Messa Regina Coeli a 4 voci: una ricostruzione liturgico-musicale della Festa della Natività della Beata Vergine Maria. Festina Lente omaggia Palestrina a Santa Maria Maggiore
In occasione del cinquecentenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, l’Ensemble Festina Lente presenta una suggestiva ricostruzione liturgico-musicale dedicata alla Beata Vergine Maria, con l’esecuzione della Messa Regina coeli a quattro voci. Il concerto offre un’immersione profonda nello spirito delle solennità mariane della Roma controriformata del XVI secolo. Il programma musicale, contenuto in un disco per Arion, sarà presentato nel corso della serata. Appuntamento presso la Basilica Papale di Santa Maria Maggiore a Roma, domani 10 settembre alle ore 20,30.
Presentare questo concerto ha un significato che va ben oltre la semplice divulgazione giornalistica; parlare di un capolavoro di tale portata significa intraprendere un viaggio immaginifico nel cuore della musica antica, così com’era stata concepita, e ancor più desiderata, dal Princeps Musicae, senza cadere nella retorica. Come spesso accade a chi scrive, il racconto si trasforma in un’esperienza viva, fatta di momenti preziosi e arricchenti che, quando colti, consentono di entrare in contatto con la profonda spiritualità di un repertorio straordinario. Un cammino che unisce imprescindibilmente rigore, passione e rispetto per una tradizione artistica senza tempo.
La Messa Regina coeli, tratta dal Missarum Liber Duodecimus pubblicato nel 1601, si fonda su un’attenta edizione critica della stampa originale, seguendo la scansione liturgico-musicale di una messa solenne rinascimentale, dove l’Ordinarium Missae si alterna a mottetti e brani strumentali firmati dallo stesso Palestrina, scelti tra fonti a stampa e manoscritti coevi. Questo percorso offre un quadro completo e coerente della pratica musicale sacra dell’epoca, esaltando la composizione costruita sull’antifona pasquale Regina coeli che definisce il carattere gioioso e luminoso del programma.
La Messa rappresenta un capolavoro dell’arte matura di Palestrina, in cui il contrappunto attento e rigoroso convive con una sensibilità armonica più moderna, anticipatrice della nuova estetica del Seicento. Festina Lente valorizza questa vivacità linguistica attraverso un organico esecutivo composto da due controtenori, tenore, basso, cornetto, dulciana bassa, viola da gamba, chitarrone e organo, che insieme restituiscono le sonore e festose atmosfere dei riti sacri rinascimentali, immergendo l’ascoltatore contemporaneo nell’immanenza dello spettacolo barocco.
Il programma si apre con la Ricercata V, tratto dal prezioso manoscritto della Biblioteca Corsiniana, primo esempio di scrittura strumentale che introduce solennemente la celebrazione. Seguono il canto gregoriano Salve sancta parens e il mottetto Regina coeli a 4 voci, pagina densa di trasparenze armoniche e giubilante alleluia finale. La Messa prosegue con il Kyrie e Gloria. Palestrina alterna imitazione e declamazione a sezioni di intenso impeto drammatico, sempre in perfetto equilibrio tra rigore contrappuntistico e teatralità del sacro.
Tra le sezioni più evocative emerge il Credo, vasto e articolato, dove l’"Et incarnatus est" riceve una dolcezza e distensione particolari, proprio a sottolineare il mistero dell’Incarnazione, secondo un linguaggio sillabico ordinato ma profondamente espressivo. L’offertorio unisce il canto gregoriano Beata es Virgo Maria al mottetto Ave Maria a cinque voci, espressione di una vibrante devozione mariana, declinata in un’atmosfera di sospensione luminosa.
Nella liturgia eucaristica, il Sanctus e il Benedictus si svolgono in una trama musicale che bilancia omoritmia e passaggi imitativi, con il Benedictus dalla tessitura soffusa e quasi sussurrata, preludio al momento di raccolta dell’Agnus Dei. Le Litanie per la frazione arricchiscono la simbologia del rito eucaristico con un concatenarsi di invocazioni corali e dialoghi strumentali che rievocano l’atmosfera delle Cappelle Papali, culminando in una preghiera corale densa di intensità emotiva.
Il Commumio inizia con Beata viscera gregoriano e si prolunga nel mottetto a otto voci Beata es, virgo Maria, elaborazione policorale di grande maestria che dilata lo spazio sonoro, creando un affresco architettonico di grande impatto emotivo e spirituale, pensato per le solenni festività mariane. La celebrazione si conclude con un congedo formato dall’antifona pasquale Regina coeli e dalle Litanie alla Beata Vergine, capolavoro di intensità devozionale e tensione rituale, in cui le invocazioni a “Virgo” risuonano con fisionomie ritmiche insistenti e solenni, rilanciando la natura processionale e contemplativa del rito barocco.
L’Ensemble Festina Lente, fondato e diretto da Michele Gasbarro, è da sempre impegnato nella riscoperta e valorizzazione del patrimonio musicale italiano del Rinascimento e del primo Barocco. Attraverso un’attenta ricerca, curata e sostenuta da un rigoroso metodo filologico, il gruppo propone esecuzioni che raccontano la stretta relazione tra musica e liturgia in un’espressione complessiva e teatrale, come testimoniato da precedenti incisioni consacrate a messa policorali, mottetti e vespri di autori italiani del XVI e XVII secolo.
Michele Gasbarro, Maestro appassionato e studioso, unisce all’esperienza concertistica una profonda attività di recupero di fonti inedite e di trascrizione, dedicandosi a musiche preziose e poco note conservate negli archivi capitolari romani. Docente e direttore, la sua attività ha permesso di restituire alla vita artistica pagine dimenticate di un passato musicale ricco e complesso, facendo rivivere al pubblico moderno l’esperienza sensoriale e spirituale della musica sacra del tardo Rinascimento.
La serata, ospitata nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, celebra dunque non solo il grande Palestrina nel suo 500° anniversario, ma anche la continuità e la vitalità di una tradizione musicale che mantiene intatto il suo potere di emozionare e unire fede, arte e storia. Il programma è anche raccolto in un disco per l'etichetta Arion, che sarà presentato durante l’evento; testimonianza tangibile questa dell’impegno dell’Ensemble Festina Lente nella diffusione e nella valorizzazione di questo prezioso repertorio.
Come accennato tra le righe, ho avuto l’onore di curare il libretto di questa nuova registrazione, avvicinandomi con la massima attenzione a una narrazione culturale autentica, senza trascurare la dimensione giornalistica unita a un rigoroso lavoro musicologico, e sempre con uno sguardo attento alla mediazione culturale. Buon ascolto.

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