martedì 28 febbraio 2017

Vino&Marketing. Tra grafiche artistiche, proposte di lusso o eco-friendly arriva l'International Packaging Competition

Al concorso di Veronafiere-Vinitaly, i migliori abbigliaggi di vini, distillati, liquori e olio extravergine valutati da designer, creativi e giornalisti di settore.

Tra le tecniche di wine marketing quella del packaging riveste un ruolo di primo piano. Secondo una ricerca condotta dall’Ehrenberg-Bass Institute for Marketing Science, in merito all’acquisto dei vini da parte dei consumatori di tutto il mondo, ai primi posti nel ranking di elementi influenti troviamo infatti etichette e packaging di ogni tipo. L'International Packaging Competition intende così premiare lo sforzo di tutte quelle Aziende che investono in creatività per migliorare la propria immagine.


Sono circa 200 i campioni al nastro di partenza del 21° Concorso Internazionale Packaging, in programma domani 1° marzo a Veronafiere. Il concorso, organizzato come evento collaterale di Vinitaly, premia l’estetica, cioè il migliore “abbigliaggio” di vini e distillati, liquori e olio extravergine di oliva.

Presidente di giuria quest’anno è Gilda Bojardi, inventrice del FuoriSalone che dal 1990 anima l’aprile milanese con più di 400 eventi, direttore responsabile della rivista Interni, uno dei maggiori sistemi internazionali di comunicazione del design, dell’architettura e dell’arredo.

La affiancano esperti e personalità di spicco di varie discipline legate all’immagine: Riccardo Facci, fondatore dell’agenzia creativa Facci & Pollini ideatrice, tra e altre, di campagne per Chanel ed Expo 2015; Giacomo Mojoli, giornalista e docente presso il Corso di Wine & System Design del Polidesign di Milano; Elvilino Zangrandi, cofondatore dello studio Zangrandi Associati, con all’attivo i progetti Negozi in Rinascente (MI) e il Progetto Sala Vip Ministero degli Esteri Farnesina Roma 2011; Annibale Toffolo, giornalista, fondatore della rivista Taste Vin; Alberto Sabellico, uno dei maggiori esperti a livello internazionale di legislazione vitivinicola e di etichettatura e presentazione dei vini in particolare.

Gli ambiti riconoscimenti del concorso sono: l'Etichetta d'Oro, l'Etichetta d'Argento, l'Etichetta di Bronzo. In palio anche il Premi Speciale Etichetta dell'anno e Immagine Coordinata.

Ideato da Veronafiere-Vinitaly nel 1996, il Concorso Internazionale Packaging ha portato nel tempo nel mondo del vino il concetto di qualità totale del prodotto, perché una bottiglia si vende meglio se anche si presenta bene e riesce a distinguersi.

Ciò è vero se a scegliere è il consumatore in un negozio, ma ancor più se bisogna emergere tra le migliaia di etichette degli oltre 4.000 espositori di Vinitaly alla ricerca di nuovi buyer provenienti da tutto il mondo.

Ricordiamo che il Salone internazionale del vino e dei distillati è in programma quest’anno dal 9 al 12 aprile (www.vinitaly.com).

Il Friuli del vino. Il Collio protagonista nelle enoteche Vinarius

Per una settimana, Vinarius apre le porte ai vini Doc Collio con degustazioni gratuite in decine di province italiane. Ecco la lista delle enoteche aderenti.

Dal 6 al 12 marzo i vini di decine di produttori della Doc Collio potranno essere degustati in appositi spazi allestiti all’interno delle 35 Enoteche aderenti all’iniziativa. Le degustazioni saranno gratuite ed avranno lo scopo di far scoprire a tutti i winelover il meglio della produzione del Collio dando la possibilità di informarsi sulle aziende e sulla loro storia.


“È un’opportunità unica per promuovere il nostro territorio – ha affermato Robert Princic, presidente del Consorzio Tutela Vini Collio, –e premiare l’apporto dei nostri produttori che tutelano l’ambiente ed impreziosiscono i nostri paesaggi”.

L’iniziativa non è certo una sorpresa. Lo scorso anno l’associazione delle enoteche italiane Vinarius ha conferito al Collio il 6° Premio al Territorio. “Il premio è un riconoscimento a un territorio che è stato in grado di guidare la rinascita del vino italiano nel mondo e di vivere e prosperare in un luogo duro e difficile riuscendo a conquistare il primato con professionalità e decisione”, ha commentato Andrea Terraneo, presidente di Vinarius.

Una siffatta promozione consentirà finalmente al Collio di affacciarsi sul panorama nazionale e a migliaia di appassionati di conoscere da vicino prodotti di grande carattere, simbolo di un territorio immerso nella propria unicità.
L’intera regione potrà presentarsi unita nelle proprie eccellenze, offrendo un viaggio virtuale fra colline e vigneti attraverso i colori, gli aromi e i profumi che un calice di vino può trasmettere.

CONSORZIO TUTELA VINI COLLIO: fondato nel 1964, il Consrozio rappresenta le 180 aziende socie e le 220 aziende non socie impegnate nella promozione e valorizzazione della denominazione Collio. È  uno dei consorzi più antichi d’Europa, il terzo in Italia e il primo in Friuli Venezia Giulia. In oltre cinquanta anni di attività ha operato nel segno della continuità ma anche dello studio e della ricerca, rendendo il Collio una delle aree più all’avanguardia in campo enologico. Nel 2003 viene istituito il Premio Collio, riconoscimento di respiro internazionale, nato per commemorare il fondatore e primo presidente del Consorzio, il conte Attems di Petzenstein. Il riconoscimento ogni anno premia i migliori lavori nell’ambito di tesi di laurea, dottorati e articoli per il contributo, sul piano scientifico, applicativo e divulgativo, nei settori della viticoltura, dell’enologia e della valorizzazione del territorio.

VINARIUS: è l’associazione delle enoteche italiane che, ad oggi, conta un centinaio di locali sul territorio nazionale e una decina in tutto il mondo. Le Enoteche associate si impegnano nella promozione della cultura del vino italiano, vino unico ed inimitabile nel mondo soprattutto in relazione all’area in cui viene prodotto. Per questo nel 2004 Vinarius ha dato vita al “Premio al Territorio” che, con cadenza biennale, assegna un riconoscimento ad una specifica area geografica. La scelta avviene non solo in virtù della vocazione vitivinicola dell’area, ma anche in base all’esistenza di un paniere agroalimentare di pregio, allo sviluppo sostenibile del territorio, alla tradizione, alla storiae all’accoglienza turistica di livello. Caratteristiche che il Collio ha dimostrato di possedere, così come il Conegliano Valdobbiadene nel 2013, la Maremma Toscana nel 2011, il Marsala nel 2009, il Salento nel 2006 e la Valtellina nel 2004.

LISTA ENOTECHE ADERENTI

1. Cantine Isola - Milano- Luca Sarais

2. Vino Vino – Terni - Fabrizio Fucile

3. El Vinatt – Milano - Glenda Boriani

4. Terruli - Martinafranca - Domenico Terruli

5. Tripodi - Reggio Calabria - Vittoria Tripodi

6. La Mia Cantina –Padova - Mirco Carraretto

7. Maggiolini – Bareggio - Giovanni Maggiolini

8. Il Tralcio – Monopoli - Pierluigi Pipoli

9. Cilda -Catania - Massimo Scalia

10. Angolo Divino -Ruvo di Puglia - Giulio Cantatore

11. Aigrum – Firenze - Marco Murgia

12. La Fiaschetta – Roma - Giuliano Rossi

13. Enopassione – Desio - Sonia Valentini

14. L'Etichetta - Bastia Umbra - Simone Cerasa

15. L'Orologiaio - S.Candido - Anton Lercher

16. Il Cantuccio set –Prato - Sauro Sartini

17. Drink shop Lippolis –Putignano - Stefania Lippolis

18. Incontri Divini – Seregno - Monica Stamerra

19. De Candia - Bari - Alessandra De Candia

20. La Barrique – Cantù - Andrea

21. Toso – Rivignano - Giuseppe Toso

22. Bistrot Anelli – Brindisi - Gianni Anelli

23. Delizie Anelli – Brindisi - Mariangela Zanchi

24. un mondo divino –Orzinuovi - Filippo Gastaldi

25. i 5 Frati - Soncino - Leonardo Gastaldi

26. Nasacca – Carloforte - Gianni Luxoro

27. Elisir - S.Giustina - Rita de Martini

28. VinoVino – Milano - Andrea Gaviglio

29. la Mascareta – Venezia - Mauro Lorenzon

30. Collova’ - Capo D’Orlando - Fortunato Collova

31. Punto Rosso – Crema - Marchesini Claudio

32. enoteca Cotti – Milano - Giorgio Cotti

33. enoteca Lambrate –Milano - Ciro Cirillo

34. enoteca boschoff - Trieste - Paola hrovatin

35. Osteria della Stazione – Milano - Gunnar Cautero

ANAGRAFICA ENOTECHE:

1. CANTINE ISOLA VIA PAOLO SARPI, 30 (ang via A.di Cambio 1/A) 20154 MILANO (MI) TEL: +39 02 3315249 FAX: +39 02 3315249 EMAIL: cantineisola@libero.it

2. ENOTECA VINO VINO CORSO VECCHIO, 201 05100 TERNI (TR) TEL: +39 0744 429 522 FAX: +39 0744 429 522 EMAIL: info@enotecavinovino.it SITO: http://www.enotecavinovino.it

3. ENOTECA EL VINATT RENE' VIA L.TOLSTOJ, 49 20146 MILANO (MI) TEL: +39 02 471226 FAX: +39 02 4239664 EMAIL: info@elvinatt.it SITO: http://www.elvinatt.it

4. BOTTIGLIERIA TERRULI VIALE EUROPA, 7/9 74015 MARTINA FRANCA (TA) TEL: +39 080 4801934 FAX: +39 080 4801934 EMAIL: terrulienoteca@libero.it SITO: http://www.enotecaterruli.com

5. ANTICA ENOTECA TRIPODI VIA SAN GIORGIO EXTRA, 3 89133 REGGIO CALABRIA (RC) TEL: +39 0965 593 545 FAX: +39 0965 593 545 EMAIL: info@enotecatripodi.com SITO: http://www.enotecatripodi.com

6. ENOTECA LA MIA CANTINA PIAZZALE SANTA CROCE, 21 35123 PADOVA (PD) TEL: +39 049 8801330 FAX: +39 049 8804083 EMAIL: info@lamiacantina.it SITO: http://www.lamiacantina.it

7. ENOTECA MAGGIOLINI VIA NOVARA, 19 20010 BAREGGIO (MI) TEL: + 39 02 9013034 FAX: +39 02 90366627 EMAIL: info@enoteca-maggiolini.it SITO: http://www.enoteca-maggiolini.it

8. ENOTECA IL TRALCIO VIA DANIEL MANIN, 33 70043 MONOPOLI (BA) TEL: +39 080 9301366 FAX: +39 080 9301366 EMAIL: info@enotecailtralcio.it SITO: http://www.enotecailtralcio.it

9. ENOTECA C.I.L.D.A. VIALE VITTORIO VENETO, 174/B 95126 CATANIA (CT) TEL: +39 095 383 610 FAX: +39 095 383 913 EMAIL: cilda@tiscali.it

