sabato 30 gennaio 2016

Institute of Master of Wine: Volcanic Wines Seminar & Tasting

Institute of Master of Wine. A Londra di scena i vini da suolo vulcanico 
Presente anche il Consorzio Tutela Vini del Soave e Recioto di Soave. Evento confermato per l'11 febbraio prossimo che si terrà in Westminster Kingsway, Victoria Centre, nel cuore della capitale britannica

I vini prodotti da vitigno ​​su terreno vulcanico, sembrano avere in comune diverse qualità organolettiche, tra cui spiccano acidità, sapidità ed un importante potenziale di longevità. Ma se ciò è vero quali sono i meccanismi che realmente contribuiscono a formare queste caratteristiche?

Questa ed altre risposte, saranno al centro del seminario a cui prenderanno parte ottanta uditori tra studenti iscritti all’Istituto of Master of Wine provenienti da tutto il mondo.  Attraverso i punti di vista, di relatori illustri come Charles Frankel, geologo e autore di Vins de Feu; Schoffit Bernardo di Domaine Schoffit, uno dei due soli proprietari della vulcanica Grand Cru Rangen in Alsazia e Giovanni Ponchia del Consorzio Tutela Vini del Soave e Recioto di Soave, si discuterà su un tema che, a giudicare dai commenti e dalle conversazioni su Twitter e Facebook, sembra essere di grande attualità in questo momento.

Interazione tra vitigno e composizione del suolo, attraverso l’analisi di fattori quali altimetria, microclima e disponibilità idrica saranno sicuramente i fattori presi in considerazione, come anche l'uso e l'abuso del concetto di "mineralità", come nuovo descrittore per questa ed altre tipologie di vini.

Seguirà una degustazione con circa 50 vini provenienti da zone viticole di origine vulcanica da ogni parte del mondo, dal Soave a Santorini, da Kaiserstuhl ed Etna, passando per Vesuvio, Madeira e Monte St Helens in Oregon.

Ogni anno in tutto il mondo l'Istituto Master of Wine, ospita eventi che offrono un'opportunità unica di degustare ed imparare attraverso autorevoli esperti di settore. La partecipazione alle degustazioni ed ai seminari è aperta a tutti.

Biglietto di ingresso al prezzo di £ 55, con sconti per soci MW e studenti di MW. 

Per prenotare contattare Camilla Fitzgerald - Tel. +44 (0) 207 383 9130).

Info su: www.mastersofwine.org/

venerdì 29 gennaio 2016

“I Migliori Vini Italiani” 2016


Torna a Roma “I Migliori Vini Italiani”
Luca Maroni premia le eccellenze vitivinicole nazionali: musica, wine tasting e laboratori per bambini. 
11- 12- 13- 14 febbraio 2016 - Salone delle Fontane, Eur

Dopo il successo di Milano lo scorso novembre, Luca Maroni, analista sensoriale e nota firma enologica italiana, torna nella capitale con l’edizione nazionale di “I Migliori Vini Italiani”.



In programma presso il Salone delle Fontane dell’Eur, da giovedì 11 a domenica 14 febbraio, l’edizione 2016 de I Migliori Vini Italiani si inaugura anche quest’anno con la consueta consegna dei riconoscimenti da parte di Luca Maroni alle più importanti aziende vitivinicole italiane, nella serata di giovedì 11 febbraio ore 20.00, con la partecipazione dell’attore e conduttore Michele La Ginestra.

Alla premiazione si alterneranno momenti musicali e rappresentazioni artistiche, alla presenza esclusiva della stampa specializzata, di opinion leaders e importanti personalità del mondo delle istituzioni e dello spettacolo.

I vini saranno premiati secondo il metodo di degustazione scientifico creato dallo stesso Luca Maroni, basato sul principio che la qualità del vino è la piacevolezza del suo sapore e sui tre parametri di Consistenza, Equilibrio e Integrità.

Durante le quattro giornate, i visitatori potranno scoprire il suggestivo percorso degustativo allestito, tra le migliori etichette della produzione italiana proposte in libera degustazione. Deliziosi assaggi di specialità gastronomiche di accreditate aziende food Made in Italy arricchiranno le degustazioni.

In programma diversi altri eventi collaterali, tra cui i Wine Tasting, laboratori di degustazione a cura di Luca Maroni e in collaborazione con l’Associazione Gruppo SILIS (Lingua dei Segni Italiana LIS), incentrati sulla sua metodologia di analisi sensoriale, durante i quali il pubblico di appassionati potrà scoprire le caratteristiche organolettiche di circa 10 vini di aziende presenti alla manifestazione (l’accesso ai laboratori è incluso nel costo del biglietto, fino ad esaurimento posti e previa prenotazione sul sito www.imiglioriviniitaliani.com).

Novità di quest’anno, gli esclusivi tre aree tematiche con wine bar Bianco, Rosso e Bo.Do.Ro, dedicate rispettivamente al vino rosso, al vino bianco e ai vini bollicine/dolce/rosé, dove degustare ottime etichette in spazi dedicati in compagnia di sottofondi musicali e performances d’arte. Le tre aree saranno allietate da interventi musicali a cura del quintetto Quintessenza Brass, con un vasto repertorio che spazierà dal barocco al classico, fino alla musica jazz e contemporanea, a seconda dei vini che si deciderà di degustare.

Infine, per tutti coloro che vorranno visitare la manifestazione con i propri figli durante il weekend, I Migliori Vini Italiani – Roma offre la possibilità di far divertire i più piccini nello spazio della ludoteca Pinguini e Paperette di Silvia Caputo, con laboratori e attività dedicate ai bambini dai 5 anni in su dove si potranno misurare, divertendosi, con giochi legati alla vigna, all’uva e alle preparazioni alimentari (l’ingresso alla ludoteca sarà consentito dalle ore 16.00 alle ore 19.00 di sabato 13 e domenica 14 al costo di 5.00 € e fino ad esaurimento posti disponibili).

La manifestazione “I Migliori Vini Italiani” aprirà al pubblico giovedì 11 febbraio dalle ore 22.00 e si chiuderà domenica 14 alle 23.00.

“I Migliori Vini Italiani”

Roma 11 - 14 febbraio 2015

Salone delle Fontane - Eur

Prezzo: 20 euro (include bicchiere e tasca porta bicchiere).

Ingresso gratuito per gli operatori del settore, previo accredito sul sito www.imigliorivinitaliani.it o al desk nei giorni di manifestazione.

Orari al pubblico

Giovedì 11 febbraio dalle ore 22.00 alle ore 24.00

Venerdì 12 febbraio dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (ultimo ingresso ore 23.00)

Sabato 13 febbraio dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (ultimo ingresso ore 23.00)

Domenica 14 febbraio dalle ore 16.00 alle ore 23.00 (ultimo ingresso ore 22.00)

www.imiglioriviniitaliani.com

Import di olio di oliva

Il punto Ismea sull’import di olio di oliva in Italia
È cresciuto nel 2015 il ruolo di Grecia e Tunisia tra Paesi fornitori di olio di oliva dell’Italia, con un quantitativo importato di cinque volte superiore rispetto al 2014

Il dato si evince sui dati Istat elaborati da Ismea relativi ai primi 10 mesi dell’anno. Alla base di questa dinamica, il dimezzamento degli acquisti dalla Spagna, scesi a 260 mila tonnellate (rispetto alle 466 nel periodo gennaio – ottobre 2014), a causa di una scarsa disponibilità della campagna 2014-2015.

Nonostante l’incremento a tripla cifra degli arrivi dagli altri partner commerciali del Mediterraneo - oltre a Grecia e Tunisia anche i conferimenti dal Marocco sono impennati del 200% - l’import italiano nel periodo in esame si è attestato a 484 mila tonnellate, l’8% in meno sui primi 10 mesi del 2014. Le importazioni in valore al contrario hanno registrato un balzo in avanti del 37% di riflesso all’aumento medio dei listini, che hanno risentito inevitabilmente del deficit di prodotto immesso nei circuiti commerciali internazionali.

Un andamento, destinato progressivamente ad attenuarsi nel 2015 e probabilmente ad invertirsi nel corso del 2016, considerata l’abbondante produzione di quest’anno dei primi due player mondiali, Italia e Spagna, che dovrebbe a breve ripristinare una situazione di normalità negli scambi.

In base alle ultime ricognizioni dell’Istituto effettuate a gennaio attraverso la sua rete di rilevazione e i dati delle dichiarazioni dei frantoi, si evince infatti, un forte incremento produttivo per l’Oliveto Italia che dalle 222 mila tonnellate della scorsa campagna potrebbe arrivare quest’anno a una produzione superiore a 380 mila (+70%).

Per chiudere, da considerare anche, che la produzione olivicola tunisina, in base alle ultime stime Coi, potrebbe risultare più che dimezzata rispetto nel 2016 rispetto alle 340 mila registrate nella campagna precedente.

È in questo contesto che si collocherebbe, il contingente di 35 mila tonnellate a dazio zero di olio proveniente dalla Tunisia e che potrebbe entrare nel mercato comunitario dopo il via libera di Bruxelles.

VINO – Vinitaly Wine Club

MEDIASTARS PREMIA VINO: LA PRIMA APP PER CONOSCERE E ACQUISTARE I MIGLIORI VINI ITALIANI
Il nome ufficiale è VINO – Vinitaly Wine Club ma per tutti è semplicemente VINO: l’App per antonomasia dedicata al mondo del vino italiano. Su iOS e Android

Promossa da Vinitaly e Veronafiere, questa App innovativa per il settore guida alla scoperta e all’acquisto di etichette di qualità e mantiene aggiornati sulle novità enologiche.

VINO – Vinitaly Wine Club, l’App che ha debuttato in occasione di Expo Milano 2015 come strumento sinergico al Padiglione VINO – A taste of Italy, è stata insignita del 1° premio Mediastars quale Miglior App italiana. La consegna del premio verrà fatta a giugno.

Mediastars è un premio indipendente, giunto alla ventesima edizione, voluto tra l’altro da alcune tra le più importanti agenzie pubblicitarie e di case di produzione e post-produzione audiovisiva e web factoring, che si propone di mettere in luce la professionalità di chi tecnicamente contribuisce con il proprio apporto alla riuscita di una comunicazione pubblicitaria.

