Governo dei territori, la lunga attesa dei Comuni. Dalla Convention di Noto le Città del Vino chiedono alle forze politiche un nuovo impegno su enoturismo, promozione e sviluppo delle economie locali
Dalla Convention di Noto (Siracusa) il richiamo delle Città del Vino alle forze politiche per lo sviluppo dell’enoturismo, la difesa e la promozione dei territori e dei paesaggi agricoli. Il presidente Floriano Zambon: “Un fronte comune tra tutte le Città d’Identità per mettere in rete le bellezze e le risorse enogastronomiche dei piccoli municipi”. La senatrice e sindaco di Montefalco, Donatella Tesei: “Ripensiamo i Piani di Sviluppo Rurale per dare risorse ai Comuni agricoli per i servizi generali e l’accoglienza enoturistica”. Il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti: “L’enoturismo e lo scambio d’esperienze tra amministrazioni fanno strada alle economie locali”.
Dalla convention di Noto (Siracusa) le Città del Vino tornano a richiamare l’attenzione delle forze politiche per il buon governo dei territori, a partire dai piccoli Comuni agricoli e a vocazione vitivinicola. Enoturismo, promozione dei vitigni autoctoni, tutela dei paesaggi del vino e piani regolatori delle Città del Vino: sono tanti i temi discussi dai sindaci durante la Convention di Primavera, appena conclusa.
Su tutto, però, la preoccupazione per lo stallo politico in cui si trova il Paese all’indomani delle elezioni, situazione che rischia di ritardare le conquiste ottenute durante l’ultima legislatura in campo vitivinicolo ed enoturistico con il nuovo Testo Unico sul Vino, di cui si attendono i decreti attuativi, e con la legge sull’enoturismo, che necessita di approfondimenti e sviluppi sugli aspetti della promozione generale dei territori e dell’osservatorio nazionale dell’enoturismo.
Per sostenere il ruolo dei Comuni nello sviluppo e nel governo dell’enoturismo la senatrice Donatella Tesei, sindaco di Montefalco (Perugia), ha promesso il suo impegno “per ripensare i PSR - Piani di Sviluppo Rurale - e consentire ai Comuni maggior partecipazione e accesso a risorse finalizzate a garantire alcuni servizi generali e di accoglienza sul territorio”.
“Guardiamo fiduciosi alle forze politiche per la ricerca di un accordo di governo che affronti i problemi e le opportunità per il nostro Paese – sottolinea il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon -. Tra queste l’enoturismo è senza dubbio una grande risorsa per i Comuni e i piccoli territori. Anche per questo l’Associazione sta esplorando nuove possibilità di collaborazione con tutte le altre Città d’Identità, a partire dalle Città dell’Olio, per un fronte comune del bello e del buono del nostro Paese. Riguardo alla convention – ha aggiunto Zambon – esprimo grande soddisfazione per l’alta partecipazione dei territori a quest’appuntamento, ma soprattutto voglio ringraziare il comune di Noto e tutti coloro che si sono impegnati per la calorosa accoglienza e l’ottima organizzazione della Convention”.
“L’appuntamento di Noto con la convention primaverile di Città del Vino segna una tappa fondamentale per la costruzione di un percorso che vede protagonista un’associazione che mette assieme 450 comuni italiani in un progetto di sviluppo legato ad ambiente, agricoltura e cultura – ha commentato il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti -. E’ un coordinamento, un network di realtà territoriali che vogliono raggiungere i loro obiettivi lavorando assieme, scambiandosi esperienze e buone pratiche. Da questa convention è emerso chiaramente che enoturismo e il turismo legato all’agricoltura sono la via giusta. Resta poi la massima soddisfazione per aver organizzato un evento di caratura nazionale, con interventi di spessore e una capacità di accoglienza ormai ben nota della comunità netina”.
lunedì 30 aprile 2018
venerdì 27 aprile 2018
Fake news scientifiche: impariamo insieme a sperimentare la verità!
Nell'ambito di Eureka! Roma 2018 manifestazione capitolina tutta dedicata alla divulgazione e promozione scientifica, una serie di appuntamenti per sperimentare in prima persona qual è la differenza tra ciò che può sembrare vero e ciò che lo è
Il tema delle fake news è un tema di grande attualità. La divulgazione di notizie non vere, specialmente quelle che circolano sul web e i social network, è un fenomeno diffuso che non risparmia neppure scienza e medicina. Sono generalmente false notizie create ad hoc da specialisti della comunicazione per manipolare l'opinione pubblica ma anche, sempre più spesso, libere e superficiali interpretazioni, da parte di un certo tipo di giornalismo pseudoscientifico e sensazionalista, di articoli scientifici di per sé corretti.
L'iniziativa parte da un progetto a cura dell'Associazione Culturale Bluecheese Project e si dipanerà in una tre giorni, dal 7 al 9 maggio dalle 16.00 alle 19.30 presso lo spazio-incontro Scholé di Villa Lazzaroni, di laboratori scientifici con i ricercatori in biologia del CNR.
I partecipanti potranno sperimentare in prima persona qual è la differenza tra ciò che può sembrare vero e ciò che lo è; tavole rotonde con giornalisti per leggere insieme le notizie e smascherare una fake news; letture e video proiezioni sulle bufale scientifiche più clamorose e gli imperdibili esperimenti invisibili del “Circo Patafisico”.
Snews, con il suo programma integrato tra scienza e tecniche di comunicazione, rappresenta per tutti un’opportunità per orientasi con più consapevolezza nel flusso incontrollato di informazioni cui siamo esposti.
L'iniziativa, come dicevo, è parte del programma della prima edizione di Eureka! Roma 2018 promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e in collaborazione con Siae. Fino al 3 giugno, la manifestazione completamente dedicata alla divulgazione e promozione scientifica, conterà in tutta la capitale un totale di circa 800 appuntamenti di divulgazione scientifica proposti dalle Biblioteche di Roma e dal National Geographic Festival delle Scienze, da enti, istituti di ricerca e università e dagli operatori culturali che hanno partecipato al primo avviso pubblico di Roma Capitale - Dipartimento Attività Culturali dedicato alla scienza.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.
Sui social network - in collaborazione con IgersRoma - è attivo l’hashtag #lamiafake con cui pubblicare post o foto su nuove e vecchie bufale.
In collaborazione con Scholé e il Municipio VII saranno coinvolti gli studenti delle scuole medie e superiori del territorio.
Info e prenotazioni su:
Eventbrite
www.facebook.com/BluecheeseProject/
twitter.com/PiuVolume
www.piuvolume.com
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Armand Point, Jeune femme nourrissant une licorne, 1928 |
L'iniziativa parte da un progetto a cura dell'Associazione Culturale Bluecheese Project e si dipanerà in una tre giorni, dal 7 al 9 maggio dalle 16.00 alle 19.30 presso lo spazio-incontro Scholé di Villa Lazzaroni, di laboratori scientifici con i ricercatori in biologia del CNR.
I partecipanti potranno sperimentare in prima persona qual è la differenza tra ciò che può sembrare vero e ciò che lo è; tavole rotonde con giornalisti per leggere insieme le notizie e smascherare una fake news; letture e video proiezioni sulle bufale scientifiche più clamorose e gli imperdibili esperimenti invisibili del “Circo Patafisico”.
Snews, con il suo programma integrato tra scienza e tecniche di comunicazione, rappresenta per tutti un’opportunità per orientasi con più consapevolezza nel flusso incontrollato di informazioni cui siamo esposti.
L'iniziativa, come dicevo, è parte del programma della prima edizione di Eureka! Roma 2018 promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e in collaborazione con Siae. Fino al 3 giugno, la manifestazione completamente dedicata alla divulgazione e promozione scientifica, conterà in tutta la capitale un totale di circa 800 appuntamenti di divulgazione scientifica proposti dalle Biblioteche di Roma e dal National Geographic Festival delle Scienze, da enti, istituti di ricerca e università e dagli operatori culturali che hanno partecipato al primo avviso pubblico di Roma Capitale - Dipartimento Attività Culturali dedicato alla scienza.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.
Sui social network - in collaborazione con IgersRoma - è attivo l’hashtag #lamiafake con cui pubblicare post o foto su nuove e vecchie bufale.
In collaborazione con Scholé e il Municipio VII saranno coinvolti gli studenti delle scuole medie e superiori del territorio.
Info e prenotazioni su:
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Agricoltura. L'Europa vieta l'uso dei neonicotinoidi in campo aperto, una vittoria per gli insetti impollinatori
"Fuori i neonicotinoidi dai nostri piatti!" Storica decisione dell’Europa che dopo una battaglia decennale ha bandito l’uso in campo aperto dei tre insetticidi più diffusi al mondo. Carlo Petrini, Slow Food: "Oggi gli Stati membri dell’Unione europea si sono messi dal lato giusto della storia"
Arriva oggi dopo anni di battaglie la decisione presa dagli Stati membri dell’Europa di bandire l’uso dei neonicotinoidi in campo aperto. Si tratta di una grande vittoria per gli insetti impollinatori, come le api, e per tutti noi, contadini, consumatori e Stati membri.
Lo scorso marzo l’Efsa ha ribadito la pericolosità di tre insetticidi della classe dei neonicotinoidi: clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam. Il risultato è stato che la Commissione europea ha richiesto la restrizione del loro uso in campo aperto, incontrando la resistenza di alcuni Stati membri. Il voto di oggi, invece, ha approvato a maggioranza qualificata la proposta di divieto della Commissione.
Secondo Carlo Petrini, presidente di Slow Food, «Oggi gli Stati membri dell’Unione europea si sono messi dal lato giusto della storia. Si tratta di una vittoria importante non solo per le api ma per l’intera società. Questo voto è un chiaro messaggio indirizzato alla politica e all’intero sistema agricolo industriale: la nostra salute e quella del pianeta prevarranno sugli interessi finanziari delle multinazionali. Siamo di fronte a un passo fondamentale verso un’agricoltura buona, pulita e giusta».
Dello stesso avviso Martine Dermine, coordinatore della Save the Bees Coalition e del Presidio Slow Food dell’ape nera belga: «Questo è un giorno che passerà alla storia perché da quando sono stati autorizzati, 20 anni fa, i neonicotinoidi hanno decimato milioni di alveari in tutta Europa. Gli Stati membri hanno espresso un segnale nettissimo a favore della protezione dell’ambiente e di un’agricoltura più sostenibile».
Per Slow Food questo risultato è un’ottima notizia, anche se la lotta ai neonicotinoidi non finisce qui: la Commissione infatti sostiene l’idea che “il divieto completo dell’uso dei tre neonicotinoidi non è giustificato, in quanto non c’è alcun rischio per le api in tutti quei casi in cui le piante sono trattate esclusivamente all’interno delle serre e rimangono al loro interno durante tutto il ciclo vitale”. Questo vuol dire quindi che i tre insetticidi si possono ancora utilizzare all’interno delle serre. Considerando i rischi comprovati di queste sostanze, Slow Food crede che dovrebbero essere vietate per tutte le coltivazioni e in qualsiasi condizione.
Arriva oggi dopo anni di battaglie la decisione presa dagli Stati membri dell’Europa di bandire l’uso dei neonicotinoidi in campo aperto. Si tratta di una grande vittoria per gli insetti impollinatori, come le api, e per tutti noi, contadini, consumatori e Stati membri.
Lo scorso marzo l’Efsa ha ribadito la pericolosità di tre insetticidi della classe dei neonicotinoidi: clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam. Il risultato è stato che la Commissione europea ha richiesto la restrizione del loro uso in campo aperto, incontrando la resistenza di alcuni Stati membri. Il voto di oggi, invece, ha approvato a maggioranza qualificata la proposta di divieto della Commissione.
Secondo Carlo Petrini, presidente di Slow Food, «Oggi gli Stati membri dell’Unione europea si sono messi dal lato giusto della storia. Si tratta di una vittoria importante non solo per le api ma per l’intera società. Questo voto è un chiaro messaggio indirizzato alla politica e all’intero sistema agricolo industriale: la nostra salute e quella del pianeta prevarranno sugli interessi finanziari delle multinazionali. Siamo di fronte a un passo fondamentale verso un’agricoltura buona, pulita e giusta».
Dello stesso avviso Martine Dermine, coordinatore della Save the Bees Coalition e del Presidio Slow Food dell’ape nera belga: «Questo è un giorno che passerà alla storia perché da quando sono stati autorizzati, 20 anni fa, i neonicotinoidi hanno decimato milioni di alveari in tutta Europa. Gli Stati membri hanno espresso un segnale nettissimo a favore della protezione dell’ambiente e di un’agricoltura più sostenibile».
Per Slow Food questo risultato è un’ottima notizia, anche se la lotta ai neonicotinoidi non finisce qui: la Commissione infatti sostiene l’idea che “il divieto completo dell’uso dei tre neonicotinoidi non è giustificato, in quanto non c’è alcun rischio per le api in tutti quei casi in cui le piante sono trattate esclusivamente all’interno delle serre e rimangono al loro interno durante tutto il ciclo vitale”. Questo vuol dire quindi che i tre insetticidi si possono ancora utilizzare all’interno delle serre. Considerando i rischi comprovati di queste sostanze, Slow Food crede che dovrebbero essere vietate per tutte le coltivazioni e in qualsiasi condizione.
giovedì 26 aprile 2018
I giovani e la cultura del vino. Fondazione Italiana Sommelier e la lectio magistralis agli studenti dell'Università Torvergata
Una delegazione di studenti dell'Ateneo ospiti della Fondazione Italiana Sommelier per una degustazione speciale. L’incontro come prima occasione per far comprendere storia, cultura, identità e tradizione del vino italiano nonché gli sbocchi professionali che il settore può offrire ai giovani neolaureati
A lezione di vino, una lectio magistralis a cura di Franco Maria Ricci, Presidente della Fondazione Italiana Sommelier. Per la prima volta un nutrito gruppo di universitari parteciperà a una vera e propria degustazione in uno dei templi della divulgazione della cultura enoica in Italia, un’opportunità unica per avvicinare nel modo corretto l’affascinante mondo del vino.
Prosegue intensamente l’attività che vede l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata impegnata nell’avvicinare gli studenti dell’ateneo capitolino al mondo dell’agroalimentare e dell’enogastronomia nazionale. Dopo la lectio inauguralis di due settimane fa che ha visto protagonista Massimo Viglietti, chef stellato dell’Enoteca Achilli al Parlamento di Roma, è la volta di un’iniziativa che pone in primo piano il rapporto tra i giovani e il mondo del vino. E lo fa con una lezione davvero speciale, una degustazione che vedrà una delegazione di studenti ospiti della Fondazione Italiana Sommelier nei bellissimi spazi del Rome Cavalieri Waldorf Astoria.
“Un mondo che spesso i giovani approcciano in modo sbagliato – spiega Ernesto Di Renzo, docente di Antropologia culturale e responsabile didattico del Master in Cultura dell’Alimentazione e delle Tradizioni Enogastronomiche dell’Università di Roma Tor Vergata – con un consumo cui fanno difetto consapevolezza e conoscenza. L’incontro di giovedì vuole proprio rappresentare una prima occasione di spiegare ai nostri studenti che il vino, soprattutto in Italia, rappresenta storia, cultura, identità e tradizione. Senza dimenticare le possibilità anche professionali che questo settore può offrire ai giovani neolaureati”.
A fare gli onori di casa sarà Franco Maria Ricci, Presidente della Fondazione Italiana Sommelier e figura di riferimento da anni per l’intero settore vitivinicolo, non solo a livello nazionale. Una vita spesa, la sua, nella divulgazione della cultura del vino.
“Abbiamo accolto con molto favore la proposta dell’Università di Tor Vergata – commenta Ricci – per molte ragioni. Da anni i nostri corsi ospitano anche molti giovani ma è evidente che quella di giovedì sarà una situazione speciale nel corso della quale faremo di tutto per affascinare gli studenti presenti, offrendo loro un’esperienza unica. Il nostro principale obiettivo è quello di far sì che, alla fine della giornata, comprendano la fondamentale differenza che esiste tra bere senza criterio e degustare con attenzione”.
Ma la degustazione nelle sale della Fondazione Italiana Sommelier sarà soltanto il primo appuntamento tra gli studenti dell’ateneo romano e il mondo del vino. Oltre ai partecipanti al Master in Cultura dell’Alimentazione e delle Tradizioni Enogastronomiche, per i quali sono previsti numerosi incontri con importanti esponenti del comparto agroalimentare italiano, anche gli altri universitari e gli sportivi iscritti al CUS Tor Vergata avranno l’opportunità di assistere ad alcuni di questi appuntamenti.
“E tra questi un posto speciale occuperà quello con il Presidente della Fondazione Italiana Sommelier, Franco Maria Ricci – conclude Ernesto Di Renzo – il quale, nei prossimi mesi, sarà ospite nelle nostre aule per approfondire il discorso tra giovani e cultura del vino, argomento che a noi sta particolarmente a cuore”.
Il primo di questi appuntamenti è quindi per giovedì 3 maggio, alle ore 14.00, presso la Terrazza Monte Mario del Rome Cavalieri Waldorf Astoria di via Alberto Cadlolo, 101.
A lezione di vino, una lectio magistralis a cura di Franco Maria Ricci, Presidente della Fondazione Italiana Sommelier. Per la prima volta un nutrito gruppo di universitari parteciperà a una vera e propria degustazione in uno dei templi della divulgazione della cultura enoica in Italia, un’opportunità unica per avvicinare nel modo corretto l’affascinante mondo del vino.
Prosegue intensamente l’attività che vede l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata impegnata nell’avvicinare gli studenti dell’ateneo capitolino al mondo dell’agroalimentare e dell’enogastronomia nazionale. Dopo la lectio inauguralis di due settimane fa che ha visto protagonista Massimo Viglietti, chef stellato dell’Enoteca Achilli al Parlamento di Roma, è la volta di un’iniziativa che pone in primo piano il rapporto tra i giovani e il mondo del vino. E lo fa con una lezione davvero speciale, una degustazione che vedrà una delegazione di studenti ospiti della Fondazione Italiana Sommelier nei bellissimi spazi del Rome Cavalieri Waldorf Astoria.
“Un mondo che spesso i giovani approcciano in modo sbagliato – spiega Ernesto Di Renzo, docente di Antropologia culturale e responsabile didattico del Master in Cultura dell’Alimentazione e delle Tradizioni Enogastronomiche dell’Università di Roma Tor Vergata – con un consumo cui fanno difetto consapevolezza e conoscenza. L’incontro di giovedì vuole proprio rappresentare una prima occasione di spiegare ai nostri studenti che il vino, soprattutto in Italia, rappresenta storia, cultura, identità e tradizione. Senza dimenticare le possibilità anche professionali che questo settore può offrire ai giovani neolaureati”.
