lunedì 29 febbraio 2016

E-COMMERCE VINO ITALIANO: VERONAFIERE E H-FARM

VERONAFIERE E H-FARM INSIEME PER INNOVARE IL MONDO DELL’E-COMMERCE DI VINO ITALIANO
Obiettivo sviluppare ulteriormente il progetto e-commerce Vinitaly Wine Club

H-FARM, piattaforma di innovazione recentemente quotata ad AIM Borsa Italiana in grado di supportare la creazione di nuovi modelli d’impresa e la trasformazione ed educazione delle aziende italiane in un’ottica digitale, annuncia il suo ingresso con una partecipazione del 36,5% nel capitale sociale di DesignWine, società partecipata anche da Veronafiere e che coordina Vinitaly Wine Club e l’applicazione mobile Vino.

L’obiettivo di questo nuovo ingresso è legato alla volontà di H-FARM e di Veronafiere di sviluppare ulteriormente il progetto e-commerce VINITALY WINE CLUB, orientato alla promozione ed alla vendita online del vino italiano in Italia ed all’estero. Grazie ad un’importante esperienza maturata negli anni, l’e-commerce Vinitaly Wine Club si è affermato nel settore del vino italiano online, valorizzando l’importanza dell’innovazione, dell’alta qualità dei prodotti e di un accurato servizio d’assistenza e gestione, elementi fondamentali per la vendita online.

H-FARM crede fortemente nelle opportunità di questo settore, in grado di esprimere potenziali interessanti ma soprattutto ha trovato in Veronafiere un partner d’eccezione che è riconosciuto a livello mondiale per la sua importanza e conoscenza anche in questo mercato.

«Innovare per competere ed essere pronti a cogliere ogni opportunità di miglioramento. È questo l’obiettivo dell’accordo stretto con H-FARM, società leader del settore, attraverso il quale facciamo un importante passo in avanti nel progetto e-commerce, in ottica internazionale. È una partnership nella direzione dello sviluppo costante dei prodotti fieristici e dei servizi a valore aggiunto ad essi collegati, che consolida Veronafiere nel ruolo di strumento per il business e la formazione delle imprese», sottolinea Maurizio Danese, Presidente di Veronafiere.

«Il settore vinicolo ha delle potenzialità enormi e rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy. Questo accordo rappresenta per noi e per il mondo del vino italiano una grossa finestra di opportunità»,dichiara Riccardo Donadon, fondatore e Amministratore Delegato di H-FARM. «Poter fare questo passo avendo al nostro fianco Veronafiere, che negli anni si è distinta con Vinitaly per la conoscenza in questo settore e con cui già abbiamo iniziato due anni fa a lavorare sul tema innovazione, è un onore. Speriamo di instillare elementi di novità nel sistema di promozione del vino italiano».

Nel Consiglio di amministrazione di Design Wine siedono Alessandro Olivieri (Presidente), Timothy O'Connell, Barbara Blasevich, Stevie Kim e Gianni Bruno. Sindaco unico della società è Luciano Giarola.

Ente Autonomo per le Fiere di Verona – Veronafiere.

La Fiera di Verona nasce ufficialmente nel 1898, con l'attività fieristica legata all'agricoltura ed ai cavalli avviata dal Comune di Verona. Oggi, Veronafiere è il primo organizzatore diretto di manifestazioni in Italia, secondo per redditività e ai vertici in Europa, grazie a oltre cent’anni di esperienza nel settore e alla posizione geografica strategica, al centro della maggiori direttrici intermodali europee. La mission è quella di rappresentare una piattaforma per la promozione internazionale del sistema industriale del Paese e dell’eccellenza made in Italy, fornendo strutture e servizi ad alto valore aggiunto ai propri clienti, sia visitatori che espositori. Veronafiere presidia i mercati mondiali strategici, consolidati ed emergenti attraverso una rete di 60 delegati, una società creata appositamente, Veronafiere do Brasil, un ufficio permanente a Shanghai ed uno al Cairo, e le proprie manifestazioni internazionali che coprono Stati Uniti, Brasile, Russia, Cina, Nord Africa, Medio Oriente e Australia.

H-FARM S.p.A.

È una piattaforma d’innovazione in grado di supportare la creazione di nuovi modelli d’impresa e la trasformazione ed educazione delle aziende italiane in un’ottica digitale. Strutturata come un campus, dove oggi lavorano direttamente e indirettamente oltre 550 persone, è considerato un unicum a livello internazionale. Fondata nel gennaio 2005 è stata la prima iniziativa al mondo ad adottare un modello che unisse la struttura dei servizi di incubazione e accelerazione per nuovi business, nonché servizi di digital transformation rivolti ad imprese tradizionali che vogliono affacciarsi al mondo digitale, con attività di investimento nel settore seed finalizzate all’ideazione, creazione e sostegno nel tempo di nuove imprese attive nell’ambito digitale. Dal 13 Novembre 2015 è quotata nel segmento AIM di Borsa italiana ed è disponibile alla contrattazione pubblica.

SHANGHAI. NASCE LA PRIMA WINE ACADEMY ITALIANA

BUSINESS STRATEGIES: A SHANGHAI LA PRIMA WINE ACADEMY ITALIANA PER APPASSIONATI CINESI
LA TASTE ITALY! WINE ACADEMY PRESENTATA DA SILVANA BALLOTTA E JANCIS ROBINSON AL CHINESE WINE SUMMIT

Aprirà il 2 aprile a Shanghai la Taste Italy! Wine Academy (意会!葡萄酒学院), la prima wine school italiana interamente dedicata agli enoappassionati cinesi, targata Business Strategies. Lo hanno annunciato oggi al Chinese Wine Summit di Shanghai la Ceo della società fiorentina, unica compagine italiana invitata all'evento, Silvana Ballotta, e Jancis Robinson, winecritic, scrittrice e giornalista del Financial Times.

“Dagli Stati Uniti ai mercati emergenti, i processi di internazionalizzazione del vino italiano sono passati e continuano a passare attraverso l’educazione del consumatore – ha spiegato Ballotta all’evento riservato agli operatori del vino cinese –. Occorre proporre un sistema di long life education per il consumatore finale. Non dobbiamo dimenticare che, per radicare la cultura del vino ed in particolare di quello italiano, bisogna agganciare le persone comuni con informazioni semplici ed efficaci, lasciando i tecnicismi agli addetti ai lavori”. Per Jancis Robinson, intervenuta alla tavola rotonda: “L'attenzione dei consumatori cinesi si è spostata dai super alcolici a prodotti più leggeri come il vino. Oggi siamo di fronte a una nuova generazione di consumatori, giovani, sempre più sicuri di sé e selettivi nella scelta dei vini; il nostro compito – ha concluso Robinson – è quello di fornire loro gli strumenti per fare queste scelte con consapevolezza e maturità”.

La scuola, patrocinata Ismea, avrà sede nel quartiere di Xintiandi della città più popolosa del mondo, noto per la sua impostazione occidentale e per l’apertura al vino europeo, e offrirà corsi dedicati a Wine Lovers (I e II livello), a cui seguiranno anche i corsi Wine Professionals (I e II livello). L’approccio al vino, dalla cultura del prodotto alla degustazione, sarà quindi mediato da una costante attenzione ed “educazione all’italianità”, a partire proprio da una presentazione complessiva delle eccellenze del Belpaese. L’insegnante sarà Sam Chen, Sommelier certificato WSET, attualmente insegnante WSET e speaker per diversi eventi sul vino italiano, oltre che brand ambassador per alcune cantine italiane.

“In Cina c’è voglia di vino italiano – ha aggiunto l’AD della società fiorentina specializzata sui percorsi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese –, lo dimostrano anche i numeri delle iscrizioni all’Accademia, sold out fino a settembre. Per intercettare questo interesse ci vuole una strategia capillare, dalla promozione, alla sperimentazione di modalità di integrazione del vino italiano con la gastronomia cinese e alla conoscenza del mercato cinese. Tra le iniziative che abbiamo in campo per il 2016 – ha concluso Ballotta – a Vinitaly presenteremo un’indagine sui consumatori cinesi con un focus Nomisma sulla fascia 20-35 anni, i coetanei dei Millennials americani”.

sabato 27 febbraio 2016

PITTI TASTE 2016

PITTI TASTE è gusto e Italian food lifestyle
Dal 12 al 14 marzo 2016, alla Stazione Leopolda di Firenze. Ecco il calendario ricco di eventi e il FUORIDITASTE: il gusto accende la città, alla scoperta dei prodotti di Taste

Torna il salone-evento di Pitti Immagine dedicato alle eccellenze del gusto e alla cultura del cibo di qualità. Il salone cresce nei numeri e negli spazi espositivi, tante le novità e i progetti che fanno di Taste un punto di riferimento sempre più internazionale.

Da sabato 12 a lunedì 14 marzo 2016, Pitti Immagine presenta l’undicesima edizione di PITTI TASTE, il salone dedicato alle eccellenze del gusto, dell’Italian lifestyle e del design della tavola. Forte dell’esperienza e dei successi raccolti durante i suoi primi 10 anni, a questa nuova edizione Pitti Taste celebra e consolida il percorso che lo ha portato a diventare il salotto italiano del mangiare e del bere di qualità: il luogo dove si danno appuntamento i migliori operatori internazionali dell'alta
gastronomia, e l’evento di riferimento per il sempre più vasto e appassionato pubblico dei cultori del food.

Nato dalla collaborazione di Pitti Immagine col gastronauta Davide Paolini, Pitti Taste andrà in scena alla Stazione Leopolda di Firenze e presenterà i prodotti e le novità di oltre 340 aziende (in crescita rispetto alle 320 della scorsa edizione), selezionate tra le migliori produzioni di nicchia e specializzate provenienti da tutta l’Italia.

Un viaggio attraverso cibi, vini, oggetti e idee, alla scoperta delle tante e spesso nuove modalità in cui oggi si esprime e si sperimenta il gusto: tra tradizione e innovazione, tendenze e scuole di pensiero, attrezzature e tecniche professionali, food & kitchen design. Con uno spazio speciale al termine del percorso - il Taste Shop - dove acquistare i prodotti in esposizione.

IL TEMA DI QUESTA EDIZIONE E I NUOVI SPAZI ESPOSITIVI

L’atmosfera allegra e colorata di una festa patronale di paese, con luci vivaci e scenografiche installazioni di verde. Una sorta di Albero della Cuccagna moderno che ha ispirato anche il progetto grafico dell’illustratrice e graphic designer Lucia Gaggiotti: questo è il tema del nuovo layout del salone, curato da Alessandro Moradei, con cui Pitti Taste farà immergere il suo pubblico di professionisti del settore e di visitatori nei prodotti delle aziende e nelle novità di questa edizione, grazie anche alla collaborazione e alla creatività della storica azienda vivaistica toscana Mati. Per un
percorso coinvolgente e sorprendente, che animerà gli spazi della Stazione Leopolda, di Alcatraz (che da questa edizione viene integrato nel percorso espositivo del Taste Tour), e della nuovissima location del Teatro dell’Opera, nel cui piazzale e nel foyer verranno ospitati per la prima volta eventi e progetti di Taste.

