Lunedì 25 gennaio ore 18.30 (durata 90'ca)
Conferenza sulla cultura alimentare e la cucina giapponese, compresa quella vegetariana buddhista shojin ryori, a cura del monaco della scuola Jōdo shinshū e cuoco del tempio Ryokusenji Kakuhō Aoe, attivo fautore dello sviluppo di attività per i giovani, autore di testi di argomento culinario tradotti in varie lingue, nonché membro fondatore del sito web Higanji, frequentato trasversalmente dalle varie scuole buddhiste. In Italia ha pubblicato La cucina del monaco buddhista (Vallardi, 2014), che ha riscosso successo di pubblico e critica.
Kakuho Aoe, laureato in Economia aziendale alla California State University, è monaco buddhista della scuola Jōdo Shinshū e cuoco del tempio Ryokusenji di Tōkyō. Con l’intento di diffondere la dottrina buddhista attraverso la cultura culinaria, promuove diverse iniziative di grande interesse mediatico: una su tutte, l’evento «Kurayami Gohan» (Mangiare al buio). Sposato, è padre di tre figli.
Roma è la prima tappa di un tour europeo che toccherà Londra (27 gennaio), Madrid (30/1), Lisbona (31/1), Barcellona (2/2).
La cucina giapponese, washoku, è, assieme alla francese, una delle due cucine nazionali riconosciute Patrimonio Immateriale UNESCO. Non solo sushi, tempura e miso però, esiste anche una meno nota cucina vegetariana che affonda le radici nei templi buddhisti. Si tratta dello otera gohan, il cibo del tempio, che fa uso di ingredienti di stagione per realizzare pasti equilibrati dal punto di vista nutrizionale, gustativo ed estetico.
Kakuho Aoe parlerà delle caratteristiche e della storia della filosofia gastronomica su cui poggia la moderna cultura giapponese del cibo. Ricette essenziali, con condimenti minimali attraverso le quali Aoe illustrerà i benefici i nuovi sviluppi e le applicazioni che la cucina shojin ryori ha nell’alimentazione quotidiana, suggerendone adattamenti alle tavole d’occidente.
Sebbene non tutte le scuole buddhiste siano concordi nel seguire una dieta vegetariana, i monaci giapponesi vi si attengono rigorosamente: non mangiano né carne né pesce e neppure aglio, cipolla, porri ed erba cipollina. Come risultato, la loro cucina è sana, a basso contenuto calorico, utile come dieta disintossicante e ha sapori così delicati da incarnare la quintessenza del gusto.
Sebbene non tutte le scuole buddhiste siano concordi nel seguire una dieta vegetariana, i monaci giapponesi vi si attengono rigorosamente: non mangiano né carne né pesce e neppure aglio, cipolla, porri ed erba cipollina. Come risultato, la loro cucina è sana, a basso contenuto calorico, utile come dieta disintossicante e ha sapori così delicati da incarnare la quintessenza del gusto.
Il monaco Kakuho Aoe nel suo libro non descrive solo meravigliose ricette, ma delinea un percorso gastronomico che ci farà riscoprire il piacere del cibo e della sua preparazione, aprendoci a un’esperienza nuova nella relazione con noi stessi e con il mondo (www.vallardi.it).
"Vorrei trasmettervi l’importanza del principio che è alla base dell’atto del cucinare, ossia preparare il cibo con cura e mangiare in tranquillità: innanzitutto preparare un buon dashi, poi bollire le verdure, far cuocere il riso , e così via, senza preoccuparsi del tempo che passa. A mano a mano che avrete accumulato esperienza e vi sarete impratichiti, troverete che non solo il corpo, ma anche lo spirito, ne trarrà giovamento”.
Kakuho Aoe, laureato in Economia aziendale alla California State University, è monaco buddhista della scuola Jōdo Shinshū e cuoco del tempio Ryokusenji di Tōkyō. Con l’intento di diffondere la dottrina buddhista attraverso la cultura culinaria, promuove diverse iniziative di grande interesse mediatico: una su tutte, l’evento «Kurayami Gohan» (Mangiare al buio). Sposato, è padre di tre figli.
Roma è la prima tappa di un tour europeo che toccherà Londra (27 gennaio), Madrid (30/1), Lisbona (31/1), Barcellona (2/2).