Quattro le aree in cui è suddiviso il premio e VINO – Vinitaly Wine Club si è aggiudicata il primo posto in quella dedicata a Comunicazione Multimediale, Internet e Advertising on Line.

Sviluppata da DesignWine e Graffiti, l’App VINO è stata lanciata come guida “tascabile” per oltre 1,5 milioni di visitatori che hanno varcato la soglia del Padiglione del vino all’Expo, degustando oltre 1.000 etichette italiane presenti nella Biblioteca del Vino.

Da allora, sono decine di migliaia gli utenti attivi ogni giorno e ad oggi VINO è riconosciuta come la prima piattaforma digitale per l’acquisto di vino, così come la più rappresentativa e prestigiosa vetrina per le cantine italiane di qualità, che possono quindi far conoscere il proprio marchio e l’eccellenza della propria produzione a una foltissima community di wine lovers italiani e stranieri.

L’App VINO è l’estensione mobile di Vinitaly Wine Club e offre una wine experience unica nel suo genere, volta non solo all’acquisto di vino in modo facile e veloce, ma anche ad accrescere e diffondere una maggior conoscenza del vino italiano, patrimonio enologico riconosciuto in tutto il mondo. La navigazione è semplice e sviluppata sui 3 punti chiave che caratterizzano un’autentica degustazione di vino:

· ENOTECA: il cuore e-commerce, interamente dedicato alla vendita di vini e selezioni tematiche guidate, con spedizione in Italia e in tutto il mondo. Offerte speciali settimanali e un ampissimo catalogo dei migliori vini provenienti dalle 20 regioni d’Italia, con più di 600 etichette sempre disponibili;

· GUSTA: l’area dedicata alle degustazioni, in cui l’utente può esprimere la propria valutazione del vino appena assaggiato e condividere le sue recensioni con tutta la community di Vinitaly Wine Club.

· ESPLORA: l’area formativa e informativa dell’App, che supporta l’utente nella scelta del vino preferito, proponendo approfondimenti tematici come storie di vitigni e territori, interviste ai produttori, schede dettagliate delle cantine, così come ricette, degustazioni e curiosità sul mondo del vino.

“Siamo molto fieri ed orgogliosi del progetto e del successo conseguito con il lancio della nostra App VINO. Speriamo possa rappresentare un ottimo supporto ed un nuovo mezzo d’acquisto online sicuro e veloce per sempre più persone oggi in cerca del giusto vino”. Alessandro e Timothy, co-founders Vinitaly Wine Club.

SCARICA GRATIS L’APP VINO: UNA VERA E PROPRIA ENOTECA IN TASCA

giovedì 28 gennaio 2016

Go Wine: Le Langhe e il Roero "en primeur"

BAROLO, BARBARESCO e ROERO
Anteprime, grandi annate, riconoscimenti. Giovedì 18 Febbraio 2016. Hotel MICHELANGELO – MILANO, Piazza Luigi di Savoia 6

Barolo, Barbaresco e Roero si presentano a Milano giovedì 18 febbraio in una serata “en primeur”, rinnovando in città un appuntamento di grande successo che dedica speciali attenzioni alle nuove annate del Barolo, del Barbaresco e del Roero.

Un’occasione unica per approfondire e per degustare! Un’occasione unica per conoscere, attraverso la degustazione ed il dialogo, il profilo delle aziende presenti all’evento con la loro storia, i loro terroir, i piccoli segreti legati a vini che arrivano sulle tavole dopo un percorso di anni e di affinamento.

In degustazione anche grandi annate. Non saranno protagoniste solo le nuove annate. Molte aziende presenteranno anche selezioni di annate anteriori: nel particolare contesto della serata si potrà così esaltare il valore di grandi vini che hanno nella longevità uno dei punti di forza (nelle prossime settimane sarà pubblicato l’elenco di questi vini).

Come ogni febbraio a Milano, ormai da parecchi anni, l’evento è impreziosito dal profilo delle aziende partecipanti, in coerenza con il mix che caratterizza l’enologia di Langa e Roero fra aziende storiche, vigneron pluripremiati, realtà che si stanno gradualmente consolidando.

Ecco alcuni dei protagonisti della degustazione:


  • ADRIANO MARCO E VITTORIO – Alba;
  • ALARIO CLAUDIO – Diano d’Alba; 
  • ALESSANDRIA GIANFRANCO – Monforte d’Alba;
  • BARALE F.LLI– Barolo; 
  • BATASIOLO – La Morra; 
  • BOGLIETTI ENZO – La Morra; 
  • BOLMIDA SILVANO – Monforte d’Alba; 
  • BRIC CASTELVEJ – Canale; 
  • BRIC CENCIURIO – Barolo; 
  • BUSSIA SOPRANA – Monforte d’Alba; 
  • CANTINA DEL NEBBIOLO – Vezza d’Alba; 
  • CASCINA ALBERTA – Treiso;
  • CASCINA BALLARIN – La Morra;
  • CASCINA SARIA – Neive;
  • CASCINA VAL DEL PRETE – Priocca; 
  • CASTELLO DI VERDUNO – Verduno;
  • GAGLIARDO GIANNI – La Morra; 
  • GAGLIASSO MARIO – La Morra;
  • GIACOSA CARLO – Barbaresco;
  • LANO GIANLUIGI – Alba; 
  • LE STRETTE – Novello;
  • LUIGI ODDERO – La Morra; 
  • MOCCAGATTA – Barbaresco; 
  • MONTALBERA – Castagnole Monferrato; 
  • MUSSO VALTER – Barbaresco; 
  • NEGRO ANGELO & FIGLIO – Monteu Roero;
  • PALLADINO – Serralunga d’Alba;
  • PARUSSO ARMANDO – Monforte d’Alba; 
  • PIAZZO COMM. ARMANDO – Alba; 
  • PONCHIONE MAURIZIO – Govone; 
  • PRUNOTTO - Alba; 
  • SORDO GIOVANNI – Castiglione Falletto; 
  • TENUTA SAN MAURO – Castagnole delle Lanze; 
  • VEGLIO MAURO – La Morra.

Conclude la degustazione:

ANTICA DISTILLERIA SIBONA – Piobesi d’Alba

AGGIORNAMENTI NEI PROSSIMI GIORNI SUL SITO www.gowinet.it

Il programma dell’evento:

Orari del Banco d’assaggio:

- 14.30-18.15: Degustazione riservata ad un pubblico di operatori del settore ristorazione/enoteche.

- 18.15: Intervento di saluto, breve presentazione delle nuove annate, consegna riconoscimenti.

- 18.45 - 22.00: Degustazione aperta al pubblico di enoappassionati.

Modalità di partecipazione al banco d’assaggio:

Costo della degustazione ai banchi d’assaggio è di € 20,00.

Riduzioni: € 15,00 Soci Go Wine; € 18,00 associazioni di settore.

L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata

(prima di accedere al banco d’assaggio).

Attenzione: Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata ed il numero degli eventuali accompagnatori all’Associazione Go Wine, telefonando al n °0173/364631 oppure inviando un fax al n°0173/361147 o una e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12 di giovedì 18 febbraio 2016.

L’accredito agli operatori di settore per l’ingresso gratuito è confermato esclusivamente se seguito da una mail di riscontro da parte di Go Wine alla Vostra richiesta. Senza non sarà possibile usufruire dell’omaggio ma sarà applicato il costo della degustazione, ad esclusione di chi presenterà l’invito gratuito messo a disposizione da parte delle aziende presenti in sala.

Info: Associazione Go Wine – Tel. 0173 364631 e-mail stampa.eventi@gowinet.it

Concorsi: Obiettivo Terra

Al via la settima edizione di Obiettivo Terra, il concorso fotografico dedicato ai parchi italiani
La presentazione in occasione dell'incontro: "Dall'ONU all'UNESCO - Le eccellenze d'Italia dalla natura al cibo". Iscrizioni fino al 21 marzo

Foto vincitrice dell'edizione 2015
Riparte il concorso fotografico sui parchi italiani che anche quest’anno premierà, in occasione dell’Earth Day, lo scatto migliore con mille euro. Le foto più belle saranno selezionate per la mostra al Palazzo di Vetro. Il contest è diventato un appuntamento fisso della Giornata mondiale della Terra che si celebra il 22 aprile e che intende diffondere le bellezze naturali delle nostre aree protette e valorizzare, a livello internazionale, il patrimonio ambientale e la biodiversità che caratterizzano i parchi nazionali e regionali d’Italia.

"I parchi sono gli scrigni che proteggono e conservano la nostra diversità biologica. Ognuno – spiega Alfonso Pecoraro Scanio – rappresenta la storia della nostra natura, delle nostre specie animali e vegetali e dell’ecosistema che si è evoluto intorno a noi. La biodiversità naturale è all’origine della grande risorsa agricola e agroalimentare italiana. Il concorso intende spingere professionisti, e non, a catturare con uno scatto le nostre radici che devono essere rafforzate con azioni di salvaguardia e tutela che solo un’area protetta può garantire. In Italia ben 10 geoparchi hanno ottenuto il riconoscimento di Patrimonio UNESCO Global Geopark. Abbiamo una ricchezza storica, artistica e paesaggistica che deve essere valorizzata a livello mondiale ed è per questo che le foto vincitrici di Obiettivo Terra saranno, anche quest’anno, in mostra al Palazzo dell’ONU a New York".

Per partecipare basterà registrarsi sul portale http://www.obiettivoterra.eu/ e caricare la propria fotografia entro il 21 marzo 2016. Sul sito ufficiale sarà possibile scaricare il regolamento del concorso. Al vincitore sarà conferito un premio in denaro del valore di mille euro e la sua foto sarà esposta su una maxi affissione a Roma.

IL REGOLAMENTO

Il contest è aperto a tutti quelli che invieranno la propria immagine entro il 21 marzo 2016. La partecipazione è gratuita, basta registrarsi sul portale www.obiettivoterra.eu o sui siti www.fondazioneuniverde.it, www.societageografica.it e caricare la propria fotografia.