“Taste è novità e nuove sfide a ogni edizione – dice Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine. “Arrivato al suo undicesimo appuntamento registra ancora una volta una crescita, nel numero delle aziende partecipanti - alcune delle eccellenze della produzione enogastronomica italiana, e negli spazi espositivi: per la prima volta infatti lo spazio Alcatraz della Stazione Leopolda si trasformerà in percorso espositivo, e - novità ancora più significativa - il coinvolgimento del nuovo Teatro dell’Opera, che sarà collegato alla Leopolda e ospiterà i Taste Ring e alcuni progetti speciali.

Taste si apre in crescita dunque, ma sempre con un occhio attento alla selezione e alla qualità,
ingredienti fondamentali della sua ricetta vincente. Che a questa edizione presenta un’ulteriore sfida, con l’evento dedicato alle diversità e agli scenari emergenti del food internazionale. Perché il gusto di Taste è tutto italiano, ma da sempre guarda lontano”.

IL MENU A TAPPE DI TASTE:

TASTE TOUR è il percorso di degustazione dei prodotti presentati dalle oltre 330 aziende partecipanti, per conoscere e approfondire le ricchezze gastronomiche del nostro paese; a questa edizione il percorso si arricchisce della nuova area allo spazio Alcatraz, che per l’occasione sarà vestita di un nuovo layout.

Un viaggio ricco di scoperte, tradizioni e novità: dalle paste lavorate a mano dei più importanti pastifici italiani alle migliori birre artigianali fino alle novità più curiose come la bresaola d’oca, le
chips al tartufo, la composta al Bellini e i biscotti cioccolato e peperoncino… e tanti altri!

TASTE TOOLS, ovvero l’area dedicata agli oggetti di food & kitchen design, a tutti gli strumenti dello chef ma anche a quelli di chi ama stare tra i fornelli: capi di abbigliamento, attrezzature tecniche e professionali per la cucina. I 10 marchi a questa edizione sono: A.D.A By Mokarico, Fresco, Interno 22, La Marzocco, Mario Luca Giusti, Molino Rossetto, Parentesiquadra, Ratafia' Firenze,
RegalPack, Tablecloths.it.

TASTE SHOP è il negozio dei cibi esclusivi dove acquistare i prodotti esposti e degustati durante il percorso. Con oltre 1.850 prodotti e un totale di quasi 40.000 pezzi in catalogo per oltre 22.000 pezzi venduti alla scorsa edizione.

TASTE RING & TASTE EVENTS, l’arena cultural-gastronomica orchestrata da Davide Paolini, il Gastronauta. All’interno del nuovo spazio dell’Opera di Firenze, i protagonisti del mondo del cibo si sfideranno sui temi più caldi legati alla tavola contemporanea, interpretando l’attualità e anticipando le tendenze future. In più, un ricco programma di eventi – mostre, presentazioni di libri, gare di cucina - organizzati da Pitti Immagine e dagli espositori.

I NUMERI DI TASTE

All’edizione 2015, Pitti Taste ha fatto registrare in tre giorni un’affluenza complessiva di oltre 14.000 presenze, dei quali oltre 4.500 sono stati i buyer e gli operatori del settore (da oltre 40 paesi nel mondo), raccogliendo grande attenzione da parte di stampa e televisioni nazionali e internazionali (550 giornalisti italiani ed esteri accreditati) così come grande successo di pubblico hanno avuto gli oltre 150 eventi organizzati in città nel cartellone di FuoriDiTaste, il calendario off di iniziative
e appuntamenti firmati Taste a Firenze.

LE AZIENDE DI TASTE

Ecco alcune delle aziende di riferimento del salone: Acetaia Leonardi, Acquapazza Gourmet, Antica Ardenga, Apicoltura Cazzola, Artigiano Pastaio "Cav. Giuseppe Cocco", Barbero Cioccolato, Birrificio Del Forte, Birrificio Italiano, Caseificio Gennari, Caviar Import - Iran Darya, Domori, Frantoio Di Santa Tea, Friultrota, Ghezzi - Genuine Tradizioni Di Mare, Krumiri Rossi, La Meiro - Terre Di Castelmagno, Macelleria Salumeria Zivieri Massimo, Orizzonti Del Pescatore, Pane e Pace, Pasticceria Cerniglia, Pastificio Benedetto Cavalieri Dal 1918, Prosciuttificio Dok Dall'Ava, Slitti Cioccolato e Caffè, Torta Barozzi - Pasticceria Gollini, Upstream, Verrigni - Antico Pastificio Rosetano.

E tra i nuovi ingressi e rientri a questa edizione da tenere d’occhio: A.D.A By Mokarico, Alfred&Friends, Baladin, Caccia E Corte, Cascina Fontanacervo, Chox, Le Tamerici, Low Carbelicious Food, Oca Sforzesca, Prunotto Mariangela, Sala Cereali - Il Saraceno, Santomiele, Tenute Librandi, Terravecchia.

I TASTE RING 2016

Ecco i temi proposti a questa edizione dal Gastronauta Davide Paolini, all’interno del nuovo spazio dell’Opera di Firenze:

SABATO 12 MARZO, ore 17.00
“Come difendere l’olio extra vergine italiano da truffe, adulterazioni e campagne
denigratorie all’estero?”.
Interverranno: Col. Amedeo De Franceschi (responsabile operativo del Nucleo Agroalimentare
e Forestale del Corpo Forestale dello Stato), Piero Gonnelli (presidente di AIFO - Associazione
Italiana Frantoiani Oleari), Maurizio Pescari (giornalista di Teatronaturale.it), Michele Bungaro
(responsabile relazioni istituzionali di Unaprol).

DOMENICA 13 MARZO, ore 15.00
“I birrifici artigianali italiani: continua la crescita o ci sarà una selezione di
qualità?”.
Con la partecipazione di: Teo Musso (mastro birraio e fondatore di Baladin), Agostino Airoli
(mastro birraio e fondatore di Birrificio Italiano); Eugenio Pellicciari (fondatore di Italian Hops
Company), Leonardo Di Vincenzo (mastro birraio e fondatore di Birra del Borgo).

DOMENICA 13 MARZO, ore 17.00
“Il panino: via italiana al pranzo di mezzogiorno? Quale futuro per il panino
gourmet e per il vegano?”.
Interventi di: Alessandro Frassica (fondatore della paninoteca Ino Firenze), Piero Gabrieli
(direttore marketing di Molino Quaglia), Tommaso Mazzanti (proprietario di All’Antico Vinaio di
Firenze), Corradino Marconi (presidente del Consorzio Mortadella di Bologna).

LE NOVITA’ E I PROGETTI SPECIALI DI QUESTA EDIZIONE

“EVERY SMALL BITE CONTAINS A STORY. Il mondo in un boccone": un progetto speciale sulle materie prime e i produttori dal Sud America e dai Caraibi, in collaborazione con ITC INTERNATIONAL TRADE CENTRE.

A Pitti Taste andrà in scena uno speciale viaggio alla scoperta delle “diversità” della materia prima alimentare proveniente da scenari lontani, con un progetto di Pitti Immagine realizzato in collaborazione con ITC INTERNATIONAL TRADE CENTRE, concepito appositamente per la manifestazione e il suo pubblico. Un viaggio che farà tappa a questa edizione in Sud America e nell’area dei Caraibi, per scoprire le produzioni alimentari specifiche di alcuni paesi – dalla patata peruviana alla noce moscata di Grenada, fino ad altre spezie e frutti tropicali – e raccontare la cultura, le storie, le mani e i volti dei popoli che li producono. Con una presentazione-evento che coinvolgerà chef e produttori locali, in dialogo con i protagonisti della cultura enogastronomica italiana.

GUIDO TOMMASI EDITORE: nuove magie in catalogo.
Avete preparato un riuscito manicaretto da condividere in una cenetta à deux? Gustate
in solitaria il frutto delle vostre fatiche da chef? Capita che il merito vada attribuito al
libro di ricette che vi ha portati a questo traguardo. A Pitti Taste 2016 non perdetevi le
nuove magie nel catalogo di Guido Tommasi Editore e gli intramontabili classici della
casa.

ORTI URBANI E COESIONE SOCIALE: il ritorno della natura in Città tra recupero architettonico e valorizzazione del territorio.

Sabato 12 marzo (ore 18.30), nell’area Taste Ring si svolgerà l’incontro di presentazione del progetto pilota “L’Orto dell’Oasi”, che si realizzerà a Firenze in occasione del restauro del Convento dell’Oasi del Sacro Cuore. Moderato dalla giornalista Giuliana Zoppis, vedrà la partecipazione di Alessia Bettini, assessore all’Ambiente del Comune di Firenze; l’architetto paesaggista Mariachiara Pozzana; l’agricoltore Viviano Venturi coordinatore del progetto della Regione Toscana “Agricoltori Custodi”; l’imprenditore Matteo Spagnoli, il professor Francesco di Iacovo, coordinatore del progetto Cibo Civile, e Tim Richardson, ideatore del Chelsea Fringe di
Londra.

"LEONARDO NON ERA VEGETARIANO": dalla lista della spesa di Leonardo alle ricette di Enrico Panero. 

A Taste, lunedì 14 marzo alle ore 12.00 nell’area Taste Ring, sarà presentato il libro "Leonardo non era vegetariano", edito da Maschietto Editore in collaborazione con Museo Ideale Leonardo Da Vinci ed Eataly, con prefazione di Oscar Farinetti e introduzione di Davide Paolini. Frutto di trent’anni di ricerche, il libro fa il punto sul rapporto di Leonardo con i temi dell'alimentazione e della cucina e sul suo presunto vegetarianesimo. Accanto ai testi storici, 15 nuove ricette illustrate create dallo chef Enrico Panero, che evocano il gusto, la creatività e il genio di Leonardo.

“PADRI, MAESTRI E PROFETI”: a Taste 11 il nuovo numero del magazine DISPENSA.

In occasione di Taste anche la presentazione del nuovo numero di Dispensa, Generi
Alimentari & Generi Umani, la rivista da collezionare dedicata a tutti gli amanti del cibo e dell’universo che gli gira intorno. Sabato 12 marzo alle ore 12.00 saranno presenti gli autori, e i fotografi che, assieme ad ospiti speciali, racconteranno il nuovo numero dedicato al tema dei padri, maestri e profeti del cibo.

Dispensa, è un progetto delizioso e controcorrente perché autonomo e indipendente, che in epoca 2.0 recupera la carta - la copertina è prodotta con gli scarti alimentari - e grazie alla bellezza tattile ed estetica di un prodotto editoriale antico, vuole regalare al lettore il tempo giusto da dedicare alle cose belle.

