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Visualizzazione dei post da 2015

Merito dell'OIV

OIV: cinque personalità si sono distinte nel 2015 In occasione delle assemblee generali dell'OIV tenutesi a Magonza, in Germania, il 10 luglio 2015 e ad Avignone, in Francia, il 23 ottobre 2015, cinque personalità hanno ricevuto il Merito dell'OIV Il merito dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, è uno dei massimi riconoscimenti internazionali che ogni anno va a coronare chi, nel corso della propria carriera, si è reso protagonista nel dare un contributo importante al settore vitivinicolo mondiale.  A luglio, l'allora presidente dell'OIV, Claudia Quini, ha consegnato il riconoscimento al dott. Karl-Heins Wilms, che per oltre 20 anni ha dedicato la sua attività professionale al servizio del vino, in veste di capo della delegazione tedesca presso l'OIV. Quini ha inoltre sottolineato l'esemplarità della partecipazione nelle attività dell'OIV della Germania, che durante questo periodo ha accolto due congressi mondiali e dato due

Feste di fine anno è boom per le bollicine italiane

CAPODANNO: IN ITALIA SI STAPPERANNO 52 MLN DI BOTTIGLIE DI SPUMANTE ITALIANO Nella classifica delle bollicine italiane più consumate nel mondo ci sono Prosecco, Asti, Trento Doc e Franciacorta Per le feste correnti in Italia si stima che salteranno circa 52 milioni di tappi di spumante Made in Italy con consumi in ripresa del 4% per cento. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che è record storico per lo spumante italiano con 242 milioni di bottiglie stappate tra Italia ed estero per le feste di fine anno.  Se all’estero salgono a 190 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate con un balzo del 13 per cento nelle bottiglie esportate, in Italia si è di fronte ad una storica inversione di tendenza dopo sette anni di progressive riduzioni. Ben l’86 per cento gli italiani non rinuncia allo spumante mentre appena il 14 per cento sceglie lo champagne. A prevalere tra le bollicine italiane sono quelle ottenute con il metodo charmat che rappresentano circa il 95 per

Bere il territorio. Concorso Letterario Nazionale

Al via in tutta Italia la quindicesima edizione del concorso letterario nazionale promosso da Go Wine Dedicato agli "under 30". Il bando di concorso scade il 28 febbraio 2016 Bere il territorio, il concorso letterario nazionale di Go Wine, compie 15 anni. Ha accompagnato la vita dell’associazione fin dalla sua costituzione, caratterizzandosi come un’iniziativa culturale qualificante per Go Wine e sempre molto partecipata. Il Bando viene promosso come sempre in occasione del periodo invernale.  Pur rimanendo sostanzialmente fedele all’idea che l’ha originato, il Concorso presenta nel nuovo Bando alcune modifiche significative: il rapporto fra vino e cibo caratterizza la sezione generale del concorso, offrendo nuove sollecitazioni ai partecipanti. Il tema del vino viene idealmente trasferito sulle tante “tavole” che caratterizzano la cultura gastronomica italiana, nei diversi territori. E che comunicano spesso la tradizioni e consuetudini della società locale. La part

NUOVO ANNO. SI BRINDA ITALIANO

CAPODANNO: UN BRINDISI TRICOLORE DI QUALITÀ Il Presidente dell'UIV Zonin ringrazia i consumatori che continuano a scegliere la qualità italiana Il brindisi di San Silvestro sarà rigorosamente italiano e all’insegna della qualità. Le stime dell’Osservatorio del Vino di Unione Italiana Vini, ci dicono che saranno oltre 56 milioni le bottiglie di bollicine tricolore stappate complessivamente durante queste feste, contro i 2,5 milioni di quelle straniere.  Il consumo sarà marcatamente spostato verso gli spumanti di qualità, quindi con un’indicazione geografica specifica, che rappresentano l’85%. Un dato, questo, che conferma la maggior consapevolezza del consumatore nella scelta di prodotti che parlano di straordinari territori, tradizioni, storie di aziende, di famiglie di uomini e di donne che hanno portato il vino italiano, e la nostra spumantistica, a numeri e qualità da record mondiale. Con queste parole Domenico Zonin, Presidente di Unione Italiana Vini - la principale or

