Passa ai contenuti principali

Azienda vinicola Alois Lageder dal 1823

LA SESTA GENERAZIONE ALOIS CLEMENS LAGEDER ENTRA IN AZIENDA
È in atto una staffetta nel segno della continuità d’impresa all’interno della storica cantina altoatesina

Alois Clemens Lageder – deciso a seguire la tradizione di famiglia e ad affiancare il padre nella gestione dell’azienda prima di prendere in mano le redini dell’attività – è oggi responsabile dell’area vendite e marketing. Nato nel 1987 a Bolzano, Alois Clemens rappresenta la sesta generazione di un’azienda vitivinicola avviata nel 1823, punto di riferimento nell’evoluzione enologica dell’Alto Adige che vanta oggi quasi due secoli di tradizione. 

Dopo aver ottenuto la laurea in sociologia e storia moderna a Zurigo, Alois Clemens ha intrapreso il suo percorso di studi all’estero nell’ambito dell’enologia, in paesi come la Germania (Geisenheim) e - durante un progetto Erasmus - in Francia (Digione). In seguito ha approfondito le sue conoscenze attraverso dei tirocini negli Stati Uniti e in Francia, dove ha collaborato con note case vinicole come, per citarne una, Domaine Marquis d’Angerville, in Borgogna. Da settembre 2013 fino alla fine del 2015, ha lavorato presso il gruppo Oikopolis-Group in Lussemburgo, specializzato nella produzione e nel commercio di prodotti biologici, svolgendo contemporaneamente un Master in Management per imprese familiari alla Zeppelin Universität, in Germania.

“Sapere che il futuro della nostra azienda è nelle mani di Alois Clemens significa moltissimo per me e lo ringrazio per il suo interesse e la sua disponibilità”, afferma la quinta generazione Alois Lageder. “Nei prossimi anni cureremo insieme la gestione aziendale. Lui si concentrerà soprattutto sulla costruzione diretta dei rapporti personali con i nostri partner, affinché questo percorso possa fargli conoscere in maniera approfondita tutte le realtà aziendali. Più avanti, passo dopo passo, assumerà la responsabilità della produzione, ambito in cui per il momento mi affianca”.

“Entrare a fare parte dell’azienda di famiglia e poter assumere fin dall’inizio la piena responsabilità di determinate aree è per me una grande sfida, bella e stimolante. Nel contempo è davvero importante sapere di poter sempre contare sull’esperienza e sui consigli di mio padre per intraprendere nuove strade”, afferma Alois Clemens.

Con sede a Magrè (BZ), la Tenuta altoatesina si ispira da sempre a un approccio olistico e sostenibile, alla viticoltura biologico-dinamica e al ruolo centrale delle molteplici attività artistiche e culturali, ed è ferma intenzione di Alois Clemens Lageder conservare questa radicata filosofia.

Il lavoro svolto nei circa 50 ettari di proprietà avviene secondi i metodi della coltivazione biologico-dinamica seguendo le linee guida dell’associazione internazionale Demeter.

Si rafforzerà certamente la già stretta collaborazione - che dura da molte generazioni - con i circa 90 conferitori di fiducia che forniscono alla Tenuta le loro uve. Da tre anni, ormai, l’azienda ha intrapreso un ambizioso progetto di informazione e promozione per i suoi partner nel tentativo di avvicinarli gradualmente alla coltivazione biologico-dinamica.

Per maggiori informazioni visitare il sito www.aloislageder.eu

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Felix Culpa: dalle sublimi lacrime di Palestrina alle stelle di Ešenvalds, un dialogo celeste. Il Coro Musicanova in un viaggio sonoro tra le ombre della Passione e l’aurora della Resurrezione

In occasione delle celebrazioni pasquali, il coro polifonico Musicanova presenterà “Felix Culpa - Le Sette Parole di Cristo sulla Croce”, un concerto-meditazione in programma domenica 13 aprile alle ore 20 presso la Parrocchia di Santa Giovanna Antida Thouret a Roma (zona Fonte Meravigliosa), con ingresso gratuito. L’evento, organizzato in collaborazione con Monsignor Antonio Grappone, unirà riflessioni teologiche e un repertorio che spazia dal Rinascimento alla contemporaneità, legando le ultime parole di Gesù in croce a brani emblematici della storia sacra. Felix Culpa si struttura come un itinerario meditativo attraverso un percorso storico-musicale che si svilupperà a partire dalla lettura e dal commento delle frasi che Gesù pronunciò sulla Croce poco prima di spirare: ognuna di esse sarà collegata a un brano che il coro, diretto dal Maestro Fabrizio Barchi, eseguirà poco dopo. La serata vedrà anche la partecipazione di Monsignor Antonio Grappone che, attraverso le sue riflessioni,...

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per alzare fr...