“L'ARTE DI FAR FESTA A TAVOLA": l’esposizione site-specific di opere ispirate al food di Filippo Rossi. 

Ad accogliere i visitatori lungo il percorso del Taste Tour, una scenografica installazione e un’esposizione di opere ispirate al food, firmate dal site-specific artist Filippo Rossi. In una composizione artistica legata al mondo di Pitti Taste, ogni opera, caratterizzata da uno stile astratto e simbolico, vedrà il proprio senso svelato dal contesto e dalla sua relazione con le altre. Allestimento a cura di Alessandro Moradei.

TASTE FOR AIRC

A questa edizione di Taste nasce il progetto Taste for AIRC, una collaborazione che permetterà di contribuire a finanziare i progetti di ricerca oncologica nel territorio toscano attraverso uno speciale contributo devoluto dalle vendite del Taste Shop. Dal 1965, anno della sua fondazione, AIRC ha quale obiettivo il finanziamento e la promozione della ricerca oncologica e la diffusione dell’informazione al pubblico per una corretta prevenzione. www.airc.it

Torna il FUORIDITASTE: il gusto accende la città, alla scoperta dei prodotti di Taste

Oltre agli appuntamenti alla Leopolda, Taste è anche il ricco calendario di eventi del gusto che coinvolge la città nei giorni del salone. Evento nell’evento, il FuoriDiTaste a ogni stagione riesce ad animare Firenze e i suoi luoghi più celebri con cene, degustazioni a tema, installazioni, spettacoli e performance creative, dibattiti e tanti nuovi modi conviviali di interpretare il food e il gusto. Un programma di circa 150 appuntamenti che registrano un successo e una partecipazione crescenti, e che ogni anno riserva grandi sorprese.

Questi alcuni dei luoghi in città coinvolti da questa edizione di FuoriDiTaste:

Riccardo Barthel e il suo progetto Desinare, Four Seasons Hotel, Strozzi Caffè - Colle Bereto, Dei Frescobaldi Ristorante & Wine Bar, Il Borro Tuscan Bistro, Ristorante Borgo San Jacopo, La Ménagère, Se-sto on Arno, Teatro Niccolini, Hotel Villa Cora, Rivalta Caffè, ristorante Il Santo Bevitore, Eataly Firenze, Obicà Mozzarella Bar, Mercato Centrale… e tanti altri!

Per informazioni e aggiornamenti sul programma e gli eventi: www.fuoriditaste.com
facebook.com/fuoriditaste

I nuovi orari di apertura di TASTE: per operatori del settore e per il pubblico di appassionati.
Per rendere sempre più agevole il lavoro in fiera degli operatori del settore, Taste riserva loro una fascia oraria interamente dedicata: la mattina di SABATO 12 e di DOMENICA 13 MARZO, DALLE ORE 9.30 ALLE ORE 14.30. Dalle 14.30 alle 19.30 e lunedì dalle 9.30 alle 16.30, ingresso aperto anche al pubblico. Biglietto di Ingresso: 20 € per il pubblico – 15 € per operatori del settore
La Pittismart app per gli operatori del settore La app PittiSmart è la novità per entrare in fiera, e permette agli operatori del settore di risparmiare 5€ sul prezzo del biglietto (10 € invece di 15 €), evitando le code e ricevendo il biglietto subito sul proprio smartphone.

venerdì 26 febbraio 2016

Il vino in anfora

Vino in anfora, al via una ricerca universitaria per studiarne le influenze
La ricerca del Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze insieme alla fornace del cotto Artenova

Fin dai tempi della Magna Grecia, l’uomo ha utilizzato la terracotta per la conservazione del vino. Le anfore arrivate con i Greci e ampiamente diffuse in Italia dagli Etruschi sono stati i primi veri contenitori per il succo d’uva fermentato. Lo stretto legame tra vino e terracotta è tutto racchiuso in un percorso naturale, nella straordinaria capacità di isolamento termico della terracotta di Impruneta che, grazie alle sue speciali e ormai famose caratteristiche chimico-fisiche, permette una perfetta conservazione del vino.

Il vino in anfora è oramai un fenomeno di cui tutti parlano e la Toscana del vino è oramai maestra di questa antica pratica, ma poco si sa ancora degli aspetti evolutivi che legano vino e terracotta. Così il Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze insieme alla fornace del cotto Artenova di Impruneta, porterà avanti un’indagine, la prima del genere, per capire come le caratteristiche della terracotta possano influenzare la qualità del vino affinato in anfora

Il contratto di ricerca biennale è il primo stipulato a tale scopo fra una fornace di Impruneta – nel caso di Artenova, azienda leader in Italia nel commercio delle anfore da vino con la consulenza tecnica di Francesco Bartoletti e Sergio Bettini – e i ricercatori del Dipartimento di Chimica coordinati dal professor Luciano Lepri. 

L’inedita collaborazione si propone di esplorare e valutare le peculiari caratteristiche conferite al vino stesso attraverso il processo di fermentazione e affinamento in giare di terracotta di Impruneta. “Come azienda che investe molto in innovazione – dichiara Leonardo Parisi, titolare di Artenova – sentivamo l’esigenza di approfondire questo aspetto”. 

I risultati della ricerca potrebbero già essere illustrati il prossimo 19 e 20 Novembre, nel corso della II edizione de “La Terracotta e il Vino 2016”, la Convention internazionale promossa da Artenova che ogni due anni riunisce a Impruneta produttori in anfora da tutto il mondo. 

I processi di fermentazione, affinamento e conservazione influiscono in maniera critica sui parametri chimico-fisici e organolettici che caratterizzano il vino e sono strettamente dipendenti dal tipo di contenitore nel quale avvengono tali processi. La fermentazione e l’affinamento in giare di terracotta può conferire al prodotto qualità uniche. La lavorazione, e più in generale l’intera fase di produzione delle giare, così come le loro dimensioni e la loro porosità, possono influenzare le varie fasi di maturazione del vino. Poiché la lavorazione artigianale delle giare è un processo di difficile standardizzazione, è importante cercare di comprendere come caratteristiche quali permeabilità, porosità e composizione della giara possono influenzare la qualità del vino. 

In particolare la ricerca si propone di caratterizzare il vino mediante la determinazione di macroparametri chimici e chimico-fisici (acidità totale, pH, grado alcoolico, zuccheri) e l’analisi di specifici componenti volatili, che conferiscono aromaticità al vino. “A tale scopo – sostiene il professor Luciano Lepri – verranno confrontati sia vini bianchi che rossi provenienti dallo stesso vigneto, ma vinificati contemporaneamente in giare di terracotta e in contenitori di acciaio. Verrà inoltre determinata la composizione chimica dell’argilla utilizzata per la produzione delle giare e studiata la variazione della porosità delle stesse prima e dopo la vinificazione”.

Il rinascimento del vino italiano. Il dossier Coldiretti/Symbola

DAL METANOLO AL PRIMATO DEL MADE IN ITALY I 30 ANNI CHE HANNO RIVOLUZIONATO IL VINO ITALIANO
Innovazioni, numeri e successi, tutte le tappe della svolta. Mercoledì 2 marzo 2016, ore 9,30 - Roma, Sede Coldiretti in via XXIV Maggio 43

Trenta anni fa lo scandalo del metanolo con vittime, decine di intossicati, inchieste giudiziarie e l'immagine del Made in Italy alimentare drammaticamente compromessa in tutto il mondo, ma anche un nuovo inizio con la rivoluzione che ha portato il vino italiano alla conquista di storici primati a livello nazionale, comunitario ed internazionale.

Con l’anno zero è partito un percorso di crescita del vino che è diventato la punta di diamante e simbolo dell’economia italiana, con un impatto unico dal punto di vista economico, occupazionale e di immagine. 

I cambiamenti nei consumi e nella produzione, le innovazioni dalla vigna al bicchiere, la tutela della qualità ed i controlli, l’impetuosa crescita all’estero e la storica sfida con i cugini francesi segnano le tappe di un Rinascimento che è al centro del dossier Coldiretti/Symbola che sarà presentato mercoledì 2 marzo 2016 dalle ore 9,30 a Roma nella sede Coldiretti in via XXXIV Maggio 43 “Accade domani - A 30 anni dal metanolo il vino e il Made in Italy verso la qualità”.

Per l’occasione saranno esposte le innovazioni piu’ significative dell’ultimo trentennio.

All’incontro parteciperanno tra gli altri Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola, Maurizio Martina il Ministro delle Politiche Agricole e Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti.

Definizione birra artigianale

BIRRA ARTIGIANALE: ARRIVA LA DEFINIZIONE LEGALE
APPROVAZIONE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

La Camera dei Deputati ha approvato l’introduzione della definizione di birra artigianale nell’ambito delle votazioni sulla legge delega sulla semplificazione, razionalizzazione e competitività del settore agroalimentare. Un passo avanti importante per centinaia di microbirrifici e per un settore in grande crescita ed evoluzione.


Il testo approvato prevede la modifica della storica legge del 1962 introducendo questa definizione:

“Si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e microfiltrazione. Ai fini del presente comma si intende per piccolo birrificio indipendente un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza e la cui produzione annua non superi i 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di prodotto per conto terzi.”

La definizione introduce alcuni parametri importanti, che potranno rappresentare un primo passo verso una distinzione anche dal punto di vista fiscale e burocratico tra grandi e piccoli produttori. In questo senso sono da considerare importanti le dichiarazioni rilasciate all’Ansa dal presidente della Commissione Agricoltura Luca Sani: ”Il passo successivo sarà quello di lavorare per abbassare ai piccoli birrifici le accise nella legge di Stabilità”.

Il testo legale richiede per la birra artigianale la contemporaneità di due requisiti di fondo:
  • uno specifico processo lavorativo della birra (esclusione di pastorizzazione e microfiltrazione);
  • la specifica caratterizzazione di birrificio indipendente (escludendo quindi che possa essere controllato, ad es. da un gruppo birraio industriale), con impianti distinti da qualsiasi altro birrificio, con produzione non superiore ai 200.000 hl annui (compresa la produzione per terzi.

La legge non specifica altro e, quindi, le preoccupazioni per i beer firm, avanzate da alcuni osservatori, a nostro avviso non dovrebbero sussistere, perchè se la birra è stata prodotta con i processi indicati dalla legge e in un birrificio indipendente (con le caratteristiche precisate dalla legge), la birra è in tutto e per tutto una birra artigianale a norma di legge, indipendentemente dal fatto che venga adottato un marchio commerciale diverso.

D’altronde la nuova legge non vieta che il birrificio possa produrre anche per terzi. Comunque una migliore esplicitazione ministeriale in fase di attuazione della legge sarebbe opportuna per evitare interpretazioni abnormi da parte delle autorità addette ai controlli. Le modifiche apportate al testo di legge rendono necessario un nuovo passaggio al Senato che dovrebbe però essere puramente formale.

