Restyling del logo e del sito istituzionale, contenuti inediti curati dai Sommelier FISAR e strategia sui canali social proprietari per massimizzare l’engagement degli utenti.
Sempre più punto di riferimento del settore enoico, sia per i professionisti che per i wine lovers, FISAR (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori) presenta oggi una nuova immagine coordinata, moderna e user friendly, frutto di un progetto di rebranding avviato nel 2017 che ha portato alla nascita di un nuovo logo e di un sito istituzionale (www.fisar.org) al passo con le attuali esigenze degli utenti.
Rafforzamento dell’identità del brand, accessibilità e nuove prospettive sono i temi al centro di questa operazione integrata iniziata con l’aggiornamento del logo della federazione ridisegnato secondo i principi di chiarezza e riconoscibilità; il logo, che racchiude la storia del brand e la sua rilevanza strategica nazionale, è ora fresco e essenziale, in linea con i tempi e con le moderne cifre stilistiche.
Il sito istituzionale, progettato secondo i più moderni canoni di user experience, offre invece un favorevole punto di accesso al mondo del vino con contenuti inediti dedicati a professionisti, soci e appassionati della cultura enoica: un ampio glossario realizzato dal Centro Tecnico di FISAR è racchiuso nella Wine Room.
I Sommelier FISAR sono protagonisti delle Wine Stories, un branded content basato sul racconto del territorio e dell’esperienza enoica: dai vitigni, alle famiglie che da generazioni dedicano la propria vita al mondo del vino, passando per gli itinerari enogastronomici da percorrere alla scoperta delle eccellenze enologiche. Le Wine News sono infine dedicate ai momenti salienti della vita associativa con notizie su eventi, aggiornamenti tecnici e informazioni utili rispetto alle professioni del mondo del vino, le figure professionali di riferimento e gli scenari del mondo del lavoro.
“Una nuova immagine e una nuova comunicazione, interna ed esterna, che ambisce a sintetizzare in chiave contemporanea la storia di FISAR e il suo riposizionamento nel mondo enogastronomico - dichiara Graziella Cescon, Presidente Nazionale di FISAR - Un cambio di marcia importante che punta l'accento sulla passione e l'idea di vino come esperienza e cultura valori che guidano da oltre 45 anni l'attività dell'associazione e dei suoi sommelier e che siamo certi possa coinvolgere molti nuovi wine lovers.
Il nuovo volto digitale di FISAR si traduce anche sui social con tono di voce e contenuti in grado di massimizzare l’engagement degli utenti e rispondere alle esigenze di appassionati e professionisti.
Il progetto di restyling dell’immagine coordinata di FISAR è stato curato da BrandMade, marketing advisory agency di Trilud Group nata nel 2013.
Da oltre 45 anni FISAR è il punto di riferimento autorevole e strategico del settore enologico. Attraverso un fitto network di Delegazioni, la Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori sostiene e promuove una cultura del vino che diffonda i valori di indipendenza, territorialità e qualità.
mercoledì 28 febbraio 2018
Vino e Grande Distribuzione, al debutto le denominazioni Offida Pecorino e Passerina
Al via, da domani, la commercializzazione di Offida Pecorino e Passerina Docg 2017, le 2 denominazioni di tendenza ad altissimo gradimento sfidano il mercato ed entrano nel settore italiano della Grande Distribuzione Organizzata.
Lo comunica il Consorzio vini piceni, che ricorda come quella di Offida rappresenti l’unica denominazione di origine controllata e garantita per i vitigni di passerina e pecorino, con un disciplinare molto più stringente di quello consentito in altri areali (90 quintali per ettaro).
La zona di produzione è infatti ristretta a 25 comuni delle province di Ascoli Piceno e Fermo (9 per intero e altri 16 in parte) con l’imbottigliamento permesso nelle sole zone di produzione. In attesa dei nuovi trend delle vendite nella distribuzione organizzata – che saranno presentati al Vinitaly – sembra proseguire la corsa tra gli scaffali di passerina e pecorino, che nel 2016 hanno registrato un incremento delle vendite rispettivamente del 24% e del 19,2%.
Saranno circa 2 milioni le bottiglie messe in commercio per la maggior parte dalle aziende socie del Consorzio vini Piceni, che con oltre 154 aziende produttrici detiene una rappresentanza dell’83% sulla produzione certificata.
martedì 27 febbraio 2018
ProWein 2018, un programma ad alto contenuto informativo attende i professionisti del settore
Un programma tanto variegato quanto lo sono i circa 6.700 espositori provenienti da 61 paesi e le quasi 300 regioni vinicole di tutto il mondo per la nuova edizione di ProWein, la Fiera Internazionale e vetrina leader in Europa per il vino e le bevande alcoliche che avrà luogo a Düsseldorf dal 18 al 20 marzo. Circa 500 gli eventi – tra cui numerose degustazioni, seminari e presentazioni – che avranno luogo direttamente presso gli stand degli espositori ed in entrambi i forum della ProWein.
Un viaggio tra i molti eventi dai temi più diversi, attraverso degustazioni guidate di ogni espositore, mostra per esempio il vasto know-how che verrà trasmesso in fiera. I punti forti della manifestazione riguarderanno i temi Champagner & Prickelndes, (Champagne & Spumanti), Craft Spirituosen & Craft Bier, (Bevande alcoliche artigianali e birre artigianali), Bio & Biodynamie, (Prodotti biologici e biodinamici), Reife & Potenzial, (Invecchiamento e potenzialità), combinazione di cibi con il vino ed anche i temi di marketing e di logistica per il commercio.
I forum della ProWein, da anni molto frequentati, mostrano quanto siano importanti in questa fiera, gli eventi informativi, per il pubblico specializzato. Secondo Marius Berlemann, Global Head Wine & Spirits e Direttore della ProWein, essi sono nati affinché gli espositori possano presentare diversi temi ad un numero sempre maggiore di visitatori. Anche nel 2018 avranno luogo nuovamente numerosi eventi, nei fori dei padiglioni 10 e 13.
Una panoramica a 360° sulle tendenze vinicole internazionali verrà fornita alla ProWein dai ricercatori di tendenze Stuart Pigott e Paula Sidore, durante le loro degustazioni guidate. La domenica ed il lunedì essi riferiranno nell’ ”Ora delle Tendenze”, (rispettivamente dalle 18.00 alle 19.00, nel forum della ProWein del Padiglione 10) sui nuovi stili del vino, sul successo dei vini naturali, sulla viticoltura nel Nuovo Nord, sulla regionalità nel gusto e nello stile così come sulla nuova nazione vinicola, la Cina, che si trova di fronte ad un punto di svolta.
Champagne & Spumanti
Unica nel suo genere alla più grande fiera del vino del mondo è la Champagne Lounge con 40 tradizionali case di champagne ed oltre 150 marchi. E se poi si degusterà lo Champagne come quello offerto da Champagne Vollereaux, invecchiato nel profondo dell’Oceano Atlantico, si constaterà che si tratta non solo di uno champagne famoso in tutto il mondo ma anche di uno champagne straordinario. Degustazioni guidate di champagne si terranno anche presso Falstaff, Vinum e Meininger Verlag. Presso lo stand Sud de France Développement verrà degustato il Blanquette de Limoux, primo vino frizzante francese prodotto con metodo classico che, in contrasto con le conoscenze sulla produzione secolare dello Champagne e dello spumante, il Comitato dello Champagne “Comité de Champagne” presenterà, nella sua conferenza stampa annuale, tenuta in fiera, gli ultimi sviluppi, (Domenica, 19.03.2018, ore 12.00 nel forum della ProWein del padiglione 10).
Spumanti di qualità di viticoltori tedeschi con o senza 36 mesi di stoccaggio così anche i Pet Nats “natürlich prickelnd” (vini spumanti imbottigliati già durante la fermentazione), li troveremo agli eventi dei vini di Frankenwein-Frankenland, (Vini della Franconia), di Rheinhessenwein (Vini della regione Rheinessen), del Deutsches Weininstitut (DWI) (dell‘Istituto Tedesco del Vino), nonché in quelle di Falstaff e Vinum.
Nello stand Vinum, gli italiani punteranno allo spumante del Lago di Garda e nel Consorzio per la Tutela del Franciacorta, si punterà sui vari tipi di Franciacorta come migliore spumante italiano. La DE.S.A. - Associazione Tedesca dei Sommelier, lascerà aperto nelle sue degustazioni il tema Italia e offrirà alla conclusione della prima giornata della fiera, vini spumanti tradizionali con fermentazione in bottiglia, di viticoltori italiani assieme a specialità italiane, ostriche e caviale.
Presso la Meininger Verlag verranno fornite conoscenze interessanti sul Cava spagnolo, allo stand di Österreich Wein Marketing si offrirà per la degustazione Sekt g. U. – “Spumante g.U.” mentre Demeter e. V. presenterà i migliori vini spumanti biodinamici provenienti dalla Germania e dalla Francia. E coloro a cui piace frizzante e spumeggiante, potranno gettare uno sguardo allo stand di IBRAVIN, vini del Brasile, e scoprire gli spumanti brasiliani.
Bevande alcoliche artigianali & birre artigianali
Al tema di tendenza tanto richiesto delle bevande alcoliche artigianali è dedicata la nuova mostra speciale “same but different” nel Padiglione 7.0. Oltre 70 espositori presenteranno i loro prodotti come le birre artigianali, bevande alcoliche artigianali e sidri. Meininger Verlag presenterà nel suo stand, con degustazioni guidate, le più importanti varietà di birre artigianali. Nell’area di “same but different” – le singolari bevande di tendenza invitano al Clubbing Night con elettrizzanti beats e con gli esperti del settore vinicolo, mentre nello stand di Romanian Wine Promotion Association verrà offerta, oltre ad una zona per birra artigianale anche un gioco promozionale.
Coloro i quali desidereranno conoscere il gusto dei Drinks Hygge, secondo lo stile di vita scandinavo, dovranno dare un’occhiata nella Fizzz Lounge della Meininger Verlag. Wine & Spirit Education Trust (WSET) fornirà nel suo stand, spunti di riflessione sull’equilibrio di un cocktail. Mentre nella distilleria Sasse Korn non ci si concentrerà solo sull’acquavite, bensì anche sulle tendenze per un buon aperitivo. L’Agricultural Marketing Centre-AMC, nel Forum della ProWein del Padiglione 10, provvederà a fornire aggiornamenti in fatto di distillati di frutta Pálinka, l’acqua ungherese della vita.
Vino Biologico
“Biologico” non è solo una tendenza in Germania, anche all’estero molti produttori ed associazioni di vini di prim’ordine si occupano da molto tempo di questo argomento. Ad esempio, visti gli sviluppi del mercato, presso lo stand Demeter si dibatterà, sul tema: “Vino biologico un prodotto per élite o per la grande massa”. Per le persone interessate al mercato del vino biologico, l’Ecovin Bundesverband Ökologischer Weinbau e.V potrà offrire fatti interessanti sull’argomento. Presso Bioland LV Rheinland-Pfalz ci si chiederà se la viticoltura biologica potrà offrire più valore aggiunto ai rivenditori specializzati di vino. Presso Falstaff, gli esperti riferiranno sul futuro del vino biologico in un contesto internazionale e Viñedos Emiliana, in qualità di fornitore spagnolo, rivelerà cosa significano 20 anni di vini biologici e biodinamici. L’Ecole du Vin di Bordeaux Conseil Interprofessionel du Vin de Bordeaux(CIVB) offrirà una panoramica del movimento biologico a Bordeaux. Ed anche allo stand di Rhône Valley Vineyards Inter Rhône Interprofessionel des Vins A.O.C (Vini a denominazione di origine controllata) sarà tenuta una degustazione guidata sui vini biologici. Wine Australia presenterà i vini biologici e biodinamici e la Meininger Verlag darà informazioni sulla loro importanza e lo sviluppo in Cile.
Nuovo arrivato Giappone: Sake e vini Koshu
Alla ProWein di quest’anno debutterà con uno stand collettivo sul tema Sake, il Giappone. Per di più: il Sake è al centro di molte degustazioni. Così i visitatori dello stand collettivo giapponese del padiglione 9, apprenderanno presso l‘Ueno Gourmet GmbH e nello stand di Wine & Spirit Education Trust (WSET) molte cose su questa bevanda giapponese: per prima cosa le nozioni base sulle combinazioni alimentari, fino ai metodi tradizionali e moderni per la sua produzione. Inoltre in una degustazione moderata, della Messe Düsseldorf Giappone, i premiati vini giapponesi di Koshu, saranno al centro della manifestazione.
Invecchiamento, tempi e potenzialità del magazzino di stoccaggio
Le degustazioni verticali sono sempre emozionanti – in particolare quando si tratta di vere rarità. Così la DE.S.A. -Associazione Tedesca dei Sommelier offre alcuni champagne delle annate 2002 fino al 1989 della Casa Lanson, ma anche una degustazione verticale di Custoza degli anni 60, Monte del Frá ma anche scoperte di vini Lugana degli anni 50. Il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella consente una degustazione dell’Amarone della Valpolicella invecchiato Doc. Frankenwein presenta vini Silvaner giovani ed invecchiati. Con i vini Weißburgunder dell’annata 1969 e Furmint dell’annata 1971 Puklavec Family Wines catapulta indietro nel tempo, i visitatori dello stand che arrivano per una degustazione a mò di archivio. Per quale motivo alcuni vini necessitano più tempo di altri per il loro invecchiamento, sarà il tema trattato da CVRA, Comissao Vitivinicola Regional Alentejana, chiaramente sulla base di vini vecchi più di dieci anni.
Marketing, Vendita, Export, Logistica & Co
Il vino è un bene commerciale – per questo il marketing, la vendita, l’esportazione & Co svolgono un ruolo importante. Tanto più importante è ancora il know-how su tutto questo settore. Queste conoscenze vengono offerte da relatori dell’Associazione ViniPortugal – Wines of Portugal e di PAR Institut con le loro formazioni pratiche sui temi: capacità di degustazione, valutazione della qualità del vino, creazione di una carta dei vini ed il loro assortimento. Il pubblico specializzato apprenderà il valore dei punti e delle medaglie per il commercio. Il futuro del commercio specializzato del vino verrà illustrato da esperti di Wein+Markt Fachverlag Dr. Fraund nel forum della ProWein del padiglione 13. Anche le vendite del vino online assumeranno qui un ruolo importante. Come questo dovrebbe essere progettato, sarà l’argomento degli esperti di Dee-Wine/Digital.Wine. Commercio nel proprio stand. Un supporto per la pronuncia corretta, quasi uno scioglilingua, delle varietà dei vitigni autoctoni del Portogallo, verrà offerto ai visitatori dello stand CVRA, Comissao Vitivinicola Regional Alentejana. Nelle vendite internazionali giocano un ruolo importante l’osservanza delle norme legislative, le questioni di logistica, l’assicurazione della qualità nei trasporti e l’assicurazione dei trasporti nonché un marketing mirato. Albatrans S.p.A, USA Wine West e New Zealand Winegrowers forniranno informazioni su questi argomenti.
Premio Giornalistico Internazionale “Words of Wine – Parole di Vino”, un racconto per la valorizzazione dell'Abruzzo enoico
Ritorna alla sua quinta edizione l’iniziativa promossa dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, con l’obiettivo di premiare i migliori articoli o servizi audio/video che abbiano trattato il tema della valorizzazione e promozione dell’Abruzzo enoico. Candidature aperte fino al 5 maggio.
Ancora poco più di due mesi per concorrere alla V edizione del Premio Giornalistico Internazionale “Words of Wine – Parole di Vino”, organizzato dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo per la promozione e la valorizzazione del settore vitivinicolo della regione.
Entro il 5 maggio prossimo dovranno pervenire alla Segreteria organizzativa del Premio (segreteria@consorzio-viniabruzzo.it) tutte le candidature relative ad articoli pubblicati nonché a servizi televisivi e radiofonici andati in onda nel corso degli ultimi dodici mesi, aventi per oggetto il racconto dell’Abruzzo enoico in chiave di valorizzazione e promozione del suo territorio.
Aperta a tutti i servizi giornalistici realizzati all’interno dei paesi UE, la competizione vede tre categorie in concorso (Stampa, Radio&TV e Web), cui la giuria tecnica assegnerà un massimo di due premi, consistenti in opere d’arte realizzate da artisti abruzzesi e nella partecipazione ad un wine tour tra le più interessanti realtà vitivinicole della regione, alla scoperta degli itinerari più caratteristici.
“La stampa e la comunicazione online e offline giocano un ruolo fondamentale nella creazione di un immaginario comune – afferma Valentino Di Campli, Presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. “Se possiamo dire di aver vinto la sfida della qualità per quanto riguarda la nostra produzione vinicola, che oggi è in grado di competere con tutte le maggiori realtà enoiche internazionali, non possiamo ancora dirci soddisfatti del suo grado di consapevolezza e conoscenza da parte del consumatore e degli stessi operatori di settore. Il premio giornalistico internazionale Words of Wine – Parole di Vino rappresenta dunque un importante tassello all’interno di una strategia di comunicazione più ampia, volta a far conoscere al pubblico le straordinarie caratteristiche di un territorio non ancora completamente conosciuto, che merita di essere adeguatamente valorizzato”.
La cerimonia di premiazione si terrà il giorno 18 maggio a Pescara presso il Museo delle Genti d’Abruzzo.
Bando e regolamento su: www.vinidabruzzo.it
Ancora poco più di due mesi per concorrere alla V edizione del Premio Giornalistico Internazionale “Words of Wine – Parole di Vino”, organizzato dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo per la promozione e la valorizzazione del settore vitivinicolo della regione.
Entro il 5 maggio prossimo dovranno pervenire alla Segreteria organizzativa del Premio (segreteria@consorzio-viniabruzzo.it) tutte le candidature relative ad articoli pubblicati nonché a servizi televisivi e radiofonici andati in onda nel corso degli ultimi dodici mesi, aventi per oggetto il racconto dell’Abruzzo enoico in chiave di valorizzazione e promozione del suo territorio.