A fare gli onori di casa sarà Franco Maria Ricci, Presidente della Fondazione Italiana Sommelier e figura di riferimento da anni per l’intero settore vitivinicolo, non solo a livello nazionale. Una vita spesa, la sua, nella divulgazione della cultura del vino.
“Abbiamo accolto con molto favore la proposta dell’Università di Tor Vergata – commenta Ricci – per molte ragioni. Da anni i nostri corsi ospitano anche molti giovani ma è evidente che quella di giovedì sarà una situazione speciale nel corso della quale faremo di tutto per affascinare gli studenti presenti, offrendo loro un’esperienza unica. Il nostro principale obiettivo è quello di far sì che, alla fine della giornata, comprendano la fondamentale differenza che esiste tra bere senza criterio e degustare con attenzione”.
Ma la degustazione nelle sale della Fondazione Italiana Sommelier sarà soltanto il primo appuntamento tra gli studenti dell’ateneo romano e il mondo del vino. Oltre ai partecipanti al Master in Cultura dell’Alimentazione e delle Tradizioni Enogastronomiche, per i quali sono previsti numerosi incontri con importanti esponenti del comparto agroalimentare italiano, anche gli altri universitari e gli sportivi iscritti al CUS Tor Vergata avranno l’opportunità di assistere ad alcuni di questi appuntamenti.
“E tra questi un posto speciale occuperà quello con il Presidente della Fondazione Italiana Sommelier, Franco Maria Ricci – conclude Ernesto Di Renzo – il quale, nei prossimi mesi, sarà ospite nelle nostre aule per approfondire il discorso tra giovani e cultura del vino, argomento che a noi sta particolarmente a cuore”.
Il primo di questi appuntamenti è quindi per giovedì 3 maggio, alle ore 14.00, presso la Terrazza Monte Mario del Rome Cavalieri Waldorf Astoria di via Alberto Cadlolo, 101.
Dal produttore al consumatore, agli italiani il vino piace acquistarlo in cantina
Tre italiani su quattro (74%) hanno acquistato almeno una volta nel 2017 il vino direttamente dal produttore in cantina a o nei mercati degli agricoltori che alimentano un fatturato complessivo dell’enoturismo sui territori stimato in 2,5 miliardi di euro
È quanto emerge da una indagine che la Coldiretti ha presentato in occasione del Vinitaly nell’anno nazionale del turismo dedicato al cibo italiano. Tra quanti hanno comperato direttamente dal produttore il 68% lo ha fatto in cantina, Il 25% in un mercato degli agricoltori, il 6% in un punto vendita gestito direttamente dal produttore e l’1% dal sito internet aziendale.
Negli ultimi anni in Italia si sono moltiplicate le possibilità di acquisto senza intermediazione con l’apertura di mercati e botteghe degli agricoltori di Campagna Amica che ha creato la più vasta rete europea di acquisti diretti dal produttore (www.campagnamica.it).
L’acquisto del vino dal produttore è un fenomeno in rapida espansione che rappresenta una opportunità per i consumatori che possono così risparmiare e garantirsi acquisti di qualità, ma anche un’occasione per le imprese agricole che possono vendere senza intermediazioni e far conoscere direttamente le caratteristiche e il lavoro necessario per realizzare una specialità territoriale unica e inimitabile.
Una opportunità anche per promuovere il turismo e l’occupazione e combattere lo spopolamento nelle aree interne di una Italia considerata a torto “minore” nell’anno nazionale del turismo dedicato proprio all’enogastronomia. Grazie ai piccoli centri con meno di cinquemila abitanti è infatti garantito il 79% dei vini più pregiati che rappresentano il Made in Italy nel mondo secondo lo studio Coldiretti/Symbola.
La vendita diretta del vino con la possibilità di conoscere vigneti e cantine sono molto diffuse tra i nuovi Paesi produttori come Sudafrica, Australia e Stati Uniti dove la visita alle wineries ha rappresentato un importante elemento di promozione dei consumi.
È quanto emerge da una indagine che la Coldiretti ha presentato in occasione del Vinitaly nell’anno nazionale del turismo dedicato al cibo italiano. Tra quanti hanno comperato direttamente dal produttore il 68% lo ha fatto in cantina, Il 25% in un mercato degli agricoltori, il 6% in un punto vendita gestito direttamente dal produttore e l’1% dal sito internet aziendale.
Negli ultimi anni in Italia si sono moltiplicate le possibilità di acquisto senza intermediazione con l’apertura di mercati e botteghe degli agricoltori di Campagna Amica che ha creato la più vasta rete europea di acquisti diretti dal produttore (www.campagnamica.it).
L’acquisto del vino dal produttore è un fenomeno in rapida espansione che rappresenta una opportunità per i consumatori che possono così risparmiare e garantirsi acquisti di qualità, ma anche un’occasione per le imprese agricole che possono vendere senza intermediazioni e far conoscere direttamente le caratteristiche e il lavoro necessario per realizzare una specialità territoriale unica e inimitabile.
Una opportunità anche per promuovere il turismo e l’occupazione e combattere lo spopolamento nelle aree interne di una Italia considerata a torto “minore” nell’anno nazionale del turismo dedicato proprio all’enogastronomia. Grazie ai piccoli centri con meno di cinquemila abitanti è infatti garantito il 79% dei vini più pregiati che rappresentano il Made in Italy nel mondo secondo lo studio Coldiretti/Symbola.
La vendita diretta del vino con la possibilità di conoscere vigneti e cantine sono molto diffuse tra i nuovi Paesi produttori come Sudafrica, Australia e Stati Uniti dove la visita alle wineries ha rappresentato un importante elemento di promozione dei consumi.
Congiuntura vitivinicola mondiale: evoluzioni e tendenze. Ecco i dati OIV
L'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) ha presentato presso la sede di Parigi i dati sul potenziale produttivo viticolo, il bilancio del raccolto e la situazione del mercato e degli scambi internazionali nel 2017.
Produzione bassa, consumo ben orientato e prosecuzione dell'internazionalizzazione degli scambi. Questo in sintesi quello che emerge dai dati sulla congiuntura vitivinicola mondiale. In dettaglio nel 2017 sono stati prodotti 250 Mio hl di vino, una produzione storicamente bassa, in calo dell'8,6% rispetto all'anno precedente, le cui cause sono da ricercarsi in particolare nelle condizioni climatiche sfavorevoli nell'UE (-14,6% rispetto al 2016). I consumi si attestano invece a 243 Mio hl di vino che risultano di fatto quasi stabilizzati dopo la crisi economica del 2008 e che segna una tendenza positiva da 3 anni. Per quanto riguarda il commercio mondiale di vino, il saldo è molto positivo sia per volume (108 Mio hl, +3,4% rispetto al 2016) sia per valore (30 Mrd EUR, +4,8% rispetto al 2016).
Dal 2008, stabilizzazione del vigneto mondiale a 7,6 Mio ha
Il dato fa riferimento al vigneto mondiale destinato alla produzione di uva da vino, uva da tavola o uva passa, già in produzione o non ancora in produzione. Nel 2017 si riduce il ritmo di crescita del vigneto cinese (+6 mha), mentre diminuisce la dimensione dei vigneti turco (-20 mha) e spagnolo (-8 mha). In Europa, il solo vigneto in crescita è quello italiano (+5 mha). La Spagna rimane saldamente in testa per quanto riguarda le superfici coltivate, con circa 1 Mio ha di vigneti, davanti alla Cina (0,87 Mio ha) e alla Francia (0,79 Mio ha).
Produzione mondiale di vino storicamente bassa
La produzione mondiale di vino (esclusi succhi e mosti) nel 2017 cade a 250 Mio hl, segnando un calo del 8,6% rispetto al 2016. L'Italia (42,5 Mio hl) si conferma primo produttore mondiale, seguita dalla Francia (36,7 Mio hl) e dalla Spagna (32,1 Mio hl). Il livello di produzione rimane alto negli Stati Uniti d'America (23,3 Mio hl) e in Australia (13,7 Mio hl). In America del Sud, dopo una vendemmia 2016 fortemente segnata dall'influenza de El Niño, le produzioni vinicole si sono evolute in modi differenti. Mentre in Argentina (11,8 Mio hl) e in Brasile (3,4 Mio hl) si è registrata una crescita rispetto al 2016, tornando a livelli di produzione medi, la produzione cilena è in calo per il secondo anno consecutivo, attestandosi a 9,5 Mio hl. Il livello di produzione del Sud Africa si stabilizza a 10,8 Mio hl, ossia in crescita del 2,6% rispetto al 2016.
Il consumo mondiale di vino è stabile a 243 Mio hl
Il consumo di vino del 2017 è stimato in 243 Mio hl, in leggera crescita rispetto all'anno precedente. Dopo la flessione dovuta alla crisi economica del 2008/2009, il consumo mondiale di vino ritrova un'evoluzione positiva. Questa tendenza alla crescita si osserva dal 2014. Con 32,6 Mio hl di vino consumati nel 2017, gli USA confermano la posizione di 1º consumatore mondiale, detenuta dal 2011, seguiti da Francia (27 Mio hl), Italia (22,6 Mio hl), Germania (20,2 Mio hl) e Cina (17,9 Mio hl). Il calo del consumo nei paesi storicamente consumatori (Francia, Italia e Spagna) sembra essersi stabilizzato, mentre il consumo negli Stati Uniti d'America, in Cina e in Australia continua a crescere.
Commercio internazionale: aumento del volume e del valore
Nel 2017, il commercio mondiale di vino è aumentato in termini di volume (+3,4%, 108 Mio hl), e ha continuato a crescere in termini di valore, attestandosi a 30 Mrd EUR (+4,8% rispetto al 2016). L'entità di questi scambi è stata sospinta in particolare dalla crescita delle esportazioni dei vini spumanti (+11,2% in volume e +8,9% in valore rispetto al 2016). Queste cifre confermano la crescente internazionalizzazione del mercato del vino.
Produzione bassa, consumo ben orientato e prosecuzione dell'internazionalizzazione degli scambi. Questo in sintesi quello che emerge dai dati sulla congiuntura vitivinicola mondiale. In dettaglio nel 2017 sono stati prodotti 250 Mio hl di vino, una produzione storicamente bassa, in calo dell'8,6% rispetto all'anno precedente, le cui cause sono da ricercarsi in particolare nelle condizioni climatiche sfavorevoli nell'UE (-14,6% rispetto al 2016). I consumi si attestano invece a 243 Mio hl di vino che risultano di fatto quasi stabilizzati dopo la crisi economica del 2008 e che segna una tendenza positiva da 3 anni. Per quanto riguarda il commercio mondiale di vino, il saldo è molto positivo sia per volume (108 Mio hl, +3,4% rispetto al 2016) sia per valore (30 Mrd EUR, +4,8% rispetto al 2016).
Dal 2008, stabilizzazione del vigneto mondiale a 7,6 Mio ha
Il dato fa riferimento al vigneto mondiale destinato alla produzione di uva da vino, uva da tavola o uva passa, già in produzione o non ancora in produzione. Nel 2017 si riduce il ritmo di crescita del vigneto cinese (+6 mha), mentre diminuisce la dimensione dei vigneti turco (-20 mha) e spagnolo (-8 mha). In Europa, il solo vigneto in crescita è quello italiano (+5 mha). La Spagna rimane saldamente in testa per quanto riguarda le superfici coltivate, con circa 1 Mio ha di vigneti, davanti alla Cina (0,87 Mio ha) e alla Francia (0,79 Mio ha).
Produzione mondiale di vino storicamente bassa
La produzione mondiale di vino (esclusi succhi e mosti) nel 2017 cade a 250 Mio hl, segnando un calo del 8,6% rispetto al 2016. L'Italia (42,5 Mio hl) si conferma primo produttore mondiale, seguita dalla Francia (36,7 Mio hl) e dalla Spagna (32,1 Mio hl). Il livello di produzione rimane alto negli Stati Uniti d'America (23,3 Mio hl) e in Australia (13,7 Mio hl). In America del Sud, dopo una vendemmia 2016 fortemente segnata dall'influenza de El Niño, le produzioni vinicole si sono evolute in modi differenti. Mentre in Argentina (11,8 Mio hl) e in Brasile (3,4 Mio hl) si è registrata una crescita rispetto al 2016, tornando a livelli di produzione medi, la produzione cilena è in calo per il secondo anno consecutivo, attestandosi a 9,5 Mio hl. Il livello di produzione del Sud Africa si stabilizza a 10,8 Mio hl, ossia in crescita del 2,6% rispetto al 2016.
Il consumo mondiale di vino è stabile a 243 Mio hl
Il consumo di vino del 2017 è stimato in 243 Mio hl, in leggera crescita rispetto all'anno precedente. Dopo la flessione dovuta alla crisi economica del 2008/2009, il consumo mondiale di vino ritrova un'evoluzione positiva. Questa tendenza alla crescita si osserva dal 2014. Con 32,6 Mio hl di vino consumati nel 2017, gli USA confermano la posizione di 1º consumatore mondiale, detenuta dal 2011, seguiti da Francia (27 Mio hl), Italia (22,6 Mio hl), Germania (20,2 Mio hl) e Cina (17,9 Mio hl). Il calo del consumo nei paesi storicamente consumatori (Francia, Italia e Spagna) sembra essersi stabilizzato, mentre il consumo negli Stati Uniti d'America, in Cina e in Australia continua a crescere.
Commercio internazionale: aumento del volume e del valore
Nel 2017, il commercio mondiale di vino è aumentato in termini di volume (+3,4%, 108 Mio hl), e ha continuato a crescere in termini di valore, attestandosi a 30 Mrd EUR (+4,8% rispetto al 2016). L'entità di questi scambi è stata sospinta in particolare dalla crescita delle esportazioni dei vini spumanti (+11,2% in volume e +8,9% in valore rispetto al 2016). Queste cifre confermano la crescente internazionalizzazione del mercato del vino.
Prime stime dei raccolti 2018 nell'emisfero australe
I Paesi considerati sono Sud Africa, Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, Australia, Nuova Zelanda. Il livello di produzione nell'emisfero sud rimane stabile nel 2017 (52,7 Mio hl). Questa apparente stabilità è il risultato di evoluzioni diverse: sebbene le previsioni per Argentina, Cile, Nuova Zelanda e Uruguay siano positive, la produzione di vino 2018 in Sud Africa (fortemente influenzata dalla siccità), in Australia e in Brasile sarà inferiore rispetto al 2017.
Volevo ricordare che l'OIV è un organismo intergovernativo a carattere scientifico e tecnico avente una competenza riconosciuta nel settore della vite, del vino, delle bevande a base di vino, delle uve da tavola, dell'uva passa e degli altri prodotti della vitivinicoltura. Si compone di 46 Stati membri. Nel suo settore di competenze, l'Organizzazione persegue i seguenti obiettivi: indicare ai propri membri le misure atte a tenere conto delle esigenze dei produttori, dei consumatori e degli altri operatori del settore vitivinicolo, sostenere le altre organizzazioni internazionali intergovernative e non governative, segnatamente quelle che svolgono attività normative, contribuire all'armonizzazione internazionale delle pratiche e delle norme esistenti e, all'occorrenza, all'elaborazione di nuove norme internazionali atte a migliorare le condizioni di produzione e commercializzazione dei prodotti vitivinicoli, come pure alla presa in considerazione degli interessi dei consumatori.
martedì 24 aprile 2018
DIGITALIZE IT! Parte da Ostia il progetto europeo sulle nuove tecnologie digitali e la narrazione del territorio
Nell'ambito del programma di formazione del progetto DIGITALIZE IT!, si è svolto ad Ostia un Training Course per giovani formatori ed educatori sotto il coordinamento nazionale di Affabulazione
Acquisire competenze nella gestione di tecnologie digitali finalizzate allo storytelling e narrazione del territorio, questo lo scopo del Training Course che si è svolto ad Ostia dal 4 al 13 aprile 2018. Il Training fa parte di un progetto biennale denominato DIGITALIZE IT! finanziato dal programma europeo ERASMUS + che coinvolge organizzazioni giovanili di 5 paesi (Italia, Bulgaria, Olanda, Grecia, Francia).
Nel corso del training svoltosi ad Ostia i partecipanti, seguiti dal formatore russo Leo Zbanke, hanno acquisito competenze nella gestione di tecnologie digitali finalizzate allo storytelling di biografie e di narrazioni del territorio.
Durante la permanenza ad Ostia i giovani europei hanno avuto l’occasione di visitare il territorio e conoscere altre realtà locali quali HOP (Humanity over people), Homo Ridens e il Teatro del Lido, mentre i giovani ostiensi hanno approfondito la conoscenza di opportunità europee, tramite l’incontro con i referenti del capofila del progetto Youth Express Network, organizzazione europea con sede a Strasburgo, dove si svolgerà il prossimo evento nel corso dell’estate.
Sono previsti nei prossimi due anni numerosi altri scambi di competenze e processi formativi nelle città dei 5 paesi partner, molti altri giovani del nostro territorio saranno coinvolti nel programma di formazione del progetto DIGITALIZE IT!
Per informazioni scrivere a:
ass.cult. affabulazione@gmail.com
Acquisire competenze nella gestione di tecnologie digitali finalizzate allo storytelling e narrazione del territorio, questo lo scopo del Training Course che si è svolto ad Ostia dal 4 al 13 aprile 2018. Il Training fa parte di un progetto biennale denominato DIGITALIZE IT! finanziato dal programma europeo ERASMUS + che coinvolge organizzazioni giovanili di 5 paesi (Italia, Bulgaria, Olanda, Grecia, Francia).
Il partner italiano è rappresentato da Affabulazione che segue il progetto in qualità di coordinatore nazionale, mentre il Project manager italiano è il giovane Francesco Spina, attore, musicista e formatore giovanile in ambito locale ed europeo.
Nel corso del training svoltosi ad Ostia i partecipanti, seguiti dal formatore russo Leo Zbanke, hanno acquisito competenze nella gestione di tecnologie digitali finalizzate allo storytelling di biografie e di narrazioni del territorio.
Durante la permanenza ad Ostia i giovani europei hanno avuto l’occasione di visitare il territorio e conoscere altre realtà locali quali HOP (Humanity over people), Homo Ridens e il Teatro del Lido, mentre i giovani ostiensi hanno approfondito la conoscenza di opportunità europee, tramite l’incontro con i referenti del capofila del progetto Youth Express Network, organizzazione europea con sede a Strasburgo, dove si svolgerà il prossimo evento nel corso dell’estate.
Sono previsti nei prossimi due anni numerosi altri scambi di competenze e processi formativi nelle città dei 5 paesi partner, molti altri giovani del nostro territorio saranno coinvolti nel programma di formazione del progetto DIGITALIZE IT!