Spirit of Scotland 2016

Torna Spirit of Scotland Rome Whisky Festival 
Al Salone delle Fontane dal 5 al 6 marzo

Si preannuncia come un evento imperdibile per gli amanti del whisky di malto quello che avrà luogo al Salone delle Fontane dell’EUR il 5 e 6 marzo prossimi. Oltre 80 gli espositori provenienti da diverse parti del mondo che proporranno in degustazione libera i propri distillati in questa quinta edizione della manifestazione. 

Davvero ricco il programma che prevede, a pagamento, interessantissime masterclass e altrettanto imperdibili seminari, fra i quali ci piace segnalare quelli di sabato alle 16.30 e alle 19.30 sui sigari realizzati con tabacco Kentucky in abbinamento al whisky (costo 15 euro).

Gli orari di ingresso sono dalle 14.00 alle 23.00 di sabato 5 e dalle 14.00 alle 21.30 di domenica 6; i biglietti giornalieri vengono 10 euro l’intero (bicchiere da degustazione, sacchetta porta bicchiere e guida del Festival) e 7 euro il ridotto (solo accesso al Festival), quest’ultimo non acquistabile online.

Spirit of Scotland – Rome Whisky Festival (5 e 6 marzo) – Salone delle Fontane (EUR) – Via Ciro Il Grande, 10 – Roma – www.spiritofscotland.it

SERVIZI FEM AL MONDO VITIENOLOGICO

SERVIZI FEM AL MONDO VITIENOLOGICO, AL VIA NUOVE MODALITA’ DI EROGAZIONE
Presentate oggi a San Michele le collaborazioni tra la Fondazione Mach e il settore vitienologico

Dal primo gennaio è iniziata una nuova era per la consulenza tecnica erogata dalla Fondazione Edmund Mach. Non più pubblica e gratuita, ma usufruibile dietro espressa richiesta e con pagamento di una tariffa a titolo di contribuzione ai costi, in un’ottica non più di assistenza ma di partnership e condivisione strategica con le imprese.

La rivoluzione riguarda, pertanto, anche il settore vitienologico: la tradizionale consulenza tecnica alle aziende, che rimarrà attiva principalmente per le singole aziende richiedenti e il settore biologico, lascia lo spazio a servizi erogati secondo nuove modalità e tarati, in base alle richieste di ogni singola realtà, riconducibili a una serie di servizi che vanno dalla sperimentazione al monitoraggio, al servizio meteo e alla formazione.

Oggi a San Michele, è stata presentata in conferenza stampa la nuova modalità di erogazione dei servizi al mondo vitienologico, dal presidente Andrea Segrè, assieme al direttore generale, Sergio Menapace e al dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Michele Pontalti, alla presenza dei rappresentanti del settore: Bruno Lutterotti, presidente Cavit, Massimo Benetello, direttore della cantina di Lavis, Alfredo Albertini, direttore della Cantina di Trento, Luca Paolazzi, segretario del Consorzio Vignaioli del Trentino, Goffredo Pasolli, responsabile tecnico Liprovit, Luca Pedron, responsabile del gruppo tecnico viticolo delle Cantine Ferrari, Umberto Pichler, responsabile tecnico Cantine Mezzacorona.

“Il settore vitivinicolo per mezzo delle diverse realtà cooperative o privatistiche ha richiesto alla Fondazione la fornitura di diversi servizi ma ha anche deciso soprattutto per le forme cooperative di non aderire al servizio di consulenza tecnica tradizionale, fino all’anno passato garantito dalla Fondazione a titolo gratuito, per optare per una diversa forma di supporto e collaborazione” ha spiegato il direttore generale, Sergio Menapace.

In questi giorni si stanno concludendo gli ultimi passi amministrativi che porteranno alla firma di sette convenzioni triennali per la fornitura di servizi tecnologici e di supporto e formazione. Della consulenza tecnica diretta alle aziende rimane confermata quella per le singole aziende viticole e quella riferibile ad aziende biologiche che caratterizza in questi ultimi anni l’interesse di una parte non piccola del mondo vitivinicolo provinciale, in crescita, la quale verrà espletata a pacchetto completo come previsto dal tariffario. Le altre attività di servizio che trovano esplicitazione nelle convenzioni sono riportate nella tabella.

Quindi, per ogni singola realtà cooperativa o gruppo cooperativo o realtà singole (vignaioli ecc) sono state stipulate delle convenzioni corredate da un programma tecnico ad aggiornamento annuale su tutti o parte dei temi sopraindicati, secondo le esigenze e le richieste dei diversi soggetti. Le scelte del settore vitivinicolo imporranno un cambio radicale nel sistema dove prima i tecnici della Fondazione arrivavano sino in campagna direttamente al viticoltore nelle scelte tecniche con relativa messaggistica, ora sono orientati principalmente a servizio della produzione organizzata per espletare le richieste. Inoltre i tecnici viticoli della Fondazione potranno dedicarsi maggiormente allo sviluppo di tecniche sperimentali e applicative che possano risolvere quelle che ora sono le emergenze fitosanitarie ed agronomiche del settore.

Le Attività di servizio che trovano esplicitazione nelle convenzioni sono:

Attività di monitoraggio del territorio

Il monitoraggio del territorio consiste nell’individuare le zone più sensibili alle diverse patologie quali peronospora, oidio, cocciniglie, tignole ed effettuare dei controlli periodici. Inoltre prevede un monitoraggio a più vasto raggio su patologie quali GPGV nuova virosi della vite e giallumi.

Supporto formativo per tecnici delle cantine
I tecnici della Fondazione saranno chiamati a degli incontri formativi rivolti ai tecnici delle cantine su tematiche che di volta in volta saranno individuate dai richiedenti e per le quali la Fondazione individuerà al proprio gli specialisti dell’argomento.

Attività didattica e formativa per tecnici e viticoltori sulla base di programmi concordati

La formazione potrà essere rivolta anche ai viticoltori su richiesta specifica da parte delle cantine o di gruppi di viticoltori in base a programmi concordati in precedenza su argomenti che di volta in volta verranno condivisi con i richiedenti.

Servizio di consulenza tecnica alle aziende viticole singole e/o biologiche
Le aziende viticole biologiche riceveranno a tariffa un servizio di consulenza tecnica tradizionale con incontri in campagna, visite aziendali su richiesta e messaggistica puntuale relativamente alla difesa fitosanitaria nei momenti di maggior pressione delle diverse malattie sia causate da funghi che da insetti.

Servizio meteo

Possibilità di accedere ai dati meteo (a scelta) di alcune o tutte le 85 stazioni meteo gestite dalla Fondazione Edmund Mach, dello storico degli ultimi due anni, nonché di modelli previsionali già validati in precedenza dai tecnici della Fondazione.

Servizio analisi di laboratorio

Tradizionale servizio di analisi di laboratorio a tariffario comprendente le analisi del terreno, analisi fogliari, analisi enologiche, nonché dei residui sulle diverse colture relativamente ai principi attivi utilizzati.

Analisi prevendemmiali

Tradizionale servizio di raccolta (circa un mese prima della vendemmia) di campioni di uve appartenenti alle principali varietà coltivate in Trentino dislocate su tutto il territorio provinciale per la verifica dei principali parametri quali zuccheri, acidità, ecc. e confronto con le ultime annate.

Sperimentazione agronomica e fitosanitaria

L’attività di sperimentazione agronomica e fitosanitaria viene indirizzata in base alle problematiche principali rilevate in campagna su tematiche fitosanitarie ed agronomiche allo scopo di verificare le possibili soluzioni maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale.

Sperimentazione e consulenza enologica per aziende a ciclo completo e cantine


La sperimentazione enologica viene concordata con i richiedenti su tematiche di volta in volta evidenziate. La consulenza enologica è rivolta soprattutto alle aziende a ciclo chiuso su specifica richiesta delle stesse con visite in cantina ed analisi enologiche.

La Festa delle Donne del Vino

E' la rivoluzione femminile. In Italia un consumatore su due è donna e la Toscana festeggia
Il 5 marzo un grande evento diffuso, primo in Italia, lanciato dall’Associazione Donne del Vino Toscana

Venti cantine si uniranno per la prima Festa delle Donne del Vino. Il tema sarà “Il vino in tavola” con una serie di appuntamenti interpretati al femminile. La donna beve vino in maniera attenta, salutista, socializzante e edonista e rappresenta un consumatore su due, ma il dato è in crescita.

La Festa delle Donne del Vino, in programma in tutta la Toscana per sabato 5 marzo, è il primo grande appuntamento sul tema vino organizzato in Italia dalle donne e destinato alle donne. Una rivoluzione al femminile nel momento in cui le consumatrici di vino cominciano a diventare protagoniste in Usa, Giappone, Cina, Svezia e sempre di più anche in Italia. 

Da qui l’idea nata dall’Associazione Donne del Vino, da poco presieduta dalla produttrice toscana Donatella Cinelli Colombini, di un grande evento a rete che se per quest’anno è previsto solo in Toscana in oltre venti territori del vino, già dal prossimo punta ad allargarsi a tutta Italia, sempre nella stessa data: il sabato prima dell’8 marzo, giorno in cui si festeggiano le donne. 

L’edizione 2016, coordinata dalla delegata regionale delle Donne del Vino Antonella D’Isanto, si svolgerà in numerosi “luoghi delle donne” di tutta la Toscana con programmi ed interpretazioni diversi ma uno stesso tema: “Il vino in tavola”.

«Dai dati che abbiamo emerge il bisogno di parlare di vino in modo più concreto: come lo servo, con cosa lo abbino, che bicchieri uso – spiega il presidente dell’Associazione Donne del Vino, Donatella Cinelli Colombini - ecco che il nettare di Bacco diventa un complemento della socialità come i vestiti, come il trucco o la conversazione e proprio questo aspetto lo abbiamo voluto sottolineare nella prima edizione dell'evento». «Possiamo dirci soddisfatte per questa prima edizione – aggiunge Antonella D’Isanto, delegata per la regione Toscana della Donne del Vino – che ha riscosso molta partecipazione ed entusiasmo da parte delle nostre associate».

L’evento

A partire dal tema “Il vino in tavola”, le aziende aderenti, in tutto venti cantine, promuoveranno nell’arco della giornata quindici eventi di diversa natura. Si va dal corso di bon ton a tavola, all’abbinamento vino e cibo (rigorosamente fatto tra chef, produttrice e sommelier donna), passando per veri e propri corsi su come si comunica il vino alle donne e tanto altro ancora.

Le donne e il vino

Dall'analisi degli ultimi dati risulta che è donna il 41% dei consumatori di vino. E, nell'ambito enologico, il ruolo femminile è sempre più rilevante. A partire dalle produttrici, che oggi rappresentano oltre il 30 per cento delle aziende italiane, ma anche le sommelier che hanno superato il 40%. Le donne bevono meno spesso ma forse in modo più attento, anche perché usano il vino come strumento di socializzazione e persino di emancipazione. Sempre di più spetta ad una lei scegliere il vino al ristorante e persino a provarlo prima del servizio. 

