FloReMus: ultime due giornate dedicate al Princeps Musicae. Conversazione "Palestrina tra mito e realtà" e concerto "Virgo et Mater. Intorno alla musica sacra di Giovanni Pierluigi da Palestrina"
Ultime due giornate di FloReMus interamente dedicate a Giovanni Pierluigi da Palestrina. Il 24 settembre conversazione a cura di Marco Mangani con un'analisi sulla figura del Princeps Musicae oltre il mito consolidato e il 25 settembre l’Ensemble L’Homme Armé con un concerto di musiche sacre, fra cui le celebri messe parodie.
In questa conversazione Mangani intende di fatto smontare le convinzioni tradizionali che hanno idealizzato Palestrina fin dai primi decenni del Seicento, a partire dal racconto accreditato sulla genesi della Missa Papae Marcelli, spesso utilizzato come prova della sua capacità di "salvare" la musica sacra dall’eccesso di complessità in nome della purezza. Mangani traccerà la figura di un compositore ben più complesso, inserito pienamente nelle dinamiche artistiche, sociali ed economiche del suo tempo, contestualizzando il "princeps musicae" nel clima convulso della Controriforma e nelle successive riletture romantiche e ceciliane che ne hanno proposto un’immagine spesso a-storica e idealizzata. Studi internazionali come quelli di Jessie Ann Owens e Gustave Reese hanno evidenziato come la musica di Palestrina riflettesse una raffinata complessità formale e retorica, lontana dall’eccessiva semplicità attribuitagli da certi stereotipi ottocenteschi.
Il giorno seguente, il festival si conclude con il concerto dell’Ensemble L’Homme Armé, che si esibirà al Cenacolo del Fuligno sotto la direzione di Fabio Lombardo, presentando il programma Virgo et Mater. Intorno alla musica sacra di Giovanni Pierluigi da Palestrina. Il progetto offre una lettura approfondita delle cosiddette "messe parodie" del compositore prenestino, affiancandole a brani di Domenico Ferrabosco, Pierre Cadéac e Josquin Després, al fine di mettere in luce la portata innovativa e l’importanza di Palestrina nel contesto musicale rinascimentale.
Questa proposta musicale ribadisce un’immagine del compositore inserito in un continuum culturale e creativo, che ha condiviso metodi e tematiche con i suoi contemporanei e predecessori più illustri. Attivo fin dal 1982, l’Ensemble L’Homme Armé si distingue per il rigore filologico e per la capacità di costruire percorsi sonori che evidenziano sorprendenti affinità tra musica antica e contemporanea, come dimostrano le loro interpretazioni di autori moderni quali Messiaen, Sciarrino e Berio.
FloReMus si afferma a pieno merito come un appuntamento imprescindibile per chi desideri approfondire la musica del Quattro-Cinquecento, offrendo un contesto straordinariamente suggestivo come quello fiorentino, capace di ricreare esperienze di ascolto autentiche negli ambienti storici originali, e in grado di restituire alla fruizione musicale la sua dimensione ambientale originaria.
A questo volevo aggiungere la prospettiva interdisciplinare di FloReMus, riflessa tra i numerosi contributi accademici contemporanei, nella chiarezza e nella passione divulgativa di studiosi quali Peter De Laurentiis, e nei rigorosi studi di Jennifer Bloxam sulla storia e la ricezione della polifonia sacra: testimonianze di alto profilo che ho avuto il privilegio di seguire alla conferenza "Guillaume Du Fay e la Missa Aurea: musica, liturgia e teatro sacro", a cui è seguito l'eccezionale concerto di Cappella Pratensis. Può sembrare scontato, ma la capacità di coniugare una profonda ricerca con un’altissima qualità esecutiva rappresenta di per se, un risultato tanto raro quanto prezioso.

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