Aperta a tutti i servizi giornalistici realizzati all’interno dei paesi UE, la competizione vede tre categorie in concorso (Stampa, Radio&TV e Web), cui la giuria tecnica assegnerà un massimo di due premi, consistenti in opere d’arte realizzate da artisti abruzzesi e nella partecipazione ad un wine tour tra le più interessanti realtà vitivinicole della regione, alla scoperta degli itinerari più caratteristici.
“La stampa e la comunicazione online e offline giocano un ruolo fondamentale nella creazione di un immaginario comune – afferma Valentino Di Campli, Presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. “Se possiamo dire di aver vinto la sfida della qualità per quanto riguarda la nostra produzione vinicola, che oggi è in grado di competere con tutte le maggiori realtà enoiche internazionali, non possiamo ancora dirci soddisfatti del suo grado di consapevolezza e conoscenza da parte del consumatore e degli stessi operatori di settore. Il premio giornalistico internazionale Words of Wine – Parole di Vino rappresenta dunque un importante tassello all’interno di una strategia di comunicazione più ampia, volta a far conoscere al pubblico le straordinarie caratteristiche di un territorio non ancora completamente conosciuto, che merita di essere adeguatamente valorizzato”.
La cerimonia di premiazione si terrà il giorno 18 maggio a Pescara presso il Museo delle Genti d’Abruzzo.
Bando e regolamento su: www.vinidabruzzo.it
Vinitaly 2018. Biodiversità, biologico e sostenibilità ambientale: la viticoltura lombarda guida la rivoluzione green
Regione al top per quel che riguarda la varietà di uve coltivate e riscoperte. Boom delle produzioni bio, che sono raddoppiate negli ultimi sette anni.
Un patrimonio di biodiversità già al top in Italia e in ulteriore costante crescita grazie alla riscoperta e alla reintroduzione di preziose varietà autoctone. Un inarrestabile incremento delle superfici vitivinicole coltivate secondo i dettami dell’agricoltura biologica. E una serie di azioni nel segno della sostenibilità ambientale destinate a rappresentare una preziosa eredità per il futuro.
È un biglietto da visita decisamente green quello con cui le aziende vitivinicole lombarde si presenteranno alla 52ª edizione di Vinitaly 2018, il Salone internazionale del vino e dei distillati che si terrà a Verona dal 15 al 18 aprile. La valorizzazione di un territorio unico per varietà di climi, ambienti e terroir rappresenta infatti un carattere distintivo della viticoltura regionale, la quale all’interno del Padiglione Lombardia sarà rappresentata da oltre 200 produttori.
UN PADIGLIONE DA RECORD
La collettiva lombarda, tra le prime per numero di espositori, occuperà uno spazio di 8.500 metri quadrati complessivi, di cui circa 4.000 allestiti, nel “salotto buono” al primo piano del PalaExpo. Qui buyer, operatori e giornalisti specializzati troveranno circa 2 mila etichette in degustazione. E qui la varietà di un territorio caratterizzato da montagne, colline, pianura e grandi laghi sarà ben rappresentata anche in termini di biodiversità.
Dall’Erbamat in Franciacorta, alla Merera in Valcalepio, alla varietà Verdese sulle colline dell’IGT Terre Lariane, solo per fare qualche esempio, sono molte le varietà rilanciate negli ultimi anni. E anche grazie a loro la Lombardia, già ai primi posti a livello nazionale per varietà di vite per uve da vino coltivate, ha ulteriormente consolidato questa peculiarità, arrivando a 90 diverse tipologie presenti sul territorio regionale sulle 517 totali iscritte al Registro nazionale delle varietà di vite.
“Anche quest'anno l'appuntamento di Vinitaly testimonia l'importante patrimonio enogastronomico lombardo e italiano”, commenta il Presidente di Regione Lombardia. “Con oltre 3 mila imprese vitivinicole, 300 aziende giovani e gli importanti risultati raggiunti sui mercati esteri, il nostro si conferma un settore competitivo e in forte crescita”.
IL BOOM DELLE PRODUZIONI BIO
Accanto alla valorizzazione della biodiversità, si è assistito negli ultimi anni anche a un vero e proprio boom della viticoltura biologica. Se nel 2010 gli ettari destinati a questo tipo di produzione o in conversione erano 908, nel 2017 hanno raggiunto in Lombardia quota 1.751 ettari, con un incremento del 93%. A far la parte del leone, la provincia di Brescia, prima a livello regionale con 522,5 ettari a biologico e 504 ettari in conversione. Seguono la provincia di Pavia, con 259 ettari a bio e 378 in conversione, quella di Mantova (rispettivamente 34,5 e 20,8 ettari), quella di Bergamo (rispettivamente 7,6 e 10,4 ettari), quella di Sondrio (rispettivamente 2 e 8,7 ettari). Chiudono Lecco, con 0,3 ettari a bio e 2,2 ettari in conversione, Milano con 0,6 ettari bio e Varese, con 0,1 ettari a bio.
"La Lombardia produce per il 90% vini a Denominazione di qualità, grazie a 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT”, dichiara l’Assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia. “Un indice indubbiamente di qualità, ma evidentemente non sufficiente, se è vero che il modello della produzione vitivinicola lombarda sta rispondendo alle richieste di un consumatore sempre più attento al biologico e alla sostenibilità. Come Regione, dall’entrata in vigore della nuova programmazione comunitaria abbiamo sostenuto il comparto con oltre 67 milioni di euro nelle varie misure, tenuto conto che il sostegno all’internazionalizzazione sui Paesi Terzi è stato fortemente penalizzato dai ben noti ritardi del Mipaaf in materia di Ocm Vino. In tal senso, ritengo che la vetrina di Vinitaly possa in parte rilanciare il percorso di crescita all’estero, che deve recuperare quel valore aggiunto che la Francia ha ottenuto negli anni grazie alla comunicazione del terroir e delle proprie zone di produzione sui mercati mondiali”.
Un valore aggiunto che passa anche per la svolta avviata dalle aziende e dai Consorzi di tutela dei vini lombardi, pronti non solo a convertire la produzione, ma anche ad avviare sperimentazioni e intraprendere iniziative nel segno della sostenibilità ambientale. Dall’azienda dell’Oltrepò Pavese che utilizza le capre in vigna per la cura del vigneto, a quelle che in Franciacorta utilizzano ferormoni di insetti per generare confusione sessuale e tenere sotto controllo la diffusione delle specie nocive, passando per gli interventi con microcamere in vigna e per l’utilizzo di piante selezionate che favoriscono la presenza di insetti utili, il catalogo è davvero ampio.
LA RICERCA E LA PROMOZIONE DELL’ECCELLENZA
“Le nostre imprese hanno dimostrato di sapere coniugare una produzione di qualità con la valorizzazione delle peculiarità del territorio e con una visione futura del comparto, utile anche per conquistare quei mercati esteri, soprattutto del Nord Europa, dove i prodotti biologici sono maggiormente ricercati”, commenta Daniele Riva, Vicepresidente di Unioncamere Lombardia e Presidente della Camera di Commercio di Lecco. “Non a caso i dati per i primi nove mesi del 2017 indicano per i vini lombardi un ulteriore incremento dell’export del 3,7% rispetto al periodo gennaio-settembre 2016. Come Sistema camerale l’obiettivo è continuare a garantire alle imprese quel supporto che in questi anni, anche grazie alla fruttuosa collaborazione con Regione Lombardia, ha contribuito a rafforzare la loro posizione sui mercati, dove l’aspirazione è quella di diventare un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale al pari di moda e design.
Un obiettivo per il quale i produttori, oltre che su Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, che realizzano e finanziano in Accordo di programma il Padiglione che ospita la collettiva lombarda a Vinitaly, possono contare sui Consorzi di tutela dei vini lombardi. Sono loro, infatti, a giocare insieme alle istituzioni il ruolo di custodi e promotori di una qualità sempre più apprezzata non solo in Italia, ma anche all’estero, che buyer, operatori e giornalisti potranno apprezzare durante Vinitaly grazie a un fitto calendario di eventi volti a valorizzare la variegata offerta dei vini regionali.
I Consorzi presenti a Vinitaly 2018 sono: Consorzio Franciacorta, Consorzio Lugana, Consorzio Moscato di Scanzo, Consorzio Oltrepò Pavese, Consorzio Provinciale Vini Mantovani, Consorzio San Colombano, Consorzio Terre Lariane, Consorzio Valcalepio, Consorzio Valtellina, Consorzio Valtènesi, ed Ente Vini Bresciani (in rappresentanza dei territori di Botticino, Cellatica, San Martino della Battaglia e Valcamonica).
Un patrimonio di biodiversità già al top in Italia e in ulteriore costante crescita grazie alla riscoperta e alla reintroduzione di preziose varietà autoctone. Un inarrestabile incremento delle superfici vitivinicole coltivate secondo i dettami dell’agricoltura biologica. E una serie di azioni nel segno della sostenibilità ambientale destinate a rappresentare una preziosa eredità per il futuro.
È un biglietto da visita decisamente green quello con cui le aziende vitivinicole lombarde si presenteranno alla 52ª edizione di Vinitaly 2018, il Salone internazionale del vino e dei distillati che si terrà a Verona dal 15 al 18 aprile. La valorizzazione di un territorio unico per varietà di climi, ambienti e terroir rappresenta infatti un carattere distintivo della viticoltura regionale, la quale all’interno del Padiglione Lombardia sarà rappresentata da oltre 200 produttori.
UN PADIGLIONE DA RECORD
La collettiva lombarda, tra le prime per numero di espositori, occuperà uno spazio di 8.500 metri quadrati complessivi, di cui circa 4.000 allestiti, nel “salotto buono” al primo piano del PalaExpo. Qui buyer, operatori e giornalisti specializzati troveranno circa 2 mila etichette in degustazione. E qui la varietà di un territorio caratterizzato da montagne, colline, pianura e grandi laghi sarà ben rappresentata anche in termini di biodiversità.
Dall’Erbamat in Franciacorta, alla Merera in Valcalepio, alla varietà Verdese sulle colline dell’IGT Terre Lariane, solo per fare qualche esempio, sono molte le varietà rilanciate negli ultimi anni. E anche grazie a loro la Lombardia, già ai primi posti a livello nazionale per varietà di vite per uve da vino coltivate, ha ulteriormente consolidato questa peculiarità, arrivando a 90 diverse tipologie presenti sul territorio regionale sulle 517 totali iscritte al Registro nazionale delle varietà di vite.
“Anche quest'anno l'appuntamento di Vinitaly testimonia l'importante patrimonio enogastronomico lombardo e italiano”, commenta il Presidente di Regione Lombardia. “Con oltre 3 mila imprese vitivinicole, 300 aziende giovani e gli importanti risultati raggiunti sui mercati esteri, il nostro si conferma un settore competitivo e in forte crescita”.
IL BOOM DELLE PRODUZIONI BIO
Accanto alla valorizzazione della biodiversità, si è assistito negli ultimi anni anche a un vero e proprio boom della viticoltura biologica. Se nel 2010 gli ettari destinati a questo tipo di produzione o in conversione erano 908, nel 2017 hanno raggiunto in Lombardia quota 1.751 ettari, con un incremento del 93%. A far la parte del leone, la provincia di Brescia, prima a livello regionale con 522,5 ettari a biologico e 504 ettari in conversione. Seguono la provincia di Pavia, con 259 ettari a bio e 378 in conversione, quella di Mantova (rispettivamente 34,5 e 20,8 ettari), quella di Bergamo (rispettivamente 7,6 e 10,4 ettari), quella di Sondrio (rispettivamente 2 e 8,7 ettari). Chiudono Lecco, con 0,3 ettari a bio e 2,2 ettari in conversione, Milano con 0,6 ettari bio e Varese, con 0,1 ettari a bio.
"La Lombardia produce per il 90% vini a Denominazione di qualità, grazie a 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT”, dichiara l’Assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia. “Un indice indubbiamente di qualità, ma evidentemente non sufficiente, se è vero che il modello della produzione vitivinicola lombarda sta rispondendo alle richieste di un consumatore sempre più attento al biologico e alla sostenibilità. Come Regione, dall’entrata in vigore della nuova programmazione comunitaria abbiamo sostenuto il comparto con oltre 67 milioni di euro nelle varie misure, tenuto conto che il sostegno all’internazionalizzazione sui Paesi Terzi è stato fortemente penalizzato dai ben noti ritardi del Mipaaf in materia di Ocm Vino. In tal senso, ritengo che la vetrina di Vinitaly possa in parte rilanciare il percorso di crescita all’estero, che deve recuperare quel valore aggiunto che la Francia ha ottenuto negli anni grazie alla comunicazione del terroir e delle proprie zone di produzione sui mercati mondiali”.
Un valore aggiunto che passa anche per la svolta avviata dalle aziende e dai Consorzi di tutela dei vini lombardi, pronti non solo a convertire la produzione, ma anche ad avviare sperimentazioni e intraprendere iniziative nel segno della sostenibilità ambientale. Dall’azienda dell’Oltrepò Pavese che utilizza le capre in vigna per la cura del vigneto, a quelle che in Franciacorta utilizzano ferormoni di insetti per generare confusione sessuale e tenere sotto controllo la diffusione delle specie nocive, passando per gli interventi con microcamere in vigna e per l’utilizzo di piante selezionate che favoriscono la presenza di insetti utili, il catalogo è davvero ampio.
LA RICERCA E LA PROMOZIONE DELL’ECCELLENZA
“Le nostre imprese hanno dimostrato di sapere coniugare una produzione di qualità con la valorizzazione delle peculiarità del territorio e con una visione futura del comparto, utile anche per conquistare quei mercati esteri, soprattutto del Nord Europa, dove i prodotti biologici sono maggiormente ricercati”, commenta Daniele Riva, Vicepresidente di Unioncamere Lombardia e Presidente della Camera di Commercio di Lecco. “Non a caso i dati per i primi nove mesi del 2017 indicano per i vini lombardi un ulteriore incremento dell’export del 3,7% rispetto al periodo gennaio-settembre 2016. Come Sistema camerale l’obiettivo è continuare a garantire alle imprese quel supporto che in questi anni, anche grazie alla fruttuosa collaborazione con Regione Lombardia, ha contribuito a rafforzare la loro posizione sui mercati, dove l’aspirazione è quella di diventare un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale al pari di moda e design.
Un obiettivo per il quale i produttori, oltre che su Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, che realizzano e finanziano in Accordo di programma il Padiglione che ospita la collettiva lombarda a Vinitaly, possono contare sui Consorzi di tutela dei vini lombardi. Sono loro, infatti, a giocare insieme alle istituzioni il ruolo di custodi e promotori di una qualità sempre più apprezzata non solo in Italia, ma anche all’estero, che buyer, operatori e giornalisti potranno apprezzare durante Vinitaly grazie a un fitto calendario di eventi volti a valorizzare la variegata offerta dei vini regionali.
I Consorzi presenti a Vinitaly 2018 sono: Consorzio Franciacorta, Consorzio Lugana, Consorzio Moscato di Scanzo, Consorzio Oltrepò Pavese, Consorzio Provinciale Vini Mantovani, Consorzio San Colombano, Consorzio Terre Lariane, Consorzio Valcalepio, Consorzio Valtellina, Consorzio Valtènesi, ed Ente Vini Bresciani (in rappresentanza dei territori di Botticino, Cellatica, San Martino della Battaglia e Valcamonica).
lunedì 26 febbraio 2018
Vino&Ricerca. Malattie della vite, scoperto il ruolo dei composti volatili nella difesa della vite
Identificate le sostanze volatili naturali che difendono la vite contro la peronospora.
Dopo il recente sequenziamento del genoma della peronospora un'altra importante ricerca condotta dalla FEM approfondisce le conoscenze mirate alla difesa da questo patogeno. I ricercatori della Fondazione Edmund Mach in collaborazione con il Centro Agricoltura Alimenti Ambiente e l’Università di Risorse Naturali e Scienze della Vita di Vienna hanno scoperto che i composti volatili, ovvero le sostanze che dalla pianta si diffondono nell'aria, giocano un ruolo importante nella difesa dalla peronospora.
La scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista Scientific Reports (gruppo Nature), aggiunge importanti conoscenze sui meccanismi di autodifesa della vite e potrà avere importanti ricadute nella lotta contro questo patogeno, riducendo così l’utilizzo di fungicidi.
I ricercatori hanno condotto la ricerca nelle serre della Fondazione Mach sulle viti resistenti e hanno potuto osservare che le piante resistenti ad una delle più importanti malattie della vite, producono, in risposta all'infezione, dei composti volatili che si diffondono nell’ambiente ed inibiscono il patogeno e quindi bloccano l’infezione stessa. Il ruolo dei metaboliti secondari nei meccanismi di autodifesa della vite sono noti da tempo, ma per la prima volta è stato dimostrato il coinvolgimento delle sostanze volatili.
In pratica le piante con questo meccanismo potrebbero essere in grado di agire in modo ‘sociale’ proteggendo i loro simili da ulteriori attacchi e prima che il patogeno entri in contatto con i loro tessuti.
Scientific Reports (2018) 8:1618 DOI:10.1038/s41598-018-19776-2
Downy mildew symptoms on grapevines can be reduced by volatile organic compounds of resistant genotypes
Valentina Lazazzara, Christoph Bueschl, Alexandra Parich, Ilaria Pertot, Rainer Schuhmacher, Michele Perazzolli
https://www.nature.com/articles/s41598-018-19776-2
Dopo il recente sequenziamento del genoma della peronospora un'altra importante ricerca condotta dalla FEM approfondisce le conoscenze mirate alla difesa da questo patogeno. I ricercatori della Fondazione Edmund Mach in collaborazione con il Centro Agricoltura Alimenti Ambiente e l’Università di Risorse Naturali e Scienze della Vita di Vienna hanno scoperto che i composti volatili, ovvero le sostanze che dalla pianta si diffondono nell'aria, giocano un ruolo importante nella difesa dalla peronospora.
La scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista Scientific Reports (gruppo Nature), aggiunge importanti conoscenze sui meccanismi di autodifesa della vite e potrà avere importanti ricadute nella lotta contro questo patogeno, riducendo così l’utilizzo di fungicidi.