Le bevitrici in rosa hanno smesso di sentirsi in imbarazzo e c’è persino, fra i maschi, chi le trova sexy. Le consumatrici italiane sono per metà laureate o diplomate, hanno iniziato a bere vino intorno ai 20 anni, non privilegiano le bottiglie della propria regione e se sono esperte assaggiano volentieri anche i vini esteri. 

In linea di massima le donne preferiscono i vini freschi e fragranti, come le bollicine di cui sono grandi consumatrici e, in seconda battuta i rossi corposi. Il gentil sesso vorrebbe comprare vino in enoteca e, se è veramente un’esperta lo fa, ma in realtà lo shopping in rosa di vino avviene ancora prevalentemente nella GDO. Il 61% delle donne che amavano bere vino dice no all’uomo astemio, ritenuto poco attraente. Invece il maschio che apprezza il vino è visto come ricco di cultura (32%), interessante (26%), divertente (24%). Il 74% delle donne apprezza bere vino con il proprio partner.

L’associazione Donne del Vino

Nata a Firenze nel 1988 per opera di Elisabetta Tognana che ne è stata la prima presidente. Riunisce circa 650 socie di tutte le regioni italiane e di tutta la filiera: produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste ed esperte. L’associazione lavora per accrescere la cultura del vino e il consumo responsabile, promuove il ruolo delle donne del vino nella società e nel lavoro e porta la voce delle donne alle istituzioni e alle altre organizzazioni del vino italiane e estere.

L’elenco delle cantine partecipanti e i relativi programmi sarà disponibile su: www.festadonnedelvino.it

giovedì 25 febbraio 2016

Associazione Produttori vitivinicoli trentini, friulani e veneti

Pinot Grigio: nasce l'Associazione “Produttori vitivinicoli trentini, friulani e veneti”
Primo passo verso il riconoscimento formale della Doc “Delle Venezie”

Nasce l'Associazione temporanea di scopo “Produttori vitivinicoli trentini, friulani e veneti”, primo passo formale per chiedere e ottenere il riconoscimento della Doc "Delle Venezie" del Pinot Grigio e dell'Igv "Trevenezie". Alla firma, avvenuta giorni fa a Portogruaro, VE, vi era l'assessore provinciale all'agricoltura, Michele Dallapiccola, assieme ai colleghi assessori regionali di Veneto, Giuseppe Pan e di Friuli Venezia Giulia, Cristiano Schaurli.

"L'associazione è una delle più grandi d'Italia e raccoglie circa 20.000 ettari di vigneto di Pinot Grigio - spiega l'assessore provinciale - di cui tremila del Trentino. Abbiamo definito il modello di governance e nominato il consiglio di amministrazione formato da nove figure paritetiche". Per il Trentino sono stati eletti Luca Rigotti, vicepresidente della Federazione Trentina della Cooperazione, Bruno Lutterotti, presidente di Cavit Trento, e Alessandro Bertagnoli, presidente del Consorzio Vini del Trentino.

Accanto all'assessore Dallapiccola, a rappresentare i produttori trentini vi erano Mauro Coser, presidente della società Frutticoltori Trento presente come rappresentante di Ft Coop, e i tecnici provinciali Gregorio Rigotti e Mario Chemolli, ma soprattutto i direttori e i presidenti delle tre sigle sindacali agricole più importanti, Coldiretti, Confagricoltura e Cia, insieme a Graziano Molon e Alessandro Bertagnoli, rispettivamente direttore e presidente del Consorzio Vini del Trentino.

"Con loro abbiamo lavorato nei mesi scorsi scorsi per creare questa associazione, passaggio fondamentale per ottenere il riconoscimento Doc, ora la parola passa al Ministero (era oggi l'appuntamento al Ministero delle Politiche agricole e forestali), per rappresentare il percorso che è stato fatto fra la Provincia autonoma di Trento, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia - come ha spiegato l'assessore Michele Dallapiccola - il nostro impegno è quello di arrivare alla sospirata fascetta gialla già alla prossima vendemmia. Con i suoi quasi 20 mila ettari, di cui circa 3000 trentini, si sta formando una delle più grandi Doc nazionali, in grado di competere a livello internazionale. L'orgoglio di questa governance paritetica ci spinge ad una ulteriore assunzione di responsabilità, per gestire uno strumento che si aggiunge a quelli che comunque il Trentino mantiene ancora in uso, ovvero Trentino Doc trentino come anche Igt 'Vigneti delle Dolomiti'. Questa grande associazione interregionale ha aggiunto l'assessore provinciale - ci permetterà da un lato di evitare sofisticazioni, dall'altro di creare un cartello in termini di valorizzazione del prodotto".

Infine, ultima peculiarità, il presidente dell'Associazione, che è stato nominato dal Veneto, è Albino Armani, profondo conoscitore della realtà agricola del Trentino: "La sua cantina si trova vicino a Borghetto, in Val d'Adige - conclude l'assessore Dallapiccola -, si tratta sicuramente di un ulteriore elemento di valorizzazione della nostra provincia all'interno del sistema". 

Guida Cantine d’Italia 2016

Go Wine a Roma per promuovere l'attesa guida alle Cantine d'Italia
Ma non solo, sarà una serata per conoscere e degustare vini interessanti e dialogare su itinerari e turismo alla scoperta di cantine e territori

Un parterre di aziende presenti sul volume partecipa alla serata animando il banco d’assaggio; alcune incontrando direttamente il pubblico, altre con i vini di riferimento nella speciale enoteca che viene allestita. 

Sarà un’occasione per compiere un’ideale viaggio fra diversi territori del vino italiano, raccontati da uomini e donne del vino che hanno fatto dell’incontro con il turista del vino una parte importante della loro filosofia aziendale.

Hanno intanto aderito al banco d’assaggio:

Benforte – Cupramontana (An); CASCINA GILLI – Castelnuovo Don Bosco (At); CONTE COLLALTO – Susegana (Tv); Cantine Marisa Cuomo– Furore (Sa); Fattoria Zerbina – Faenza (Ra); Felsina – Castelnuovo Berardenga (Si); La Biòca – Serralunga d’Alba (Cn); Moroder – Ancona;Azienda Agricola Piandaccoli – Lastra a Signa (Fi); Pileum Azienda Vitivinicola – Piglio (Fr); Selvanova – Castel Campagnano (Ce); Sordo Giovanni – Castiglione Falletto (Cn); Tenuta Di Tavignano – Cingoli (Mc).

Conclude la degustazione:

Antica Distilleria Sibona – Piobesi d’Alba (Cn)

Programma e orari:

Ore 16,30 – 18,30: Anteprima: degustazione esclusiva per operatori professionali
(titolari di Ristoranti, Enoteche e Wine Bar)
Ore 18,30: breve conferenza di presentazione dell’evento
Ore 19,00 alle 22,00: apertura del banco d’assaggio al pubblico di enoappassionati

Il costo della degustazione per il pubblico è di € 15,00, Soci Go Wine € 10,00, riduzione soci associazioni di settore € 12,00. L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata (benefit non valido per i soci familiari). L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2016.
Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata all’Associazione Go Wine, telefonando al n°0173/364631 oppure inviando o un’e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12.00 di giovedì 03/03 p.v..

Aggiornamenti sulle aziende presenti anche sulla pagina facebook dell'evento.

“Le origini del Sangiovese: dal sud Italia a Montalcino e oltre …”

AL CREA IL DIPLOMA DI ECCELLENZA SCIENTIFICA DEL PREMIO INTERNAZIONALE BRUNELLO DI MONTALCINO
I ricercatori del CREA hanno dimostrato l’origine meridionale del Sangiovese in seguito alla diffusione della viticoltura dalla Grecia verso l’Europa occidentale

Il Sangiovese veniva selezionato e coltivato  nell’Italia meridionale, solo in un secondo momento, è certamente approdato in Toscana, anche nel comprensorio di Montalcino, divenendo uno dei più diffusi e importanti vitigni italiani a livello mondiale. Ciò è stato possibile analizzando le relazioni di parentela padre-figlio attraverso l’utilizzo di differenti approcci come ampelografia, ricerche storiche e caratterizzazione molecolare.

Infatti, lo scopo del lavoro presentato da Marica Gasparro, ricercatrice del CREA Viticoltura ed Enologia di Turi (BA), è stato quello di scoprire il pedigree del Sangiovese. Analizzando la collezione di germoplasma viticolo, sono stati individuati due genitori putativi del Sangiovese: il Ciliegiolo e il Negrodolce, un’antica varietà recuperata nella Puglia meridionale, considerata perduta nel secolo scorso. Inoltre i ricercatori hanno riscontrato che tre varietà di vini recuperate in Calabria e in Sicilia (Gaglioppo di Cirò, Mantonicone e Nerello Mascalese) derivano dall’incrocio con il Sangiovese.

Con questo studio “Le origini del Sangiovese: dal sud Italia a Montalcino e oltre …”, Marica Gasparro si è aggiudicata il diploma di eccellenza scientifica, riservato al secondo classificato del Premio Internazionale Brunello di Montalcino Case Basse Soldera per giovani ricercatori under 35 edizione 2015. Contestualmente è stato conferito al CREA Viticoltura ed Enologia un certificato di benemerenza quale istituzione scientifica coordinatrice della ricerca.

ROERO DAYS

ROERO DAYS: UN VIAGGIO SENSORIALE NELLA DOCG PIEMONTESE
La Reggia di Venaria si trasformerà nel palcoscenico del Roero: due giorni per raccontare la lunga tradizione vinicola di questa denominazione attraverso degustazioni, momenti di approfondimento e laboratori

Il 20 e 21 marzo 2016 il Consorzio Tutela Roero segna in agenda un importante appuntamento: Roero Days, la manifestazione che farà conoscere una delle denominazioni e delle aree viticole più prestigiose del Piemonte. Entrambi i giorni, dalle 10.30 alle 19.00, la Cascina Medici del Vascello, all’interno dello splendido giardino antistante la Reggia di Venaria (Torino), Patrimonio dell’Unesco, aprirà le porte alla degustazione di oltre 300 vini Docg, prodotti da 60 cantine dell’area.

Per i visitatori, gli appassionati e i professionisti del settore l'ingresso diretto alla Cascina Medici del Vascello e al banco d’assaggio è libero e gratuito. Per tutti loro, al wine-bar vi sarà una libera e gratuita degustazione di numerose etichette di questa pregiata area enologica e di alcune tipicità del territorio come formaggi Dop del Piemonte, prosciutto crudo di Cuneo Dop e salsiccia di Bra. In una sala dedicata ai singoli produttori, ci saranno inoltre 40 tavoli di assaggio gratuito dove il pubblico potrà informarsi direttamente a contatto con i titolari delle aziende.

