La mostra Antico Siam. Lo Splendore dei Regni Thai, organizzata a completamento delle celebrazioni del 150° anniversario dell'apertura delle relazioni diplomatiche tra Italia e Thailandia, è stata prorogata fino al 17 novembre 2019. Museo delle Civiltà Salone delle Scienze del Museo preistorico etnografico "Luigi Pigorini".
Thailandia e Italia hanno celebrato il 150° anniversario del Trattato con numerose e prestigiose manifestazioni culturali, tra le quali ricordiamo lo spettacolo “Khon: Danza Classica Siamese” – forma teatrale in maschera di corte ispirata al poema epico Ramakien - portato a Roma dalla Reale Ambasciata di Thailandia presso il Teatro Argentina (7 maggio 2018) ed eseguito dai maestri danzatori del Ministero della Cultura thailandese. Il Dipartimento di Belle Arti della Thailandia, inoltre, ha organizzato una mostra, inaugurata il 15 marzo u.s., presso il ‘Museo Nazionale del Palazzo di Re Narai’ a Lopburi, seconda residenza reale nel sec. XVII, per celebrare i 150 anni del Trattato e il contributo del progetto Thai-Italiano “Lopburi Regional Archaeological Project” al progresso della ricerca archeologica nella regione.
Per festeggiare la ricorrenza dei 150 anni del Trattato e la continuità dei rapporti di amicizia tra le due Nazioni, il Museo delle Civiltà e ISMEO-Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente, eredi di una lunga tradizione di collaborazioni scientifiche e culturali tra i due Paesi, hanno organizzato una mostra sull’archeologia e l’arte del Regno di Thailandia, antico Siam.
Il 3 Ottobre del 1868, i Plenipotenziari del Re d’Italia Vittorio Emanuele II e del Supremo Re del Siam, Phra Paraminthra Maha Chulalongkorn-Rama V, firmarono un trattato solenne di amicizia e commercio, il primo mai stabilito tra i due giovani Paesi. Il Trattato fu ratificato dalla Camera dei Deputati del Regno d’Italia nella seduta del 18 febbraio 1869.
Questo atto aprì la via a una folta schiera di italiani chiamati dal giovane sovrano Rama V a concorrere al rinnovamento del Siam (Thailandia dal 1939) nei diversi campi dell’architettura, dell’assetto urbano, dell’arte, del commercio, dell’ingegneria civile e delle comunicazioni, dell’amministrazione dello stato e dell’esercito.
Un importante aspetto dell’iniziativa riguarda la valorizzazione del patrimonio di arte thai nelle collezioni del Museo delle Civiltà e di altri Enti, e di divulgare le attività di indagine archeologica condotte dall’ISMEO in Thailandia, anche grazie al sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
La mostra, prevalentemente incentrata sulle collezioni di arte thailandese del Museo delle Civiltà, sarà affiancata da una scelta di opere provenienti da altre collezioni romane di arte thai, o collegate a figure di eminenti italiani che operarono in Thailandia all’epoca del Trattato e nei decenni immediatamente successivi.
Le opere esposte accompagneranno il visitatore illustrando diversi aspetti della creatività e della cultura delle genti che nel corso dei millenni abitarono le regioni della Thailandia, dall’inizio della locale Età neolitica (ca. 2200-1100 a.C.) al 1911, anno in cui il Siam fece mostra della sua produzione artistica e industriale all’Esposizione Internazionale di Torino.
Particolarmente importante, tra i documenti storici in mostra, è l’originale del “Trattato di Amicizia e Commercio” del 1868, esposto per gentile concessione dell’Unità di Analisi, Programmazione, Statistica e Documentazione Storica della Segreteria Generale del MAECI.
Un aspetto particolare è infine quello legato all'interesse italiano per i periodi più antichi dell’archeologia della Thailandia. Saranno per la prima volta esposti diversi manufatti di Età Neolitica, dell’Età del Bronzo e del Ferro, provenienti da siti scavati nella Provincia di Lopburi, inclusi vasi fittili ornati da misteriosi motivi decorativi deposti nei corredi funebri di Età neolitica.
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