I ricercatori hanno condotto la ricerca nelle serre della Fondazione Mach sulle viti resistenti e hanno potuto osservare che le piante resistenti ad una delle più importanti malattie della vite, producono, in risposta all'infezione, dei composti volatili che si diffondono nell’ambiente ed inibiscono il patogeno e quindi bloccano l’infezione stessa. Il ruolo dei metaboliti secondari nei meccanismi di autodifesa della vite sono noti da tempo, ma per la prima volta è stato dimostrato il coinvolgimento delle sostanze volatili.
In pratica le piante con questo meccanismo potrebbero essere in grado di agire in modo ‘sociale’ proteggendo i loro simili da ulteriori attacchi e prima che il patogeno entri in contatto con i loro tessuti.
Scientific Reports (2018) 8:1618 DOI:10.1038/s41598-018-19776-2
Downy mildew symptoms on grapevines can be reduced by volatile organic compounds of resistant genotypes
Valentina Lazazzara, Christoph Bueschl, Alexandra Parich, Ilaria Pertot, Rainer Schuhmacher, Michele Perazzolli
https://www.nature.com/articles/s41598-018-19776-2
giovedì 22 febbraio 2018
Food & Wine. Al via partnership Gambero Rosso e Artigiancassa
Accordo per la valorizzazione, promozione e finanziamento delle imprese eccellenti del made in Italy.
Artigiancassa, banca di riferimento delle micro e piccole imprese artigiane partecipata da BNL Gruppo BNP Paribas e dalle Confederazioni nazionali dell’artigianato, e Gambero Rosso, la più completa piattaforma multimediale e multicanale per contenuti, servizi e formazione del settore enogastronomico, hanno siglato una partnership strategica per la creazione di un canale privilegiato di accesso al credito per le imprese del settore Food & Beverage appartenenti alle communities di Gambero Rosso.
Finanziamenti agevolati, consulenza finanziaria dedicata e supporto costante: gli operatori di settore che si rivolgeranno ad Artigiancassa tramite Gambero Rosso usufruiranno di un sostegno continuo per la realizzazione e lo sviluppo della propria attività. Artigiancassa offrirà formazione nell’ambito dei corsi della Gambero Rosso Academy, la maggiore piattaforma educativa del settore, e darà agli allievi la possibilità di confrontarsi direttamente con i propri consulenti che forniranno, durante incontri dedicati, informazioni e formazione su credito e finanza agevolata. Contestualmente verranno offerti, dalla rete della Banca, prodotti e servizi formulati ad hoc per supportare il processo di innovazione e digitalizzazione delle PMI del settore.
«La collaborazione con un top player come Gambero Rosso - ha dichiarato Marco Tarantola, Vice Direttore Generale BNL e Direttore della Divisione Commercial e Private Banking - ci permetterà di sostenere in modo ancor più concreto e mirato il settore enogastronomico e le sue realtà imprenditoriali di eccellenza nel settore vitivinicolo, agricolo, agroalimentare e dell’ospitalità, apprezzate in tutto il mondo. Artigiancassa, sia come parte del gruppo internazionale BNP Paribas sia come società partecipata dalle più importanti confederazioni nazionali dell’artigianato, saprà essere al fianco degli imprenditori per le loro esigenze specifiche, accompagnandoli nei processi di consolidamento e crescita a livello nazionale come sui mercati internazionali».
Paolo Cuccia, Presidente del Gruppo Gambero Rosso, dichiara «Gambero Rosso è particolarmente orgoglioso della partnership con Artigiancassa che permetterà sia a coloro che hanno la volontà di entrare nel mondo enogastronomico, sia a coloro che vogliono migliorare la loro attività di avere competenze specifiche e complete per il successo, grazie anche ai docenti e consulenti di Artigiancassa. Appartengono alle nostre communities le migliori realtà che il Gambero Rosso ha selezionato in 30 anni di storia nel campo della ristorazione, del mondo vitivinicolo ed agroalimentare e che il nostro gruppo assiste e promuove in Italia e all’estero. La Gambero Rosso Academy, che da oltre 15 anni è impegnata a formare i giovani professionisti e leader del settore, aggiunge, grazie ad Artigiancassa, competenze e servizi finanziari di alta qualità oggi indispensabili per la crescita.»
Artigiancassa gestisce dal 1952 fondi pubblici agevolativi a favore del comparto artigiano. Nel 1996 è entrata a far parte del Gruppo BNL con un azionariato composto per il 73,9% da BNL e il 26,1%, tramite Agart S.p.A., da Confartigianato, CNA, Casartigiani e Fedart Fidi. Nel 2006, insieme a BNL, è entrata nel Gruppo BNP Paribas. L’operatività della Banca prevede, oltre alla prosecuzione dell’attività agevolativa, anche la distribuzione di servizi e prodotti del Gruppo attraverso gli Artigiancassa Point presenti nelle sedi delle associazioni e dei confidi artigiani convenzionati su tutto il territorio nazionale.
Gambero Rosso è la piattaforma leader per contenuti, formazione, promozione e consulenza nel settore del Wine Travel Food italiani. Offre una completa gamma di servizi integrati per il settore agricolo, agroalimentare, della ristorazione e dell’hospitality italiana che costituiscono il comparto di maggior successo con un contributo rilevante per la crescita costante dell’economia. Gambero Rosso, unico nel suo format di operatore multimediale e multicanale del settore, possiede un’offerta di periodici, libri, guide, broadcasting (Sky 412) e web OTT con la quale raggiunge appassionati, professionisti, canali commerciali distributivi in Italia e nel nel mondo. Gambero Rosso Academy è la più ampia piattaforma formativa professionale, che ad oggi comprende 6 strutture operative in Italia e joint ventures con le principali Università italiane e Academy nei più importanti paesi esteri. Gambero Rosso offre al sistema produttivo italiano un programma esclusivo di eventi di promozione B2B per favorirne il costante sviluppo internazionale.
Artigiancassa, banca di riferimento delle micro e piccole imprese artigiane partecipata da BNL Gruppo BNP Paribas e dalle Confederazioni nazionali dell’artigianato, e Gambero Rosso, la più completa piattaforma multimediale e multicanale per contenuti, servizi e formazione del settore enogastronomico, hanno siglato una partnership strategica per la creazione di un canale privilegiato di accesso al credito per le imprese del settore Food & Beverage appartenenti alle communities di Gambero Rosso.
Finanziamenti agevolati, consulenza finanziaria dedicata e supporto costante: gli operatori di settore che si rivolgeranno ad Artigiancassa tramite Gambero Rosso usufruiranno di un sostegno continuo per la realizzazione e lo sviluppo della propria attività. Artigiancassa offrirà formazione nell’ambito dei corsi della Gambero Rosso Academy, la maggiore piattaforma educativa del settore, e darà agli allievi la possibilità di confrontarsi direttamente con i propri consulenti che forniranno, durante incontri dedicati, informazioni e formazione su credito e finanza agevolata. Contestualmente verranno offerti, dalla rete della Banca, prodotti e servizi formulati ad hoc per supportare il processo di innovazione e digitalizzazione delle PMI del settore.
«La collaborazione con un top player come Gambero Rosso - ha dichiarato Marco Tarantola, Vice Direttore Generale BNL e Direttore della Divisione Commercial e Private Banking - ci permetterà di sostenere in modo ancor più concreto e mirato il settore enogastronomico e le sue realtà imprenditoriali di eccellenza nel settore vitivinicolo, agricolo, agroalimentare e dell’ospitalità, apprezzate in tutto il mondo. Artigiancassa, sia come parte del gruppo internazionale BNP Paribas sia come società partecipata dalle più importanti confederazioni nazionali dell’artigianato, saprà essere al fianco degli imprenditori per le loro esigenze specifiche, accompagnandoli nei processi di consolidamento e crescita a livello nazionale come sui mercati internazionali».
Paolo Cuccia, Presidente del Gruppo Gambero Rosso, dichiara «Gambero Rosso è particolarmente orgoglioso della partnership con Artigiancassa che permetterà sia a coloro che hanno la volontà di entrare nel mondo enogastronomico, sia a coloro che vogliono migliorare la loro attività di avere competenze specifiche e complete per il successo, grazie anche ai docenti e consulenti di Artigiancassa. Appartengono alle nostre communities le migliori realtà che il Gambero Rosso ha selezionato in 30 anni di storia nel campo della ristorazione, del mondo vitivinicolo ed agroalimentare e che il nostro gruppo assiste e promuove in Italia e all’estero. La Gambero Rosso Academy, che da oltre 15 anni è impegnata a formare i giovani professionisti e leader del settore, aggiunge, grazie ad Artigiancassa, competenze e servizi finanziari di alta qualità oggi indispensabili per la crescita.»
Artigiancassa gestisce dal 1952 fondi pubblici agevolativi a favore del comparto artigiano. Nel 1996 è entrata a far parte del Gruppo BNL con un azionariato composto per il 73,9% da BNL e il 26,1%, tramite Agart S.p.A., da Confartigianato, CNA, Casartigiani e Fedart Fidi. Nel 2006, insieme a BNL, è entrata nel Gruppo BNP Paribas. L’operatività della Banca prevede, oltre alla prosecuzione dell’attività agevolativa, anche la distribuzione di servizi e prodotti del Gruppo attraverso gli Artigiancassa Point presenti nelle sedi delle associazioni e dei confidi artigiani convenzionati su tutto il territorio nazionale.
Gambero Rosso è la piattaforma leader per contenuti, formazione, promozione e consulenza nel settore del Wine Travel Food italiani. Offre una completa gamma di servizi integrati per il settore agricolo, agroalimentare, della ristorazione e dell’hospitality italiana che costituiscono il comparto di maggior successo con un contributo rilevante per la crescita costante dell’economia. Gambero Rosso, unico nel suo format di operatore multimediale e multicanale del settore, possiede un’offerta di periodici, libri, guide, broadcasting (Sky 412) e web OTT con la quale raggiunge appassionati, professionisti, canali commerciali distributivi in Italia e nel nel mondo. Gambero Rosso Academy è la più ampia piattaforma formativa professionale, che ad oggi comprende 6 strutture operative in Italia e joint ventures con le principali Università italiane e Academy nei più importanti paesi esteri. Gambero Rosso offre al sistema produttivo italiano un programma esclusivo di eventi di promozione B2B per favorirne il costante sviluppo internazionale.
mercoledì 21 febbraio 2018
Donne vino e cinema, le Donne del Vino festeggiano i loro 30 anni
Partono da Palazzo Vecchio a Firenze le celebrazioni per il 30° anniversario delle Donne del Vino, la più grande associazione mondiale di donne del comparto enologico. Presentata la Festa delle Donne del Vino in programma sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia a tema “Donne vino e cinema”
Un appuntamento che l’assessora alle Relazioni Internazionali, Cooperazione, Turismo e Marketing territoriale Anna Paola Concia ha definito «un anniversario importante per le donne, per le donne del vino e in generale per tutto il vino italiano».
Non a caso Firenze: la città dove Le Donne del Vino sono nate alla fine dell’inverno di 30 anni fa, il 19 marzo 1988. Nata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, l’associazione Donne del Vino ha sempre perseguito lo scopo di promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella società e nel comparto enologico. Oggi conta 770 associate: produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier, giornaliste e esperte. È presente in tutte le regioni italiane e ha anche socie all’estero.
L’appuntamento a Palazzo Vecchio, a cui hanno partecipato oltre all’assessora Concia la scrittrice Sveva Casati Modignani e il giornalista Massimo Giletti, apre il calendario degli eventi 2018 e presenta quello più grande: la Festa delle Donne del Vino che avrà il suo clou sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia. Degustazioni al cinema, video racconti, inviti in azienda. Una festa in versione film che accende i riflettori sui personaggi femminili che creano, vendono, promuovono le grandi bottiglie italiane.
Con il tema “Donne vino e cinema” l’iniziativa anticipa la festa della donna e «mira ad accendere i riflettori sul comparto enologico rivolgendosi in prima battura proprio all’universo femminile» ha detto la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini. La scommessa è quella di cambiare i luoghi e i modi per raccontare il vino ponendo le donne come protagoniste.
Sono in programma degustazioni di bottiglie d’autore nelle sale cinematografiche mettendo “più sapore nel piacere del film” e regalando un momento unico agli spettatori del cinema.
Verranno autoprodotti video che raccontano la vita delle Donne del vino con ironia, autenticità ma anche tanto orgoglio. Una sorta di racconto a più voci, spesso cucito da registi e video maker, dove le protagoniste si mostrano in momenti della loro vita quotidiana. La diffusione on line e durante gli eventi fa conoscere personaggi e storie femminili pieni di valori e saperi, un universo in gran parte poco conosciuto, ma molto entusiasmante.
La parte più “tradizionale” del programma riguarda le visite nelle imprese delle Donne del Vino: cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di PR, redazioni, centri di consulenza enologica. Visite accompagnate da assaggi e mini lezioni sul vino. Fra gli invitati un posto privilegiato va alle associazioni femminili con cui le Donne del vino puntano a consolidare i rapporti oltre, ovviamente, a diffondere la cultura del buon bere.
La Festa delle Donne del Vino costituisce il primo esempio di un comparto produttivo che apre le porte in modo coordinato e diffuso nell’intera nazione per far conoscere il proprio lato femminile. «A poco tempo dalla notizia del World Economic Forum che mette l’Italia all’82° posto nel mondo per il gender gap, le Donne del Vino con il loro dinamismo e i loro progetti danno una ventata di ottimismo all’intero universo femminile italiano» ha detto l’assessora Anna Paola Concia.
DATI SULLA PRESENZA FEMMINILE NELLE IMPRESE ITALIANE E NELLE IMPRESE DEL VINO
Secondo i dati Unioncamere del 2015 il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile.
Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis- Crif).
PRIMAVERA DEL PROSECCO SUPERIORE 2018 PARTE DA MONACO DI BAVIERA
Presentata oggi in Germania alla F.R.E.E.l’anteprima della nuova edizione.
Prenderà il via da Monaco di Baviera la nuova edizione della Primavera del Prosecco Superiore, l’evento che racconta l’eccellenza del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e il suo prezioso territorio.
Sarà ancora una volta F.R.E.E. - Fiera internazionale dei viaggi e del tempo libero, una tra le più importanti del settore turistico, ad ospitare l’anteprima della manifestazione, giunta alla XXIII edizione.
“È una scelta voluta – afferma Giovanni Follador, coordinatore comitato Primavera del Prosecco Superiore – dettata dal grande appeal che la denominazione del Conegliano-Valdobbiadene Docg ha presso il pubblico tedesco, da sempre uno dei più attenti alle proposte di turismo enogastronomico provenienti dall’area trevigiana”.
La rassegna legata al Conegliano-Valdobbiadene Docg, infatti, continua ad essere un punto di riferimento per la qualità e la varietà delle proposte e delle offerte studiate per soddisfare tutte le esigenze, come testimoniano gli oltre 250.000 visitatori della scorsa edizione.
Anche nel 2018, nell’arco dei 3 mesi che vanno dal 17 marzo al 10 giugno, le colline trevigiane ospiteranno 17 esposizioni enologiche conosciute tradizionalmente come “Mostre del Vino”. 17 tappe che propongono un percorso enogastronomico unico, tra raffinate degustazioni di vini, passeggiate tra i vigneti e ricercati piatti della tradizione, che segnano il fiorire di un grande viaggio tra eventi gastronomici, culturali e sportivi: Rive Vive, Sbecotando, Nordic Walking, Tarzeggiando, Canevando… Ma anche tante proposte esperienziali offerte dalla Rete di Imprese Prosecco Hills: “Una sinergia – spiega Federico Capraro, presidente di Prosecco Hills – che vuole essere un invito a visitare il nostro territorio in uno dei periodi più belli dell’anno, grazie all’accoglienza e all’ospitalità qualificata offerta dagli operatori che compongono la Rete d’Imprese”.
Primavera del Prosecco Superiore nasce, infatti, per essere un percorso di scoperta nella patria dello spumante più bevuto al mondo. Un ricco itinerario tra le vie, i sentieri, gli antichi borghi, le ville, i castelli, le case, i filari di viti, le cantine, le Mostre: tra profumi e sapori, tra conoscenza ed emozioni.
E nell’anno che celebra il centenario della Grande Guerra, la Primavera del Prosecco Superiore offrirà la possibilità di scoprire il territorio anche da un punto di vista storico, attraverso tour guidati, eventi sportivi ed incontri culturali, legati a questo tragico evento che ha profondamente segnato il territorio.
EVENTI - Come da tradizione, Primavera del Prosecco offre, accanto alle 17 Mostre del Vino, un fitto calendario di eventi concomitanti, per consentire al visitatore di scoprire il territorio in diversi modi e secondo le proprie inclinazioni.
SU DUE RUOTE:
E-Motion Bike Tour: Dal 24 marzo al 10 giugno, avranno luogo 13 diversi tour guidati in e-bike, per degustare le migliori produzioni vinicole del territorio presso le mostre, le cantine e i locali della zona.
70° Trofeo Piva: È la Classica di Primavera, una delle più importanti gare ciclistiche internazionali Under 23 si svolgerà a San Martino il 1 aprile.
Mountain Bike: Il 1 maggio le colline di Farra di Soligo vedranno sfidarsi i partecipanti della XII^ XC tra le torri, Top Class aperta a tutte le categorie.
A PIEDI:
Nordic Walking: Per gli amanti della disciplina, due le proposte da non perdere: il 15 aprile Col San Martino sarà lo scenario della camminata di gruppo libero su un percorso di circa 10 km.
Il 12 e 13 maggio un itinerario di due giorni lungo la Strada del Prosecco Conegliano Valdobbiadene, accompagnati da una istruttrice della Scuola Italiana Nordic Walking.
Caminada Lui&Lei: La30^ edizione della camminata dedicata alle coppie si svolgerà 29 aprile.
Camminata fra le colline di Farra di Soligo: Il 22 aprile si svolgerà la 6^ edizione della camminata di gruppo a passo libero di circa 8-9 km.