Il primo territorio di vino

Chianti Classico: il primo territorio di vino di Gerardo Giorgi Ancora pochi giorni all'inizio del 2016 che segna il trecentesimo anniversario dall'emendazione del Bando del Granduca Cosimo III che delimitava i confini del territorio di produzione del Chianti Classico. Il Consorzio già da diversi mesi è al lavoro per celebrare con una serie di importanti iniziative questo traguardo storico. Trecento. Scriverlo fa un certo effetto, celebrarlo inorgoglisce e carica di responsabilità chi ogni giorno lavora con passione e impegno su uno dei marchi del vino più conosciuti al mondo. Dal 1 gennaio inizia l’anno che segna i nostri 300 anni, da quel 24 settembre 1716, quando il Granduca Cosimo III delimitava il nostro territorio per affermare al mondo che qui si produceva già vino di qualità. Considerando che le denominazioni moderne e quindi il concetto di riconoscimento e delimitazione di una specifica area per la produzione di uno specifico prodotto si legittimano completamen

Il 2015 del Gallo Nero

Un Gallo Nero sulla “cresta” dell’onda  Sergio Zingarelli, presidente del consorzio più antico d'Italia, traccia il bilancio di fine anno in attesa del trecentesimo anniversario del Chianti Classico Come ogni anno il periodo natalizio è un momento molto importante per fare le dovute valutazioni sulle attività svolte nel corso dell’anno e, perché no, guardare al futuro con la consapevolezza di quello che abbiamo percorso. Mi fa piacere ricordare, innanzitutto, che veniamo da una vendemmia, a detta di molti esperti, tra le migliori dell’ultimo decennio, se non la migliore! La stagione è iniziata con un inverno vero, più freddo rispetto al 2014, e caratterizzato da abbondanti precipitazioni che hanno reso possibile un risveglio delle viti molto regolare.  L'estate, poi non poteva essere migliore, calda e con quelle poche precipitazioni che sono arrivate al momento giusto per rinfrescare piante che avevano già nel terreno una ricca riserva d'acqua. Insomma, una vendemm

Christmas Beer

Christmas Beer: a Natale si beve birra artigianale Italiane e internazionali, le Christmas Beer sempre più protagoniste delle festività natalizie  Con l’arrivo delle festività le tavole diventano protagoniste indiscusse dei nostri giorni e sempre più, negli anni, per accompagnare i luculliani pasti delle festività, al vino e allo spumante si è affiancata la birra artigianale. Il mondo dei birrifici, italiani e stranieri, in questo periodo infatti produce le cosiddette “Christmas Beer”, ovvero delle birre realizzate in occasione del Natale. Non si parla di un vero e proprio stile ma di birre che sono uniche, perché cambiano di anno in anno. Infatti i mastri birrai, per questa ricorrenza, rivisitano le loro ricette e interpretano così la loro idea del Natale, rendendo i loro prodotti ideali per accompagnare i dolci tipici delle festività o semplicemente allietare e scaldare un dopo cena tra amici. Oltre che da accompagnamento, le birre di Natale sono sempre più un regalo gradito da

Streetfood

Cibo di strada: due milioni di “Streetfoodies” scelgono quello con la tendina Un bilancio da record per Streetfood, la prima associazione a promuovere il settore Quasi 30 eventi, centinaia di concerti, milioni di persone raggiunte in tutta Italia. Lo Streetfood Tour dà i numeri e già si prepara al programma del 2016. Ricciarini (presidente Streetfood): «Un settore che può far da traino all’economia delle città». Quasi due milioni di persone appassionate di cibo di strada nelle 28 tappe dello Streetfood Tour, il giro d’Italia del cibo di strada promosso anche nel 2015 dall’Associazione nazionale Streetfood, la prima in Italia che dal 2004 si occupa di promuovere la cultura e la tradizione del vero cibo di strada italiano. Numeri impressionanti che fanno da sfondo al successo di un anno di iniziative ed eventi organizzati dal nord al sud dello Stivale. Da Belluno a Foggia, passando per Arezzo, Perugia e Pescara. Non solo grandi centri cittadini, ma anche piccoli borghi e città di pr