Per il primo classificato, ci sono in palio mille euro e una targa premio realizzata dalla Fondazione UniVerde e dalla Società Geografica Italiana. La foto vincitrice sarà esposta anche su una maxi-affissione a Roma.
Tra le foto pervenute saranno selezionate le vincitrici delle menzioni speciali per ognuna delle seguenti categorie:
  • Alberi e foreste;
  • Animali;
  • Area costiera;
  • Fiumi e laghi;
  • Paesaggio agricolo e Turismo sostenibile; 
  • FAO - Legumi dai parchi (2016 Anno Internazionale ONU - FAO dei legumi);
  • Madre Terra (2016 Anno Europeo della lotta alle violenze contro le donne) che sarà attribuita alla foto più bella scattata da una donna;
  • ONU - Accordo di Parigi, per celebrare la cerimonia ufficiale di firma dell'accordo della COP21, che sarà conferita alla foto più bella scattata da uno straniero residente in Italia;
  • Giubileo e via Francigena che sarà assegnata alla migliore foto scattata nei parchi percorsi dalla Via Francigena.
Le foto finaliste saranno esposte al Palazzo di Vetro dell’ONU grazie alla Rappresentanza Permanente d`Italia presso le Nazioni Unite a New York. Sostenere la natura e la rete dei parchi aiuta, attraverso la continua crescita del turismo sostenibile e responsabile, le attività delle zone di collina e di montagna tanto preziose contro il dissesto del territorio.

PREMIO GAMBELLI 2016

AL VIA LA QUARTA EDIZIONE DEL PREMIO GAMBELLI: A SAN GIMIGNANO LA PROCLAMAZIONE DELL’ENOLOGO UNDER 35
La premiazione, aperta al pubblico, si terrà martedì 16 febbraio alle 18.30 presso l'Hotel Villa San Paolo durante l'Anteprima della Vernaccia di San Gimignano

Valorizzare giovani enologi, sotto i 35 anni, artefici o co-artefici di un vino nato nel “solco” tracciato da Giulio Gambelli, il maestro assaggiatore, scomparso il 3 gennaio 2012, che ha seguito la vita e lʼevoluzione dei più grandi vini toscani di sempre, a cui ha dedicato tutta la sua vita per “interpretare” soprattutto il suo vitigno principe: il Sangiovese. Questo l’obiettivo del “Premio Giulio Gambelli” che promuove il lavoro dei giovani enologi, vicini all’idea di “massima fedeltà e attinenza al vitigno, alle caratteristiche del terreno, alla diversità delle annate”

Promosso da Aset (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana) e dal gruppo Igp (I Giovani Promettenti: Carlo Macchi, Luciano Pignataro, Roberto Giuliani, Stefano Tesi, Kyle Phillips) in collaborazione con i Consorzi di tutela del Brunello di Montalcino, Chianti Classico e Vino Nobile di Montepulciano.

La consegna del Premio, per regolamento ospitata a rotazione dai Consorzi partner (Chianti Classico, Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino e Vernaccia di San Gimignano), avverrà nell'ambito dell'Anteprima della Vernaccia di San Gimignano. Al vincitore, oltre alla targa, un assegno da 1500 euro reso possibile grazie al contributo di alcune delle aziende di cui Giulio Gambelli è stato amico e consulente: Fattoria di Rodano, Il Colle, Montevertine, Poggio di Sotto, San Donatino, Tenuta di Bibbiano e Tenuta Ormanni.

Un successo crescente quello del Premio, alla sua quarta edizione, con un autentico boom i oltre 30 candidati da tutta la Penisola, selezionati grazie alle segnalazione di giornalisti di settore e, novità dell'edizione 2016, per autocandidatura. Tra di loro, 19 (di cui 4 donne) quelli risultati in possesso dei requisiti (laurea in enologia e anno di nascita non successivo al 1980) e quindi ammessi agli assaggi finali, effettuati alla cieca da una giuria di dieci degustatori (soci ASET e giornalisti IGP). Regioni di provenienza: Basilicata, Sicilia, Toscana (6), Veneto, Trentino, Friuli (2), Piemonte (5), Liguria e Lombardia.nato in memoria di Gambelli, l’uomo che ha dedicato tutta la sua vita per “interpretare” soprattutto il suo vitigno principe: il Sangiovese.

Il regolamento del Premio Gambelli è visionabile sul sito www.asettoscana.it

I VINCITORI DELLE PASSATE DIZIONI:

Premio Gambelli 2013 - Fabrizio Torchio (Grape - Gruppo Ricerche Avanzate Per l’Enologia)
Premio Gambelli 2014 - Gianluca Colombo (Az. Segni di Langa, Roddi – CN / Cordero Consulenze)
Premio Gambelli 2015 – Francesco Versio (Az. Bruno Giacosa, Neive - CN)


Giulio Gambelli
Enologo tra i più rappresentativi del nostro vino e più in generale di tutto il territorio del Gallo Nero. Originario di Poggibonsi, impara il mestiere all’Enopolio di Poggibonsi, sotto la guida di un maestro d’eccezione, quel Tancredi Biondi Santi, autore di una delle bottiglie forse più rappresentative del vino italiano: il Brunello di Montalcino Riserva 1955. La sua carriera si snoda poi attraverso una serie di collaborazioni di prestigio che lo vedono “maestro assaggiatore” praticamente in tutte le cantine più importanti della Toscana, dove contribuisce a rendere grandi Chianti Classico e Brunello di Montalcino (in cui ha avuto un ruolo fondamentale anche nella Commissione d’Assaggio del Consorzio). 

mercoledì 27 gennaio 2016

Ornellaia Archivio Storico

Il Super Tuscan Ornellaia e Sotheby’s insieme con il progetto "Ornellaia Archivio Storico"
Le prime bottiglie in vendita il prossimo 27 febbraio nella casa d'aste di New York

Ornellaia, una delle tenute simbolo del nostro Paese, lancia "Ornellaia Archivio Storico", un progetto creato in collaborazione con Sotheby’s per offrire ai collezionisti di tutto il mondo l’eccezionale opportunità di accedere ad alcune bottiglie, fino ad oggi custodite nella cantina di Bogheri, di preziosi vini d’annata tra i più ricchi di storia.

Il progetto, inizia con questa messa in commercio inaugurale e metterà a disposizione una minuscola quantità di annate rare, messe da parte e conservate nelle condizioni migliori nelle cantine dell’azienda Ornellaia a Bolgheri.

Dato che in passato la domanda mondiale è sempre stata superiore alle effettive capacità di assegnazione, non era mai accaduto finora che dei vini Ornellaia fossero messi da parte per essere proposti in un secondo momento (politica diffusa nella zona di Bordeaux). Primo esempio in Italia in tal senso, "Ornellaia Archivio Storico" rappresenta quindi per i collezionisti di vini italiani un evento esclusivo.

“Sono convito che uno dei grandi piaceri che i vini più raffinati ci offrono sia quello di scoprire le sfumature e il carattere che questi sviluppano col tempo. In particolare, i vini proposti nel quadro di Ornellaia Archivio Storico sono stati lasciati riposare indisturbati ad invecchiare in condizioni ottimali presso le nostre cantine sin dalla loro nascita, e mai più toccati” – puntualizza Giovanni Geddes da Filicaja, Amministratore Delegato di Ornellaia.

“Il numero di bottiglie che la nostra collezione sa offrire è molto limitato; in molti casi si tratta addirittura delle ultimissime bottiglie che saremo in grado di proporre. A partire dall’annata 1994, ogni bottiglia di Ornellaia Archivio Storico porta il collezionista in un viaggio irripetibile attraverso i vini e la storia di Ornellaia”.

Ogni singola bottiglia inserita nell’Archivio Storico è stata analizzata Sotheby’s, rivestita da un’esclusiva etichetta e individualmente confezionata in un astuccio di legno per essere portata a New York, Londra e Hong Kong ed essere venduta in serie di 6 x 750ml, 3 x 1500ml, 1 x 3000ml, 1 x 6000ml nelle aste di Sotheby’s nel corso della prima metà del 2016.

Come già accade per tutte le bottiglie di Ornellaia, a garanzia dell’autenticità e provenienza, sul collo di ogni pezzo destinato a ‘Ornellaia Archivio Storico’ sarà applicata un’etichetta basata sull’innovativa tecnologia Prooftag™, grazie alla quale il consumatore potrà verificare il codice di riferimento alfanumerico univoco collegandosi al sito di Ornellaia (www.ornellaia.it/wine/authenticity) oppure eseguendo la scansione del codice QR direttamente sulla bottiglia.

Nell’edizione 2016 di Ornellaia Archivio Storico saranno proposti vini imbottigliati delle vendemmie 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2004 e 2006. Nel maggio 2015 ciascuna annata è stata degustata e approvata dal Master of wine e presidente onorario di Sotheby’s Wine, Serena Sutcliffe, presso la tenuta Ornellaia.

“Ornellaia è un vino dei nostri tempi, una leggenda contemporanea che ho avuto il privilegio di seguire fin dalla sua creazione, osservandola crescere fino al successo” – racconta Sutcliffe. “Nel degustare tutti i vini d’annata da mettere all’asta ci ha stupito scoprirne la longevità, qualità questa che si manifesta sempre nel retrogusto prolungato e persistente dei vini. Quelli di Ornellaia sono vini di gioia e gravità, piacere e riflessione. Dovremmo tutti aspirare ad invecchiare con tanta grazia”.

I vini di "Ornellaia Archivio Storico" saranno a disposizione dei collezionisti statunitensi in questa attesissima asta organizzata da Sotheby’s per il 27 febbraio 2016 a New York City www.sothebys.com/en/auctions/2016/finest-rarest-wines-n09468.html. Parallelamente, sarà proposto in vendita un numero limitato di lotti, composti da 150 verticali di 6 annate (una bottiglia per ciascuna annata 1994, 1995, 1996, 1997, 1998 e 1999), offerti in tutto il mondo attraverso alcune enoteche accuratamente selezionate, a partire dal 1° ottobre 2016. La caratteristica più importante dei lotti di quest’anno è la presenza di bottiglie di annate a partire dal 1990.

