La Francia realizza
un nuovo "Louvre della Vite" per salvaguardare la diversità del vino
per le generazioni future
Una enorme banca genetica che raccoglie i vitigni di mezzo mondo. Sarà posizionata a 30
metri sul livello del mare per evitare il rischio di future inondazioni
Nel XIX sec., subito dopo ill micidiale avvento della fillossera, che distrusse gran parte dei vigneti del Paese, la Francia iniziò a censire e catalogare
le viti di tutto il mondo. Nel 1949, le piante furono
sistemate presso il Domaine de Vassal, una lingua di terra sabbiosa sulla costa
meridionale tra Agde e Sète ed immune dagli attacchi dei parassiti.
Ogni anno, vennero
aggiunte circa 80 nuove varietà ed oggi è sede di 7.500 specie di vitigno provenienti da ben 54 paesi.
"Vassal è solo ad un metro sopra il livello del mare e
l’innalzamento del livello del mare dovuto al riscaldamento globale ci potrebbe
sommergere.” Ha dichiarato Thierry Lacombe, ingegnere presso l'INRA (Istituto
Nazionale dell’ Agricoltura).
Il piano per spostarle più in alto è stato inizialmente
ostacolato dal fatto che viti così rare e pregiate avrebbero potuto subire
danni irreparabili lungo la fase di trasporto. Infine, si è deciso di trasferirle a Pech Rouge a Gruissan, a circa 30 metri sul livello del mare, a
ridosso di una bianca scogliera di gesso.
E' qui, su 163 ettari (403 acri) di terreno che la banca
genetica della vite del mondo sarà definitivamente rilocata ed ampliata. Le varietà
di uve includono ad esempio l’Oeillade Noire, una varietà storicamente presente nelle
regioni della Languedoc e della Provenza e vicina all’estinzione, o lo Chatous
dalle Cévennes, un vitigno a bacca rossa che si coltiva nella regione
dell'Ardèche e che era ampiamente diffuso nelle zone più alte del fiume Drôme
prima del disastro fillossera nel 1880 (Ndr), e molte altre varietà
create attraverso incroci per essere resistenti alle malattie.
La stato e la regione hanno deciso di sborsare fino a tre
milioni di euro per finanziare la nuova location. L’attuale area verrà dismessa
nel 2017 e il trasferimento delle viti inizierà l'anno seguente; ci vorranno
cinque anni perché tutto sia reimpiantato.
Oltre a preservare i vitigni dall'estinzione, il nuovo
sito sarà utilizzato per condurre esperimenti sulle uve minacciate dal costante
aumento delle temperature. Gli esperti, infatti, di recente, hanno iniziato a
studiare nuove varietà, tra cui quelle che maturano naturalmente a 10 gradi
centigradi, piuttosto che a 14 e che potrebbero così andare anche a contrastare
l'aumento dei livelli di alcol favoriti dal riscaldamento globale.