Marcia del Refrontolo Passito: Una corsa con partenza dalla piazza di Refrontolo e arrivo alla Mostra dei Vini che si svolgerà nella giornata del 29 aprile. 7, 12 e 19 km i percorsi su cui cimentarsi.
DEGUSTANDO:
Tarzeggiando: tre diverse date, 18 marzo, 8 e 22 aprile, in cui si potranno conoscere i prodotti tipici e gli scenari tipici delle colline tarzesi.
Sbecotando: Si svolgerà il 6 maggio e porterà il pubblico tra gli affascinanti vigneto di Verdiso e i castagneti di Combai.
Rive Vive: Un percorso sensoriale unico, che si svolgerà il 27 maggio tra l colline di Farra di Soligo, simbolo di visticoltura enoica.
Rive Divine: Il 10 giugno le colline del vittoriese saranno lo scenario di due indimenticabili percorsi enogastronomici
Canevando: Un evento che il 1 luglio porterà i visitatori tra le cantine e ivigneti di Valdobbiadene per degustare gli abbinamenti tipici della cucina trevigiana.
PACCHETTI TURISTICI E OSPITALITA’ TREVIGIANA
Arte, natura, relax e buona cucina saranno i protagonisti anche degli speciali pacchetti turistici della Primavera del Prosecco Superiore preparati dal Consorzio di promozione turistica Marca Treviso in collaborazione con l’Agenzia OndaVerde Viaggi. Tante le proposte che permetteranno ai visitatori provenienti da tutt’Italia di vivere la magica atmosfera della manifestazione.
Informazioni e calendario completo degli eventi: su www.primaveradelprosecco.it e alla pagina FB Primavera del Prosecco Superiore
Prenderà il via da Monaco di Baviera la nuova edizione della Primavera del Prosecco Superiore, l’evento che racconta l’eccellenza del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e il suo prezioso territorio.
Sarà ancora una volta F.R.E.E. - Fiera internazionale dei viaggi e del tempo libero, una tra le più importanti del settore turistico, ad ospitare l’anteprima della manifestazione, giunta alla XXIII edizione.
“È una scelta voluta – afferma Giovanni Follador, coordinatore comitato Primavera del Prosecco Superiore – dettata dal grande appeal che la denominazione del Conegliano-Valdobbiadene Docg ha presso il pubblico tedesco, da sempre uno dei più attenti alle proposte di turismo enogastronomico provenienti dall’area trevigiana”.
La rassegna legata al Conegliano-Valdobbiadene Docg, infatti, continua ad essere un punto di riferimento per la qualità e la varietà delle proposte e delle offerte studiate per soddisfare tutte le esigenze, come testimoniano gli oltre 250.000 visitatori della scorsa edizione.
Anche nel 2018, nell’arco dei 3 mesi che vanno dal 17 marzo al 10 giugno, le colline trevigiane ospiteranno 17 esposizioni enologiche conosciute tradizionalmente come “Mostre del Vino”. 17 tappe che propongono un percorso enogastronomico unico, tra raffinate degustazioni di vini, passeggiate tra i vigneti e ricercati piatti della tradizione, che segnano il fiorire di un grande viaggio tra eventi gastronomici, culturali e sportivi: Rive Vive, Sbecotando, Nordic Walking, Tarzeggiando, Canevando… Ma anche tante proposte esperienziali offerte dalla Rete di Imprese Prosecco Hills: “Una sinergia – spiega Federico Capraro, presidente di Prosecco Hills – che vuole essere un invito a visitare il nostro territorio in uno dei periodi più belli dell’anno, grazie all’accoglienza e all’ospitalità qualificata offerta dagli operatori che compongono la Rete d’Imprese”.
Primavera del Prosecco Superiore nasce, infatti, per essere un percorso di scoperta nella patria dello spumante più bevuto al mondo. Un ricco itinerario tra le vie, i sentieri, gli antichi borghi, le ville, i castelli, le case, i filari di viti, le cantine, le Mostre: tra profumi e sapori, tra conoscenza ed emozioni.
E nell’anno che celebra il centenario della Grande Guerra, la Primavera del Prosecco Superiore offrirà la possibilità di scoprire il territorio anche da un punto di vista storico, attraverso tour guidati, eventi sportivi ed incontri culturali, legati a questo tragico evento che ha profondamente segnato il territorio.
EVENTI - Come da tradizione, Primavera del Prosecco offre, accanto alle 17 Mostre del Vino, un fitto calendario di eventi concomitanti, per consentire al visitatore di scoprire il territorio in diversi modi e secondo le proprie inclinazioni.
SU DUE RUOTE:
E-Motion Bike Tour: Dal 24 marzo al 10 giugno, avranno luogo 13 diversi tour guidati in e-bike, per degustare le migliori produzioni vinicole del territorio presso le mostre, le cantine e i locali della zona.
70° Trofeo Piva: È la Classica di Primavera, una delle più importanti gare ciclistiche internazionali Under 23 si svolgerà a San Martino il 1 aprile.
Mountain Bike: Il 1 maggio le colline di Farra di Soligo vedranno sfidarsi i partecipanti della XII^ XC tra le torri, Top Class aperta a tutte le categorie.
A PIEDI:
Nordic Walking: Per gli amanti della disciplina, due le proposte da non perdere: il 15 aprile Col San Martino sarà lo scenario della camminata di gruppo libero su un percorso di circa 10 km.
Il 12 e 13 maggio un itinerario di due giorni lungo la Strada del Prosecco Conegliano Valdobbiadene, accompagnati da una istruttrice della Scuola Italiana Nordic Walking.
Caminada Lui&Lei: La30^ edizione della camminata dedicata alle coppie si svolgerà 29 aprile.
Camminata fra le colline di Farra di Soligo: Il 22 aprile si svolgerà la 6^ edizione della camminata di gruppo a passo libero di circa 8-9 km.
Marcia del Refrontolo Passito: Una corsa con partenza dalla piazza di Refrontolo e arrivo alla Mostra dei Vini che si svolgerà nella giornata del 29 aprile. 7, 12 e 19 km i percorsi su cui cimentarsi.
DEGUSTANDO:
Tarzeggiando: tre diverse date, 18 marzo, 8 e 22 aprile, in cui si potranno conoscere i prodotti tipici e gli scenari tipici delle colline tarzesi.
Sbecotando: Si svolgerà il 6 maggio e porterà il pubblico tra gli affascinanti vigneto di Verdiso e i castagneti di Combai.
Rive Vive: Un percorso sensoriale unico, che si svolgerà il 27 maggio tra l colline di Farra di Soligo, simbolo di visticoltura enoica.
Rive Divine: Il 10 giugno le colline del vittoriese saranno lo scenario di due indimenticabili percorsi enogastronomici
Canevando: Un evento che il 1 luglio porterà i visitatori tra le cantine e ivigneti di Valdobbiadene per degustare gli abbinamenti tipici della cucina trevigiana.
PACCHETTI TURISTICI E OSPITALITA’ TREVIGIANA
Arte, natura, relax e buona cucina saranno i protagonisti anche degli speciali pacchetti turistici della Primavera del Prosecco Superiore preparati dal Consorzio di promozione turistica Marca Treviso in collaborazione con l’Agenzia OndaVerde Viaggi. Tante le proposte che permetteranno ai visitatori provenienti da tutt’Italia di vivere la magica atmosfera della manifestazione.
Informazioni e calendario completo degli eventi: su www.primaveradelprosecco.it e alla pagina FB Primavera del Prosecco Superiore
Fra aziende storiche, vigneron pluripremiati e realtà che si stanno gradualmente consolidando, a Milano in degustazione l’enologia di Langa e Roero
A cura dell'Associazione Go Wine, Barolo, Barbaresco e Roero, perle dell'enologia piemontese, in degustazione a Milano.
Barolo, Barbaresco e Roero si presentano a Milano, rinnovando in città un appuntamento di grande successo che dedica speciali attenzioni alle nuove annate del Barolo, del Barbaresco e del Roero.
Sede dell’evento l’Hotel Michelangelo di Milano, a fianco della Stazione Centrale, comodamente raggiungibile a piedi per chi è in grado di raggiungere Milano con il treno anche da città di altre regioni.
Si tratta di un’occasione unica per approfondire e conoscere, attraverso la degustazione ed il dialogo, il profilo delle aziende presenti all’evento con la loro storia, i loro terroir, i piccoli segreti legati a vini che arrivano sulle tavole dopo un percorso di anni e di affinamento.
In degustazione anche grandi annate. Non saranno protagoniste solo le nuove annate. Alcune aziende presenteranno anche selezioni di annate anteriori: nel particolare contesto della serata si potrà così esaltare il valore di grandi vini che hanno nella longevità uno dei punti di forza.
Come ogni febbraio a Milano, ormai da parecchi anni, l’evento è impreziosito dal profilo delle aziende partecipanti, in coerenza con il mix che caratterizza l’enologia di Langa e Roero fra aziende storiche, vigneron pluripremiati, realtà che si stanno gradualmente consolidando.
Ecco tutti i protagonisti della degustazione:
ADRIANO MARCO & VITTORIO
Frazione San Rocco Seno d’Elvio, 13/a - Alba
Tel 0173 362294 info@adrianovini.it
Barbaresco Sanadaive 2015
Barbaresco Basarin 2015
Barbaresco Basarin 2014
Barbaresco Basarin Riserva 2012
ALARIO CLAUDIO
Via Santa Croce, 23 - Diano d’Alba
Tel 0173 231808 Fax 0173 231433 info@alarioclaudio.it
Barolo Riva Rocca 2014
Barolo Sorano 2014
BARALE
Via Roma, 6 - Barolo
Tel 0173 56127 Fax 0173 56127 info@baralefratelli.it
Barolo Cannubi 2013
Barolo Castellero 2013
Barolo Bussia Riserva 2011
Barbaresco Serraboella 2015
BATASIOLO
Frazione Annunziata, 87 - La Morra
Tel 0173 50130 Fax 0173 509258 info@batasiolo.com
Barolo 2014
Barolo Briccolina 2010
Barbaresco 2014
BEL COLLE
Frazione Castagni, 56 - Verduno
Tel 0172 470196 Fax 0172 470940 info@belcolle.it
Barolo Simposio 2013
Barolo Monvigliero 2013
Barbaresco Pajorè 2015
BERA
Località Castellero, 12 - Neviglie
Tel 0173 630194 Fax 0173 630956 info@bera.it
Barbaresco 2013
Barbaresco Rabajà Riserva 2012
Barbaresco Rabajà Riserva 2011
Barbaresco Basarin Riserva 2009
Barolo 2013
...continua
Il programma dell’evento:
Orari del Banco d’assaggio:
- 14.30-18.15: Degustazione riservata ad un pubblico di operatori del settore ristorazione/enoteche.
- 18.15: Intervento di saluto, consegna riconoscimenti “Premio Amici dei Grandi Rossi di Langa e Roero”.
- 18.45 - 22.00: Degustazione aperta al pubblico di enoappassionati.
Modalità di partecipazione al banco d’assaggio:
Costo della degustazione ai banchi d’assaggio è di € 23,00.
Riduzioni: € 15,00 Soci Go Wine; € 20,00 associazioni di settore.
L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata (prima di accedere al banco d’assaggio).
ATTENZIONE: Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata ed il numero degli eventuali accompagnatori all’Associazione Go Wine, telefonando al n °0173/364631 oppure inviando un fax al n°0173/361147 o una e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 18 di mercoledì 21 febbraio 2018.
PER GLI OPERATORI DI SETTORE: l’ingresso gratuito è confermato esclusivamente se seguito da una mail di riscontro da parte di Go Wine alla Vostra richiesta di accredito. In caso contrario non sarà possibile usufruire dell’omaggio ma sarà applicato il costo della degustazione riservato ai nostri associati, ad esclusione di chi presenterà l’invito gratuito messo a disposizione dalle aziende presenti in sala.
Barolo, Barbaresco e Roero si presentano a Milano, rinnovando in città un appuntamento di grande successo che dedica speciali attenzioni alle nuove annate del Barolo, del Barbaresco e del Roero.
Sede dell’evento l’Hotel Michelangelo di Milano, a fianco della Stazione Centrale, comodamente raggiungibile a piedi per chi è in grado di raggiungere Milano con il treno anche da città di altre regioni.
Si tratta di un’occasione unica per approfondire e conoscere, attraverso la degustazione ed il dialogo, il profilo delle aziende presenti all’evento con la loro storia, i loro terroir, i piccoli segreti legati a vini che arrivano sulle tavole dopo un percorso di anni e di affinamento.
In degustazione anche grandi annate. Non saranno protagoniste solo le nuove annate. Alcune aziende presenteranno anche selezioni di annate anteriori: nel particolare contesto della serata si potrà così esaltare il valore di grandi vini che hanno nella longevità uno dei punti di forza.
Come ogni febbraio a Milano, ormai da parecchi anni, l’evento è impreziosito dal profilo delle aziende partecipanti, in coerenza con il mix che caratterizza l’enologia di Langa e Roero fra aziende storiche, vigneron pluripremiati, realtà che si stanno gradualmente consolidando.
Ecco tutti i protagonisti della degustazione:
ADRIANO MARCO & VITTORIO
Frazione San Rocco Seno d’Elvio, 13/a - Alba
Tel 0173 362294 info@adrianovini.it
Barbaresco Sanadaive 2015
Barbaresco Basarin 2015
Barbaresco Basarin 2014
Barbaresco Basarin Riserva 2012
ALARIO CLAUDIO
Via Santa Croce, 23 - Diano d’Alba
Tel 0173 231808 Fax 0173 231433 info@alarioclaudio.it
Barolo Riva Rocca 2014
Barolo Sorano 2014
BARALE
Via Roma, 6 - Barolo
Tel 0173 56127 Fax 0173 56127 info@baralefratelli.it
Barolo Cannubi 2013
Barolo Castellero 2013
Barolo Bussia Riserva 2011
Barbaresco Serraboella 2015
BATASIOLO
Frazione Annunziata, 87 - La Morra
Tel 0173 50130 Fax 0173 509258 info@batasiolo.com
Barolo 2014
Barolo Briccolina 2010
Barbaresco 2014
BEL COLLE
Frazione Castagni, 56 - Verduno
Tel 0172 470196 Fax 0172 470940 info@belcolle.it
Barolo Simposio 2013
Barolo Monvigliero 2013
Barbaresco Pajorè 2015
BERA
Località Castellero, 12 - Neviglie
Tel 0173 630194 Fax 0173 630956 info@bera.it
Barbaresco 2013
Barbaresco Rabajà Riserva 2012
Barbaresco Rabajà Riserva 2011
Barbaresco Basarin Riserva 2009
Barolo 2013
...continua
Il programma dell’evento:
Orari del Banco d’assaggio:
- 14.30-18.15: Degustazione riservata ad un pubblico di operatori del settore ristorazione/enoteche.
- 18.15: Intervento di saluto, consegna riconoscimenti “Premio Amici dei Grandi Rossi di Langa e Roero”.
- 18.45 - 22.00: Degustazione aperta al pubblico di enoappassionati.
Modalità di partecipazione al banco d’assaggio:
Costo della degustazione ai banchi d’assaggio è di € 23,00.
Riduzioni: € 15,00 Soci Go Wine; € 20,00 associazioni di settore.
L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata (prima di accedere al banco d’assaggio).
ATTENZIONE: Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata ed il numero degli eventuali accompagnatori all’Associazione Go Wine, telefonando al n °0173/364631 oppure inviando un fax al n°0173/361147 o una e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 18 di mercoledì 21 febbraio 2018.
PER GLI OPERATORI DI SETTORE: l’ingresso gratuito è confermato esclusivamente se seguito da una mail di riscontro da parte di Go Wine alla Vostra richiesta di accredito. In caso contrario non sarà possibile usufruire dell’omaggio ma sarà applicato il costo della degustazione riservato ai nostri associati, ad esclusione di chi presenterà l’invito gratuito messo a disposizione dalle aziende presenti in sala.
Produzione alimentare, l'Italia verso una gestione sostenibile dell’agricoltura e del territorio
L'importanza del suolo e la sua conservazione: presentata al CREA la Carta Italiana del Carbonio Organico. Servono interventi urgenti, soprattutto al Sud.
Il 95 % delle produzioni alimentari deriva dal suolo e attualmente un terzo di esso risulta da moderatamente a molto degradato. Se si aggiunge che per la formazione di 1 cm di suolo possono essere necessari anche 1000 anni, si comprende perché la Fao abbia creato la Global Soil Partnership (GSP), nel cui ambito è stata realizzata la Carta Mondiale del Carbonio Organico del suolo, presentata lo scorso dicembre.
Anche l’Italia, come gli altri Paesi della GSP, ha elaborato la sua Carta nazionale, grazie al lavoro di un network volontario di Istituzioni coordinato dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente. Proprio oggi, a Roma, presso la sede centrale del CREA, si tiene un seminario per condividere ed illustrare la Carta Italiana Del Carbonio Organico, uno strumento di lavoro fondamentale per la conservazione del suolo.
“Poiché la fertilità – afferma Anna Benedetti, ricercatore CREA del National Focal Point italiano GSP - è influenzata dal quantitativo di sostanza organica presente e dalla sua biodiversità, il nostro Paese sotto questo aspetto è a rischio. Mediamente, infatti, si stima che la sostanza organica contenuta nei suoli destinati all’agricoltura si aggiri intorno all’1,5%, del quale, però, se ne perde potenzialmente ogni anno, se non debitamente reintegrata, oltre l’1%. In tal senso, poter disporre di una carta del carbonio organico del suolo è fondamentale per la pianificazione territoriale e per orientare i decisori politici verso una gestione sostenibile dell’agricoltura e del territorio”.
La carta, così come tutte le conoscenze sullo stato dei suoli in Italia, rappresenta inoltre una base importantissima in vista della PAC post-2020, sia per programmare in modo strategico gli interventi sul territorio sia per misurare opportunamente gli effetti delle pratiche mirate messe in campo dagli agricoltori. E non è un caso se la conservazione del suolo è diventata una priorità strategica dei PSR, perseguita grazie alla Misura 10 (Pagamenti agro-climatico-ambientali) che promuove la diffusione di buone prassi come l'agricoltura conservativa (rispettosa del suolo) e il No-tillage (semina su sodo senza alcuna lavorazione del suolo). Nel contesto UE, l'Italia è il Paese che ha maggiormente puntato su questo genere di sostegno.
