio spazio ai protagonisti con interviste, inchieste e case history.
Quattro le sezioni del nuovo canale online Food: Economia del cibo, dove accanto alle informazioni di carattere economico troveranno spazio quelle connesse agli aspetti normativi, come quelle relative a sicurezza e certificazione, etichettatura, biologico e ogm, toccando anche le tematiche delle professioni, del lavoro e della formazione; Agroindustria, con approfondimenti ad esempio su industria 4.0, ricerca e l’innovazione, distribuzione, logistica e macchinari; Made in Italy, dove troveranno spazio i racconti delle eccellenze italiane (Dop, Doc, Igp, Igt, Stgecc), le storie delle imprese, dei professionisti del cibo e dell’alimentare, le fiere e gli eventi dedicati al settore; Vino, una finestra su produttori, operatori della filiera, etichette e cantine, progetti di sviluppo e innovazione.
A questi si affiancano i Rapporti che Il Sole 24 Ore dedica durante l’anno ad alcune fiere di settore come il Vinitaly. La piattaforma che il Gruppo 24 ORE dedica al settore food&beverage è completata dalle iniziative BtoC di Radio 24 e BtoB di Radiocor e dagli eventi.
Radio 24 da anni informa il pubblico attraverso i programmi curati da Nicoletta Carbone, una delle prime giornaliste a portare i temi della salute in radio. Due gli appuntamenti quotidiani dal lunedì al venerdì di “Obiettivo Salute”: alle 6.15 si parla di strategie, metodi e consigli pratici per iniziare bene la giornata e alle 12.05 le informazioni utili per orientarsi e adottare uno stile di vita salutare e quindi capace di farci stare e sentire bene. A questi si affiancano una serie di video di approfondimento a cura di Nicoletta Carbone, pubblicati sul sito di Radio 24 e sulle pagine Facebook di Radio 24 e del Sole 24 Ore, con ospiti esperti scientifici e medici qualificati, che trasferiscono al pubblico indicazioni e consigli utili sulle tematiche di riferimento. L’appuntamento con la salute è anche nel week end di Radio 24: il sabato alle 12.30 “Obiettivo Salute Week end” con tutto quello che c’è da fare e sapere per stare bene e sentirsi meglio al di là delle mode, dei luoghi comuni e delle leggende metropolitane, mentre la domenica alle 12.00 “La bufala in tavola”, un programma leggero e coinvolgente dedicato alla controcultura delle fake news che predominano sui temi della salute e dell'alimentazione andando a caccia della bufala e riportando la verità a tavola.
Alla cucina ed alla cultura del cibo è invece dedicato il programma condotto da Davide Oldani e Pierluigi Pardo “Mangia come parli”, in onda al sabato dalle 11 alle 12 e la domenica dalle 20 alle 21. La strana coppia composta da uno chef stellato e da un giornalista sportivo con la passione per il bon vivre dà vita a un programma di cucina e cultura del cibo. Il programma fa conoscere meglio materie prime e prodotti di stagione, le tradizioni culinarie, offre consigli gastronomici. Si prende spunto dalla cucina per parlare di vita e di cibi che rendono la vita più gradevole. Tutto condito con grande ironia.
Il notiziario specializzato dell’agenzia di stampa Radiocor trasmette in real time le informazioni specialistiche utili agli operatori del settore agroalimentare con notizie sulle principali aziende, associazioni di settore/categoria, classifiche e normative di settore. L’offerta editoriale BtoB vede anche la realizzazione di newsletter digitali su novità fiscali, politiche agricole comunitarie e nazionali, analisi congiunturali, innovazione, quaderni cartacei e digitali sulle principali tematiche di settore, e per la messa a punto di eventi tailor made.
La piattaforma Food&Beverage24 si completa con gli eventi. In particolare nel primo semestre 2020 sono in programma due appuntamenti: il primo è Food Economy Summit, iniziativa che analizzerà tutta la filiera dell’agroalimentare attraverso un confronto tra aziende del settore e istituzioni sui temi dello sviluppo, della sostenibilità e dell’innovazione. Il secondo evento è il Business Tech Forum, dedicato all’innovazione e all’industria 4.0, al cui interno sarà dedicato un focus speciale all’agritech, con l’adozione sempre crescente di software e strumentazioni avanzate - dai sensori per monitorare le colture e gli allevamenti fino ai droni impiegati per scopi diversi – in grado di rendere le attività agricole sempre più precise, redditizie e sostenibili.
Insomma un sistema multipiattaforma completo e integrato, quello che il Gruppo 24 ORE mette in campo al servizio del business del food&beverage, che permette a tutte le realtà del settore di entrare a contatto con tutti i target che ne sono interessati, da quello professionale a quello consumer attraverso i contenuti autorevoli e ad alto valore aggiunto di tutte le redazioni del Gruppo 24 ORE.
Food&Beverage24 è un sistema completo che risponde alle esigenze informative di tutta la filiera: dalle istituzioni alle aziende del settore, dalle categorie professionali coinvolte fino al consumatore finale. Il Gruppo 24 ORE dà vita così ad un articolato progetto informativo multipiattaforma pensato per rispondere al meglio alle esigenze informative e di comunicazione del primo settore manifatturiero del Paese per fatturato globale, quello dell’agroalimentare.
Il sistema Food&Beverage24 è dedicato sia agli operatori del comparto sia a tutti coloro che sono interessati ad approfondire tutto ciò che ruota attorno al mondo del cibo, offrendo un sistema unico, autorevole e affidabile, dove trovare contenuti di qualità ed esclusivi, declinati in una piattaforma multimediale integrata ad alto valore aggiunto pensata e sviluppata per aziende, istituzioni e categorie professionali e, allo stesso tempo, per il mercato e i consumatori.
Perno della nuova piattaforma le nuove pagine .food sul Sole 24 Ore del sabato, al via dal 23 novembre, a cui si affianca su IlSole24Ore.com, sempre dalla stessa data, il rinnovato canale online Food a cura entrambi di Giovanni Uggeri. “Voce” della piattaforma sono le trasmissioni di Radio 24 a cura di Nicoletta Carbone, dedicate alla salute e all’alimentazione e i loro approfondimenti online, e quella a cura di Davide Oldani e Pierluigi Pardo, dedicato alla cucina e alla cultura del cibo; l’informazione real time è garantita dal notiziario specializzato dell’agenzia d’informazione Radiocor dedicato agli operatori del settore agroalimentare. A questi si affiancano i prodotti informativi pensati per le aziende dell’agroalimentare: dalle newsletter digitali su novità fiscali, politiche agricole comunitarie e nazionali, analisi congiunturali e innovazione, ai quaderni cartacei e digitali sulle principali tematiche di settore sino agli eventi tailor made. Tra gli appuntamenti dedicati al pubblico degli operatori e degli appassionati del food sono già in programma nel primo semestre 2020 il Food Economy Summit e un appuntamento dedicato al Food e all’Agritech all’interno del Business Tech Forum.
Attraverso il sistema informativo di Food&Beverage24 sarà possibile approfondire la declinazione economica del business del cibo, raccontare storie di eccellenza del Made in Italy, avere un quadro su come cambiano i consumi, i sistemi di vendita e la distribuzione.
Le pagine “.food” pubblicate ogni sabato sul Sole 24 Ore approfondiranno le dinamiche del settore agroalimentare e sul mondo vitivinicolo, parlando ad esempio delle iniziative e delle strategie di aziende e consorzi, del mercato delle materie prime, delle filiere della coltivazione e dell’allevamento sino alla lavorazione dei prodotti, delle dinamiche dell’import-export, degli aspetti connessi alla corretta alimentazione ed alla cultura del cibo, del mondo dei ristoratori e degli imprenditori del food, sino ai nuovi prodotti.
Alle pagine del sabato del Sole 24 Ore si affiancherà il rinnovato canale online de IlSole24ore.com Food. Un canale multimediale che, in sintonia con i temi toccati dal quotidiano, offrirà notizie, commenti ed analisi sul settore, offrendo nel contempo ampio spazio ai protagonisti con interviste, inchieste e case history.
Quattro le sezioni del nuovo canale online Food: Economia del cibo, dove accanto alle informazioni di carattere economico troveranno spazio quelle connesse agli aspetti normativi, come quelle relative a sicurezza e certificazione, etichettatura, biologico e ogm, toccando anche le tematiche delle professioni, del lavoro e della formazione; Agroindustria, con approfondimenti ad esempio su industria 4.0, ricerca e l’innovazione, distribuzione, logistica e macchinari; Made in Italy, dove troveranno spazio i racconti delle eccellenze italiane (Dop, Doc, Igp, Igt, Stgecc), le storie delle imprese, dei professionisti del cibo e dell’alimentare, le fiere e gli eventi dedicati al settore; Vino, una finestra su produttori, operatori della filiera, etichette e cantine, progetti di sviluppo e innovazione.
A questi si affiancano i Rapporti che Il Sole 24 Ore dedica durante l’anno ad alcune fiere di settore come il Vinitaly. La piattaforma che il Gruppo 24 ORE dedica al settore food&beverage è completata dalle iniziative BtoC di Radio 24 e BtoB di Radiocor e dagli eventi.
Radio 24 da anni informa il pubblico attraverso i programmi curati da Nicoletta Carbone, una delle prime giornaliste a portare i temi della salute in radio. Due gli appuntamenti quotidiani dal lunedì al venerdì di “Obiettivo Salute”: alle 6.15 si parla di strategie, metodi e consigli pratici per iniziare bene la giornata e alle 12.05 le informazioni utili per orientarsi e adottare uno stile di vita salutare e quindi capace di farci stare e sentire bene. A questi si affiancano una serie di video di approfondimento a cura di Nicoletta Carbone, pubblicati sul sito di Radio 24 e sulle pagine Facebook di Radio 24 e del Sole 24 Ore, con ospiti esperti scientifici e medici qualificati, che trasferiscono al pubblico indicazioni e consigli utili sulle tematiche di riferimento. L’appuntamento con la salute è anche nel week end di Radio 24: il sabato alle 12.30 “Obiettivo Salute Week end” con tutto quello che c’è da fare e sapere per stare bene e sentirsi meglio al di là delle mode, dei luoghi comuni e delle leggende metropolitane, mentre la domenica alle 12.00 “La bufala in tavola”, un programma leggero e coinvolgente dedicato alla controcultura delle fake news che predominano sui temi della salute e dell'alimentazione andando a caccia della bufala e riportando la verità a tavola.
Alla cucina ed alla cultura del cibo è invece dedicato il programma condotto da Davide Oldani e Pierluigi Pardo “Mangia come parli”, in onda al sabato dalle 11 alle 12 e la domenica dalle 20 alle 21. La strana coppia composta da uno chef stellato e da un giornalista sportivo con la passione per il bon vivre dà vita a un programma di cucina e cultura del cibo. Il programma fa conoscere meglio materie prime e prodotti di stagione, le tradizioni culinarie, offre consigli gastronomici. Si prende spunto dalla cucina per parlare di vita e di cibi che rendono la vita più gradevole. Tutto condito con grande ironia.
Il notiziario specializzato dell’agenzia di stampa Radiocor trasmette in real time le informazioni specialistiche utili agli operatori del settore agroalimentare con notizie sulle principali aziende, associazioni di settore/categoria, classifiche e normative di settore. L’offerta editoriale BtoB vede anche la realizzazione di newsletter digitali su novità fiscali, politiche agricole comunitarie e nazionali, analisi congiunturali, innovazione, quaderni cartacei e digitali sulle principali tematiche di settore, e per la messa a punto di eventi tailor made.
La piattaforma Food&Beverage24 si completa con gli eventi. In particolare nel primo semestre 2020 sono in programma due appuntamenti: il primo è Food Economy Summit, iniziativa che analizzerà tutta la filiera dell’agroalimentare attraverso un confronto tra aziende del settore e istituzioni sui temi dello sviluppo, della sostenibilità e dell’innovazione. Il secondo evento è il Business Tech Forum, dedicato all’innovazione e all’industria 4.0, al cui interno sarà dedicato un focus speciale all’agritech, con l’adozione sempre crescente di software e strumentazioni avanzate - dai sensori per monitorare le colture e gli allevamenti fino ai droni impiegati per scopi diversi – in grado di rendere le attività agricole sempre più precise, redditizie e sostenibili.
Insomma un sistema multipiattaforma completo e integrato, quello che il Gruppo 24 ORE mette in campo al servizio del business del food&beverage, che permette a tutte le realtà del settore di entrare a contatto con tutti i target che ne sono interessati, da quello professionale a quello consumer attraverso i contenuti autorevoli e ad alto valore aggiunto di tutte le redazioni del Gruppo 24 ORE.
Emergenza agrumi: la ricerca scende in campo per prevenire una malattia senza rimedio
Emergenza agrumi, la ricerca per prevenire una malattia senza rimedio. Si tratta del greening o HLB (Huangolongbing o “malattia del ramo giallo”). Potrebbe essere per gli agrumi quello che la xylella è stata per gli ulivi. Il contributo del CREA al progetto PreHLB.
Greening o HLB (Huangolongbing o “malattia del ramo giallo”), è una terribile malattia causata dal batterio Candidatus liberibacter che sta mettendo in ginocchio l’agrumicoltura mondiale. Colpisce sia il portainnesto che la varietà di agrumi (arancio, pompelmo, limone, lime, mandarino) e ad oggi non si conoscono purtroppo specie agrumicole “resistenti”. Quindi, si può solo giocare d’anticipo per impedire l’eventuale diffusione del batterio, di cui esistono tre specie, alle quali è stato attribuito il nome del continente nel quale sono state ritrovate per la prima volta: asiaticus (il più aggressivo e temuto), africanus e americanus.
Il batterio viene trasmesso da un insetto parassita, ma anche attraverso l’innesto o il movimento di materiale infetto. Le piante colpite mostrano ingiallimento delle nervature e maculature a chiazze delle foglie, che progrediscono fino a conferire a tutto il ramo un intenso colore giallo. I frutti sono piccoli, asimmetrici, e mostrano a maturità una persistente colorazione verde, da cui il nome di Citrus greening. Il succo conserva un basso rapporto tra grado zuccherino e acidità. Una volta infettata, la pianta va in declino e muore nell’arco di pochi anni.
Sebbene l’HLB sia comparsa in Cina da oltre un secolo, oggi rappresenta la principale minaccia a livello mondiale per l’agrumicoltura. Basti pensare che in Florida, dalla sua prima identificazione nel 2005, ad oggi, in 14 anni, la produzione di arance è crollata più del 75%, mentre quella di pompelmo addirittura dell’85%. Intanto, il batterio viaggia ed il suo vettore è stato già ritrovato nelle Isole Canarie e in Portogallo.
L’impegno della ricerca
Per questo la ricerca, in una vera e propria corsa contro il tempo, sta provando a fermarne l’avanzata verso il Mediterraneo ed il Vecchio Continente, adottando una strategia preventiva grazie a PreHLB – (PREVENTING HLB EPIIDEMICS FOR ENSURING CIITRUS SURVIVAL IIN EUROPE).
Si tratta di un progetto H2020 di durata quadriennale, (2019-2023) con uno stanziamento di poco più 8 milioni di euro, coordinato dalla Spagna (CSIC-IBMCP) e che coinvolge 24 Paesi, tra cui quelli a vocazione agrumicola dell’area mediterranea sicuramente più a rischio (come Portogallo, Spagna, Italia, e Israele), oltre a Francia, Regno Unito, Olanda e 2 paesi extra europei (Brasile e Cina), in cui il Greening è già presente. L’Italia partecipa con il CREA Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura di Acireale, l’Università di Catania e il CNR di Bari.
Sono due gli obiettivi da raggiungere: in primo luogo lo sviluppo e l’attuazione di un piano strategico multidisciplinare che mira ad adottare tutte le principali misure per proteggere l’area agrumicola mediterranea dalla potenziale invasione dei vettori (Trioza erytreae e Diaphorina citri) e del patogeno C. liberibacter; poi, la messa a punto di nuove soluzioni per gestire la malattia, anche a lungo termine. Tra queste ultime, vi è anche l’identificazione di geni di resistenza, utilizzati per dar vita, in futuro, a nuovi genotipi immuni al batterio, mediante l’utilizzo delle New breeding techniques e la produzione di biopesticidi innovativi.
Il contributo del CREA
Ed è proprio in questo ambito che sono impegnati i ricercatori del CREA Olivicoltura, Frutticoltura, Agrumicoltura di Acireale, coordinati da Concetta Licciardello e responsabili dello studio del genoma di una pianta che resiste alla malattia, ma appartenente a un genere affine ai citrus, ovvero l’Eremocitrus glauca che, insieme al cosiddetto “Caviale di limone” è tra le pochissime specie resistenti ad HLB. Ed è proprio lì che si dovranno individuare le fonti di resistenza per “trasferirle” nelle piante minacciate e, magari, arrivare a degli ibridi che siano inattaccabili dal greening. Il CREA, inoltre, coordina tutte le attività del progetto inerenti la trascrittomica ovvero lo studio dei geni che si attivano a seguito dell’infezione. In particolare, guiderà ricercatori spagnoli, francesi e cinesi, che si interesseranno ciascuno di specie affini ai citrus, tolleranti e suscettibili al Greening. Attualmente, il CREA ha avviato la scelta delle piante e tutte le procedure che, con il nuovo anno, porteranno ai primi dati di sequenziamento di Eremocitrus.
Il trasferimento dei risultati a tutte le parti interessate (la ricerca, gli agricoltori, gli stakeholders e i servizi fitosanitari) sarà fondamentale per concorrere ad arrestare la diffusione di una malattia dagli esiti potenzialmente devastanti e che vede nei piccoli giardini (appezzamenti) -considerata la rapidità con cui la malattia si diffonde- le realtà agrumicole più a rischio.
Greening o HLB (Huangolongbing o “malattia del ramo giallo”), è una terribile malattia causata dal batterio Candidatus liberibacter che sta mettendo in ginocchio l’agrumicoltura mondiale. Colpisce sia il portainnesto che la varietà di agrumi (arancio, pompelmo, limone, lime, mandarino) e ad oggi non si conoscono purtroppo specie agrumicole “resistenti”. Quindi, si può solo giocare d’anticipo per impedire l’eventuale diffusione del batterio, di cui esistono tre specie, alle quali è stato attribuito il nome del continente nel quale sono state ritrovate per la prima volta: asiaticus (il più aggressivo e temuto), africanus e americanus.
Il batterio viene trasmesso da un insetto parassita, ma anche attraverso l’innesto o il movimento di materiale infetto. Le piante colpite mostrano ingiallimento delle nervature e maculature a chiazze delle foglie, che progrediscono fino a conferire a tutto il ramo un intenso colore giallo. I frutti sono piccoli, asimmetrici, e mostrano a maturità una persistente colorazione verde, da cui il nome di Citrus greening. Il succo conserva un basso rapporto tra grado zuccherino e acidità. Una volta infettata, la pianta va in declino e muore nell’arco di pochi anni.
Sebbene l’HLB sia comparsa in Cina da oltre un secolo, oggi rappresenta la principale minaccia a livello mondiale per l’agrumicoltura. Basti pensare che in Florida, dalla sua prima identificazione nel 2005, ad oggi, in 14 anni, la produzione di arance è crollata più del 75%, mentre quella di pompelmo addirittura dell’85%. Intanto, il batterio viaggia ed il suo vettore è stato già ritrovato nelle Isole Canarie e in Portogallo.
L’impegno della ricerca
Per questo la ricerca, in una vera e propria corsa contro il tempo, sta provando a fermarne l’avanzata verso il Mediterraneo ed il Vecchio Continente, adottando una strategia preventiva grazie a PreHLB – (PREVENTING HLB EPIIDEMICS FOR ENSURING CIITRUS SURVIVAL IIN EUROPE).
Si tratta di un progetto H2020 di durata quadriennale, (2019-2023) con uno stanziamento di poco più 8 milioni di euro, coordinato dalla Spagna (CSIC-IBMCP) e che coinvolge 24 Paesi, tra cui quelli a vocazione agrumicola dell’area mediterranea sicuramente più a rischio (come Portogallo, Spagna, Italia, e Israele), oltre a Francia, Regno Unito, Olanda e 2 paesi extra europei (Brasile e Cina), in cui il Greening è già presente. L’Italia partecipa con il CREA Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura di Acireale, l’Università di Catania e il CNR di Bari.
Sono due gli obiettivi da raggiungere: in primo luogo lo sviluppo e l’attuazione di un piano strategico multidisciplinare che mira ad adottare tutte le principali misure per proteggere l’area agrumicola mediterranea dalla potenziale invasione dei vettori (Trioza erytreae e Diaphorina citri) e del patogeno C. liberibacter; poi, la messa a punto di nuove soluzioni per gestire la malattia, anche a lungo termine. Tra queste ultime, vi è anche l’identificazione di geni di resistenza, utilizzati per dar vita, in futuro, a nuovi genotipi immuni al batterio, mediante l’utilizzo delle New breeding techniques e la produzione di biopesticidi innovativi.