Roero Days offrirà non solo momenti di assaggio ma verticali, laboratori, illustrazioni di pubblicazioni e dibattiti a cui prenderanno parte alcuni dei più importanti critici ed esperti del settore, come Daniele Cernilli (Guida essenziale ai vini d’Italia, Doctor Wine), Gianni Fabrizio (Vini d’Italia del Gambero Rosso), Fabio Gallo (Associazione Italiana Sommelier), Giancarlo Gariglio (Slow Wine), Eleonora Guerini (Vini d’Italia del Gambero Rosso), Vittorio Manganelli (critico enogastronomico), e Paolo Zaccaria (e-book Wines of Roero). I professionisti di prestigio guideranno gli appassionati in un viaggio sensoriale all’interno di laboratori che metteranno in luce le peculiarità dei vini bianchi a base di arneis e dei rossi a base di nebbiolo, prodotti nell’area del Roero, e che termineranno con la degustazione di due piatti elaborati dai Ristoranti All’Enoteca di Canale di Davide Palluda e Il Centro di Priocca della famiglia Cordero (il costo dei laboratori, compresa la degustazione di due piatti di chef stellati, è invece di 25 euro).

Protagoniste dell’evento anche le vendemmie storiche, di cui si potranno apprezzare le potenzialità evolutive: due verticali metteranno in assaggio quindici anni di Roero, da uve nebbiolo, e dieci di Roero Arneis. Vi sarà inoltre l’opportunità di conoscere le differenze tra i principali vini piemontesi attraverso degustazioni comparate dei più significativi bianchi regionali e delle più importanti denominazioni a base di nebbiolo.

Tra gli appuntamenti più importanti domenica, alle ore 11, c’è la presentazione del volume Vent’anni di Roero di Davide Palluda. Sempre domenica, alle 14, sarà invece protagonista l’e-book Wines of Roero, a cura di Paolo Zaccaria. Da segnare in agenda anche la tavola rotonda dal titolo “L'identità del Roero Docg e le prospettive di mercato” che si terrà lunedì 21 marzo, alle ore 14, e che avrà tra i relatori Daniele Cernilli, Oscar Farinetti, Alessandro Masnaghetti, Roberto Racca, Ueli Schiess e il presidente del Consorzio di Tutela Roero Francesco Monchiero. Moderano Cavallito & Lamacchia.

Costi per il pubblico: banco d’assaggio e ingresso diretto alla Cascina Medici del Vascello gratuiti per tutti. Il costo dei laboratori, compresa la degustazione di due piatti di chef stellati, è invece di 25 euro.

Informazioni per il pubblico: www.consorziodelroero.it – recapito telefonico: 3339188774 – info@consorziodelroero.it

SUMMA16

Tre giorni di Summa 2016, appuntamento enoico organizzato dalla Tenuta Alois Lageder
L'atteso evento continua ad evolversi e prolunga la sua durata. Sempre a sostegno di progetti benefici, parte del ricavato della manifestazione sarà devoluto all’associazione umanitaria Casa della Solidarietà (CdS)

Giunta ormai alla sua 18esima edizione, la manifestazione organizzata dalla famiglia Lageder e certificata Green Event, dà il benvenuto ufficiale alla sesta generazione Alois Clemens Lageder, che nel 2015 è entrato in azienda in qualità di responsabile dell’area vendite e marketing. 

Dal 9 all’11 aprile 2016 torna SUMMA, l’appuntamento annuale organizzato dalla Tenuta Alois Lageder a Casòn Hirschprunn e Tòr Löwengang, Magrè (BZ), e dedicato all’eccellenza vitivinicola proveniente da tutto il mondo. Per la prima volta la kermesse altoatesina, da sempre riservata agli operatori del settore, accoglierà anche privati ed appassionati fino ad esaurimento posti, esclusivamente nella giornata di domenica 10 aprile. La partecipazione alla manifestazione è consentita solo previa registrazione, iscrizione e pagamento online.

SUMMA16 proporrà come sempre un programma di tutto rispetto, scandito da degustazioni di raffinate etichette - inclusi vini certificati Demeter, da anni partner esclusivo, e le nuove annate di Alois Lageder - verticali e seminari, gastronomia di pregio e visite guidate della cantina e dei vigneti.

“Summa rappresenta un momento importantissimo in cui costruire rapporti diretti e personali con i nostri partner, in un’atmosfera familiare ed accogliente”, dichiara Alois Clemens, deciso a seguire la tradizione di famiglia e a conservarne la radicata filosofia, e continua, “saranno molte le novità, tra cui alcune degustazioni guidate nelle nostre cantine di vini davvero unici, i cosiddetti ‘cometi’. Circa trent’anni fa abbiamo iniziato a piantare nei nostri vigneti delle varietà non autoctone, ma tipiche di regioni più meridionali, uve come per esempio Viognier, Petit Manseng, l’Assyrtico, Roussanne, Marsanne oppure Tannat. Questo ci ha permesso di osservare la reazione di questi vitigni piantati nelle nostre zone e sottoposti ai cambiamenti climatici. Grazie a un affinamento singolo, ora possiamo capirne lo sviluppo fino al prodotto finito nel bicchiere”. Non solo il figlio Alois Clemens copre un ruolo importante: a capo dell’organizzazione di Summa – ormai da diversi anni – anche la primogenita Anna Lageder, punto di riferimento operativo e logistico dell’evento. 

Da quando si chiamava “Quintett” – racconta Alois Lageder – “poiché eravamo partiti dall’idea di invitare alla nostra Tenuta cinque vignaioli da altrettante zone di produzione diverse”, ne ha fatta di strada SUMMA, che oggi, a distanza di quasi vent’anni, arriva ad ospitare ben oltre 60 produttori d’eccellenza provenienti da ogni parte del mondo: Italia, Francia, Austria, Germania, Australia e Nuova Zelanda.

Gli ospiti di SUMMA16 - operatori del settore, molti affezionati al suggestivo palazzo rinascimentale del XVII secolo di proprietà della Tenuta, Casòn Hirschprunn, e per la prima volta il grande pubblico - s’immergeranno dunque in una rassegna enogastronomica di pregio - incluse le degustazioni delle nuove annate di Alois Lageder, di visite guidate della sua cantina e dei vigneti - sempre a sostegno di progetti benefici.

Quest’anno la Tenuta Alois Lageder devolverà una parte del ricavato della manifestazione all’associazione umanitaria Casa della Solidarietà (CdS), che da quasi quindici anni aiuta persone in difficoltà: anziani, bambini e giovani provenienti da situazioni familiari difficili, adulti condannati ed ex-detenuti, senzatetto e disoccupati, persone con problemi psichici o con dipendenze, cittadini stranieri o rifugiati trovano nella CdS un aiuto e un posto dove vivere.

Nel 2016 continua inoltre la collaborazione con FAMOS for Alois Lageder – “Oggetti speciali da persone speciali”: i badge d’ingresso della manifestazione verranno realizzati dalle persone che lavorano nei laboratori protetti della comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina (BZ).

Ulteriori informazioni su Casa della Solidarietà: www.casadellasolidarieta.org

Ulteriori informazioni su Summa16: www.summa-al.eu

Ulteriori informazioni su Alois Lageder: www.aloislageder.eu

Il programma completo degli eventi di Summa16 sarà disponibile prossimamente su: www.summa-al.eu/it/programma

Come nacque il termine “SUMMA”…
(Alois Lageder)

“Devo premettere che, inizialmente, avevamo battezzato l’evento con il nome di “Vinal“, con l’intento di creare un collegamento tra Vinitaly e Alois Lageder. In seguito e per diversi anni, la manifestazione è stata chiamata “Quintett“, poiché eravamo partiti dall’idea di invitare alla nostra Tenuta cinque vignaioli da altrettante zone di produzione diverse. In realtà, nelle edizioni successive, questi cinque ospiti iniziali sono diventati sempre di più, così com’è aumentato costantemente il numero dei visitatori professionali e dei giornalisti provenienti da tutto il mondo, a riprova della crescita e del carisma di cui gode quest’evento…

…Nel 2004 pensammo che fosse giunto il momento di trovare un nome nuovo per la nostra manifestazione, e come sovente accade, fu un caso fortuito a suggerircelo: una sera, mia moglie Veronika ed io, entrambi appassionati di musica contemporanea, eravamo immersi nelle note del compositore estone Arvo Pärt e stavamo rimuginando proprio sul nuovo nome da dare all’evento. Quando lei, per combinazione, consultò la custodia del CD per leggere il titolo del brano che stavamo ascoltando, trovò scritto “Summa for Strings“. Ci guardammo negli occhi e fu chiaro ad entrambi che avevamo finalmente trovato il nome giusto.

Il termine “SUMMA” deriva dal latino e significa “somma“ o “totalità“. Lo si può interpretare in due accezioni diverse: da un lato in senso enciclopedico, ossia come qualcosa che abbraccia tutto lo scibile e l’esistente, ma dall’altra anche nel senso di coglierne e sintetizzarne gli aspetti essenziali. Personalmente propendo per la seconda, quindi per il significato di “essenza“, e proprio questo mi ha convinto a scegliere quel termine. Il nostro obiettivo comune, infatti, è di far incontrare i vignaioli migliori puntando alla varietà, ma anche all’essenzialità, facendo emergere in questo modo le sfaccettature più salienti e le eccellenze della produzione vinicola europea”.

mercoledì 24 febbraio 2016

Vinitaly International sbarca al Vancouver International Wine Festival

CANADA LOVES ITALIAN WINES: OLTRE 300 I TRADER ISCRITTI AI SEMINARI VIA A VANCOUVER 
Oggi e domani Vinitaly International a Vancouver. Pronte a partire per Verona le delegazioni commerciali per il 50° Vinitaly

Per la prima volta Vinitaly International fa tappa in Canada al Vancouver International Wine Festival per due giorni di formazione sul vino italiano, sempre più richiesto dal mercato locale. Già selezionate da Vinitaly e Ice delegazioni di buyer canadesi per il 50° Vinitaly a Verona dal 10 al 13 aprile 2016.

Verona, 24 febbraio 2016 – Sarà il Canada una delle nazioni target della 50ª edizione di Vinitaly e per la prima volta Vinitaly International fa tappa nel Paese (oggi e domani) al Vancouver International Wine Festival, dove sono stati organizzati tre Executive Wine della Vinitaly International Academy che valorizzano il grande patrimonio enologico italiano.

Coordinate dal direttore scientifico Ian D’Agata e riservate agli operatori specializzati, le iniziative educazionali della VIA in Canada, dedicate rispettivamente ai vini autoctoni bianchi, agli autoctoni rossi e al confronto fra grandi vini del nord e del sud Italia (vedi elenco sotto), vedono la partecipazione di oltre 300 trader e rappresentano l’evento di avvicinamento tra il Paese nordamericano e la cinquantesima edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile prossimi (www.vinitaly.com).