10. L'ANGOLO DIVINO CORSO GIOVANNI JATTA, 11 70037 RUVO DI PUGLIA (BA) TEL: 0803628544 EMAIL: angolodivino@virgilio.it

11. AIGRUM MURGIA VINI & DELIZIE VIA DEI BANCHI, 45 R 50123 FIRENZE (FI) TEL: +39 055 215 686 FAX: +39 055 215 686 EMAIL: info.viniedelizie@gmail.com

12. LA FIASCHETTA VIA DEI CAPPELLARI, 64 00052 ROMA (Rm) TEL: 0668210599 EMAIL: sarabattola@email.it

13. ENOPASSIONE VIA FERRAVILLA, 24 20832 DESIO (MB) TEL: +39 0362 627 186 FAX: +39 0362 303 852 EMAIL: info@enopassione.it SITO: http://www.enopassione.it

14. L'ETICHETTA VIALE UMBRIA, 8 06083 BASTIA UMBRA (PG) TEL: +39 075 8000 554 EMAIL: info@enotecaletichetta.it SITO: http://www.enotecaletichetta.it

15. ENOiTECA DELL'OROLOGIAIO VIA TINTORI, 1 39038 SAN CANDIDO (BZ) TEL: +39 0474 913 158 FAX: +39 0474 914 302 EMAIL: info@enoro.it SITO: http://www.enoro.it

16. ENOTECA IL CANTUCCIO S.E.T. VIA GALCIANESE, 46/C 59100 PRATO (PO) TEL: +39 0574 484 611 FAX: +39 0574 484 604

17. DRINK SHOP ENOTECA LIPPOLIS VIA ROMA, 3/B 70017 PUTIGNANO ( B) TEL: +39 080 4913586

18. ENOTECA INCONTRI DIVINI VIA VINCENZO DA SEREGNO, 11/12 20831 SEREGNO (MB) TEL: +39 0362 231 140 EMAIL: incontridivini@tiscali.it

19. ENOTECA DE CANDIA VIA BUCCARI, 30 70125 BARI (BA) TEL: +39 080 5425341 FAX: +39 080 5425341 EMAIL: enotecadecandia@libero.it SITO: http://www.enotecadecandia.it

20. LA BARRIQUE ENOTECA VIA MARMOLADA, 1 22060 CANTU' (CO) TEL: +39 031 730 875 FAX: +39 031 730 875 EMAIL: info@enotecalabarrique.it SITO: http://www.enotecalabarrique.it

21. TOSO ENOTECA VIA CODROIPO, 1 33050 RIVIGNANO (UD) TEL: +39 0432 775 772 FAX: +39 0432 774 722 EMAIL: mail@tosoenoteca.it SITO: http://www.tosoenoteca.it

22. BISTROT ANELLI VIA F.CONSIGLIO, 8 72100 BRINDISI (BR) TEL: 0831/563507 EMAIL: delizieanelli@libero.it

23. ENOTECA DELIZIE ANELLI VIA FILOMENO CONSIGLIO, 6 72100 BRINDISI (BR) TEL: +39 0831 563507 EMAIL: delizieanelli@libero.it

24. ENOTECA UN MONDO DI VINO VIA ADUA, 30/A 25034 ORZINUOVI (BS) TEL: +39 030 941 140 FAX: +39 030 994 6536 EMAIL: info.gastaldivini@gmail.com SITO: http://www.gastaldivini.it

25. Enoteca i 5 FRATi Via De Baris n.11 26029 Soncino (CR) TEL: +393296245129 EMAIL: info.i5frati@gmail.com

26. ENOTECA NASACCA CORSO DEI BATTELLIERI, 3 09014 CARLOFORTE (CI) TEL: +39 0781 854 919 FAX: +39 0781 854 618 EMAIL: gluxoro@gmail.com

27. ENOTECA ELISIR DE MARTINI & C. VIA FELTRE, 51 32035 SANTA GIUSTINA (BL) TEL: +39 0437 88424 FAX: +39 0437 857 602 EMAIL: info@enotecaelisir.it

28. VINO VINO CORSO SAN GOTTARDO, 13 20136 MILANO (MI) TEL: +39 02 58101239 FAX: +39 02 58101239 EMAIL: info@vinovinomilano.it SITO: www.vinovinomilano.it

29. ENOiTECA LA MASCARETA CALLE LUNGA SANTA MARIA FORMOSA, 5183 31110 VENEZIA (VE) TEL: +39 041 520 744 FAX: +39 041 520 744 EMAIL: ostemaurolorenzon@vodafone.it

30. ENOTECA COLLOVA' VIA PIAVE 52 D/E 98071 CAPO D'ORLANDO (ME) TEL/FAX: +39 0941 901 272 EMAIL: info@enotecacollova.com SITO: http://www.enotecacollova.com

31. ENOTECA PUNTO ROSSO V. Iv Novembre 21 26013 Crema (CR) TEL: 0373 259429 SITO: http://www.puntorossocrema.com

32. ENOTECA COTTI VIA SOLFERINO, 42 20121 MILANO (MI) TEL: +39 02 29001096 FAX: +39 02 29001222 EMAIL: info@enotecacotti.it SITO: http://www.enotecacotti.it

33. ENOTECA LAMBRATE Via N.A. PORPORA, 140 20131 Milano (Mi) TEL: 02/2665955 EMAIL: enotecalambrate@gmail.com SITO: http://www.enotecalambrate.com

34. ENOTECA BISCHOFF VIA MAZZINI, 21 34121 TRIESTE (TS) TEL: +39 040 631 422 EMAIL: info@bischoff.it SITO: http://www..bischoff.it

35. OSTERIA DELLA STAZIONE Via Popoli Uniti 26 20125 Milano (MI) TEL: 02/28381700 EMAIL: info@osteriadellastazione.it SITO: http://www.osteriadellastazione.it

Per informazioni: www.enotecari.it

lunedì 27 febbraio 2017

Storia, cultura, identità. Al via la Giornata nazionale del Paesaggio

Il 14 marzo prossimo si celebrerà la prima Giornata nazionale del Paesaggio. In occasione della Giornata, istituita per approfondire la riflessione sulla cultura del paesaggio, tanti eventi gratuiti in tutta Italia.

Il paesaggio, “una porzione di territorio, così come percepita dalla popolazione, i cui caratteri sono il risultato dell’azione e dall’interazione di fattori naturali e/o antropici”, così come interpretato dalla Convenzione Europea, è il risultato di millenni di storia in cui civiltà e culture diverse si sono succedute e intersecate nella sua struttura costituendone l'identità culturale. 

La Giornata è istituita nello spirito della Convenzione Europea del Paesaggio, con Decreto ministeriale n. 457 del 7 ottobre 2016, al fine di richiamare il paesaggio quale valore identitario del Paese e trasmettere alle giovani generazioni il messaggio che la tutela del paesaggio e lo studio della sua memoria storica costituiscono valori culturali ineludibili e premessa per un uso consapevole del territorio ed uno sviluppo sostenibile.

La Giornata nazionale del Paesaggio che si svilupperà mediante iniziative mirate da compiersi sull'intero territorio nazionale, vuole essere un'importante occasione per continuare ad approfondire la riflessione sulla cultura del paesaggio, diffondere la conoscenza del suo significato e la consapevolezza del suo valore.

Durante la giornata celebrativa sarà consegnato il Premio Nazionale del Paesaggio, un importante riconoscimento che per la prima volta il Ministero intende attribuire con un esplicito riconoscimento nazionale agli attuatori di buone pratiche per la qualità del paesaggio e della vita delle comunità locali, capaci di testimoniare le potenzialità del Patrimonio culturale del nostro Paese attraverso la creazione di economie sostenibili e la diffusione e la divulgazione di valori etici e culturali, in coordinamento con le procedure previste per il Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa, giunto quest'anno alla sua V edizione. 

Il Premio Nazionale del Paesaggio, che avrà anch'esso cadenza biennale, verrà conferito, infatti, al progetto che costituisce la candidatura italiana al Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa, la cui procedura di selezione si è appena conclusa.

Informazioni


www.beniculturali.it/

Enotica, al via la VII edizione del Festival del Vino e della Sensualità

Odori, sapori ed effusioni da un altro mondo possibile! Tre giorni ad alto tasso afrodisiaco, dedicati all’immortale connubio fra Vino ed Eros. Degustazioni di vini e cibi biologici e biodinamici, provenienti da tutta Europa. Cinema. Cabaret. Concerti. Mostre. Dj set.

Torna Enotica, la manifestazione più attesa della primavera romana, dedicata all’immortale connubio fra Vino ed Eros, per il settimo anno si presenta come uno degli eventi più variegati della stagione. Dal 17 al 19 marzo la suggestiva ed unica location del Forte Prenestino, storico spazio romano occupato ed autogestito, diventa teatro di un novello “baccanale” e punto di snodo della cultura critica ed indipendente; avanguardia di uno stile di vita alternativo ai ritmi frenetici del vivere quotidiano. 

Tre giorni di degustazioni e spettacolo dal vivo, in cui la condivisione di un buon bicchiere di vino si unisce alla musica, all'arte, alla poesia, in un incontro di piaceri. La manifestazione conduce i visitatori attraverso un percorso sensoriale d’eccezione, ricco di suggestioni inebrianti e di piena libertà per le papille gustative ed i neuroni in fermento.

Confermando la line up delle precedenti edizioni, il programma offre tre giorni di concerti, mostre, spettacoli ed i prodotti di circa 60 vignaioli e contadini autentici, appassionati testimoni dell’antico messaggio che unisce la dolcezza del vino alla convivialità.

Protagonista è il Vino Critico, rigorosamente biologico e naturale, di provenienza certificata, che non specula sul prezzo, che rispetta l’ecosistema e rigorosamente non filtrato e deviato dalla produzione agricola industriale di massa.

Co-protagonista, naturalmente, il Cibo, con una ricca offerta di prodotti contadini provenienti da diversi territori europei, che esaltano l’importanza della biodiversità insieme alla produzione biologica. Enotica esalta i prodotti degli artigiani del vino e dei cibi biologici e biodinamici nell’incontro con i consumatori, per favorirne il consumo critico e consapevole, che presuppone la conoscenza dei prodotti, il desiderio di trasparenza sui prezzi, la cura dell’impatto ambientale. L’Eros è l’ospite speciale, la sottile energia e vibrazione dionisiaca che il tasso alcolico ed un buon pasto possono favorire nell’essere umano. Performance, installazioni, concerti e cabaret dal retrogusto afrodisiaco.

Enotica nasce dall’esperienza dell’Enoteca Forte Prenestino, che dal 2004 persegue il percorso iniziato dalla prima edizione di Terra e Libertà/Critical Wine, iniziativa che ha avuto tra i suoi principali ideatori l’anarco-enologo Luigi Veronelli, con l’ambizioso obiettivo di contrastare le catene di distribuzione, per riscoprire la sensorialità del gusto e immaginare un circuito virtuoso tra qualità dell’ambiente, della produzione e delle relazioni sociali. Anche quest’anno si potrà votare il vino più Enotico!

Enotica
c.s.o.a Forte Prenestino . via F. Delpino s.n.c. Roma
Ingresso: 5 euro
domenica sottoscrizione libera fino alle ore 14:00 / dalle 14:00 in poi sottoscrizione 3 euro
Info: info@enotica.net; www.enotica.net

APPROVATA LA NUOVA LEGGE SUL PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE

Le Pro Loco di tutta Italia dicono grazie all’Unesco e alla legge che valorizza il patrimonio immateriale.