Il contributo del CREA
Ed è proprio in questo ambito che sono impegnati i ricercatori del CREA Olivicoltura, Frutticoltura, Agrumicoltura di Acireale, coordinati da Concetta Licciardello e responsabili dello studio del genoma di una pianta che resiste alla malattia, ma appartenente a un genere affine ai citrus, ovvero l’Eremocitrus glauca che, insieme al cosiddetto “Caviale di limone” è tra le pochissime specie resistenti ad HLB. Ed è proprio lì che si dovranno individuare le fonti di resistenza per “trasferirle” nelle piante minacciate e, magari, arrivare a degli ibridi che siano inattaccabili dal greening. Il CREA, inoltre, coordina tutte le attività del progetto inerenti la trascrittomica ovvero lo studio dei geni che si attivano a seguito dell’infezione. In particolare, guiderà ricercatori spagnoli, francesi e cinesi, che si interesseranno ciascuno di specie affini ai citrus, tolleranti e suscettibili al Greening. Attualmente, il CREA ha avviato la scelta delle piante e tutte le procedure che, con il nuovo anno, porteranno ai primi dati di sequenziamento di Eremocitrus.
Il trasferimento dei risultati a tutte le parti interessate (la ricerca, gli agricoltori, gli stakeholders e i servizi fitosanitari) sarà fondamentale per concorrere ad arrestare la diffusione di una malattia dagli esiti potenzialmente devastanti e che vede nei piccoli giardini (appezzamenti) -considerata la rapidità con cui la malattia si diffonde- le realtà agrumicole più a rischio.
giovedì 21 novembre 2019
Vino e sostenibilità, la risposta di Franciacorta, Cava e Champagne
Adattamento ai cambiamenti climatici, cura del territorio, innovazione. Franciacorta, Cava e Champagne - bollicine di eccellenza - rispondono alla crescente esigenza di una produzione di vino sostenibile. A Simei tre best practice a confronto e le prospettive delle politiche nazionali ed europee per una gestione green delle pratiche in vigneto e dei processi di cantina.
Sostenibilità a tutto campo al centro del convegno a cura di Unione Italiana Vini “Bollicine e sostenibilità: la risposta di Franciacorta, Cava e Champagne”, svoltosi ieri nell'ambito di Simei, la più importante fiera internazionale dedicata alle tecnologie del vino, in corso dal 19 al 22 novembre 2019 a Fiera Milano-Rho.
“La sostenibilità è un argomento centrale nel mondo viticolo ed enologico, anche perché questo settore si sta dimostrando il più sensibile, il più pronto e preparato ad affrontare un percorso così complesso. Il concetto di “sostenibile” va visto dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Questa è la sfida che abbiamo di fronte e che molte realtà italiane ed estere stanno già affrontando con i giusti strumenti, anche in vista della nuova politica agricola comunitaria (PAC), che mette la sostenibilità, misurabile a livello di performance, al centro degli obiettivi da perseguire e che legherà gli interventi finanziari al raggiungimento dei medesimi. Per questo motivo Unione Italiana Vini continua a lavorare con le istituzione per la definizione di uno standard unico nazionale sulla sostenibilità del comparto vitivinicolo”.
Così Paolo Castelletti, Segretario Generale di Unione Italiana Vini, ad introdurre il workshop che ha visto confrontarsi sul tema Arturo Ziliani - Amministratore Delegato Guido Berlucchi; Eva Plazas Torné - Enologo di Cavas Vilarnau; Pierre Naviaux - Responsabile del progetto per lo sviluppo sostenibile del Comitato interprofessionale per il vino champagne; Roberta Sardone - Ricercatrice Centro Politiche e Bio-Economie del CREA e Michele Alessi - Dirigente Ufficio Vitivinicolo del Mipaaft.
Ad aprire il dibattito Arturo Ziliani, che ha raccontato le azioni messe in campo dalla sua azienda, con l’apertura all’agricoltura biologica, e spiegato l’innovativo progetto ACADEMIA BERLUCCHI, moderna agorà dove personalità provenienti da ambiti diversi si confrontano per stimolare e condividere pensieri e proposte su tematiche legate alla sostenibilità, alla cura del territorio ed all’innovazione, per una visione di un domani più sensibile e resiliente.
L'adattamento ai cambiamenti climatici nell'agricoltura mediterranea vista dal campo è stato il tema affrontato da Eva Plazas Torné, che ha raccontato la serie di misure sostenibili messe in atto a Vilarnau - dalla riduzione dei consumi di energia e acqua all’eliminazione della plastica - e che hanno valso alla cantina la certificazione di “Wineries for Climate Protection” (WfCP) da parte della Federazione spagnola del vino (FEV), riconoscendo l’impegno dell’azienda allo sviluppo sostenibile e alla lotta ai cambiamenti climatici.
Dalla Spagna alla Francia, Pierre Naviaux ha raccontato come sin dagli anni ‘80, convinti che produrre nel pieno rispetto dell’ambiente sia un dovere per una denominazione di origine controllata di così grande notorietà, Champagne si sia mobilitata per mettere in atto soluzioni volte a proteggere l'ambiente, sviluppando tre piani d'azione per orientare la filiera verso una viticoltura ecologica: il piano acqua, il piano biodiversità e il piano carbonio.
La sostenibilità per il settore vitivinicolo a livello normativo e istituzionale è stato al centro dell’intervento di Roberta Sardone del CREA, che ha posto l’accento su quali sono i vincoli e le opportunità sul tema rispetto alla nuova PAC. Tutte le politche UE, per il periodo post 2020, si dovranno infatti ispirare a un approccio di sostenibilità e la politica agricola europea sta diventando un banco di prova di questo approccio.
A chiudere il convegno Michele Alessi che ha spiegato come il MIPAAF stia lavorando alla definizione di una norma nazionale unica sul vino che stabilisca regole certe e condivise in termini di sostenibilità e che copra tutto il ciclo produttivo, dalle operazioni colturali in vigna alla commercializzazione. L’obiettivo è la creazione di un standard unico, che integri il sistema di qualità nazionale di produzione integrata (SQNPI) con “best practices” in vigna e in cantina e il monitoraggio delle emissioni di CO2 (impronta carbonica) e i consumi di acqua (impronta idrica). Le aziende saranno valutate e certificate da un Ente terzo accreditato.
“La sostenibilità è un argomento centrale nel mondo viticolo ed enologico, anche perché questo settore si sta dimostrando il più sensibile, il più pronto e preparato ad affrontare un percorso così complesso. Il concetto di “sostenibile” va visto dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Questa è la sfida che abbiamo di fronte e che molte realtà italiane ed estere stanno già affrontando con i giusti strumenti, anche in vista della nuova politica agricola comunitaria (PAC), che mette la sostenibilità, misurabile a livello di performance, al centro degli obiettivi da perseguire e che legherà gli interventi finanziari al raggiungimento dei medesimi. Per questo motivo Unione Italiana Vini continua a lavorare con le istituzione per la definizione di uno standard unico nazionale sulla sostenibilità del comparto vitivinicolo”.
Così Paolo Castelletti, Segretario Generale di Unione Italiana Vini, ad introdurre il workshop che ha visto confrontarsi sul tema Arturo Ziliani - Amministratore Delegato Guido Berlucchi; Eva Plazas Torné - Enologo di Cavas Vilarnau; Pierre Naviaux - Responsabile del progetto per lo sviluppo sostenibile del Comitato interprofessionale per il vino champagne; Roberta Sardone - Ricercatrice Centro Politiche e Bio-Economie del CREA e Michele Alessi - Dirigente Ufficio Vitivinicolo del Mipaaft.
Ad aprire il dibattito Arturo Ziliani, che ha raccontato le azioni messe in campo dalla sua azienda, con l’apertura all’agricoltura biologica, e spiegato l’innovativo progetto ACADEMIA BERLUCCHI, moderna agorà dove personalità provenienti da ambiti diversi si confrontano per stimolare e condividere pensieri e proposte su tematiche legate alla sostenibilità, alla cura del territorio ed all’innovazione, per una visione di un domani più sensibile e resiliente.
L'adattamento ai cambiamenti climatici nell'agricoltura mediterranea vista dal campo è stato il tema affrontato da Eva Plazas Torné, che ha raccontato la serie di misure sostenibili messe in atto a Vilarnau - dalla riduzione dei consumi di energia e acqua all’eliminazione della plastica - e che hanno valso alla cantina la certificazione di “Wineries for Climate Protection” (WfCP) da parte della Federazione spagnola del vino (FEV), riconoscendo l’impegno dell’azienda allo sviluppo sostenibile e alla lotta ai cambiamenti climatici.
Dalla Spagna alla Francia, Pierre Naviaux ha raccontato come sin dagli anni ‘80, convinti che produrre nel pieno rispetto dell’ambiente sia un dovere per una denominazione di origine controllata di così grande notorietà, Champagne si sia mobilitata per mettere in atto soluzioni volte a proteggere l'ambiente, sviluppando tre piani d'azione per orientare la filiera verso una viticoltura ecologica: il piano acqua, il piano biodiversità e il piano carbonio.
La sostenibilità per il settore vitivinicolo a livello normativo e istituzionale è stato al centro dell’intervento di Roberta Sardone del CREA, che ha posto l’accento su quali sono i vincoli e le opportunità sul tema rispetto alla nuova PAC. Tutte le politche UE, per il periodo post 2020, si dovranno infatti ispirare a un approccio di sostenibilità e la politica agricola europea sta diventando un banco di prova di questo approccio.
A chiudere il convegno Michele Alessi che ha spiegato come il MIPAAF stia lavorando alla definizione di una norma nazionale unica sul vino che stabilisca regole certe e condivise in termini di sostenibilità e che copra tutto il ciclo produttivo, dalle operazioni colturali in vigna alla commercializzazione. L’obiettivo è la creazione di un standard unico, che integri il sistema di qualità nazionale di produzione integrata (SQNPI) con “best practices” in vigna e in cantina e il monitoraggio delle emissioni di CO2 (impronta carbonica) e i consumi di acqua (impronta idrica). Le aziende saranno valutate e certificate da un Ente terzo accreditato.
mercoledì 20 novembre 2019
Freddie Mercury. The Ultimate Showman
Una serata per onorare la memoria di Freddie Mercury, uno dei più grandi showman di tutti i tempi. Rai5 manda in onda, in prima visione, il documentario “Freddie Mercury. The Ultimate Showman” e a seguire una puntata della serie “Video Killed The Radio Star”.
Una delle più grandi voci di sempre, un divo amato da milioni di persone, un carisma tale da incantare un pubblico immenso. Freddie Mercury è stato più di un cantante, è stato lo “showman per antonomasia”, come afferma l’amica Rosie Horide. “Nessuno prima di lui aveva saputo coniugare teatralità e rock” sostiene Paul Gambaccini, suo intimo amico.
In occasione dell’anniversario della morte, Rai Cultura dedica una serata a Freddie Mercury e ai Queen. Due gli appuntamenti per onorarne la memoria. Alle 21.15, il documentario in prima visione “Freddie Mercury. The Ultimate Showman” ed a a cui seguire alle 22.15, una puntata della serie “Video Killed The Radio Star”, in cui Roger Taylor racconta i videoclip più celebri della band e commenta assieme ai registi David Mallet e Russell Mulcahy le idee e il making of dei video più famosi del gruppo.
Incentrato sulla vita e lo straordinario rapporto col pubblico della star inglese originaria di Zanzibar, “Freddie Mercury. The Ultimate Showman”, vede interventi di Rami Malek (interprete di Freddie Mercury nel film "Bohemian Rhapsody"), Eric Hall (EMI Publisher dei Queen), Paul Watts (EMI Division Manager dei Queen), Mick Rock (fotografo dei Queen), Rosie Horide (Giornalista musicale e amica intima dei Queen) e Paul Gambaccini (conduttore radiofonico e amico intimo di Freddie Mercury).
Inoltre mercoledì 27 novembre alle 21.15, Rai5 trasmetterà il documentario in due parti “Queen: days of our lives” che ripercorre, con interviste e filmati originali di repertorio, gli eventi che poi sono stati ripresi nel film “Bohemian Rhapsody”, vincitore di quattro premi oscar. A dare voce alle immagini, nella versione italiana, è Stefano Sperduti, doppiatore di Rami Malek che ha interpretato il ruolo di Freddie Mercury nel film.
Una delle più grandi voci di sempre, un divo amato da milioni di persone, un carisma tale da incantare un pubblico immenso. Freddie Mercury è stato più di un cantante, è stato lo “showman per antonomasia”, come afferma l’amica Rosie Horide. “Nessuno prima di lui aveva saputo coniugare teatralità e rock” sostiene Paul Gambaccini, suo intimo amico.
In occasione dell’anniversario della morte, Rai Cultura dedica una serata a Freddie Mercury e ai Queen. Due gli appuntamenti per onorarne la memoria. Alle 21.15, il documentario in prima visione “Freddie Mercury. The Ultimate Showman” ed a a cui seguire alle 22.15, una puntata della serie “Video Killed The Radio Star”, in cui Roger Taylor racconta i videoclip più celebri della band e commenta assieme ai registi David Mallet e Russell Mulcahy le idee e il making of dei video più famosi del gruppo.
Incentrato sulla vita e lo straordinario rapporto col pubblico della star inglese originaria di Zanzibar, “Freddie Mercury. The Ultimate Showman”, vede interventi di Rami Malek (interprete di Freddie Mercury nel film "Bohemian Rhapsody"), Eric Hall (EMI Publisher dei Queen), Paul Watts (EMI Division Manager dei Queen), Mick Rock (fotografo dei Queen), Rosie Horide (Giornalista musicale e amica intima dei Queen) e Paul Gambaccini (conduttore radiofonico e amico intimo di Freddie Mercury).
Inoltre mercoledì 27 novembre alle 21.15, Rai5 trasmetterà il documentario in due parti “Queen: days of our lives” che ripercorre, con interviste e filmati originali di repertorio, gli eventi che poi sono stati ripresi nel film “Bohemian Rhapsody”, vincitore di quattro premi oscar. A dare voce alle immagini, nella versione italiana, è Stefano Sperduti, doppiatore di Rami Malek che ha interpretato il ruolo di Freddie Mercury nel film.
lunedì 18 novembre 2019
UE: approvato il disciplinare del Vermouth di Torino. Tutelerà lo storico aperitivo in tutti i Paesi Europei
L’Unione Europea approva il disciplinare del Vermouth di Torino. A due anni dalla pubblicazione in Italia, la Commissione Europea ha terminato la valutazione del fascicolo tecnico dell’Indicazione Geografica “Vermut di Torino / Vermouth di Torino”.
Il Vermouth di Torino supera l’esame di Bruxelles: il fascicolo tecnico che tutela l’Indicazione Geografica del “Vermuth di Torino / Vermouth di Torino” ha, infatti, concluso in questi giorni l’iter tecnico con parere favorevole da parte della Commissione Europea. Nei prossimi mesi, quindi, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il disciplinare avrà piena applicazione e tutelerà lo storico aperitivo torinese in tutti i Paesi Europei.
Il percorso, che ha condotto a questa importante tappa, è frutto di un’esigenza rilevata dai produttori di Vermouth per coprire un vuoto normativo, tutelando con un disciplinare moderno i produttori e, ancora di più, i consumatori dal rischio di imitazioni, salvaguardando la qualità del prodotto e la rinomanza storica della bevanda. L’iter è durato circa vent’anni e ha trovato il suo primo compimento il 22 marzo 2017 quando il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha accolto la richiesta della Regione Piemonte e ha riconosciuto l’Indicazione Geografica “Vermouth di Torino / Vermut di Torino”, che ha portato alla nascita dell'Istituto del Vermouth di Torino, l’associazione costituita da 18 produttori che valorizza, promuove ed eleva la qualità del Vermouth di Torino. Nell’aprile di quest’anno, poi, a ulteriore conferma di questa esigenza, è nato il Consorzio del Vermouth, che ha il compito di tutelare l’indicazione geografica del Vermouth di Torino.
«L’obiettivo di questo percorso – spiega Roberto Bava, Presidente dell’Istituto del Vermouth di Torino – era posizionare il Vermouth in cima alla piramide qualitativa, tutelandone anche gli aspetti di origine, dal campo di coltivazione delle erbe officinali fino all’imbottigliamento. Abbiamo voluto realizzare un disciplinare coraggioso che distinguesse il Vermouth di Torino dagli altri vini aromatizzati, dettagliandone il grado alcolico e la provenienza geografica degli ingredienti, distaccandolo completamente dagli altri Vermouth. Siamo orgogliosi di questo ulteriore riconoscimento, raggiunto grazie al lavoro congiunto dei produttori, di Federvini, della Regione Piemonte, del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e della Commissione Europea. È stato un lavoro corale iniziato diversi anni fa che finalmente possiamo dire di aver portato a pieno compimento».
Il Vermouth di Torino supera l’esame di Bruxelles: il fascicolo tecnico che tutela l’Indicazione Geografica del “Vermuth di Torino / Vermouth di Torino” ha, infatti, concluso in questi giorni l’iter tecnico con parere favorevole da parte della Commissione Europea. Nei prossimi mesi, quindi, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il disciplinare avrà piena applicazione e tutelerà lo storico aperitivo torinese in tutti i Paesi Europei.
Il percorso, che ha condotto a questa importante tappa, è frutto di un’esigenza rilevata dai produttori di Vermouth per coprire un vuoto normativo, tutelando con un disciplinare moderno i produttori e, ancora di più, i consumatori dal rischio di imitazioni, salvaguardando la qualità del prodotto e la rinomanza storica della bevanda. L’iter è durato circa vent’anni e ha trovato il suo primo compimento il 22 marzo 2017 quando il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha accolto la richiesta della Regione Piemonte e ha riconosciuto l’Indicazione Geografica “Vermouth di Torino / Vermut di Torino”, che ha portato alla nascita dell'Istituto del Vermouth di Torino, l’associazione costituita da 18 produttori che valorizza, promuove ed eleva la qualità del Vermouth di Torino. Nell’aprile di quest’anno, poi, a ulteriore conferma di questa esigenza, è nato il Consorzio del Vermouth, che ha il compito di tutelare l’indicazione geografica del Vermouth di Torino.
«L’obiettivo di questo percorso – spiega Roberto Bava, Presidente dell’Istituto del Vermouth di Torino – era posizionare il Vermouth in cima alla piramide qualitativa, tutelandone anche gli aspetti di origine, dal campo di coltivazione delle erbe officinali fino all’imbottigliamento. Abbiamo voluto realizzare un disciplinare coraggioso che distinguesse il Vermouth di Torino dagli altri vini aromatizzati, dettagliandone il grado alcolico e la provenienza geografica degli ingredienti, distaccandolo completamente dagli altri Vermouth. Siamo orgogliosi di questo ulteriore riconoscimento, raggiunto grazie al lavoro congiunto dei produttori, di Federvini, della Regione Piemonte, del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e della Commissione Europea. È stato un lavoro corale iniziato diversi anni fa che finalmente possiamo dire di aver portato a pieno compimento».
venerdì 15 novembre 2019
La meccanica dei mostri. Da Carlo Rambaldi a Makinarium
La mostra La meccanica dei mostri. Da Carlo Rambaldi a Makinarium, in corso al Palazzo delle Esposizioni, si dipana in un percorso in grado di tracciare la storia del cinema italiano e internazionale. Fino al 6 gennaio 2020.
Carlo Rambaldi (1925-2012) è l'uomo degli effetti speciali, colui che ne ha trasformato la funzione: da elementi di contesto a protagonisti dei film. Le sue creature sono riconosciute e amate al punto che molti film si sono identificati con esse: E.T., King Kong, Alien, solo per citarne alcuni. Le sue creature sono divenute un mondo riconosciuto e amato, molti film sono identificati con esse, E.T., King Kong, Alien sono solo alcuni. Ma già prima di Hollywood Rambaldi era uno dei maggiori esponenti degli effetti speciali in tutto il cinema di genere. Suoi sono i soldati alieni nel film cult Barbarella di Roger Vadim con una giovanissima Jane Fonda. Sua è la paternità del Pinocchio di Luigi Comencini, realizzato in meccatronica e che garantiva alla marionetta movimenti a distanza mai visti per quell’epoca.
Dopo aver lavorato con i maggiori registi italiani - Lucio Fulci, Lamberto Bava, Pupi Avati, Dario Argento - nella metà degli anni ‘70 si trasferisce negli Stati Uniti, dove collaborerà con i maggiori registi dello Star System Hollywoodiano, Steven Spielberg, Ridley Scott, Oliver Stone, Andrzej Zulawki, David Linch. Negli anni americani vincerà ben tre premi Oscar.
Attraverso materiali provenienti dall’archivio privato di Rambaldi, alcuni dei quali inediti, la mostra costruirà un percorso in grado di tracciare la storia del cinema italiano e internazionale, dagli anni Sessanta ai nostri giorni. Porrà, inoltre, l’accento sulla tradizione artigianale italiana come "marchio di qualità" che da sempre distingue le maestranze cinematografiche del nostro paese.