Per informazioni scrivere a:
ass.cult. affabulazione@gmail.com
Enoturismo e Testo Unico del Vino, tutti i capitoli in attesa di governo
La difficile situazione politica, senza un accordo tra i partiti, rischia di congelare le novità del testo unico e del turismo del vino, in attesa dei decreti attuativi e dell’istituzione di un Osservatorio per monitorare un settore che vale 2,5 miliardi di € e 14 milioni di visitatori nelle cantine delle Città del Vino italiane
In vista della Convention in Sicilia (Noto, 26-29 aprile) l’Associazione Nazionale torna a richiamare l’attenzione della politica sui temi più sensibili per i territori. All’ordine del giorno anche il riconoscimento delle Città d’Identità, un fronte comune dei territori per promuovere il bello e il buono dell’Italia, dalle Città del Vino alle Città dell’Olio
Il presidente Floriano Zambon: “I territori hanno bisogno di risposte concrete senza perdere altro tempo”
Dal 26 al 29 aprile i sindaci delle 430 Città del Vino italiane tornano a riunirsi nella Convention di Primavera, in programma a Noto, in Sicilia, per discutere dei grandi temi dei territori a vocazione vitivinicola, dall’enoturismo ai piani regolatori del Vino, dalla promozione dei vitigni antichi e autoctoni alla riqualificazione ambientale.
In attesa che le forze politiche trovino un accordo di governo le Città del Vino tornano a richiamare l’attenzione sulle recenti conquiste del settore, in particolare sul Testo Unico del Vino, di cui si attendono i decreti attuativi, e sulle norme sull’enoturismo approvate con un emendamento alla legge di bilancio durante la precedente legislatura; un settore quest’ultimo che ha bisogno di approfondimenti e sviluppi in un progetto di ampio respiro che preveda investimenti sui territori, azioni promozionali di sistema, un portale enoturistico nazionale e un Osservatorio sull’Enoturismo per il monitoraggio puntuale del settore per orientare le scelte programmatiche e aziendali.
Tra i temi della Convention ci sono anche la costituzione di una regia unica e il riconoscimento delle Città d’Identità, quell’insieme di aggregazioni virtuose dei territori attorno a una vocazione specifica: le Città del Vino, le Città dell’Olio, le Città del Tartufo, del Pane, dei Muri Dipinti, etc. L’iniziativa è partita dalle Città del Vino e dell’Olio che hanno già firmato un protocollo d’intesa per sviluppare un nuovo progetto a vantaggio dei territori più estesi, che rappresentano il buono e il bello dell’Italia. E’ già in programma la nascita di un tavolo di concertazione tra le due Associazioni per definire azioni comuni e verificare le attività concordate, a cadenza bimestrale. In prospettiva si prevedono eventi e progetti di turismo enogastronomico esperienziale e di valorizzazione del patrimonio paesaggistico, ambientale e agroalimentare dei territori associati.
“La scelta di collaborare più strettamente con le altre Città d’Identità arriva in un momento in cui il settore enoturistico mostra segni di maggior maturità e crescita che potrebbero fare molto bene all’economia nazionale e alla difesa dei nostri territori – commenta il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon -. Tuttavia la situazione politica attuale crea incertezza e instabilità. Auspichiamo un solido accordo di governo per rilanciare anche il nostro settore e dare concretezza alle recenti conquiste normative e all’enoturismo in particolare”
Secondo l’ultimo rapporto sull’enoturismo in Italia curato da Città del Vino e Università di Salerno il comparto mostra segnali molto positivi: oltre 14 milioni di accessi enoturistici in Italia e un giro d’affari di 2,5/3 miliardi di euro l’anno.
Il Rapporto sul sito di Città del Vino www.cittadelvino.it/articolo.php?id=MjgxOA==
In vista della Convention in Sicilia (Noto, 26-29 aprile) l’Associazione Nazionale torna a richiamare l’attenzione della politica sui temi più sensibili per i territori. All’ordine del giorno anche il riconoscimento delle Città d’Identità, un fronte comune dei territori per promuovere il bello e il buono dell’Italia, dalle Città del Vino alle Città dell’Olio
Il presidente Floriano Zambon: “I territori hanno bisogno di risposte concrete senza perdere altro tempo”
Dal 26 al 29 aprile i sindaci delle 430 Città del Vino italiane tornano a riunirsi nella Convention di Primavera, in programma a Noto, in Sicilia, per discutere dei grandi temi dei territori a vocazione vitivinicola, dall’enoturismo ai piani regolatori del Vino, dalla promozione dei vitigni antichi e autoctoni alla riqualificazione ambientale.
In attesa che le forze politiche trovino un accordo di governo le Città del Vino tornano a richiamare l’attenzione sulle recenti conquiste del settore, in particolare sul Testo Unico del Vino, di cui si attendono i decreti attuativi, e sulle norme sull’enoturismo approvate con un emendamento alla legge di bilancio durante la precedente legislatura; un settore quest’ultimo che ha bisogno di approfondimenti e sviluppi in un progetto di ampio respiro che preveda investimenti sui territori, azioni promozionali di sistema, un portale enoturistico nazionale e un Osservatorio sull’Enoturismo per il monitoraggio puntuale del settore per orientare le scelte programmatiche e aziendali.
Tra i temi della Convention ci sono anche la costituzione di una regia unica e il riconoscimento delle Città d’Identità, quell’insieme di aggregazioni virtuose dei territori attorno a una vocazione specifica: le Città del Vino, le Città dell’Olio, le Città del Tartufo, del Pane, dei Muri Dipinti, etc. L’iniziativa è partita dalle Città del Vino e dell’Olio che hanno già firmato un protocollo d’intesa per sviluppare un nuovo progetto a vantaggio dei territori più estesi, che rappresentano il buono e il bello dell’Italia. E’ già in programma la nascita di un tavolo di concertazione tra le due Associazioni per definire azioni comuni e verificare le attività concordate, a cadenza bimestrale. In prospettiva si prevedono eventi e progetti di turismo enogastronomico esperienziale e di valorizzazione del patrimonio paesaggistico, ambientale e agroalimentare dei territori associati.
“La scelta di collaborare più strettamente con le altre Città d’Identità arriva in un momento in cui il settore enoturistico mostra segni di maggior maturità e crescita che potrebbero fare molto bene all’economia nazionale e alla difesa dei nostri territori – commenta il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon -. Tuttavia la situazione politica attuale crea incertezza e instabilità. Auspichiamo un solido accordo di governo per rilanciare anche il nostro settore e dare concretezza alle recenti conquiste normative e all’enoturismo in particolare”
Secondo l’ultimo rapporto sull’enoturismo in Italia curato da Città del Vino e Università di Salerno il comparto mostra segnali molto positivi: oltre 14 milioni di accessi enoturistici in Italia e un giro d’affari di 2,5/3 miliardi di euro l’anno.
Il Rapporto sul sito di Città del Vino www.cittadelvino.it/articolo.php?id=MjgxOA==
lunedì 23 aprile 2018
Internet delle cose, un fenomeno sempre più diffuso nel mondo. Le case history nel settore della vitivinicoltura
Presentati a Verona i casi studio che prevedono lo sviluppo dell’Internet of Things nel mondo della vite e del vino, un fenomeno sempre più diffuso nel mondo, dove si stima un giro d’affari di 3mila miliardi di dollari entro il 2020, e che solo in Italia vale 2,8 miliardi di euro. I progetti, illustrati da Valoritalia, rientrano nell’ambito del progetto europeo Internet of Food & Farm 2020 (IoF2020)
Progetti per lo sviluppo dell’Internet of Things (IoT) nel mondo della vite e del vino che spaziano dalla gestione del vigneto ai processi di vinificazione e certificazione, fino alla comunicazione della cantina. Sono i casi studio presentati allo scorso Vinitaly da Valoritalia che si inseriscono nell’ambito dell’Internet of Food & Farm 2020 (IoF2020), il progetto europeo finalizzato all’implementazione su larga scala dell’utilizzo delle tecnologie informatiche nel settore agro-alimentare che conta già complessivamente 19 progetti sparsi per l’Europa.
Entrando nello specifico, sono tre le case history illustrate nel corso del Salone mondiale su vino e distillati alla Fiera di Verona, alla presenza, tra gli altri, del direttore generale di Valoritalia, Giuseppe Liberatore, del presidente di Federdoc, Riccardo Ricci Curbastro e di Cristina Micheloni, Ecosystem chair nel progetto IoF2020. Tutte accomunate dall’idea di sfruttare l’innovazione digitale di un fenomeno, quello dell’Internet delle Cose, sempre più diffuso nel mondo, dove si stima un giro d’affari di 3mila miliardi di dollari entro il 2020 (rilevazioni Gartner, Idc e McKinsey), e che solo in Italia vale 2,8 miliardi di euro (dati 2016, Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano).
Prevede, in particolare, un mix di realtà aumentata, realtà virtuale e sensori sofisticati in vigna e in vasca il caso studio IoT come strumento di certificazione e di comunicazione della cantina di Valoritalia, che verrà sviluppato in tre aziende biologiche presenti in Franciacorta, a Trento e nelle Marche.
“Con questo progetto - spiega Matteo Balderacchi di Valoritalia - potremmo superare l’era dei fascicoli cartacei e delle misurazioni manuali, dotando l’ispettore di strumenti hi-tech costantemente connessi con il SIAN e con i sensori posizionati in cantina, in modo da consultare immediatamente i fascicoli, avere una mappatura precisa della cantina e conoscere tutte le informazioni necessarie per verificare la tracciabilità delle partite”.
Con la realtà virtuale, inoltre, sarà possibile migliorare il processo di formazione, perché questo sistema consente di fare visite guidate in cantina e di avere a disposizione tutte le tipologie di vasche e barrique, rimanendo fisicamente in ufficio e consentendo quindi un notevole risparmio di tempo e denaro.
“Pensiamo che la realtà aumentata e virtuale - aggiunge Balderacchi - rappresentino un binomio strategico anche per le aziende, in quanto strumenti utili per esempio per gli agronomi, che possono interrogare la stazione meteo e sapere quando è piovuto, per il commerciale, che può consultare le giacenze di magazzino anche da remoto e in tempo reale, per l’enologo, che può interrogare i sensori delle vasche per conoscere volume e temperatura. In futuro, non è escluso che la ricostruzione virtuale della cantina, quindi un ambiente tridimensionale che può essere esplorato e con cui è possibile interagire usando visori, guanti e auricolari, possa consentire a buyer, importatori e consumatori di camminare nel vigneto, visitare l’azienda, scegliere i vini da degustare e sedersi in cantina, magari rimanendo allo stand in fiera”.
Sono invece nuovi sistemi tecnologici per migliorare l’analisi del vino durante la vinificazione e il controllo della temperatura nel trasporto, quelli sviluppati dal cluster di aziende italiane formato da Vinidea e Isvea per il progetto IoT per la gestione del vigneto, dei processi di vinificazione e come controllo nelle fasi di trasporto. Un’innovazione che, nell’ultimo caso, prevede un test di laboratorio in grado di determinare la specifica sensibilità alle elevate temperature di trasporto e stoccaggio per ogni lotto di vino e un dispositivo ad uso singolo, da inserire in un cartone all’atto della spedizione, capace di registrare continuamente la temperatura e inviare autonomamente i dati al mittente del carico senza richiedere nessun intervento umano.
“Per quanto riguarda la vinificazione - spiega Gianni Trioli di Vinidea - stiamo sviluppando un sistema in grado di effettuare controlli analitici molto frequenti, cosa che gli attuali sistemi non permettono, che prevedono una lettura dello spettro infrarosso del vino in cantina, l’invio dei dati grezzi al Cloud e il ritorno dei dati analitici necessari in tempo reale”.
Guarda infine all’implementazione delle tecnologie IoT nella gestione della produzione dell’uva da tavola il caso studio elaborato da un’esperienza italiana (uva da tavola in biologico) e una greca (uva da tavola in integrato), sotto la responsabilità dell’International Centre for Advanced Mediterranean Studies di Bari.
“Alla base del progetto - precisa Vincenzo Verrastro del CIHEAM BARI - un prototipo di DSS (Decision Support System) in grado di adattarsi con velocità ad ogni cambiamento climatico e fisiologico del “sistema vigneto da tavola”, attraverso stazioni metereologiche di alta precisione, e di fornire le più importanti informazioni al produttore, come la tempistica delle irrigazioni e il corretto utilizzo dell’acqua, nonché il controllo dell’evoluzione della maturazione del prodotto fresco durante la sua fase di commercializzazione, attraverso l’uso combinato di atmosfera controllata e etichette innovative in grado garantire gli scambi gassosi tra interno ed esterno”.
I tre casi studio illustrati a Vinitaly rientrano nel progetto europeo Internet of Food & Farm 2020 (IoF2020), finanziato dal programma per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea. Con un costo complessivo di 35 milioni di euro, di cui 30 milioni cofinanziati dall’UE, IoF2020 conta più di 70 partner da 14 Paesi Ue e coinvolge tutti gli attori della filiera alimentare, dagli agricoltori alle cooperative, dai fornitori di attrezzatura e logistica alle aziende di trasformazione, alle associazioni di consumatori, inclusi i programmatori di ICT. Cinque gli ambiti tematici del progetto di innovazione tecnologica - frutticoltura, orticoltura, allevamento, seminativo e lattiero-caseario - volto al miglioramento della produttività e della sostenibilità nel settore dell’agricoltura e del cibo.
Progetti per lo sviluppo dell’Internet of Things (IoT) nel mondo della vite e del vino che spaziano dalla gestione del vigneto ai processi di vinificazione e certificazione, fino alla comunicazione della cantina. Sono i casi studio presentati allo scorso Vinitaly da Valoritalia che si inseriscono nell’ambito dell’Internet of Food & Farm 2020 (IoF2020), il progetto europeo finalizzato all’implementazione su larga scala dell’utilizzo delle tecnologie informatiche nel settore agro-alimentare che conta già complessivamente 19 progetti sparsi per l’Europa.
Entrando nello specifico, sono tre le case history illustrate nel corso del Salone mondiale su vino e distillati alla Fiera di Verona, alla presenza, tra gli altri, del direttore generale di Valoritalia, Giuseppe Liberatore, del presidente di Federdoc, Riccardo Ricci Curbastro e di Cristina Micheloni, Ecosystem chair nel progetto IoF2020. Tutte accomunate dall’idea di sfruttare l’innovazione digitale di un fenomeno, quello dell’Internet delle Cose, sempre più diffuso nel mondo, dove si stima un giro d’affari di 3mila miliardi di dollari entro il 2020 (rilevazioni Gartner, Idc e McKinsey), e che solo in Italia vale 2,8 miliardi di euro (dati 2016, Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano).
Prevede, in particolare, un mix di realtà aumentata, realtà virtuale e sensori sofisticati in vigna e in vasca il caso studio IoT come strumento di certificazione e di comunicazione della cantina di Valoritalia, che verrà sviluppato in tre aziende biologiche presenti in Franciacorta, a Trento e nelle Marche.
“Con questo progetto - spiega Matteo Balderacchi di Valoritalia - potremmo superare l’era dei fascicoli cartacei e delle misurazioni manuali, dotando l’ispettore di strumenti hi-tech costantemente connessi con il SIAN e con i sensori posizionati in cantina, in modo da consultare immediatamente i fascicoli, avere una mappatura precisa della cantina e conoscere tutte le informazioni necessarie per verificare la tracciabilità delle partite”.
Con la realtà virtuale, inoltre, sarà possibile migliorare il processo di formazione, perché questo sistema consente di fare visite guidate in cantina e di avere a disposizione tutte le tipologie di vasche e barrique, rimanendo fisicamente in ufficio e consentendo quindi un notevole risparmio di tempo e denaro.
“Pensiamo che la realtà aumentata e virtuale - aggiunge Balderacchi - rappresentino un binomio strategico anche per le aziende, in quanto strumenti utili per esempio per gli agronomi, che possono interrogare la stazione meteo e sapere quando è piovuto, per il commerciale, che può consultare le giacenze di magazzino anche da remoto e in tempo reale, per l’enologo, che può interrogare i sensori delle vasche per conoscere volume e temperatura. In futuro, non è escluso che la ricostruzione virtuale della cantina, quindi un ambiente tridimensionale che può essere esplorato e con cui è possibile interagire usando visori, guanti e auricolari, possa consentire a buyer, importatori e consumatori di camminare nel vigneto, visitare l’azienda, scegliere i vini da degustare e sedersi in cantina, magari rimanendo allo stand in fiera”.
Sono invece nuovi sistemi tecnologici per migliorare l’analisi del vino durante la vinificazione e il controllo della temperatura nel trasporto, quelli sviluppati dal cluster di aziende italiane formato da Vinidea e Isvea per il progetto IoT per la gestione del vigneto, dei processi di vinificazione e come controllo nelle fasi di trasporto. Un’innovazione che, nell’ultimo caso, prevede un test di laboratorio in grado di determinare la specifica sensibilità alle elevate temperature di trasporto e stoccaggio per ogni lotto di vino e un dispositivo ad uso singolo, da inserire in un cartone all’atto della spedizione, capace di registrare continuamente la temperatura e inviare autonomamente i dati al mittente del carico senza richiedere nessun intervento umano.
“Per quanto riguarda la vinificazione - spiega Gianni Trioli di Vinidea - stiamo sviluppando un sistema in grado di effettuare controlli analitici molto frequenti, cosa che gli attuali sistemi non permettono, che prevedono una lettura dello spettro infrarosso del vino in cantina, l’invio dei dati grezzi al Cloud e il ritorno dei dati analitici necessari in tempo reale”.
Guarda infine all’implementazione delle tecnologie IoT nella gestione della produzione dell’uva da tavola il caso studio elaborato da un’esperienza italiana (uva da tavola in biologico) e una greca (uva da tavola in integrato), sotto la responsabilità dell’International Centre for Advanced Mediterranean Studies di Bari.
“Alla base del progetto - precisa Vincenzo Verrastro del CIHEAM BARI - un prototipo di DSS (Decision Support System) in grado di adattarsi con velocità ad ogni cambiamento climatico e fisiologico del “sistema vigneto da tavola”, attraverso stazioni metereologiche di alta precisione, e di fornire le più importanti informazioni al produttore, come la tempistica delle irrigazioni e il corretto utilizzo dell’acqua, nonché il controllo dell’evoluzione della maturazione del prodotto fresco durante la sua fase di commercializzazione, attraverso l’uso combinato di atmosfera controllata e etichette innovative in grado garantire gli scambi gassosi tra interno ed esterno”.