L’Opera dei Pupi, il Canto a Tenore dei pastori sardi, l’Arte del violino a Cremona, la Dieta mediterranea, la Rete delle città delle macchine a spalla (Viterbo, Nola, Sassari e Palmi Calabro) e la Vite ad alberello di Pantelleria potranno d’ora in poi godere in Italia della stessa attenzione, degli stessi fondi e della stessa valorizzazione riservati ai siti UNESCO classici come il centro storico di Napoli, Venezia, Pompei o le Dolomiti. 

Con il via libera all'unanimità in sede legislativa da parte della commissione Cultura del Senato, e’ stato approvato in via definitiva il  provvedimento che assegna pari dignità e risorse ai beni
immateriali patrimonio Unesco equiparandoli ai beni materiali.

“È un importante segnale per gli elementi riconosciuti dall’UNESCO quali Patrimoni immateriali che potranno essere così ancor di più tutelati e valorizzati”, lo afferma il presidente delle Pro Loco d’Italia (Unpli), Antonino La Spina, commentando l’approvazione da parte della Commissione Cultura del Senato, in sede legislativa, della legge che attribuisce risorse  ai beni del patrimonio immateriale italiani, fin qui riconosciuti dall’Unesco, equiparandoli ai beni materiali.

L’Unione Nazionale delle Pro Loco (Unpli) dal giugno 2012 è tra le 160 realtà mondiali accreditate presso il Comitato Intergovernativo UNESCO previsto dalla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale del 2003. Obiettivo raggiunto grazie all’impegno profuso in questi ultimi anni proprio nella sensibilizzazione delle Pro Loco e delle comunità locali sui temi legati alle potenzialità dei beni immateriali, ma anche alla loro fragilità.

Il principale risultato di questo impegno è la creazione di un inventario online (il canale youtube Memoria Immateriale) che conta oltre 1300 video sui temi della Convenzione UNESCO del 2003 (saperi, tradizioni, artigianato, oralità, riti, conoscenze, pratiche sociali, ecc.) e che ha totalizzato circa 4 milioni di minuti visualizzati in Italia e non solo.

“L’Unpli da oltre dieci anni è impegnata nella realizzazioni di progetti volti alla tutela, valorizzazione e alla trasmissione intergenerazionale dei patrimoni culturali immateriali. Il canale/inventario ‘Memoria Immateriale’ su YouTube è un caso nel panorama internazionale essendo costituito dai contributi raccolti dal nostro staff sul territorio italiano grazie alla capillare rete delle oltre 6.200 Pro Loco associate. L’Unpli – ha concluso La Spina – è pronta dunque a lavorare in sinergia con il Governo e gli organi preposti per il coinvolgimento delle comunità locali su percorsi di riconoscimento e progetti di sviluppo locale legati a questi patrimoni culturali”.

Il Senato ha varato anche un ordine del giorno bipartisan che impegna al governo ad attivarsi perché le lingue classiche per eccellenza, latino e greco, entrino a far parte del patrimonio Unesco.  “Si tratta di misure attese da anni”, ha detto la relatrice Elena Ferrara (Pd): “L’Italia è la prima nazione al mondo per numero di siti Unesco, ma non tutti sanno che molte delle nostre eccellenze sono immateriali”. A garantire la programmazione delle salvaguardia del patrimonio saranno il milione e 300 mila euro stanziato per i beni dell’Unesco, più altri 800 mila euro di fondi Mibact previsti nella legge di Stabilità 2016.

La protezione potrà estendersi anche ai beni immateriali eletti nei prossimi anni: tra le candidature c’e’ quella dell’arte della pizza napoletana.

giovedì 23 febbraio 2017

Nasce AEPI, l’Associazione che rappresenta gli enotecari professionisti e valorizza la filiera del vino italiano

Animata dai migliori principi di etica professionale e commerciale, l’associazione si propone di dare una voce agli enotecari italiani.

L’Associazione Enotecari Professionisti Italiani (AEPI) è stata costituita con l’obiettivo di riunire una serie di figure professionali operanti nel settore del vino, per tutelare le loro attività e garantire ai cittadini gli strumenti necessari per avvalersi delle loro prestazioni. 

Le attività dell’Associazione si muoveranno su due binari: promuovere la cultura e il consumo del vino e definire il profilo dell’enotecario come soggetto professionista a tutti gli effetti.

“La nascita di AEPI è un punto di partenza importante nel panorama enologico odierno - ha affermato Francesco Bonfio, Presidente della neo-costituita associazione – e il valore aggiunto è dato dalla multidisciplinarità che la distingue. L’Associazione non solo si prefigge di dare un volto e una voce agli Enotecari Professionisti, ma vuole mettere in pratica attività di comunicazione, di informazione e sensibilizzazione volte all’educazione del consumatore e al consumo consapevole del vino”.

Accumunati da una profonda conoscenza del vino, degli alcolici e dell’enogastronomia in generale, gli associati avranno la possibilità di vedere le proprie attività rappresentate e potranno avvalersi dell’Associazione come ponte di raccordo con gli organi dello Stato, portando alla pubblica attenzione tematiche sottovalutate o sconosciute.

Professionisti che operano in enoteche, wine bar, ristoranti, osterie, specialisti in servizi sul vino e sugli alcolici sono alcune delle figure che troveranno in AEPI un punto di riferimento. Il tutto è coordinato da un preciso Codice Deontologico a indicare le norme comportamentali entro cui le attività dell’Associazione dovranno sempre rientrare.

Un sostegno tanto atteso quanto fondamentale, che farà fronte alle necessità di molti professionisti, e sopperirà a un vuoto rappresentativo in essere da anni, contribuendo allo sviluppo generale del settore enogastronomico.

enotecari.it/

Enoturismo. Nasce la Strada del Vino e dei Sapori del FVG

Una strada unica che idealmente collega la costa con l'area montana del Friuli Venezia Giulia, passando per i vigneti e le colline dell'entroterra regionale, e mette in rete le risorse vitivinicole e agroalimentari del territorio assieme a quelle culturali e ambientali con lo scopo di costruire un prodotto trasversale e integrato per valorizzare il turismo enogastronomico e renderlo più fruibile per i turisti.

È questo in sintesi il significato e l'obiettivo del progetto La Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia, presentato in questi giorni nella sede della Regione a Udine dal vicepresidente del Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello, accanto al consigliere regionale Vittorino Boem e al direttore generale di PromoTurismo FVG Marco Tullio Petrangelo.

"Un progetto di ampio respiro - ha dichiarato Bolzonello, vicepresidente e assessore alle attività produttive, turismo e cooperazione - capace di incrementare la competitività e l'attrattività dell'offerta turistica enogastronomica del Friuli Venezia Giulia che si è costruito grazie anche al Tavolo di lavoro di cui fanno parte i principali attori del mondo enogastronomico regionale che ha permesso di costruire un prodotto il più possibile condiviso e ha potuto appoggiarsi su alcune esperienze significative già presenti sul territorio che non andranno perse".

Il risultato a cui si è arrivati è frutto, come è stato messo in luce, anche dell'esperienza e del lavoro effettuato nella gestione delle precedenti Strade dal Movimento Turismo del Vino del Friuli Venezia Giulia, delle cui competenze PromoTurismo FVG potrà ancora avvalersi. Bolzonello ha evidenziato un duplice aspetto del progetto che punta a promuovere i nostri prodotti di qualità e che potrà creare nuove opportunità occupazionali. Il budget del 2016 è stato di 120.000 euro e verrà incrementato a 300.000 euro nel 2017: "potrà crescere ancora - ha riferito Bolzonello - se i risultati di quest'anno saranno positivi come noi auspichiamo".

Bolzonello ha poi ricordato come il progetto sia nato con la legge regionale 22/2015 e sia orientato a sviluppare in modo coordinato, competitivo e non frammentario il turismo regionale legato al mondo del vino e dell'agroalimentare, in linea con la domanda del mercato turistico. "È un inizio e abbiamo grandi attese - ha sottolineato Bolzonello -; è importante proseguire con una visione condivisa a cui la presenza di una regia unica e forte come PromoTurismo FVG, garantirà canali di promozione ampi ed efficaci".

Petrangelo ha ricordato alcuni elementi dell'iniziativa fra cui la possibilità di offrire piccole degustazioni di prodotti tipici locali associate ai vini all'interno delle strutture che aderiscono all'iniziativa: "il Friuli Venezia Giulia - ha evidenziato - grazie alla legge 22/2015 è la prima Regione in Italia a regolare la somministrazione di produzioni agroalimentari tradizionali e produzioni tipiche e di qualità non cucinate unitamente all'assaggio del vino durante le visite in cantina".

A questo si aggiunge l'aspetto legato alla semplificazione che unisce sotto un'unica regia affidata a PromoTurismo FVG, in collaborazione con ERSA - Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, la gestione della Strada e il coordinamento dei protagonisti. "Scelta - ha riferito Petrangelo - che rende il Friuli Venezia Giulia la sola Regione in Italia ad avere un Ente unico che fa da regia al progetto".

A oggi si registrano 163 adesioni. Possono aderire al progetto aziende vitivinicole, agroalimentari, ristoranti, trattorie e agriturismi e dal 2018 anche botteghe del gusto, bar e altri esercizi simili, imprese dell'artigianato artistico profilato su strumenti legati al mondo rurale e dell'enogastronomia, musei della vite e del vino, ecomusei e strutture inerenti le tradizioni locali legate ai prodotti enogastronomici e artigianali, l'ambiente e la cultura e infrastrutture di interesse artistico e culturale o parchi, imprese di servizi (agenzie di viaggio, tour operator, imprese di noleggio trasporti, cooperative di guide turistiche) e figure professionali e animatori legati al turismo enogastronomico, alla cultura e alle tradizioni locali.

Gli aderenti alla Strada godranno della promozione messa in atto da PromoTurismo FVG, che comprende azioni di web marketing, ufficio stampa, investimenti pubblicitari, partecipazione a fiere di settore e azioni di marketing specifiche mirate a migliorare l'identificazione e la valorizzazione delle strutture. La Strada del Vino e dei Sapori avrà inoltre un logo e un'immagine coordinata.

Le viticolture estreme: valori, bellezze, alleanze, fragilità

Sono queste le tematiche al centro del V Congresso Internazionale sulla Viticoltura di Montagna in Forte Pendenza che si svolgerà dal 29 marzo al 1 aprile 2017 a Conegliano (Treviso).

Alla sua quinta edizione, l’appuntamento di grande rilevanza tecnico scientifica, organizzato dal CERVIM (Centro di Ricerche, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna) in collaborazione con il CREA (Centro di Ricerca per la Viticoltura), il Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e la Regione Veneto e che vede il Patrocinio dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin) e del Ministero alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, sarà ospitato presso la Sala Conferenze del CREA, (sede di Susegana - via Casoni 13/a).

Il patrimonio culturale, paesaggistico- territoriale, tecnico ed economico rappresentato dalle viticolture eroiche e dai prodotti che ne derivano è stato sempre, fin dalle prime edizioni del Congresso, ben espresso: da un lato confermando che i vini di montagna, prodotti su terrazze in forte pendenza, hanno alcuni valori specifici, sia economici che sociali, che il consumatore è in grado di vedere e di gustare, e poi di ricordare e trasformare in un patrimonio culturale personale, dall'altro è che questi valori, sono frutto di quel genio agronomico che è stato capace di adattare la coltivazione della vite a situazioni estreme e che ha consentito ai viticoltori di produrre vini di grande originalità.