La mostra documenterà anche il lavoro delle generazioni successive a Rambaldi. Il gruppo Makinarium, tra i più qualificati al mondo in questo settore, restaurerà per questa occasione le opere di Rambaldi e una sezione della mostra sarà dedicata al loro lavoro per il cinema.
Carlo Rambaldi (1925-2012) è l'uomo degli effetti speciali, colui che ne ha trasformato la funzione: da elementi di contesto a protagonisti dei film. Le sue creature sono riconosciute e amate al punto che molti film si sono identificati con esse: E.T., King Kong, Alien, solo per citarne alcuni. Le sue creature sono divenute un mondo riconosciuto e amato, molti film sono identificati con esse, E.T., King Kong, Alien sono solo alcuni. Ma già prima di Hollywood Rambaldi era uno dei maggiori esponenti degli effetti speciali in tutto il cinema di genere. Suoi sono i soldati alieni nel film cult Barbarella di Roger Vadim con una giovanissima Jane Fonda. Sua è la paternità del Pinocchio di Luigi Comencini, realizzato in meccatronica e che garantiva alla marionetta movimenti a distanza mai visti per quell’epoca.
Dopo aver lavorato con i maggiori registi italiani - Lucio Fulci, Lamberto Bava, Pupi Avati, Dario Argento - nella metà degli anni ‘70 si trasferisce negli Stati Uniti, dove collaborerà con i maggiori registi dello Star System Hollywoodiano, Steven Spielberg, Ridley Scott, Oliver Stone, Andrzej Zulawki, David Linch. Negli anni americani vincerà ben tre premi Oscar.
Attraverso materiali provenienti dall’archivio privato di Rambaldi, alcuni dei quali inediti, la mostra costruirà un percorso in grado di tracciare la storia del cinema italiano e internazionale, dagli anni Sessanta ai nostri giorni. Porrà, inoltre, l’accento sulla tradizione artigianale italiana come "marchio di qualità" che da sempre distingue le maestranze cinematografiche del nostro paese.
La mostra documenterà anche il lavoro delle generazioni successive a Rambaldi. Il gruppo Makinarium, tra i più qualificati al mondo in questo settore, restaurerà per questa occasione le opere di Rambaldi e una sezione della mostra sarà dedicata al loro lavoro per il cinema.
Giornata della nutrizione, ecco l'identikit degli spreconi
II edizione della giornata della Nutrizione, spreco alimentare: dal CREA tutti i numeri e l'identikit degli spreconi.
Cosa e quanto sprechiamo a tavola? E’ possibile fare un identikit degli “spreconi”? E come agire per prevenire efficacemente lo spreco? Di questo si è discusso oggi in occasione della II edizione della giornata della nutrizione, Nutrinformarsi: lo spreco nel piatto, organizzata dal CREA Alimenti e Nutrizione, presso cui è istituito l’Osservatorio sulle eccedenze, recuperi e sprechi alimentari, che realizza studi scientifici, diffonde informazioni e dati e promuove buone pratiche sulla generazione di eccedenze alimentari e sul loro recupero, allo scopo di stimolare innovazione nelle strategie, nelle politiche e nei comportamenti dei cittadini.
In questo ambito, l’Osservatorio sulle eccedenze, recuperi e sprechi alimentari del CREA ha realizzato la prima indagine comparativa, con dati armonizzati, provenienti da diversi paesi europei (Olanda, Spagna, Germania e Ungheria). Lo studio, effettuato nel 2018, ha interessato 1.142 famiglie rappresentative della popolazione italiana, coinvolgendo i responsabili degli acquisti alimentari e della preparazione dei pasti. Il campione è stato selezionato nel rispetto di genere, età, livello di istruzione e reddito e per dimensione della famiglia.
Ne è emerso che il 77% delle famiglie intervistate ha gettato via del cibo nella settimana precedente all’indagine, percentuale che si riduce con l’aumentare dell’età del responsabile acquisti, con il diminuire del reddito e in famiglie che vivono al sud e isole. Lo spreco maggiore si è riscontrato nelle famiglie monocomponenti e nei segmenti di età più giovane. I prodotti alimentari più sprecati sono verdura, frutta fresca e pane, seguiti da pasta, patate, uova, budini, derivati del latte (yogurt, formaggi), per un totale in media di 370 g/settimana/famiglia. Il dato italiano sullo spreco alimentare è allineato con quello olandese (365 g/settimana) e molto inferiore a quello spagnolo (534 g/settimana), tedesco (534 g/settimana) e ungherese (464 g/settimana).
Sempre secondo l’indagine CREA, la crescente attenzione nei confronti del tema dello spreco è, inoltre, ampiamente diffusa in Italia, al punto che più della metà del campione intervistato condanna fermamente la pratica di gettare via il cibo, riconoscendone l’impatto negativo e le ricadute in diversi ambiti: economico (70%), sociale (conseguenze su disponibilità di cibo nel mondo, 59%) e ambientale (55%).
Le famiglie italiane, infine, si dichiarano capaci di gestire le attività in cucina, fattore di rilevante prevenzione: circa due terzi degli intervistati, infatti, dichiara di pianificare gli acquisti e di non fare acquisti di impulso, meno di un quinto afferma di non saper riutilizzare gli avanzi o pianificare le giuste quantità di alimenti da acquistare e solo il 5% sostiene di non finire quello che nel piatto e di non conservare gli avanzi. Tuttavia solo il 42% decide in anticipo i menù settimanali.
«Quello a cui siamo assistendo – ha dichiarato Laura Rossi, coordinatore dell’Osservatorio e ricercatrice del CREA Alimenti e Nutrizione – è un vero e proprio cambio di passo per lo spreco alimentare, inteso come tassello fondamentale dello sviluppo sostenibile. Dalle istituzioni internazionali e nazionali, dagli operatori economici e sociali, dai banchi alimentari e perfino da semplici cittadini, che ridistribuiscono a livello territoriale le eccedenze alimentari agli indigenti, arrivano segnali forti di una crescente sensibilità su questi temi: normative specifiche, progetti educativi mirati e nuove modalità di gestione dei prodotti alimentari sia nelle aziende che a casa».
«L’Osservatorio su sprechi alimentari e recupero delle eccedenze è un tassello strategico per il buon funzionamento della legge antisprechi e per poter pianificare di conseguenza politiche di ampio respiro» ha spiegato l’On. Maria Chiara Gadda, Capogruppo di Italia Viva in Commissione Agricoltura Camera e prima firmataria della legge 166/2016. «Ad oggi ci siamo dovuti confrontare con analisi e numeri parziali, mentre per agire in modo mirato sugli anelli della filiera più fragili è necessario monitorare il fenomeno in modo oggettivo. L’osservatorio del CREA sarà un punto di riferimento per il lavoro del Tavolo sulla lotta agli sprechi e sugli aiuti alimentari per le persone indigenti, che la scorsa settimana ha avuto nuovo avvio grazie alla ministra Bellanova. Ringrazio il CREA che oggi, con la presentazione della sua prima indagine, ha confermato che l’Italia è all’avanguardia in Europa su questi temi».
Cosa e quanto sprechiamo a tavola? E’ possibile fare un identikit degli “spreconi”? E come agire per prevenire efficacemente lo spreco? Di questo si è discusso oggi in occasione della II edizione della giornata della nutrizione, Nutrinformarsi: lo spreco nel piatto, organizzata dal CREA Alimenti e Nutrizione, presso cui è istituito l’Osservatorio sulle eccedenze, recuperi e sprechi alimentari, che realizza studi scientifici, diffonde informazioni e dati e promuove buone pratiche sulla generazione di eccedenze alimentari e sul loro recupero, allo scopo di stimolare innovazione nelle strategie, nelle politiche e nei comportamenti dei cittadini.
In questo ambito, l’Osservatorio sulle eccedenze, recuperi e sprechi alimentari del CREA ha realizzato la prima indagine comparativa, con dati armonizzati, provenienti da diversi paesi europei (Olanda, Spagna, Germania e Ungheria). Lo studio, effettuato nel 2018, ha interessato 1.142 famiglie rappresentative della popolazione italiana, coinvolgendo i responsabili degli acquisti alimentari e della preparazione dei pasti. Il campione è stato selezionato nel rispetto di genere, età, livello di istruzione e reddito e per dimensione della famiglia.
Ne è emerso che il 77% delle famiglie intervistate ha gettato via del cibo nella settimana precedente all’indagine, percentuale che si riduce con l’aumentare dell’età del responsabile acquisti, con il diminuire del reddito e in famiglie che vivono al sud e isole. Lo spreco maggiore si è riscontrato nelle famiglie monocomponenti e nei segmenti di età più giovane. I prodotti alimentari più sprecati sono verdura, frutta fresca e pane, seguiti da pasta, patate, uova, budini, derivati del latte (yogurt, formaggi), per un totale in media di 370 g/settimana/famiglia. Il dato italiano sullo spreco alimentare è allineato con quello olandese (365 g/settimana) e molto inferiore a quello spagnolo (534 g/settimana), tedesco (534 g/settimana) e ungherese (464 g/settimana).
Sempre secondo l’indagine CREA, la crescente attenzione nei confronti del tema dello spreco è, inoltre, ampiamente diffusa in Italia, al punto che più della metà del campione intervistato condanna fermamente la pratica di gettare via il cibo, riconoscendone l’impatto negativo e le ricadute in diversi ambiti: economico (70%), sociale (conseguenze su disponibilità di cibo nel mondo, 59%) e ambientale (55%).
Le famiglie italiane, infine, si dichiarano capaci di gestire le attività in cucina, fattore di rilevante prevenzione: circa due terzi degli intervistati, infatti, dichiara di pianificare gli acquisti e di non fare acquisti di impulso, meno di un quinto afferma di non saper riutilizzare gli avanzi o pianificare le giuste quantità di alimenti da acquistare e solo il 5% sostiene di non finire quello che nel piatto e di non conservare gli avanzi. Tuttavia solo il 42% decide in anticipo i menù settimanali.
«Quello a cui siamo assistendo – ha dichiarato Laura Rossi, coordinatore dell’Osservatorio e ricercatrice del CREA Alimenti e Nutrizione – è un vero e proprio cambio di passo per lo spreco alimentare, inteso come tassello fondamentale dello sviluppo sostenibile. Dalle istituzioni internazionali e nazionali, dagli operatori economici e sociali, dai banchi alimentari e perfino da semplici cittadini, che ridistribuiscono a livello territoriale le eccedenze alimentari agli indigenti, arrivano segnali forti di una crescente sensibilità su questi temi: normative specifiche, progetti educativi mirati e nuove modalità di gestione dei prodotti alimentari sia nelle aziende che a casa».
«L’Osservatorio su sprechi alimentari e recupero delle eccedenze è un tassello strategico per il buon funzionamento della legge antisprechi e per poter pianificare di conseguenza politiche di ampio respiro» ha spiegato l’On. Maria Chiara Gadda, Capogruppo di Italia Viva in Commissione Agricoltura Camera e prima firmataria della legge 166/2016. «Ad oggi ci siamo dovuti confrontare con analisi e numeri parziali, mentre per agire in modo mirato sugli anelli della filiera più fragili è necessario monitorare il fenomeno in modo oggettivo. L’osservatorio del CREA sarà un punto di riferimento per il lavoro del Tavolo sulla lotta agli sprechi e sugli aiuti alimentari per le persone indigenti, che la scorsa settimana ha avuto nuovo avvio grazie alla ministra Bellanova. Ringrazio il CREA che oggi, con la presentazione della sua prima indagine, ha confermato che l’Italia è all’avanguardia in Europa su questi temi».
Vino e tecnologia, SIMEI: quando l'innovazione incontra architettura, design e sostenibilità
Architettura, design, packaging, sostenibilità sposano il meglio della tecnologia alla 28esima edizione di SIMEI, il salone leader a livello internazionale nel comparto delle tecnologie per l'enologia e l'imbottigliamento, che si terrà dal 19 al 22 Novembre 2019 a Fiera Milano. L'evento sarà inoltre animato da convegni, eventi, incontri di formazione e aggiornamento in tema di ricerca enologica. Focus sulla viticoltura eroica.
Prende il via SIMEI 2019, edizione questa che come evidenziato da Ernesto Abbona, Presidente di Unione Italiana Vini, si preannuncia ancora più innovativa, globale e trasversale. Oltre all’eccellenza tecnologica, che resta il cuore della fiera biennale che Unione Italiana Vini organizza dal 1963, è stato rivisto l’impianto generale della manifestazione che si apre a nuovi settori produttivi del ‘liquid food’ vicini al vino e introduce tematiche di eccezionale attualità come l’architettura e il design legandoli al settore. Sarà, inoltre, un’edizione ancora più internazionale: grazie infatti ad una vasta operazione di incoming di operatori e produttori provenienti dai cinque continenti, a nuove partnership con le associazioni di categoria e importanti istituzioni quali Ministero dello Sviluppo Economico, ICE-Agenzia, SIMEST e Fiera Milano, SIMEI conferma la sua leadership diventando un tavolo di confronto mondiale.
Forti prospettive di crescita in termini di presenze internazionali, con già confermati oltre 150 delegati da tutto il mondo, ed eccezionali novità in termini di eventi e convegni caratterizzano questa edizione che lancia una nuova sfida al settore, allargandosi ad aree complementari a quelle del mondo del vino e affrontando, con esperti internazionali, tematiche trasversali che abbracciano il visual design, l’architettura e la sostenibilità.
Sei i temi principali del programma convegnistico, che quest’anno proietta SIMEI oltre la dimensione espositiva per diventare sempre di più uno spazio d’incontro e confronto, aprendosi ad un dialogo internazionale di reciproco scambio tra gli operatori del settore vitivinicolo, gli esperti di nuove tendenze e le aziende produttrici di macchine e prodotti per l’enologia e il beverage.
“Il ruolo dell’architettura nel progetto e nel marketing di una cantina” aprirà la serie di convegni: a condurlo uno dei più celebri architetti mondiali, Olivier Chadebost, che indagherà su come è cambiato, ma soprattutto, come può cambiare il rapporto tra architettura e cantine, che pur mantenendo la loro utilità e funzionalità come base non devono trascurare il fattore bellezza e rappresentare l’identità e l’unione tra la terra e l’uomo. Chadebost, nei suoi incontri, parlerà di come sia essenziale nel futuro creare cantine vere, sostenibili, rispettose dell’ambiente che siano piena espressione del territorio.
Sul palco del SIMEI un altro tema d’avanguardia sarà coordinato dal master of WINE Justin Knock e da Andrea Lonardi, direttore operativo della Bertani: con “Le nuove frontiere dell’utilizzo del legno nella produzione e affinamento dei vini” si analizzerà l'evoluzione dell'uso del legno (botti e barriques) nel vino negli ultimi 30 anni, partendo da una ricerca presso alcune delle aziende vinicole più importanti di Francia, Italia, Stati Uniti, Australia, Spagna, Sud Africa, Cile e Argentina e interviste con produttori selezionati e bottai. A completare l’incontro una esclusiva degustazione di 16 vini di quattro cantine selezionate per scoprire l’influenza dell’uso del legno sulla composizione e il gusto del vino.
Novità assoluta 2019 sarà anche la prima convention mondiale delle Donne del Vino, associazione nata a Firenze da un’idea di Elisabetta Tognana e attiva dal 1988. Fare rete, scambiarsi conoscenze, misurare le competenze aumentando il proprio bagaglio culturale, studiare i mercati e gli stili di consumo al femminile saranno i temi sul tavolo di questo importante momento di confronto tra le donne del vino che in tutto il mondo lavorano per dare alla categoria più opportunità e dare al vino più vantaggi dalla presenza femminile.
“Vestire gli oli extra-vergini di oliva per essere vincenti sul mercato” a cura di Luigi Caricato e Juan A. Peñamil, approfondirà, in un confronto tra Italia e Spagna, l’importanza del packaging nel mondo dell’olio per esprimere al meglio la sua pregevolezza, con focus su contenitori, tessuto, finezza stilistica e etichette, tappi, versatori e imballaggio.
Per la prima volta, inoltre, approda a SIMEI la SPIRITS VALLEY, la “Silicon Valley” dei distillati: una delegazione proveniente dalla valle del fiume Charente in Francia, dove si trova metà della produzione mondiale di alcolici Super-Premium, offrirà, in un convegno dedicato, una panoramica della più importante tradizione produttiva e culturale del “saper fare” legata all’eccellenza nell’industria dei distillati.
“Bollicine e cambio climatico: spumanti cava e champagne nella sfida del riscaldamento globale” sarà il tema che verrà affrontato nel panel curato da Nicola Tinelli di Unione Italiana Vini: partendo da un’analisi su come il riscaldamento globale influirà sul gusto e la caratterizzazione dei vini con le bollicine e su come la spumantistica affronterà l’impegno per ridurre l’impatto ambientale, si fotograferà la nuova realtà spumantistica che vede la “migrazione” della viticoltura verso climi più freschi e territori più elevati “rilocalizzando” verso nord realtà produttive che, fino ad oggi, sono rimaste concentrate principalmente tra Francia Italia e Spagna.
Tra gli immancabili appuntamenti 2019 anche la tradizionale proclamazione dei vincitori dell’Innovation Challenge, il concorso che valorizza e premia le migliori innovazioni di prodotti o processi presentati dalle imprese espositrici di SIMEI, che quest’anno si arricchisce della collaborazione di Vinidea. Accanto al comitato tecnico-scientifico, composto da docenti universitari, tecnici e rappresentanti delle aziende utilizzatrici, che ha già operato la prima selezione delle candidature, un panel tecnico di esperti internazionali sceglierà le innovazioni più meritevoli. Le indicazioni del panel verranno, infine, combinate nella classifica finale con i punteggi che i finalisti del concorso otterranno dalla votazione popolare del pubblico di Enoforum.
E proprio a ENOFORUM, il maggiore congresso tecnico-scientifico d’Europa per il settore vitivinicolo, organizzato da Vinidea, verrà dato uno spazio importante all’interno di SIMEI con un evento che fornirà una sintesi delle acquisizioni scientifiche più applicabili e delle innovazioni tecnologiche di maggiore impatto per il settore.
Prende il via SIMEI 2019, edizione questa che come evidenziato da Ernesto Abbona, Presidente di Unione Italiana Vini, si preannuncia ancora più innovativa, globale e trasversale. Oltre all’eccellenza tecnologica, che resta il cuore della fiera biennale che Unione Italiana Vini organizza dal 1963, è stato rivisto l’impianto generale della manifestazione che si apre a nuovi settori produttivi del ‘liquid food’ vicini al vino e introduce tematiche di eccezionale attualità come l’architettura e il design legandoli al settore. Sarà, inoltre, un’edizione ancora più internazionale: grazie infatti ad una vasta operazione di incoming di operatori e produttori provenienti dai cinque continenti, a nuove partnership con le associazioni di categoria e importanti istituzioni quali Ministero dello Sviluppo Economico, ICE-Agenzia, SIMEST e Fiera Milano, SIMEI conferma la sua leadership diventando un tavolo di confronto mondiale.
Forti prospettive di crescita in termini di presenze internazionali, con già confermati oltre 150 delegati da tutto il mondo, ed eccezionali novità in termini di eventi e convegni caratterizzano questa edizione che lancia una nuova sfida al settore, allargandosi ad aree complementari a quelle del mondo del vino e affrontando, con esperti internazionali, tematiche trasversali che abbracciano il visual design, l’architettura e la sostenibilità.
Sei i temi principali del programma convegnistico, che quest’anno proietta SIMEI oltre la dimensione espositiva per diventare sempre di più uno spazio d’incontro e confronto, aprendosi ad un dialogo internazionale di reciproco scambio tra gli operatori del settore vitivinicolo, gli esperti di nuove tendenze e le aziende produttrici di macchine e prodotti per l’enologia e il beverage.
“Il ruolo dell’architettura nel progetto e nel marketing di una cantina” aprirà la serie di convegni: a condurlo uno dei più celebri architetti mondiali, Olivier Chadebost, che indagherà su come è cambiato, ma soprattutto, come può cambiare il rapporto tra architettura e cantine, che pur mantenendo la loro utilità e funzionalità come base non devono trascurare il fattore bellezza e rappresentare l’identità e l’unione tra la terra e l’uomo. Chadebost, nei suoi incontri, parlerà di come sia essenziale nel futuro creare cantine vere, sostenibili, rispettose dell’ambiente che siano piena espressione del territorio.
Sul palco del SIMEI un altro tema d’avanguardia sarà coordinato dal master of WINE Justin Knock e da Andrea Lonardi, direttore operativo della Bertani: con “Le nuove frontiere dell’utilizzo del legno nella produzione e affinamento dei vini” si analizzerà l'evoluzione dell'uso del legno (botti e barriques) nel vino negli ultimi 30 anni, partendo da una ricerca presso alcune delle aziende vinicole più importanti di Francia, Italia, Stati Uniti, Australia, Spagna, Sud Africa, Cile e Argentina e interviste con produttori selezionati e bottai. A completare l’incontro una esclusiva degustazione di 16 vini di quattro cantine selezionate per scoprire l’influenza dell’uso del legno sulla composizione e il gusto del vino.