Nel corso dei prossimi anni, Ornellaia darà seguito al progetto integrando l’Archivio Storico con ulteriori proposte della propria collezione ogni qual volta riterrà sia giunto, secondo l’enologo e Direttore di Tenuta Axel Heinz il momento propizio per farlo.

Ornellaia – www.ornellaia.com

Secondo la filosofia di Ornellaia la nascita di un vino rappresenta l’espressione più pura del suo territorio. Gli uvaggi selezionati per Ornellaia vengono selezionati manualmente e raccolti nei vigneti della tenuta di Bolgheri, sul litorale toscano. Le varietà dei paesaggi naturali che contraddistinguono i terroir della tenuta spaziano dal marittimo, all’alluvionale, al vulcanico, e sono ideali per la coltivazione di Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot. La tenuta si estende su novantasette ettari lungo la costa toscana, a breve distanza dal borgo medievale di Bolgheri e dal famoso Viale dei Cipressi. Dalla prima vendemmia avvenuta nel 1985, l’incessante lavoro del team di Ornellaia e le ideali caratteristiche geologiche e microclimatiche in soli vent’anni hanno portato i vini che qui hanno origine ad un grande successo internazionale. Nel 2001, l’Ornellaia 1998 è stato dichiarato vino dell’anno dal Wine Spectator dell’American Journal. Nel 2011 la rivista tedesca Der Feinschmecker ha conferito a Ornellaia il suo prestigioso premio Weinlegende. Ornellaia ha inoltre ricevuto illustri riconoscimenti dalla stampa nazionale e internazionale e viene costantemente collocata tra le maggiori aziende vinicole da Wine Advocate, Wine Spectator, James Suckling, Antonio Galloni, Bruce Sanderson e dalle guide italiane specializzate di Gambero Rosso, Espresso, Veronelli, Duemilavini AIS e Luca Maroni.

Sotheby’s – www.sothebys.com

Dal 1744 Sotheby’s fa incontrare collezionisti ed opere d’arte di portata mondiale, diventando la prima casa d’aste internazionale quando decise di trasferirsi da Londra a New York (1955), la prima ad effettuare vendite a Hong Kong (1973) e in Francia (2001), e la prima casa d’aste di belle arti internazionale in Cina (2012). Oggi Sotheby’s presenta aste in otto diverse sale vendita, tra cui New York, Londra, Hong Kong e Parigi, e il suo programma BidNow consente ai visitatori di assistere in diretta streaming a tutte le aste, con possibilità di fare offerte in tempo reale da qualsiasi punto del mondo. I suoi collezionisti possono inoltre usufruire delle risorse dei Sotheby’s Financial Services, l’unica società di finanziamento nel settore dell’arte al mondo in grado di offrire servizi completi di prestito, nonché opportunità di vendita privata in oltre settanta categorie, tra cui S|2, il ramo del dipartimento Sotheby’s per l’arte contemporanea dedicato alle gallerie, Sotheby’s Diamonds e Sotheby’s Wine. Sotheby’s si appoggia ad una rete mondiale di novanta sedi in quaranta paesi ed è la più anziana società tra quelle quotate nella borsa di New York (BID).

Folio Fine Wine Partners – www.foliowine.com

Folio Fine Wine Partners è stata fondata nel 2004 da Michael Mondavi e la moglie Isabel assieme ai figli della coppia Dina e Rob Jr. Folio è importatore, rappresentante di vini raffinati e produttore di vini di qualità proveniente dalle regioni vinicole tradizionali ed emergenti di tutto il mondo. L’azienda fornisce servizi di vendita, marketing e PR a marchi vinicoli californiani, italiani, spagnoli, francesi, argentini, australiani e tedeschi. Tra i vini della California si annoverano Animo Emblem, Hangtime, Isabel Mondavi, M by Michael Mondavi, Oberon e Spellbound. Tra gli italiani si contano i vini di Arnaldo Caprai, Attems, Bruno Giacosa, Coppo, Dal Forno Romano, Danzante, Donnafugata, Marchesi de’ Frescobaldi, Luce della Vite, Masseto, Ornellaia e Villa Sandi. Il portfolio di vini spagnoli comprende Artadi, Capafons-Ossó, Fillaboa, Leda, Nita, Palacios Remondo e Vall Llach. Dall’Argentina i vini di Ben Marco, Crios, Nosotros e Susana Balbo, e a completare la selezione Charles Heidsieck (Francia), Laurenz V (Austria), e Prinz von Hessen (Germania).

VINO&EXPORT

VINO. LE BOLLICINE TRAINANO GLI ACQUISTI IN GDO. BOOM USA, VALE OLTRE UN MILIARDO DI EURO (+13,6% IN VALORE)
Dall’Osservatorio del Vino, aggiornamenti su acquisti in GDO e su export. Il Presidente Zonin: “Grazie a consumatori che continuano a scegliere qualità italiana”

“Buone notizie dal mercato interno. Nel 2015, gli acquisti di vini e spumanti presso la grande distribuzione sono cresciuti sia in volume sia in valore. A trainare sono state soprattutto le bollicine le cui vendite sono salite del 6,7% a volume e del 6,5 a valore. Come nel commercio con l’estero, anche nel mercato interno il prodotto trainante è il Prosecco”.

Con queste parole Domenico Zonin, Presidente dell’Osservatorio del Vino – commenta i dati elaborati da Ismea, partner dell’Osservatorio, su dati Nielsen Market*Track, relativamente ai consumi nella grande distribuzione nel 2015.

“Un buon indicatore – aggiunge Zonin – è rappresentato dalla tenuta sugli acquisti dei vini di qualità. La cultura media del consumatore rispetto ai nostri prodotti è sicuramente aumentata e questo dato ci conforta molto. La strada intrapresa è quella corretta: senza qualità, amore per la terra e rispetto per il consumatore, non si arriva lontano. Il mercato lo sa, e ci sta premiando, prova ne sia che per i vini Doc-Docg, la variazione positiva è soprattutto sul fronte della spesa e, quindi, del prezzo medio che i consumatori sono disposti a spendere”.

Le bollicine anche in questo ambito svettano rispetto agli altri vini. Va sottolineato l’ottimo risultato dei rosati. Fatto, questo, che dimostra che in Italia come in Francia, c’è interesse verso questa tipologia, che nel nostro contesto rappresenta il 5% del totale vino.

“Passando sul fronte export – prosegue Domenico Zonin - da gennaio a ottobre 2015, secondo le elaborazioni Ismea su dati Istat analizzate dall’Osservatorio del Vino, si registra una flessione del 3% rispetto allo stesso periodo del 2014 (16,4 milioni di ettolitri da gennaio ad ottobre 2015). A trainare sono sempre le Dop (+3%) guidate dagli spumanti che nel complesso (Dop, Igp, comuni e varietali) nei primi dieci mesi del 2015 fanno segnare un export superiore ai 2 milioni di ettolitri (+10%) per un valore pari a 742 milioni di euro (+12%)”.

“Molto bene la fiducia che gli Stati Uniti confermano verso il nostro vino – continua Zonin - con un incremento del 6% in volume accompagnato da un +13,6% in valore che da gennaio a ottobre 2015 vale oltre 1 miliardo di euro. Alla base di questo risultato, l’ottima performance dei vini spumanti che fanno registrare un +20% nel mercato a stelle e strisce. Anche il Regno Unito dimostra apprezzamento per il vino italiano con un +5,4% in volume e un + 8,6% in valore, completamente attribuibile, in questo caso, ai vini spumanti. Segni positivi anche dalla domanda di vino italiano in Cina che cresce del 6,6% in volume e del 17,4% in valore. Risultati, questi, che ci fanno ben sperare per il nuovo anno appena cominciato”.

“Continua senza sosta l’attività dell’Osservatorio del Vino – conclude il Presidente Zonin - per fornire dati certi agli operatori del settore e ai soggetti economici con l’obiettivo di agevolare le rispettive analisi e la pianificazione di strategie utili a migliorare ulteriormente il livello imprenditoriale delle nostre aziende e la qualità della produzione di vino italiano. Siamo, peraltro, in attesa dell’approvazione definitiva del decreto per la gestione della misura ‘Promozione Paesi Terzi’, nella speranza che soddisfi le esigenze delle imprese, più volte manifestate al Ministro Martina e alle strutture del Ministero”.

International Horeca Meeting

Al via la quinta edizione dell’International Horeca Meeting 
A Roma il 7.8.9. febbraio si incontra il mondo Horeca

"Incontra il tuo mondo". Non poteva esserci slogan più appropriato per questa quinta edizione dell’International Horeca Meeting Italgrob. Una manifestazione ricca di elementi attrattivi ognuno dei quali funzionale e integrato nell’iniziativa stessa, dove gli ospiti vengono coinvolti in diverse e distinti attività, tutte legate da quel comune denominatore rappresentato dall’Ho.Re.Ca.

A cominciare dai vari convegni ove vengono discusse le criticità e le opportunità del comparto, senza tralasciare ovviamente aspetti più pratici e legati al business. Anche per questa edizione infatti non mancheranno specifiche attività di B2B le quali, considerando il particolare momento dell’anno in cui il meeting ha luogo, consentiranno ai produttori e ai distributori di pianificare nel migliore dei modi agli accordi commerciali e individuare le più opportune attività promozionali. Ma ci saranno anche affari da bere: a IHM infatti andranno in esposizione e in degustazione centinaia e centinaia di prodotti, il meglio del beverage destinato al mercato italiano del fuoricasa, fra i quali delle assolute novità per il nuovo anno.

Fra gli appuntamento più importanti della manifestazione, oltre la performance di Roberto Re, domenica 7 febbraio ore 15,00 nello spazio stage&job dedicato ai venditori, vi è il congresso di apertura che avrà inizio alle ore 10,00 dell’8 febbraio. I lavori saranno condotti e moderati da giornalista del TG5 Gioacchino Bonsignore. 