I buyer provenienti dal Canada rappresentano già il 4% dei 55.000 visitatori esteri arrivati a Verona nel 2015, a conferma di un grande interesse per il vino italiano. Grazie alle attività di incoming realizzate tradizionalmente da Veronafiere, inoltre, ogni anno buyer selezionati partecipano agli incontri b2b di Taste and buy organizzati da Vinitaly con le aziende espositrici.

In aggiunta, quest'anno nell’ambito del Piano Straordinario per la promozione del Made in Italy promosso dal Mise, che di concerto con il Mipaaf ha individuto Vinitaly come fiera di riferimento per il comparto enologico, altre delegazioni commerciali dal Canada sono organizzate da Ice-Italian Trade Agency, attuatore del progetto. Questi buyer, reclutati in collaborazione con Vinitaly International, saranno impegnati in degustazioni guidate dedicate a Regioni e Consorzi di tutela sia presso gli stand istituzionali che nel nuovo spazio tasting di Ice.

Il Canada è un mercato a cui gli espositori di Vinitaly guardano con attenzione, lo hanno dichiarato nella customer satisfaction realizzata a conclusione di Vinitaly 2015. Nel Paese il consumo di vino aumenta a un ritmo accelerato rispetto al resto del mondo, tanto che tra il 2012 e il 2016 è previsto in crescita di oltre il 14%, cioè tre volte più della media globale e con un orientamento verso i prodotti premium.

Salgono anche i vini italiani, con un incremento del 2,5% in quantità per quasi 64,6 milioni di litri e del 9,2% in valore per un totale di oltre 276,2 milioni di euro nei primi 11 mesi del 2015. Tra i vini italiani, aumenta la richiesta di vini biologici e sostenibili e cresce il successo del Prosecco, ma sono Pinot Grigio, Sangiovese, Bardolino, Valpolicella, Barbera e i vini rossi in genere a rappresentare la zoccolo duro delle importazioni dall’Italia; bene anche i super premium come Brunello e Barolo.

VINI PRESENTATI AGLI EXECUTIVE SEMINAR

Italy’s Indigenous Whites, con protagonisti Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG, Vespaiolo Breganze DOC, Ribolla Gialla Venezia Giulia IGT, Roero Arneis DOCG, Soave Classico DOC, Lugana Riserva DOC, Vermentino di Sardegna DOC, Pecorino IGP, Malvasia Isonzo DOC, Greco di Tufo DOCG, Moscato d’Asti DOCG e Passito di Pantelleria DOC.

Italy’s Autochthonous Reds con focus su Lambrusco di Sorbara DOC, Grignolino d’Asti DOC, Rosato Veneto IGT, Nero D’Avola Terre Siciliane IGT, Pelaverga Colline Saluzzesi DOC, Ciliegiolo Maremma Toscana IGT, Chianti Rufina DOCG, Schioppettino Colli Orientali del Friuli DOC, Negroamaro Salento IGT, Pugnitello Toscana Rosso IGT, Montepulciano d’Abruzzo DOC, Barolo DOCG e Aglianico del Vulture DOC.

Italy’s Great Wines: Evolution North to South che propone il confronto tra Trento DOC, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC, Friulano Colli Orientali del Friuli DOC, Lambrusco Sorbara DOC, Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG, Chianti Classico DOCG, Rosso del Veronese IGT, Brunello di Montalcino DOCG, Taurasi DOCG, Barolo DOCG e Isola dei Nuraghi IGT.

“6° Premio al Territorio”. Assegnato ai paesaggi del Collio

I PAESAGGI DEL COLLIO CONQUISTANO VINARIUS
Il famoso “Premio al Territorio” assegnato ogni due anni dall’associazione delle enoteche italiane andrà quest’anno al Collio

Vinarius, l’associazione delle enoteche italiane, ha reso noto quest’oggi che l’ambito “6° Premio al Territorio” è stato assegnato ad uno dei terroir più famosi al mondo per la produzione di vini bianchi: il Collio.

Il premio, conferito oggi 24 Febbraio, è stato assegnato all’unanimità a questo angolo di Friuli Venezia Giulia “Per essere stato protagonista e guida del rinascimento del vino italiano, per aver trasmesso ai propri vini lo spirito ed il carattere che ha permesso di vivere e prosperare in un luogo duro e difficile, per la capacità e la decisione necessari per riconquistarne il primato”. Questa la motivazione del premio, come ha dichiarato il presidente Vinarius, Andrea Terraneo.

“È un riconoscimento che ci riempie di orgoglio – ha affermato il presidente del Consorzio Tutela Vini Collio Robert Princic – perché premia la vocazione del nostro territorio. Nel Collio, infatti, ad una predisposizione naturale dell’area, si aggiunge il fondamentale apporto dei nostri produttori che, con la loro cura meticolosa dei vigneti, tutelano l’ambiente ed impreziosiscono i nostri paesaggi”.

I 1400 ettari che costituiscono questa denominazione si trovano in provincia di Gorizia, al confine con la Slovenia, e devono la loro fama a vini bianchi capaci di migliorare negli anni: gli autoctoni Friulano, Ribolla Gialla e Malvasia coltivati insieme agli internazionali Sauvignon, Chardonnay e Pinot Grigio, che qui cresce da più di 170 anni, senza dimenticare l'uvaggio Collio Bianco. Le ripide colline che lo caratterizzano, l’alto drenaggio e l’elevato contenuto in minerali del terreno, costituito da “Ponca”, un’alternanza di strati di marne e arenarie, conferiscono ai vini un notevole equilibrio tra sapidità, acidità e grado alcolico, capace di farli resistere e migliorare nel tempo. L’assegnazione di oggi è però solo il primo passo del “Premio al Territorio”: seguirà infatti una visita studio dei soci Vinarius per conoscere meglio il Collio e, in autunno, la promozione nelle enoteche associate, con una settimana di degustazioni della denominazione nei locali di tutta Italia.

Consorzio Tutela Vini Collio: rappresenta le 180 aziende socie e le 220 aziende non socie impegnate nella promozione e valorizzazione della denominazione Collio, ed è uno dei consorzi più antichi d’Europa (una prima associazione enologica nacque nel Collio nel 1872), il terzo in Italia ed il primo in Friuli Venezia Giulia, poiché fondato nel 1964. Nel suo oltre mezzo secolo di attività ha operato nel segno della continuità ma anche dello studio e della ricerca, come dimostrato dalle diverse vicende storiche che negli anni hanno visto l’area all’avanguardia in campo enologico. Nel 2003 viene istituito il Premio Collio, riconoscimento di respiro internazionale, nato per commemorare il fondatore e primo presidente del Consorzio, il conte Attems di Petzenstein, che ogni anno premia i migliori lavori nell’ambito di tesi di laurea, dottorati e articoli, che abbiano dato un valido contributo, sul piano scientifico, applicativo e divulgativo, nei settori della viticoltura, dell’enologia e della valorizzazione del territorio.

Vinarius: è l’associazione delle enoteche italiane che, ad oggi, conta su un centinaio di locali sul territorio nazionale e ne annovera anche una decina nei vari continenti, tutte impegnate nella promozione della cultura del vino italiano. Vino che diventa unico ed inimitabile nel mondo anche grazie all’area in cui viene prodotto. Per questo dal 2004 Vinarius crea ed organizza il “Premio al Territorio” che, con cadenza biennale, assegna un riconoscimento ad una specifica area geografica. La scelta avviene non solo in virtù della sua vocazione vitivinicola. Tra i requisiti vi sono, infatti, anche l’esistenza di un paniere agroalimentare di particolare pregio, uno sviluppo del territorio sostenibile, una tradizione, una storia, un’accoglienza turistica di livello. Caratteristiche, queste, che il Collio ha dimostrato di possedere, così come lo avevano fatto precedentemente il Conegliano Valdobbiadene nel 2013, la Maremma Toscana nel 2011, il Marsala nel 2009, il Salento nel 2006 e la Valtellina nel 2004.

Gambero Rosso presenta l’eccellenza culinaria cinese e il vino italiano

CINA E ITALIA SI INCONTRANO "OLTRE I CONFINI DEL GUSTO"
Lezioni di cucina, showcooking e degustazioni come trait d’union tra l’eccellenza culinaria cinese e il vino italiano

Gambero Rosso, in collaborazione con il Chinese Culinary Institute, uno dei più autorevoli centri di formazione culinaria di Hong Kong, inaugura i festeggiamenti per il Capodanno cinese con il nuovo format “Oltre i confini del Gusto”, una serie di eventi che coinvolgeranno le Città del gusto di Roma, Milano, Napoli e Torino.

Gli incontri, che mirano a promuovere la cultura gastronomica cinese, saranno delle serate improntate alla buona cucina e al buon bere. Sono previste delle degustazioni corredate da calici di eccellenze italiane selezionate dagli esperti della Gambero Rosso Academy per realizzare un perfetto wine pairing.

La Capitale ospiterà l’appuntamento d’apertura oggi mercoledì 24 febbraio con uno showcooking tenuto dagli chef Leung Kim Sum e Chan Chun Hung, entrambi docenti al Chinese Cuisine Training Institute, in arrivo direttamente da Hong Kong, che si faranno portavoce della tradizione gastronomica tipica della regione di provenienza. I festeggiamenti dureranno dalle 19 alle 23; poi si proseguirà il 26 febbraio a Milano, il 27 sarà il turno di Napoli. Evento conclusivo a Torino, sabato 5 marzo.

Protagoniste indiscusse di tutti gli incontri saranno le preparazioni tipiche cinesi, e per approfondire la conoscenza di una cultura affascinante e millenaria un’antropologa condirà le serate con racconti e spiegazioni di simbolismi e consuetudini.


Per partecipare ai festeggiamenti di Roma



Per visualizzare il programma completo dell’evento




I vini presenti delle aziende: Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese ed Azienda Agricola Casale del Giglio

L'Italia del vino protagonista a Vinisud

Chiude i battenti Vinisud 2016 – La conferma di una grande annata
Le aziende italiane che hanno partecipato sono state 144, del 35% in crescita rispetto all’ultima edizione. Commenti positivi da parte dei nostri produttori. Un grande successo grazie all'eccellente organizzazione della manifestazione

Vinisud la fiera annuale dedicata ai vini del Mediterraneo ha chiuso il sipario mercoledì scorso, 17 Febbraio, annotando una grande soddisfazione per gli organizzatori e la consapevolezza di essersi ritagliata uno spazio importante all’interno del panorama fieristico internazionale. Quest’anno sono stati 31.867 i visitatori che hanno registrato la loro presenza all’evento (+3% rispetto all’edizione precedente) – di cui 9.784 stranieri.