Novità assoluta 2019 sarà anche la prima convention mondiale delle Donne del Vino, associazione nata a Firenze da un’idea di Elisabetta Tognana e attiva dal 1988. Fare rete, scambiarsi conoscenze, misurare le competenze aumentando il proprio bagaglio culturale, studiare i mercati e gli stili di consumo al femminile saranno i temi sul tavolo di questo importante momento di confronto tra le donne del vino che in tutto il mondo lavorano per dare alla categoria più opportunità e dare al vino più vantaggi dalla presenza femminile.
“Vestire gli oli extra-vergini di oliva per essere vincenti sul mercato” a cura di Luigi Caricato e Juan A. Peñamil, approfondirà, in un confronto tra Italia e Spagna, l’importanza del packaging nel mondo dell’olio per esprimere al meglio la sua pregevolezza, con focus su contenitori, tessuto, finezza stilistica e etichette, tappi, versatori e imballaggio.
Per la prima volta, inoltre, approda a SIMEI la SPIRITS VALLEY, la “Silicon Valley” dei distillati: una delegazione proveniente dalla valle del fiume Charente in Francia, dove si trova metà della produzione mondiale di alcolici Super-Premium, offrirà, in un convegno dedicato, una panoramica della più importante tradizione produttiva e culturale del “saper fare” legata all’eccellenza nell’industria dei distillati.
“Bollicine e cambio climatico: spumanti cava e champagne nella sfida del riscaldamento globale” sarà il tema che verrà affrontato nel panel curato da Nicola Tinelli di Unione Italiana Vini: partendo da un’analisi su come il riscaldamento globale influirà sul gusto e la caratterizzazione dei vini con le bollicine e su come la spumantistica affronterà l’impegno per ridurre l’impatto ambientale, si fotograferà la nuova realtà spumantistica che vede la “migrazione” della viticoltura verso climi più freschi e territori più elevati “rilocalizzando” verso nord realtà produttive che, fino ad oggi, sono rimaste concentrate principalmente tra Francia Italia e Spagna.
Tra gli immancabili appuntamenti 2019 anche la tradizionale proclamazione dei vincitori dell’Innovation Challenge, il concorso che valorizza e premia le migliori innovazioni di prodotti o processi presentati dalle imprese espositrici di SIMEI, che quest’anno si arricchisce della collaborazione di Vinidea. Accanto al comitato tecnico-scientifico, composto da docenti universitari, tecnici e rappresentanti delle aziende utilizzatrici, che ha già operato la prima selezione delle candidature, un panel tecnico di esperti internazionali sceglierà le innovazioni più meritevoli. Le indicazioni del panel verranno, infine, combinate nella classifica finale con i punteggi che i finalisti del concorso otterranno dalla votazione popolare del pubblico di Enoforum.
E proprio a ENOFORUM, il maggiore congresso tecnico-scientifico d’Europa per il settore vitivinicolo, organizzato da Vinidea, verrà dato uno spazio importante all’interno di SIMEI con un evento che fornirà una sintesi delle acquisizioni scientifiche più applicabili e delle innovazioni tecnologiche di maggiore impatto per il settore.
Giornata di apertura straordinaria delle Dimore storiche del Lazio
Dopo il successo dell’ultima edizione, torna l’appuntamento della Regione Lazio con la Giornata di apertura straordinaria delle Dimore storiche per offrire a tutti l’opportunità di visitare gratuitamente l’immenso patrimonio di dimore, ville, parchi e giardini storici del territorio, decine di luoghi di grande fascino e incanto che arricchiscono tutte le province del Lazio.
L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti ma orari e modalità di visita sono differenti. Per info dettagliate vai sul sito: www.retedimorestorichelazio.it.
Domenica 17 novembre, il pubblico potrà visitare gratuitamente 70 siti di particolare pregio storico, architettonico e ambientale del Lazio. L’iniziativa, giunta alla terza edizione, è promossa dalla Regione Lazio nell’ambito del progetto di valorizzazione del patrimonio costituito da dimore, ville, complessi architettonici, parchi e giardini di valore storico e culturale, previsto dalla Legge regionale 8 del 2016.
Con la Rete delle Dimore storiche, la Regione Lazio ha avviato un grande progetto di valorizzazione dello straordinario patrimonio storico, paesaggistico e architettonico dei propri territori per costruire e sviluppare un nuovo modello di turismo sostenibile e competitivo. Sono 137 i siti coinvolti tra castelli e complessi architettonici, monasteri, chiese e conventi, palazzi e dimore storiche, parchi e casali. Luoghi straordinari, capolavori dell’arte e dell’architettura spesso poco conosciuti dal pubblico.
“Valorizzare il patrimonio culturale del Lazio e considerare la bellezza come base per lo sviluppo del territorio, dell’economia e del turismo – sostiene il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – sono le idee ispiratrici della legge regionale del 2016 che ha costituito la “Rete delle dimore storiche del Lazio” e dello stanziamento di importanti risorse per la manutenzione e il recupero degli edifici storici. Lo facciamo in primo luogo perché convinti che sia nostro dovere lasciare alle generazioni future le ricchezze che abbiamo avuto la fortuna di ereditare, ma anche perché siamo impegnati nella costruzione di un nuovo modello di sviluppo, nel quale il rilancio del patrimonio culturale è un cardine fondamentale”.
L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti ma orari e modalità di visita sono differenti. Per info dettagliate vai sul sito: www.retedimorestorichelazio.it.
giovedì 14 novembre 2019
Le musiche della Cappella Sistina con i Tallis Scholars: la grande polifonia cinquecentesca di scena alla Sapienza
Intorno alla Cappella Sistina, The Tallis Scholars sotto la direzione di Peter Phillips saranno i protagonisti di un concerto unico presso l’Aula Magna della Sapienza per la stagione della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti. Il 16 novembre 2019 alle ore 17.30 presso l'Aula Magna della Sapienza, Piazzale Aldo Moro 5.
La Cappella Sistina risplendeva non soltanto per gli affreschi dei più grandi pittori ma anche per le composizioni dei più grandi musicisti dell’epoca. Le musiche che risuonavano nella principale cappella del palazzo apostolico, nonché in uno dei più famosi tesori culturali e artistici della Città del Vaticano, contribuivano al suo splendore non meno degli affreschi di Michelangelo. La grande polifonia torna così a rivivere nel concerto dei Tallis Scholars, il complesso vocale di musica polifonica più celebre al mondo.
La polifonia cinquecentesca è uno dei culmini della musica di tutti i tempi, sia nel campo profano - a cui la IUC ha dedicato in questa e dedicherà anche nella prossima stagione, il ciclo dei Madrigali di Gesualdo da Venosa – sia nel campo sacro, a cui è dedicato questo concerto, che offre una straordinaria panoramica sui maggiori compositori di musica da chiesa del tempo, che venivano convocati a Roma dall’Europa intera per fornire la musica alle funzioni celebrate nella Cappella Sistina dal papa in persona.
Il più universalmente noto dei maestri della Sistina è indubbiamente Giovanni Pierluigi da Palestrina, che costituisce l’asse portante di questo concerto: invece di eseguire un’intera sua Messa, i Tallis hanno avuto l’originale idea di mettere insieme la musica di una Messa attingendone le varie parti da cinque diverse Messe di Palestrina, che durante il concerto saranno intercalate da altri brani composti da altri maestri. Il primo in ordine cronologico è Josquin Des Prez, il più grande rappresentante della scuola fiamminga, che prestò servizio presso la Sistina alla fine del Quattrocento e incise il suo nome su un muro della cappella, dove si può ancora leggerlo. Sempre seguendo l’ordine cronologico, dopo di lui vengono il francese Elzéar Genet detto Carpentras – oggi è pressoché dimenticato, ma le sue Lamentationes Jérémie, di cui verrà eseguita la prima parte, erano uno dei brani musicali più famosi del Cinquecento – e lo spagnolo Cristóbal de Morales, quindi finalmente Costanzo Festa, il primo italiano in grado di rivaleggiare con i grandi polifonisti d’oltralpe. L’ultimo in ordine cronologico è Gregorio Allegri, che intorno al 1630 compose un brano destinato a restare leggendario per secoli, il Miserere, di cui i papi erano talmente gelosi da proibire severamente di farne copie e portarle fuori dalla Sistina, finche Mozart, dopo averlo ascoltato una sola volta, fu in grado di trascriverlo per intero a memoria!
Questi compositori fanno corona al “principe della musica”, il Palestrina, emblema e modello della musica sacra non solo cattolica ma anche delle chiese riformate. Ancora oggi lo stile “alla Palestrina” influenza i compositori di musica corale sacra. È il caso dei brani due giovani compositori proposti dai Tallis Scolars in prima esecuzione a Roma. Sono l’inglese Alexander Campkin, che passa disinvoltamente dal balletto alla musica sacra, e l’inglese di origini italo-armene Justine Zara Rapaccioli, che nel suo brano riprende l’uso del doppio coro, antica tradizione della basilica di San Marco a Venezia, di cui è attualmente la vicedirettrice musicale.
Il pubblico dell’Aula Magna conosce bene The Tallis Scholars e Peter Phillips e sa che non hanno rivali nell’esecuzione della polifonia sacra rinascimentale. Dedicano questo loro concerto romano ai grandi maestri che nel corso del Cinquecento prestarono servizio nella Cappella Sistina, luogo d’importanza fondamentale tanto per la pittura che per la musica del rinascimento. Inoltre due prime esecuzione a Roma dei contemporanei Alexander Campkin e Justine Rapaccioli, che si ispirano all’antico stile polifonico.
The Tallis Scholars sono stati fondati nel 1973 dal loro direttore Peter Phillips e sono il complesso vocale di musica polifonica più celebre al mondo. Grazie all’attento lavoro sull’intonazione e sulla fusione delle voci sono in grado di raggiungere una purezza e una chiarezza di suono assolute, presto divenuta la loro cifra stilistica. Tengono circa 70 concerti l’anno nelle maggiori sale, chiese e festival d’Europa, America del Nord e del Sud, Australia ed Estremo Oriente. Con la musica scritta per la cappella Sistina hanno un legame speciale, tanto che nel 1994 sono stati invitati a cantare per inaugurare i restaurati affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina. Pochi mesi prima avevano celebrato il quarto centenario della morte di Palestrina con un concerto nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, ove Palestrina era stato maestro di cappella. Ma hanno collaborato anche con Sting e Paul McCartney.
Programma:
Palestrina - Missa Assumpta est Maria (Kyrie)
Morales - Regina caeli
Palestrina - Missa Ecce ego Johannes (Gloria)
Festa - Quam pulchra es
Carpentras - Lamentations du Prophéte Jérémie (Incipit)
Palestrina - Missa Papae Marcelli (Credo)
Allegri - Miserere
Palestrina - Missa Confitebor tibi Domine (Sanctus)
Campkin - Miserere mei
Rapaccioli - Quae est ista*
Josquin Des Prez - Inter natos mulierum
Palestrina - Missa brevis (Agnus)
* prime esecuzioni romane
La Cappella Sistina risplendeva non soltanto per gli affreschi dei più grandi pittori ma anche per le composizioni dei più grandi musicisti dell’epoca. Le musiche che risuonavano nella principale cappella del palazzo apostolico, nonché in uno dei più famosi tesori culturali e artistici della Città del Vaticano, contribuivano al suo splendore non meno degli affreschi di Michelangelo. La grande polifonia torna così a rivivere nel concerto dei Tallis Scholars, il complesso vocale di musica polifonica più celebre al mondo.
La polifonia cinquecentesca è uno dei culmini della musica di tutti i tempi, sia nel campo profano - a cui la IUC ha dedicato in questa e dedicherà anche nella prossima stagione, il ciclo dei Madrigali di Gesualdo da Venosa – sia nel campo sacro, a cui è dedicato questo concerto, che offre una straordinaria panoramica sui maggiori compositori di musica da chiesa del tempo, che venivano convocati a Roma dall’Europa intera per fornire la musica alle funzioni celebrate nella Cappella Sistina dal papa in persona.
Il più universalmente noto dei maestri della Sistina è indubbiamente Giovanni Pierluigi da Palestrina, che costituisce l’asse portante di questo concerto: invece di eseguire un’intera sua Messa, i Tallis hanno avuto l’originale idea di mettere insieme la musica di una Messa attingendone le varie parti da cinque diverse Messe di Palestrina, che durante il concerto saranno intercalate da altri brani composti da altri maestri. Il primo in ordine cronologico è Josquin Des Prez, il più grande rappresentante della scuola fiamminga, che prestò servizio presso la Sistina alla fine del Quattrocento e incise il suo nome su un muro della cappella, dove si può ancora leggerlo. Sempre seguendo l’ordine cronologico, dopo di lui vengono il francese Elzéar Genet detto Carpentras – oggi è pressoché dimenticato, ma le sue Lamentationes Jérémie, di cui verrà eseguita la prima parte, erano uno dei brani musicali più famosi del Cinquecento – e lo spagnolo Cristóbal de Morales, quindi finalmente Costanzo Festa, il primo italiano in grado di rivaleggiare con i grandi polifonisti d’oltralpe. L’ultimo in ordine cronologico è Gregorio Allegri, che intorno al 1630 compose un brano destinato a restare leggendario per secoli, il Miserere, di cui i papi erano talmente gelosi da proibire severamente di farne copie e portarle fuori dalla Sistina, finche Mozart, dopo averlo ascoltato una sola volta, fu in grado di trascriverlo per intero a memoria!
Questi compositori fanno corona al “principe della musica”, il Palestrina, emblema e modello della musica sacra non solo cattolica ma anche delle chiese riformate. Ancora oggi lo stile “alla Palestrina” influenza i compositori di musica corale sacra. È il caso dei brani due giovani compositori proposti dai Tallis Scolars in prima esecuzione a Roma. Sono l’inglese Alexander Campkin, che passa disinvoltamente dal balletto alla musica sacra, e l’inglese di origini italo-armene Justine Zara Rapaccioli, che nel suo brano riprende l’uso del doppio coro, antica tradizione della basilica di San Marco a Venezia, di cui è attualmente la vicedirettrice musicale.
Il pubblico dell’Aula Magna conosce bene The Tallis Scholars e Peter Phillips e sa che non hanno rivali nell’esecuzione della polifonia sacra rinascimentale. Dedicano questo loro concerto romano ai grandi maestri che nel corso del Cinquecento prestarono servizio nella Cappella Sistina, luogo d’importanza fondamentale tanto per la pittura che per la musica del rinascimento. Inoltre due prime esecuzione a Roma dei contemporanei Alexander Campkin e Justine Rapaccioli, che si ispirano all’antico stile polifonico.
The Tallis Scholars sono stati fondati nel 1973 dal loro direttore Peter Phillips e sono il complesso vocale di musica polifonica più celebre al mondo. Grazie all’attento lavoro sull’intonazione e sulla fusione delle voci sono in grado di raggiungere una purezza e una chiarezza di suono assolute, presto divenuta la loro cifra stilistica. Tengono circa 70 concerti l’anno nelle maggiori sale, chiese e festival d’Europa, America del Nord e del Sud, Australia ed Estremo Oriente. Con la musica scritta per la cappella Sistina hanno un legame speciale, tanto che nel 1994 sono stati invitati a cantare per inaugurare i restaurati affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina. Pochi mesi prima avevano celebrato il quarto centenario della morte di Palestrina con un concerto nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, ove Palestrina era stato maestro di cappella. Ma hanno collaborato anche con Sting e Paul McCartney.
Programma:
Palestrina - Missa Assumpta est Maria (Kyrie)
Morales - Regina caeli
Palestrina - Missa Ecce ego Johannes (Gloria)
Festa - Quam pulchra es
Carpentras - Lamentations du Prophéte Jérémie (Incipit)
Palestrina - Missa Papae Marcelli (Credo)
Allegri - Miserere
Palestrina - Missa Confitebor tibi Domine (Sanctus)
Campkin - Miserere mei
Rapaccioli - Quae est ista*
Josquin Des Prez - Inter natos mulierum
Palestrina - Missa brevis (Agnus)
* prime esecuzioni romane
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mercoledì 13 novembre 2019
Vino e scienza, rivive Nesos il vino marino degli antichi greci
Grazie alla scienza rivive Nesos il vino marino degli antichi greci. L’università di Pisa partner dell’esperimento condotto dall'Azienda Agricola Arrighi dell'isola d'Elba.
Stappare una bottiglia di vino e tornare indietro nel tempo, è possibile grazie ad un esperimento scientifico unico al mondo condotto all'isola d'Elba. Nesos, il vino marino, è stato presentato oggi a Firenze in un convegno organizzato in collaborazione con Regione Toscana, Toscana Promozione Turistica, Vetrina Toscana, Fondazione Sistema Toscana.
L'esperimento enologico è stato realizzato dall'Azienda Agricola Arrighi dell'isola d'Elba in collaborazione con il Professor Attilio Scienza, Ordinario di Viticoltura dell’Università degli Studi di Milano e Angela Zinnai e Francesca Venturi del corso di Viticoltura ed Enologia dell'Università di Pisa.
Le 40 bottiglie di vino presentate in anteprima assoluta a Firenze sono state prodotte secondo una tecnica utilizzata nell’isola di Chio ai tempi dell’antica Grecia e che prevede di immergere i grappoli integri in mare aperto. Dopo circa 2500 anni questo metodo è stato riproposto all’Elba utilizzando l’ansonica, un'uva bianca coltivata sull’isola, con caratteristiche simili a quelle di due antiche uve dell’Egeo, il Rhoditis ed il Sideritis, e caratterizzata da una polpa croccante e una buccia resistente che ne ha permesso la permanenza in mare.
Le uve sono state immerse in mare per 5 giorni a circa 10 metri di profondità, all’interno di nasse di vimini. Questo processo ha consentito di eliminare parte della pruina superficiale, cioè il velo ceroso che riveste gli acini, mentre il sale marino per “osmosi” è parzialmente penetrato all’interno. Nella vinificazione delle uve sono state impiegate anfore di terracotta ottenendo, dopo un anno di affinamento in bottiglia, un vino estremamente naturale, molto simile a quello prodotto 2500 anni fa.
“Il contributo alla ricerca dell’Università di Pisa è stato importante – dice la professoressa Angela Zinnai – a partire da quello di una mia studentessa, Naomi Deaddis, che ha dedicato la sua tesi di laurea all’esperimento e che ha reperito le particolari nasse che sono servite per immergere l’uva sino alla definizione del protocollo sperimentale e delle verifiche sia chimiche che sensoriali del vino che ho realizzato con la collega Francesca Venturi”.
Dalle analisi svolte è emerso che il contenuto in fenoli totali del vino marino è il doppio rispetto a quello prodotto tradizionalmente, e questo grazie alla maggiore estrazione legata alla parziale riduzione della resistenza della buccia. Dal punto di vista sensoriale il vino mostra infine abbondanti “riflessi dorati” con sentori di frutta matura a polpa bianca e gialla con un’evidente punta di salinità e una minore acidità titolabile legata all’incremento delle ceneri del vino.
Durante il convegno a Firenze è stato proiettato in anteprima italiana il documentario Vinum Insulae diretto e prodotto da Stefano Muti (Cosmomedia), che racconta l'esperimento enologico di Nesos e che ha vinto primo premio come Miglior Cortometraggio al 26° Festival International Œnovidéo di Marsiglia. Il documentario è attualmente in concorso anche alla IX edizione del Most Festival 2019, Festival internazionale del cinema del vino e della cava, che si sta svolgendo in Spagna a Vilafranca del Penedès, durante la celebrazione della Giornata europea del turismo del vino.
L'esperimento enologico è stato realizzato dall'Azienda Agricola Arrighi dell'isola d'Elba in collaborazione con il Professor Attilio Scienza, Ordinario di Viticoltura dell’Università degli Studi di Milano e Angela Zinnai e Francesca Venturi del corso di Viticoltura ed Enologia dell'Università di Pisa.
Le 40 bottiglie di vino presentate in anteprima assoluta a Firenze sono state prodotte secondo una tecnica utilizzata nell’isola di Chio ai tempi dell’antica Grecia e che prevede di immergere i grappoli integri in mare aperto. Dopo circa 2500 anni questo metodo è stato riproposto all’Elba utilizzando l’ansonica, un'uva bianca coltivata sull’isola, con caratteristiche simili a quelle di due antiche uve dell’Egeo, il Rhoditis ed il Sideritis, e caratterizzata da una polpa croccante e una buccia resistente che ne ha permesso la permanenza in mare.
Le uve sono state immerse in mare per 5 giorni a circa 10 metri di profondità, all’interno di nasse di vimini. Questo processo ha consentito di eliminare parte della pruina superficiale, cioè il velo ceroso che riveste gli acini, mentre il sale marino per “osmosi” è parzialmente penetrato all’interno. Nella vinificazione delle uve sono state impiegate anfore di terracotta ottenendo, dopo un anno di affinamento in bottiglia, un vino estremamente naturale, molto simile a quello prodotto 2500 anni fa.
