Il mercato globale dell’olio d’oliva sta attraversando una fase di riassetto: i consumi si spostano verso paesi non tradizionali, mentre calano nelle storiche culle produttive mediterranee. L’Italia, pur confermandosi tra i leader dell’export, perde terreno nella produzione ma conserva quote dominanti in mercati strategici. Tra tensioni inflazionistiche, scarsità di materia prima e l’emergere di nuovi importatori, il settore naviga in acque complesse. Sul fronte interno, l'EVO di qualità superiore resiste, mentre si accentua la sfida culturale di valorizzare l’extravergine come elemento cardine della dieta, oltre che come ingrediente. Negli ultimi vent’anni, il settore dell’olio d’oliva ha vissuto una trasformazione significativa, caratterizzata da dinamiche contrastanti tra aree tradizionali e nuovi attori globali. Sebbene il consumo mondiale sia cresciuto solo moderatamente (da 2,7 a 3 milioni di tonnellate), i dati rivelano un sorpasso dei paesi extra-Ue, con Stati Uniti, Brasil...
Rivista Culturale