Agriturismo in Fiera 2016

Agriturismo in Fiera: arriva la quarta edizione della rassegna dedicata alle aziende agrituristiche italiane A Milano il 24 e il 25 gennaio 2016 tra prodotti tipici, laboratori e spettacoli musicali  I 5 milioni di agrituristi valgono oltre un miliardo di euro. Hanno tra i 35 e i 65 anni, sono sposati e amano la buona cucina e l’ospitalità familiare. In Italia sono presenti oltre 21 mila agriturismi (21744), il 4,1% in più rispetto al 2013. Il 61% degli agrituristi italiani dichiara di aver sentito l’influenza negativa sulle loro vacanze, contro il 68% del 2014. La regione italiana più ambita la Toscana In Italia gli agrituristi valgono più di un miliardo di euro, sono oltre 5 milioni e la maggior parte di loro sceglie la struttura per l’ospitalità familiare (45,2%) e la buona cucina (24,2%). L’agriturista tipo ha tra i 35 e i 65 anni, è sposato (l’87%) e parte o in coppia o in famiglia (il 75,8% ha uno o più figli). In Italia oggi sono presenti oltre 21 mila agriturismi

Esportazioni di vino in Cina

Esportazioni di vino in Cina: occhio all’estratto secco netto I vini con basso “estratto secco netto” non vengono accettati. Il caso del vino australiano “Estratto secco netto” è una delle ultime e poco familiari espressioni che sta passando di  bocca in bocca tra tutti coloro interessati ad esportare vino in Cina. Tutto ha avuto inizio lo scorso anno, quando in un recente rapporto dell'edizione cinese del magazine Decanter, si è avuto modo di apprendere quanto questo “oscuro” parametro sia la causa principale di vino rifiutato dalle autorità cinesi. La Cina applica valori minimi standard per questo parametro, che ricordiamo si ottiene dalla sottrazione dello zucchero riducente da quello dell’estratto secco totale e che nei vini bianchi deve rispettare un minimo di 16 g/L; 17 g/L per i rossi; 18 g/L per quelli rosati. Questo parzialmente spiega per cui il vino australiano viene rifiutato. Ed il problema diventa sicuramente più apparente per i vini dolci. Estratto sec

EXPORT DI VINO ITALIANO 2015

EXPORT DI VINO ITALIANO 2015 A 5,4 MILIARDI DI EURO, +6% RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE Wine Monitor stima una chiusura 2015 per l’ export di vino in crescita di circa il 6%, arrivando al record storico di 5,4 miliardi di euro contro i 5,1 dell’anno precedente. Aumentano soprattutto gli sparkling, tengono i vini fermi imbottigliati, calano gli sfusi Le stime Wine Monitor sull’export di vino italiano per il 2015 evidenziano una crescita nei valori di circa il 6%, permettendo in tal modo di arrivare a chiudere l’anno con un nuovo record: 5,4 miliardi di euro contro i 5,1 dell’anno passato. Un sostegno non indifferente arriva anche dal rafforzamento del dollaro e della sterlina inglese che hanno così permesso ai nostri produttori non solo di essere più competitivi sui due principali mercati mondiali di importazione, ma anche di garantirsi una plusvalenza dal tasso di cambio. Per quanto riguarda invece le quantità, anche in ragione di una minor disponibilità di prodotto (la vendemmia 20

Il vino dei Monaci Benedettini

Rinasce il vino dei Monaci Benedettini di Camaldoli L'identità di questo antico vino rosso risalente al XIII secolo, è stata ricostruita dai ricercatori del Crea: ritrovate e recuperate 21 varietà autoctone Sarà presentato ufficialmente nel 2016 il vino che bevevano i monaci benedettini del XIII secolo nel noto Monastero di Camaldoli, in provincia di Arezzo. A ricostruirne l'identità è l'Unità di ricerca per la Viticoltura del Crea, che ha condotto un'indagine bibliografica e di campagna per riprodurre il vino con le varietà di vite e le tecnologie impiegate storicamente mille anni fa. Le prime anticipazioni evidenziano un prodotto complesso, dal colore rosso intenso... Le antiche costituzioni dei Camaldolesi, prescrivevano che i monaci coltivassero la terra, accanto alla cura per la preghiera e la contemplazione. «Come sapore e colore assomiglia ad un vecchio Chianti molto strutturato di 13,5 gradi», spiega Paolo Storchi direttore Crea viticoltura Arezzo,