“Il contributo alla ricerca dell’Università di Pisa è stato importante – dice la professoressa Angela Zinnai – a partire da quello di una mia studentessa, Naomi Deaddis, che ha dedicato la sua tesi di laurea all’esperimento e che ha reperito le particolari nasse che sono servite per immergere l’uva sino alla definizione del protocollo sperimentale e delle verifiche sia chimiche che sensoriali del vino che ho realizzato con la collega Francesca Venturi”.
Dalle analisi svolte è emerso che il contenuto in fenoli totali del vino marino è il doppio rispetto a quello prodotto tradizionalmente, e questo grazie alla maggiore estrazione legata alla parziale riduzione della resistenza della buccia. Dal punto di vista sensoriale il vino mostra infine abbondanti “riflessi dorati” con sentori di frutta matura a polpa bianca e gialla con un’evidente punta di salinità e una minore acidità titolabile legata all’incremento delle ceneri del vino.
Durante il convegno a Firenze è stato proiettato in anteprima italiana il documentario Vinum Insulae diretto e prodotto da Stefano Muti (Cosmomedia), che racconta l'esperimento enologico di Nesos e che ha vinto primo premio come Miglior Cortometraggio al 26° Festival International Œnovidéo di Marsiglia. Il documentario è attualmente in concorso anche alla IX edizione del Most Festival 2019, Festival internazionale del cinema del vino e della cava, che si sta svolgendo in Spagna a Vilafranca del Penedès, durante la celebrazione della Giornata europea del turismo del vino.
martedì 12 novembre 2019
Antico Siam. Lo Splendore dei Regni Thai
La mostra Antico Siam. Lo Splendore dei Regni Thai, organizzata a completamento delle celebrazioni del 150° anniversario dell'apertura delle relazioni diplomatiche tra Italia e Thailandia, è stata prorogata fino al 17 novembre 2019. Museo delle Civiltà Salone delle Scienze del Museo preistorico etnografico "Luigi Pigorini".
Thailandia e Italia hanno celebrato il 150° anniversario del Trattato con numerose e prestigiose manifestazioni culturali, tra le quali ricordiamo lo spettacolo “Khon: Danza Classica Siamese” – forma teatrale in maschera di corte ispirata al poema epico Ramakien - portato a Roma dalla Reale Ambasciata di Thailandia presso il Teatro Argentina (7 maggio 2018) ed eseguito dai maestri danzatori del Ministero della Cultura thailandese. Il Dipartimento di Belle Arti della Thailandia, inoltre, ha organizzato una mostra, inaugurata il 15 marzo u.s., presso il ‘Museo Nazionale del Palazzo di Re Narai’ a Lopburi, seconda residenza reale nel sec. XVII, per celebrare i 150 anni del Trattato e il contributo del progetto Thai-Italiano “Lopburi Regional Archaeological Project” al progresso della ricerca archeologica nella regione.
Per festeggiare la ricorrenza dei 150 anni del Trattato e la continuità dei rapporti di amicizia tra le due Nazioni, il Museo delle Civiltà e ISMEO-Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente, eredi di una lunga tradizione di collaborazioni scientifiche e culturali tra i due Paesi, hanno organizzato una mostra sull’archeologia e l’arte del Regno di Thailandia, antico Siam.
Il 3 Ottobre del 1868, i Plenipotenziari del Re d’Italia Vittorio Emanuele II e del Supremo Re del Siam, Phra Paraminthra Maha Chulalongkorn-Rama V, firmarono un trattato solenne di amicizia e commercio, il primo mai stabilito tra i due giovani Paesi. Il Trattato fu ratificato dalla Camera dei Deputati del Regno d’Italia nella seduta del 18 febbraio 1869.
Questo atto aprì la via a una folta schiera di italiani chiamati dal giovane sovrano Rama V a concorrere al rinnovamento del Siam (Thailandia dal 1939) nei diversi campi dell’architettura, dell’assetto urbano, dell’arte, del commercio, dell’ingegneria civile e delle comunicazioni, dell’amministrazione dello stato e dell’esercito.
Un importante aspetto dell’iniziativa riguarda la valorizzazione del patrimonio di arte thai nelle collezioni del Museo delle Civiltà e di altri Enti, e di divulgare le attività di indagine archeologica condotte dall’ISMEO in Thailandia, anche grazie al sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
La mostra, prevalentemente incentrata sulle collezioni di arte thailandese del Museo delle Civiltà, sarà affiancata da una scelta di opere provenienti da altre collezioni romane di arte thai, o collegate a figure di eminenti italiani che operarono in Thailandia all’epoca del Trattato e nei decenni immediatamente successivi.
Le opere esposte accompagneranno il visitatore illustrando diversi aspetti della creatività e della cultura delle genti che nel corso dei millenni abitarono le regioni della Thailandia, dall’inizio della locale Età neolitica (ca. 2200-1100 a.C.) al 1911, anno in cui il Siam fece mostra della sua produzione artistica e industriale all’Esposizione Internazionale di Torino.
Particolarmente importante, tra i documenti storici in mostra, è l’originale del “Trattato di Amicizia e Commercio” del 1868, esposto per gentile concessione dell’Unità di Analisi, Programmazione, Statistica e Documentazione Storica della Segreteria Generale del MAECI.
Un aspetto particolare è infine quello legato all'interesse italiano per i periodi più antichi dell’archeologia della Thailandia. Saranno per la prima volta esposti diversi manufatti di Età Neolitica, dell’Età del Bronzo e del Ferro, provenienti da siti scavati nella Provincia di Lopburi, inclusi vasi fittili ornati da misteriosi motivi decorativi deposti nei corredi funebri di Età neolitica.
domenica 10 novembre 2019
Aquileia 2200. Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente
Roma celebra i 2200 anni dalla fondazione di Aquileia con la mostra Aquileia 2200. Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente. Dal 9 novembre al 1° dicembre 2019, presso il Museo dell'Ara Pacis, un’esposizione di grande suggestione e livello racconta le tappe salienti della storia di Aquileia attraverso preziosi reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Aquileia e importanti testimonianze dal Museo della Civiltà Romana.
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e realizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, prestatore di alcune opere d’arte di eccezionale valore, e con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, la mostra Aquileia 2200. Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente intende ripercorrere le numerose “trasformazioni” della Città nei suoi momenti storicamente più significativi: l’antica città romana, l’Aquileia bizantina e medioevale e il Patriarcato, sino a giungere al periodo in cui la città fu parte dell’Impero Asburgico e infine agli anni della Prima Guerra Mondiale e del successivo dopoguerra.
L’affascinante percorso, curato da Cristiano Tiussi, Direttore della Fondazione Aquileia, e da Marta Novello, Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, con un contributo di don Alessio Geretti, curatore delle iniziative culturali di Illegio, pone l’accento sull’importanza del rapporto Aquileia-Roma e sulla straordinaria capacità di rigenerarsi di una città, più volte risorta dopo invasioni, spoliazioni, guerre e terremoti.
Fondata nel 181 a.C., Aquileia fu concepita come avamposto di Roma nel lembo estremo nord-orientale della penisola, in seguito centro d’irradiazione del Cristianesimo nell’Italia Settentrionale e nelle regioni del Centro ed Est Europa. Città ricca e popolosa, tanto da essere ricordata dal poeta Ausonio (IV secolo d.C.) come la quarta d’Italia, dopo Roma, Milano e Capua.
Per secoli Aquileia è stata porto commerciale di primissimo piano dell’intero Mediterraneo e ha costituito la porta d’entrata non solo di derrate e di merci, ma anche di arte e idee provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che, rielaborate e metabolizzate, si sono poi diffuse nell’Italia Settentrionale, nei Balcani e nel Noricum. Fu anche sede di un principato ecclesiastico e di uno Stato Patriarcale, a partire dal 1077 e fino alla conquista veneziana nel 1420, mentre il Patriarcato come entità ecclesiastica fu soppresso solo nel 1751, avendo come eredi le Arcidiocesi di Udine, per la parte veneta, e di Gorizia, per la parte imperiale.
Il ruolo che Aquileia ha svolto per due millenni ha avuto un significato non solo militare, politico ed economico, ma anche culturale e ideale nel bacino del Mediterraneo e nel rapporto tra Oriente e Occidente. Mettere in rilievo questa “specialità” di Aquileia a livello nazionale ed europeo è l’obbiettivo primario della mostra “Aquileia 2200”.
Dell’originalità del messaggio che proviene dalle testimonianze del passato aquileiese sono prova i reperti e le opere che segnano il percorso espositivo, che offre una suggestiva selezione di calchi in gesso, modelli e preziosi pezzi originali, avvalendosi anche del supporto di strumenti multimediali.
Tra le diverse opere, alcune pregevolissime: l’iconica “testa di Vento” bronzea, di ascendenza ellenistica, la testa di vecchio, improntata a forte realismo, la bellissima stele funeraria del gladiatore, due eccezionali mosaici (raffiguranti uno “pesci adriatici”, l’altro uno stupendo pavone), rilievi marmorei e statue. È inoltre presente un’ampia e preziosa collezione di oggetti in ambra, espressione di quell’artigianato artistico che si era sviluppato nella città, punto d’arrivo dell’antichissima “Via dell’Ambra” proveniente dal Baltico, dove la resina fossile era raccolta.
Della mostra faranno inoltre parte 23 calchi di reperti aquileiesi realizzati nel 1937 in occasione della Mostra Augustea della Romanità (dove Aquileia era la città più rappresentata, insieme a Ostia e Pompei), oggi custoditi presso il Museo della Civiltà Romana e alcuni di essi restaurati per l’occasione grazie alla Fondazione Aquileia. Ancora, nella sezione del Cristianesimo, un bassorilievo in pietra calcarea del IV secolo raffigurante l’abbraccio tra Pietro e Paolo, commovente testimonianza della vitalità e della ricchezza della grande Chiesa Aquileiese e, per concludere, due spaccati storici sul Patriarcato di Aquileia e sul Milite Ignoto. In quest’ultima sezione in particolare sarà esposto per la prima volta il tricolore, recentemente donato allo Stato, che avvolse, nella cerimonia in Basilica ad Aquileia nel 1921, il feretro del soldato scelto dalla madre di un soldato caduto e disperso, Maria Bergamas, per rappresentare tutte le vittime disperse in guerra.
Ad arricchire la mostra, al centro del percorso espositivo, sono collocate 43 splendide fotografie del grande Maestro friulano Elio Ciol, che da decenni coglie l’essenza degli antichi oggetti e dei resti monumentali tuttora visibili, fornendo un formidabile apporto documentario, emozionante e vivido, di Aquileia. Questi e altri lavori del Maestro Ciol sono stati esposti quest’estate al MAMM di Mosca e prossimamente daranno vita a un’altra mostra a Ekaterinburg.
Sarà infine proiettato, all’interno del percorso espositivo, un estratto del docu-film “Le tre vite di Aquileia” realizzato da 3D produzioni e destinato a entrare nella programmazione di Sky Arte. Il documentario ripercorre duemila anni di storia di Aquileia attraverso interviste, riprese realizzate nei luoghi simbolo di Aquileia, ricostruzioni virtuali e filmati d’epoca concessi dall’Istituto Luce.
Aquileia 2.200. Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente, a cui il Ministro Franceschini ha concesso il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, ha il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, maggior finanziatore della Fondazione Aquileia, e la partecipazione della Società per la Conservazione della Basilica, dell’Associazione Nazionale per Aquileia e della Cineteca del Friuli. La mostra è resa possibile anche grazie al sostegno di PromoTurismo FVG e della Camera di Commercio Pordenone-Udine nell’ambito del progetto Mirabilia.
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e realizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, prestatore di alcune opere d’arte di eccezionale valore, e con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, la mostra Aquileia 2200. Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente intende ripercorrere le numerose “trasformazioni” della Città nei suoi momenti storicamente più significativi: l’antica città romana, l’Aquileia bizantina e medioevale e il Patriarcato, sino a giungere al periodo in cui la città fu parte dell’Impero Asburgico e infine agli anni della Prima Guerra Mondiale e del successivo dopoguerra.
L’affascinante percorso, curato da Cristiano Tiussi, Direttore della Fondazione Aquileia, e da Marta Novello, Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, con un contributo di don Alessio Geretti, curatore delle iniziative culturali di Illegio, pone l’accento sull’importanza del rapporto Aquileia-Roma e sulla straordinaria capacità di rigenerarsi di una città, più volte risorta dopo invasioni, spoliazioni, guerre e terremoti.
Fondata nel 181 a.C., Aquileia fu concepita come avamposto di Roma nel lembo estremo nord-orientale della penisola, in seguito centro d’irradiazione del Cristianesimo nell’Italia Settentrionale e nelle regioni del Centro ed Est Europa. Città ricca e popolosa, tanto da essere ricordata dal poeta Ausonio (IV secolo d.C.) come la quarta d’Italia, dopo Roma, Milano e Capua.
Per secoli Aquileia è stata porto commerciale di primissimo piano dell’intero Mediterraneo e ha costituito la porta d’entrata non solo di derrate e di merci, ma anche di arte e idee provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che, rielaborate e metabolizzate, si sono poi diffuse nell’Italia Settentrionale, nei Balcani e nel Noricum. Fu anche sede di un principato ecclesiastico e di uno Stato Patriarcale, a partire dal 1077 e fino alla conquista veneziana nel 1420, mentre il Patriarcato come entità ecclesiastica fu soppresso solo nel 1751, avendo come eredi le Arcidiocesi di Udine, per la parte veneta, e di Gorizia, per la parte imperiale.
Il ruolo che Aquileia ha svolto per due millenni ha avuto un significato non solo militare, politico ed economico, ma anche culturale e ideale nel bacino del Mediterraneo e nel rapporto tra Oriente e Occidente. Mettere in rilievo questa “specialità” di Aquileia a livello nazionale ed europeo è l’obbiettivo primario della mostra “Aquileia 2200”.
Dell’originalità del messaggio che proviene dalle testimonianze del passato aquileiese sono prova i reperti e le opere che segnano il percorso espositivo, che offre una suggestiva selezione di calchi in gesso, modelli e preziosi pezzi originali, avvalendosi anche del supporto di strumenti multimediali.
Tra le diverse opere, alcune pregevolissime: l’iconica “testa di Vento” bronzea, di ascendenza ellenistica, la testa di vecchio, improntata a forte realismo, la bellissima stele funeraria del gladiatore, due eccezionali mosaici (raffiguranti uno “pesci adriatici”, l’altro uno stupendo pavone), rilievi marmorei e statue. È inoltre presente un’ampia e preziosa collezione di oggetti in ambra, espressione di quell’artigianato artistico che si era sviluppato nella città, punto d’arrivo dell’antichissima “Via dell’Ambra” proveniente dal Baltico, dove la resina fossile era raccolta.
Della mostra faranno inoltre parte 23 calchi di reperti aquileiesi realizzati nel 1937 in occasione della Mostra Augustea della Romanità (dove Aquileia era la città più rappresentata, insieme a Ostia e Pompei), oggi custoditi presso il Museo della Civiltà Romana e alcuni di essi restaurati per l’occasione grazie alla Fondazione Aquileia. Ancora, nella sezione del Cristianesimo, un bassorilievo in pietra calcarea del IV secolo raffigurante l’abbraccio tra Pietro e Paolo, commovente testimonianza della vitalità e della ricchezza della grande Chiesa Aquileiese e, per concludere, due spaccati storici sul Patriarcato di Aquileia e sul Milite Ignoto. In quest’ultima sezione in particolare sarà esposto per la prima volta il tricolore, recentemente donato allo Stato, che avvolse, nella cerimonia in Basilica ad Aquileia nel 1921, il feretro del soldato scelto dalla madre di un soldato caduto e disperso, Maria Bergamas, per rappresentare tutte le vittime disperse in guerra.
Ad arricchire la mostra, al centro del percorso espositivo, sono collocate 43 splendide fotografie del grande Maestro friulano Elio Ciol, che da decenni coglie l’essenza degli antichi oggetti e dei resti monumentali tuttora visibili, fornendo un formidabile apporto documentario, emozionante e vivido, di Aquileia. Questi e altri lavori del Maestro Ciol sono stati esposti quest’estate al MAMM di Mosca e prossimamente daranno vita a un’altra mostra a Ekaterinburg.
Sarà infine proiettato, all’interno del percorso espositivo, un estratto del docu-film “Le tre vite di Aquileia” realizzato da 3D produzioni e destinato a entrare nella programmazione di Sky Arte. Il documentario ripercorre duemila anni di storia di Aquileia attraverso interviste, riprese realizzate nei luoghi simbolo di Aquileia, ricostruzioni virtuali e filmati d’epoca concessi dall’Istituto Luce.
Aquileia 2.200. Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente, a cui il Ministro Franceschini ha concesso il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, ha il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, maggior finanziatore della Fondazione Aquileia, e la partecipazione della Società per la Conservazione della Basilica, dell’Associazione Nazionale per Aquileia e della Cineteca del Friuli. La mostra è resa possibile anche grazie al sostegno di PromoTurismo FVG e della Camera di Commercio Pordenone-Udine nell’ambito del progetto Mirabilia.
sabato 9 novembre 2019
Contemporaneamente Roma, tutte le declinazioni dell'arte di scena nella capitale. Ecco tutti gli appuntamenti
Al via la quarta edizione di Contemporaneamente Roma 2019. Fino al 31 dicembre tanti appuntamenti per vivere in tutta la città l’anima più all’avanguardia della Capitale.
Fino al 31 dicembre torna la nuova stagione di Contemporaneamente Roma. Giunta alla sua quarta edizione, la manifestazione promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale, si afferma sempre più come un appuntamento fondamentale per la valorizzazione della produzione culturale contemporanea in città grazie alla partecipazione attiva di tutti e quindici i municipi e un sostegno da parte dell’amministrazione di un milione di euro.
Il programma della manifestazione si compone di 36 progetti idonei al bando di Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali e dalle iniziative dei principali enti e istituzioni culturali della città, come la Fondazione Cinema per Roma, la Fondazione Musica per Roma, Fondazione Romaeuropa, l’Accademia di Santa Cecilia, il Teatro dell’Opera, il Teatro di Roma e i Teatri in Comune, la Casa del Cinema, l’Azienda Speciale Palaexpo, l’Istituzione Biblioteche di Roma.
Gli appuntamenti diffusi in tutta la città metteranno in relazione spazi e persone dell’intero territorio nella ricerca di nuove forme d’arte e di metodi di fruizione innovativi. L’edizione di quest’anno riserverà inoltre particolare attenzione alla ricerca della riqualificazione territoriale con molte iniziative dedicate alla reinterpretazione e alla ridefinizione di luoghi e spazi pubblici. Si costruirà su tutti i territori della città, attraverso l’utilizzo di forme d’arte e linguaggi differenti, una fitta rete di attività per i cittadini e con i cittadini che non solo produrrà risultati concreti di ridefinizione estetica dei territori ma anche una nuova forma di partecipazione attiva degli abitanti.
È seguendo questa filosofia che si potrà assistere, ad esempio, alla decorazione delle campane per la raccolta del vetro nel quartiere di Torpignattara grazie all’impegno di 15 street artist chiamati a partecipare a Gau – Gallerie Urbane (5-17 novembre), a cura di Progetto Goldstein; si vedranno le zone del Pigneto, dell’Acquedotto Alessandrino di Parco Sangalli e di piazza Malatesta trasformarsi in un museo a cielo aperto grazie alle installazioni luminose e alle videoinstallazioni inserite lungo un percorso costruito dal festival Rgb Light Experience – Roma Glocal Brightness (29-30 novembre, 1 dicembre) a cura di Luci Ombre Associazione Culturale, o si assisterà ad una vera e propria re-inaugurazione di un intero complesso edilizio, il Villaggio Olimpico, riletto grazie a due opere site-specific – Iailat di Iginio De Luca e Ordine nuovo di Fabrizio Cicero – proposte dall’Associazione di Promozione Sociale Villam (20–30 dicembre).
Protagoniste di questa edizione alcuni luoghi da scoprire grazie alla manifestazione Telling Roma. Racconti dalla città invisibile (1-14 dicembre) a cura dell’Associazione Culturale Roma Centro Mostre. I cittadini chiamati a partecipare ad un contest letterario, potranno raccontare la loro città invisibile in brevi testi che, una volta vagliati, verranno presentati dagli stessi aspiranti scrittori in readings pubblici realizzati in luoghi di Roma “non usuali” per la lettura come i giardini di largo Ravizza o la Galleria d’Arte Moderna. Sarà attivato anche un laboratorio di scrittura creativa presso la Casa Circondariale “Regina Coeli”, al quale farà seguito un nuovo reading tenuto direttamente dai detenuti-scrittori.