I tre casi studio illustrati a Vinitaly rientrano nel progetto europeo Internet of Food & Farm 2020 (IoF2020), finanziato dal programma per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea. Con un costo complessivo di 35 milioni di euro, di cui 30 milioni cofinanziati dall’UE, IoF2020 conta più di 70 partner da 14 Paesi Ue e coinvolge tutti gli attori della filiera alimentare, dagli agricoltori alle cooperative, dai fornitori di attrezzatura e logistica alle aziende di trasformazione, alle associazioni di consumatori, inclusi i programmatori di ICT. Cinque gli ambiti tematici del progetto di innovazione tecnologica - frutticoltura, orticoltura, allevamento, seminativo e lattiero-caseario - volto al miglioramento della produttività e della sostenibilità nel settore dell’agricoltura e del cibo.
Eureka! Alla scoperta della scienza
“Eureka! Roma 2018”: la Primavera è dedicata alla Scienza con circa 800 iniziative fino al 3 giugno in tutta la città. Per la prima volta la cultura scientifica è protagonista della Capitale e accessibile a tutti grazie alla collaborazione con privati, università, enti
Fino al 3 giugno si svolge la prima edizione di “EUREKA! Roma 2018”, la stagione che la Capitale dedica alla divulgazione e promozione scientifica. La manifestazione, ideata, promossa e sostenuta da Roma Capitale - Assessorato alla Crescita Culturale, conterà in tutta la città un totale di circa 800 appuntamenti di divulgazione scientifica proposti dalle Biblioteche di Roma e dal National Geographic Festival delle Scienze, da enti, istituti di ricerca e università e dagli operatori culturali che hanno partecipato al primo avviso pubblico di Roma Capitale - Dipartimento Attività Culturali dedicato alla scienza. Gli eventi del bando sono realizzati in collaborazione con SIAE.
Un programma inedito, unico e innovativo che intende promuovere la divulgazione e promozione della scienza nella Capitale, sviluppando un dialogo tra la cittadinanza e la comunità scientifica della città, tra le prime e principali in Italia e in Europa. “EUREKA! Roma 2018” per la prima volta realizza a Roma un programma di divulgazione scientifica alla portata di tutti con iniziative diffuse su gran parte del territorio. Fino al 3 giugno tanti gli eventi family friendly e gli appuntamenti per bambini e ragazzi, inoltre incontri, seminari, conferenze, dibattiti, workshop, laboratori, esplorazioni, scoperte, film, spettacoli, mostre, videogiochi, azioni urbane. Gli argomenti approfonditi vanno dall’ambiente, all’astronomia, dalla biodiversità alla biologia, passando per chimica, energia, economia, eco-sostenibilità, fino alla fisica e ancora dalla geologia, all’informatica all’ingegneria, alcuni appuntamenti riguarderanno anche l’intelligenza artificiale, come la matematica, la medicina, le neuroscienze, la zoologia e le nuove tecnologie, la botanica, la robotica, l’entomologia.
INIZIATIVE DELLE ISTITUZIONI CULTURALI E SCIENTIFICHE
Le istituzioni culturali e scientifiche che hanno aderito ad Eureka fino ad oggi sono l’Accademia Nazionale dei Lincei, l’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, l’Istituto Pasteur Italia, l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Associazione
Teatro di Roma, l’Azienda Speciale Palaexpo, l’ENEA, la Fondazione Bioparco di Roma, la Fondazione Cinema per Roma, la Fondazione Musica per Roma, l’Istituzione Biblioteche di Roma, l’Istituto Luce Cinecittà, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, National Geographic, la Sapienza Università di Roma, l’Università Roma Tre, l’Università Tor Vergata.
La Fondazione Bioparco di Roma presenta il 21 e 22 aprile dalle ore 11.00 alle ore 17.00 le giornate-evento Dai dinosauri al rospo dorato: le cause delle estinzioni, con molteplici attività e laboratori interattivi nei 17 ettari del Bioparco. Le attività al Bioparco proseguiranno il 27 maggio dalle ore 11.00 alle ore 17.00 con i laboratori di Millepiedi, insetti & co. e il 3 giugno dalle ore 11.00 alle ore 17.00 con i giochi tematici e i laboratori interattivi di Foreste sottosopra, incentrati sulle specie che abitano le foreste.
L’Istituto Pasteur Italia presenta Science on stage, una serie di incontri dedicati alla divulgazione scientifica che si terranno dal 23 aprile fino al 16 maggio 2018 al Foyer del Teatro Valle, ad ingresso libero. Si inizia il 23 aprile ore 19 con Storia delle epidemie e la rilevanza dei vaccini, per proseguire il 2 maggio ore 18 con Lo spazio e il futuro dell’uomo, il 9 maggio ore 18 I batteri buoni: il microbiota, il 16 maggio ore 18 con Il futuro dell'uomo: invecchiamento e longevità. Fattori genetici, stili di vita e biotecnologie.
Dal 27 al 29 aprile Roma partecipa per la prima volta al City nature challenge 2018, evento internazionale promosso dal Museo di Storia Naturale di Los Angeles e dall’Accademia delle Scienze della California, che vedrà oltre 60 città del mondo competere per il primato di città più sensibile alla biodiversità. In ogni città scenderanno in campo cittadini-scienziati (tutti possono partecipare, basta un semplice smartphone) per riconoscere, fotografare e geolocalizzare le piante e gli animali, accompagnati nelle loro esplorazioni da esperti e ricercatori. Vince la città che raccoglie più osservazioni. A Roma sono previsti Bioblitz al Parco dell’Appia Antica (Valle della Caffarella 27 aprile dalle ore 10), al Parco di Centocelle (28 aprile dalle ore 10), al Parco di Villa Torlonia (28 aprile dalle ore 10), al Parco di Villa Borghese (29 aprile dalle 10 alle 13). A cura dell’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL e in collaborazione con Regione Lazio, WWF Italia, Parco Regionale dell’Appia Antica, Università Tor Vergata, Università La Sapienza e Zètema.
Il Maxxi ospita in occasione della mostra Blackout. Allora&Calzadilla il progetto di ENEA Energia fatta ad arte con due incontri (28 aprile e 19 maggio ore 17.00) per riflettere su soluzioni possibili e modelli validi per una energia pulita e sostenibile.
Al Palazzo delle Esposizioni, in occasione della mostra HUMAN+. Il futuro della nostra specie, rifletteremo su questo tema con INCONTRI | HUMAN+, a cura di Fabrizio Rufo - Sapienza Università di Roma Dipartimento di Biologia Ambientale (3, 10, 17 maggio, ore 18.30), e con le proiezioni dei film della rassegna Schermi mutanti il cinema incontra la scienza - 2a edizione, introdotte dagli interventi di alcuni scienziati (4 - 26 maggio 2018). A cura dell’Azienda Speciale Palaexpo. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Dal 3 al 6 maggio l’Associazione Teatro di Roma propone al Teatro India alle ore 21.00 lo spettacolo teatrale Walking on the moon in cui la realtà virtuale incontra la narrazione poetica di Fabio Morgan. A cura di CK Teatro, con la regia Leonardo Ferrari Carissimi.
Dal 4 al 6 maggio l’Istituto Luce Cinecittà ospita nello Studio 10 e nella Sala Fellini degli Studios il RomeVideo Game Lab (ad ingresso gratuito), un lungo weekend interamente dedicato al mondo del videogame, con laboratori, workshop, didattica per scuole e famiglie, panel e masterclass esclusive, con la presenza di postazioni interattive, la storia del videogioco e le ultime novità.
Il 5, il 7 e il 19 maggio si svolge il ciclo di incontri ad ingresso libero I luoghi della scienza a Roma.
L'ENEA, in collaborazione con Spettacoli di Matematica, propone la mattina del 13 e del 19 maggio l’iniziativa La scienza? Si impara al cinema, con proiezioni di film e laboratori didattici dedicati a bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni, al Cinema LUX.
L'Università degli Studi Roma Tre ha in programma la conferenza pubblica Enrico Fermi a ottanta anni dal Nobel, in collaborazione con l'Accademia Nazionale dei Lincei, il 16 maggio ore 10 nell'Aula Magna del Rettorato, e l'incontro Proteggere e curare la terra: cosa ci raccontano gli scienziati, previsto il 17 maggio ore 18 al Dipartimento di Scienze. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
L’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" aderisce ad Eureka! con il ciclo di conferenze divulgative sul tema Il libro della natura è scritto in lingua matematica… (dal Saggiatore, G. Galilei) organizzate dal CMTP (Center for Mathematics and Theoretical Physics) ogni lunedì di maggio (7, 14, 21, 28) alle 18 nel Foyer del Teatro Valle. Quattro appuntamenti in cui la scienza incontra la filosofia e la cultura: “Lo spirito dell’Algebra”, “Mondo Quantistico e Umanesimo”, “Matematica, filosofia e scienze della natura: un triangolo di relazioni complesse”, “L’arte figurativa incontra la M-teoria”.
Al Dipartimento di Fisica dell'Università di “Tor Vergata” si svolgerà invece il 18 maggio dalle 17.30 alle 22 una Serata astronomica 2.0, dedicata a studenti universitari, con osservazioni del Sole, della Luna, dei pianeti e delle stelle accompagnate da brevi seminari di carattere astrofisico. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
La Sapienza Università di Roma partecipa con l’iniziativa maggio museale – sabato alla sapienza, che prevede per tutti i sabati di maggio l’apertura straordinaria del polo museale (dalle 10 alle 20), con visite guidate, mostre, seminari e conferenze, laboratori ludico-didattici, concerti di MuSa.
Si svolgeranno, inoltre, la conferenza scientifica Ingegneria incontra (17 maggio dalle 19.00 alle 20.00) alla Facoltà di Ingegneria, e tante iniziative nell’ambito di Pomeriggi di matematica il 15 e il 18 maggio al Dipartimento di Matematica: giochi, laboratori, seminari, letture e brevi rappresentazioni, discussioni sull'insegnamento, mostre di libri e altro.
Infine, la Scuola di Ingegneria Aerospaziale della Sapienza organizza il 19 maggio ore 16 l’iniziativa Aria e vuoto cosmico nella propria area all’Aeroporto
dell’Urbe. Saranno, tra l’altro, visibili al pubblico il lanciatore spaziale Scout (22 metri), i satelliti San Marco, e i laboratori della Sapienza che operano nel settore dell’aerospazio. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
È all’insegna del divertimento e della scienza il programma di attività educative e culturali proposto dal Museo Civico di Zoologia nei mesi di aprile e maggio. Ogni sabato pomeriggio l’appuntamento è con le attività di Scienza divertente, rivolte ai bambini dai 5 agli 11 anni. La domenica pomeriggio è invece dedicata alle partite di Museo-game per bambini tra i 5 e gli 8 anni.
Domenica 6 maggio inoltre - come ogni prima domenica del mese - i bimbi di 3-4 anni, accompagnati dai loro genitori, potranno partecipare alle ore 10.30 alle attività di Scienza in famiglia, mentre nel pomeriggio dalle ore 15 alle 16.30 si svolgono gli incontri della Scienzofficina (adulti e bambini dai 5 anni) per sperimentare, creare, osservare, e costruire. E nel corso dell'intera giornata sono previste insolite Passeggiate scientifiche al museo per tutta la famiglia.
INIZIATIVE DELL’AVVISO PUBBLICO “EUREKA! ROMA 2018”
Tra i progetti risultati idonei nella graduatoria definitiva dell’Avviso Pubblico tanti gli appuntamenti, diffusi su gran parte del territorio cittadino, dedicati alla conoscenza naturalistica, alle nuove tecnologie, alle donne protagoniste della scienza, e al patrimonio ambientale della Capitale, che privilegiano soprattutto l’interazione, la sperimentazione e il coinvolgimento in prima persona del pubblico di ragazzi, adulti e famiglie. Le date e i luoghi degli appuntamenti verranno aggiornati sul sito web www.eurekaroma.it.
Tra i numerosi appuntamenti in arrivo la Soc. coop. Fauna Urbis propone il progetto Opportunisti di successo che farà conoscere a bambini e famiglie le specie animali e vegetali problematiche e aliene invasive con appuntamenti in parchi e ville dei municipi VII e VIII e con laboratori, giochi, attività con esperti e passeggiate naturalistiche. L'Associazione Spazi all’Arte presenta gli Incontri scientifico-culturali itineranti nel X Municipio con l’obiettivo di far conoscere ai cittadini il valore delle peculiarità scientifico-culturali presenti nell’area.
Si terranno conferenze scientifiche e visite guidate nei luoghi più belli e importanti del territorio, come il Centro Polifunzionale ExDepò, il Salone Riario della Cattedrale di S. Aurea di Ostia Antica e gli Scavi Archeologici di Ostia Antica. Flyer srl presenta al Fusolab 2.0 l’iniziativa FLxER audio visual performing art project incentrata sull’incontro tra video e performance, con un susseguirsi di workshop, lecture e spettacoli video dal vivo aperti al pubblico e gratuiti. Sarà possibile confrontarsi con ricercatori, artisti, esperti e produttori di tecnologie su questioni inerenti scienza e arte, libertà digitali, free software, evoluzione del live video, e sperimentare nuove tecnologie.
Bluecheese Project propone il progetto Snews, un’opportunità per orientarsi con più consapevolezza nel flusso incontrollato di informazioni, spesso non attendibili, che circolano sul web e i social network. A maggio nello spazio-incontro Scholé di Villa Lazzaroni tre giorni di laboratori scientifici con i ricercatori in biologia del CNR, per sperimentare in prima persona la differenza
tra ciò che può sembrare vero e ciò che lo è; tavole rotonde con giornalisti per leggere insieme le notizie e smascherare una fake news; letture e video proiezioni sulle bufale scientifiche più clamorose e gli imperdibili esperimenti invisibili del “Circo Patafisico”.
Al complesso Santa Maria della Pietà il progetto Ambientarti a cura dell'Associazione La Platea per sensibilizzare giovani, studenti e famiglie sul tema della difesa dell’ambiente, prevede una serie di laboratori in biblioteca, spettacoli teatrali, escursioni nel verde, attività all’aria aperta. Da Explora si svolgerà l'iniziativa ad ingresso libero Equilibraria a cura di Corrente in Movimento. Grazie al gioco interattivo il pubblico potrà avvicinarsi alle problematiche ambientali, conoscere da vicino le criticità delle diverse città italiane, e comprendere più facilmente i cambiamenti utili per rendere migliore la qualità dell’aria e l’ambiente urbano in cui viviamo.
Nelle Biblioteche “Valle Aurelia” e “Cornelia” si tiene l'iniziativa Dis-equilibri, a cura dell'Associazione Il Clownotto, con laboratori, workshop ed eventi all'aperto incentrati su fisica, ambiente, ecosostenibilità.
Al Galoppatoio di Villa Borghese l'evento gratuito Terra Nostra, a cura di Jera Srl. L'appuntamento - all’interno del Festival di Educazione alla Sostenibilità - ha l’obiettivo di coinvolgere bambini e ragazzi dai 3 ai 16 anni in attività di divulgazione scientifica, in occasione con la celebrazione della Giornata Internazionale della Terra. L’Associazione Donne di carta presenta l'iniziativa P(i)azza la scienza al Polo Museale Atac, che sarà trasformato per l'occasione in una «piazza dei Saperi». Salendo e scendendo da un treno o da un tram storico, si potranno ascoltare lezioni didattiche su vari temi scientifici; prendere e portare libri nello spazio bookcrossing; ascoltare narrazioni scientifiche; visitare le vetture facendosi raccontare storie e progressi tecnologici, e conoscere, infine, le "Donne di Scienza".
Dedicato alle donne di scienza anche l’evento Rita Levi-Montalcini e le Neuroscienze per le strade di Roma. Obiettivo la divulgazione delle neuroscienze e della personalità scientifica umana di Rita Levi Montalcini, premio Nobel e fondatrice dell’Istituto EBRI che cura l’iniziativa. Nel V Municipio la presentazione del fumetto dedicato alla scienziata, giochi scientifici per bambini e reading.
Con il Roma Science Van, a cura di Psiquadro, la divulgazione scientifica diventa itinerante. Un mezzo mobile e una squadra di divulgatori scientifici e ricercatori si sposteranno nelle piazze dei Municipi VIII, X e XIII per dar vita a laboratori, animazioni, stazioni interattive realizzate e istallate temporaneamente.
Al Museo Vigamus e al Museo Explora, Werdera S.r.l. organizza l'evento Terrastramba, un progetto innovativo, basato su un fumetto interattivo, e avente ad oggetto tre tematiche principali: i cambiamenti climatici, l’energia rinnovabile e lo sviluppo sostenibile. In concomitanza con Open House Roma 2018 l’associazione Open City Roma organizza Genius Loci – dove abita il genio, una festa della scienza che renderà omaggio ai luoghi e ai suoi protagonisti attraverso visite guidate, tour, laboratori, esplorazioni urbane e
naturalistiche, che faranno da ponte tra il mondo della ricerca e i cittadini. A maggio si potranno visitare luoghi come l’Agenzia Spaziale Italiana, il Centro Nazionale Trapianti Operativo, la Fondazione Gimema Onlus – ex Pastificio Pantanella, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, la Cava Fabretti. Si potrà assistere a eventi di approfondimento attraverso i quali avvicinarsi al mondo della ricerca e partecipare a tour tematici di carattere storico e/o naturalistico. Tutti gli eventi saranno completamente gratuiti.
In Eureka Roma 2018 anche le proposte degli altri vincitori dell’avviso pubblico: Evviva la fisica – Sala Umberto srl, Chimica: scienza di forma, luce e bellezza – Siamo Sapiens, Roma ti apiamo – Buono Associazione di promozione sociale, Biodivercittà – Alla scoperta del verde nelle biblioteche di Roma – G.Eco Associazione culturale, La città lontana – Il Triangolo Scaleno Associazione culturale, Il pensiero della tecnica – Dall’invenzione del software alla quarta rivoluzione 4.0 – Timos Teatro Eventi, La piazza della scienza – Associazione Istituto Ecoambientale, Fisicamente / Dialoghi e esperimenti tra fisica e arte – Wunderbar Associazione culturale, Roma Outdoor…la Scienza in Villa! – Società cooperativa Myosotis, I mille nomi di Fermi. Roma celebra gli ottanta anni del Nobel di Enrico Fermi – Associazione culturale Teatro Mobile, Le vie della scienza tra passato, presente e futuro – Associazione culturale formaSCIENZA, Scienza che spettacolo! – Associazione culturale Xenia, Luce a km zero – The Hub Roma srl, Archeo Festival – Le scienze umane raccontano il passato – Società cooperativa Ricreazioni, Plantae - Climate Art Project, Forgotten – Associazione culturale Forgotten, Alice’s Particles – CIAC Centro Internazionale Arti Contemporanee, Microcosmi Urbani (la natura invisibile) – Società cooperativa Ruotalibera, L’acqua di Roma - Associazione Onlus Acqua bene comune.