Il congresso si svilupperà su 4 quattro distinte sessioni. La prima di carattere politico sindacale nella quale si discuteranno tematiche di carattere generale, come la nuova legge sul vuoto a rendere che tanto interessa il settore Horeca. Presenti i referenti politici che l’hanno relazionata e promossa e i vertici dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) con la quale la Federazione Italgrob si confronterà su una serie di punti finalizzati al miglioramento e alla valorizzazione del lavoro del distributore nel contesto urbano. Promozione dei prodotti del territorio, accordi ad hoc sul riuso dei vuoti, l’accesso alle ZTL, saranno i punti sui quali si avvierà un fattivo confronto.

Seguiranno poi le sessione tecniche curate per fare focus sulla filiera distributiva italiana dal presidente di Tradelab, Luca Pellegrini. Il contesto internazionale sarà curato John Penquet, Direttore Commerciale di SalesOut IRI - il quale illustrerà i caratteri strutturali dei mercati Foodservice in Europa, con uno specifico focus sulla filiera distributiva nella quale gli operatori hanno sinergicamente attuato un modello di trasparenza informativa che permette performance inaspettate. La quarta sessione del congresso sarà dedicata ad Italgrob che farà il punto sullo stato di avanzamento del piano triennale.

Il gala dinner concluderà la giornata di apertura. L’evento avrà luogo nell’ampio salone Michelangelo. L’evento sarà allietato dall’orchestra Bixi Big Band, composta da 17 elementi, affiatatissimi musicisti che propongono un repertorio che va dallo swing al soul. Il cloù della serata porterà la firma di ADHOR, l’Associazione delle Donne dell’Horeca, con l’iniziativa Bollicine Solidali. Conduttrice della serata Barbara Chiappini. 

Per l’occasione sarà dato uno speciale riconoscimento alle cinque cantine che hanno sostenuto l’evento e ai distributori che si sono maggiormente distinti. Alla cerimonia parteciperà il presidente della Fondazione A.R.M.R. (Aiuti Ricerca Malattie Rare) alla quale saranno destinati i fondi raccolti e i ricercatori che degli istituti ai quali saranno assegnate le borse di studio.

Il giorno 9 febbraio in programma un esclusivo convegno che sarà aperto dall’Associazione AFDB che sostiene il Master in Trade Management dei Consumi Fuoricasa organizzato insieme alla Luiss Business School. La reunion sarà condotta dal giornalista di Largo Consumo Armando Garosci. Interverrà il direttore del Master, il Prof. Matteo De Angelis, insieme ai corsisti presenterà un apposito studio di utilità per i distributori. Il convegno sarà concluso dalla presentazione del progetto di raccolta dati che la Federazione Italgrob sta portando avanti in collaborazione con i consorzi federati.


Corsi: Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche

Master di I livello in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”
Bandito dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” in convenzione con BAICR. Scadenza iscrizioni prorogata al 15 febbraio 2016

Un Master appassionante che affronta il tema del cibo a 360 gradi attraverso un approccio multidisciplinare: antropologico-culturale, nutrizionale, economico, della comunicazione e marketing.

Il Master ha la finalità di valorizzare la cultura e le tradizioni enogastronomiche, trasmettendo un'autentica conoscenza dei modi di produzione e di trattamento del cibo, dei prodotti agroalimentari sia in chiave storica che in chiave attuale, facendo acquisire competenze specifiche nei settori della comunicazione e del marketing orientato al territorio. 

E’ rivolto a coloro che operano nei settori pubblici e privati interessati alla tutela e alla valorizzazione, nonché alla promozione e allo sviluppo dell'industria alimentare, del turismo culturale ed enogastronomico e che intendono acquisire o perfezionare conoscenze teoriche, metodologiche e pratiche. 

Un impulso alla propria carriera lavorativa attraverso l’elaborazione di un project work da realizzare all'interno della propria azienda/ente o per intraprendere nuovi percorsi lavorativi.

Settori:
  • Operatori delle micro-imprese ristorative e agro-industriali 
  • Addetti della pubblica amministrazione, dei consorzi di produzione e di tutela e degli enti d’ambito
  • Organizzatori di eventi promozionali del cibo e di kermesse enogastronomiche 
  • Specialisti del marketing operanti nel settore della distribuzione organizzata 
  • Esperti, giornalisti e consulenti della comunicazione settoriale specializzata 
  • Studiosi della cultura del cibo e addetti ai settori dell’archivistica della museografia, della ricerca documentaria e del collezionismo pubblico e privato/aziendale 

L’inizio del Master è previsto per marzo 2016. L’attività formativa corrisponde a 60 crediti formativi, pari a 1500 ore di studio. Le ore di attività didattica sono 468, con possibilità di scegliere tra due modalità di frequenza:

Modalità blended
Prevede 90 ore di lezioni frontali d’aula articolate in cinque incontri mensili durante il fine-settimana, e 378 ore a distanza in modalità e-learning.

Modalità presenziale
Prevede tutte le ore di didattica erogate attraverso lezioni frontali d’aula. Le lezioni sono comprensive di un Modulo di orientamento al lavoro e di lezioni integrative di approfondimento relative al lavoro di progetto. Il Master si conclude con lo svolgimento di un periodo di tirocinio formativo curriculare o di un’attività di Project Work. La frequenza è obbligatoria sia per le attività d’aula che per quelle a distanza.

Il Master è così articolato:

1. Storia e cultura enogastronomica 
  • Per una visione integrata del territorio: la tradizione enogastronomica come parte del patrimonio culturale 
  • Il mondo nel piatto. Pratiche gastronomiche e dimensioni culturali del gusto 
  • I Prodotti tipici 
  • Breve storia gastronomica attraverso le spezie 
  • Profili europei e mediterraneo 
2. Scienza dell’alimentazione 
  • La dieta mediterranea italiana di riferimento
  • La transizione nutrizionale 
  • Legislazione e controllo 
  • Nutrizione e salute: il processo NACCP 
  • La medicina 4p applicata alla nutrizione 
  • Alimenti funzionali e componenti nutraceutiche 
3. Contenuti e metodi dell’offerta turistica Gastronomia made in Italy 
  • Antropologia e cultura del viaggio 
  • Turismo culturale in Italia e organizzazione dell’offerta 
  • Nuovi turismi e pratiche del territorio: la ricerca dell’autenticità tra local food ed esperienza della ruralità
  • Prodotti tipici, agriturismo e nuovi stili di vita metropolitani 
  • Le filiere alimentari del tipico e l’azienda agroalimentare multifunzionale 
4. Management per il turismo, i consorzi di tutela e delle imprese alimentari 
  • Mappa della produzione agroalimentare, distribuzione ed evoluzione della domanda e dell’offerta 
  • La qualità dei Consorzi di tutela 
  • Management delle imprese e dei servizi: strutture, strategie di sviluppo e modelli organizzativi 
  • Il progetto imprenditoriale ed il Business Plan 
5. Comunicazione e marketing: del territorio, dell'impresa agrituristica, dell'enogastronomia
  • Logiche e metodi del marketing 
  • Le chiavi della comunicazione di successo dei prodotti tipici dell’enogastronomia 
  • Il ruolo degli eventi (fiere, esposizioni, mostre e premi) nel progetto della comunicazione 
  • Gli strumenti della comunicazione enogastronomica (materiali istituzionali, promozionali e editoriali) Comunicazione multimediale e progettazione siti web per la promozione del territorio, delle tipicità e delle aziende agroalimentari
Il Master si conclude con lo svolgimento di un periodo di tirocinio formativo curriculare (stage) o di un’attività di Project Work 

Costo 

Il costo del Master è di 5000 €. 

Il Master ha ottenuto dall’INPS:

• 7 Borse di Studio a copertura totale in favore dei figli e degli orfani di: - dipendenti e pensionati iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali - pensionati utenti della Gestione Dipendenti Pubblici 

• 7 Borse di Studio a copertura totale “MASTER EXECUTIVE” in favore di dipendenti della pubblica amministrazione iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali

Il Master è bandito dal Dipartimento di Scienze Storiche, Filosofiche–Sociali, dei Beni Culturali e del Territorio dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata in convenzione con il BAICR Cultura della Relazione e in collaborazione con partner istituzionali pubblici e privati.

QUI alcuni project work realizzati nelle trascorse edizioni

QUI le testimonianze dei corsisti

QUI i docenti del master

Per informazioni 

culturalimentare@baicr.it 06 68891410-11 www.baicr.it @BaicrCultura

Segreteria organizzativa Master in Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche

Via delle Coppelle, 35 Roma

Tel. 0668891410-1

martedì 26 gennaio 2016

Confagricoltura e Gambero Rosso

I giovani imprenditori agricoli a scuola di management agroalimentare al Gambero Rosso
Il progetto, presentato oggi nella sede di Confagricoltura

Partono al Gambero Rosso i corsi di management agroalimentare per i giovani di Confagricoltura. Un progetto rivolto alle aziende agricole che operano sia a livello di produzione, sia di trasformazione. 

“Oggi la competenza, per chi ha un’impresa e vuole sviluppare il proprio business, è essenziale. Occorre imparare a leggere la situazione economica, i trend e le prospettive, valutando e organizzando la propria attività – spiega il presidente dei giovani di Confagricoltura Raffaele Maiorano –. Questa iniziativa nasce da una partnership strategica tra la nostra associazione ed il Gambero Rosso, azienda leader nella promozione del made in Italy nel mondo, proprio per offrire agli imprenditori ‘under 40’ un percorso di formazione appositamente studiato per migliorare, rafforzare e valorizzare le loro competenze gestionali, comunicative e strategiche nei vari comparti dell’agroalimentare, necessarie oggi per crescere ed internazionalizzare le proprie aziende”.

Il progetto, presentato oggi in Confagricoltura, consiste in tre workshop di due giornate ciascuno, che avranno inizio a febbraio e si svolgeranno fino ad aprile. I contenuti del percorso formativo riguarderanno, in particolare, i principi di controllo di gestione nel business dell’enogastronomia, la pianificazione, l’organizzazione degli eventi fieristici e l’internazionalizzazione, l’ottimizzazione delle risorse, le relazioni con i soggetti istituzionali e di mercato e si svolgeranno negli spazi della Città del Gusto di Roma, una struttura appositamente concepita per fornire le adeguate soluzioni logistiche in ogni occasione.