Se in alcune regioni stiamo assistendo, oramai da qualche anno, alla riconquista o al consolidamento della viticoltura in pendenza, in altre zone, soprattutto in quelle che risentono maggiormente della crisi economica, la viticoltura ha difficoltà a mantenersi sui pendii. 

Le condizioni ambientali, climatiche, geologiche e pedologiche, l’altitudine e la pendenza, hanno influenzato profondamente tali forme di viticoltura ed il viticoltore ha sempre giocato un ruolo essenziale nella gestione del territorio, soprattutto in relazione ai fattori di rischio naturali (dissesti idrogeologici, azioni erosive, incendi). Attività che è andata a disegnare nel tempo paesaggi di rara bellezza, spesso tutelati dall’UNESCO. Ecco che il viticoltore, diventa egli stesso produttore del paesaggio, la cui qualità eccelsa costituisce una ricchezza per la collettività.

Importante sottolineare è quanto queste condizioni territoriali e paesaggistiche, proprie delle aree montane, contribuiscono a dare un senso del tutto particolare al concetto di ‘terroir’. 

Tutti questi valori necessitano di essere comunicati, magari attuando nuovi criteri di marketing esperienziale sia per i vini eroici sia sulle condizioni di mantenimento di queste produzioni dove è poi la loro grande qualità ad essere centrale per lo sviluppo della viticoltura di montagna e di forte pendenza, quindi tutti gli sforzi tecnici che sono alla base della ricerca, considerando anche che tali aree si prestano in particolare allo sviluppo turistico centrato sul paesaggio, devono essere accompagnati ad operazioni di marketing, mirate a sottolineare l’unicità delle diverse realtà produttive.

PROGRAMMA SCIENTIFICO

In considerazione delle tematiche del congresso e degli abstracts pervenuti, il Comitato Scientifico ha selezionato 24 lavori come presentazione orale e 46 lavori sotto forma di poster, comunicazioni che saranno suddivise e presentate in 4 diverse sessioni in seduta plenaria.

TEMATICHE

L’evento prevede 4 sessioni:

Sessione I – Pratiche agronomiche e ambientamento climatico dei vitigni nella viticoltura di montagna
Sessione II – Il paesaggio viticolo e la sua forza comunicativa
Sessione III – Dissesto idrogeologico, sistemazioni e salvaguardia dei suoli in elevata pendenza
Sessione IV – Turismo, marketing e valore socio economico della viticoltura di montagna

A conclusione del Congresso, avrà luogo una tavola rotonda che verterà sulle prospettive della viticoltura di montagna e in forte pendenza – Viticoltura Eroica – nell’ambito delle politiche comunitarie, nazionali e regionali.

Da segnalare il Post Congress Tour "Valpolicella e vino Amarone" per sabato 1 aprile, un tour tecnico alla visita di vigneti, paesaggi e cantine della Valpolicella. I partecipanti al congresso prenderanno parte alla visita senza costi aggiuntivi. L'iscrizione al tour è richiesta al momento dell'iscrizione al convegno.

Per la partecipazione e per maggiori informazioni: vit.entecra.it/

mercoledì 22 febbraio 2017

Enoturismo. FIVI: modifiche e semplificazioni del disegno di legge

FIVI in Senato per discutere di enoturismo. La Presidente Matilde Poggi a Roma porta le ragioni della FIVI: ben venga la legge, ma non complichiamo inutilmente le cose.

La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti – FIVI - chiede una semplificazione del nuovo disegno di legge sull'enoturismo. Una materia fondamentale, che necessita di essere normata, ma senza inutili complicazioni.

Su invito del Senatore Dario Stefano – relatore della legge – e in compagnia del Presidente del Movimento Turismo del Vino Carlo Pietrasanta, la Presidente Matilde Poggi ha portato le ragioni FIVI nell'audizione del 20 febbraio in Commissione Agricoltura del Senato sul disegno di Legge n.2616 "Disciplina dell'attività di enoturismo".

Diversi i punti su cui FIVI chiede delle modifiche, ma soprattutto delle semplificazioni.
"Noi vignaioli facciamo già enoturismo da anni nelle nostre cantine – dichiara la Presidente FIVI Matilde Poggi – abbiamo solo bisogno che venga normato l'aspetto fiscale. Chiediamo quindi che i corrispettivi relativi alle attività di visita e degustazione rientrino nel reddito agrario”.

FIVI propone inoltre che l’enoturismo sia risconosciuto come attività agricola e che non sia ricompreso tra le attività agrituristiche, come previsto dal disegno di legge. Ci sono perplessità anche sull'obbligo di partecipare a corsi di aggiornamento per avviare l'attività. La richiesta FIVI è che i corsi siano facoltativi e che per l'avvio di un'attività di enoturismo in cantina sia sufficiente presentare una SCIA ed essere in possesso dell'autorizzazione sanitaria.

Anche la discrezionalità lasciata dal disegno di legge alle regioni non trova d'accordo FIVI, in quanto possibile fonte di disparità fra le diverse zone d'Italia, come già avviene per gli agriturismi. Molto meglio pensare a norme minime condivise con tutte le Regioni.

Fra i lati positivi della legge invece il fatto che l'attività di enoturismo sia riservata alle sole aziende che al loro interno coprono tutte le fasi di produzione, dalla vigna alla bottiglia, tagliando fuori di fatto le aziende commerciali e valorizzando chi lavora sul territorio.

Filiera vitivinicola. Veneto: nuovi fondi da Regione

Da Regione Veneto in arrivo 6 Mln di euro per nuovi investimenti nel settore vitivinicolo. Domande entro il 7 aprile.

Ammontano a oltre 6 milioni di euro le risorse finanziarie che la Regione Veneto mette a disposizione quest’anno per le aziende del settore vitivinicolo che investono nel miglioramento dei propri impianti e Infrastrutture e nella filiera di trasformazione e commercializzazione. 

La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan, ha dato il via libera all’erogazione dei fondi, fissando al prossimo 7 aprile il termine per la presentazione delle domande di contributo.

Il provvedimento passa ora all’esame della terza commissione del Consiglio regionale per l‘esame di competenza, prima della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale regionale.

Con questa misura di aiuto, previsto dall’organizzazione comune di mercato, ha dichiarato ieri l’assessore Pan in una nota, la Regione potrà sostenere fino al 40 per cento della spesa effettuata dalle imprese per investimenti.

Sono state distinte due linee di azione: poco più di 3 milioni euro sono destinati alle imprese agricole che investono sulle proprie strutture e altrettanti sono destinati  alle imprese di trasformazione e commercializzazione.

La ripartizione del budget riuscirà a sostenere l’intera filiera del vino, dal vigneto alla promozione di mercato, migliorando l’efficienza e la competitività delle imprese.

martedì 21 febbraio 2017

ECCO LA 1ª FESTA DELLE DONNE DEL VINO: SABATO 4 MARZO OLTRE 70 EVENTI

PER LA PRIMA VOLTA A LIVELLO NAZIONALE, L’EVENTO DEDICATO ALLE DONNE CHE CONSUMANO, PRODUCONO, VENDONO E PROMUOVONO I GRANDI VINI ITALIANI. COINVOLTE 12 REGIONI IN ITALIA

Un evento diffuso che si realizza in 12 regioni d’Italia e in decine di cantine, ristoranti, enoteche, musei, dove Le Donne del Vino sono protagoniste e aspettano i winelover e soprattutto le winelover per brindare con loro, proponendo un pomeriggio pieno di esperienze e assaggi.

“Un modo festoso per mostrare il lato femminile del vino italiano - ha spiegato la presidente Donatella Cinelli Colombini - le nuove protagoniste di un settore produttivo tradizionalmente maschile danno inizio alla Festa della Donna 2017, con qualche giorno di anticipo, facendosi conoscere, mettendo in rilievo il proprio talento e diffondendo la cultura del vino e il consumo responsabile”.

L’evento in programma nel pomeriggio di sabato 4 marzo (ma c’è già chi inizia al mattino), sviluppa il tema nazionale “Donne vino e motori”. È una sfida ai luoghi comuni e a chi ancora crede che le donne siano poco adatte ad attività legate alla meccanica oppure al vino. Insomma un modo elegante ma trasgressivo per mettere in evidenza tante professioniste bravissime riunite nell’associazione nazionale Le Donne del vino che coordina la comunicazione.

L’elenco delle iniziative dimostra la creatività femminile. Non per altro le aziende del vino dirette dalle donne sono già come l’intero comparto enologico vorrebbe essere: con una formazione universitaria, indirizzate su vini doc-docg, capaci di esportare una quota maggioritaria del vino, diversificate e attente all’ambiente.

Tutti gli eventi, con maggiori dettagli, saranno a breve pubblicati sul sito www.festadonnedelvino.it e sul blog: www.ledonnedelvino.it

PIEMONTE

Eventi diffusi in 16 cantine vitivinicole, enoteche e ristoranti. ALESSANDRIA: Alemat – Elisabetta Ambrosione (Ponzano Monferrato), Enoteca Enoteck House – Elisa Baldizzone (Strevi), Marenco Vini – Patrizia, Michela e Doretta Marenco (Strevi), La Scamuzza – Laura Zavattaro (Vignale Monferrato), Tenuta La Tenaglia – Sabine Ehrmann (Serralunga di Crea), Villa Felice – Renata Cellerino (Cassine), Vineria Mezzolitro – Monica Moccagatta e Piercarla Negro (Alessandria). ASTI: Braida – Raffaella Bologna (Rocchetta Tanaro), Carussin – Bruna Ferro (San Marzano Oliveto), Cascina Castlèt – Mariuccia Borio (Costigliole d’Asti), Chiarlo – Laura Botto Chiarlo (Castelnuovo Calcea), Silvia Castagnero (Agliano Terme), Tenuta Tamburnin – Valeria, Claudia ed Elena Gaidano (Castelnuovo Don Bosco). LANGHE: Cantine Ascheri e Osteria Murivecchi – Cristina e Maria Teresa Ascheri (Bra), Bruna Grimaldi – Francesca Poggio de Il Poggio di Gavi (Grinzane Cavour), Ettore Germano – Elena Bonelli (Serralunga d’Alba)

LOMBARDIA

Evento in collaborazione con il Museo Millemiglia di Brescia: brindisi collettivo alle 15. FRANCIACORTA: Maddalena Bersi Serlini, Bersi Serlini; Pia Donata Berlucchi, Fratelli Berlucchi; Lucia Barzanò, Il Mosnel; Giuliana Cenci, La Boscaiola; Cristina Ziliani, Guido Berlucchi; Daniela Codeluppi, Hostaria Uva Rara. VALCALEPIO: Kettlitz Cristina, Castello Di Grumello; Balestrieri Buelli Vanna, La Rocchetta. OLTREPÒ PAVESE: Giovannella Fugazza, Castello di Luzzano; Ghioni Luisa, La Locanda dei Beccaria. LAGO DI GARDA: Prandini Giovanna, Perla del Garda; Tuliozi Stefanoni Chiara, Ricchi & Stefanoni. MILANO: Paola Longo, Enoteca Longo (Legnano); Bianca Malfassi, Enoteca Eno Club. BRESCIA: Anna Graziosa Massolini, Trattoria Croce Bianca (Vestone).