L’aumento della partecipazione alla fiera riflette l’intento degli organizzatori ad assicurare una crescita consistente ma controllata, volta a garantire innanzitutto la qualità dei visitatori.

La decisione di dividere il Palais Mediterranéen in aree dedicate a vini rossi, bianchi e biologici, nonchè la nuova area di degustazione libera di vini in Bag-in-Box chiamata Open Wine Box, è stata ampiamente apprezzata dai partecipanti.

La “Sparkling Zone” si è rivelata un punto focale per degustare vini molto richiesti e di gran moda provenienti dall’Italia, dalla Spagna e dalla Francia.

L’area chiamata “Wine Mosaic”, che ha permesso ai visitatori di degustare un’ampia selezione di vini provenienti da varietà rare, è stata grandemente apprezzata, così come tutte le conferenze, i seminari e le masterclass, che hanno riscosso grande successo.

Molti eventi sono stati celebrati infine all’interno della fiera, come ad esempio il “Sud de France Sommellerie Challenge”, vinto da Edmond Gasser (Le Chat Botté, a Ginevra) e Gabriel Angermaier (Jérôme Nutile a Nimes), e il “Wine Tourist of the Year Award”, vinto da Viviane Coursières della Iter Vitis France Association, parte della “ European Cultural Route scheme” dal 2009.

I commenti dalle aziende italiane che hanno partecipato sono stati positivi. Dall’azienda Edoardo Freddi arriva un messaggio positivo riferito soprattutto alla qualità dei buyer. L’azienda Fidora, che produce vini biologici, ha voluto esprimere il proprio apprezzamento attraverso una lunga mail di ringraziamento all’organizzazione per l’assistenza e per le opportunità offerte dagli incontri con i buyer provenienti da tutto il mondo, esprimendo con sincerità il desiderio di vedere ancora più americani il prossimo anno.

Alessandro Rivetto, titolare dell’omonima Azienda Agricola, con queste parole racconta la sua esperienza: “Siamo una realtà giovane ma con una lunga storia vitivinicola alle spalle, dedicata alla produzione di vini che sanno raccontare il territorio delle Langhe trasferendo tipicità ed emozione a chi li degusta. Con questo desiderio di conoscere e farci conoscere abbiamo partecipato alla 12esima edizione di VINISUD, e non possiamo che dirci contenti e soddisfatti dell’interesse e dell’apprezzamento ottenuto dai nostri vini in un contesto dove i vini francesi sono numericamente protagonisti. 


Per noi VINISUD è stata un’occasione importante sia per confrontarci con altre realtà produttive che per fare incontri interessanti anche e soprattutto per quanto riguarda il trade. 
Questo non ci sarebbe stato possibile senza l’eccellente organizzazione della manifestazione sia in termini di spazi espositivi che di incoming che ci ha permesso di vivere esperienze che ci rendono orgogliosi e ci danno ancor più entusiasmo nel fare il nostro lavoro”.

Apprezzamenti sono giunti anche da Igor Marini di Castello di Banfi che ha sottolineato l’alto livello dei visitatori, tutti del settore, che hanno prodotto contatti seri e importanti.

Al seguente link è possibile visionare la testimonianza del Brand Manager di Caldirola: www.youtube.com/watch?v=u9CQVP3tp4E

Grande soddisfazione infine per l’eco che la manifestazione ha avuto in ambito digitale: il numero di tweet è stato altissimo – solo negli ultimi 2 giorni ben 533.000 account twitter hanno twittato #VINISUD per 4.8 milioni d’impression.

L’edizione 2017 di Vinisud, che da quest’anno diventa annuale, è prevista dal 20 al 22 Febbraio.

Vinisud in video

3rd day -

Vinisud daily report : https://www.youtube.com/watch?v=s8qxO_FfCuU

Major interviews :

- Michel Gassier : https://www.youtube.com/watch?v=5dUDQdSIaSs

- Adrián Gonzalo : https://www.youtube.com/watch?v=JeIW7QA3do4

- Martin Reyes : https://www.youtube.com/watch?v=kwxNt-Jlspw

2nd day -

Daily report : https://www.youtube.com/watch?v=rufj__R1XdA&index=1&list=FLL0mN71sajr6BAC4Ib8aV9g

Major interviews :

- Aurélie Bertin-Teillaud : https://www.youtube.com/watch?v=fp6x2jGw9BA

- Jacopo Renzetti : https://www.youtube.com/watch?v=u9CQVP3tp4E

- Gerard Barnes : https://www.youtube.com/watch?v=-3h1AG8qhOc

- Christophe Sauvaud : https://www.youtube.com/watch?v=_RFUYLQTuGo

- Jean-Michel Riboulet : https://www.youtube.com/watch?v=JxSSQulmEmo&index=2&list=FLL0mN71sajr6BAC4Ib8aV9g

- André Deyrieux : https://www.youtube.com/watch?v=05WJ4LBHxYQ

1st day -

Daily report : https://www.youtube.com/watch?v=GUnCNJFZdJk&feature=youtu.be

Major interviews :

- Bertrand Girard : https://www.youtube.com/watch?v=ZyQSeEM4jwM

- Eun Ji Kim : https://www.youtube.com/watch?v=QGPKTHEjE28

- Dan Fairris : https://www.youtube.com/watch?v=s292x0PXfh0

- Ari Gorenstein : https://www.youtube.com/watch?v=hAXVjvzmKnw

- Anne Gautier : https://www.youtube.com/watch?v=re6SszfzaYw

Cantine Aperte di Cristallo

Cantine Aperte di Cristallo: il vino incontra le cristallerie in Toscana
Il 5 marzo a Colle di Val d’Elsa (Si) l’evento promosso da MTV Toscana e il Consorzio del Cristallo

Oltre venti cantine da tutta la Toscana dentro cinque delle cristallerie più importanti d’Italia. Durante la giornata la Fisar promuove anche due lezioni di “bon ton” del vino. Parte del ricavato in beneficenza. Violante Gardini (presidente MTV): «La seconda edizione di un evento che non ha eguali in Italia».

Vino e cristallo: un binomio inscindibile che il Movimento Turismo del Vino Toscana vuole mettere in evidenza. Per questo il 5 marzo, a Colle di Val d’Elsa, bellissimo borgo in provincia di Siena, è in programma la seconda edizione di Cantine Aperte di Cristallo, l’evento promosso come detto dal Movimento Turismo del Vino Toscana in collaborazione con il Consorzio del Cristallo e i sommelier dalla Fisar delegazione Siena Val d’Elsa. Oltre venti cantine da tutta la Toscana troveranno posizione all’interno delle cinque cristallerie aderenti all’iniziativa dando la possibilità unica di degustare il vino all’interno dei laboratori artigiani dove si producono i calici.

«A pochi giorni dalla seconda edizione possiamo dirci soddisfatti per la partecipazione sia di cantine che di cristallerie – spiega il presidente del MTV Toscana, Violante Gardini – segno evidente che è una manifestazione che può crescere e che darà la possibilità di scoprire, oltre alle eccellenze artigianali e vitivinicole toscane, anche un borgo turistico di rara bellezza quale è Colle di Val d’Elsa».

Cristallerie e Cantine Aperte. Dalle 10 alle 18 del 5 marzo le cinque cristallerie aderenti al progetto saranno aperte e ospiteranno ciascuna alcune delle venti cantine aderenti all’iniziativa accogliendo i “wine lovers” e tutti gli appassionati con dei kit di degustazione che prevedono, tra le altre cose, un calice da degustazione e la mappa di tutti i punti di assaggio dislocati tra il centro storico e i quartieri della città. Il visitatore quindi potrà prima apprezzare le numerose imprese di cristallo della capitale italiana di questo settore potendo anche acquistare a prezzi speciali non solo i bicchieri, ma anche tutta l’oggettistica realizzata, per poi quindi scoprire le migliori aziende vitivinicole della Toscana assaggiando e con la possibilità di acquistare direttamente sul posto. «Dobbiamo ringraziare il Consorzio del Cristallo di Colle di Val d’Elsa nella persona del presidente Giampiero Brogi che anche per questa edizione è stato molto partecipe nell’organizzazione di questo evento – sottolinea il vicepresidente dell’MTV Toscana,Federico Taddei – e che permetterà ai visitatori anche di farsi creare dei calici personalizzati avvicinandosi quindi ancora di più a questo mondo». La partecipazione ha un costo di 7 euro che permette di ricevere in omaggio il porta calice del MTV Toscana e il calice della Fisar.

Tra degustazioni e corsi di “bon ton” del vino. I sommelier della delegazione della Fisar Siena Val d’Elsa capitanata dal delegato Vincenzo Niccolini accompagneranno gli appassionati alla scoperta dei migliori vini regionali con momenti di degustazione, o semplicemente raccontando i singoli prodotti nei banchi d’assaggio all’interno delle cristallerie e del museo del cristallo. Inoltre, in concomitanza con la prima edizione della Festa delle Donne del Vino in Toscana, due sommelier della Fisar Rosa nella giornatasi occuperanno di fare le due lezioni a ingresso gratuito per tutti coloro che vorranno partecipare. Due momenti per spiegare il “bon ton” a tavola, su come scegliere il vino, ma anche su come servirlo, apparecchiarlo in tavola e spiegarlo in base al menu ed entrambe si terranno presso la cristalleria Colle Vilca alle 12 e alle 16.

Scoprire l’arte della molitura. Il Consorzio del Cristallo di Colle di Val d’Elsa, associazione di produttori sorta con l’obiettivo di promuovere non solo l’arte di molare di questo distretto, ma anche le bellezze artistiche e paesaggistiche, ha aderito con molto entusiasmo a questa nuova edizione di Cantine Aperte di Cristallo. Se da un lato infatti gli addetti del vino spiegheranno le peculiarità di questo prodotto, dall’altro i molatori e gli imprenditori del settore cristallo racconteranno i segreti di questa vera e propria arte che vede in Colle di Val d’Elsa uno dei principali poli produttivi a livello mondiale. In collaborazione con le cristallerie aderenti sono promossi dei veri e propri tour per mostrare i principali passaggi della produzione di cristallo. Una occasione unica per vedere da vicino i forni accesi e le macchine in funzione, l’arte di soffiare a bocca il cristallo e la possibilità di far incidere il proprio nome sul calice da degustazione. Le cristallerie partecipanti sono Colle Vilca, Museo del Cristallo, La Grotta del Cristallo, Cristallo d’Arte – Mario Belli, Moleria Franco Cucini.

L’Associazione “Daniele Mariano”. Parte del ricavato dei 7 euro del biglietto sarà devoluta all’associazione “Daniele Mariano”, realtà nata in seguito alla scomparsa prematura del piccolo Daniele e che ha come obiettivo la lotta alla leucemia e ai tumori infantili. www.danielemariano.org

L’elenco delle cantine e delle cristallerie aderenti e il programma dettagliato dell’iniziativa sono disponibili sul sito www.mtvtoscana.com