Su www.eurekaroma.it il programma delle iniziative di “EUREKA! Roma 2018” che potrà subire modifiche. Sarà tempestivamente integrato e aggiornato fino al 3 giugno.
Fino al 3 giugno si svolge la prima edizione di “EUREKA! Roma 2018”, la stagione che la Capitale dedica alla divulgazione e promozione scientifica. La manifestazione, ideata, promossa e sostenuta da Roma Capitale - Assessorato alla Crescita Culturale, conterà in tutta la città un totale di circa 800 appuntamenti di divulgazione scientifica proposti dalle Biblioteche di Roma e dal National Geographic Festival delle Scienze, da enti, istituti di ricerca e università e dagli operatori culturali che hanno partecipato al primo avviso pubblico di Roma Capitale - Dipartimento Attività Culturali dedicato alla scienza. Gli eventi del bando sono realizzati in collaborazione con SIAE.
Un programma inedito, unico e innovativo che intende promuovere la divulgazione e promozione della scienza nella Capitale, sviluppando un dialogo tra la cittadinanza e la comunità scientifica della città, tra le prime e principali in Italia e in Europa. “EUREKA! Roma 2018” per la prima volta realizza a Roma un programma di divulgazione scientifica alla portata di tutti con iniziative diffuse su gran parte del territorio. Fino al 3 giugno tanti gli eventi family friendly e gli appuntamenti per bambini e ragazzi, inoltre incontri, seminari, conferenze, dibattiti, workshop, laboratori, esplorazioni, scoperte, film, spettacoli, mostre, videogiochi, azioni urbane. Gli argomenti approfonditi vanno dall’ambiente, all’astronomia, dalla biodiversità alla biologia, passando per chimica, energia, economia, eco-sostenibilità, fino alla fisica e ancora dalla geologia, all’informatica all’ingegneria, alcuni appuntamenti riguarderanno anche l’intelligenza artificiale, come la matematica, la medicina, le neuroscienze, la zoologia e le nuove tecnologie, la botanica, la robotica, l’entomologia.
INIZIATIVE DELLE ISTITUZIONI CULTURALI E SCIENTIFICHE
Le istituzioni culturali e scientifiche che hanno aderito ad Eureka fino ad oggi sono l’Accademia Nazionale dei Lincei, l’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, l’Istituto Pasteur Italia, l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Associazione
Teatro di Roma, l’Azienda Speciale Palaexpo, l’ENEA, la Fondazione Bioparco di Roma, la Fondazione Cinema per Roma, la Fondazione Musica per Roma, l’Istituzione Biblioteche di Roma, l’Istituto Luce Cinecittà, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, National Geographic, la Sapienza Università di Roma, l’Università Roma Tre, l’Università Tor Vergata.
La Fondazione Bioparco di Roma presenta il 21 e 22 aprile dalle ore 11.00 alle ore 17.00 le giornate-evento Dai dinosauri al rospo dorato: le cause delle estinzioni, con molteplici attività e laboratori interattivi nei 17 ettari del Bioparco. Le attività al Bioparco proseguiranno il 27 maggio dalle ore 11.00 alle ore 17.00 con i laboratori di Millepiedi, insetti & co. e il 3 giugno dalle ore 11.00 alle ore 17.00 con i giochi tematici e i laboratori interattivi di Foreste sottosopra, incentrati sulle specie che abitano le foreste.
L’Istituto Pasteur Italia presenta Science on stage, una serie di incontri dedicati alla divulgazione scientifica che si terranno dal 23 aprile fino al 16 maggio 2018 al Foyer del Teatro Valle, ad ingresso libero. Si inizia il 23 aprile ore 19 con Storia delle epidemie e la rilevanza dei vaccini, per proseguire il 2 maggio ore 18 con Lo spazio e il futuro dell’uomo, il 9 maggio ore 18 I batteri buoni: il microbiota, il 16 maggio ore 18 con Il futuro dell'uomo: invecchiamento e longevità. Fattori genetici, stili di vita e biotecnologie.
Dal 27 al 29 aprile Roma partecipa per la prima volta al City nature challenge 2018, evento internazionale promosso dal Museo di Storia Naturale di Los Angeles e dall’Accademia delle Scienze della California, che vedrà oltre 60 città del mondo competere per il primato di città più sensibile alla biodiversità. In ogni città scenderanno in campo cittadini-scienziati (tutti possono partecipare, basta un semplice smartphone) per riconoscere, fotografare e geolocalizzare le piante e gli animali, accompagnati nelle loro esplorazioni da esperti e ricercatori. Vince la città che raccoglie più osservazioni. A Roma sono previsti Bioblitz al Parco dell’Appia Antica (Valle della Caffarella 27 aprile dalle ore 10), al Parco di Centocelle (28 aprile dalle ore 10), al Parco di Villa Torlonia (28 aprile dalle ore 10), al Parco di Villa Borghese (29 aprile dalle 10 alle 13). A cura dell’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL e in collaborazione con Regione Lazio, WWF Italia, Parco Regionale dell’Appia Antica, Università Tor Vergata, Università La Sapienza e Zètema.
Il Maxxi ospita in occasione della mostra Blackout. Allora&Calzadilla il progetto di ENEA Energia fatta ad arte con due incontri (28 aprile e 19 maggio ore 17.00) per riflettere su soluzioni possibili e modelli validi per una energia pulita e sostenibile.
Al Palazzo delle Esposizioni, in occasione della mostra HUMAN+. Il futuro della nostra specie, rifletteremo su questo tema con INCONTRI | HUMAN+, a cura di Fabrizio Rufo - Sapienza Università di Roma Dipartimento di Biologia Ambientale (3, 10, 17 maggio, ore 18.30), e con le proiezioni dei film della rassegna Schermi mutanti il cinema incontra la scienza - 2a edizione, introdotte dagli interventi di alcuni scienziati (4 - 26 maggio 2018). A cura dell’Azienda Speciale Palaexpo. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Dal 3 al 6 maggio l’Associazione Teatro di Roma propone al Teatro India alle ore 21.00 lo spettacolo teatrale Walking on the moon in cui la realtà virtuale incontra la narrazione poetica di Fabio Morgan. A cura di CK Teatro, con la regia Leonardo Ferrari Carissimi.
Dal 4 al 6 maggio l’Istituto Luce Cinecittà ospita nello Studio 10 e nella Sala Fellini degli Studios il RomeVideo Game Lab (ad ingresso gratuito), un lungo weekend interamente dedicato al mondo del videogame, con laboratori, workshop, didattica per scuole e famiglie, panel e masterclass esclusive, con la presenza di postazioni interattive, la storia del videogioco e le ultime novità.
Il 5, il 7 e il 19 maggio si svolge il ciclo di incontri ad ingresso libero I luoghi della scienza a Roma.
L'ENEA, in collaborazione con Spettacoli di Matematica, propone la mattina del 13 e del 19 maggio l’iniziativa La scienza? Si impara al cinema, con proiezioni di film e laboratori didattici dedicati a bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni, al Cinema LUX.
L'Università degli Studi Roma Tre ha in programma la conferenza pubblica Enrico Fermi a ottanta anni dal Nobel, in collaborazione con l'Accademia Nazionale dei Lincei, il 16 maggio ore 10 nell'Aula Magna del Rettorato, e l'incontro Proteggere e curare la terra: cosa ci raccontano gli scienziati, previsto il 17 maggio ore 18 al Dipartimento di Scienze. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
L’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" aderisce ad Eureka! con il ciclo di conferenze divulgative sul tema Il libro della natura è scritto in lingua matematica… (dal Saggiatore, G. Galilei) organizzate dal CMTP (Center for Mathematics and Theoretical Physics) ogni lunedì di maggio (7, 14, 21, 28) alle 18 nel Foyer del Teatro Valle. Quattro appuntamenti in cui la scienza incontra la filosofia e la cultura: “Lo spirito dell’Algebra”, “Mondo Quantistico e Umanesimo”, “Matematica, filosofia e scienze della natura: un triangolo di relazioni complesse”, “L’arte figurativa incontra la M-teoria”.
Al Dipartimento di Fisica dell'Università di “Tor Vergata” si svolgerà invece il 18 maggio dalle 17.30 alle 22 una Serata astronomica 2.0, dedicata a studenti universitari, con osservazioni del Sole, della Luna, dei pianeti e delle stelle accompagnate da brevi seminari di carattere astrofisico. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
La Sapienza Università di Roma partecipa con l’iniziativa maggio museale – sabato alla sapienza, che prevede per tutti i sabati di maggio l’apertura straordinaria del polo museale (dalle 10 alle 20), con visite guidate, mostre, seminari e conferenze, laboratori ludico-didattici, concerti di MuSa.
Si svolgeranno, inoltre, la conferenza scientifica Ingegneria incontra (17 maggio dalle 19.00 alle 20.00) alla Facoltà di Ingegneria, e tante iniziative nell’ambito di Pomeriggi di matematica il 15 e il 18 maggio al Dipartimento di Matematica: giochi, laboratori, seminari, letture e brevi rappresentazioni, discussioni sull'insegnamento, mostre di libri e altro.
Infine, la Scuola di Ingegneria Aerospaziale della Sapienza organizza il 19 maggio ore 16 l’iniziativa Aria e vuoto cosmico nella propria area all’Aeroporto
dell’Urbe. Saranno, tra l’altro, visibili al pubblico il lanciatore spaziale Scout (22 metri), i satelliti San Marco, e i laboratori della Sapienza che operano nel settore dell’aerospazio. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
È all’insegna del divertimento e della scienza il programma di attività educative e culturali proposto dal Museo Civico di Zoologia nei mesi di aprile e maggio. Ogni sabato pomeriggio l’appuntamento è con le attività di Scienza divertente, rivolte ai bambini dai 5 agli 11 anni. La domenica pomeriggio è invece dedicata alle partite di Museo-game per bambini tra i 5 e gli 8 anni.
Domenica 6 maggio inoltre - come ogni prima domenica del mese - i bimbi di 3-4 anni, accompagnati dai loro genitori, potranno partecipare alle ore 10.30 alle attività di Scienza in famiglia, mentre nel pomeriggio dalle ore 15 alle 16.30 si svolgono gli incontri della Scienzofficina (adulti e bambini dai 5 anni) per sperimentare, creare, osservare, e costruire. E nel corso dell'intera giornata sono previste insolite Passeggiate scientifiche al museo per tutta la famiglia.
INIZIATIVE DELL’AVVISO PUBBLICO “EUREKA! ROMA 2018”
Tra i progetti risultati idonei nella graduatoria definitiva dell’Avviso Pubblico tanti gli appuntamenti, diffusi su gran parte del territorio cittadino, dedicati alla conoscenza naturalistica, alle nuove tecnologie, alle donne protagoniste della scienza, e al patrimonio ambientale della Capitale, che privilegiano soprattutto l’interazione, la sperimentazione e il coinvolgimento in prima persona del pubblico di ragazzi, adulti e famiglie. Le date e i luoghi degli appuntamenti verranno aggiornati sul sito web www.eurekaroma.it.
Tra i numerosi appuntamenti in arrivo la Soc. coop. Fauna Urbis propone il progetto Opportunisti di successo che farà conoscere a bambini e famiglie le specie animali e vegetali problematiche e aliene invasive con appuntamenti in parchi e ville dei municipi VII e VIII e con laboratori, giochi, attività con esperti e passeggiate naturalistiche. L'Associazione Spazi all’Arte presenta gli Incontri scientifico-culturali itineranti nel X Municipio con l’obiettivo di far conoscere ai cittadini il valore delle peculiarità scientifico-culturali presenti nell’area.
Si terranno conferenze scientifiche e visite guidate nei luoghi più belli e importanti del territorio, come il Centro Polifunzionale ExDepò, il Salone Riario della Cattedrale di S. Aurea di Ostia Antica e gli Scavi Archeologici di Ostia Antica. Flyer srl presenta al Fusolab 2.0 l’iniziativa FLxER audio visual performing art project incentrata sull’incontro tra video e performance, con un susseguirsi di workshop, lecture e spettacoli video dal vivo aperti al pubblico e gratuiti. Sarà possibile confrontarsi con ricercatori, artisti, esperti e produttori di tecnologie su questioni inerenti scienza e arte, libertà digitali, free software, evoluzione del live video, e sperimentare nuove tecnologie.
Bluecheese Project propone il progetto Snews, un’opportunità per orientarsi con più consapevolezza nel flusso incontrollato di informazioni, spesso non attendibili, che circolano sul web e i social network. A maggio nello spazio-incontro Scholé di Villa Lazzaroni tre giorni di laboratori scientifici con i ricercatori in biologia del CNR, per sperimentare in prima persona la differenza
tra ciò che può sembrare vero e ciò che lo è; tavole rotonde con giornalisti per leggere insieme le notizie e smascherare una fake news; letture e video proiezioni sulle bufale scientifiche più clamorose e gli imperdibili esperimenti invisibili del “Circo Patafisico”.
Al complesso Santa Maria della Pietà il progetto Ambientarti a cura dell'Associazione La Platea per sensibilizzare giovani, studenti e famiglie sul tema della difesa dell’ambiente, prevede una serie di laboratori in biblioteca, spettacoli teatrali, escursioni nel verde, attività all’aria aperta. Da Explora si svolgerà l'iniziativa ad ingresso libero Equilibraria a cura di Corrente in Movimento. Grazie al gioco interattivo il pubblico potrà avvicinarsi alle problematiche ambientali, conoscere da vicino le criticità delle diverse città italiane, e comprendere più facilmente i cambiamenti utili per rendere migliore la qualità dell’aria e l’ambiente urbano in cui viviamo.
Nelle Biblioteche “Valle Aurelia” e “Cornelia” si tiene l'iniziativa Dis-equilibri, a cura dell'Associazione Il Clownotto, con laboratori, workshop ed eventi all'aperto incentrati su fisica, ambiente, ecosostenibilità.
Al Galoppatoio di Villa Borghese l'evento gratuito Terra Nostra, a cura di Jera Srl. L'appuntamento - all’interno del Festival di Educazione alla Sostenibilità - ha l’obiettivo di coinvolgere bambini e ragazzi dai 3 ai 16 anni in attività di divulgazione scientifica, in occasione con la celebrazione della Giornata Internazionale della Terra. L’Associazione Donne di carta presenta l'iniziativa P(i)azza la scienza al Polo Museale Atac, che sarà trasformato per l'occasione in una «piazza dei Saperi». Salendo e scendendo da un treno o da un tram storico, si potranno ascoltare lezioni didattiche su vari temi scientifici; prendere e portare libri nello spazio bookcrossing; ascoltare narrazioni scientifiche; visitare le vetture facendosi raccontare storie e progressi tecnologici, e conoscere, infine, le "Donne di Scienza".
Dedicato alle donne di scienza anche l’evento Rita Levi-Montalcini e le Neuroscienze per le strade di Roma. Obiettivo la divulgazione delle neuroscienze e della personalità scientifica umana di Rita Levi Montalcini, premio Nobel e fondatrice dell’Istituto EBRI che cura l’iniziativa. Nel V Municipio la presentazione del fumetto dedicato alla scienziata, giochi scientifici per bambini e reading.
Con il Roma Science Van, a cura di Psiquadro, la divulgazione scientifica diventa itinerante. Un mezzo mobile e una squadra di divulgatori scientifici e ricercatori si sposteranno nelle piazze dei Municipi VIII, X e XIII per dar vita a laboratori, animazioni, stazioni interattive realizzate e istallate temporaneamente.
Al Museo Vigamus e al Museo Explora, Werdera S.r.l. organizza l'evento Terrastramba, un progetto innovativo, basato su un fumetto interattivo, e avente ad oggetto tre tematiche principali: i cambiamenti climatici, l’energia rinnovabile e lo sviluppo sostenibile. In concomitanza con Open House Roma 2018 l’associazione Open City Roma organizza Genius Loci – dove abita il genio, una festa della scienza che renderà omaggio ai luoghi e ai suoi protagonisti attraverso visite guidate, tour, laboratori, esplorazioni urbane e
naturalistiche, che faranno da ponte tra il mondo della ricerca e i cittadini. A maggio si potranno visitare luoghi come l’Agenzia Spaziale Italiana, il Centro Nazionale Trapianti Operativo, la Fondazione Gimema Onlus – ex Pastificio Pantanella, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, la Cava Fabretti. Si potrà assistere a eventi di approfondimento attraverso i quali avvicinarsi al mondo della ricerca e partecipare a tour tematici di carattere storico e/o naturalistico. Tutti gli eventi saranno completamente gratuiti.
In Eureka Roma 2018 anche le proposte degli altri vincitori dell’avviso pubblico: Evviva la fisica – Sala Umberto srl, Chimica: scienza di forma, luce e bellezza – Siamo Sapiens, Roma ti apiamo – Buono Associazione di promozione sociale, Biodivercittà – Alla scoperta del verde nelle biblioteche di Roma – G.Eco Associazione culturale, La città lontana – Il Triangolo Scaleno Associazione culturale, Il pensiero della tecnica – Dall’invenzione del software alla quarta rivoluzione 4.0 – Timos Teatro Eventi, La piazza della scienza – Associazione Istituto Ecoambientale, Fisicamente / Dialoghi e esperimenti tra fisica e arte – Wunderbar Associazione culturale, Roma Outdoor…la Scienza in Villa! – Società cooperativa Myosotis, I mille nomi di Fermi. Roma celebra gli ottanta anni del Nobel di Enrico Fermi – Associazione culturale Teatro Mobile, Le vie della scienza tra passato, presente e futuro – Associazione culturale formaSCIENZA, Scienza che spettacolo! – Associazione culturale Xenia, Luce a km zero – The Hub Roma srl, Archeo Festival – Le scienze umane raccontano il passato – Società cooperativa Ricreazioni, Plantae - Climate Art Project, Forgotten – Associazione culturale Forgotten, Alice’s Particles – CIAC Centro Internazionale Arti Contemporanee, Microcosmi Urbani (la natura invisibile) – Società cooperativa Ruotalibera, L’acqua di Roma - Associazione Onlus Acqua bene comune.
Su www.eurekaroma.it il programma delle iniziative di “EUREKA! Roma 2018” che potrà subire modifiche. Sarà tempestivamente integrato e aggiornato fino al 3 giugno.
venerdì 20 aprile 2018
Vino&Scienza, Internet of Things, unica rivoluzione dopo fillossera
A Vinitaly, con Vite&Vino dell'Informatore Agrario, si è parlato di enologia di precisione
“Con l’Internet of Things siamo di fronte a una rivoluzione. Se la prima è stata con l’arrivo della fillossera, la seconda, dopo più di 100 anni, è quella del digitale. E questa volta nessuna parte della filiera ne è esclusa, dalla produzione al consumo, attraverso un sistema fortemente connesso e agevolato dalla diffusione degli smartphone”.