LIGURIA

Unico evento a GENOVA: dalle 16 alle 19, Salone Spazio Genova di Corso Italia, brindisi e degustazioni di vini e tipicità liguri con le produttrici: Laura Angelini (La Pietra del Focolare, Ortonovo); Paola Calleri (La Vecchia Cantina, Salea); Chiara Formentini (Altavia, Dolceacqua); Eliana Maffone (Tenuta Maffone, Pieve di Teco); Serena Roncone (Podere Grecale, Sanremo). Le ristoratrici: Paola Bisso (O Vittorio, Recco); Maria Pia Bogazzi (Ristorante Sottosale, Finale Ligure); Lorena Germano (Quintilio, Altare); Cinzia Mattioli (Doc, Borgio Verezzi); Pervinca Tiranini (A Spurcacciun-a, Savona); Mara Vasile (Ristorante Torre, Celle Ligure); la Delegata Cinzia Tosetti.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Una quindicina di auto storiche del Club Ruote del Passato faranno un wine tour nelle cantine intorno a PORDENONE: Alberta Bulfon, Cantina Bulfon (Valeriano); Tenuta di Fernanda Cappello (Sequals) con Silva Delle Case del ristorante Al Belvedere; Agriturismo Ca Muliner (Azzano) con la sommelier Isabella Deotto; Cantina Vigna Belvedere di Elisabetta Cichellero (Pasiano di Pordenone); brindisi finale nella cantina di Piera Martellozzo (San Quirino). A Portogruaro dall’enotecaria Claudia Vincastri (Vini e Liquori Sfriso) mini raduno di moto. UDINE: tour di bici con pedalata assistita in Cantina Venica di Ornella Venica (Cividale), Cantina di Hilde Petrussa (Albana) e Ristorante Sale e Pepe di Teresa Covaceuszach (Stregna). Azienda Agricola Foffani – Elisabetta Foffani (Clauiano); Azienda Agricola Del Poggio - Cristina Cigolotti (Fagagna) e Ristorante al Ponte di Adriana Rizzotti a Gradisca.

TRENTINO ALTO ADIGE

Evento in 3 ristoranti che presenteranno un menù dedicato alle donne inserendo in abbinamento solo vini delle Associate del Trentino Alto Adige: Locanda 2 Camini di Franca Merz (Baselga di Pinè), Locanda Alpina di Silvana Segna (Brez) e Ristorante Moja di Veronica Grazioli (Rovereto).

TOSCANA

Eventi diffusi in 8 cantine vitivinicole ed enoteche. SIENA: Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini (Montalcino), FIRENZE: Castello di Querceto di Maria Antonietta Corsi (Greve in Chianti), LUCCA: Enoteca Giulia di Giulia Franchi (evento con Antonella D’Isanto dell’azienda I Balzini di Barberino Val D'Elsa, Firenze). GROSSETO: Fattoria La Maliosa di Antonella Manuli (Manciano), Distilleria Nannoni Grappe di Priscilla Occhipinti (Civitella Paganico). PISA: Marcampo di Claudia Del Duca (Volterra), Tenuta Riccardi Toscanelli di Nadia Negro (Pontedera). LIVORNO: Casone Ugolino - Vincenza Folgheretti (Castagneto Carducci)

EMILIA ROMAGNA

Due eventi a BOLOGNA Podere Riosto di Cristiana Galletti (Pianoro) e a RAVENNA Villa Rota di Donata Calderoni (Piangipane).

ABRUZZO

Festa delle Donne del Vino anche in Abruzzo: la delegazione regionale sta organizzando un brindisi al futuro con le donne del vino e le winelover. La location sarà a breve comunicata sul sito www.festadonnedelvino.it

PUGLIA

Eventi collettivi e a tema in 6 location. FOGGIA: Marika Maggi, Cantina La Marchesa - Biblioteca comunale di Lucera. BARI: Marianna Cardone, Cantine Cardone, Marina Saponari dell’Associazione Dire Fare Gustare e Alessandra Lofino, giornalista a Villa Carenza, Monopoli; Flora Saponari, Vignaflora, e Betty Mezzina, sommelier allo Showroom Concessionaria Audi Magnifica, Triggiano. BRINDISI: Romina Leopardi, Tenute Rubino, Flora Saponari, Vignaflora, produttrice, e Lucia Leone, sommelier alla Masseria Il Frantoio, Ostuni. LECCE: Giusi Terribile, Cantina Terribile, al ristorante Corte Del Fuoco di Galatina. TARANTO: Sabrina Soloperto, Cantine Soloperto, Manduria.

CAMPANIA

Eventi diffusi sul territorio con l’hashtag #bevibene. Partecipano le produttrici: Maria  Coppola, Cantina dei Monaci; Anna Famiglietti, Cantine Famiglietti; Ferrara Lucia, Sclavia; Grazia Formisano, Donna Grazia Vini del Vesuvio; Patrizia Malanga; Le Vigne di Raito - Organic Wine & Tour - Amalfi Coast; Loredana Matrone, Cerrellavini; Guida Gilda Martusciello, Salvatore Martusciello Wines; Daniela Mastroberardino, Terredora; Maria Palomba, Cantine Scala 1830; Milena Pepe, Tenuta Cavalier Pepe; Maria Patrizia Portolano, Azienda agricola Mario Portolano; Emanuela Russo, Cantine degli Astroni; Benigna Sorrentino, Sorrentino Vini; Lorenza Verrillo, Antica Masseria Venditti. Partecipano le ristoratrici: Gabriella Ciolfi, Alosclub Restaurant; Franca Di Mauro, Il Cellaio Di Don Gennaro; Lorella Di Porzio, ristorante Umberto; Michelina Fischetti, Oasis Sapori Antichi Vallesaccarda; Annalisa Fusco, Antica Osteria Frangiosa; Rosaria Galdiero, Veritas Restaurant; Maria Maddalena Giuliano, ristorante Gli scacchi; Gena Iodice, ristorante La Marchesella; Rosanna Marziale, Le Colonne Restaurant; Anna Sastri, La Casa di Ninetta.

SARDEGNA

Cantine aperte, degustazioni e brindisi. CAGLIARI: Valentina Argiolas, Cantina Argiolas (Serdiana); Elisabetta Pala, Cantina Pala (Serdiana); Nicoletta Pala, Audarya (Serdiana); Stefania Montisci, Terra Sassa- Frantoio Oleario Rubiu Z.I. (Santadi); Claudia Pinto, Enoteca Vitis Vinifera.

SICILIA

Le Donne del Vino della Sicilia danno appuntamento alle winelover a TRAPANI per due brindisi: alle 12 con tema “Donne, vino e motore del fitness” all’Accademia Sport Trapani, in via dell’Acquedotto 11 a Erice Casa Santa e alle 18 “Donne, vino e motore della moda” nella boutique Stefania Mode in via Torre Arsa 27.

CHI SONO LE DONNE DEL VINO

Le Donne del Vino sono un’associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 700 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste.

Associazione Nazionale Le Donne del Vino 02 867577, www.ledonnedelvino.com info@ledonnedelvino.com

Soave Historical landscape: una nuova ricerca dello IUAV dedicata alle Colline vitate del Soave

Parte quest'anno un nuovo progetto di ricerca, Soave Historical landscape, curato dall'università veneziana, quale naturale prosecuzione dello studio che ha condotto al riconoscimento ministeriale per il Soave di primo paesaggio rurale di interesse storico d'Italia.

Si chiama "Soave Historical landscape" ed è il titolo della nuova ricerca, voluta dal Consorzio di Tutela in collaborazione con lo IUAV di Venezia, dedicata alle "Colline Vitate del Soave".
Il lavoro si pone come naturale prosecuzione del primo studio, sempre condotto dallo IUAV, che ha portato al riconoscimento ministeriale di primo Paesaggio rurale di interesse storico d'Italia e all’iscrizione all’interno del Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico.

Il nuovo progetto punta all'ambizioso obiettivo di proporre un modello di conservazione del paesaggio del Soave, basato sulla consapevolezza collettiva del suo valore culturale. Lo studio sarà curato da Chrysafina Geronta, giovane assegnista di ricerca dello IUAV, originaria di Rodi e in Italia di otto anni e richiederà un intero anno di lavoro sul campo.

Soave Historical landscape rappresenta un ulteriore, nuovo tassello che va ad arricchire quanto fino ad oggi fatto dal Consorzio in tema di tutela e valorizzazione del comprensorio produttivo. Un impegno che la struttura consortile si è data dieci anni fa quando ancora in pochi credevano nella necessità di tutelare il paesaggio quale aspetto integrante della produzione enologica.

I muretti a secco, i capitelli votivi del Classico, la forme di allevamento della pergola, le vigne storiche coltivate secondo le tecniche della viticoltura eroica, così come i terrazzamenti e i ciglionamenti e numerosi altri elementi di edilizia tradizionale, rappresentano i tratti caratteristici delle “Colline vitate del Soave”.

La definizione di linee guida metodologicamente innovative per la conservazione di questi elementi caratteristici, assieme alla rimozione e la mitigazione dei detrattori del paesaggio, saranno gli obbiettivi ultimi dell’intero lavoro di ricerca.

Il paesaggio del Soave, cristallizzato già negli anni Trenta dalla prima perimetrazione della zona di produzione di “vino tipico”, rappresenta uno dei più interessanti esempi in Italia dell’incontro della viticoltura con la prima modernità. La ricerca mira a tradurre il riconoscimento ministeriale in azioni innovative e concrete, accrescendo la consapevolezza di questo patrimonio storico-rurale nei principali attori (viticoltori, cittadini, amministratori, cantine, visitatori e consumatori).

Lo studio prevede indagini sul territorio attraverso mappature, rilievi e sondaggi sulla percezione del valore del paesaggio. Un focus particolare sarà su terrazzamenti e ciglionamenti, elementi caratteristici della zona produttiva del Soave, garanzia di integrità del suolo fertile e della qualità del prodotto.

L’ingresso della Doc del Soave nel Registro Nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico è stato certamente un riconoscimento per quanto fatto dal Consorzio negli anni passati, ma allo stesso tempo ha dato vita a un nuovo e più consapevole impegno verso la tutela e la promozione del paesaggio. Il restauro del capitello di San Rocchetto, facente parte del “Percorso dei dieci capitelli” o la guida cartacea "Il Soave: piccola guida per grandi esploratori", scritta e illustrata dai bambini della scuola primaria di Soave, sono solo gli ultimi esempi di questa sensibilità da parte del Consorzio.

A partire dal 2006, infatti, il Consorzio, avvalendosi della collaborazione di Viviana Ferrario, docente allo IUAV di Venezia, è stato protagonista assoluto di questo percorso di valorizzazione del territorio, dando vita, con la pubblicazione del volume “Un paesaggio Soave”, a una riflessione a livello nazionale sul tema del paesaggio storico e della sua tutela.

Puglia in Rose goes to America. Ai Millennials piace rosa

Grande successo dei vini pugliesi grazie alla missione USA di "Puglia in Rose". I rosati nelle carte dei vini dei ristoranti americani. Obiettivo, una sede fissa dell’associazione a New York e Miami.

Tutti pazzi per i rosati pugliesi, al punto che sono stati già chiusi i primi tre importanti accordi commerciali con altrettanti grossi importatori americani. E al punto da aver ammaliato anche un esperto di fama internazionale, il sommelier-attore Charlie Arturaola (nella top 10 dell’American Sommelier Association) con cui ci sarà in futuro un progetto per la promozione dei rosati pugliesi. 