Secondo i dati evidenziati dalla Carta, occorrono interventi urgenti per salvaguardare la salute dei suoli e dell’agricoltura italiana, soprattutto al Sud: recupero sostanza organica in aree di agricoltura intensiva e monosuccessione, contrasto all'erosione in aree appenniniche e acclivi, contrasto alla desertificazione e più in generale al degrado del suolo.
“Il suolo è una imprescindibile matrice identificativa del nostro made in Italy agroalimentare – ha affermato il presidente CREA Salvatore Parlato, aprendo i lavori del seminario – e proprio per questo sarà uno dei 4 obiettivi strategici del nostro prossimo piano triennale di ricerca. Inoltre, stiamo pensando di avviare l’elaborazione di una mappa digitale che analizzi e documenti la qualità dei suoli italiani per poterla preservare al meglio”.
Ecco i membri della Global Soil Partnership Italia, coordinata dal CREA-Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente, che hanno contribuito alla redazione della carta : ARPA Veneto; ARSSA Calabria; CNR-Ibimet; CNR-ISE; Consorzio Lamma, Regione Toscana; ERSA-FVG; ERSAF Lombardia; IPLA Piemonte; ISPRA Roma; Regione Campania; Regione Emilia-Romagna SGSS; Regione Liguria; Regione Marche; Regione Puglia; Regione Sicilia; Università di Foggia; Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Il 95 % delle produzioni alimentari deriva dal suolo e attualmente un terzo di esso risulta da moderatamente a molto degradato. Se si aggiunge che per la formazione di 1 cm di suolo possono essere necessari anche 1000 anni, si comprende perché la Fao abbia creato la Global Soil Partnership (GSP), nel cui ambito è stata realizzata la Carta Mondiale del Carbonio Organico del suolo, presentata lo scorso dicembre.
Anche l’Italia, come gli altri Paesi della GSP, ha elaborato la sua Carta nazionale, grazie al lavoro di un network volontario di Istituzioni coordinato dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente. Proprio oggi, a Roma, presso la sede centrale del CREA, si tiene un seminario per condividere ed illustrare la Carta Italiana Del Carbonio Organico, uno strumento di lavoro fondamentale per la conservazione del suolo.
“Poiché la fertilità – afferma Anna Benedetti, ricercatore CREA del National Focal Point italiano GSP - è influenzata dal quantitativo di sostanza organica presente e dalla sua biodiversità, il nostro Paese sotto questo aspetto è a rischio. Mediamente, infatti, si stima che la sostanza organica contenuta nei suoli destinati all’agricoltura si aggiri intorno all’1,5%, del quale, però, se ne perde potenzialmente ogni anno, se non debitamente reintegrata, oltre l’1%. In tal senso, poter disporre di una carta del carbonio organico del suolo è fondamentale per la pianificazione territoriale e per orientare i decisori politici verso una gestione sostenibile dell’agricoltura e del territorio”.
La carta, così come tutte le conoscenze sullo stato dei suoli in Italia, rappresenta inoltre una base importantissima in vista della PAC post-2020, sia per programmare in modo strategico gli interventi sul territorio sia per misurare opportunamente gli effetti delle pratiche mirate messe in campo dagli agricoltori. E non è un caso se la conservazione del suolo è diventata una priorità strategica dei PSR, perseguita grazie alla Misura 10 (Pagamenti agro-climatico-ambientali) che promuove la diffusione di buone prassi come l'agricoltura conservativa (rispettosa del suolo) e il No-tillage (semina su sodo senza alcuna lavorazione del suolo). Nel contesto UE, l'Italia è il Paese che ha maggiormente puntato su questo genere di sostegno.
Secondo i dati evidenziati dalla Carta, occorrono interventi urgenti per salvaguardare la salute dei suoli e dell’agricoltura italiana, soprattutto al Sud: recupero sostanza organica in aree di agricoltura intensiva e monosuccessione, contrasto all'erosione in aree appenniniche e acclivi, contrasto alla desertificazione e più in generale al degrado del suolo.
“Il suolo è una imprescindibile matrice identificativa del nostro made in Italy agroalimentare – ha affermato il presidente CREA Salvatore Parlato, aprendo i lavori del seminario – e proprio per questo sarà uno dei 4 obiettivi strategici del nostro prossimo piano triennale di ricerca. Inoltre, stiamo pensando di avviare l’elaborazione di una mappa digitale che analizzi e documenti la qualità dei suoli italiani per poterla preservare al meglio”.
Ecco i membri della Global Soil Partnership Italia, coordinata dal CREA-Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente, che hanno contribuito alla redazione della carta : ARPA Veneto; ARSSA Calabria; CNR-Ibimet; CNR-ISE; Consorzio Lamma, Regione Toscana; ERSA-FVG; ERSAF Lombardia; IPLA Piemonte; ISPRA Roma; Regione Campania; Regione Emilia-Romagna SGSS; Regione Liguria; Regione Marche; Regione Puglia; Regione Sicilia; Università di Foggia; Università Mediterranea di Reggio Calabria.
martedì 20 febbraio 2018
Vino&Ricerca. The Wine Lab, con Wine Hackathon un tavolo partecipativo all'insegna della sostenibilità
L’evento si terrà nell’ambito del Festival “Tipicità”, appuntamento annuale che riunisce tutte gli attori del saper fare marchigiano, dalle eccellenze enogastronomiche a quelle dell’artigianato.
Il Wine Hackathon rappresenta una delle iniziative realizzate e promosse dal progetto europeo The Wine Lab, ne abbiamo parlato QUI e QUI, il quale ha come scopo di creare relazioni tra università e piccoli produttori vitivinicoli, per supportare l’innovazione d’impresa nel settore e coinvolgere i giovani nel futuro sviluppo del territorio.
Durante le giornate del 3 e 4 Marzo 2018, all’interno della fiera Tipicità 2018 presso il Fermo forum a Fermo, si terrà il primo hackathon sul vino delle Marche: “WINE HACKATHON ENOGASTROMarcheTING - PROGETTARE UNA DESTINAZIONE SOSTENIBILE”. Organizzato dall’Università di Macerata, coordinatore del progetto europeo The Wine Lab (www.thewinelab.eu), si prefigge come obiettivo di unire diversi gruppi con differenti profili professionali (studenti, professionisti del settore marketing, vino o turismo, docenti universitari, insegnanti, ricercatori, dottorandi) per elaborare, in 24 ore, una strategia regionale di promozione del territorio marchigiano come destinazione enogastronomica, basandosi sulla proposta di contenuti digitali (web app, digital footprint, etc.) che saranno resi poi pubblici e disponibili gratuitamente per gli operatori del territorio.
Nel corso dell’evento verrà data ai partecipanti la possibilità di ricevere supporto da esperti internazionali, di ascoltare le esperienze delle aziende che operano sul territorio e di partecipare a delle degustazioni di vino.
Il Wine Hackathon rappresenta una delle iniziative realizzate e promosse dal progetto europeo The Wine Lab, il quale ha come scopo di creare relazioni tra università e piccoli produttori vitivinicoli, per supportare l’innovazione d’impresa nel settore e coinvolgere i giovani nel futuro sviluppo del territorio. Facilitando il dialogo e la co-creazione di conoscenza tramite tecniche partecipative, The Wine Lab intende contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio partendo da problemi reali, cui dare risposta con obiettivi ed azioni condivisi e coordinati.
L’evento si terrà nell’ambito del Festival “Tipicità”, appuntamento annuale che riunisce tutte gli attori del saper fare marchigiano, dalle eccellenze enogastronomiche a quelle dell’artigianato.
All’evento hanno aderito Unimc, Univpm, Assam, Imt e Consorzio Vini Piceni, Marchigianamente, Tipicita'... e nel corso di queste settimane si attende l’adesione di altre aziende, associazioni di settore, di studenti di scuole e università ... tutti insieme per rilanciare le Marche come destinazione enogastronomica. E' una competizione: si ascolta, si lavora in gruppo, si impara, si parla con esperti e con imprenditori, si crea, si degusta... e si vincono premi. Tutti gli imprenditori e le aziende che volessero partecipare illustrando il proprio caso di innovazione, possono contattare il prof. Alessio Cavicchi (alessio.cavicchi@unimc.it )
Saranno accolti partecipanti da tutta Italia, gratuitamente, fino al numero massimo di 20 gruppi.
Tutte le info sono disponibili su: www.unimc.it/it/unimc-comunica/events/WineHackathon
Il Wine Hackathon rappresenta una delle iniziative realizzate e promosse dal progetto europeo The Wine Lab, ne abbiamo parlato QUI e QUI, il quale ha come scopo di creare relazioni tra università e piccoli produttori vitivinicoli, per supportare l’innovazione d’impresa nel settore e coinvolgere i giovani nel futuro sviluppo del territorio.
Durante le giornate del 3 e 4 Marzo 2018, all’interno della fiera Tipicità 2018 presso il Fermo forum a Fermo, si terrà il primo hackathon sul vino delle Marche: “WINE HACKATHON ENOGASTROMarcheTING - PROGETTARE UNA DESTINAZIONE SOSTENIBILE”. Organizzato dall’Università di Macerata, coordinatore del progetto europeo The Wine Lab (www.thewinelab.eu), si prefigge come obiettivo di unire diversi gruppi con differenti profili professionali (studenti, professionisti del settore marketing, vino o turismo, docenti universitari, insegnanti, ricercatori, dottorandi) per elaborare, in 24 ore, una strategia regionale di promozione del territorio marchigiano come destinazione enogastronomica, basandosi sulla proposta di contenuti digitali (web app, digital footprint, etc.) che saranno resi poi pubblici e disponibili gratuitamente per gli operatori del territorio.
Nel corso dell’evento verrà data ai partecipanti la possibilità di ricevere supporto da esperti internazionali, di ascoltare le esperienze delle aziende che operano sul territorio e di partecipare a delle degustazioni di vino.
Il Wine Hackathon rappresenta una delle iniziative realizzate e promosse dal progetto europeo The Wine Lab, il quale ha come scopo di creare relazioni tra università e piccoli produttori vitivinicoli, per supportare l’innovazione d’impresa nel settore e coinvolgere i giovani nel futuro sviluppo del territorio. Facilitando il dialogo e la co-creazione di conoscenza tramite tecniche partecipative, The Wine Lab intende contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio partendo da problemi reali, cui dare risposta con obiettivi ed azioni condivisi e coordinati.
L’evento si terrà nell’ambito del Festival “Tipicità”, appuntamento annuale che riunisce tutte gli attori del saper fare marchigiano, dalle eccellenze enogastronomiche a quelle dell’artigianato.
All’evento hanno aderito Unimc, Univpm, Assam, Imt e Consorzio Vini Piceni, Marchigianamente, Tipicita'... e nel corso di queste settimane si attende l’adesione di altre aziende, associazioni di settore, di studenti di scuole e università ... tutti insieme per rilanciare le Marche come destinazione enogastronomica. E' una competizione: si ascolta, si lavora in gruppo, si impara, si parla con esperti e con imprenditori, si crea, si degusta... e si vincono premi. Tutti gli imprenditori e le aziende che volessero partecipare illustrando il proprio caso di innovazione, possono contattare il prof. Alessio Cavicchi (alessio.cavicchi@unimc.it )
Saranno accolti partecipanti da tutta Italia, gratuitamente, fino al numero massimo di 20 gruppi.
Tutte le info sono disponibili su: www.unimc.it/it/unimc-comunica/events/WineHackathon
Anteprima Fiere Vino, al via il principale Tour di Wine Tasting e Seminari organizzato da Gambero Rosso
26 febbraio- 14 marzo: Wine Tasting e Seminari nelle più importanti enoteche italiane e nelle Città del gusto del Gambero Rosso (Roma, Lecce, Palermo, Napoli, Torino) dei vini che parteciperanno alle fiere Prowein e Vinitaly.
Al via la quinta edizione di Anteprima Fiere Vino il principale Tour di Wine Tasting e Seminari organizzato da Gambero Rosso per scoprire le migliori cantine ed etichette che parteciperanno alle due più grandi Fiere del Vino Internazionali: ProWein a Düsseldorf (dal 18 al 20 marzo) e Vinitaly a Verona (dal 15 al 18 aprile).
Dal 26 febbraio al 14 marzo, Gambero Rosso con i suoi esperti accompagnerà gli appassionati, i cultori e gli operatori con un’ampia agenda di appuntamenti: seminari, grandi wine tasting e degustazioni nelle più rinomate enoteche italiane, per aggiornarsi sulla più svariata e completa biodiversità dei territori attraverso le sue produzioni vitivinicole.
Oltre 170 etichette di importanti Cantine e Consorzi, tra cui Istituto Trento Doc, Sannio Consorzio Tutela Vini, Consorzio Tutela Vini Montefalco, parteciperanno al tour che ogni anno conquista un vasto pubblico di appassionati ed esperti.
Anteprima Fiere Vino rinforza la grande attenzione che da sempre Gambero Rosso riserva alle produzioni vinicole italiane con i suoi eventi di promozione nazionali ed internazionali, le masterclass di approfondimento e con la Guida Vini d’Italia, tradotta anche in inglese, tedesco, cinese e giapponese, che da 31 anni seleziona le migliori aziende, affermandosi come punto di riferimento per gli appassionati e gli operatori del settore. Gambero Rosso si conferma quindi il principale promotore del vino italiano nel mondo, il cui export ha registrato un aumento del 7% in valore nell’anno record 2017 (dati Coldiretti).
I SEMINARI
LECCE 26 febbraio 2018 | ore 17-19 | TORRE DEL PARCO | Viale Torre del Parco, 1|Lecce
Seminario speciale dedicato alla Falanghina del Sannio "Nel Sannio coltiviamo emozioni” del Sannio Consorzio Tutela Vini
PALERMO 2 marzo 2018 | ore 19- 22 | CITTÀ DEL GUSTO | Via Bara all’Olivella, 2 | Palermo
PALERMO 9 marzo 2018 | ore 19 -22 | CITTÀ DEL GUSTO | Via Bara all’Olivella, 2 | Palermo
MILANO 12 marzo 2018 | ore 16 - 17.30 | SPAZIO MARCOPOLO4 | Via Marco Polo, 4 | Milano
Seminario speciale dedicato alla Falanghina del Sannio "Nel Sannio coltiviamo emozioni” del Sannio Consorzio Tutela Vini
Per partecipare ai seminari http://bit.ly/2018Seminari
I GRANDI WINE TASTING
LECCE 26 febbraio 2018 | ore 19-23 | TORRE DEL PARCO | Viale Torre del Parco, 1 | Lecce
TORINO 4 marzo 2018|ore 15 riservato operatori ho.re.ca – ore 18-20.30 aperto al pubblico |A.C. HOTEL MARRIOTT |Via Bisalta, 11|Torino
ROMA 7 marzo 2018 | ore 18-22 | SHERATON ROMA HOTEL & CONFERENCE CENTER| Viale del Pattinaggio, 100 | Roma
MILANO 12 marzo 2018 | ore 18-22 | SPAZIO MARCOPOLO 4| Via Marco Polo, 4 | Milano
NAPOLI 14 marzo 2018 | ore 19-23 | ROOF HOTEL ROYAL CONTINENTAL | Via Partenope, 38/44 | Napoli
Per partecipare ai Wine Tasting http://bit.ly/WineTasting2018
IL TOUR NELLE ENOTECHE
MILANO
1 marzo | ore 18.30-20 | WINERIA | P.zza Carlo Caneva, 4 | tel 02 39464196
2 marzo | ore 18-19.30 | ENOCLUB | Via Friuli, 15 | tel 0255182421
3 marzo | ore 17-20 | SIGNORVINO | P.zza Duomo, 22 | tel 0458006369
NAPOLI
6 marzo | ore 18-22 | SCAGLIOLA | Via S. Pietro a Maiella, 15 | tel. 081459696
7 marzo | ore 19-21 | ENOTECA MERCADANTE | Via Piazza Amedeo, 16/A - Passeggiata Colonna | tel. 081 4207066
ROMA
27 febbraio | ore 18-20 | TRIMANI | Via Goito, 20 | tel 06 4469661
2 marzo | ore 18.30-20 | LUCANTONI | Largo Vigna Stelluti, 33 | tel 063292338
8 marzo | ore 18-20 | COSTANTINI | P.zza Cavour, 16 | tel 063203575
13 marzo | ore 18.30-20 | IMPERATORI | P.zza Mariano Armellini, 15 | tel 06 8379 4671
PALERMO
26 febbraio 2018 | ore 19 -20.30 | VINO VERITAS | Viale Piemonte, 22 | tel. 0916090653
TORINO
1 marzo 2018 | ore 18.30-20.30 | ROSSORUBINO | Via Madama Cristina, 21 | tel.011 6502183
10 marzo 2018 | ore 17-20 | SIGNORVINO | Via Lagrange, 13 | tel 011 440 7490
VERONA
3 marzo 2018 | ore 17-20 | SIGNORVINO | Via Corso Porta Nuova, 2 | tel 0458006369
PADOVA (CAMPODARSEGO)
12 marzo 2018 | ore 20-23 | OSTERIE MODERNE | Via Bassa Seconda, 18 | tel 0495565236
TRENTO
7 marzo 2018 | ore 18-19.30 | ENOTECA GRADO 12 | Largo Carducci, 12 | tel 0461982496
BOLOGNA
12 marzo 2018 | ore 18-20 | ENOTECA ITALIANA | Via Marsala, 2b | tel 051235989
LUCCA
10 marzo 2018 | ore 17-19.30 | ENOTECA VANNI | Piazza del Salvatore, 7 | tel 0583 491902
FIRENZE
9 marzo 2018 | ore 15.30 -19.30 | ENOTECA ALESSI DAL 1952 | Via delle Oche, 27-29-31 red | tel 055214966
10 marzo 2018 | ore 16-20 | ENOTECA VIGNOLI | Via Cimabue, 9 r | tel 0552343220
PORTO S.GIORGIO
10 marzo 2018 | ore 18-21 | ENOTECA PASQUALE GIULI | Via Annibal Caro, 1|tel 0734 070852
AVELLINO
9 marzo 2018 | ore 18-21 | DE PASCALE | Via Corso Vittorio Emanuele II, 205|tel. 0825 781654
CAGLIARI
26 febbraio 2018 | ore 17.30-20.30 | CUCINA.EAT | Via Piazza Galilei, 1 | tel. 070 0991098
Per scoprire le cantine partecipanti http://bit.ly/2018Enoteche
Al via la quinta edizione di Anteprima Fiere Vino il principale Tour di Wine Tasting e Seminari organizzato da Gambero Rosso per scoprire le migliori cantine ed etichette che parteciperanno alle due più grandi Fiere del Vino Internazionali: ProWein a Düsseldorf (dal 18 al 20 marzo) e Vinitaly a Verona (dal 15 al 18 aprile).