Il valore specifico dei corsi proposti è dato dalla qualità di un board di docenti e professionisti riconosciuti del settore e dall’essere progettati in base ai gusti e alle esigenze del trade internazionale e del relativo network, di cui Gambero Rosso conosce necessità ed aspettative, grazie alla partecipazione a tutti gli eventi internazionali più importanti, dove comunica il meglio del made in Italy.

“Gambero Rosso è orgoglioso di partecipare con Confagricoltura a questo primo progetto formativo e grato al presidente Maiorano a all'Enapra per l'opportunità di dare una risposta sistematica alle esigenze di competitività che l'agricoltura e l'agroalimentare italiano richiedono - commenta Paolo Cuccia, presidente di Gambero Rosso -. L'enogastronomia made in Italy ha conquistato l'attenzione dei consumatori a livello internazionale. Siamo però tutti consapevoli che per offrire una cucina autentica italiana e di qualità siano indispensabili i prodotti agricoli. Il trend dell'export italiano di questo settore, spesso con crescite a doppia cifra, dimostra che i prodotti di maggiore qualità e le imprese meglio attrezzate hanno solide opportunità non solo di sconfiggere la crisi dei consumi che ha colpito negli anni recenti il nostro Paese, ma di beneficiare della crescita dì domanda internazionale che sta dimostrando di non avere limiti. E' per questo motivo che è nata l'alleanza tra il mondo della produzione che fa riferimento a Confagricoltura ed il Gambero Rosso nel campo della formazione. Voglio per altro ricordare che all'inizio di quest'anno, in cui ricorre il trentennale della fondazione Gambero Rosso, abbiamo pubblicato la prima guida italiana del Top Italian Food agricolo e agroalimentare al servizio delle imprese che per qualità e imprenditorialità dimostrano la forza del made in Italy.”

Partner tecnico dell’iniziativa è l’Enapra, l’Ente di formazione di Confagricoltura, che da oltre 50 anni si occupa di formazione, ricerca e innovazione in agricoltura. “Questi primi workshop – osserva Luca Brondelli di Brondello, presidente Enapra - sono l’inizio di un percorso più ampio che intende costruire una offerta formativa stabile e integrata a supporto delle aziende agricole e agroalimentari italiane. Gambero Rosso, ANGA e Enapra, verificati insieme fabbisogni formativi, stanno progettando una serie di format a disposizione delle aziende in modo flessibile e innovativo. Uno strumento decisivo per consentire alle aziende di fruire di questi strumenti sarà il FOR.AGRI, Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua in agricoltura, che mette a disposizione delle aziende agricole e agroalimentari che aderiscono gli strumenti di finanziamento idonei.”

“il FOR.AGRI – sottolinea Roberto Bianchi, direttore del Fondo - opera in favore delle imprese e dei relativi dipendenti del settore agricolo, nonché di tutti i soggetti che hanno optato per l’adesione al Fondo, in un quadro di relazioni sindacali coerenti con gli obiettivi di sviluppo e di qualificazione produttiva ed occupazionale. In questo contesto il Fondo guarda con favore a questo progetto di Enapra, ANGA e Gambero Rosso, proprio per le opportunità di sviluppo che si generano per le aziende agricole e agroalimentari. Con l’adesione a FOR.AGRI l’azienda destina ai propri dipendenti un contributo che comunque è tenuta a versare all’INPS, acquisendo la possibilità di ottenere finanziamenti per la realizzazione di iniziative di formazione continua”.

Mostre: “Le Mani della Tradizione”

Made in Italy: 100 anni di arte quotidiana
Eataly Roma ospita la nuova esposizione fotografica che celebra i portabandiera del Made in Italy, la storia ed i valori dei suoi protagonisti

Dopo il successo oltre confine del 2015, prosegue anche quest’anno l’esposizione della mostra “Le Mani della Tradizione”, il progetto interamente dedicato alle aziende storiche italiane e al lavoro, il cui racconto è scandito dalle immagini di Thomas Quintavalle.

La prossima tappa dell’esposizione verrà inaugurata mercoledì 27 gennaio 2016, alle 11.30, all’interno dell’Aula Vino, secondo piano EATALY ROMA - Piazzale XII Ottobre 1492 00154 Roma - e sarà accompagnata da una degustazione di prodotti della Confetteria e Museo Mucci Giovanni e i vini Leone de Castris.

La mostra, che manterrà le porte aperte fino al 29 febbraio 2016, celebra il “saper fare”, in cui il fil rouge della narrazione è il lavoro delle aziende italiane con più di 100 anni di storia.

Le protagoniste dell’esposizione sono infatti quelle imprese rimaste saldamente al comando delle aziende fondate dai loro avi, contrastando le lusinghe del mercato moderno. Ma lo sguardo di Quintavalle è andato oltre, immortalando chi, tutti i giorni, contribuisce al successo di queste realtà, raccontando una storia fatta di valori e persone.

Le mani che danno il titolo alla raccolta fotografica sono dunque quelle di operai ed artigiani, coloro che hanno portato queste aziende a rappresentare il Bel Paese nel mondo. La mostra “Le Mani della Tradizione” vuole dunque testimoniare questo capitolo della storia italiana, spesso sconosciuto, portando al centro dell’attenzione la genialità e la capacità creativa che il mondo conosce come “Made in Italy”.

“Il mio obiettivo – spiega Thomas Quintavalle - è stato quello di catturare due universi apparentemente in antitesi, quello aristocratico del prodotto finale e quello democratico che dà spazio agli artigiani agli operai e che aiuta, da un lato gli italiani a riconoscersi nella qualità e dall’altro rappresenta quel plusvalore che ci distingue in tutto il mondo. Sono immagini sobrie, nelle quali ho cercato di raccontare persone, mani educate con tenacia, senza la fretta che non fa maturare e dalle quali si evince una interiorizzazione delle azioni che rappresentano il vero saper fare italiano.”

Nel 2015, anno europeo del Patrimonio Archeologico Industriale, il Progetto si è spostato all’estero per realizzare una “Strada Europea dell’Impresa Storica” in cui far confluire un patrimonio culturale, archeologico ed economico comune a tutta Europa. Un’occasione per stimolare il dialogo interculturale attraverso la fotografia e favorendo l’integrazione e l’identificazione di una comune cultura d’impresa.

1986-2016. Le 30 candeline del Gambero Rosso

1986-2016 Gambero Rosso 30 anni di sfide e di successi
A Monaco il primo appuntamento celebrativo del Trentennale di Gambero Rosso. Prima tappa del 3 Bicchieri tour del 2016

Gambero Rosso, Supplemento del Manifesto, 16 dicembre 1986
Nel prestigioso museo BMW, 100 tra le più importanti case vinicole, che hanno ottenuto il massimo punteggio della Guida Vini d'Italia del Gambero Rosso, incontrano il trade della Germania, il paese storicamente primo importatore del vino italiano.

È qui che il Gambero Rosso accende con loro le 30 candeline della sua importante storia e lo fa guardando al futuro. Quindi guardando al territorio, alla territorialità. Può apparire paradossale ma è proprio nel "locale" che negli ultimi tre decenni si sono concentrate le innovazioni, gli spunti, gli atti di coraggio, le eccellenze del nostro paese.

L'impresa del Gambero parte negli anni Ottanta in una Italia piena di complessi di inferiorità, con la tipicità vissuta come ostacolo più che come opportunità, con la nostra alta cucina subalterna a quella transalpina. L'evoluzione da allora è stata radicale e davvero formidabile. Per certi versi inattesa. Il lavoro è stato compiuto da tutti: i produttori di vino, i consorzi, gli agricoltori, gli chef, l'alta ristorazione così come l'universo della trattoria: sempre con una bella capacità di dialogare con il mondo. Tutto ciò ha avuto comune denominatore: il territorio.

Il Gambero Rosso ha accompagnato, talvolta prendendo per mano, questo processo ed è proprio sulla territorialità che riflette in occasione del suo trentennale. Il palinsesto di eventi che si declinerà (in Italia e all'estero) per tutto il 2016 correrà lungo questo crinale, ad esempio, tra innovazione e tradizione, tra tipicità e evoluzione, tra localismo e suggestioni glocal. Sempre nell'ottica della Sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Il percorso dei festeggiamenti avverrà con la consapevolezza che in Italia non esistono capitali o, meglio, che esistono tante capitali ciascuna a suo modo cruciale per un prodotto, per una cultura, per una produzione, per una vivacissima economia. Ecco perché gli eventi si svolgeranno certamente a Roma - città dove il Gambero è nato 30 anni fa - ma anche da Lecce a Napoli, da Modena a Torino, e così via. Alla ricerca delle mille capitali italiane del prodotto e della visione, della tradizione e del coraggio, dell'imprenditorialità e dell'innovazione. Per brindare ad un nuovo trentennio grazie agli asset più strepitosi che l'Italia possa vantare.

La forza del Gambero è oggi anche di essere l'unica piattaforma multimediale e multicanale italiana con una riconoscibilità internazionale grazie a oltre 50 eventi che accompagneranno i migliori vini e le specialties agroalimentari nel mondo, grazie ai 12 centri di formazione professionale, in Italia ed in rilevanti capitali estere, e quattro master di alta formazione.

Il 2016 si apre anche con un Gambero rinforzato dall'aumento di capitale e dalla quotazione. Una sfida, non facile, vinta per dare ulteriore supporto alle eccellenze produttive italiane che devono e possono recuperare fatturato e quote di mercato che la concorrenza sleale dell'italian sounding ci ha sottratto.

30 ANNI DEL GAMBERO ROSSO

Eventi Internazionali

1. Monaco - Gennaio 2016

* Tre Bicchieri Special Edition.