Solo alcuni dei prestigiosi risultati con cui si è conclusa la missione americana dell’associazione Puglia in Rosè che prima a New York e poi a Miami, per l’”Italian Wine Week” organizzata con Ice - Italian Trade Agency e Vinitaly International Academy, ha macinato una serie di eventi, seminari e incontri b2b per promuovere i vini rosati di Puglia.

I rosati piacciono sempre di più, è stato ribadito in diverse occasioni, e hanno tutte le possibilità per sfondare nel mercato americano. E i rosati di Puglia ancor di più, grazie alle miriadi di interpretazioni che i vitigni autoctoni consentono di realizzare, ha confermato anche il giornalista italo-americano Jan D’Agata, che ha posto l’accento su come i giovani millennials, nuovi consumatori e trendsetter anche in campo enologico, stiano cambiando il gusto del mercato americano: a differenza dei loro padri, che continuano a bere i vini di sempre, questi ragazzi posseggono infatti una caratteristica capace di modificare le loro scelte, esistenziali o in fatto di lifestyle: la curiosità. E questa curiosità sta adesso indirizzandosi verso il variegato mondo dei rosati pugliesi, percepiti come “nuovi” e unici sia per le innumerevoli sfumature di colore che per l’intensità di connotazioni gusto-olfattive, che sorprendono piacevolmente.

Momento cruciale della settimana americana, il seminario dedicato alla “passione rosa”, condotto da due personalità influenti nel mondo enoico statunitense: Jeff Porter, beverage director dei ristoranti di Joe Bastianich in Usa, ed Eric Guido, wine director del Marketing Morrell Wine Group.  Entrambi, durante l’appuntamento che per la prima volta ha accesso i riflettori americani su questa tipologia enoica davanti a una platea tecnica di giornalisti, degustatori e importatori, hanno sottolineato il crescente interesse verso il vino rosato da parte di tutti i consumatori, semplici winelovers o esperti del settore che siano.  Una rivalutazione confermata dall’ingresso dei rosati nella carta vini dei locali e dalle sempre più numerose degustazioni guidate organizzate nei ristoranti americani.

Altro aspetto importante, la volontà del consumatore di distaccarsi dai più noti rosé francesi per assaggiare vini ottenuti da vitigni diversi. Se in Francia, infatti, i rosati sono prodotti da 15 vitigni, per lo più internazionali, in Italia i vitigni autoctoni utilizzati sono oltre 550, con quasi 450 denominazioni diverse. Ricchezza - in termini di biodiversità – preziosa per mettere a punto una strategia di marketing efficace, puntando al contempo sul colore dei rosati pugliesi, o meglio sul ventaglio di sfumature che corre dal grigio e dal rosa cipria fino alle tonalità più intense del corallo scuro, cui corrispondono altrettante interpretazioni del gusto.  “Anche in questo - commenta Lucia Nettis, presidente dell’associazione “Puglia in Rosé” -  la Puglia ha un suo punto di forza strategico, con la varietà di vitigni autoctoni e di vini che è capace di produrre. Su 9 vini degustati durante il seminario, 5 erano infatti pugliesi e tutti da vitigni autoctoni: Bombino Nero, Nero di Troia, Primitivo, Negroamaro. Sia Porter che Guido sono convinti che il mercato americano sia pronto a ricevere i vini rosati pugliesi, ma anche di come la formazione del consumatore sia un punto fondamentale per il successo di questi vini in America”.

Anche la Camera di Commercio americana ha confermato il proprio interesse per l’”Operazione Rosati”, sulla scia del successo del Prosecco, per ampliare il ventaglio delle proposte enoiche made in Italy per il mercato Usa. Prossimo obiettivo, una sede fissa dell’associazione “Puglia in rosé” a New York e a Miami per arrivare a creare una rete commerciale americana.

A Sol d’Oro Emisfero Nord 2017 premiati i migliori oli extravergine di oliva del mondo

Gli oli vincitori in degustazione a Sol&Agrifood dal 9 al 12 aprile 2017.

Sono stati 300 gli extravergine in gara da 10 Paesi: Italia, Spagna, Croazia, Slovenia, Turchia, Portogallo, Germania, Francia, Cile e per la prima volta Giappone. L’Italia si conferma leader indiscusso per la qualità espressa dai propri oli extravergine di oliva. L’annuncio dei vincitori nel corso della prima giornata degli EVOO Days, la nuova iniziativa di Veronafiere-Sol&Agrifood per la formazione e il networking della filiera oleicola.

Con una medaglia d’oro in più rispetto lo scorso anno, l’Italia aumenta il proprio bottino e batte la Spagna 12 a 3 nella disfida tra i migliori extravergine del mondo, che si è chiusa questa sera a Verona ed ha visto la partecipazione di 300 campioni da 10 Paesi (Italia, Spagna, Croazia, Slovenia, Turchia, Portogallo, Germania, Francia, Cile e per la prima volta Giappone). Impegnata per sei giorni la giuria internazionale di 13 giudici molto qualificati provenienti da Grecia, Tunisia, Turchia, Spagna, Slovenia e Italia che ha valutato gli oli con la modalità della “degustazione alla cieca”.

Il Sol d’Oro Emisfero Nord 2017, vede l’Italia aggiudicarsi quattro ori sui cinque previsti dalle categorie del concorso – fruttato leggero, medio e intenso, biologico e monovarietale –, tutte e cinque le medaglie d’argento e tre di bronzo. Tre medaglie, una d’oro e due di bronzo, sono al collo della Spagna.

La proclamazione dei vincitori del concorso internazionale con cui Veronafiere premia i migliori oli extravergine di oliva del mondo, si è svolta oggi pomeriggio a Verona nel corso della prima giornata degli EVOO Days la nuova iniziativa di Veronafiere-Sol&Agrifood per la formazione e il networking della filiera oleicola.

Come attestato di qualità riconosciuto a livello internazionale, le bottiglie delle partite degli oli vincitori potranno fregiarsi del premio ricevuto (Sol d’Oro, Sol d’Argento, Sol di Bronzo). Agli oli premiati, Sol&Agrifood, la Rassegna dell’agroalimentare di qualità in programma dal 9 al 12 aprile 2017 (www.solagrifood.com), dedica ormai da anni una serie di iniziative: dalla Guida “Le stelle del Sol d’Oro” da distribuire ai buyer internazionali e ai delegati di Veronafiere nel mondo, alle degustazioni guidate, all’Evoo Bar. Per il secondo anno, gli oli insigniti di gran menzione saranno utilizzati durante le finali della Jam Cup; il 2° Trofeo Junior Assistant Master si svolgerà proprio a Sol&Agrifood e vedrà protagonisti i giovani iscritti alla Federazione Italiana Cuochi nell'anno 2017.

Elenco dei vincitori Sol d’Oro Emisfero Nord – edizione 2017 
L'elenco completo delle Gran Menzioni del Concorso Sol d’Oro 2017 sul sito www.solagrifood.com


Categoria oli fruttato leggero:
Sol d’Oro  - Moli D’Oli Gabriel Alsina, Castello De Farfanya - Spagna
Sol d’Argento -  Leone Sabino, Canosa di Puglia (Barletta-Andria-Trani) - Puglia
Sol di Bronzo - Batta Giovanni, Perugia - Umbria

Categoria oli fruttato medio:
Sol d’Oro - Cosmo Di Russo, Gaeta (Latina) - Lazio
Sol d’Argento - Azienda Agricola Donato Conserva, Modugno (Bari) - Puglia
Sol di Bronzo - Aceites Oro Bailen Galgon, Villanueva de La Reina – Spagna

Categoria oli fruttato intenso:
Sol d’Oro Tenuta Zuppini, Torricella Sicura (Teramo) - Abruzzo
Sol d’Argento Agricola Quattrociocchi Americo, Alatri (Frosinone) – Lazio
Sol di Bronzo Pruneti, San Polo in Chianti (Firenze) - Toscana

Categoria oli biologici:
Sol d’Oro – Azienda Agricola Tommaso Masciantonio, Casoli (Chieti) - Abruzzo
Sol d’Argento – Azienda Agricola Quattrociocchi Americo, Alatri (Frosinone) – Lazio
Sol di Bronzo - Frantoio Franci Snc, Montenero (Grosseto) - Toscana

Categoria oli monovarietali:
Sol d’Oro - Leone Sabino, Canosa di Puglia (Barletta-Andria-Trani) - Puglia
Sol d’Argento – Azienda Agricola Quattrociocchi, Alatri (Frosinone) - Lazio
Sol di Bronzo -  Aceites San Antonio, Jaen - Spagna


Il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, nell’aprire ufficialmente i lavori della prima giornata degli EVOO Days, nel corso della quale si è concluso e sono stati annunciati anche i vincitori della edizione 2017 del Concorso internazionale Sol d’Oro Emisfero Nord, ha sottolineato:
«La recente trasformazione in società per azioni della Fiera di Verona è stata accompagnata dal piano industriale che prevede 94 milioni di euro di investimenti entro il 2020, di cui una parte significativa a supporto dello sviluppo delle manifestazioni, comprese quelle del comparto agroalimentare. Gli EVOO Days, dedicati alla formazione e al networking della filiera oleicola, vanno proprio in questa direzione, in quanto rappresentano il nuovo stile che vogliamo dare alle rassegne made in Veronafiere. I patrocini concessi all’iniziativa da parte dell’Accademia dei Georgofili e dall’Accademia dell’Olivo e dell’Olio, sono di grande prestigio e ci sostengono nel perseguire l’obiettivo di arricchire il patrimonio professionale degli operatori e nel migliorare il business d’impresa. Gli EVOO Days rientrano nella strategia di sviluppo delle manifestazioni, in particolare di Sol&Agrifood, che di queste due giornate è promotrice. La rassegna concomitante al Vinitaly dedicata dell’agroalimentare di qualità, in crescita continua, ha visto nel 2016 la presenza di oltre 56 mila operatori professionali, dei quali più di 14 mila provenienti da 82 Paesi. Ora, grazie alla sinergia tra Sol&Agrifood, il Concorso Sol d’Oro Emisfero Nord e Sud ed EVOO Days, le aziende avranno informazioni tecniche, economiche e di strategia di marketing per utilizzare al meglio tutte le opportunità commerciali offerte dallo strumento “fiera”».

Vigneti terrazzati e paesaggio rurale: in Trentino nasce il professionista dei muri a secco

Realizzazione e recupero di una nuova figura professionale per conservare, tramandare e diffondere le conoscenze, le abilità e le competenze legate all’antica cultura della pietra a secco in Trentino e nella regione alpina. 

La manutenzione di un paesaggio rurale è la chiave della sua bellezza. Pensate cosa diventerebbe la valle di Cembra, se i muri a secco dei suoi celebri terrazzamenti franassero perché non si trova nessuno che li sappia ricostruire. In Trentino però non accadrà, grazie agli artigiani formati dalla "Scuola trentina della pietra a secco".

In Trentino, così come in altri territori montani, la cultura della pietra a secco è tanto antica quanto lo sono state l’esigenza di dissodare suoli aspri e pietrosi, l’opportunità di delimitare e difendere i terreni e le proprietà e la necessità di costruire arditissimi terrazzamenti sui ripidi fianchi delle montagne, per poterli coltivare e quindi per poter vivere, più spesso sopravvivere, in ambienti tanto ostili.

