Vino santo trentino, identificata una difesa naturale dalla botrite Il Vino santo trentino potrà diventare un prodotto ancora più sostenibile grazie al risultato di una sperimentazione condotta dalla Fondazione Edmund Mach I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati in questi giorni sulla rivista scientifica “European Food Research and Technology”, che ha valutato la potenziale applicazione di microrganismi isolati da uve di Nosiola, poste in appassimento per la produzione di Vino santo trentino, come agenti naturali di bio-controllo per fronteggiare alcune avversità dell’uva, come la Botrite. L’evoluzione dei microrganismi in aiuto della qualità delle produzioni. Secondo gli esperti di San Michele l’applicazione di questi ceppi in fruttaio o in vigna, soprattutto nelle ultime fasi della maturazione, potrebbe contribuire a ridurre l’incidenza dei danni da Botrite quando i comuni trattamenti anticrittogamici non sono più praticabili. La sperimentazione è stata
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