Guide: Radici del Sud 2016, il meglio dell'enogastronomia pugliese

Radici Wines, Restaurants e Pizzerias Presentate le guide enogastronomiche di Radici del Sud 2016 e il nuovo progetto di educazione alimentare. I premiati Sono state presentate al Convivium Sancti Nicolai di Bitonto (Bari) le attese nuove edizioni di Radici Wines, Restaurants e Pizzerias, ovvero l’attuale e completa panoramica della ristorazione pugliese e dell’enologia autoctona del Sud Italia.  La guida Radici Wines è dedicata alle 75 etichette di vino che hanno conquistato nella scorsa edizione del Salone del Vino da Vitigno Autoctono Meridionale gli ambìti riconoscimenti nelle varie categorie esaminate. Nelle guide Radici Restaurants e Radici Pizzerias è stato preso in considerazione il top dei 109 ristoranti e le 91 pizzerie della Puglia. Interessanti sono le nuove attività aggiunte che confermano le incoraggianti prospettive della gastronomia pugliese. Ma l’attività di Radici, l’evento che celebra e premia gli straordinari vini del sud Italia (Bari dal 7 al 13 giugno 2

Vino&Archeologia

Il vino ai tempi di Cristo Scienziati israeliani stanno cercando di ricreare il vino di Gesù salvando un tipo di uva conosciuta come “Dabouki” Un team di ricercatori israeliani guidati da Elyashiv Drori dell'Università di Ariel in Cisgiordania, sono attualmente impegnati in uno studio per riprodurre un vino identico a quello esistito ai tempi di Gesù e Re Salomone. Secondo padre Daniel Kendall, professore di studi cattolici a San Francisco e Patrick McGovern, professore di antropologia all'Università della Pennsylvania, sino ad oggi non si sapeva molto circa le varietà di uve coltivate a al tempo di Gesù Cristo. Sean Myles, ricercatore di genetica agraria dell'università della Nova Scotiae, afferma che sono solo 1000 anni che si hanno testimonianze scritte di alcune varietà di uva allora esistenti. Quello che pare certo però è che già all'epoca dell'Ultima Cena in Terra Santa si produceva vino e probabilmente sin dal 4000 avanti Cristo. Le vigne cresce

A Roma i Rosati d’Italia

Rosati d’Italia: premiazione del 4° Concorso Enologico nazionale dei Vini Rosati d’Italia Banchi d’assaggio dalle ore 16 alle 21 presso l’Hotel Rome Cavalieri - via Alberto Cadlolo, 101 Lunedì 21 Dicembre 2015  Rosa per un giorno, così si “tingeranno” Roma e la sede nazionale di Fondazione Italiana Sommelier nell’ospitare, all’interno delle splendide sale dell’Hotel Rome Cavalieri, la Premiazione del 4° Concorso Nazionale dei Vini Rosati d’Italia, un’attività del progetto “Apulia Felix in masseria - Il Tratturo dell’olio e del Rosato” svoltosi il 19 e il 20 settembre scorsi a Bari. L’evento sarà caratterizzato da un grande spettacolo canoro con Fede e Tinto, di Decanter Radio 2, che condurranno uno speciale programma fino al momento della premiazione. Tanti i vini in degustazione - più di 250 etichette di oltre 200 cantine - capaci di dare forma a un percorso unico per la tipologia, da nord a sud, lungo tutto lo Stivale, con un obiettivo semplice e chiaro: valorizzare le mi