I paesaggi terrazzati sono presenti in tutto il mondo e rappresentano l’evidenza concreta e tangibile di come la vita possa svilupparsi fin nei declivi più scoscesi delle aree montane e costiere di ogni parte della terra di cui tipico esempio è la cosiddetta “viticoltura eroica”, praticata da millenni, è stata resa possibile grazie ai terrazzamenti sostenuti da migliaia di antichi muri a secco che hanno uno sviluppo complessivo di circa settecento chilometri. Tali opere hanno richiesto un lungo e complesso lavoro comunitario che ha originato un legame particolarmente forte tra la gente e la sua terra e, attraverso la capillare messa a coltura di terreni boscati, ha permesso di ricavare i terrazzi dai pendii per facilitare la coltivazione ed evitare l’erosione delle terre arabili. La loro costruzione e manutenzione, ottenuta con tecniche antiche tramandate da generazioni, nonostante i secoli trascorsi mostra ancora tutta la sua efficacia. Ma non solo, la cura degli appezzamenti agricoli di montagna è un valore aggiunto per tutta la comunità sia in termini di prevenzione dai rischi idrogeologici sia quale forma di tutela del paesaggio al quale è strettamente legata l’economia alpina.

I massi e i ciottoli di porfido, la roccia vulcanica effusiva che costituisce “l'oro rosso” della Valle, sono la materia prima con la quale è stata plasmata la maggior parte dei muretti a secco della vallata e che ne definiscono l’intera architettura del paesaggio. Oltre che per erigere migliaia di chilometri di muretti campestri, la pietra a secco è stata utilizzata anche per scalette, archi, nicchie a volta, ponti, rustici, ricoveri, fornaci, pozzi, cisterne, trincee, selciati e lastricati. Un enorme patrimonio da conoscere, conservare e soprattutto valorizzare, perché produce bellezza, unicità, sostenibilità, opportunità.

Questo patrimonio paesaggistico è tuttavia sottoposto a molteplici minacce, ma allo stesso tempo oggetto di crescenti interessi. Per la sua unicità storico-rurale, nonché per il suo valore estetico ed etico, rappresenta un importante riferimento per le politiche di conservazione e salvaguardia paesaggistica nazionali ed internazionali.

Negli ultimi anni la Provincia autonoma di Trento ha sviluppato numerose iniziative per la conservazione e la valorizzazione dei paesaggi terrazzati e tra queste, di notevole importanza, la terza Conferenza Internazionale sui Paesaggi, occasione unica di confronto per riflettere sul futuro di uno straordinario patrimonio estetico e culturale. La valenza del terzo incontro mondiale sui paesaggi terrazzati è stata quella di dare un forte impulso all’impegno internazionale per proteggere e valorizzare questi paesaggi nella loro polifunzionalità.

Le esperienze maturate in questo particolare campo, fanno quindi del Trentino un interessante laboratorio, in particolare per approfondire le normative di settore e le politiche di gestione. In tal senso, per la manutenzione dei muri in pietra a secco, si è venuta a delineare la necessità di una figura professionale e proprio quest'anno nei primi giorni di febbraio, quindici artigiani hanno ottenuto presso l'Enaip, rete nazionale di servizi per la formazione ed il lavoro, il titolo di “Costruttore esperto nella realizzazione e nel recupero dei muri a secco”.

Per accedere all’esame di validazione delle competenze i candidati dovevano avere almeno due anni di esperienza nel settore edile o lapideo ed aver partecipato ai corsi di 1° e 2° livello proposti da Accademia della Montagna oppure almeno quattro anni di esperienza nei due settori dimostrando però di conoscere la tecnica di costruzione dei muri a secco.

La commissione di valutazione era composta da Mauro Frisanco, esperto in processi formativi, Giorgio Tecilla, dell’Osservatorio del Paesaggio, Dipartimento Territorio, agricoltura, ambiente e foreste della Provincia autonoma di Trento e da Claudio Mimiola, geometra ed insegnante. 

Volevo sottolineare che questa figura professionale nasce dall’impegno dell'Accademia della Montagna del Trentino al cui interno è nata nel 2014 “La Scuola trentina della Pietra a Secco “ per la valorizzazione e il recupero di manufatti in pietra a secco, a partire dai muretti.

Sono ormai oltre una decina i corsi organizzati sul territorio trentino, richiesti da altrettante amministrazioni, e sei nelle regioni limitrofe, in collaborazione con l’Associazione artigiani della provincia di Trento e il Museo civico di Rovereto. Ma vengono organizzati anche corsi di formazione per gli insegnanti sul tema del valore storico, sociale e paesaggistico dei muretti a secco che danno luogo ai terrazzamenti che caratterizzano i pendii delle montagne nelle valli.

Vino&Mercati. Cina: Chianti Classico e il suo storico marchio diventano ideogrammi

Chianti Classico e Cina: un anno nel segno del Gallo di Fuoco. 

Nell’anno del Gallo di Fuoco, il Chianti Classico tornerà in Cina, per promuovere il vino del Gallo Nero in un mercato in continua espansione come quello dell’Estremo Oriente.

La Cina è un mercato ancora giovane, ma in forte crescita, che oggi assorbe il 2% della produzione di vino Chianti Classico (dati 2016). Per affermare il marchio e farlo penetrare, il Consorzio ha avviato un lungo iter di registrazione dei marchi presso le autorità preposte in Cina.

All’inizio del 2016 è stata registrata la traslitterazione in ideogrammi delle parole Gallo Nero, da accompagnare sempre alle parole Chianti Classico in caratteri latini.

黑公鸡

Entro l’anno si concluderà l’iter di registrazione anche di queste ultime (le parole Chianti Classico), permettendo l’utilizzo completo del marchio verbale in lingua cinese. L’operazione è volta a favorire la penetrazione in un mercato geograficamente e culturalmente distante come quello cinese: i produttori infatti potranno presentare le proprie etichette accompagnandole con gli ideogrammi che univocamente identificheranno i vini del Gallo Nero, mentre i consumatori potranno affidarsi alla dicitura nella propria lingua per riconoscere il Chianti Classico, sinonimo di qualità.

“Secondo l’oroscopo cinese, è iniziato un anno di buoni auspici, sotto il segno del Gallo di Fuoco. Un simbolo importante, il Gallo annuncia il sorgere di un nuovo giorno. E ci auspichiamo che per il Chianti Classico questo anno inauguri davvero l’inizio di un nuovo corso in Cina” dichiara il Presidente Sergio Zingarelli, “Da parte nostra ci sarà tutto l’impegno possibile, la tenacia è un attributo che i cinesi stessi conferiscono proprio a questo segno: il mercato cinese ha un potenziale incredibile e l’interesse per il vino italiano sta crescendo sempre più. Non mancheremo pertanto di portare in Oriente uno dei simboli più belli del Made in Italy, il vino del Gallo Nero”.

lunedì 20 febbraio 2017

Turismo. Valorizzazione del patrimonio naturalistico, umano, culturale e artistico dei Borghi Italiani

Il 2017 sarà l'Anno dei Borghi d'Italia: una grande sfida nazionale con tante iniziative per raccontare tradizioni e cultura di luoghi meravigliosi.

Per valorizzare il patrimonio artistico, naturale e umano di luoghi definiti nel Piano Strategico di Sviluppo del Turismo come una componente determinante dell’offerta culturale e turistica del Paese, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha firmato la direttiva che indice il 2017 come “l’Anno dei Borghi d'Italia”.

Il Progetto, sostenuto, oltre che dal Ministero, da 18 Regioni da Enit, dall’Associazione Borghi Autentici d’Italia, è funzionale a quanto previsto dallo stesso Piano Strategico 2017-22 che ha tra i propri obiettivi il rinnovamento e l’ampliamento della offerta turistica, la valorizzazione di nuove mete e la creazione di occupazione.

La direttiva istituisce il Comitato per i Borghi turistici italiani e avvia l’elaborazione di linee guida e modelli per favorire l’organizzazione di un Forum Nazionale sui Borghi, realizzare l'”Atlante dei Borghi d’Italia” e lancia il riconoscimento annuale per il borgo smart che andrà alla comunità locale che si dimostrerà più attiva nell’ambito dell’innovazione e dell’offerta turistica.

“I borghi che costellano il territorio delle nostre regioni – ha dichiarato il Ministro Franceschini – ricchi di storia, cultura e tradizioni, sono il cardine per la crescita di un turismo sostenibile, capace di creare autentiche esperienze per i visitatori e di permettere lo sviluppo armonico delle comunità che vi vivono. L’Anno dei Borghi sarà un momento importante per promuovere queste realtà che tanto contribuiscono alla qualità della vita nel nostro Paese”.

"Dopo il 2016 Anno nazionale dei cammini, che ha portato un grande successo, anche di numeri, era naturale che il 2017 fosse l'anno dei borghi, che sono un patrimonio straordinario del nostro Paese" ha dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.

“I borghi si spopolano perché non c'è lavoro - ha specificato Franceschini - ma se si creano occasioni di occupazione, come dimostra la bellissima esperienza degli hotel diffusi, tornano anche le persone e i giovani". Il Ministro ha dunque annunciato che “l’Amministrazione sta lavorando per realizzare, a maggio, gli Stati generali dei borghi, in modo che l’Anno dei Borghi diventi una grande sfida nazionale, capace di dare frutti molto importanti al territorio - e ha aggiunto – saranno tante le iniziative per raccontare tradizioni e cultura di luoghi meravigliosi”.

“L’emendamento approvato nella commissione Affari Costituzionali del Senato alla Legge Mille Proroghe – ha infine concluso Franceschini - è un ulteriore incoraggiante segnale per la ripresa delle attività culturali nelle aree colpite dal sisma: 4 milioni di euro verranno infatti destinati nel 2017 a sostegno dello spettacolo dal vivo in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Un’iniziativa fondamentale per far rivivere questi territori nel segno della cultura”.


                     

Vino&Mercati. Approvato accordo CETA: maggior tutela e valore per export italiano in Canada

Il Comprehensive Economic and Trade Agreement, ovvero l'Accordo Economico e Commerciale Globale (CETA) servirà a facilitare il libero scambio tra l’Unione Europea e il Canada.

Spenti i riflettori sul TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) con gli Usa, la politica europea di libero scambio commerciale riemerge con il CETA. L’Europarlamento dice “sì” al trattato commerciale con la nazione guidata dal premier Justin Trudeau che è stato approvato definitivamente da Strasburgo in questi giorni, dopo sette anni di trattative, con 408 voti favorevoli, 254 contrari e 33 astenuti.

In sintesi l'accordo economico e commerciale globale (CETA) è un trattato tra l'UE e il Canada che offrirà alle imprese europee, nuove e migliori opportunità commerciali in Canada e sosterrà la creazione di posti di lavoro in Europa. Eliminerà i dazi doganali, porrà fine alle restrizioni nell'accesso agli appalti pubblici, aprirà il mercato dei servizi, offrirà condizioni prevedibili agli investitori e, cosa non meno importante, contribuirà a prevenire le copie illecite di innovazioni e prodotti tradizionali dell'UE. L'accordo rispetterà pienamente le norme europee in settori quali la sicurezza alimentare e i diritti dei lavoratori. Il CETA contiene anche tutte le garanzie necessarie per far sì che i vantaggi economici ottenuti non vadano a scapito della democrazia, dell'ambiente o della salute e della sicurezza dei consumatori.