Si basa sulla partecipazione attiva dei cittadini anche la manifestazione Fabulamundi Playwriting Europe a cura di Pav che, fino al 15 dicembre nelle sedi del Teatro India e dello Spazio Kataklisma, proporrà laboratori per anziani, workshop per attori e autori, approfondimenti con professionisti del settore, incontri internazionali con partner europei, tutti interamente dedicati ai temi della nuova creazione drammaturgica. Primi appuntamenti in programma una residenza artistica per 10 giovani autori teatrali under 35 dal titolo NEON-10_New energies on network dal 9 al 14 novembre al Teatro India e il Meeting europeo su buone pratiche e azioni di audience development con la rete di Fabulamundi in programma il 6, 7 e 8 novembre sempre al Teatro India.
Ci saranno installazioni, workshop, talk e dibattiti anche durante la terza edizione di Creature 2019 (22 novembre – 1 dicembre), il festival di creatività urbana ideato e curato da Open City Roma nelle strade e nelle piazze del VII Municipio. Spazio alle parole è il tema di questa edizione che, come consuetudine, mirerà alla rigenerazione urbana trasformando tre edicole del municipio in luoghi di dibattito. Attraverso la call pubblica #conparolemie e l’utilizzo di tre parole – emergenza, frontiera, ibrido – si offriranno visuali inedite della città.
Sarà la fantasia dei cittadini al centro di un’altra manifestazione dal titolo L’inatteso a Roma Est a cura dell’Associazione Culturale Stalker fino al 18 dicembre. Coloro che risponderanno alla chiamata pubblica, dovranno individuare luoghi, situazioni, elementi, definiti come “inattesi” nel proprio ambiente quotidiano. Le risposte sono state inserite in un grande telaio allestito sulle rive del lago dell’Ex Snia diventato l’Atlante dell’Inatteso a Roma Est. I luoghi individuati attraverso la call pubblica verranno poi esplorati con giovani artisti esperti di migrazione, con artisti delle accademie e degli istituti stranieri, con un artista straniero in residenza per tre mesi a Roma e con i partecipanti al percorso formativo della Scuola di Urbanesimo Nomade.
Dominio Pubblico: Millenials A(r)t work – MA(r)T, manifestazione per ragazzi Under 25 a cura di Dominio Pubblico Associazione, è incentrata sulla produzione di opere artistiche – street art, architettura, fotografia, poster art, graffiti, nuovo circo – in grado di mettere in connessione la fruizione dell’opera stessa con il proprio territorio e con gli abitanti del quartiere Ostiense (3-5 dicembre). La produzione artistica del progetto è affidata a un gruppo di street artist, tra questi alcune delle firme più note nel panorama della street art romana che negli ultimi anni ha rivoluzionato i linguaggi e i codici dell’arte contemporanea e metropolitana: Solo, Diamond, Gojo e Lucamaleonte.
Nella vicina Garbatella, 10b Photography proporrà invece Garbatella Images (fino al 20 dicembre), una ricerca fotografica che attraverso l’utilizzo di archivi privati e nuovi scatti andrà alla scoperta delle caratteristiche urbane, sociali, storiche, antropologiche di un’intera zona, con particolare attenzione al fascino dei lotti e ai racconti dei suoi residenti. Attraverso l’unione delle foto realizzate site specific e le immagini d’archivio provenienti dai cittadini si realizzerà una sorta di album fotografico di quartiere che sarà esposto all’interno della galleria 10b Photography e tra i cortili dei lotti storici, in una commistione tra spazio pubblico e privato.
ECCO ALCUNI DEI PRIMI APPUNTAMENTI:
Fino al 19 novembre sono in programma le esplorazioni della manifestazione #PaesaggiUmani. Il performingmedia storytelling per ascoltare storie inscritte nelle geografie dell’autunno romano a cura di Urban Experience. Si attraverserà la città per ripercorrerne le tappe della sua storia con azioni come i walkabout, format di esplorazione partecipata che utilizzano i media radiofonici e web per attivare quelle dinamiche interattive di cui è alimentato il performing media storytelling. Tra i primi appuntamenti: mercoledì 6 alle 11.00 al Centro per “senzafissadimora” Binario95 e poi nei dintorni della stazione Termini il walkabout A casa dei senza casa e alle 17.00, al Pigneto davanti allo Sportello Unico dedicato alla popolazione migrante, il walkabout Le geografie romane di Mokodu, artista senegalese alla scoperta delle opere da lui realizzate; giovedì 7 alle 11.00 sarà l’IPSEOA “Tor Carbone” (Via di Tor Carbone 53) il protagonista di IR. Da nido d’amore di Ingrid e Roberto a Scuola Alberghiera (all'interno dell'Istituto e del suo parco), un walkabout sulla storia d’amore degli amanti più noti al mondo, si proseguirà alle ore 16.00 con Salute! #EntrareFuori la società che si cura al parco Santa Maria della Pietà, ex manicomio oggi Parco della Salute e del Benessere; alle 17.00 il walkabout La zona per conoscere il Laboratorio Centrale della Croce Rossa Italiana, un luogo di assistenza e d’innovazione sociale nel parco di via Ramazzini; il weekend proseguirà sabato 9 alle ore 11.00 a Piazza dei Mirti con il walkabout Centocè alla scoperta del laboratorio urbano di Centocelle, nato con l’obiettivo di progettare modelli di economia circolare per una produzione e un consumo più sostenibile.
È in corso una call to action, nell’ambito dell’evento mostra 3D: Souvenir digitali di Jacopo Truffa a cura di Sala 1 Associazione Culturale. I partecipanti dovranno realizzare una o più fotografie di elementi che, a loro modo, evidenziano la bellezza della città. Unico requisito: immaginare come queste immagini possano diventare sculture di dimensioni e colori variabili, potenzialmente replicabili all’infinito grazie alla tecnologia della stampa 3D. Nel periodo compreso tra il 23 novembre e il 1 dicembre, queste immagini verranno rielaborate e stampate in 3D dall’artista Jacopo Truffa, il quale procederà a inserirle all’interno del percorso espositivo visitabile dal 2 dicembre al 15 febbraio presso la sede di Sala 1 in piazza di Porta San Giovanni 10.
Dal 5 novembre al 1 dicembre 2019 l’Associazione Culturale Canova22 in collaborazione con DARS – Danza Arte Roma Studio proporrà Danzavisioni, progetto innovativo di formazione per la produzione di videodanza articolato in workshops, performance di danza, produzione di audiovisivi e installazioni ambientali temporanee. Si partirà dall’esplorazione di archeologie periferiche poco note, come la sorgente dell’Acquedotto dell’Acqua Vergine (Colle Prenestino) per riportarle a nuova vita in maniera originale e dinamica, seguendo il percorso dell’acqua. Tra i primi appuntamenti: dal 5 al 7 novembre nel Dars Centro Danza workshop e lavoro di creazione delle performances, si proseguirà l’8 novembre con la registrazione del backstage con il pubblico dei giovani delle scuole, il 9 novembre, sempre presso il Dars Centro Danza, si terranno le prove aperte delle creazioni realizzate e il 10 novembre, a chiudere la prima fase di lavoro, la registrazione video delle performances. L’11 novembre darà il via a Cinedans dance and camera workshop, un corso per l’uso delle tecnologie che proseguirà anche nella giornata del 12 novembre con una mattinata di sperimentazione coreografica e un pomeriggio dedicato ai software.
Fino al 1 dicembre si potrà assistere nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica alla tappa romana dell’installazione di Alfredo Pirri Compagni e Angeli a cura della Fondazione Gramsci di Puglia. Il lavoro di Pirri che dopo Roma approderà a Turi, in provincia di Bari, e nel giardino del Ministero della Cultura della Repubblica Albanese a Tirana, è dedicato ad Antonio Gramsci e trae ispirazione da “La rosa di Turi”, un brano del gruppo musicale pugliese Radiodervish, a sua volta ispirato a una lettera che Gramsci scrisse nel 1929 dal carcere di Turi. Il lavoro realizzato a Roma - un “muro di confine” ottenuto dalla proiezione ideale della congiunzione dei muri laterali alle scale - rifletterà sul concetto di confine, che mai come oggi è al centro dello scenario geopolitico internazionale.
In programma anche i primi appuntamenti della XVIII edizione della manifestazione Trend – Nuove frontiere della scena britannica, la rassegna a cura del Teatro Belli di Antonio Salines srl (fino al 21 dicembre) che porta alla ribalta i lavori di attori e registi affermati affiancati da quelli di giovani ed esordienti della drammaturgia contemporanea inglese. Nei prossimi giorni sul palco del Teatro Belli lo spettacolo Box Clever di Monsay Whitney (5 e 6 novembre) con Gaia Insenga per la regia di Giorgina Pi; The Garden di Zinnie Harris con Lorenzo Lavia e Arianna Mattioli per la regia di Lorenzo Lavia (8, 9 e 10 novembre); An intervention / Un intervento di Mike Bartlett con Gabriele Benedetti e Rita Maffei per la regia di Fabrizio Arcuri (11, 12 e 13 novembre). Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.00.
Anche la musica sarà da subito protagonista con il Roma Jazz Festival “No Borders” organizzato da International Music Festival Foundation fino al 1 dicembre presso l’Auditorium Parco della Musica, la Casa del Jazz, i club Monk e Alcazar e il Teatro del Lido di Ostia. Il programma di quest’anno che avrà per sottotitolo Migration and integration, porrà l’accento sull’irresistibile spinta che il jazz riesce ancora ad avere nel combattere vecchie e nuove forme di esclusione e nel creare occasioni di incontro e confronto fra le persone. Tra i prossimi artisti ad andare in scena Big Fat Orchestra sabato 9 novembre alla Casa del Jazz e Archie Shepp l’11 novembre all’Auditorium Parco della Musica.
Il mondo del virtuale sarà invece protagonista tutti i giorni dal 5 al 9 novembre dalle 14 alle 24 all’ex Caserma Guido Reni, con Virtual Reality Experience a cura dell’Associazione culturale Iconialab, il primo appuntamento internazionale in Italia interamente dedicato a VR/AR/XR: le sigle della tecnologia e del linguaggio immersivo che stanno cambiando il futuro, dalla scienza all’arte, dalla medicina alla musica e al cinema, dalla comunicazione al mondo aziendale. In ciclo continuo per cinque giorni incontri, talk e live performance. 22 le opere in concorso provenienti dalle selezioni ufficiali dei maggiori festival cinematografici internazionali; mercoledì 6 novembre il talk Realtà virtuale e aumentata per nuovi scenari di business, giovedì 7 Leonardo Da Vinci Experience e alle 20.30 teatro in VR con Segnali d’allarme – La mia battaglia, scritto e diretto da Elio Germano; venerdì 8 alle 20.30 la proiezione di Antropocene - L’epoca umana di Edward Burtynsky, Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier; il 9 novembre chiude il programma la live performance VJ/SET Secretshow di Andrea Marinelli.
Si intitola Alla fine della città la manifestazione a cura dell’Associazione Ti con Zero che proporrà ai cittadini una serie di narrazioni e viandanze alla scoperta di Roma, dalla periferia al centro storico. Fino al 29 novembre si alterneranno pedalate esplorative, appuntamenti itineranti fra danza, reading e narrazione, pedalate culturali arricchite da azioni performative e una narrazione di arte figurativa realizzata da un gruppo di artisti e illustratori. Tra i prossimi appuntamenti il reading I cantaglorie di e con Gian Paolo Ormezzano, Maurizio Cardillo e l’accompagnamento musicale di Alessandro D’Alessandro, venerdì 8 novembre alle 18 al Museo Napoleonico e, domenica 10 novembre alle 9.30, la pedalata, nel centro di Roma a cura di Fiab – BiciLiberaTutti condotta da Beatrice Galli e Giovanni Palozzi con partenza dalla fermata della metro Circo Massimo (lato Fao) fino al Museo Napoleonico.
Dal 9 novembre al 15 dicembre si svolgerà Scegli il Contemporaneo - Ti racconto Roma, progetto a cura di Senza Titolo srl, manifestazione con un ricco programma di visite guidate, visite animate con attività laboratoriali nei musei, nelle gallerie e negli studi d’artista nella città di Roma. Gli artisti saranno speciali narratori che, con storici dell’arte, mediatori culturali e curatori, condurranno il pubblico alla scoperta della scena artistica contemporanea di Roma mettendo in relazione il proprio vissuto con la storia dei luoghi, le opere d’arte e l’architettura. Si visiteranno alcuni studi di artisti per ascoltare i loro racconti e svolgere attività laboratoriali per bambini e genitori. Primo appuntamento sabato 9 novembre alle ore 16 con la visita allo studio dell’artista Giuseppe Pietroniro. Adulti e bambini potranno conoscere l’artista, scoprire curiosità e aneddoti del suo lavoro e partecipare ad un’attività laboratoriale collettiva per sperimentare tecniche e linguaggi.
Sarà un viaggio itinerante nell’arte contemporanea l’evento Sos Mondo dell’Associazione di Promozione Sociale Spazi all’Arte in programma fino al 31 dicembre. I temi del cambiamento, dell’innovazione tecnologica, della globalizzazione, del cambiamento climatico e dell’attenzione verso la sostenibilità e la preservazione del Pianeta Terra saranno interpretati in opere di videoarte, pittura, danza, fotografia, scultura, street art, disegno, musica, happening corredate da scienza e letteratura in luoghi come la Casa del Mare, il Teatro del Lido, il Porto di Roma, il Liceo Democrito e il sottopasso del Viadotto Zelia Nuttal. Prossimo appuntamento domenica 10 novembre al Teatro del Lido la giornata conclusiva del Concorso Letterario Nazionale di Ostia 500 Parole dal titolo Letteratura e cambiamento. In programma una performance dell’artista F. Li Vigni, un’esibizione di danza contemporanea a cura di Aim, la presentazione del libro L’amurusanza di Tea Ranno e l’intermezzo musicale Performance Originale e Sperimentale: Il jazz incontra la lirica con Danielle Di Majo e Laura Teofani.
Si comincerà sabato 9 novembre alle ore 17 con le prove aperte dell’azione coreografica Best Seller di Marco D’Agostin la terza edizione di Inside Out Contemporary Dance 2019 a cura di Balletto di Roma Scarl, che intende proporre nuove modalità di fruizione per gli spettatori realizzando eventi di cultura individuale e partecipativa. Accingendosi a festeggiare nel 2020 i 60 anni dalla sua fondazione, con questa edizione il Balletto di Roma “aprirà” dal 9 novembre al 19 dicembre la struttura al pubblico donando al territorio del Municipio XIII della Capitale un luogo di cultura inedito ed eccezionale.
Dal 9 novembre al 21 dicembre sarà in programma la manifestazione PubbliCittà a cura di Filosofia in Movimento in partnership con Kappabit. L’iniziativa, inserita nel contesto delle attività di ricerche portate avanti dal collettivo di studiosi ed accademici provenienti da tutta Italia, avrà come tema centrale il rapporto tra parola e immagine. Sarà indagato a partire dall’esperienza della Neoavanguardia italiana, nella fattispecie della Poesia Visiva attraverso la filosofia, le arti visive, la sociologia e il teatro, in un fitto calendario di eventi costellato di incontri, workshop, azioni artistiche ed eventi sul territorio. Primo appuntamento sabato 9 novembre con la conferenza di apertura dal titolo Neoavanguardia italiana. Il ruolo della parola. Alle ore 10.30 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi Tor Vergata, Lamberto Pignotti si confronterà con Tomaso Binga. A moderare l’incontro Antonio Cecere.
Fino al 31 dicembre Musica, Teatro e Danza: Contemporanee fusioni a cura di Opera in Roma, il festival interdisciplinare che mira ad accrescere la consapevolezza estetica dell’arte musicale, teatrale e coreutica del ventunesimo secolo e a far conoscere il linguaggio innovativo prodotto in ambito nazionale e internazionale attraverso le rappresentazioni di opere contemporanee e alla realizzazione, in prima mondiale, di nuove produzioni commissionate per il festival. L’attività artistica sarà affiancata, inoltre, da seminari e workshop condotti dagli stessi compositori, autori e registi con il fine di chiarire le intenzioni e le pieghe più profonde della creatività artistica. Si comincerà sabato 9 novembre dalle 9.30 alle 20.00 al Circolo Sportivo La Ferratella con Free Dance, il workshop di danza contemporanea, acrodance, fusion, hip hop tenuto da Minea Todero De Mattia. Il 10 novembre alle 18.30 all’ex caserma Guido Reni il Concerto fusione contemporanea: da The Wall dei Pink Floyd alla Nona Sinfonia di Beethoven diretto da Pier Giorgio Dionisi.
Dall’11 novembre al 19 dicembre l’Associazione Trousse coinvolge il territorio della periferia di Roma Est in un percorso di cittadinanze attiva. Obiettivo periferie. Futuro Innovazione Partecipazione sarà un viaggio nelle periferie concrete e ideali del mondo attraverso azioni performative, esplorazione delle nuove tecnologie, produzione di nuove opere site specific. Un excursus che si prefigge lo scopo di costruire, raccontare e rappresentare l’oggi e il domani di una periferia. Tra gli eventi anche incontri nazionali e internazionali di cinema, incontri di carattere scientifico, laboratori di visual reality, di street art e bookcrossing.
Dal 13 al 16 novembre Prenestepop Srl presenterà la prima edizione di Indaco Fest 2019 negli spazi di Largo Venue. L'arte incontrerà la creazione contemporanea, attraverso sperimentazioni, residenze d'artista, performance, provocazioni culturali, concerti. I linguaggi esplorati saranno quelli del teatro d'avanguardia, la danza contemporanea, le arti visive e i nuovi media, la musica sperimentale ed elettronica e il clubbing di qualità. Nella giornata inaugurale prevista per mercoledì 13 novembre ci saranno, nelle aree espositive a partire dalle 19, le proiezioni dei corti e dei video partecipanti ad Indaco VideoArt Contest e l’esposizione delle opere dell’artista Paolo Maccari. All’interno della Main Room – Rumah, sempre dalle 19, altre proiezioni nell’ambito di Indaco VideoArt Contest con DjSet di Georgia Lee e dalle 22 il live di Twittering Machine, con Pasquale Passaretti, Loredana Antonelli e Lady Maru.
Si svolgerà dal 13 novembre al 21 dicembre, il 56° Festival di Nuova Consonanza, a cura dell’Associazione Nuova Consonanza, intitolato quest’anno Musica e pensiero / Musica è pensiero. Un festival multiforme con più di venti appuntamenti quasi tutti improntati all’interazione tra musica e fatti visivi o testuali. Si rifletterà, in maniera originale e creativa, sul pensiero speculativo che è alla base del fare musica, ripercorrendo e reinterpretando le posizioni di alcuni importanti pensatori, da Giordano Bruno a T. W. Adorno, da Luciano di Samosata a Claude Levi-Strauss. In piena luce è il titolo che mercoledì 13 novembre al Mattatoio (ore 21) aprirà il festival. Una serata omaggio alle giornaliste inviate sul fronte di guerra che vedrà sul palco la giornalista Laura Silvia Battaglia, insieme al mezzosoprano Monica Bacelli, la pianista Luisa Prayer e la giovane violinista Misia Sophia Jannoni Sebastianini, coadiuvate dalla messa in scena di Silvia Alù.
FuturaMemoria, prodotto da Spellbound con la direzione artistica di Valentina Marini, apre, fino al 28 novembre, i luoghi del municipio V al confronto e alla riflessione sui temi dell’inclusione e della memoria. Dal Teatro Biblioteca Quarticciolo a La Pecora Elettrica, passando per il Mercato Villa Gordiani, il programma sarà una riflessione sul rapporto tra cultura africana e occidentale, tra integrazione e identità. Il 13 novembre alle ore 21.00 al Teatro Biblioteca Quarticciolo sarà in scena lo spettacolo sul colonialismo italiano Acqua di colonia della Compagnia Frosini/Timpano, l’evento sarà accompagnato dal laboratorio di visione VEDERE VICINI a cura di Casa dello Spettatore: un incontro propedeutico alle ore 18.00 e uno alle 22.30 per sintetizzare le impressioni intorno all’esperienza appena vissuta.
ALTRI APPUNTAMENTI FINO AL 31 DICEMBRE:
ARTE
Fino al 6 gennaio al Palazzo delle Esposizioni, a cura dell’Azienda Speciale Palaexpo, le mostre La meccanica dei mostri. Da Carlo Rambaldi a Makinarium, con annesse attività laboratoriali (24 novembre e 22 dicembre 2020 – dalle 11 alle 13); Katy Couprie. Dizionario folle del corpo; Sublimi anatomie e Tecniche d’evasione. Strategie sovversive e derisione del potere nell’avanguardia ungherese degli anni ’60 e ’70. Sempre l’Azienda Speciale Palaexpo al Macro Asilo fino al 30 novembre una residenza dell’artista israeliano Yuval Avital dal titolo Icon-Sonic Postcards - Postcards from Rome Sempre al Macro Asilo ricco calendario di lezioni e incontri con importanti personalità del mondo dell’arte, della cultura e della filosofia.