2. USA – Febbraio 2016

* Da Miami a Seattle - Gambero Rosso speciale USA

3. Londra – Marzo 2016

* Happy Birthday Gambero Rosso

* Tre Bicchieri Special London Edition

4. Dubai – Aprile 2016

* Gambero Rosso Dubai Experience

* Top Italian Wines Special Dubai Edition

5. Singapore – Maggio 2016

* Gambero Rosso Singapore Experience

6. Hong Kong – Maggio 2016

* Top Italian Wines Special Edition for Vinexpo

7. Tokyo – Maggio 2016

* Gambero Rosso Tokyo Experience

8. Moscow - Giugno 2016

* Gambero Rosso Moscow Experience

9. Texas – Settembre 2016

* Gambero Rosso Houston e Dallas Experience

10. Varsavia - Ottobre 2016

* Gambero Rosso Vini d'Italia

11. Beijing – Novembre 2016

* Tre Bicchieri Special Beijing Edition.


Eventi Nazionali

1. Roma – Marzo 2016

Convegno sulla tradizione e innovazione. Premi speciali trentennale.

2. Parma – aprile 2016

Seminario. Le eccellenze della produzione. Premi speciali trentennale.

3. Roma – Giugno 2016

Presentazione Guida Roma. Premi speciali trentennale.

4. Lecce – Luglio 2016

Convegno. Il turismo dell’enogastronomia, del vino e dei prodotti del territorio.

5. Milano – Luglio 2016

Presentazione Guida Milano. Premi speciali trentennale.

6. Napoli - Settembre 2016

Presentazione Guida Pizzerie. Premi speciali trentennale.

7. Romagna – Settembre 2016

Convegno. La produzione ortofrutticola italiana all’origine del successo Made in Italy.

8. Roma – Ottobre 2016

Le grandi Guide del Gambero Rosso. Premi speciali trentennale.

9. Torino – Novembre 2016

Convegno. Le eccellenze italiane a confronto: artigiani e ospitalità.

10. Roma – Dicembre 2016

Gambero Rosso 1986-2016. Trent’anni di sfide e successi.

lunedì 25 gennaio 2016

Etichettatura vini stranieri

NORME UE: SCIPPO DA 3 MLD A ITALIA, DA LAMBRUSCO A BARBERA
Vini stranieri: in etichetta il nome del vitigno senza riferimento geografico. Addio a storia e tradizione delle denominazioni legate ad un determinato territorio

Valgono almeno 3 miliardi i vini Made in Italy identificati da denominazioni che rischiano ora di essere di essere scippate all’Italia se la Commissione Europea consentirà anche ai vini stranieri di riportare in etichetta nomi quali Aglianico, Barbera, Brachetto, Cortese, Fiano, Lambrusco, Greco, Nebbiolo, Picolit, Primitivo, Rossese, Sangiovese, Teroldego, Verdicchio, Negroamaro Falanghina, Vermentino o Vernaccia, solo per fare alcuni esempi. 

E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti in riferimento all’avvio del processo di revisione delle norme che disciplinano l’etichettatura dei vini previste dal regolamento CE n. 607/2009, da parte delle competenti Istituzioni dell’Unione europea.

Nella fase di preparazione della proposta di modifica del regolamento la Direzione generale Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione europea ha ipotizzato infatti di liberalizzare l’uso nell’etichettatura di tutti i vini, compresi quelli senza indicazione geografica, di quei nomi di varietà che oggi sono riservati in virtù delle norme comunitarie vigenti.

In pratica si tratta di consentire l’uso di denominazioni senza un riferimento geografico ma con solo il nome del vitigno, senza curarsi del fatto che la storia e la tradizione le abbiano legate ad un determinato territorio. Il risultato sarebbe una pericolosa banalizzazione di alcune tra le più note denominazioni nazionali che si sono affermate sui mercati nazionale ed estero grazie al lavoro dei vitivinicoltori italiani.

Una concorrenza sleale che fa gola a competitor tradizionali come la Spagna ma anche a Paesi emergenti nel panorama viticolo comunitario che vorrebbe equiparare l'uso di vitigni internazionali come Chardonnay e Merlot con gli autoctoni che caratterizzano il Vigneto Italia che può contare su ben 500 varietà di uve da vino.

“Il futuro dell’agricoltura italiana ed Europea dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività territoriali che sono state la chiave del successo nel settore del vino dove hanno trovato la massima esaltazione” ha affermato Roberto Moncalvo presidente della Coldiretti e vicepresidente degli agricoltori europei del Copa nel sottolineare che “difendere la normativa comunitaria è la premessa per essere piu’ forti nei difficili negoziati internazionali che ci attendono a partire dall’accordo di libero scambio con gli Usa”.

L’Italia nel 2015 ha sorpassato la Francia ed è diventata il primo produttore mondiale di vino con un quantitativo di produzione stimato a 48,9 milioni di ettolitri secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati della Commissione Europea che attesta un calo dell’uno per cento dei raccolti in Francia dove la produzione si dovrebbe essere fermata a 46,6 milioni di ettolitri mentre al terzo posto disi trova la Spagna con 36,6 milioni di ettolitri in calo del 5 per cento. 

La produzione Made in Italy è destinata per oltre il 45 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), quasi il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante a vini da tavola. 

L’andamento della vendemmia è stato accompagnato da un risultato storico sul lato delle esportazioni che hanno raggiunto il record di 5,4 miliardi con un incremento del 6 per cento in valore, su dati Istat relative ai primi dieci mesi del 2015. In Italia il vino genera quasi 9,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che dà occupazione a 1,25 milioni di persone.

Francia: arriva il "Louvre della Vite"

La Francia  realizza un nuovo "Louvre della Vite" per salvaguardare la diversità del vino per le generazioni future
Una enorme banca genetica che raccoglie i vitigni di mezzo mondo. Sarà posizionata a 30 metri sul livello del mare per evitare il rischio di future inondazioni

Nel XIX sec., subito dopo ill micidiale avvento della fillossera, che distrusse gran parte dei vigneti del Paese, la Francia iniziò a censire e catalogare le viti di tutto il mondo.  Nel 1949, le piante furono sistemate presso il Domaine de Vassal, una lingua di terra sabbiosa sulla costa meridionale tra Agde e Sète ed immune dagli attacchi dei parassiti. 

Ogni anno, vennero aggiunte circa 80 nuove varietà ed oggi è sede di 7.500 specie di vitigno provenienti da ben 54 paesi.

"Vassal è solo ad un metro sopra il livello del mare e l’innalzamento del livello del mare dovuto al riscaldamento globale ci potrebbe sommergere.” Ha dichiarato Thierry Lacombe, ingegnere presso l'INRA (Istituto Nazionale dell’ Agricoltura).

Il piano per spostarle più in alto è stato inizialmente ostacolato dal fatto che viti così rare e pregiate avrebbero potuto subire danni irreparabili lungo la fase di trasporto. Infine, si è deciso di  trasferirle a Pech Rouge a Gruissan,  a circa 30 metri sul livello del mare, a ridosso di una bianca scogliera di gesso.

E' qui, su 163 ettari (403 acri) di terreno che la banca genetica della vite del mondo sarà definitivamente rilocata ed ampliata. Le varietà di uve includono ad esempio l’Oeillade Noire, una varietà storicamente presente nelle regioni della Languedoc e della Provenza e vicina all’estinzione, o lo Chatous dalle Cévennes, un vitigno a bacca rossa che si coltiva nella regione dell'Ardèche e che era ampiamente diffuso nelle zone più alte del fiume Drôme prima del disastro fillossera nel 1880 (Ndr), e molte altre varietà create attraverso incroci per essere resistenti alle malattie.

La stato e la regione hanno deciso di sborsare fino a tre milioni di euro per finanziare la nuova location. L’attuale area verrà dismessa nel 2017 e il trasferimento delle viti inizierà l'anno seguente; ci vorranno cinque anni perché tutto sia reimpiantato.

Oltre a preservare i vitigni dall'estinzione, il nuovo sito sarà utilizzato per condurre esperimenti sulle uve minacciate dal costante aumento delle temperature. Gli esperti, infatti, di recente, hanno iniziato a studiare nuove varietà, tra cui quelle che maturano naturalmente a 10 gradi centigradi, piuttosto che a 14 e che potrebbero così andare anche a contrastare l'aumento dei livelli di alcol favoriti dal riscaldamento globale.

venerdì 22 gennaio 2016

SETTIMANA DELLA BIRRA ARTIGIANALE

AL VIA LA SETTIMANA DELLA BIRRA ARTIGIANALE
DAL 7 AL13 MARZO 2016

Torna la Settimana della Birra Artigianale, l’iniziativa a firma Cronache di Birra che per sette giorni proporrà centinaia di eventi e promozioni in tutta Italia, grazie alla collaborazione con moltissimi operatori del settore: pub, birrifici, beershop, associazioni, ristoranti e altro ancora. 

L’appuntamento con la sesta edizione sarà da lunedì 7 a domenica 13 marzo e le novità, come al solito, non mancheranno. A poco più di un mese dal suo inizio è allora giunto il momento di farsi venire l’acquolina in bocca, svelando molte delle peculiarità di un’edizione che promette faville.

Sono ufficialmente aperte le adesioni alla Settimana della Birra Artigianale. Cosa significa? Che chiunque possieda un locale, un microbirrificio o qualsiasi attività incentrata sulla birra di qualità può partecipare gratuitamente. Bisogna semplicemente compilare il modulo presente sul sito e poi prepararsi a organizzare almeno un evento o una promozione nei sette giorni di manifestazione. Dopo poche ore dall’apertura delle adesioni è già stata superata soglia di 170 aderenti in tutta Italia: un’ottima partenza per provare a superare l’incredibile record degli oltre 600 aderenti dello scorso anno.

Ma passiamo alle novità. La più evidente è a livello estetico, perché quest’anno la Settimana della Birra Artigianale avrà una brand identity completamente rinnovata. La creatività è stata affidata a uno dei più bravi illustratori europei: si tratta dell’irlandese Peter Donnelly (qui il suo sito web) professionista ampiamente stimato a livello internazionale che per la sua illustrazione ha già ottenuto un importante riconoscimento da parte del The Journal of Art & Design NY.