Dal 26 febbraio al 14 marzo, Gambero Rosso con i suoi esperti accompagnerà gli appassionati, i cultori e gli operatori con un’ampia agenda di appuntamenti: seminari, grandi wine tasting e degustazioni nelle più rinomate enoteche italiane, per aggiornarsi sulla più svariata e completa biodiversità dei territori attraverso le sue produzioni vitivinicole.
Oltre 170 etichette di importanti Cantine e Consorzi, tra cui Istituto Trento Doc, Sannio Consorzio Tutela Vini, Consorzio Tutela Vini Montefalco, parteciperanno al tour che ogni anno conquista un vasto pubblico di appassionati ed esperti.
Anteprima Fiere Vino rinforza la grande attenzione che da sempre Gambero Rosso riserva alle produzioni vinicole italiane con i suoi eventi di promozione nazionali ed internazionali, le masterclass di approfondimento e con la Guida Vini d’Italia, tradotta anche in inglese, tedesco, cinese e giapponese, che da 31 anni seleziona le migliori aziende, affermandosi come punto di riferimento per gli appassionati e gli operatori del settore. Gambero Rosso si conferma quindi il principale promotore del vino italiano nel mondo, il cui export ha registrato un aumento del 7% in valore nell’anno record 2017 (dati Coldiretti).
I SEMINARI
LECCE 26 febbraio 2018 | ore 17-19 | TORRE DEL PARCO | Viale Torre del Parco, 1|Lecce
Seminario speciale dedicato alla Falanghina del Sannio "Nel Sannio coltiviamo emozioni” del Sannio Consorzio Tutela Vini
PALERMO 2 marzo 2018 | ore 19- 22 | CITTÀ DEL GUSTO | Via Bara all’Olivella, 2 | Palermo
PALERMO 9 marzo 2018 | ore 19 -22 | CITTÀ DEL GUSTO | Via Bara all’Olivella, 2 | Palermo
MILANO 12 marzo 2018 | ore 16 - 17.30 | SPAZIO MARCOPOLO4 | Via Marco Polo, 4 | Milano
Seminario speciale dedicato alla Falanghina del Sannio "Nel Sannio coltiviamo emozioni” del Sannio Consorzio Tutela Vini
Per partecipare ai seminari http://bit.ly/2018Seminari
I GRANDI WINE TASTING
LECCE 26 febbraio 2018 | ore 19-23 | TORRE DEL PARCO | Viale Torre del Parco, 1 | Lecce
TORINO 4 marzo 2018|ore 15 riservato operatori ho.re.ca – ore 18-20.30 aperto al pubblico |A.C. HOTEL MARRIOTT |Via Bisalta, 11|Torino
ROMA 7 marzo 2018 | ore 18-22 | SHERATON ROMA HOTEL & CONFERENCE CENTER| Viale del Pattinaggio, 100 | Roma
MILANO 12 marzo 2018 | ore 18-22 | SPAZIO MARCOPOLO 4| Via Marco Polo, 4 | Milano
NAPOLI 14 marzo 2018 | ore 19-23 | ROOF HOTEL ROYAL CONTINENTAL | Via Partenope, 38/44 | Napoli
Per partecipare ai Wine Tasting http://bit.ly/WineTasting2018
IL TOUR NELLE ENOTECHE
MILANO
1 marzo | ore 18.30-20 | WINERIA | P.zza Carlo Caneva, 4 | tel 02 39464196
2 marzo | ore 18-19.30 | ENOCLUB | Via Friuli, 15 | tel 0255182421
3 marzo | ore 17-20 | SIGNORVINO | P.zza Duomo, 22 | tel 0458006369
NAPOLI
6 marzo | ore 18-22 | SCAGLIOLA | Via S. Pietro a Maiella, 15 | tel. 081459696
7 marzo | ore 19-21 | ENOTECA MERCADANTE | Via Piazza Amedeo, 16/A - Passeggiata Colonna | tel. 081 4207066
ROMA
27 febbraio | ore 18-20 | TRIMANI | Via Goito, 20 | tel 06 4469661
2 marzo | ore 18.30-20 | LUCANTONI | Largo Vigna Stelluti, 33 | tel 063292338
8 marzo | ore 18-20 | COSTANTINI | P.zza Cavour, 16 | tel 063203575
13 marzo | ore 18.30-20 | IMPERATORI | P.zza Mariano Armellini, 15 | tel 06 8379 4671
PALERMO
26 febbraio 2018 | ore 19 -20.30 | VINO VERITAS | Viale Piemonte, 22 | tel. 0916090653
TORINO
1 marzo 2018 | ore 18.30-20.30 | ROSSORUBINO | Via Madama Cristina, 21 | tel.011 6502183
10 marzo 2018 | ore 17-20 | SIGNORVINO | Via Lagrange, 13 | tel 011 440 7490
VERONA
3 marzo 2018 | ore 17-20 | SIGNORVINO | Via Corso Porta Nuova, 2 | tel 0458006369
PADOVA (CAMPODARSEGO)
12 marzo 2018 | ore 20-23 | OSTERIE MODERNE | Via Bassa Seconda, 18 | tel 0495565236
TRENTO
7 marzo 2018 | ore 18-19.30 | ENOTECA GRADO 12 | Largo Carducci, 12 | tel 0461982496
BOLOGNA
12 marzo 2018 | ore 18-20 | ENOTECA ITALIANA | Via Marsala, 2b | tel 051235989
LUCCA
10 marzo 2018 | ore 17-19.30 | ENOTECA VANNI | Piazza del Salvatore, 7 | tel 0583 491902
FIRENZE
9 marzo 2018 | ore 15.30 -19.30 | ENOTECA ALESSI DAL 1952 | Via delle Oche, 27-29-31 red | tel 055214966
10 marzo 2018 | ore 16-20 | ENOTECA VIGNOLI | Via Cimabue, 9 r | tel 0552343220
PORTO S.GIORGIO
10 marzo 2018 | ore 18-21 | ENOTECA PASQUALE GIULI | Via Annibal Caro, 1|tel 0734 070852
AVELLINO
9 marzo 2018 | ore 18-21 | DE PASCALE | Via Corso Vittorio Emanuele II, 205|tel. 0825 781654
CAGLIARI
26 febbraio 2018 | ore 17.30-20.30 | CUCINA.EAT | Via Piazza Galilei, 1 | tel. 070 0991098
Per scoprire le cantine partecipanti http://bit.ly/2018Enoteche
BIOTECNOLOGIE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ PER L’AGRICOLTURA 4.0
Produrre di più e in maniera sostenibile, con meno acqua e fertilizzanti, è la sfida tecnologica che l'agricoltura del futuro è chiamata sempre più ad affrontare. In questo quadro le moderne biotecnologie offrono un insieme di strumenti attraverso i quali è possibile migliorare l’efficienza delle varietà coltivate e la qualità dei prodotti che esse permettono di ottenere, valorizzando anche il patrimonio di agrobiodiversità di cui l’Italia è ricca.
Di questo si parlerà il 21 febbraio, a partire dalle ore 11:30, presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, in occasione della presentazione del volume "Biotecnologie sostenibili. Scienza e innovazione in agricoltura per affrontare le sfide della sicurezza alimentare e della sostenibilità ambientale". Il volume è l’ultimo della collana editoriale Edagricole “Università & Formazione”, rivolta alla diffusione delle conoscenze scientifiche e tecniche per il progresso e la competitività del Paese, diretta da Michele Pisante, Ordinario di Agronomia all’Università di Teramo e Consigliere di Amministrazione del CREA.
Dopo lo sforzo fatto dalla comunità scientifica internazionale per il sequenziamento dei genomi, anche con importanti contributi del nostro Paese, è oggi possibile utilizzare questa importante mole di conoscenze per realizzare interventi di miglioramento genetico mirati, conseguendo in tempi relativamente brevi, nuove varietà. Sarà così possibile ottenere piante con una migliore capacità di adattamento ai vincoli che derivano dall’ambiente di coltivazione, dalle malattie, da numerosi altri fattori limitanti che possono scaturire anche dalle mutate condizioni climatiche. Inoltre è sempre più auspicabile che le nuove varietà, ed i sistemi colturali con esse realizzate, siano caratterizzate da una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse.
Ancora, le nuove strategie di breeding potranno far sì che le piante possano essere impiegate per utilizzi legati alla produzione non solo di cibo ma anche di alimenti bio-fortificati, ricchi cioè di vitamine e minerali, alimenti funzionali, ossia in grado di svolgere un’azione preventiva sulla salute, principi farmaceutici, enzimi terapeutici e derrate per la produzione di energia.
«Le tecnologie innovative di miglioramento genetico, quali la cisgenesi e il genome editing – dichiara Alessandra Gentile, vice Presidente del CREA e delegato alla ricerca della Università di Catania – permettono di ottenere in tempi più brevi, rispetto alle tecniche di breeding tradizionale, dei genotipi molto simili a quelli originali. Tra queste, il genome editing sembra particolarmente adatto all’agricoltura del nostro Paese, perché consente di mantenere, la varietà e la tipicità dei nostri prodotti, grazie alla precisione di tale tecnologia che permette di intervenire solo su specifici tratti di interesse, simulando quanto avviene attraverso le mutazioni naturali o indotte, casuali e imprevedibili, ma in maniera rapida e selettiva».
«Il CREA – spiega Salvatore Parlato, Presidente del CREA – sta sviluppando un programma di ricerca sul miglioramento genetico che prevede anche l’utilizzo della cisgenesi e del genome editing. Il progetto Biotecnologie affonda le radici nel patrimonio di conoscenze relative al sequenziamento dei genomi di diverse specie agrarie di interesse strategico per il nostro Paese (vite, pesco, agrumi, pomodoro, frumento, carciofo, melenzana, ecc..), che i ricercatori del CREA hanno contribuito a creare. Questo progetto rappresenta una grandissima opportunità per il nostro Paese, soprattutto se l’obiettivo è quello della valorizzazione delle nostre produzioni e del Made in Italy».
lunedì 19 febbraio 2018
Vino Nobile di Montepulciano, un annata a cinque stelle
5 stelle per la vendemmia 2017: si chiude con il rating dell’ultima vendemmia l’edizione dei record dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano.
Una annata rivelazione nonostante i cambiamenti climatici che incombono. Una degustazione comparativa ha messo in evidenza le caratteristiche del Sangiovese a Montepulciano. Il mercato tiene, l’export resta la principale quota per il Vino Nobile, ma aumenta la vendita diretta.
Cinque stelle: è il rating che il Consiglio di Amministrazione, sentita la commissione tecnica, ha dato alla vendemmia 2017 del Vino Nobile di Montepulciano. La cerimonia di assegnazione si è svolta in occasione della giornata conclusiva dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano che nella Fortezza prima, nelle aziende in seguito, ha ospitato oltre 150 giornalisti provenienti da tutto il mondo per conoscere le ultime annate in commercio, ma anche la realtà in cui operano i produttori di Vino Nobile.
«Al di là della qualità eccellente dell’ultima vendemmia il dato che emerge da questa ultima Anteprima è che uniti si vince – ha commentato il Presidente del Consorzio del Vino Nobile, Piero Di Betto – in un momento così particolarmente vivace per la nostra denominazione, i tanti progetti che come Consorzio stiamo portando avanti dimostrano come lavorando sotto il marchio e con obiettivi condivisi si possano raggiungere traguardi che singolarmente hanno un valore meno rilevante a livello globale».
Nella giornata si è svolta una degustazione condotta dal giornalista Daniele Cernilli, editore della guida Doctor Wine, in collaborazione con l’enologo Lorenzo Landi. Sono stati presi a confronto alcuni vini toscani, annata 2013, realizzati su base Sangiovese. Tra questi il Vino Nobile ovviamente. Il senso è stato quello di mettere in evidenza le peculiarità di questo vitigno in base ai diversi territori di produzione che, seppur vicini, riservano caratteristiche e peculiarità differenti e significative.
La vendemmia 2017
L’ultimo anno è stato caratterizzato da eventi meteorologici estremi che hanno condizionato fortemente l’attività vegeto-produttiva dei vigneti e di molte altre colture agrarie, riducendo drasticamente le rese. A livello nazionale la produzione enologica del 2017 è stata la più scarsa degli ultimi 70 anni. Nel territorio poliziano, che non è stato risparmiato dall’andamento meteorologico generale, è stata registrata una perdita di produzione compresa, a seconda della posizione delle parcelle vitate, tra il 30 e il 45% rispetto al 2016. Acini di piccole dimensioni con altissimo rapporto buccia/polpa, contenuti zuccherini medi o medio-alti, acidità medio-basse e buona maturità fenolica, hanno donato vini dai colori molto intensi, equilibrati nel contenuto di alcool e di acidi, con struttura abbondante sostenuta da una importante trama tannica. La componente aromatica, probabilmente l’aspetto enologico di più difficile gestione dell’annata, è dominata dalle note speziate e di frutta matura che caratterizzano il profilo del Sangiovese delle annate calde. In sintesi, un’annata estrema, molto povera per le gravi perdite subite a causa delle avversità meteoriche, che ha portato ad una piccola produzione di buona o ottima qualità.
Il patrimonio “Nobile”
Cinquecento milioni di euro circa. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Nello specifico in oltre 200 milioni di euro è stimato il valore patrimoniale delle aziende agricole che producono Vino Nobile, 150 milioni circa il valore patrimoniale dei vigneti (in media un ettaro vitato costa sui 150 mila euro) e 65 milioni di euro è valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi 1.250 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre circa 400 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 76 associati al Consorzio dei produttori). Oltre mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2017 sono state immessi nel mercato circa 7 milioni di bottiglie di Vino Nobile e circa 2,8 milioni di Rosso di Montepulciano Doc (in crescita del 10 per cento rispetto al precedente anno).
Il mercato.
Conformemente alla tendenza degli ultimi anni, anche il 2017 si conferma anno dell’export con una quota destinata all’estero pari al 78 per cento di prodotto, mentre il restante 22% viene commercializzato in Italia. Per quanto riguarda il mercato nazionale le principali vendite sono registrate in Toscana per il 48%, dato al quale si aggiunge il 17 per cento delle vendite al Centro. Al Nord è stato venduto il 14% del totale, mentre continua la sua crescita (nel 2017 del 2%) toccando quota 20 per cento la vendita diretta in azienda. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania si conferma il primo mercato del Nobile con il 44,5 per cento della quota esportazioni. Il secondo Paese di riferimento è quello degli Stati Uniti che segnano ancora una crescita rispetto al precedente anno arrivando nel 2017 arrivando a rappresentare il 21,5 per cento dell’export del Nobile. Successo anche per i mercati asiatici ed extra Ue con oltre il 7 per cento delle esportazioni. Il Vino Nobile è apprezzato anche in Svizzera dove raggiunge il 16 per cento.
Una annata rivelazione nonostante i cambiamenti climatici che incombono. Una degustazione comparativa ha messo in evidenza le caratteristiche del Sangiovese a Montepulciano. Il mercato tiene, l’export resta la principale quota per il Vino Nobile, ma aumenta la vendita diretta.
Cinque stelle: è il rating che il Consiglio di Amministrazione, sentita la commissione tecnica, ha dato alla vendemmia 2017 del Vino Nobile di Montepulciano. La cerimonia di assegnazione si è svolta in occasione della giornata conclusiva dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano che nella Fortezza prima, nelle aziende in seguito, ha ospitato oltre 150 giornalisti provenienti da tutto il mondo per conoscere le ultime annate in commercio, ma anche la realtà in cui operano i produttori di Vino Nobile.
«Al di là della qualità eccellente dell’ultima vendemmia il dato che emerge da questa ultima Anteprima è che uniti si vince – ha commentato il Presidente del Consorzio del Vino Nobile, Piero Di Betto – in un momento così particolarmente vivace per la nostra denominazione, i tanti progetti che come Consorzio stiamo portando avanti dimostrano come lavorando sotto il marchio e con obiettivi condivisi si possano raggiungere traguardi che singolarmente hanno un valore meno rilevante a livello globale».
Nella giornata si è svolta una degustazione condotta dal giornalista Daniele Cernilli, editore della guida Doctor Wine, in collaborazione con l’enologo Lorenzo Landi. Sono stati presi a confronto alcuni vini toscani, annata 2013, realizzati su base Sangiovese. Tra questi il Vino Nobile ovviamente. Il senso è stato quello di mettere in evidenza le peculiarità di questo vitigno in base ai diversi territori di produzione che, seppur vicini, riservano caratteristiche e peculiarità differenti e significative.
La vendemmia 2017
L’ultimo anno è stato caratterizzato da eventi meteorologici estremi che hanno condizionato fortemente l’attività vegeto-produttiva dei vigneti e di molte altre colture agrarie, riducendo drasticamente le rese. A livello nazionale la produzione enologica del 2017 è stata la più scarsa degli ultimi 70 anni. Nel territorio poliziano, che non è stato risparmiato dall’andamento meteorologico generale, è stata registrata una perdita di produzione compresa, a seconda della posizione delle parcelle vitate, tra il 30 e il 45% rispetto al 2016. Acini di piccole dimensioni con altissimo rapporto buccia/polpa, contenuti zuccherini medi o medio-alti, acidità medio-basse e buona maturità fenolica, hanno donato vini dai colori molto intensi, equilibrati nel contenuto di alcool e di acidi, con struttura abbondante sostenuta da una importante trama tannica. La componente aromatica, probabilmente l’aspetto enologico di più difficile gestione dell’annata, è dominata dalle note speziate e di frutta matura che caratterizzano il profilo del Sangiovese delle annate calde. In sintesi, un’annata estrema, molto povera per le gravi perdite subite a causa delle avversità meteoriche, che ha portato ad una piccola produzione di buona o ottima qualità.