Promosse dalla Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali, invece, le mostre Sergio Monari. Rifrazioni dall’antico fino al 6 gennaio 2020 al Casino Nobile dei Musei di Villa Torlonia; Photo Iila. XI edizione Premio Iila-Fotografia - Uguaglianza di Genere fino al 24 novembre al Museo di Roma in Trastevere; l’installazione di Sàndor Vàly dal 28 novembre alla Galleria d’Arte Moderna; Un-forgettable childhood dal 13 dicembre al 16 febbraio al Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese; Ponte di conversazione con Paolo Aita sempre al Museo Bilotti dal 20 dicembre al 23 febbraio.
Per Romaeuropa festival, installazione Primative Primavere dei Quiet Ensemble dal 7 novembre nella Sala Santa.
Dal 25 al 27 novembre la sede Rufa Pastificio Cerere, nel quartiere San Lorenzo, ospiterà la mostra multimediale Flâneur Roma. Rome will tear us apart – Flâneur 2.0 a cura di Rome University of Fine Arts.
CINEMA
Dalla fine di ottobre, nell’ambito della mostra La meccanica dei mostri. Da Carlo Rambaldi a Makinarium al Palazzo delle Esposizioni la rassegna cinematografica con proiezioni gratuite L’inventore di illusioni, a cura dell’Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale.
A cura di Le Bestevem Associazione Culturale, il concorso per aspiranti cineasti The 48 Hour Film Project, fino al 26 novembre.
MUSICA
Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia proporrà dal 21 al 23 novembre per la Stagione Sinfonica 2019-2020 l’Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da David Afkham e per la Stagione da Camera 2019-2020 il 13 novembre alle ore 20.30 autori ed esecutori del panorama musicale contemporaneo italiano.
Tre saranno invece gli eventi proposti dalla Fondazione Musica per Roma. il 7 novembre alle ore 21 all’Auditorium Parco della Musica il Ritratto di Ivan Fedele eseguito dal Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretta da Tonino Battista; il 17 novembre alle ore 21 con il Ritratto di Louis Andriessen, sempre in compagnia del Parco della Musica Contemporanea Ensemble; il sabato 21 dicembre alle ore 21 lo spettacolo Pink Sonic.
Per Romaeuropa festival il 10 novembre, alle ore 21, nella Sala Santa Cecilia, Bryce Dessner (The National), Katia e Marielle Labéque, David Chalmin si esibiranno in Minimalist Dream House Quartet.
TEATRO
L’Associazione Teatro di Roma presenterà al Teatro Argentina un progetto su Primo Levi con gli spettacoli Se questo è un uomo (dal 5 al 17 novembre); Il sistema periodico (11 novembre) e Se questo è Levi (22-24 novembre). Nello spazio del Teatro India, dal 3 al 15 dicembre di scena lo scrittore e regista Davide Enia con lo spettacolo L’abisso. Sul palcoscenico del Teatro Biblioteca Quarticciolo saranno in scena gli spettacoli Il ringhio della via lattea di Bonn Wark (16 novembre alle ore 21), Yorick [Reloaded] – un Amleto dal sottosuolo lo spettacolo di Leviedelfool (29 e 30 novembre alle ore 21). Al Teatro Villa Pamphilj, invece, si terrà il laboratorio teatrale Danza il tuo clown di Gigi Capone sabato 16 e domenica 17 novembre dalle ore 14 alle 19; il Laboratorio di drammaturgia contemporanea (dal 4 al 7 dicembre, tutti i giorni dalle ore 10.30 alle 17 e l’incontro Effetto Terra – Science Fiction di Effetto Joule (15 dicembre dalle ore 11.30 alle 13). Eventi anche al Teatro del Lido di Ostia che proporrà lo spettacolo Dirty Paky Lingerie di e con Aizzah Fatima (15 novembre alle ore 11 e il 16 novembre alle ore 21) e la tredicesima edizione di Teatri di vetro (dal 9 al 15 dicembre).
Altra manifestazione teatrale Oscillazioni a cura dell’Associazione Culturale Il triangolo scaleno (fino al 22 dicembre) inserita all’interno di Teatri di Vetro. Festival delle arti sceniche contemporanee 13° edizione. Si alterneranno nelle location del Teatro India, del Teatro del Lido di Ostia e della Biblioteca Guglielmo Marconi numerosi dialoghi, confronti e sessioni di lavoro con gli artisti della scena contemporanea
La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma dal 21 al 24 novembre proporrà al Teatro Nazionale lo spettacolo Un romano a Marte diretto da John Axelrod (giovedì 21 ore 19, venerdì 22 ore 20, sabato 23 ore 18, domenica 24 ore 16.30).
Il 7 e l’8 dicembre l’associazione culturale Tuttoteatro.com presenterà al Teatro India la fase conclusiva dei Premi Tuttoteatro.com con spettacoli, performance, mostre e video installazioni. Due giornate per conoscere e approfondire le sette nuove produzioni finaliste della XIII edizione del “Dante Cappelletti”.
DANZA
Per Romaeuropa festival, il 9 e il 10 novembre alle ore 10, 16 e 19 sarà di scena l’arte circense con lo spettacolo Zenith e Nadir. Il 17 novembre alle ore 16 e alle ore 21 all’Auditorium Parco della musica, andrà invece in scena Rambert, Merce Cunningham, Philip Selway, Gerhard Richter – Rambert Event.
A cura dell’Associazione Teatro di Roma il 9 novembre alle ore 21 e il 10 novembre alle ore 18 andranno in scena al Teatro Biblioteca Quarticciolo gli spettacoli Clavos e Animali. Sul litorale, all’interno del Teatro del Lido di Ostia, sarà di scena domenica 17 novembre alle ore 18, la Compagnia Giovanile In-Bilico con Codice a barre.
ESPLORAZIONI
Sempre nell’ambito di Romaeuropa festival, dall’8 al 10 novembre, al Teatro Vascello, il musicista Riccardo Nova e Giacomo Costantini, con la compagnia Quattrox4 e il Festival Milano Musica, costruiranno lo spettacolo Riccardo Nova – Giacomo Costantini | Dall’alto. Dramma musicale circense. (Venerdì 8 ore 21, sabato 9 ore 16 e ore 21, domenica 10 ore 11 e ore 17).
Dal 15 novembre al 15 dicembre Margine Operativo presenterà Ai confini dell’arte, un progetto crossdisciplinare sulle linee di confine tra performing art, street photography, musica, fumetti, video all’interno del centro giovanile Batti il tuo tempo Evolution e nella Biblioteca Interculturale Cittadini del mondo (VII Municipio)
Dal 22 novembre all’1 dicembre si svolgerà la prima edizione di Resurface - Festival di sguardi postcoloniali, curato da Associazione Culturale Chiasma, in sinergia con Routes Agency_Cura of contemporary Arts di Roma. Attraverso un nutrito programma di performance, installazioni, mostre, pratiche partecipative, proiezioni video e filmiche, affiancate da momenti di approfondimento e dibattiti il festival proporrà possibili riletture su concetti come identità, diversità, modernità, canone, stereotipo e conflitto.
Il 23 e 24 novembre nello Spazio Rossellini, inaugurato di recente, l’Associazione Culturale Controchiave presenterà La Via Semantica - Ostiense: palcoscenico di storie, progetto per raccontare le caratteristiche del quartiere e portare in superficie l’esperienza artistica delle realtà del territorio.
Dal 29 novembre al 7 dicembre le forme d’arte legate alla luce animeranno il quartiere di Centocelle durante Fotonica, il festival a cura di Flyer srl – Impresa sociale dedicato alle Audio Visual Digital Arts.
Dal 2 al 31 dicembre in programma Contemp-Humanity // visioni e narrazioni, a cura di Associazione Culturale Valdrada, con eventi di drammaturgia contemporanea, teatro urbano, stand up comedy, psicoterapia performativa, danza urbana, teatro di figura.
Partendo dall’esperienza di Corviale Urban Lab, sabato 7 e domenica 8 dicembre, l’Associazione culturale Artmosfera proporrà un progetto innovativo sulle arti urbane contemporanee con Corviale Buskers Festival.
PREMI
Altra importante iniziativa il Premio Biblioteche di Roma a cura dell’Istituzione Biblioteche di Roma. All’interno di 30 circoli di lettura delle biblioteche, 2 circoli del carcere di Rebibbia, 2 circoli universitari e 5 Bibliopoint saranno presentati i 12 candidati di questa edizione (6 per narrativa e 6 per la saggistica)
Al Mattatoio, altro spazio curato dall’Azienda Speciale Palaexpo, si terrà invece fino al 13 novembre la dodicesima edizione del Talent Prize, un premio dedicato all’arte contemporanea ideato da Inside Art.
Le date delle manifestazioni sono suscettibili di variazione
Il programma completo e gli aggiornamenti su tutte le manifestazioni in programma si possono consultare sul sito www.contemporaneamenteroma.it, sull’account social CulturaRoma su Facebook, Twitter e Instagram o al call center 060608 (attivo tutti i giorni ore 9-19). L’hashtag ufficiale della rassegna è #contemporaneamenteroma.
Fino al 31 dicembre torna la nuova stagione di Contemporaneamente Roma. Giunta alla sua quarta edizione, la manifestazione promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale, si afferma sempre più come un appuntamento fondamentale per la valorizzazione della produzione culturale contemporanea in città grazie alla partecipazione attiva di tutti e quindici i municipi e un sostegno da parte dell’amministrazione di un milione di euro.
Il programma della manifestazione si compone di 36 progetti idonei al bando di Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali e dalle iniziative dei principali enti e istituzioni culturali della città, come la Fondazione Cinema per Roma, la Fondazione Musica per Roma, Fondazione Romaeuropa, l’Accademia di Santa Cecilia, il Teatro dell’Opera, il Teatro di Roma e i Teatri in Comune, la Casa del Cinema, l’Azienda Speciale Palaexpo, l’Istituzione Biblioteche di Roma.
Gli appuntamenti diffusi in tutta la città metteranno in relazione spazi e persone dell’intero territorio nella ricerca di nuove forme d’arte e di metodi di fruizione innovativi. L’edizione di quest’anno riserverà inoltre particolare attenzione alla ricerca della riqualificazione territoriale con molte iniziative dedicate alla reinterpretazione e alla ridefinizione di luoghi e spazi pubblici. Si costruirà su tutti i territori della città, attraverso l’utilizzo di forme d’arte e linguaggi differenti, una fitta rete di attività per i cittadini e con i cittadini che non solo produrrà risultati concreti di ridefinizione estetica dei territori ma anche una nuova forma di partecipazione attiva degli abitanti.
È seguendo questa filosofia che si potrà assistere, ad esempio, alla decorazione delle campane per la raccolta del vetro nel quartiere di Torpignattara grazie all’impegno di 15 street artist chiamati a partecipare a Gau – Gallerie Urbane (5-17 novembre), a cura di Progetto Goldstein; si vedranno le zone del Pigneto, dell’Acquedotto Alessandrino di Parco Sangalli e di piazza Malatesta trasformarsi in un museo a cielo aperto grazie alle installazioni luminose e alle videoinstallazioni inserite lungo un percorso costruito dal festival Rgb Light Experience – Roma Glocal Brightness (29-30 novembre, 1 dicembre) a cura di Luci Ombre Associazione Culturale, o si assisterà ad una vera e propria re-inaugurazione di un intero complesso edilizio, il Villaggio Olimpico, riletto grazie a due opere site-specific – Iailat di Iginio De Luca e Ordine nuovo di Fabrizio Cicero – proposte dall’Associazione di Promozione Sociale Villam (20–30 dicembre).
Protagoniste di questa edizione alcuni luoghi da scoprire grazie alla manifestazione Telling Roma. Racconti dalla città invisibile (1-14 dicembre) a cura dell’Associazione Culturale Roma Centro Mostre. I cittadini chiamati a partecipare ad un contest letterario, potranno raccontare la loro città invisibile in brevi testi che, una volta vagliati, verranno presentati dagli stessi aspiranti scrittori in readings pubblici realizzati in luoghi di Roma “non usuali” per la lettura come i giardini di largo Ravizza o la Galleria d’Arte Moderna. Sarà attivato anche un laboratorio di scrittura creativa presso la Casa Circondariale “Regina Coeli”, al quale farà seguito un nuovo reading tenuto direttamente dai detenuti-scrittori.
Si basa sulla partecipazione attiva dei cittadini anche la manifestazione Fabulamundi Playwriting Europe a cura di Pav che, fino al 15 dicembre nelle sedi del Teatro India e dello Spazio Kataklisma, proporrà laboratori per anziani, workshop per attori e autori, approfondimenti con professionisti del settore, incontri internazionali con partner europei, tutti interamente dedicati ai temi della nuova creazione drammaturgica. Primi appuntamenti in programma una residenza artistica per 10 giovani autori teatrali under 35 dal titolo NEON-10_New energies on network dal 9 al 14 novembre al Teatro India e il Meeting europeo su buone pratiche e azioni di audience development con la rete di Fabulamundi in programma il 6, 7 e 8 novembre sempre al Teatro India.
Ci saranno installazioni, workshop, talk e dibattiti anche durante la terza edizione di Creature 2019 (22 novembre – 1 dicembre), il festival di creatività urbana ideato e curato da Open City Roma nelle strade e nelle piazze del VII Municipio. Spazio alle parole è il tema di questa edizione che, come consuetudine, mirerà alla rigenerazione urbana trasformando tre edicole del municipio in luoghi di dibattito. Attraverso la call pubblica #conparolemie e l’utilizzo di tre parole – emergenza, frontiera, ibrido – si offriranno visuali inedite della città.
Sarà la fantasia dei cittadini al centro di un’altra manifestazione dal titolo L’inatteso a Roma Est a cura dell’Associazione Culturale Stalker fino al 18 dicembre. Coloro che risponderanno alla chiamata pubblica, dovranno individuare luoghi, situazioni, elementi, definiti come “inattesi” nel proprio ambiente quotidiano. Le risposte sono state inserite in un grande telaio allestito sulle rive del lago dell’Ex Snia diventato l’Atlante dell’Inatteso a Roma Est. I luoghi individuati attraverso la call pubblica verranno poi esplorati con giovani artisti esperti di migrazione, con artisti delle accademie e degli istituti stranieri, con un artista straniero in residenza per tre mesi a Roma e con i partecipanti al percorso formativo della Scuola di Urbanesimo Nomade.
Dominio Pubblico: Millenials A(r)t work – MA(r)T, manifestazione per ragazzi Under 25 a cura di Dominio Pubblico Associazione, è incentrata sulla produzione di opere artistiche – street art, architettura, fotografia, poster art, graffiti, nuovo circo – in grado di mettere in connessione la fruizione dell’opera stessa con il proprio territorio e con gli abitanti del quartiere Ostiense (3-5 dicembre). La produzione artistica del progetto è affidata a un gruppo di street artist, tra questi alcune delle firme più note nel panorama della street art romana che negli ultimi anni ha rivoluzionato i linguaggi e i codici dell’arte contemporanea e metropolitana: Solo, Diamond, Gojo e Lucamaleonte.
Nella vicina Garbatella, 10b Photography proporrà invece Garbatella Images (fino al 20 dicembre), una ricerca fotografica che attraverso l’utilizzo di archivi privati e nuovi scatti andrà alla scoperta delle caratteristiche urbane, sociali, storiche, antropologiche di un’intera zona, con particolare attenzione al fascino dei lotti e ai racconti dei suoi residenti. Attraverso l’unione delle foto realizzate site specific e le immagini d’archivio provenienti dai cittadini si realizzerà una sorta di album fotografico di quartiere che sarà esposto all’interno della galleria 10b Photography e tra i cortili dei lotti storici, in una commistione tra spazio pubblico e privato.
ECCO ALCUNI DEI PRIMI APPUNTAMENTI:
Fino al 19 novembre sono in programma le esplorazioni della manifestazione #PaesaggiUmani. Il performingmedia storytelling per ascoltare storie inscritte nelle geografie dell’autunno romano a cura di Urban Experience. Si attraverserà la città per ripercorrerne le tappe della sua storia con azioni come i walkabout, format di esplorazione partecipata che utilizzano i media radiofonici e web per attivare quelle dinamiche interattive di cui è alimentato il performing media storytelling. Tra i primi appuntamenti: mercoledì 6 alle 11.00 al Centro per “senzafissadimora” Binario95 e poi nei dintorni della stazione Termini il walkabout A casa dei senza casa e alle 17.00, al Pigneto davanti allo Sportello Unico dedicato alla popolazione migrante, il walkabout Le geografie romane di Mokodu, artista senegalese alla scoperta delle opere da lui realizzate; giovedì 7 alle 11.00 sarà l’IPSEOA “Tor Carbone” (Via di Tor Carbone 53) il protagonista di IR. Da nido d’amore di Ingrid e Roberto a Scuola Alberghiera (all'interno dell'Istituto e del suo parco), un walkabout sulla storia d’amore degli amanti più noti al mondo, si proseguirà alle ore 16.00 con Salute! #EntrareFuori la società che si cura al parco Santa Maria della Pietà, ex manicomio oggi Parco della Salute e del Benessere; alle 17.00 il walkabout La zona per conoscere il Laboratorio Centrale della Croce Rossa Italiana, un luogo di assistenza e d’innovazione sociale nel parco di via Ramazzini; il weekend proseguirà sabato 9 alle ore 11.00 a Piazza dei Mirti con il walkabout Centocè alla scoperta del laboratorio urbano di Centocelle, nato con l’obiettivo di progettare modelli di economia circolare per una produzione e un consumo più sostenibile.
È in corso una call to action, nell’ambito dell’evento mostra 3D: Souvenir digitali di Jacopo Truffa a cura di Sala 1 Associazione Culturale. I partecipanti dovranno realizzare una o più fotografie di elementi che, a loro modo, evidenziano la bellezza della città. Unico requisito: immaginare come queste immagini possano diventare sculture di dimensioni e colori variabili, potenzialmente replicabili all’infinito grazie alla tecnologia della stampa 3D. Nel periodo compreso tra il 23 novembre e il 1 dicembre, queste immagini verranno rielaborate e stampate in 3D dall’artista Jacopo Truffa, il quale procederà a inserirle all’interno del percorso espositivo visitabile dal 2 dicembre al 15 febbraio presso la sede di Sala 1 in piazza di Porta San Giovanni 10.
Dal 5 novembre al 1 dicembre 2019 l’Associazione Culturale Canova22 in collaborazione con DARS – Danza Arte Roma Studio proporrà Danzavisioni, progetto innovativo di formazione per la produzione di videodanza articolato in workshops, performance di danza, produzione di audiovisivi e installazioni ambientali temporanee. Si partirà dall’esplorazione di archeologie periferiche poco note, come la sorgente dell’Acquedotto dell’Acqua Vergine (Colle Prenestino) per riportarle a nuova vita in maniera originale e dinamica, seguendo il percorso dell’acqua. Tra i primi appuntamenti: dal 5 al 7 novembre nel Dars Centro Danza workshop e lavoro di creazione delle performances, si proseguirà l’8 novembre con la registrazione del backstage con il pubblico dei giovani delle scuole, il 9 novembre, sempre presso il Dars Centro Danza, si terranno le prove aperte delle creazioni realizzate e il 10 novembre, a chiudere la prima fase di lavoro, la registrazione video delle performances. L’11 novembre darà il via a Cinedans dance and camera workshop, un corso per l’uso delle tecnologie che proseguirà anche nella giornata del 12 novembre con una mattinata di sperimentazione coreografica e un pomeriggio dedicato ai software.
Fino al 1 dicembre si potrà assistere nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica alla tappa romana dell’installazione di Alfredo Pirri Compagni e Angeli a cura della Fondazione Gramsci di Puglia. Il lavoro di Pirri che dopo Roma approderà a Turi, in provincia di Bari, e nel giardino del Ministero della Cultura della Repubblica Albanese a Tirana, è dedicato ad Antonio Gramsci e trae ispirazione da “La rosa di Turi”, un brano del gruppo musicale pugliese Radiodervish, a sua volta ispirato a una lettera che Gramsci scrisse nel 1929 dal carcere di Turi. Il lavoro realizzato a Roma - un “muro di confine” ottenuto dalla proiezione ideale della congiunzione dei muri laterali alle scale - rifletterà sul concetto di confine, che mai come oggi è al centro dello scenario geopolitico internazionale.
In programma anche i primi appuntamenti della XVIII edizione della manifestazione Trend – Nuove frontiere della scena britannica, la rassegna a cura del Teatro Belli di Antonio Salines srl (fino al 21 dicembre) che porta alla ribalta i lavori di attori e registi affermati affiancati da quelli di giovani ed esordienti della drammaturgia contemporanea inglese. Nei prossimi giorni sul palco del Teatro Belli lo spettacolo Box Clever di Monsay Whitney (5 e 6 novembre) con Gaia Insenga per la regia di Giorgina Pi; The Garden di Zinnie Harris con Lorenzo Lavia e Arianna Mattioli per la regia di Lorenzo Lavia (8, 9 e 10 novembre); An intervention / Un intervento di Mike Bartlett con Gabriele Benedetti e Rita Maffei per la regia di Fabrizio Arcuri (11, 12 e 13 novembre). Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.00.