Corsi di Specializzazione. Gestione SO2

NUOVO CORSO ICV. RIDURRE LE DOSI DI SO2 IN VINIFICAZIONE E AFFINAMENTO Nizza Monferrato (AT), Bussolengo (VR), San Michele a/Adige (TN), Faenza (RA), Poggibonsi (SI) Negli ultimi anni si assiste ad un progressivo aumento dell’attenzione rivolta dai consumatori, e di riflesso da parte dei produttori, verso gli aspetti “salutistici” del vino: sia sul fronte dei possibili benefici che su quello dei potenziali rischi e tra le sostanze messe maggiormente in discussione troviamo innanzitutto l’anidride solforosa. L'SO2 è un additivo particolarmente versatile ma non inerte dal punto di vista tossicologico, in particolare da quando la legislazione prevede di evidenziarne la presenza in etichetta ogni volta che il contenuto nel vino supera 10 mg/L espressi come SO2 totale. Il corso proposto, grazie all’esperienza sul campo dei consulenti ICV, affiancata da un’incessante attività di sperimentazione, permette a tutti i potenziali interessati (quadri tecnici, responsabili di cantina, p

ASOLO PROSECCO SUPERIORE DOCG

ASOLO PROSECCO SUPERIORE DOCG: È L'ANNO DELL'EXTRA BRUT Il disciplinare dell'Asolo Prosecco Superiore Docg è l'unico che dal 2014 permette la tipologia Extra Brut. Quest'anno quadruplicata la produzion e Il 2015 è l'anno del Prosecco Extra Brut. A dirlo è il Consorzio Vini Asolo Montello che, con la modifica del disciplinare del 2014, ad oggi è l'unica denominazione nel panorama del Prosecco che può definire la tipologia Extra Brut nelle bottiglie prodotte con la Docg.   Una scelta lungimirante che oggi sta raccogliendo importanti risultati: in un anno si sono avvicinati all'Extra Brut nuovi produttori del Consorzio e la produzione è prevista sulle 200 mila bottiglie. Una prima stima, destinata ad aumentare, che in ogni caso vede quadruplicata la produzione che nel 2014 ha registrato circa 50.000 bottiglie.  Merito del Consorzio Vini Asolo Montello è quello di aver visto per primo un cambiamento nelle abitudini dei consumatori e di porsi com

Macro: Arte come Identità. Una questione italiana

Al Macro presentazione del libro Arte come Identità. Una questione Italiana a cura di Ludovico Pratesi con Simone Ciglia e Chiara Pirozzi, edito da Castelvecchi Lunedì 14 dicembre ore 17.30.  L’iniziativa è promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali Storicamente, è sempre stata l’arte a raccontare l’identità dell’Italia: monumenti, palazzi, piazze, chiese e pale d’altare hanno contribuito a definire l’immagine del Bel Paese, creando un territorio unico al mondo.  Nel XX secolo, però, il circolo virtuoso si è spezzato e dal secondo dopoguerra il Paese ha smesso di credere nell’arte come veicolo di identità. Può l’Italia del Terzo millennio permettersi questa rinuncia? O è invece auspicabile che si riattivi quel processo, interrotto ormai da settant’anni? Ludovico Pratesi, insieme a Simone Ciglia e Chiara Pirozzi, tenta di rispondere a queste domande ripercorrendo l’arte italiana dal Trecento al Novecento per esaminare il valore identitario di alcun

Mostre: Matisse e il suo tempo

Matisse e il suo tempo. La collezione del Centre Pompidou 12 dicembre 2015 - 15 maggio 2016 Palazzo Chiablese, Torino Henri Matisse, L’algerina, 1909 "Per non fare una semplice raccolta di opere, in mostra è presente una raffinata selezione - dice la curatrice Cecile Debray (conservatore del Centre Pompidou di Parigi) -di capolavori del Maestro allo scopo di raccontare pensieri e sentimenti dell'epoca anche attraverso le 47 opere di altri artisti esposti qui a Torino. Partendo dal Fauvismo, fondato proprio da Matisse e un gruppo di amici, il percorso si snoda attraverso varie tappe in cui il modus facendi matissiano interseca l'ars di Picasso, il quale raccoglie gli ultimi esponenti del fauvismo indirizzandoli verso il cubismo. Un caleidoscopico itinerario scandito da tele che riflettono assimilazioni e discostamenti tra i grandi maestri che si formano intono agli Anni 30, passando poi attraverso lo stile surrealista di Matisse degli Anni 40 a quello "intuiti