Lo ha detto il professor Attilio Scienza, professore di viticoltura ed Enologia all’Università di Milano, intervenendo al convegno “IoT in vigna e cantina”, organizzato dalle Edizioni L’Informatore Agrario e durante il quale è stata presentata “Vite&Vino”, la nuova rivista del gruppo.
“Con l’Internet delle Cose ci stiamo indirizzando verso l’enologia di precisione – ha dichiarato il professor Maurizio Ugliano dell’Università di Verona – che permetterà anche di ridurre l’impatto ambientale dell’intero processo produttivo del vino”.
Tre sono i livelli dell’IoT, secondo Francesco Marinello dell’Università di Padova: “Il primo livello concerne la capacità di identificare un oggetto, il secondo di metterlo in connessione con altri oggetti e il terzo che permette di analizzare e processare i dati ottenuti dal vigneto e dal satellite, per individuare la scelta agronomica statisticamente più sensata”.
Il processo non è senza ostacoli. “La viticoltura italiana ha una forte parcellizzazione dei vigneti e una classe agricola anziana, che raramente va d’accordo con le nuove tecnologie – ha affermato Scienza –. Dobbiamo dunque coinvolgere la cooperazione, che deve spingere verso questo cambiamento digitale e i contoterzisti, perché sono in grado di gestire le tecnologie complesse. Nei prossimi anni il prezzo medio del vino non aumenterà, per cui l’unica possibilità per i viticoltori è aumentare la produttività, ridurre i costi, rendere le aziende più efficienti, anche grazie all’Internet delle Cose”.
Grazie alla sua crescente capacità di raccogliere e rielaborare in maniera continua grandi quantità di dati, l’Iot si è infatti già inserito nel settore agricolo e vitivinicolo per ottimizzare la produzione su obiettivi specifici, per adeguare la coltivazione alle peculiarità delle vendemmie e per massimizzare le prestazioni agroeconomiche del vigneto a fronte delle osservazioni in campo.
In Francia, l’utilizzo dell’IoT per la mappatura del vigore vegetativo ha consentito di risparmiare dal 10 al 30% sui costi per la fertilizzazione (regione di Bordeaux) e migliorato l’efficienza nella selezione dei lotti, con l’attribuzione del rosé a quelli con maggior vigore, dei rossi corposi a quelli a vigore moderato, e dei rossi fruttati a quelli minore vigore vegetativo (zona Languedoc).
“Con l’Internet of Things siamo di fronte a una rivoluzione. Se la prima è stata con l’arrivo della fillossera, la seconda, dopo più di 100 anni, è quella del digitale. E questa volta nessuna parte della filiera ne è esclusa, dalla produzione al consumo, attraverso un sistema fortemente connesso e agevolato dalla diffusione degli smartphone”.
Lo ha detto il professor Attilio Scienza, professore di viticoltura ed Enologia all’Università di Milano, intervenendo al convegno “IoT in vigna e cantina”, organizzato dalle Edizioni L’Informatore Agrario e durante il quale è stata presentata “Vite&Vino”, la nuova rivista del gruppo.
“Con l’Internet delle Cose ci stiamo indirizzando verso l’enologia di precisione – ha dichiarato il professor Maurizio Ugliano dell’Università di Verona – che permetterà anche di ridurre l’impatto ambientale dell’intero processo produttivo del vino”.
Tre sono i livelli dell’IoT, secondo Francesco Marinello dell’Università di Padova: “Il primo livello concerne la capacità di identificare un oggetto, il secondo di metterlo in connessione con altri oggetti e il terzo che permette di analizzare e processare i dati ottenuti dal vigneto e dal satellite, per individuare la scelta agronomica statisticamente più sensata”.
Il processo non è senza ostacoli. “La viticoltura italiana ha una forte parcellizzazione dei vigneti e una classe agricola anziana, che raramente va d’accordo con le nuove tecnologie – ha affermato Scienza –. Dobbiamo dunque coinvolgere la cooperazione, che deve spingere verso questo cambiamento digitale e i contoterzisti, perché sono in grado di gestire le tecnologie complesse. Nei prossimi anni il prezzo medio del vino non aumenterà, per cui l’unica possibilità per i viticoltori è aumentare la produttività, ridurre i costi, rendere le aziende più efficienti, anche grazie all’Internet delle Cose”.
Grazie alla sua crescente capacità di raccogliere e rielaborare in maniera continua grandi quantità di dati, l’Iot si è infatti già inserito nel settore agricolo e vitivinicolo per ottimizzare la produzione su obiettivi specifici, per adeguare la coltivazione alle peculiarità delle vendemmie e per massimizzare le prestazioni agroeconomiche del vigneto a fronte delle osservazioni in campo.
In Francia, l’utilizzo dell’IoT per la mappatura del vigore vegetativo ha consentito di risparmiare dal 10 al 30% sui costi per la fertilizzazione (regione di Bordeaux) e migliorato l’efficienza nella selezione dei lotti, con l’attribuzione del rosé a quelli con maggior vigore, dei rossi corposi a quelli a vigore moderato, e dei rossi fruttati a quelli minore vigore vegetativo (zona Languedoc).
Confagricoltura: sempre più rosa il mondo del vino
Vinitaly 2018 ha decretato il riconoscimento indiscusso del ruolo delle donne nel mondo del vino. Capacità imprenditoriali e di relazioni, flessibilità, attaccamento ai valori della tradizione e predisposizione all’innovazione, impegno per il territorio ed il sociale hanno portato valore aggiunto al settore. Un ruolo, fino a qualche anno fa poco noto, ma che da sempre ha rappresentato il perno intorno al quale ha ruotato l’attività di moltissime aziende agricole.
“Le donne oggi – ha detto il presidente della Confagricoltura Massimiliano Giansanti in occasione della presentazione della guida di Repubblica Diwine – sono un esempio straordinario di imprenditorialità, che proprio nell’agricoltura si manifesta con tutta la sua forza propulsiva. Ma da sempre, in questo settore, le donne hanno avuto il grande compito di trasmettere attraverso il loro ruolo di madri i valori e le tradizioni del nostro mondo.”
“Ma ciò che mi appassiona di più – ha aggiunto Giansanti – è la visione delle donne, che va oltre quella degli uomini, perché capace di leggere e guardare là dove spesso noi non sappiamo arrivare.”
I numeri lo confermano: il 50% della popolazione attiva in agricoltura è costituita da donne e nel mondo del vino il 28% delle aziende agricole è condotto da imprenditrici. Sulla base di un sondaggio condotto dall’associazione Donne del Vino, le imprese al femminile sono quelle che investono di più nell’export, nella diversificazione produttiva, nella valorizzazione delle Denominazioni d’origine, nel biologico. E, grazie ad una maggiore flessibilità, sono quelle che hanno retto meglio alla crisi.
Donne brave, determinate che portano avanti con passione la storia delle loro aziende. Come quelle, solo per fare qualche esempio, associate a Confagricoltura, che la componente della giunta nazionale Giovanna Parmigiani ha visitato presso i loro stand a Vinitaly. Come Emilia Nardi, produttrice di Brunello di Montalcino, che ha sottolineato “l’attaccamento alla natura dell’universo femminile e la diversità da quello maschile che ha portato nel mondo del vino valore aggiunto”. Maria Ida Avallone, titolare dell’azienda Villa Matilde, in provincia di Caserta, ha evidenziato “il concetto di famiglia insito nella donna, che sa ‘abbracciare e avvolgere’ la terra e in questo modo attraverso i vini parlare del suo territorio.”
Per Luisa Todini, titolare della Cantina Todini (Perugia), il vino rappresenta soprattutto “la passione che mi lega all’Umbria, la mia terra d’origine, ma anche la cultura dell’innovazione che promuovo attraverso Agronetwork, l’Associazione nata da un’intuizione di Confagricoltura, Luiss e Nomisma”.
Elvira Bortolomiol, titolare insieme alla madre e alle due sorelle di un’ azienda che produce Prosecco a Valdobiaddene, in Veneto, crede che le donne abbiano portato valore aggiunto al settore soprattutto attraverso il loro impegno nel territorio e nel sociale.
Tilli Rizzo, che insieme alla madre conduce l’azienda Fratelli Berlucchi, in Franciacorta, pensa che “la donna sia entrata in passato per caso o per ‘forza’ nel mondo del vino, ma che oggi sia affermata per la sua capacità ‘multitasking’ e per la sua passione.”
Donatella Cinelli Colombini, Casato Prime Donne, a Montalcino, presidente dell’associazione Donne del Vino, sostiene che le imprenditrici abbiano fatto fare al settore un salto di qualità “grazie alla loro capacità di comunicare, più che per obiettivi, per relazioni, attraverso uno stile di marketing diverso, che ha portato alla creazione di mercati stabili.”
Ma la crescita delle donne nel mondo del vino non si limita al comparto produttivo: sempre di più sono le enologhe, le wine maker, le venditrici, le importatrici, le sommelier, le proprietarie di enoteche, le giornaliste di settore, le blogger e le influencer. E, soprattutto, le consumatrici.
Si rileva ancora, invece, ancora un discreto gap rispetto agli uomini riguardo alla presenza nelle associazioni di rappresentanza, nei consorzi e nelle organizzazioni di settore. Per questo in Confagricoltura è sempre più attiva “Confagricoltura Donna”, allo scopo di promuovere e valorizzare all’interno dell’associazione e nell’attività di impresa la presenza femminile.
“Le donne oggi – ha detto il presidente della Confagricoltura Massimiliano Giansanti in occasione della presentazione della guida di Repubblica Diwine – sono un esempio straordinario di imprenditorialità, che proprio nell’agricoltura si manifesta con tutta la sua forza propulsiva. Ma da sempre, in questo settore, le donne hanno avuto il grande compito di trasmettere attraverso il loro ruolo di madri i valori e le tradizioni del nostro mondo.”
“Ma ciò che mi appassiona di più – ha aggiunto Giansanti – è la visione delle donne, che va oltre quella degli uomini, perché capace di leggere e guardare là dove spesso noi non sappiamo arrivare.”
I numeri lo confermano: il 50% della popolazione attiva in agricoltura è costituita da donne e nel mondo del vino il 28% delle aziende agricole è condotto da imprenditrici. Sulla base di un sondaggio condotto dall’associazione Donne del Vino, le imprese al femminile sono quelle che investono di più nell’export, nella diversificazione produttiva, nella valorizzazione delle Denominazioni d’origine, nel biologico. E, grazie ad una maggiore flessibilità, sono quelle che hanno retto meglio alla crisi.
Donne brave, determinate che portano avanti con passione la storia delle loro aziende. Come quelle, solo per fare qualche esempio, associate a Confagricoltura, che la componente della giunta nazionale Giovanna Parmigiani ha visitato presso i loro stand a Vinitaly. Come Emilia Nardi, produttrice di Brunello di Montalcino, che ha sottolineato “l’attaccamento alla natura dell’universo femminile e la diversità da quello maschile che ha portato nel mondo del vino valore aggiunto”. Maria Ida Avallone, titolare dell’azienda Villa Matilde, in provincia di Caserta, ha evidenziato “il concetto di famiglia insito nella donna, che sa ‘abbracciare e avvolgere’ la terra e in questo modo attraverso i vini parlare del suo territorio.”
Per Luisa Todini, titolare della Cantina Todini (Perugia), il vino rappresenta soprattutto “la passione che mi lega all’Umbria, la mia terra d’origine, ma anche la cultura dell’innovazione che promuovo attraverso Agronetwork, l’Associazione nata da un’intuizione di Confagricoltura, Luiss e Nomisma”.
Elvira Bortolomiol, titolare insieme alla madre e alle due sorelle di un’ azienda che produce Prosecco a Valdobiaddene, in Veneto, crede che le donne abbiano portato valore aggiunto al settore soprattutto attraverso il loro impegno nel territorio e nel sociale.
Tilli Rizzo, che insieme alla madre conduce l’azienda Fratelli Berlucchi, in Franciacorta, pensa che “la donna sia entrata in passato per caso o per ‘forza’ nel mondo del vino, ma che oggi sia affermata per la sua capacità ‘multitasking’ e per la sua passione.”
Donatella Cinelli Colombini, Casato Prime Donne, a Montalcino, presidente dell’associazione Donne del Vino, sostiene che le imprenditrici abbiano fatto fare al settore un salto di qualità “grazie alla loro capacità di comunicare, più che per obiettivi, per relazioni, attraverso uno stile di marketing diverso, che ha portato alla creazione di mercati stabili.”
Ma la crescita delle donne nel mondo del vino non si limita al comparto produttivo: sempre di più sono le enologhe, le wine maker, le venditrici, le importatrici, le sommelier, le proprietarie di enoteche, le giornaliste di settore, le blogger e le influencer. E, soprattutto, le consumatrici.
Si rileva ancora, invece, ancora un discreto gap rispetto agli uomini riguardo alla presenza nelle associazioni di rappresentanza, nei consorzi e nelle organizzazioni di settore. Per questo in Confagricoltura è sempre più attiva “Confagricoltura Donna”, allo scopo di promuovere e valorizzare all’interno dell’associazione e nell’attività di impresa la presenza femminile.
Vino&Cultura, forte intesa tra Associazione Italiana Sommelier e Istituzioni
Cresce il peso specifico dell’Associazione Italiana Sommelier, non solo nel contesto vitivinicolo e agroalimentare, ma anche in un’ottica culturale, con il coinvolgimento nella propria attività divulgativa di importanti realtà istituzionali, italiane ed europee. A Vinitaly, presentato il Protocollo triennale che coinvolge nella Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio di sabato 21 aprile, oltre a Mipaaf e Mibact anche il Ministero dell’Istruzione.
Si può lecitamente dire che l’Associazione Italiana Sommelier sia una famiglia in continuo fermento: anche la kermesse veronese appena conclusa ha confermato la vitalità dell’Associazione. Circa 4000 i soci AIS che hanno visitato i padiglioni del Vinitaly 2018 facendo tappa allo stand dell’AIS, punto di riferimento per consigli, informazioni o un piccolo acquisto dalla vetrina del merchandise sociale. Molti i visitatori stranieri che si sono rivolti all’AIS per essere supportati nel proprio itinerario all’interno della fiera, così da meglio orientarsi tra i millanta espositori presenti.
250 sommelier AIS coinvolti nell’organizzazione eventi nei principali punti di ristoro, tra i quali il Ristorante d’Autore, dove le donne e gli uomini con il tastevin hanno servito e raccontato agli ospiti i vini prescelti. Ospiti di rilievo, come il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al Vinitaly con il vice Ministro delle Politiche Agricole, Andrea Olivero, recentemente insignito del titolo di sommelier onorario dal Presidente Nazionale AIS, Antonello Maietta.
Tra gli eventi targati “Associazione Italiana Sommelier” che hanno riscosso maggior successo, la degustazione dedicata a sette grandi Champagne, scelti in base ai tre diversi percorsi di assemblaggio, verticale, orizzontale e perpetuo, guidata dai campioni della sommellerie italiana. Sold out anche per la degustazione dei Tastevin, i vini che la Guida Vitae incorona ogni anno quale sintesi esemplare della viticoltura territoriale di ogni regione.
L’area istituzionale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha ospitato la presentazione della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio, che si inserisce tra gli eventi che celebrano il 2018 quale Anno del cibo italiano, proclamato dai dicasteri delle Politiche agricole e dei Beni culturali, e Anno europeo del patrimonio culturale, designato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell'Unione Europea. Saranno venti le sedi museali che il 21 aprile apriranno gratuitamente le porte per accogliere il pubblico.
Alla presentazione hanno partecipato le Direzioni Generali dei tre Ministeri firmatari e il Presidente Nazionale dell’AIS, Antonello Maietta, i quali hanno concordemente rimarcato la valenza dell’iniziativa dell’Associazione Italiana Sommelier e l’impegno profuso da tutti i soggetti coinvolti per garantirne il successo.
Grazie alla partecipazione del MIUR e dell’Ispettorato centrale della Tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del MIPAAF, la Giornata avrà un prologo oggi 20 aprile, dedicato alle scuole e a un progetto di tutoraggio che coinvolgerà istituti agrari, licei classici e scuole primarie e medie, durante il quale i funzionari dell’ICQRF illustreranno ai ragazzi caratteristiche e virtù dell’olio extravergine d’oliva.
“Vino, Olio e Arte patrimonio della Cultura Italiana”, un tema che rappresenta appieno lo stretto legame tra i due prodotti agroalimentari italiani d’eccellenza, con le loro diverse espressioni artistiche, spesso rappresentative di stili di vita e memoria culturale antica.
Si può lecitamente dire che l’Associazione Italiana Sommelier sia una famiglia in continuo fermento: anche la kermesse veronese appena conclusa ha confermato la vitalità dell’Associazione. Circa 4000 i soci AIS che hanno visitato i padiglioni del Vinitaly 2018 facendo tappa allo stand dell’AIS, punto di riferimento per consigli, informazioni o un piccolo acquisto dalla vetrina del merchandise sociale. Molti i visitatori stranieri che si sono rivolti all’AIS per essere supportati nel proprio itinerario all’interno della fiera, così da meglio orientarsi tra i millanta espositori presenti.
250 sommelier AIS coinvolti nell’organizzazione eventi nei principali punti di ristoro, tra i quali il Ristorante d’Autore, dove le donne e gli uomini con il tastevin hanno servito e raccontato agli ospiti i vini prescelti. Ospiti di rilievo, come il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al Vinitaly con il vice Ministro delle Politiche Agricole, Andrea Olivero, recentemente insignito del titolo di sommelier onorario dal Presidente Nazionale AIS, Antonello Maietta.
Tra gli eventi targati “Associazione Italiana Sommelier” che hanno riscosso maggior successo, la degustazione dedicata a sette grandi Champagne, scelti in base ai tre diversi percorsi di assemblaggio, verticale, orizzontale e perpetuo, guidata dai campioni della sommellerie italiana. Sold out anche per la degustazione dei Tastevin, i vini che la Guida Vitae incorona ogni anno quale sintesi esemplare della viticoltura territoriale di ogni regione.
L’area istituzionale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha ospitato la presentazione della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio, che si inserisce tra gli eventi che celebrano il 2018 quale Anno del cibo italiano, proclamato dai dicasteri delle Politiche agricole e dei Beni culturali, e Anno europeo del patrimonio culturale, designato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell'Unione Europea. Saranno venti le sedi museali che il 21 aprile apriranno gratuitamente le porte per accogliere il pubblico.