Il patrimonio “Nobile”
Cinquecento milioni di euro circa. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Nello specifico in oltre 200 milioni di euro è stimato il valore patrimoniale delle aziende agricole che producono Vino Nobile, 150 milioni circa il valore patrimoniale dei vigneti (in media un ettaro vitato costa sui 150 mila euro) e 65 milioni di euro è valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi 1.250 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre circa 400 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 76 associati al Consorzio dei produttori). Oltre mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2017 sono state immessi nel mercato circa 7 milioni di bottiglie di Vino Nobile e circa 2,8 milioni di Rosso di Montepulciano Doc (in crescita del 10 per cento rispetto al precedente anno).
Il mercato.
Conformemente alla tendenza degli ultimi anni, anche il 2017 si conferma anno dell’export con una quota destinata all’estero pari al 78 per cento di prodotto, mentre il restante 22% viene commercializzato in Italia. Per quanto riguarda il mercato nazionale le principali vendite sono registrate in Toscana per il 48%, dato al quale si aggiunge il 17 per cento delle vendite al Centro. Al Nord è stato venduto il 14% del totale, mentre continua la sua crescita (nel 2017 del 2%) toccando quota 20 per cento la vendita diretta in azienda. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania si conferma il primo mercato del Nobile con il 44,5 per cento della quota esportazioni. Il secondo Paese di riferimento è quello degli Stati Uniti che segnano ancora una crescita rispetto al precedente anno arrivando nel 2017 arrivando a rappresentare il 21,5 per cento dell’export del Nobile. Successo anche per i mercati asiatici ed extra Ue con oltre il 7 per cento delle esportazioni. Il Vino Nobile è apprezzato anche in Svizzera dove raggiunge il 16 per cento.
Il Piemonte del vino, l'anteprima di vendemmia e uno sguardo sull'andamento economico generale del comparto vitivinicolo
Anteprima Vendemmia 2017 in Piemonte, la produzione in calo del 19,8%, ma crescono gli ettari vitati. Bene l’export. I dati e analisi dell’annata appena conclusa presentati in Vignaioli Piemontesi.
È stata la vendemmia del grande caldo con tanti eventi anomali - una germogliazione precoce della vite, una terribile gelata a fine aprile e un’estate equatoriale - che hanno messo a dura prova i viticoltori del Piemonte. Poca uva, maturata in fretta. Eppure gli esperti la classificano nel gruppo delle annate eccellenti per i rossi e molto buona-ottima per i bianchi. Anche il 2017, in Piemonte, promette vini importanti e longevi.
Questa l’analisi fatta da enologi, agronomi e giornalisti di settore in Piemonte Anteprima Vendemmia 2017, l’annuale pubblicazione (scaricabile qui) curata da Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte in cui si analizzano dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull’andamento economico generale del comparto vitivinicolo. È stata presentata a Castagnito, nella sede di Vignaioli Piemontesi, a metà strada tra Alba e Asti, le due province del vino. Il presidente Giulio Porzio ha invitato il comparto vino e tutti i portavoce dei principali Consorzi di tutela piemontesi per fare insieme un’analisi approfondita di quei dati.
Dalla Regione Piemonte, arriva lo spunto per avviare la discussione: «Infinite potenzialità e bellezza del territorio ma anche estrema fragilità: il nostro è un territorio che deve essere preservato e tutelato. Per questo è necessario aprire una riflessione sulla sostenibilità in vigna e in agricoltura, sulla salvaguardia del territorio e sulla valorizzazione dei nostri vitigni perché il Piemonte è soprattutto terra di vitigni autoctoni; una scelta che viene da lontano, da quando i produttori hanno capito con la pratica viticola ed enologica la grandezza dei vitigni piemontesi rispetto a quelli che potevano arrivare da altri mondi».
«Patrimonio vuol dire anche reddito e reddito vuol dire giovani che restano e lavorano la terra - dice il presidente di Vignaioli Piemontesi Giulio Porzio – Negli ultimi anni abbiamo migliorato il prezzo della vendita del vino, grazie al lavoro di squadra e ad annate che ci hanno aiutato. Adesso occorre aprire una seria riflessione sulle nostre denominazioni: ha senso che ci siano 11 tipologie di Dolcetto sul mercato? Non sarebbe meglio accorpare delle doc per semplificare la comunicazione e la comprensione del consumatore?».
Il giornalista Giancarlo Montaldo ha presentato i dati economici del Piemonte vitivinicolo 2017: in particolare si è soffermato su alcuni dati generali (superficie, produzione, vitigni autoctoni e internazionali), anche in un confronto analitico e strategico con il passato, per sottolineare l’evoluzione positiva che il comparto vitivinicolo regionale ha conseguito. Ha poi presentato le schede economiche ed evolutive relative a 4 parametri (superficie rivendicata, produzione effettiva, imbottigliamenti e giacenze) di otto tra i più importanti vini piemontesi, mettendo in evidenza i differenti stati di salute dei vari vini.
I DATI DELLA VENDEMMIA 2017
Ricordiamo in sintesi quali sono i dati della vendemmia 2017: è stata una annata caldissima, con temperature altissime e scarse precipitazioni. La raccolta delle uve è stata molto precoce. Tra i vigneti del Piemonte, la produzione di vino è stata poco più di due milioni di ettolitri in calo del 19,8 % sul 2016. In Italia si stima una produzione di circa 38,9 milioni di ettolitri (-28% sul 2016).
Una vendemmia comunque molto soddisfacente per il Piemonte: dalle analisi e valutazioni svolte costantemente dal servizio tecnico di Vignaioli Piemontesi, coordinato da Daniela Tornato e Michele Vigasio, tutti i vitigni sono collocati in vetta della classifica, ovvero le 5 stelle dell’eccellenza a Barbera, Dolcetto, Grignolino, Nebbiolo, Pelaverga, Vespolina. Gli altri vitigni stanno nella sfera dell’ottimo, con 4 stelle.
Le aziende vitivinicole in Piemonte sono 18.000 su 67.000 totali, mentre gli ettari vitati – in crescita per la prima volta dopo tanti anni - sono circa 44.200 (potenziale 46.200). L’export si conferma attorno al miliardo di euro su un export agroalimentare complessivo di 4,5 miliardi di euro.
Un export che interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra Ue. I principali paesi importatori sono Germania, Gran Bretagna, USA, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone
Solo per la promozione Ocm sui mercati dei Paesi terzi per l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi, la Regione ha stanziato per la campagna 2017/2018 risorse pari a 10.427.850 euro.
Il 33% della produzione vitivinicola in Piemonte arriva dal mondo della cooperazione: 37 cantine cooperative piemontesi sono associate e rappresentate da Vignaioli Piemontesi con 6.242 aziende vitivinicole.
È stata la vendemmia del grande caldo con tanti eventi anomali - una germogliazione precoce della vite, una terribile gelata a fine aprile e un’estate equatoriale - che hanno messo a dura prova i viticoltori del Piemonte. Poca uva, maturata in fretta. Eppure gli esperti la classificano nel gruppo delle annate eccellenti per i rossi e molto buona-ottima per i bianchi. Anche il 2017, in Piemonte, promette vini importanti e longevi.
Questa l’analisi fatta da enologi, agronomi e giornalisti di settore in Piemonte Anteprima Vendemmia 2017, l’annuale pubblicazione (scaricabile qui) curata da Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte in cui si analizzano dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull’andamento economico generale del comparto vitivinicolo. È stata presentata a Castagnito, nella sede di Vignaioli Piemontesi, a metà strada tra Alba e Asti, le due province del vino. Il presidente Giulio Porzio ha invitato il comparto vino e tutti i portavoce dei principali Consorzi di tutela piemontesi per fare insieme un’analisi approfondita di quei dati.
Dalla Regione Piemonte, arriva lo spunto per avviare la discussione: «Infinite potenzialità e bellezza del territorio ma anche estrema fragilità: il nostro è un territorio che deve essere preservato e tutelato. Per questo è necessario aprire una riflessione sulla sostenibilità in vigna e in agricoltura, sulla salvaguardia del territorio e sulla valorizzazione dei nostri vitigni perché il Piemonte è soprattutto terra di vitigni autoctoni; una scelta che viene da lontano, da quando i produttori hanno capito con la pratica viticola ed enologica la grandezza dei vitigni piemontesi rispetto a quelli che potevano arrivare da altri mondi».
«Patrimonio vuol dire anche reddito e reddito vuol dire giovani che restano e lavorano la terra - dice il presidente di Vignaioli Piemontesi Giulio Porzio – Negli ultimi anni abbiamo migliorato il prezzo della vendita del vino, grazie al lavoro di squadra e ad annate che ci hanno aiutato. Adesso occorre aprire una seria riflessione sulle nostre denominazioni: ha senso che ci siano 11 tipologie di Dolcetto sul mercato? Non sarebbe meglio accorpare delle doc per semplificare la comunicazione e la comprensione del consumatore?».
Il giornalista Giancarlo Montaldo ha presentato i dati economici del Piemonte vitivinicolo 2017: in particolare si è soffermato su alcuni dati generali (superficie, produzione, vitigni autoctoni e internazionali), anche in un confronto analitico e strategico con il passato, per sottolineare l’evoluzione positiva che il comparto vitivinicolo regionale ha conseguito. Ha poi presentato le schede economiche ed evolutive relative a 4 parametri (superficie rivendicata, produzione effettiva, imbottigliamenti e giacenze) di otto tra i più importanti vini piemontesi, mettendo in evidenza i differenti stati di salute dei vari vini.
I DATI DELLA VENDEMMIA 2017
Ricordiamo in sintesi quali sono i dati della vendemmia 2017: è stata una annata caldissima, con temperature altissime e scarse precipitazioni. La raccolta delle uve è stata molto precoce. Tra i vigneti del Piemonte, la produzione di vino è stata poco più di due milioni di ettolitri in calo del 19,8 % sul 2016. In Italia si stima una produzione di circa 38,9 milioni di ettolitri (-28% sul 2016).
Una vendemmia comunque molto soddisfacente per il Piemonte: dalle analisi e valutazioni svolte costantemente dal servizio tecnico di Vignaioli Piemontesi, coordinato da Daniela Tornato e Michele Vigasio, tutti i vitigni sono collocati in vetta della classifica, ovvero le 5 stelle dell’eccellenza a Barbera, Dolcetto, Grignolino, Nebbiolo, Pelaverga, Vespolina. Gli altri vitigni stanno nella sfera dell’ottimo, con 4 stelle.
Le aziende vitivinicole in Piemonte sono 18.000 su 67.000 totali, mentre gli ettari vitati – in crescita per la prima volta dopo tanti anni - sono circa 44.200 (potenziale 46.200). L’export si conferma attorno al miliardo di euro su un export agroalimentare complessivo di 4,5 miliardi di euro.
Un export che interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra Ue. I principali paesi importatori sono Germania, Gran Bretagna, USA, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone
Solo per la promozione Ocm sui mercati dei Paesi terzi per l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi, la Regione ha stanziato per la campagna 2017/2018 risorse pari a 10.427.850 euro.
Il 33% della produzione vitivinicola in Piemonte arriva dal mondo della cooperazione: 37 cantine cooperative piemontesi sono associate e rappresentate da Vignaioli Piemontesi con 6.242 aziende vitivinicole.
Vino&Ricerca. La Francia verso una viticoltura più sostenibile con quattro nuove varietà di vite resistenti
Le nuove varietà di vite sono resistenti alla peronospora e all'oidio, due delle principali malattie della vite.
L'industria vitinicola francese ha annunciato la creazione di quattro nuove varietà di vite resistenti alle principali malattie. Floreal, Voltis, Artaban e Vidoc, questi i nomi dei vitigni nati nei laboratori dell'Istituto nazionale di ricerca agricola (INRA), il cui sviluppo ha richiesto diciotto anni di ricerca.
Il progetto di ricerca, iniziato nel 2000, ha visto all'opera, per quasi venti anni, gli scienziati dell'Istituto Francese del Vino (IFV), lo Champagne Committee,la Camera dell'Agricoltura di Vaucluse e Gironde, e Sicarex Beaujolais.
Come affermato da Christophe Schneider, ricercatore capo dell'INRA Grand Est-Colmar, questi nuovi vitigni portano la promessa di una rivoluzione verde in vigna. Le caratteristiche di queste varietà sono molto interessanti. La varietà Floreal e Voltis, a bacca bianca, si distinguono, ad esempio, per donare ai vini note di frutta esotica e grande morbidezza. Vidoc e Artaban sono invece a bacca rossa; la prima per generare rossi robusti, la seconda fornisce un vino leggero e fruttato.
La Francia rimane il maggiore utilizzatore di pesticidi in Europa con quasi 70.000 tonnellate di sostanze attive utilizzate ogni anno, l'industria del vino è il maggiore utilizzatore di pesticidi nel settore agricolo francese e la presenza di pesticidi nel vino non è mai stata oggetto di studio da parte del governo francese o enti indipendenti.
Negli ultimi dieci anni, i livelli di queste sostanze sono molto più bassi rispetto a una volta, ha affermato Stephane Menager, dell'Istituto dipartimentale di consulenza analitica. Dei noti pesticidi usati per combattere i funghi e le malattie nell'industria vinicola francese, otto sono cancerogeni noti o probabili, 17 sono sospettati di interferenze ormonali e 10 sono riconosciuti come Neurotossici.
Ora quasi 201 ettari delle nuove varietà saranno impiantati nel 2018, mentre altri 250 ettari sono previsti per il 2019.
L'industria vitinicola francese ha annunciato la creazione di quattro nuove varietà di vite resistenti alle principali malattie. Floreal, Voltis, Artaban e Vidoc, questi i nomi dei vitigni nati nei laboratori dell'Istituto nazionale di ricerca agricola (INRA), il cui sviluppo ha richiesto diciotto anni di ricerca.
Il progetto di ricerca, iniziato nel 2000, ha visto all'opera, per quasi venti anni, gli scienziati dell'Istituto Francese del Vino (IFV), lo Champagne Committee,la Camera dell'Agricoltura di Vaucluse e Gironde, e Sicarex Beaujolais.
Come affermato da Christophe Schneider, ricercatore capo dell'INRA Grand Est-Colmar, questi nuovi vitigni portano la promessa di una rivoluzione verde in vigna. Le caratteristiche di queste varietà sono molto interessanti. La varietà Floreal e Voltis, a bacca bianca, si distinguono, ad esempio, per donare ai vini note di frutta esotica e grande morbidezza. Vidoc e Artaban sono invece a bacca rossa; la prima per generare rossi robusti, la seconda fornisce un vino leggero e fruttato.
La Francia rimane il maggiore utilizzatore di pesticidi in Europa con quasi 70.000 tonnellate di sostanze attive utilizzate ogni anno, l'industria del vino è il maggiore utilizzatore di pesticidi nel settore agricolo francese e la presenza di pesticidi nel vino non è mai stata oggetto di studio da parte del governo francese o enti indipendenti.
Negli ultimi dieci anni, i livelli di queste sostanze sono molto più bassi rispetto a una volta, ha affermato Stephane Menager, dell'Istituto dipartimentale di consulenza analitica. Dei noti pesticidi usati per combattere i funghi e le malattie nell'industria vinicola francese, otto sono cancerogeni noti o probabili, 17 sono sospettati di interferenze ormonali e 10 sono riconosciuti come Neurotossici.
Ora quasi 201 ettari delle nuove varietà saranno impiantati nel 2018, mentre altri 250 ettari sono previsti per il 2019.
venerdì 16 febbraio 2018
OIV. 13 varietà di uva coprono un terzo della superficie vitata mondiale. Ecco l'elenco
"Dei 10.000 vitigni conosciuti in tutto il mondo, 33 rappresentano la metà della superficie coltivata a vigneto internazionale", afferma un rapporto dell'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV). Basando la sua classifica sui dati del 2015, l'organizzazione elenca le tredici varietà più diffuse in tutto il mondo; queste varietà rappresentano da sole un terzo della superficie del vigneto globale.
La classifica è guidata dal Kyohō, vitigno di origine giapponese che produce uva da tavola e coltivato principalmente in Cina, copre 365.000 ettari (equivalenti al 4,8% della superficie del vigneto globale). Questa famosa varietà rappresenta ben il 44% del vigneto cinese, ma è coltivato anche in Brasile e Nord America. Il vitigno principale da uve da vino è invece il Cabernet Sauvignon, con 340.000 ha (il 4,5% del vigneto mondiale), diffuso in tutto il mondo oggi questo vitigno copre fino al 9% della superficie dei vigneti negli Stati Uniti.
La classifica di OIV delle principali varietà di uva piantate in tutto il mondo nel 2015 è la seguente:
- Kyohō (uva da tavola): 365,000 ha;
- Cabernet-Sauvignon (uva da vino): 340,000 ha;
- Sultanina bianca (uva da vino, produzione di uva passa): 300,000 ha;
- Merlot (uva da vino): 266,000 ha;
- Tempranillo (uva da vino): 231,000 ha;
- Airen (uva da vino e distillazione): 218,000 ha;
- Chardonnay (uva da vino): 211,000 ha;
- Syrah (uva da vino): 190,000 ha;
- Grenache noir o Garnacha tinta (uva da vino): 163,000 ha;
- Red Globe (uva da tavola): 160,000 ha;
- Sauvignon blanc (uva da vino): 121,000 ha;
- Pinot noir o Blauerburgunder (uva da vino): 115,000 ha;
- Ugni blanc o Trebbiano Toscano (uva da vino): 111,000 ha.
giovedì 15 febbraio 2018
Nuovo decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Coldiretti: bene stop speculazioni su nuovi vigneti
Bene lo stop alle speculazioni sui nuovi vigneti con una soglia massima di 50 ettari per i nuovi impianti e la garanzia di una quota minima compresa tra 0,1 e 0,5 ettari a tutti i richiedenti, qualora le domande ammissibili dovessero risultare superiori alla superficie messa a disposizione.