Come dichiarato da Paolo De Castro, vice presidente della Commissione Agricoltura al Parlamento Ue, con il Ceta l'Ue fa un accordo con una potenza economica atlantica, mantenendo i suoi standard sanitari e ambientali e compiendo un primo e concreto passo avanti nella lotta all'italian sounding, permettendo inoltre alle imprese italiane di espandere il made in Italy e rafforzare la propria presenza in Canada grazie allo "storico riconoscimento della tutela" di 41 Dop e Igp italiane. Ma a beneficiare saranno anche i produttori di vino, di olio extravergine e di prodotti lattiero caseari con risparmi di 500mln di euro l'anno per l'abbattimento dei dazi doganali.

Per Antonio Rallo, presidente di Unione Italiana Vini (UIV), il CETA è un successo della diplomazia europea che apre prospettive molto interessanti per i nostri vini nel mercato canadese e che aiuterà la chiusura degli altri importanti accordi di libero scambio, primo tra tutti il TTIP. L'accordo di libero scambio tra Ue e Canada pesa complessivamente 12 miliardi di Euro e che apre la strada alla definitiva approvazione da parte dell’Unione Europea di un trattato con prospettive di sviluppo molto importanti per i vini europei ed italiani nel mercato canadese. CETA rafforzerà la protezione dei vini ad Indicazione Geografica, integrando e migliorando l'accordo Wine & Spirits del 2004.

Il Canada rappresenta il 5º mercato di sbocco del nostro export che, in questo Paese, nel 2015 ha fatto registrare un incremento dell’8,4% sul 2014, per un valore di 300 milioni di Euro. Grazie al CETA che annullerà i dazi doganali e introdurrà il riconoscimento e la protezione delle nostre Denominazioni di Origine, siamo certi che il valore dell’export dei vini italiani crescerà. Un ulteriore importante risultato dell’accordo col Canada, seppur indiretto, sarà la spinta propulsiva alla chiusura degli altri importanti accordi commerciali su cui sta lavorando la Commissione Europea, primo tra tutti quello con gli Stati Uniti.

Come evidenziato da Fondazione Qualivita, sono 172 le denominazioni DOP e IGP europee che rientrano nell’accordo e che si riferiscono a 14 Paesi Membri. Per l’Italia sono coinvolte 41 denominazioni DOP e IGP (corrispondenti a 36 prodotti agroalimentari), che nell’insieme esportano 2,62 miliardi di euro in tutto il mondo, con il Canada che rappresenta il terzo mercato di riferimento Extra-UE dopo USA e Svizzera: complessivamente il CETA tutela il 98% del’export di prodotti DOP e IGP in Canada.

venerdì 17 febbraio 2017

GOLOSITALIA: LE DUE ANIME DEL GUSTO

Tutto pronto a Montichiari (Brescia) per la sesta edizione del salone dedicato a food e attrezzature per la ristorazione. Ospite il pasticcere Ernst Knam.

Dal 25 al 28 febbraio 2017 torna al Centro Fiera del Garda di Montichiari (Brescia) Golositalia, la grande fiera dedicata al mondo del food e delle attrezzature professionali. Un evento unico nel suo genere, perché rivolto contemporaneamente al pubblico degli addetti ai lavori e agli appassionati di enogastronomia. 

Sei padiglioni, tre dedicati al mondo professionale e altrettanti al pubblico. 640 espositori (il 15% in più rispetto al 2016) suddivisi in sei aree tematiche: food, wine, beer, bio-vegan-gluten free, professional technology & restaurant e franchising. Novità di quest'anno l'Arena Eventi: uno spazio tutto dedicato a showcooking e grandi ospiti, come il re del cioccolato, Ernst Knam che si esibirà domenica 26 febbraio alle ore 12.

"Golositalia – ha spiegato l'organizzatore Mauro Grandi durante la conferenza stampa di presentazione – è cresciuta anno dopo anno, grazie alle conferme degli espositori delle edizioni precedenti e all'ingresso di nuove aziende interessate ad un bacino di utenza che abbraccia Lombardia e Veneto, un'area in cui vive un quarto della popolazione italian. Oggi Golositalia è un evento in grado di generare sul territorio un indotto di almeno 15 milioni di euro, calcolando i posti di lavoro, la ricettività sul territorio e il fatturato in fiera".

L'edizione 2017 propone una vastissima offerta di prodotti tipici, da tutta Italia e da vari paesi del mondo, come le ostriche francesi o i salumi di Patanegra, acciughe del Cantabrico o le mostarde olandesi. Golositalia diviene così un'occasione unica per acquistare prodotti difficilmente reperibili, sia per il visitatore comune che per gli operatori del settore.

Si potranno trovare tutte le ultime novità nel campo della ristorazione, dai forni e le attrezzature più evolute all'ultimo software applicato alla gestione dei locali, dall'abbigliamento per il personale agli arredi.

Particolarmente ricco il calendario di eventi, tra corsi di cucina, convegni, seminari e dimostrazioni, rivolti sia all’operatore del settore che vuole aggiornarsi, sia all'appassionato che intende mettersi alla prova. Molto varie le tematiche affrontate: dai corsi di pasticceria pensati per i più golosi ma con lo sguardo rivolto alla salute, a quelli dove scoprire nuove ricette per chi convive con intolleranze o allergie; dalla cucina con le spezie ai consigli per avviare un bar o un'altra attività nel campo dell'enogastronomia, dai corsi per usare nuovi gestionali alle Master Class con sommelier e degustatori.

Il calendario completo degli eventi, con le descrizioni, i costi e altre informazioni su www.golositalia.it.

Ingresso: € 8. Ingresso gratuito per disabili e bambini fino ai 10 anni, biglietto ridotto a € 6 per le scolaresche.

Info in breve | GOLOSITALIA & Aliment 2017 
Data: dal 25 al 28 febbraio 2017
Orari di apertura: PAD. 1 e 5 sabato/domenica/lunedì/martedì dalle 9 alle 19
PAD.6, 7 e 8 sabato/domenica/lunedì 9-22 - martedì 9-19
Luogo: Centro Fiera del Garda, Via Brescia, 129 - Montichiari (BS)
Ingresso: € 8. Ingresso gratuito per disabili e bambini fino ai 10 anni. Ridotto scuole € 6
Parcheggio: auto € 3, pullman € 10
Cani: in fiera sono ammessi cani di piccola taglia (fino ad 8 kg) purchè tenuti in braccio o in adeguato trasportino. I cani di taglia media (fino a 25 kg) sono ammessi purchè provvisti di guinzaglio e museruola. Non sono ammessi in fiera cani di taglia grande e gigante (oltre i 25 Kg).
Info: www.golositalia.it

Ristorazione: gli italiani tornano al ristorante, ma nel futuro vince la “cena a domicilio” con gli “home chef” o il take away stellato

Crescono i consumi nei ristoranti (+0,2%), ma cambia il tipo di consumatore (heavy consumer). Lombardia nella vetta dei numeri. Il punto della situazione a Tirreno C.T. e Balnearia dove saranno in mostra le ultime novità per le forniture di bar e stabilimenti balneari, oltre a convegni e momenti di riflessione sul settore.

Tutto pronto a Carrara Fiere per Tirreno C.T., la fiera dedicata alle ultime novità nel settore delle forniture per alberghi, ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie e in generale strutture ricettive, e Balnearia, Salone Professionale delle Attrezzature Balneari, Outdoor design e Benessere, che da quest’anno fanno squadra dal 19 al 22 febbraio 2017 per presentare le ultime novità del settore e scambiarsi conoscenze attraverso i tanti appuntamenti in programma.

Una fiera che è sempre pronta a rispondere alle esigenze di un settore in continuo mutamento

L’indicatore dei consumi fuori casa (ICEO) nel 2016 è infatti aumentato dello 0,2% passando da 41,6% a 41,8%. Secondo il Rapporto sulla ristorazione di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), gli italiani che consumano pasti fuori casa sono 39 milioni. Suddivisi per segmenti, viene fuori un quadro di heavy consumer, 13 milioni di persone che consumano almeno 4-5 pasti fuori casa in una settimana, in prevalenza uomini (53,9%) di età compresa tra i 35 e i 44 anni (23,7%) e residenti al Nord Ovest (29,5%) in centri abitati tra i 5mila e i 40mila abitanti (36,8%). Cui seguono gli average consumer 9 milioni che consumano almeno 2-3 pasti fuori casa in una settimana, in prevalenza uomini (51,7%), residenti al Centro Italia (29,1%) in centri abitati tra i 5mila e i 40mila abitanti (37,9%) e quindi i low consumer 17 milioni che consumano almeno 2-3 pasti in un mese, sono in prevalenza donne (54,8%), di età superiore ai 64 anni, residenti nelle regioni del Nord Italia, in centri abitati tra i 5mila e i 40mila abitanti (40,1%).

I numeri della ristorazione italiana

La spesa delle famiglie in servizi di ristorazione è stata nel 2015 di 76.401 milioni di euro in valore e di 70.356 milioni in volume con un incremento reale sull’anno precedente pari allo 0,9%. A dicembre del 2015 negli archivi delle Camere di Commercio italiane risultavano attive 325.110 imprese appartenenti al codice di attività 56 con il quale vengono classificati i servizi di ristorazione. La Lombardia è la prima regione per presenza di imprese del settore con una quota sul totale pari al 15,4%, seguita da Lazio (10,9%) e Campania (9,4%), la Toscana con 21.758 unità, è al 6,7%. Nel terzo trimestre del 2016, secondo la Fipe, l’indice del fatturato delle imprese che erogano servizi di ristorazione (bar, ristoranti, mense) è stato pari a 102,1 segnando una variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 3,7%. Un risultato che rafforza la modesta performance dei primi sei mesi dell’anno portando a +2,1% l’incremento nominale nel periodo gen.-set. 2016 / gen.-set. 2015.

I numeri dei balneari

Il comparto è costituito da circa 87.000 imprese, con 418.000 occupati diretti, che realizzano 24 miliardi di euro di consumi, con un valore aggiunto di 14 miliardi. In questo contesto, le imprese balneari sono poco meno di 30.000, con oltre 100.000 occupati.

Il punto della situazione

Balnearia e Tirreno CT rappresenteranno per quattro giorni un importante momento di confronto e aggiornamento professionale, che si realizza attraverso una numerosa serie di convegni, seminari e incontri professionali, organizzati grazie al coinvolgimento di tutte o quasi le Associazioni e Organizzazioni Sindacali di categoria. Per Balnearia saranno presenti Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti, Assobalneari-Confindustria, Oasi-Confartigianato, Cna Balneatori, Federbalneari, Itb Italia. Porteranno il loro contributo a Tirreno CT le associazioni di Barman, Gelatieri, Maitres, Panificatori, Pasticceri, Pizzaioli, Sommelier e Cuochi, senza dimenticare il Made in Italy agroalimentare, con le principali associazioni del settore del wine e food.

Le mostre in cifre

Balnearia e Tirreno CT occupano tutti i 4 padiglioni della Fiera di Carrara, con una superficie coperta di oltre 34.000 metri quadri. Sono attesi oltre 50.000 visitatori da tutta Italia, con un maggior afflusso ovviamente dal settore tirrenico. Ma non mancano le visite da altre regioni. Più dettagliatamente, un terzo dei visitatori dell’edizione 2016 proveniva dalla Toscana, il 14% dall’Emilia Romagna e Marche, il 13% dal Sud e dalle Isole, il 12% da Lazio e Umbria, il 9% da Veneto, Friuli e Trentino. Percentuali minori da altre regioni.