Anche la musica sarà da subito protagonista con il Roma Jazz Festival “No Borders” organizzato da International Music Festival Foundation fino al 1 dicembre presso l’Auditorium Parco della Musica, la Casa del Jazz, i club Monk e Alcazar e il Teatro del Lido di Ostia. Il programma di quest’anno che avrà per sottotitolo Migration and integration, porrà l’accento sull’irresistibile spinta che il jazz riesce ancora ad avere nel combattere vecchie e nuove forme di esclusione e nel creare occasioni di incontro e confronto fra le persone. Tra i prossimi artisti ad andare in scena Big Fat Orchestra sabato 9 novembre alla Casa del Jazz e Archie Shepp l’11 novembre all’Auditorium Parco della Musica.
Il mondo del virtuale sarà invece protagonista tutti i giorni dal 5 al 9 novembre dalle 14 alle 24 all’ex Caserma Guido Reni, con Virtual Reality Experience a cura dell’Associazione culturale Iconialab, il primo appuntamento internazionale in Italia interamente dedicato a VR/AR/XR: le sigle della tecnologia e del linguaggio immersivo che stanno cambiando il futuro, dalla scienza all’arte, dalla medicina alla musica e al cinema, dalla comunicazione al mondo aziendale. In ciclo continuo per cinque giorni incontri, talk e live performance. 22 le opere in concorso provenienti dalle selezioni ufficiali dei maggiori festival cinematografici internazionali; mercoledì 6 novembre il talk Realtà virtuale e aumentata per nuovi scenari di business, giovedì 7 Leonardo Da Vinci Experience e alle 20.30 teatro in VR con Segnali d’allarme – La mia battaglia, scritto e diretto da Elio Germano; venerdì 8 alle 20.30 la proiezione di Antropocene - L’epoca umana di Edward Burtynsky, Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier; il 9 novembre chiude il programma la live performance VJ/SET Secretshow di Andrea Marinelli.
Si intitola Alla fine della città la manifestazione a cura dell’Associazione Ti con Zero che proporrà ai cittadini una serie di narrazioni e viandanze alla scoperta di Roma, dalla periferia al centro storico. Fino al 29 novembre si alterneranno pedalate esplorative, appuntamenti itineranti fra danza, reading e narrazione, pedalate culturali arricchite da azioni performative e una narrazione di arte figurativa realizzata da un gruppo di artisti e illustratori. Tra i prossimi appuntamenti il reading I cantaglorie di e con Gian Paolo Ormezzano, Maurizio Cardillo e l’accompagnamento musicale di Alessandro D’Alessandro, venerdì 8 novembre alle 18 al Museo Napoleonico e, domenica 10 novembre alle 9.30, la pedalata, nel centro di Roma a cura di Fiab – BiciLiberaTutti condotta da Beatrice Galli e Giovanni Palozzi con partenza dalla fermata della metro Circo Massimo (lato Fao) fino al Museo Napoleonico.
Dal 9 novembre al 15 dicembre si svolgerà Scegli il Contemporaneo - Ti racconto Roma, progetto a cura di Senza Titolo srl, manifestazione con un ricco programma di visite guidate, visite animate con attività laboratoriali nei musei, nelle gallerie e negli studi d’artista nella città di Roma. Gli artisti saranno speciali narratori che, con storici dell’arte, mediatori culturali e curatori, condurranno il pubblico alla scoperta della scena artistica contemporanea di Roma mettendo in relazione il proprio vissuto con la storia dei luoghi, le opere d’arte e l’architettura. Si visiteranno alcuni studi di artisti per ascoltare i loro racconti e svolgere attività laboratoriali per bambini e genitori. Primo appuntamento sabato 9 novembre alle ore 16 con la visita allo studio dell’artista Giuseppe Pietroniro. Adulti e bambini potranno conoscere l’artista, scoprire curiosità e aneddoti del suo lavoro e partecipare ad un’attività laboratoriale collettiva per sperimentare tecniche e linguaggi.
Sarà un viaggio itinerante nell’arte contemporanea l’evento Sos Mondo dell’Associazione di Promozione Sociale Spazi all’Arte in programma fino al 31 dicembre. I temi del cambiamento, dell’innovazione tecnologica, della globalizzazione, del cambiamento climatico e dell’attenzione verso la sostenibilità e la preservazione del Pianeta Terra saranno interpretati in opere di videoarte, pittura, danza, fotografia, scultura, street art, disegno, musica, happening corredate da scienza e letteratura in luoghi come la Casa del Mare, il Teatro del Lido, il Porto di Roma, il Liceo Democrito e il sottopasso del Viadotto Zelia Nuttal. Prossimo appuntamento domenica 10 novembre al Teatro del Lido la giornata conclusiva del Concorso Letterario Nazionale di Ostia 500 Parole dal titolo Letteratura e cambiamento. In programma una performance dell’artista F. Li Vigni, un’esibizione di danza contemporanea a cura di Aim, la presentazione del libro L’amurusanza di Tea Ranno e l’intermezzo musicale Performance Originale e Sperimentale: Il jazz incontra la lirica con Danielle Di Majo e Laura Teofani.
Si comincerà sabato 9 novembre alle ore 17 con le prove aperte dell’azione coreografica Best Seller di Marco D’Agostin la terza edizione di Inside Out Contemporary Dance 2019 a cura di Balletto di Roma Scarl, che intende proporre nuove modalità di fruizione per gli spettatori realizzando eventi di cultura individuale e partecipativa. Accingendosi a festeggiare nel 2020 i 60 anni dalla sua fondazione, con questa edizione il Balletto di Roma “aprirà” dal 9 novembre al 19 dicembre la struttura al pubblico donando al territorio del Municipio XIII della Capitale un luogo di cultura inedito ed eccezionale.
Dal 9 novembre al 21 dicembre sarà in programma la manifestazione PubbliCittà a cura di Filosofia in Movimento in partnership con Kappabit. L’iniziativa, inserita nel contesto delle attività di ricerche portate avanti dal collettivo di studiosi ed accademici provenienti da tutta Italia, avrà come tema centrale il rapporto tra parola e immagine. Sarà indagato a partire dall’esperienza della Neoavanguardia italiana, nella fattispecie della Poesia Visiva attraverso la filosofia, le arti visive, la sociologia e il teatro, in un fitto calendario di eventi costellato di incontri, workshop, azioni artistiche ed eventi sul territorio. Primo appuntamento sabato 9 novembre con la conferenza di apertura dal titolo Neoavanguardia italiana. Il ruolo della parola. Alle ore 10.30 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi Tor Vergata, Lamberto Pignotti si confronterà con Tomaso Binga. A moderare l’incontro Antonio Cecere.
Fino al 31 dicembre Musica, Teatro e Danza: Contemporanee fusioni a cura di Opera in Roma, il festival interdisciplinare che mira ad accrescere la consapevolezza estetica dell’arte musicale, teatrale e coreutica del ventunesimo secolo e a far conoscere il linguaggio innovativo prodotto in ambito nazionale e internazionale attraverso le rappresentazioni di opere contemporanee e alla realizzazione, in prima mondiale, di nuove produzioni commissionate per il festival. L’attività artistica sarà affiancata, inoltre, da seminari e workshop condotti dagli stessi compositori, autori e registi con il fine di chiarire le intenzioni e le pieghe più profonde della creatività artistica. Si comincerà sabato 9 novembre dalle 9.30 alle 20.00 al Circolo Sportivo La Ferratella con Free Dance, il workshop di danza contemporanea, acrodance, fusion, hip hop tenuto da Minea Todero De Mattia. Il 10 novembre alle 18.30 all’ex caserma Guido Reni il Concerto fusione contemporanea: da The Wall dei Pink Floyd alla Nona Sinfonia di Beethoven diretto da Pier Giorgio Dionisi.
Dall’11 novembre al 19 dicembre l’Associazione Trousse coinvolge il territorio della periferia di Roma Est in un percorso di cittadinanze attiva. Obiettivo periferie. Futuro Innovazione Partecipazione sarà un viaggio nelle periferie concrete e ideali del mondo attraverso azioni performative, esplorazione delle nuove tecnologie, produzione di nuove opere site specific. Un excursus che si prefigge lo scopo di costruire, raccontare e rappresentare l’oggi e il domani di una periferia. Tra gli eventi anche incontri nazionali e internazionali di cinema, incontri di carattere scientifico, laboratori di visual reality, di street art e bookcrossing.
Dal 13 al 16 novembre Prenestepop Srl presenterà la prima edizione di Indaco Fest 2019 negli spazi di Largo Venue. L'arte incontrerà la creazione contemporanea, attraverso sperimentazioni, residenze d'artista, performance, provocazioni culturali, concerti. I linguaggi esplorati saranno quelli del teatro d'avanguardia, la danza contemporanea, le arti visive e i nuovi media, la musica sperimentale ed elettronica e il clubbing di qualità. Nella giornata inaugurale prevista per mercoledì 13 novembre ci saranno, nelle aree espositive a partire dalle 19, le proiezioni dei corti e dei video partecipanti ad Indaco VideoArt Contest e l’esposizione delle opere dell’artista Paolo Maccari. All’interno della Main Room – Rumah, sempre dalle 19, altre proiezioni nell’ambito di Indaco VideoArt Contest con DjSet di Georgia Lee e dalle 22 il live di Twittering Machine, con Pasquale Passaretti, Loredana Antonelli e Lady Maru.
Si svolgerà dal 13 novembre al 21 dicembre, il 56° Festival di Nuova Consonanza, a cura dell’Associazione Nuova Consonanza, intitolato quest’anno Musica e pensiero / Musica è pensiero. Un festival multiforme con più di venti appuntamenti quasi tutti improntati all’interazione tra musica e fatti visivi o testuali. Si rifletterà, in maniera originale e creativa, sul pensiero speculativo che è alla base del fare musica, ripercorrendo e reinterpretando le posizioni di alcuni importanti pensatori, da Giordano Bruno a T. W. Adorno, da Luciano di Samosata a Claude Levi-Strauss. In piena luce è il titolo che mercoledì 13 novembre al Mattatoio (ore 21) aprirà il festival. Una serata omaggio alle giornaliste inviate sul fronte di guerra che vedrà sul palco la giornalista Laura Silvia Battaglia, insieme al mezzosoprano Monica Bacelli, la pianista Luisa Prayer e la giovane violinista Misia Sophia Jannoni Sebastianini, coadiuvate dalla messa in scena di Silvia Alù.
FuturaMemoria, prodotto da Spellbound con la direzione artistica di Valentina Marini, apre, fino al 28 novembre, i luoghi del municipio V al confronto e alla riflessione sui temi dell’inclusione e della memoria. Dal Teatro Biblioteca Quarticciolo a La Pecora Elettrica, passando per il Mercato Villa Gordiani, il programma sarà una riflessione sul rapporto tra cultura africana e occidentale, tra integrazione e identità. Il 13 novembre alle ore 21.00 al Teatro Biblioteca Quarticciolo sarà in scena lo spettacolo sul colonialismo italiano Acqua di colonia della Compagnia Frosini/Timpano, l’evento sarà accompagnato dal laboratorio di visione VEDERE VICINI a cura di Casa dello Spettatore: un incontro propedeutico alle ore 18.00 e uno alle 22.30 per sintetizzare le impressioni intorno all’esperienza appena vissuta.
ALTRI APPUNTAMENTI FINO AL 31 DICEMBRE:
ARTE
Fino al 6 gennaio al Palazzo delle Esposizioni, a cura dell’Azienda Speciale Palaexpo, le mostre La meccanica dei mostri. Da Carlo Rambaldi a Makinarium, con annesse attività laboratoriali (24 novembre e 22 dicembre 2020 – dalle 11 alle 13); Katy Couprie. Dizionario folle del corpo; Sublimi anatomie e Tecniche d’evasione. Strategie sovversive e derisione del potere nell’avanguardia ungherese degli anni ’60 e ’70. Sempre l’Azienda Speciale Palaexpo al Macro Asilo fino al 30 novembre una residenza dell’artista israeliano Yuval Avital dal titolo Icon-Sonic Postcards - Postcards from Rome Sempre al Macro Asilo ricco calendario di lezioni e incontri con importanti personalità del mondo dell’arte, della cultura e della filosofia.
Promosse dalla Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali, invece, le mostre Sergio Monari. Rifrazioni dall’antico fino al 6 gennaio 2020 al Casino Nobile dei Musei di Villa Torlonia; Photo Iila. XI edizione Premio Iila-Fotografia - Uguaglianza di Genere fino al 24 novembre al Museo di Roma in Trastevere; l’installazione di Sàndor Vàly dal 28 novembre alla Galleria d’Arte Moderna; Un-forgettable childhood dal 13 dicembre al 16 febbraio al Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese; Ponte di conversazione con Paolo Aita sempre al Museo Bilotti dal 20 dicembre al 23 febbraio.
Per Romaeuropa festival, installazione Primative Primavere dei Quiet Ensemble dal 7 novembre nella Sala Santa.
Dal 25 al 27 novembre la sede Rufa Pastificio Cerere, nel quartiere San Lorenzo, ospiterà la mostra multimediale Flâneur Roma. Rome will tear us apart – Flâneur 2.0 a cura di Rome University of Fine Arts.
CINEMA
Dalla fine di ottobre, nell’ambito della mostra La meccanica dei mostri. Da Carlo Rambaldi a Makinarium al Palazzo delle Esposizioni la rassegna cinematografica con proiezioni gratuite L’inventore di illusioni, a cura dell’Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale.
A cura di Le Bestevem Associazione Culturale, il concorso per aspiranti cineasti The 48 Hour Film Project, fino al 26 novembre.
MUSICA
Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia proporrà dal 21 al 23 novembre per la Stagione Sinfonica 2019-2020 l’Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da David Afkham e per la Stagione da Camera 2019-2020 il 13 novembre alle ore 20.30 autori ed esecutori del panorama musicale contemporaneo italiano.
Tre saranno invece gli eventi proposti dalla Fondazione Musica per Roma. il 7 novembre alle ore 21 all’Auditorium Parco della Musica il Ritratto di Ivan Fedele eseguito dal Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretta da Tonino Battista; il 17 novembre alle ore 21 con il Ritratto di Louis Andriessen, sempre in compagnia del Parco della Musica Contemporanea Ensemble; il sabato 21 dicembre alle ore 21 lo spettacolo Pink Sonic.
Per Romaeuropa festival il 10 novembre, alle ore 21, nella Sala Santa Cecilia, Bryce Dessner (The National), Katia e Marielle Labéque, David Chalmin si esibiranno in Minimalist Dream House Quartet.
TEATRO
L’Associazione Teatro di Roma presenterà al Teatro Argentina un progetto su Primo Levi con gli spettacoli Se questo è un uomo (dal 5 al 17 novembre); Il sistema periodico (11 novembre) e Se questo è Levi (22-24 novembre). Nello spazio del Teatro India, dal 3 al 15 dicembre di scena lo scrittore e regista Davide Enia con lo spettacolo L’abisso. Sul palcoscenico del Teatro Biblioteca Quarticciolo saranno in scena gli spettacoli Il ringhio della via lattea di Bonn Wark (16 novembre alle ore 21), Yorick [Reloaded] – un Amleto dal sottosuolo lo spettacolo di Leviedelfool (29 e 30 novembre alle ore 21). Al Teatro Villa Pamphilj, invece, si terrà il laboratorio teatrale Danza il tuo clown di Gigi Capone sabato 16 e domenica 17 novembre dalle ore 14 alle 19; il Laboratorio di drammaturgia contemporanea (dal 4 al 7 dicembre, tutti i giorni dalle ore 10.30 alle 17 e l’incontro Effetto Terra – Science Fiction di Effetto Joule (15 dicembre dalle ore 11.30 alle 13). Eventi anche al Teatro del Lido di Ostia che proporrà lo spettacolo Dirty Paky Lingerie di e con Aizzah Fatima (15 novembre alle ore 11 e il 16 novembre alle ore 21) e la tredicesima edizione di Teatri di vetro (dal 9 al 15 dicembre).
Altra manifestazione teatrale Oscillazioni a cura dell’Associazione Culturale Il triangolo scaleno (fino al 22 dicembre) inserita all’interno di Teatri di Vetro. Festival delle arti sceniche contemporanee 13° edizione. Si alterneranno nelle location del Teatro India, del Teatro del Lido di Ostia e della Biblioteca Guglielmo Marconi numerosi dialoghi, confronti e sessioni di lavoro con gli artisti della scena contemporanea
La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma dal 21 al 24 novembre proporrà al Teatro Nazionale lo spettacolo Un romano a Marte diretto da John Axelrod (giovedì 21 ore 19, venerdì 22 ore 20, sabato 23 ore 18, domenica 24 ore 16.30).
Il 7 e l’8 dicembre l’associazione culturale Tuttoteatro.com presenterà al Teatro India la fase conclusiva dei Premi Tuttoteatro.com con spettacoli, performance, mostre e video installazioni. Due giornate per conoscere e approfondire le sette nuove produzioni finaliste della XIII edizione del “Dante Cappelletti”.
DANZA
Per Romaeuropa festival, il 9 e il 10 novembre alle ore 10, 16 e 19 sarà di scena l’arte circense con lo spettacolo Zenith e Nadir. Il 17 novembre alle ore 16 e alle ore 21 all’Auditorium Parco della musica, andrà invece in scena Rambert, Merce Cunningham, Philip Selway, Gerhard Richter – Rambert Event.
A cura dell’Associazione Teatro di Roma il 9 novembre alle ore 21 e il 10 novembre alle ore 18 andranno in scena al Teatro Biblioteca Quarticciolo gli spettacoli Clavos e Animali. Sul litorale, all’interno del Teatro del Lido di Ostia, sarà di scena domenica 17 novembre alle ore 18, la Compagnia Giovanile In-Bilico con Codice a barre.
ESPLORAZIONI
Sempre nell’ambito di Romaeuropa festival, dall’8 al 10 novembre, al Teatro Vascello, il musicista Riccardo Nova e Giacomo Costantini, con la compagnia Quattrox4 e il Festival Milano Musica, costruiranno lo spettacolo Riccardo Nova – Giacomo Costantini | Dall’alto. Dramma musicale circense. (Venerdì 8 ore 21, sabato 9 ore 16 e ore 21, domenica 10 ore 11 e ore 17).
Dal 15 novembre al 15 dicembre Margine Operativo presenterà Ai confini dell’arte, un progetto crossdisciplinare sulle linee di confine tra performing art, street photography, musica, fumetti, video all’interno del centro giovanile Batti il tuo tempo Evolution e nella Biblioteca Interculturale Cittadini del mondo (VII Municipio)
Dal 22 novembre all’1 dicembre si svolgerà la prima edizione di Resurface - Festival di sguardi postcoloniali, curato da Associazione Culturale Chiasma, in sinergia con Routes Agency_Cura of contemporary Arts di Roma. Attraverso un nutrito programma di performance, installazioni, mostre, pratiche partecipative, proiezioni video e filmiche, affiancate da momenti di approfondimento e dibattiti il festival proporrà possibili riletture su concetti come identità, diversità, modernità, canone, stereotipo e conflitto.
Il 23 e 24 novembre nello Spazio Rossellini, inaugurato di recente, l’Associazione Culturale Controchiave presenterà La Via Semantica - Ostiense: palcoscenico di storie, progetto per raccontare le caratteristiche del quartiere e portare in superficie l’esperienza artistica delle realtà del territorio.
Dal 29 novembre al 7 dicembre le forme d’arte legate alla luce animeranno il quartiere di Centocelle durante Fotonica, il festival a cura di Flyer srl – Impresa sociale dedicato alle Audio Visual Digital Arts.
Dal 2 al 31 dicembre in programma Contemp-Humanity // visioni e narrazioni, a cura di Associazione Culturale Valdrada, con eventi di drammaturgia contemporanea, teatro urbano, stand up comedy, psicoterapia performativa, danza urbana, teatro di figura.
Partendo dall’esperienza di Corviale Urban Lab, sabato 7 e domenica 8 dicembre, l’Associazione culturale Artmosfera proporrà un progetto innovativo sulle arti urbane contemporanee con Corviale Buskers Festival.
PREMI
Altra importante iniziativa il Premio Biblioteche di Roma a cura dell’Istituzione Biblioteche di Roma. All’interno di 30 circoli di lettura delle biblioteche, 2 circoli del carcere di Rebibbia, 2 circoli universitari e 5 Bibliopoint saranno presentati i 12 candidati di questa edizione (6 per narrativa e 6 per la saggistica)
Al Mattatoio, altro spazio curato dall’Azienda Speciale Palaexpo, si terrà invece fino al 13 novembre la dodicesima edizione del Talent Prize, un premio dedicato all’arte contemporanea ideato da Inside Art.
Le date delle manifestazioni sono suscettibili di variazione
Il programma completo e gli aggiornamenti su tutte le manifestazioni in programma si possono consultare sul sito www.contemporaneamenteroma.it, sull’account social CulturaRoma su Facebook, Twitter e Instagram o al call center 060608 (attivo tutti i giorni ore 9-19). L’hashtag ufficiale della rassegna è #contemporaneamenteroma.
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