Il sito web della Settimana della Birra Artigianale rimarrà il punto di riferimento per consultare tutte le iniziative proposte dagli aderenti. Nuova grafica, ma inalterata la struttura delle vecchie edizioni perché apprezzata da molti utenti. C’è però un’importante novità:ognuno potrà salvare gli eventi e le promozioni più interessanti e ritrovarli tutti in una pagina “preferiti”. Da segnalare anche le migliorie implementate alla versione mobile del sito, sempre più comoda e facile da utilizzare.

Un appuntamento ormai fisso con la Settimana della Birra Artigianale è quello con il Pre-opening party, l’evento di apertura che come da tradizione si terrà la domenica precedente alla manifestazione. Quest’anno quindi è in programma per il 6 marzo e sarà a dir poco imperdibile, perché incentrato su un format nuovo e mai proposto prima in Italia, e probabilmente anche all’estero.

Se volete rimanere aggiornati e seguire la crescita della manifestazione da qui a inizio marzo, il consiglio è di seguire la pagina Facebook e l’account Twitter della Settimana della Birra Artigianale.

ViniSud 2016

ViniSud chiama Italia, la fiera di Montpellier per i produttori italiani
La scadenza per le iscrizioni a fine mese

Manca meno di un mese all’apertura di ViniSud, la fiera biennale professionale focalizzata sui vini del Mediterraneo, e la direzione assicura che sta preparando grandi novità per la dodicesima edizione che avrà luogo, come sempre al Parc des Expositions de Montpellier, dal 15 al 17 Febbraio 2016.

La fiera di Montpellier ha in serbo grandi novità per i produttori italiani. L’ente organizzatore vuole richiamare l’attenzione degli espositori sugli importanti incontri commerciali previsti in fiera: la sua expertise risale al 1984 anno in cui, primo in Europa, ha iniziato a organizzare incontri B2B nel mondo, dedicati al settore vitivinicolo. L’ampia rete di contatti diretti con il mondo della distribuzione rende questa fiera un’occasione unica per le aziende.

A conferma, alle aziende iscritte viene consegnato un database di 50 contatti altamente profilato in base a un accurato matching, iniziativa pressoché unica da parte di una fiera. In più, il fuori fiera per gli italiani quest’anno si arricchisce con una proposta di valore: una serata di gala che raccoglierà l’intera delegazione di buyer invitati dalla fiera, circa 300 persone. Un momento importante che le aziende italiane potranno sfruttare a loro favore.

Innanzitutto, da quest’anno, l’appuntamento diventerà annuale. Inoltre, la fiera amplia i suoi orizzonti puntando ancora di più sui produttori spagnoli e italiani, proprio in virtù del fatto che vuole posizionarsi come salone transnazionale, dedicato ai vini mediterranei e non ai vini del solo paese ospitante – ne è dimostrazione il fatto che gli espositori francesi provengono solo dal Sud del paese e che i visitatori si dicono interessati non esclusivamente ai vini francesi, per l’appunto.

Posizione privilegiata per l’Italia, quest’anno: il padiglione B3, collocato al centro della fiera, ospiterà nuove aree dedicate ad attrarre buyers e ad aumentare il flusso di visitatori. Inoltre, una sezione sarà specificamente dedicata ai vini bio e una alle bollicine, per rispondere all’attenzione crescente del mercato mondiale nei confronti di queste categorie di prodotti.

Ma il vero punto di forza della fiera risiede nella capacità di attrarre visitatori qualificati, buyer, importatori e distributori, rendendola un’occasione commerciale immancabile per le aziende.

Per quanto riguarda i buyer, quest’anno l’organizzazione sta puntando soprattutto su una folta presenza americana, ma saranno invitati anche altri paesi individuati come target, e cioè, oltre la Francia, Germania, Russia, Regno-Unito, USA, Asia, Benelux, Finlandia, Svizzera, Ungheria, Norvegia, Svezia, Italia, Danimarca, Spagna.

Sono inoltre attesi più di 33.000 visitatori professionali, selezionati attraverso una pre-iscrizione e una partecipazione rigorosamente a pagamento. In crescita i visitatori esteri, che erano già 10.000 nelle precedente edizione 2014, per 1650 espositori iscritti. La presenza italiana è in costante aumento (2008: 40 aziende, 2010: 50 aziende, 2012: 85 aziende, 2014 105 aziende), a testimonianza del fatto che la fiera sta crescendo e risulta sempre più interessante per i produttori nostrani. Quest’anno l’organizzazione si aspetta tra i 120 e i 140 espositori italiani – ma per tirare le somme si aspetta la data di chiusura delle iscrizioni – il 25 Gennaio 2016.

“Per i produttori italiani si tratta di un’ottima opportunità – dice Francois Lancellotti, responsabile del mercato italiano – se si è alla ricerca di nuovi contatti importanti, sia francesi che esteri, perché, se da un lato è vero che la presenza italiana è in costante aumento nelle ultime edizioni, è anche vero che si tratta ancora di piccoli numeri e quindi la concorrenza per ogni azienda è limitata: una concorrenza che non è neanche lontanamente paragonabile alle grandi fiere di settore”.

Intanto l’export italiano cresce e anche la Francia diventa per noi un mercato appetibile, come dimostrano gli ultimi dati che danno le vendite dei vini italiani in Francia in costante crescita negli ultimi dieci anni, trainati dal boom esplosivo delle bollicine e soprattutto del prosecco. Ragione in più per considerare la fiera un appuntamento immancabile.

Informazioni: www.vinisud.com/en/

Proposta Decreto Attuativo OCM Promozione

Istituto Grandi Marchi e Italia del Vino Consorzio: proposta Decreto Attuativo OCM Promozione inadeguato a sostenere competività del settore e delude aspettative della filiera
Anomalie dei “criteri di priorità” per la valutazione dei progetti. Privilegiati i progetti destinati a mercati in cui i beneficiari non abbiano “mai” realizzato azioni di promozione con il contributo comunitario

“La proposta di Decreto sulle modalità attuative della misura OCM vino Promozione sui mercati terzi che il ministero delle Politiche agricole si appresta a presentare in tutta fretta, la settimana prossima, alla Conferenza Stato-Regioni, pare orientata a inibire più che a favorire la competitività delle imprese vinicole italiane sui mercati internazionali e, ancora una volta, non tiene conto delle istanze e dei dubbi già espressi dalle imprese del settore in questi nove mesi di vana attesa del testo. Un atteggiamento, questo, che stride con le dichiarazioni del Premier Renzi e del ministro Martina di voler sostenere l’agroalimentare con politiche competitive per la crescita dell’export”. 

È questo il commento congiunto dell’Istituto del Vino Grandi Marchi e di Italia del Vino Consorzio, all’indomani della prima diffusione del testo ministeriale, che rimarrà aperto alle osservazioni degli operatori del settore appena poche ore, fino alle 14.00 di oggi.

Per le due compagini, che assieme rappresentano 31 imprese italiane del comparto vino per un fatturato globale di 1,3 miliardi di euro e il 15% dell’export complessivo italiano di settore, il testo proposto conterrebbe anomalie a partire dai “criteri di priorità” fissati per la valutazione dei progetti (art. 11). 

La norma, infatti, privilegiando progetti destinati a mercati in cui i beneficiari non abbiano “mai” realizzato azioni di promozione con il contributo comunitario, è in contrasto con un principio strategico elementare: proprio sui mercati a più alta intensità competitiva e in grado di assorbire le quote più interessanti delle nostre produzioni (che sono stati destinatari di importanti azioni di promozione negli ultimi anni) viene in questo modo disincentivata e indebolita la pressione di marketing a livello di sistema Paese, ottenendo il risultato di concedere spazio e vantaggi alle imprese di paesi concorrenti. 

Analogamente i criteri di priorità della misura OCM Promozione, dichiarando di privilegiare i soggetti che non abbiano mai beneficiato in precedenza di tali contributi, finiscono per penalizzare i gruppi di imprese che negli anni hanno svolto con successo il ruolo di apripista per tutto il vino italiano, creando opportunità di sviluppo all’estero anche per aziende meno attrezzate. L’elenco dei criteri di premialità dunque, paradossalmente, si palesa idoneo a impattare negativamente proprio sui fattori di successo di una strategia di crescita sui mercati esteri.

Tra i molti punti critici del decreto anche il mancato raccordo con le norme del nuovo Regolamento europeo sulle misure a sostegno della viticoltura che entrerà in vigore nel maggio prossimo. Se l’impianto normativo resterà quello fatto circolare ieri, osservano le due associazioni, “il decreto sarà un vero e proprio boomerang per le aziende vinicole italiane che, non potendo richiedere anticipi sulla medesima misura senza aver prima completato la rendicontazione e il collaudo dei progetti precedenti (che attualmente richiedono tempi oscillanti tra 6 e 14 mesi), subiranno un effetto paralisi delle proprie iniziative”.

Per l’Istituto del Vino Grandi Marchi e Italia del Vino Consorzio: “Questa proposta di Decreto evidenzia una profonda divergenza tra la politica e le aspettative di crescita di un settore che nel 2015 ha aumentato la sua performance all’estero del 6%, raggiungendo i 5,4 miliardi di euro di export*. Un risultato reso possibile grazie all’impegno delle aziende che, nonostante i mille ostacoli burocratici prodotti dalla normativa, continuano a investire proprie risorse, a confrontarsi sui mercati e ad esplorare nuove opportunità di sviluppo. Più che ‘tornare alla terra’, come auspicato dal presidente Renzi – concludono le due associazioni - c’è bisogno che la politica torni alla realtà, con una qualificata regia nazionale sulla misura OCM Promozione, a concreto sostegno di un settore vitale per l’economia del Paese”.

*dato preconsuntivo

Istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi (presidente Piero Mastroberardino): Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi.

www.istitutograndimarchi.it

Italia del Vino-Consorzio (presidente Andrea Sartori): Banfi, Casa Vinicola Sartori, Cantine Lunae, Drei Donà, Ferrari Fratelli Lunelli, Gruppo Italiano Vini, Librandi, Marchesi di Barolo, Medici Ermete, Santa Margherita, Terredora, Zonin 1821.

www.consorzioitaliadelvino.it