Alla presentazione hanno partecipato le Direzioni Generali dei tre Ministeri firmatari e il Presidente Nazionale dell’AIS, Antonello Maietta, i quali hanno concordemente rimarcato la valenza dell’iniziativa dell’Associazione Italiana Sommelier e l’impegno profuso da tutti i soggetti coinvolti per garantirne il successo.
Grazie alla partecipazione del MIUR e dell’Ispettorato centrale della Tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del MIPAAF, la Giornata avrà un prologo oggi 20 aprile, dedicato alle scuole e a un progetto di tutoraggio che coinvolgerà istituti agrari, licei classici e scuole primarie e medie, durante il quale i funzionari dell’ICQRF illustreranno ai ragazzi caratteristiche e virtù dell’olio extravergine d’oliva.
“Vino, Olio e Arte patrimonio della Cultura Italiana”, un tema che rappresenta appieno lo stretto legame tra i due prodotti agroalimentari italiani d’eccellenza, con le loro diverse espressioni artistiche, spesso rappresentative di stili di vita e memoria culturale antica.
Wine South America, Veronafiere lancia il nuovo salone sul vino dedicato al mercato dell’America Latina
Vinitaly sbarca in Brasile con un nuovo salone dedicato al settore vitivinicolo: Wine South America. La manifestazione organizzata dalla Fiera di Verona, attraverso la controllata Veronafiere do Brasil, è in programma dal 26 al 29 settembre 2018 a Bento Gonçalves, nello stato di Rio Grande do Sul. Nel 2017 l’export di vini italiani in Brasile ha raggiunto i 35 milioni di euro (+48,6%)
Alla prima edizione di Wine South America sono 250 gli espositori previsti, tra cantine, esportatori, distributori, rappresentanti, produttori di macchinari per la vitivinicoltura, accessori per il consumo e aziende fornitrici di servizi specializzati. Presenti anche spazi riservati all’olio di oliva e ad uno dei prodotti simbolo del Sudamerica: il caffè. I principali paesi partecipanti sono Italia e Brasile Argentina, Cile, Uruguay, Portogallo, Francia, Germania, Spagna, Nuova Zelanda, Sudafrica, Stati Uniti, Australia e Slovenia.
Oltre agli incontri B2B, Wine South America ha in calendario eventi di presentazione di nuove tecnologie, degustazioni enogastronomiche e cooking show di prodotti regionali. Per le aziende italiane, Wine South America rappresenta l’opportunità di aprire o espandere a tutta l’America latina i propri mercati. Secondo un’analisi Vinitaly/Nomisma Wine Monitor, infatti, le importazioni di vino in Brasile sono tornate a crescere in maniera consistente nel 2017, con un incremento del 27,6%, a 325 milioni di euro. Con gli sparkling, che sebbene rappresentino una quota ancora bassa dei consumi (8,3% a valore), volano a +42,5 per cento. L’Italia, quinto player in un paese dominato dal vino cileno, di Argentina, Portogallo e Francia, lo scorso anno ha fatto anche meglio con un balzo del 48,6% (+59,4% gli spumanti) per un valore che sfiorato i 35 milioni di euro e un market share del 10,6 per cento.
La nuova iniziativa targata Veronafiere è stata presentata nel corso della terza giornata del 52° Vinitaly, a margine di una degustazione di spumanti brasiliani. “Con Wine South America, Veronafiere prosegue nell’espansione della propria rete di promozione internazionale legata al brand di Vinitaly – ha spiegato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere –. Siamo in Brasile già dal 2011 con tre eventi dedicati al settore del marmo, della meccanica e delle costruzioni e questo nuovo appuntamento completa e rafforza la nostra presenza in un’area strategica, porta di accesso a tutto il Sudamerica”.
Il Paese verdeoro ha una popolazione in crescita che supera i 200 milioni di abitanti e un consumo pro capite di vino di appena 2 litri, molto basso se paragonato ai 31 litri dell’Italia o ai 45 della Francia: tutte condizioni che indicano un grande mercato potenziale.
“La domanda di vino ha risentito solo parzialmente dei problemi politico-finanziari del biennio 2015-2016 – ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – e oggi il Brasile si presenta, al pari di altri buyer sudamericani presenti all'evento, come una piazza strategica per il nostro export. Con un Pil previsto in crescita del 2% annuo da qui al 2022 e una relativa discesa dell’inflazione e della disoccupazione, ci attendiamo una buona crescita delle importazioni a partire dal 2018”.
Per quanto riguarda la filiera vitivinicola nazionale, il Brasile conta 80mila ettari coltivati a vigneto e 1.100 aziende produttrici, concentrate per il 90% nello Stato di Rio Grande do Sul. Le principali varietà impiantate sono Chardonnay, Moscato Bianco, Riesling Italico, Trebbiano, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Nero, Tannat e Cabernet Franc, la maggior parte introdotte da immigrati italiani, di cui quasi 60mila sono quelli di origini venete.
Alla prima edizione di Wine South America sono 250 gli espositori previsti, tra cantine, esportatori, distributori, rappresentanti, produttori di macchinari per la vitivinicoltura, accessori per il consumo e aziende fornitrici di servizi specializzati. Presenti anche spazi riservati all’olio di oliva e ad uno dei prodotti simbolo del Sudamerica: il caffè. I principali paesi partecipanti sono Italia e Brasile Argentina, Cile, Uruguay, Portogallo, Francia, Germania, Spagna, Nuova Zelanda, Sudafrica, Stati Uniti, Australia e Slovenia.
Oltre agli incontri B2B, Wine South America ha in calendario eventi di presentazione di nuove tecnologie, degustazioni enogastronomiche e cooking show di prodotti regionali. Per le aziende italiane, Wine South America rappresenta l’opportunità di aprire o espandere a tutta l’America latina i propri mercati. Secondo un’analisi Vinitaly/Nomisma Wine Monitor, infatti, le importazioni di vino in Brasile sono tornate a crescere in maniera consistente nel 2017, con un incremento del 27,6%, a 325 milioni di euro. Con gli sparkling, che sebbene rappresentino una quota ancora bassa dei consumi (8,3% a valore), volano a +42,5 per cento. L’Italia, quinto player in un paese dominato dal vino cileno, di Argentina, Portogallo e Francia, lo scorso anno ha fatto anche meglio con un balzo del 48,6% (+59,4% gli spumanti) per un valore che sfiorato i 35 milioni di euro e un market share del 10,6 per cento.
La nuova iniziativa targata Veronafiere è stata presentata nel corso della terza giornata del 52° Vinitaly, a margine di una degustazione di spumanti brasiliani. “Con Wine South America, Veronafiere prosegue nell’espansione della propria rete di promozione internazionale legata al brand di Vinitaly – ha spiegato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere –. Siamo in Brasile già dal 2011 con tre eventi dedicati al settore del marmo, della meccanica e delle costruzioni e questo nuovo appuntamento completa e rafforza la nostra presenza in un’area strategica, porta di accesso a tutto il Sudamerica”.
Il Paese verdeoro ha una popolazione in crescita che supera i 200 milioni di abitanti e un consumo pro capite di vino di appena 2 litri, molto basso se paragonato ai 31 litri dell’Italia o ai 45 della Francia: tutte condizioni che indicano un grande mercato potenziale.
“La domanda di vino ha risentito solo parzialmente dei problemi politico-finanziari del biennio 2015-2016 – ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – e oggi il Brasile si presenta, al pari di altri buyer sudamericani presenti all'evento, come una piazza strategica per il nostro export. Con un Pil previsto in crescita del 2% annuo da qui al 2022 e una relativa discesa dell’inflazione e della disoccupazione, ci attendiamo una buona crescita delle importazioni a partire dal 2018”.
Per quanto riguarda la filiera vitivinicola nazionale, il Brasile conta 80mila ettari coltivati a vigneto e 1.100 aziende produttrici, concentrate per il 90% nello Stato di Rio Grande do Sul. Le principali varietà impiantate sono Chardonnay, Moscato Bianco, Riesling Italico, Trebbiano, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Nero, Tannat e Cabernet Franc, la maggior parte introdotte da immigrati italiani, di cui quasi 60mila sono quelli di origini venete.
giovedì 19 aprile 2018
Summa, Il mondo del vino si è nuovamente riunito a Magrè sulla Strada del Vino in occasione della ventunesima edizione della kermesse enoica della Bassa Atesina
Seminari, affollatissime degustazioni verticali, proposte gastronomiche d'eccellenza. Sinfonia Lageder: 2.000 visitatori e circa 130 ospiti della stampa italiana e internazionale nelle due giornate di Summa hanno dialogato e condiviso idee intorno al mondo del vino sotto il segno contraddistivo della solidarietà.
Si è chiusa domenica 15 aprile Summa 2018, la “non-fiera” del vino ideata dalla mente eclettica del vignaiolo Alois Lageder – oggi affiancato dal figlio e sesta generazione Clemens Lageder – che si tiene tutti gli anni nel piccolo borgo di Magrè, sulla Strada del Vino altoatesina, presso la Tenuta Lageder stessa. Casòn Hirschprunn e Tòr Löwengang hanno accolto quest’anno ben 80 aziende vinicole provenienti da Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia, Nuova Zelanda, Australia e Kazachstan, chicche certamente interessanti per un pubblico di eno-appassionati.
Numeri incoraggianti quelli registrati a chiusura di questa ventunesima edizione – un totale di circa 2.000 visitatori e circa 130 ospiti della stampa italiana e internazionale nelle due giornate di sabato 14 e domenica 15 aprile – che dimostrano ancora una volta quanto sia forte il desiderio, e un po’ anche il bisogno, di dialogare e di condividere idee e opinioni in materia di vino, ma anche di scoprire ciò che sta dietro all’etichetta: il produttore e la sua filosofia. Momenti preziosi che Lageder, con la sua iniziativa, ha creato e intende mantenere ancora per molti anni. “A mio avviso, sono soprattutto la calma e la sensazione di piacevole estraniazione che i nostri ospiti apprezzano particolarmente qui a Magrè. La possibilità di entrare in contatto diretto con i proprietari delle Tenute e le loro famiglie, assaggiare ottimi vini, parlare di vino soprattutto, godersi questo luogo davvero unico e suggestivo è senz’altro una caratteristica distintiva di questa manifestazione”, dichiara Clemens Lageder.
Interessanti e originali i seminari che hanno animato la due giorni altoatesina, dedicati alla sperimentazione e all’innovazione, temi discussi attraverso wine tasting fuori dagli schemi, come “We are not ready yet”, dedicati alle componenti del vino e alle prove di botte, “Oops! Error. Wine mistakes” – quando in cantina non sempre c’è l’happy ending – e ancora, i tasting “Hidden Treasures”, tesori della tradizione enoica dimenticati e recentemente riemersi. Un argomento molto caro ad Alois Clemens Lageder che a tal proposito, in occasione di Summa 2018, ha presentato in anteprima ai giornalisti presenti le “Nuove Comete”, in uscita a giugno, progetto di sperimentazione che, da molti anni, fa leva sul potenziale dell’Alto Adige in vista dei cambiamenti climatici, con l’intento di mantenere - e migliorare - la qualità dei vini.
Affollatissime anche le degustazioni verticali dedicate ai capolavori indiscussi: “The first 30 years of Granato” (Foradori), “Grüner Veltliner Der Ott” (Tenuta Bernhard Ott), “30 years LÖWENGANG Cabernet” (Tenuta Alois Lageder), “Slate extreme Marienburg Fahrlay-Terrassen” (Clemens Busch), “Bòggina” (Petrolo) ed “Etna Rosso DOC San Lorenzo” (Tenuta Terre Nere). Un momento esclusivo è stato dedicato anche alle bollicine, con “We love bubbles”, condotto da Christine Mayr di AIS Alto Adige.
Come sempre gli ospiti di Summa sono stato deliziati da una proposta gastronomica di pregio realizzata in collaborazione con il catering Hannah&Elia – che ha fatto incetta di commenti positivi da parte di stampa specializzata e pubblico – e il pastificio trentino Monograno Felicetti. I visitatori hanno inoltre potuto gustare prodotti tipici di affezionati partner regionali, come i formaggi di Karl Telfser feinkost & catering e del caseificio Englhorn, il pane biologico di Profanter, lo speck dell’Alto Adige della macelleria Schrott e, dulcis in fundo, le amatissime frittelle di mele delle contadine di Magrè. New entry molto apprezzate dell’edizione appena conclusa di Summa 2018 sono state il partner Beestro, ragazzi che portano in giro per il mondo con il loro furgoncino i cibi della Romagna, ma anche le birre tedesche 100% Bio di Neumarkter Lammsbräu. A chiudere il cerchio della qualità, i calici Riedel – The Wine Glass Company, che ha accompagnato gli assaggi al banco e tutte le degustazioni guidate.
Infine, grazie a Summa anche quest’anno sono stati raccolti circa 11.200 Euro che saranno devoluti alla Casa della Solidarietà di Bressanone, che da oltre quindici anni aiuta aiuta persone in difficoltà: anziani, bambini e giovani provenienti da situazioni familiari difficili, adulti condannati ed ex-detenuti, senzatetto e disoccupati, persone con problemi psichici o con dipendenze, cittadini stranieri o rifugiati trovano nella CdS un aiuto e un posto dove vivere.
Vino&Cultura. Agro Pontino, storia e tradizione di un territorio tutto da gustare
Sky Wine sbarca a Terracina, millenaria cittadina dell'Agro Pontino, con la formula Gusto + Cultura. Il percorso enologico sarà abbinato alla visita del Museo Archeologico. Continua con successo la formula della rassegna itinerante rivolta alla valorizzazione delle aziende vinicole del territorio e la parallela riscoperta di importanti itinerari storico-artistici della Provincia di Latina
Dopo il grande successo di pubblico della scorsa edizione, torna Sky Wine nella Città di Terracina con un prestigioso appuntamento primaverile, aperto al pubblico sabato 28 e domenica 29 aprile. Come di consueto la location sarà l’incantevole centro storico della cittadina pontina. Percorsi enologici coinvolgeranno il Palazzo della Bonifica, Palazzo Comunale e quello del Vescovado. Una due giorni con il vino protagonista nel cuore della zona Doc del Moscato di Terracina, prestigioso vitigno autoctono della Provincia di Latina insieme all’Abbuoto, Bellone, Biancolella e Nero Buono.
Alla rassegna enologica giunta alla 13^ edizione, parteciperanno le migliori cantine vitivinicole della regione con graditissime “incursioni” di pregiate etichette provenienti da tutti i territori dell'Italia. I produttori presenti proporranno degustazioni dei vini che già nei loro nomi, nei profumi e nei sapori, raccontano la storia della terra in cui vengono prodotti.
Un viaggio alla scoperta di tante zone vinicole, esplorando le diverse postazioni allestite nelle tre location del Centro Storico (Palazzo della Bonificazione – Piazza Municipio – Torre degli Acso), dove incontrare territori, varietà vinicole, stile di vinificazione o anche soltanto l'aspetto dei vini che più si addicono al proprio gusto.
Affiancheranno il percorso di degustazione i momenti didattici del salotto enogastronomico – Wine Show, con interventi di produttori, ristoratori della città, scrittori, sommelier ed esperti enogastronomici. Oltre al percorso enologico verrà proposto un programma di incontri con degustazioni esclusive a posti limitati.
Non mancherà la celebrazione della Doc Moscato di Terracina, alla sua storia e alla sua continua crescita.
La rassegna Sky Wine, patrocinata dal Comune di Terracina, è un’occasione per conoscere nuove realtà produttive e bere consapevolmente, per imparare a degustare lentamente ed apprezzare gusto ed aromi in abbinamento alle eccellenze culinarie del nostro territorio. Un evento ideale non soltanto per gli amanti del buon vino, ma per chiunque voglia addentrarsi alla scoperta dei luoghi storici della Provincia di Latina.
Un evento dal duplice aspetto: acquisire sempre maggiori conoscenze e confrontare il proprio personale “gusto” con quello di chi professionalmente da anni ricopre un ruolo importante nel mondo del vino.
Molte le aziende premiate al Vinitaly che presenteranno a Terracina le proprie novità.
L’organizzazione Sky Wine, proprio con lo spirito che la contraddistingue, orgogliosamente promuoverà la cultura storica del territorio e con il ticket degustazione il visitatore riceverà in omaggio l'ingresso al Museo Archeologico, ricco di reperti e tesori unici che narrano la meravigliosa e gloriosa storia della Città di Terracina. Il museo, che si trova all'interno del Palazzo della Bonifica (costruito tra il 1780 e il 1785 sui resti di una basilica forense romana), che Pio VI volle come centro propulsivo dei lavori di disseccamento della palude pontina, presenta anche il nucleo originario della collezione di antichità del Museo civico Pio Capponi, appassionato cultore della storia locale, con il sostegno dell’allora Direzione statale delle Antichità e Belle Arti. Da segnalare tra l’altro l’epigrafe di Teodorico (iniziatore della Bonifica), la testa della ninfa Feronia (la cui sorgente terracinese fu cantata da Orazio), la statua di Giove fanciullo, la statua di Nettuno, reperti dell’epoca repubblicana e imperiale.
E’ prevista anche una giornata aggiuntiva – lunedì 30 aprile (dalle 11 alle 17) riservata ad incontri fra produttori ed operatori del settore ristorativo-alberghiero.
Per chi vorrà seguire il “percorso di gusto” proposto nel weekend di fine aprile (dalle 17 alle 24), verranno dati in omaggio con il ticket degustazione il calice e la tasca a tema con la rassegna.
L'evento su Facebook: www.facebook.com/skywinelatina/
Dopo il grande successo di pubblico della scorsa edizione, torna Sky Wine nella Città di Terracina con un prestigioso appuntamento primaverile, aperto al pubblico sabato 28 e domenica 29 aprile. Come di consueto la location sarà l’incantevole centro storico della cittadina pontina. Percorsi enologici coinvolgeranno il Palazzo della Bonifica, Palazzo Comunale e quello del Vescovado. Una due giorni con il vino protagonista nel cuore della zona Doc del Moscato di Terracina, prestigioso vitigno autoctono della Provincia di Latina insieme all’Abbuoto, Bellone, Biancolella e Nero Buono.
Alla rassegna enologica giunta alla 13^ edizione, parteciperanno le migliori cantine vitivinicole della regione con graditissime “incursioni” di pregiate etichette provenienti da tutti i territori dell'Italia. I produttori presenti proporranno degustazioni dei vini che già nei loro nomi, nei profumi e nei sapori, raccontano la storia della terra in cui vengono prodotti.
Un viaggio alla scoperta di tante zone vinicole, esplorando le diverse postazioni allestite nelle tre location del Centro Storico (Palazzo della Bonificazione – Piazza Municipio – Torre degli Acso), dove incontrare territori, varietà vinicole, stile di vinificazione o anche soltanto l'aspetto dei vini che più si addicono al proprio gusto.