E’ quanto afferma la Coldiretti rispetto al nuovo decreto del Ministero delle Politiche Agricole che fissa un limite per ciascuna domanda di autorizzazione a nuovi impianti viticoli, ovvero alle licenze necessarie per impiantare vigneti.
La soglia di 50 ettari potrà essere ulteriormente ridotta dalle singole Regioni per tenere conto delle esigenze proprie del territorio. Si tratta di una misura fortemente sostenuta da Coldiretti sin dal suo primo anno di applicazione nel 2016. Complessivamente per quest’anno saranno disponibili 6.685 ettari per i nuovi impianti.
Il provvedimento permette di tutelare un settore che nel 2017 ha coltivato 630mila ettari e prodotto 41milioni di ettolitri, nonostante un taglio alla produzione di circa il 26% a causa delle anomalie climatiche. Il vino resta comunque uno dei settori di punta del Made in Italy, tanto che le vendite di vino italiano all’estero fanno segnare un record storico nel 2017 raggiungendo la cifra di circa 6 miliardi di euro, con un aumento del 7% in valore rispetto all’anno precedente.
Cultura e consumo consapevole del vino, al via i corsi di formazione per gli enotecari
La promozione della cultura ed il corretto consumo del vino passano attraverso la figura professionale dell'enotecaro
Il programma di formazione, che prevede seminari per il primo trimestre dell’anno, ha lo scopo di garantire un aggiornamento costante dell’enotecaro che deve diventare il ponte di raccordo tra i professionisti del settore e il pubblico di appassionati, la figura di riferimento a cui il consumatore può rivolgersi non solo per gli acquisti, ma per una maggiore conoscenza della cultura enologica e delle terminologie - talvolta ermetiche - ad essa collegate.
Terminologie che non solo vengono ignorate, ma a volte usate a sproposito. Basti pensare al recente Festival di Sanremo, in cui, durante una conferenza stampa, Michelle Hunziker e Claudio Baglioni confondono, sicuramente senza volerlo, le parole “champagne” e “spumante”, invitando a riflettere sulla necessità di una maggiore consapevolezza del mondo del vino. Una platea generalista come quella che segue Sanremo è legittimata a non sapere la differenza fra champagne e spumante, ma è esattamente in questo ambito che la figura dell’enotecaro può e deve fare la differenza, contribuendo a diffondere una maggiore consapevolezza e a colmare quelle lacune terminologiche che fanno ormai parte della quotidianità.
“Le attività formazione, comunicazione e sensibilizzazione di AEPI sono tutte volte allo sviluppo della conoscenza e del consumo consapevole del vino ed è con questo approccio che nei prossimi mesi gli enotecari nostri associati avranno la possibilità di partecipare a seminari sulle più svariate tematiche del mondo del vino di ieri, di oggi e di domani assieme agli esponenti di spicco del settore – ha spiegato Francesco Bonfio, Presidente di AEPI – “I prossimi appuntamenti sono il 19 febbario a Milano con Maria Luisa Ronchi – storica enotecaria milanese – e il 4 marzo a Cirò (KR) con Nicodemo Librandi, produttore della nota cantina calabrese. E ancora, ci saranno incontri con il produttore Nicola Manferrari e il giornalista Franco Ziliani in date da definire”.
AEPI dà ancora prova della sua multidisciplinarità e attraverso la formazione costante rivolta ai suoi associati inserisce un altro tassello fondamentale nella costruzione di una cultura del vino sempre più accessibile e vicina a tutti, appassionati e professionisti.
AEPI: Acronimo di Associazione Enotecari Professionisti Italiani è l’associazione di coloro che a vario titolo operano nel mondo del vino. Le attività dell’associazione sono volte a promuovere la cultura e il consumo consapevole del vino oltre a definire il profilo dell’enotecaro come soggetto professionista a tutti gli effetti. L’associazione mette in pratica attività di comunicazione, informazione e sensibilizzazione.
Info: enotecari.it/
Vino&Export. Per gli spumanti italiani è record storico
Le vendite dello spumante italiano all’estero fanno segnare un record storico nel 2017 raggiungendo la cifra di 1,3 miliardi di euro, con un aumento del 14% in valore rispetto all’anno precedente.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base di una proiezioni su dati Istat relativi al commercio estero, diffusa in riferimento al consuntivo dell'anno 2017 fornito dell'Osservatorio Economico Vini Effervescenti Spumanti Italiani (Ovse). Fuori dai confini nazionali i consumatori più appassionati sono gli inglesi che non sembrano essere stati scoraggiati dalla Brexit e sono nel 2017 il primo mercato mondiale di sbocco delle spumante italiano con il valore delle bottiglie esportate che fa registrare un aumento del 12% di gran lunga davanti agli Stati Uniti, che crescono comunque del 15% mentre in posizione più defilata sul podio si trova la Germania (+8%.
Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo ci sono tra gli altri il Prosecco, l’Asti il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese. Nonostante ciò risulta ancora molto elevato il differenziale di prezzo medio per bottiglia rispetto alle bollicine transalpine che spuntano quotazioni medie molto superiori. A pesare è il fatto che, con il successo, crescono anche le imitazioni in tutti i continenti a partire dall’Europa dove sono in vendita bottiglie di Kressecco e di Meer-Secco prodotte in Germania che richiamano palesemente al nostrano Prosecco che viene venduto addirittura sfuso alla spina nei pub inglesi.
mercoledì 14 febbraio 2018
Rapporto di Città del Vino e Università di Salerno. Attualità e prospettive nell'evoluzione dell'Enoturismo
Presentati alla Bit di Milano i dati dell’anteprima del XIV Rapporto di Città del Vino e Università di Salerno. Numeri stabili per un settore che secondo le stime gode ancora di buona salute: 14 milioni di accessi enoturistici e un fatturato di almeno 2,5 miliardi di €, come nel 2017. Punto centrale la necessità di rafforzare la collaborazione sui territori tra istituzioni e operatori privati.
Dopo la legge sui “Piccoli Comuni”, dopo l’approvazione del Testo Unico della Vite e del Vino e dopo la disciplina fiscale delle attività enoturistiche nelle cantine (nella legge di bilancio 2018) le Città del Vino chiedono alle forze politiche un chiaro impegno programmatico a favore dell’enoturismo, da realizzare con la nuova legislatura.
Alla presentazione erano presenti: il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon, il professor Giuseppe Festa dell’Università di Salerno (direttore scientifico del corso di perfezionamento in Wine Business e curatore del Rapporto) e il presidente del Movimento Turismo del Vino, Carlo Pietrasanta. Quella che emerge è la fotografia di un settore in buona salute ma che stenta a decollare e a non sfruttare tutto il suo potenziale economico e occupazionale per la mancanza di forti strategie pubblico-private che mettano in rete e a sistema le risorse di un Paese in cui il vino e il buon cibo sono fortemente interconnessi con le bellezze artistiche e paesaggistiche di tanti territori.
Tra i punti strategici: un osservatorio al servizio degli operatori; il rilancio e il sostegno anche economico delle Strade del Vino; una cabina di regia pubblico-privata per definire le strategie enoturistiche dell’Italia; e un portale unico che metta in rete, in più lingue, l’intera offerta enoturistica e di bellezza del nostro Paese.
“L’enoturismo è un’occasione preziosa per la promozione, l’occupazione, le economie locali e per la tutela dell’ambiente. La politica deve farne tesoro, ci aspettiamo un impegno serio durante la prossima legislatura per mettere finalmente a sistema un settore dal grande potenziale che ha bisogno però d’essere guidato”, avverte il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon.
Proprio nei giorni scorsi le Città del Vino hanno inviato alle segreterie dei partiti un documento “programmatico” che affronta alcuni temi chiave rappresentati dai sindaci dell’Associazione, che mette in rete oltre 420 Comuni italiani a vocazione vitivinicola. Tra i punti messi all’attenzione della politica: il piano regolatore delle Città del Vino, lo sfruttamento delle nuove tecnologie a livello turistico, il sostegno alle Città d’Identità e al terzo settore e lo sviluppo dell’enoturismo, anche con il contributo delle Strade del Vino, il punto d’incontro naturale tra cantine, operatori privati e strategie pubbliche delle istituzioni locali”.
D’altro canto è anche il XIV Osservatorio a evidenziare, già nel titolo - “Attualità e prospettive nell’evoluzione dell’enoturismo - Le reti di collaborazione tra enti pubblici (soprattutto “Piccoli Comuni”) e operatori del comparto” - la necessità di rafforzare la collaborazione sui territori tra istituzioni e operatori privati.
Se, infatti, come emerge dal XIV Rapporto il livello medio dei servizi degli operatori enoturistici (cantine, ristoratori, albergatori, etc) sul territorio comunale è giudicato discreto (7,05 in media, con quasi il 40% delle risposte che riconosce un voto pari o superiore a 8), ben 2 Co-muni su 3 hanno già buoni rapporti di collaborazione con la Strada dei Vini o dei sapori del territorio, il cui funzionamento però è ritenuto poco più che sufficiente (6,12 in media); ma per lo più per mancanza di risorse economiche a sostegno della programmazione di attività. Tuttavia quasi 6 Comuni su 10 hanno realizzato negli ultimi 5 anni uno o più progetti per mi-gliorare i servizi agli enoturisti, con grande vantaggio anche per le cantine e gli altri operatori privati. Infatti, gli enoturisti che arrivano nel territorio comunale, in termini di percentuale sul fatturato delle aziende vitivinicole, sembrano incidere in media per il 31,35% e per il 37,44% sul fatturato della filiera (ristoranti, alberghi, altri produttori tipici, etc).
E ancora. Più di 2 Comuni su 3 (69,41%) non prevedono la tassa di soggiorno e circa il 40% dei Comuni non ha un ufficio turistico; quando c’è, non si procede a stime ragionate delle presenze enoturistiche. Secondo i Comuni l’attività su cui dovrebbero investire gli operatori per migliorare i servizi agli enoturisti è al primo posto la formazione del personale (35,81%), seguita dalla pubblicità (27,16%).
Infine le stime. Per quasi il 90% dei rispondenti il flusso di arrivi in cantina e il fatturato dell’enoturismo sono aumentati o almeno rimasti stabili rispetto ai dati del precedente Osser-vatorio: circa 14 milioni di accessi enoturistici nel 2017 per un fatturato di almeno 2,5 miliar-di euro.
Il metodo. L’indagine del XIV Rapporto ha preso a campione i Comuni associati a Città del Vi-no, invitati a rispondere prima tramite email (universo) e successivamente tramite promemo-ria telefonico (campione). Al termine dell’indagine risultano 85 rispondenti “effettivi”. Il perimetro d’indagine, in conclusione, riguarda 85 Comuni su 420 (ossia il 20,24%). La ricerca è stata svolta con il coordinamento scientifico del Prof. Giuseppe Festa, direttore del corso di perfezionamento universitario e aggiornamento culturale in Wine Business dell’Università degli Studi di Salerno.
“Per quanto riguarda il modello territoriale enoturistico, pensato soprattutto, ma non solo, per i piccoli Comuni – commenta il professor Giuseppe Festa - sembra emergere qualche differenza di valutazione nella rilevanza percepita dagli operatori della filiera enoturistica tra piccoli Comuni e Comuni non piccoli. In tal senso, la legge sui piccoli Comuni offre diverse soluzioni per incrementare la collaborazione enoturistica sul territorio in una prospettiva di governance. Il Rapporto evidenzia, infine, un’intensa vivacità dei Comuni rispondenti nell’impegnarsi in attività di supporto all’enoturismo. Allo stesso tempo – conclude Festa - si avverte una richiesta di maggior collaborazione, aggregazione e integrazione, per la cui realizzazione sembra naturale coinvolgere in un ruolo sempre più strategico l’Associazione Nazio-nale Città del Vino, a partire dal rafforzamento dell’Osservatorio del Turismo del Vino”.
Dopo la legge sui “Piccoli Comuni”, dopo l’approvazione del Testo Unico della Vite e del Vino e dopo la disciplina fiscale delle attività enoturistiche nelle cantine (nella legge di bilancio 2018) le Città del Vino chiedono alle forze politiche un chiaro impegno programmatico a favore dell’enoturismo, da realizzare con la nuova legislatura.
Alla presentazione erano presenti: il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon, il professor Giuseppe Festa dell’Università di Salerno (direttore scientifico del corso di perfezionamento in Wine Business e curatore del Rapporto) e il presidente del Movimento Turismo del Vino, Carlo Pietrasanta. Quella che emerge è la fotografia di un settore in buona salute ma che stenta a decollare e a non sfruttare tutto il suo potenziale economico e occupazionale per la mancanza di forti strategie pubblico-private che mettano in rete e a sistema le risorse di un Paese in cui il vino e il buon cibo sono fortemente interconnessi con le bellezze artistiche e paesaggistiche di tanti territori.
Tra i punti strategici: un osservatorio al servizio degli operatori; il rilancio e il sostegno anche economico delle Strade del Vino; una cabina di regia pubblico-privata per definire le strategie enoturistiche dell’Italia; e un portale unico che metta in rete, in più lingue, l’intera offerta enoturistica e di bellezza del nostro Paese.
“L’enoturismo è un’occasione preziosa per la promozione, l’occupazione, le economie locali e per la tutela dell’ambiente. La politica deve farne tesoro, ci aspettiamo un impegno serio durante la prossima legislatura per mettere finalmente a sistema un settore dal grande potenziale che ha bisogno però d’essere guidato”, avverte il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon.
Proprio nei giorni scorsi le Città del Vino hanno inviato alle segreterie dei partiti un documento “programmatico” che affronta alcuni temi chiave rappresentati dai sindaci dell’Associazione, che mette in rete oltre 420 Comuni italiani a vocazione vitivinicola. Tra i punti messi all’attenzione della politica: il piano regolatore delle Città del Vino, lo sfruttamento delle nuove tecnologie a livello turistico, il sostegno alle Città d’Identità e al terzo settore e lo sviluppo dell’enoturismo, anche con il contributo delle Strade del Vino, il punto d’incontro naturale tra cantine, operatori privati e strategie pubbliche delle istituzioni locali”.
D’altro canto è anche il XIV Osservatorio a evidenziare, già nel titolo - “Attualità e prospettive nell’evoluzione dell’enoturismo - Le reti di collaborazione tra enti pubblici (soprattutto “Piccoli Comuni”) e operatori del comparto” - la necessità di rafforzare la collaborazione sui territori tra istituzioni e operatori privati.
Se, infatti, come emerge dal XIV Rapporto il livello medio dei servizi degli operatori enoturistici (cantine, ristoratori, albergatori, etc) sul territorio comunale è giudicato discreto (7,05 in media, con quasi il 40% delle risposte che riconosce un voto pari o superiore a 8), ben 2 Co-muni su 3 hanno già buoni rapporti di collaborazione con la Strada dei Vini o dei sapori del territorio, il cui funzionamento però è ritenuto poco più che sufficiente (6,12 in media); ma per lo più per mancanza di risorse economiche a sostegno della programmazione di attività. Tuttavia quasi 6 Comuni su 10 hanno realizzato negli ultimi 5 anni uno o più progetti per mi-gliorare i servizi agli enoturisti, con grande vantaggio anche per le cantine e gli altri operatori privati. Infatti, gli enoturisti che arrivano nel territorio comunale, in termini di percentuale sul fatturato delle aziende vitivinicole, sembrano incidere in media per il 31,35% e per il 37,44% sul fatturato della filiera (ristoranti, alberghi, altri produttori tipici, etc).
E ancora. Più di 2 Comuni su 3 (69,41%) non prevedono la tassa di soggiorno e circa il 40% dei Comuni non ha un ufficio turistico; quando c’è, non si procede a stime ragionate delle presenze enoturistiche. Secondo i Comuni l’attività su cui dovrebbero investire gli operatori per migliorare i servizi agli enoturisti è al primo posto la formazione del personale (35,81%), seguita dalla pubblicità (27,16%).
Infine le stime. Per quasi il 90% dei rispondenti il flusso di arrivi in cantina e il fatturato dell’enoturismo sono aumentati o almeno rimasti stabili rispetto ai dati del precedente Osser-vatorio: circa 14 milioni di accessi enoturistici nel 2017 per un fatturato di almeno 2,5 miliar-di euro.
Il metodo. L’indagine del XIV Rapporto ha preso a campione i Comuni associati a Città del Vi-no, invitati a rispondere prima tramite email (universo) e successivamente tramite promemo-ria telefonico (campione). Al termine dell’indagine risultano 85 rispondenti “effettivi”. Il perimetro d’indagine, in conclusione, riguarda 85 Comuni su 420 (ossia il 20,24%). La ricerca è stata svolta con il coordinamento scientifico del Prof. Giuseppe Festa, direttore del corso di perfezionamento universitario e aggiornamento culturale in Wine Business dell’Università degli Studi di Salerno.
“Per quanto riguarda il modello territoriale enoturistico, pensato soprattutto, ma non solo, per i piccoli Comuni – commenta il professor Giuseppe Festa - sembra emergere qualche differenza di valutazione nella rilevanza percepita dagli operatori della filiera enoturistica tra piccoli Comuni e Comuni non piccoli. In tal senso, la legge sui piccoli Comuni offre diverse soluzioni per incrementare la collaborazione enoturistica sul territorio in una prospettiva di governance. Il Rapporto evidenzia, infine, un’intensa vivacità dei Comuni rispondenti nell’impegnarsi in attività di supporto all’enoturismo. Allo stesso tempo – conclude Festa - si avverte una richiesta di maggior collaborazione, aggregazione e integrazione, per la cui realizzazione sembra naturale coinvolgere in un ruolo sempre più strategico l’Associazione Nazio-nale Città del Vino, a partire dal rafforzamento dell’Osservatorio del Turismo del Vino”.
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