Affiancheranno il percorso di degustazione i momenti didattici del salotto enogastronomico – Wine Show, con interventi di produttori, ristoratori della città, scrittori, sommelier ed esperti enogastronomici. Oltre al percorso enologico verrà proposto un programma di incontri con degustazioni esclusive a posti limitati.
Non mancherà la celebrazione della Doc Moscato di Terracina, alla sua storia e alla sua continua crescita.
La rassegna Sky Wine, patrocinata dal Comune di Terracina, è un’occasione per conoscere nuove realtà produttive e bere consapevolmente, per imparare a degustare lentamente ed apprezzare gusto ed aromi in abbinamento alle eccellenze culinarie del nostro territorio. Un evento ideale non soltanto per gli amanti del buon vino, ma per chiunque voglia addentrarsi alla scoperta dei luoghi storici della Provincia di Latina.
Un evento dal duplice aspetto: acquisire sempre maggiori conoscenze e confrontare il proprio personale “gusto” con quello di chi professionalmente da anni ricopre un ruolo importante nel mondo del vino.
Molte le aziende premiate al Vinitaly che presenteranno a Terracina le proprie novità.
L’organizzazione Sky Wine, proprio con lo spirito che la contraddistingue, orgogliosamente promuoverà la cultura storica del territorio e con il ticket degustazione il visitatore riceverà in omaggio l'ingresso al Museo Archeologico, ricco di reperti e tesori unici che narrano la meravigliosa e gloriosa storia della Città di Terracina. Il museo, che si trova all'interno del Palazzo della Bonifica (costruito tra il 1780 e il 1785 sui resti di una basilica forense romana), che Pio VI volle come centro propulsivo dei lavori di disseccamento della palude pontina, presenta anche il nucleo originario della collezione di antichità del Museo civico Pio Capponi, appassionato cultore della storia locale, con il sostegno dell’allora Direzione statale delle Antichità e Belle Arti. Da segnalare tra l’altro l’epigrafe di Teodorico (iniziatore della Bonifica), la testa della ninfa Feronia (la cui sorgente terracinese fu cantata da Orazio), la statua di Giove fanciullo, la statua di Nettuno, reperti dell’epoca repubblicana e imperiale.
E’ prevista anche una giornata aggiuntiva – lunedì 30 aprile (dalle 11 alle 17) riservata ad incontri fra produttori ed operatori del settore ristorativo-alberghiero.
Per chi vorrà seguire il “percorso di gusto” proposto nel weekend di fine aprile (dalle 17 alle 24), verranno dati in omaggio con il ticket degustazione il calice e la tasca a tema con la rassegna.
L'evento su Facebook: www.facebook.com/skywinelatina/
Vinitaly 2018, crescono qualità e numero dei buyer presenti. La 52^ edizione chiude con 128 mila visitatori da 143 nazioni
Il 52°Vinitaly ha chiuso ieri a Verona registrando complessivamente 128mila presenze da 143 nazioni, in linea con l’edizione precedente ma aumentando invece la qualità e il numero dei buyer esteri accreditati che quest’anno registrano un significativo +6% per un totale di 32 mila presenze.
Operatori esteri in crescita percentuale rispetto al 2017 da Stati Uniti (+11%), Cina (+34%), Nord Europa – Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca (+17%), Paesi Bassi (+15%), Polonia (+27%) e triplicati da Israele; mentre la top ten delle presenze assolute sul totale vede primi i buyer da USA seguiti da quelli provenienti da Germania, Regno Unito, Cina, Francia, Nord Europa (Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca), Canada, Russia, Giappone, Paesi Bassi insieme al Belgio.
Un risultato ottenuto grazie ai continui investimenti nell’incoming da parte di Veronafiere, selezionando operatori top attraverso la rete dei propri delegati in 60 paesi e con la collaborazione di ICE-Agenzia nell’ambito del piano di promozione straordinaria del made in Italy, voluto dal Mise (Ministero dello sviluppo economico). A Veronafiere per quattro giorni presenti oltre 4.380 aziende espositrici (130 in più dello scorso anno) da 36 paesi e più di 15.100 vini proposti tramite l’innovativo strumento della Vinitaly Directory online, in lingua italiana, inglese e cinese per favorire contatti commerciali tutto l’anno.
A Vinitaly and the City quasi 60 mila appassionati e wine lover tra Verona e i tre borghi storici della provincia: Bardolino, Valeggio sul Mincio e Soave.
«Vinitaly 2018 ha confermato la vocazione di rassegna dedicata al business e alla promozione del mondo vitivinicolo – commenta il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese –. Siamo sulla strada giusta, individuata con determinazione in occasione del Cinquantesimo. La rassegna in quartiere è sempre più orientata al professionista, mentre cresce notevolmente il fuori salone pensato per i wine lover in città. Proprio Vinitaly and the City quest’anno ha portato quasi 60 mila appassionati nel centro storico di Verona e nei comuni di Bardolino, Valeggio sul Mincio e Soave. Un progetto uscito dalla fase di start-up e diventato ormai un prodotto a sé stante e come tale sarà sviluppato a partire dalla prossima edizione».
«La crescente presenza di professionisti all’edizione 2018 – spiega il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani –, testimonia il consolidamento del ruolo b2b di Vinitaly a livello internazionale, con buyer selezionati e accreditati da tutto il mondo. La top ten delle presenze assolute sul totale di 32.000 buyer accreditati da 143 nazioni, vede primi gli Stati Uniti d’America seguiti da Germania, Regno Unito, Cina, Francia, Nord Europa (Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca), Canada, Russia, Giappone, Paesi Bassi insieme al Belgio. Paesi che presidiamo durante tutto l’anno anche attraverso il sistema Vinitaly e con Bellavita Expo, la società compartecipata con Fiera di Parma attraverso la new.co VPE. Nel corso di questa edizione, abbiamo presentato anche la nuova iniziativa Wine South America, in programma a settembre di quest’anno nello stato di Rio Grande do Sul».
Ad integrare e ampliare l’offerta di Vinitaly, si sono svolte come ogni anno in contemporanea Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull’agroalimentare di qualità ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola.
La 53ª edizione di Vinitaly è in programma dal 7 al 10 aprile 2019.
A seguire, link utili, anche con interviste ai produttori di questa edizione di Vinitaly (canale youtube ufficiale).
mercoledì 18 aprile 2018
Vino&Cambiamento climatico. Francia, il gusto del Bordeaux entro il 2050 non sarà più lo stesso
Un gruppo di esperti del vino tra cui viticoltori ed enologi hanno previsto che il gusto del Bordeaux cambierà drammaticamente entro il 2050, qualora il riscaldamento globale continuasse al ritmo attuale. Le caratteristiche? Molto più fruttuoso, un contenuto alcolico inferiore e non avrà la stessa capacità di invecchiamento.
Non è una novità, il cambiamento climatico sta mettendo seriamente a rischio gran parte dei vigneti mondiali. Ed in Francia, rispetto a 30 anni fa la vendemmia è stata anticipata di tre settimane per seguire la nuova stagionalità. Il cambiamento delle temperature potrebbe portare in futuro ad una mutazione della qualità della produzione vitivinicola, a partire dal gusto e dalla gradazione alcolica.
Secondo Pascal Chatonnet, se le temperature saliranno da 2 a 4 gradi nella regione di Bordeaux entro il 2050 (come previsto dall'Intergovernmental Panel on Climate Change), allora i vini di Bordeaux potrebbero diventare irriconoscibili.
Pascal Chatonnet è un produttore ed enologo della regione del Bordeaux a cui è stato commissionato un lavoro dal gruppo ambientalista francese l'Association des Journalistes de l'Environnement. Chatonnet ha creato quello che sarà il Bordeaux nel 2050 coltivando uve Cabernet Sauvignon e Merlot nei climi più caldi del Sud (Linguadoca-Rossiglione e Tunisia). Usando un uvaggio al 50/50 delle due uve per fare previsioni sul futuro vino di Bordeaux.
Chatonnet ha dichiarato al notiziario francese 20 minuti: "Per il momento, sul vino rosso le conseguenze del cambiamento climatico sono piuttosto positive. Quando abbiamo, per esempio, un'estate indiana, (in riferimento ad un lungo periodo di tempo dolce e senza piogge che nei paesi nordici si verifica tra ottobre e novembre N.d.R.) c'è un miglioramento della vendemmia. Ma se lasciamo che questo stesso fenomeno climatico si sviluppi senza intervenire, potrebbe cambiare. In climi estremi, non abbiamo mai realizzato prodotti di alta qualità".
Al palato, ha trovato i vini 2050 "abbastanza morbidi, ma quasi sciropposi", mentre il naso "era di frutta molto matura - quasi marmellata". Anche il tenore alcolico sarebbe probabilmente sceso dal tipico 14-15% al 13,5%, ha detto, a causa della più rapida maturazione delle uve, nonostante l'aspettativa che un clima più caldo aumenterebbe normalmente i livelli di alcol potenziali.
Man mano che le uve maturano più velocemente a temperature più elevate, il vino avrà meno capacità di invecchiamento e alcune delle sottigliezze di sapore tipiche del vino andranno perse. Insomma, con l'accelerazione del ciclo di maturazione, possiamo perdere un sacco di cose".
Sebbene i risultati del suo esperimento siano lontani da una visione futura e definitiva del Bordeaux, gli stessi serviranno come promemoria tempestivo dell'impatto che il cambiamento climatico potrebbe avere su una delle regioni vinicole più amate.
Dal 2009 un gruppo di ricercatori sta studiando in una parcella sperimentale, nella regione del Bordeaux, varietà di viti provenienti da diversi paesi. L’obiettivo è selezionare le piante più resistenti e offrire un patrimonio di dati scientifici ai vignaioli, che li guidi nella scelta delle colture in futuro.
Tendenze. Il sogno degli italiani è possedere una vigna. Ecco quelle dei Vip
L’82% degli italiani sogna di possedere una vigna e produrre il proprio vino come fa un numero crescente di Vip, dagli attori ai cantanti, dai politici ai giornalisti, dagli sportivi agli stilisti fino ai grandi imprenditori che hanno investito nel settore per stare a contatto con la natura, esprimere creatività, confrontarsi con nuovi stimoli e garantirsi in generale una più elevata qualità della vita. E’ quanto emerge da un sondaggio on line su www.coldiretti.it che ha organizzato al Vinitaly la prima rassegna delle bottiglie Vip.
Tra le persone famose, uno dei precursori è stato il cantante Sting che, alla fine dello scorso secolo, ha acquistato una tenuta di trecento ettari, con tanto di villa e collina boscosa, a Figline Valdarno in Toscana, dando così lustro all’azienda agricola “Il Palagio”, un tempo del marchese di San Clemente, che oggi produce, tra gli altri, un ottimo Chianti classico.
Grandi rossi toscani, dalle colline a ovest di Siena, sono il tesoro vinicolo della Certosa di Belriguardo, risalente al 1300, 75 ettari di tenuta, di cui 8 vitati, rilevati dalla cantante Gianna Nannini, che ha ritrovato l'antica passione di famiglia, sulle colline dove è cresciuta da bambina. Sessantamila le bottiglie prodotte all'anno con Sangiovese, Merlot, Syrah e Cabernet Sauvignon.
Nelle Cantine Lunae di Diego Bosoni a Castelnuovo Magra in Lunigiana (La Spezia) si trova il vino del cantante Zucchero Fornaciari. Si tratta di vini ottenuti da vitigni autoctoni e commercializzati, in produzione limitata, con tre etichette: un rosso un bianco e un rosé.
“Partirò. Diventerò un cantante e quando tornerò, costruirò una cantina per dedicarla a te”. Così disse Al Bano Carrisi, rivolto al padre, lasciando, da ragazzo, il piccolo paese di Cellino San Marco, nel cuore del Salento. Promessa mantenuta con la nascita delle Cantine di Al Bano e una linea di vini tra Primitivo, Negramaro, Salice Salentino, Chardonnay e Aleatico, di cui una dedicata proprio al padre, Carmelo. Andrea Bocelli, il più popolare cantante d'opera di tutti i tempi (secondo il New York Times) è anche un grande produttore di vini di eccellenza in quel di Lajatico, nel cuore della Val d’Era, in provincia di Pisa con sette Igt, il cui top è un Sangiovese in purezza ricavato dalle vigne più vecchie.
“Sangue d’oro” è, invece, il nome che l’attrice Carole Bouquet, scoperta da Luis Buñuel, ha dato al passito Doc realizzato nelle terre intorno al suo dammuso, a Pantelleria, precisando di aver scelto l'isola perché “senza luce io muoio, sono venuta in Sicilia per rinascere di nuovo”.
Nell’azienda a conduzione familiare del padre Vincenzo, ai piedi della Rocca di Castiglioncello di Bolgheri (Livorno), Sara Di Vaira, la ballerina professionista nota per la partecipazione al talent-show di Rai 1 “Ballando con le stelle” produce cinque tipologie di vino tra cui Bolgheri Doc e Vermentino Bolgheri Doc. Neppure tra gli imprenditori mancano gli appassionati produttori di vino.
Visitare le Cantine de “Il Borro”, il resort agrituristico di Salvatore Ferragamo a San Giustino Valdarno (Arezzo) è un percorso nel cuore della tradizione vinicola toscana, mentre il legame che unisce Tommaso Cavalli alla sua terra affonda le radici in una passione autentica, consolidata da più di trent’anni di lavoro dedicati, insieme al padre Roberto, a un progetto che si chiama Tenuta degli Dei, proprietà di famiglia fin dai primi anni Settanta, a San Leolino presso Panzano in Chianti.
Il Gruppo Illy S.p.A, oltre che al caffè pensa al vino. Sorge a pochi chilometri da Bassano del Grappa (Vicenza) la “Diesel Farm” dell’imprenditore Renzo Rosso, fondatore e azionista di Diesel, azienda di abbigliamento di rilevanza mondiale. Nella tenuta nata “per pura passione del mondo rurale” si producono 15 mila bottiglie l'anno suddivise in tre tipologie di vino bio e di altissima qualità: il “Bianco di Rosso” (Chardonnay), il “Rosso di Rosso” (Merlot e Cabernet Sauvignon) e il Pinot “Nero di Rosso”. La holding di famiglia di Riccardo Illy ha acquisito una prestigiosa azienda senese, l’Azienda Agricola Mastrojanni di Montalcino, con l’obiettivo di creare un polo del gusto. Nei 90 ettari di terreno coltivati, 24 sono a vigneti che producono 80.000 bottiglie l’anno, tra cui un noto cru Brunello di Montalcino Docg, prodotto in sole 6.000 unità circa. L’Azienda Agricola di Oliviero Toscani, fotografo di fama mondiale, sorge sulle colline di Casale Marittimo (Pisa), dove si produce un vino composto da Shirah (50%), Cabernet Franc (35%), Petit Verdot (15%). Sempre in campo imprenditoriale la storica famiglia Moratti, in particolare Gian Marco e Letizia, produce nell’Oltrepo’ Pavese uno spumante brut intitolato al papà Angelo Moratti e una Igt di Nebbiolo.
Ma c’è anche Joseph Bastianich giudice di Master Chef Usa ed Italia, titolare di 24 ristoranti italiani nel mondo. La sua Società Agricola Cividale del Friuli (Udine) è costituita da 35 ettari di vigneti che si trovano nei Colli Orientali del Friuli. Non è certo frutto di una moda recente, invece, la passione del giornalista Bruno Vespa per il vino. Il sodalizio enologico con Riccardo Cotarella, interprete sopraffino dei territori del Sud, ha convinto il popolare conduttore a investire nel Salento per produrre vini di grande qualità, tra cui un Primitivo di Manduria Dop, e un Salento Igt. Mette la sua faccia in etichetta il conduttore televisivo Gerry Scotti che nell’azienda Giorgi di Canneto Pavese, realizza una Barbera e un Riesling Oltrepò Pavese Doc.
Sconfinando nel mondo dello sport, l’ex pilota di formula uno Jarno Trulli, nel Podere Castorani sulle colline di Alanno (Pescara), produce un bianco Abruzzo Pecorino Doc Superiore e un rosso Montepulciano d’Abruzzo Doc. Il calciatore e fantasista juventino e milanista Andrea Pirlo a Flero (Brescia) ottiene dalle sue vigne un rosso, un rosato e un bianco. Anche il difensore della nazionale e della Juventus Andrea Barzagli si è innamorato in fretta del mondo del vino. Il suo prodotto di punta è il Faro Doc ottenuto dai vigneti messinesi di Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Nocera e Nero d’Avola coltivati tra Capo Faro e Monte Poverello. Tra i calciatori appassionati di vino c’è anche Alessandro Gamberini, roccioso difensore centrale in forza al Chievo Verona. La sua azienda si chiama Casariccio ed è situata a San Leolino, nel comune di Bucine. Tre le etichette prodotte: un sangiovese in purezza d’annata, un Chianti Docg, e un Igt che prende il nome dal numero di maglia di Gamberini al Chievo. Ma anche Cristian Zapata, calciatore colombiano, passato dall’Udinese al Milan, nella sua Tenuta Beltrame di Bagnaria Arsa (Udine) produce ottimi Friulano Doc e Cabernet Doc Friuli Aquileia. Alberto Malesani, tecnico del calcio di fama internazionale, produce a Trezzolano, piccolo insediamento dell’alta Val Squaranto (Verona) un vino che “da sempre è nel cuore, è ricordo d'infanzia”. L’azienda "La Giuva" (acronimo che unisce Giulia a Valentina Malesani, sorelle che hanno deciso di intraprendere insieme al papà Alberto questa straordinaria avventura) produce vini da vitigni autoctoni della Valpolicella il “Valpo” Doc, il “Rientro” Doc, l’”Amarone” Docg e il “Recioto” Docg. Un grande campione del ciclismo che è diventato anche un campione nella produzione vinicola trentina è Francesco Moser che realizza i suoi vini – tra i quali il Trento Doc, il Muller Thurgau e il Lagrein - nell’azienda agricola “Maso Villa Warth”, nel comune di Lagrein. E per gli appassionati di ciclismo c’è anche il museo con tutte le bici utilizzate da Francesco nel corso della sua carriera.
E i politici? Il vino di qualità non manca nelle cantine della famiglia di Silvio Berlusconi. La nipote Alessia nel Bresciano imbottiglia, tra gli altri, un Montenetto di Brescia Igt, un Capriano del Colle Doc e un rosso leggero ideale in pausa pranzo, come aperitivo e perfino dopo cena. E nelle colline olivetate di Montecchio (Terni) Massimo D’Alema con la moglie Linda Giuva imbottiglia i quattro vini dell’azienda La Madeleine con una produzione di 45 mila bottiglie.
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